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La 500 elettrica sarà tutta torinese

Con un investimento di circa 700 milioni di euro, una capacità produttiva di 80 mila auto l’anno, con la possibilità di aumentarle e circa 1200 persone dedicate alla produzione si avvierà la realizzazione della nuova Fiat 500 BE

Gli aspetti del progetto sono stati  illustrati dal responsabile Emea di Fca, Pietro Gorlier, in occasione dell’installazione di uno dei primi robot della nuova linea nello stabilimento di Mirafiori. A partire dai prossimi mesi si procederà con l’allestimento dell’impianto, così da partire con le prime pre serie entro fine 2019  e con l’avvio della produzione nel secondo trimestre 2020. “Oggi iniziamo a scrivere l’ennesimo nuovo capitolo della storia di Mirafiori  – ha sottolineato Gorlier – con un vero prodotto made in Fiat, made in Torino. La 500 elettrica sta per iniziare una carriera di successo”.

Inquini ma hai l’Isee basso? Potrai circolare in auto

Se l’Isee è sotto quota 14 mila euro, anche quando l’auto è  inquinante potrà circolare. Insomma, se non si hanno soldi per comprare un veicolo più ecologico i divieti legati all’inquinamento stabiliti dalla Regione non varranno. La giunta regionale vuole modificare il protocollo antismog confermando le deroghe in via eccezionale dello scorso anno e aggiungendo la novità dell’Isee tra i principi che consentono la libera circolazione. Sotto la soglia dei 14 mila euro, si potrà circolare, con ogni tipo di motorizzazione e livello euro del proprio mezzo.

Il Piemonte è la regione del Nord più povera

Le famiglie in condizioni di povertà assoluta, che non possono permettersi spese essenziali come l’acquisto dei farmaci, in Piemonte  sono quasi duecentomila, il 5,9% della popolazione

Il dato è stimato da Coldiretti in uno studio condotto su scala nazionale. La percentuale è inferiore alla media italiana, che è del 6,2%, ma è la regione  peggiore del nord Italia industriale. La crisi del 2008 ha rappresentato per le famiglie piemontesi  uno spartiacque storico: il reddito netto è sceso di circa il 12% tra il 2007 e il 2016, ricominciando a salire  solo a partire dal 2013, con una variazione inferiore sia alla media nazionale (+1,6% contro +3,2%) sia a quella delle ripartizioni Nord Ovest e Nord Est (rispettivamente +2,0% e +5,8%). Il livello del reddito medio è calato di circa 4.200 euro  contro i 3.600 euro nella media nazionale.

Più autonomia per i piemontesi

Un Piemonte attento a tutte le province, più aperto alle opere pubbliche, che non cancellerà le cose buone fatte finora, ma che cambierà ciò che si ritiene non funzioni. Grande attenzione al lavoro, all’economia, ai trasporti pubblici e all’istruzione, meno liste d’attesa in sanità, con un annuncio: “Per l’assegnazione delle case popolari cercheremo di riequilibrare la situazione, perché con l’attuale normativa gli stranieri riescono a ottenere abitazioni pubbliche molto più facilmente degli italiani. Noi siamo per l’equiparazione, non per favorire l’uno o l’altro”, ha spiegato il presidente della Giunta Alberto Cirio, che stamane ha svolto il suo discorso programmatico nell’Aula del Consiglio regionale. Un discorso che ha ottenuto il consenso della maggioranza e i ‘distinguo’ dell’opposizione. Quanto ai grandi eventi sportivi, “istituiremo una Sport Commission, sulla falsariga di quanto fatto per il cinema con successo, in modo da partecipare alle selezioni per il maggior numero di eventi possibile”.

“Desideriamo voltare pagina nei rapporti della capitale Torino con tutti i territori – ha dichiarato Cirio – e poi puntiamo all’autonomia: per noi è un tema carissimo, non solo caro. Ringrazio il presidente del Consiglio Stefano Allasia che intende istituire una Commissione ad hoc in seno al Consiglio regionale”.

Secondo Cirio “la timidezza con cui la precedente giunta ha affrontato la questione è sbagliata. Il residuo fiscale di 10 miliardi non verrà modificato dall’autonomia, ma sarà un argomento importante in sede di trattativa. Aumenteremo anche il numero delle materie sulle quali chiederemo autonomia”.

Cirio ha poi ricordato tanti punti fondanti del suo programma elettorale, che adesso è programma di governo: dal migliore utilizzo dei fondi europei (“Abbiamo speso solo un terzo delle risorse a disposizione”) alla semplificazione e delegificazione, dall’istruzione professionale alla sanità, sino alla Tav e al terzo valico, che “sono all’ordine del giorno, senza dimenticare l’Asti-Cuneo, la Pedemontana e i tanti assi viari che dopo la mezza soppressione delle Province ora sono in stato di semi abbandono”.

Ambiente? “Le scelte vanno fatte sulla base dei dati scientifici – ha detto il presidente del Piemonte –  che ci dicano se sono efficaci o meno. Quando uno pensa alla Ztl a Torino, non può paragonarsi a Milano che ha 5 linee di metropolitana che portano in centro, da noi l’unica linea non passa nemmeno all’interno della Ztl. E poi non possiamo chiedere a chi già è in difficoltà economica di cambiare auto, se non ha i soldi per farlo, senza peraltro incidere davvero sulla qualità dell’aria”.

Il capogruppo della Lega Alberto Preioni, rappresentante del Vco, ha concordato sull’idea di riportare al centro anche le province più lontane come la sua, ricordando che “il Piemonte ha un residuo fiscale di 8,5 miliardi di euro. Autonomia significa anche responsabilizzare i centri di costo e ottenere trasferimenti da stato di funzioni e risorse necessarie per esercitarle. Con l’autonomia verranno definite chiare responsabilità cancellando ripetizioni e sprechi. Apriamo stagione costituente in cui tutti gli enti locali diventino protagonisti, occorre coinvolgere anche mondo produttivo e far sì che realtà virtuose della regione diventino valore aggiunto per dare risposte a enti locali”. In tema di case popolari, “c’è la necessità di modificare la legge e le regole sui criteri di assegnazione”.

È quindi intervenuto il capogruppo Pd Domenico Ravetti, che dopo aver riconosciuto la sconfitta elettorale, ha chiarito: “Presto sarete obbligati ad andare oltre le enunciazioni di principi. Chiediamo di investire nella prevenzione, a partire dalla difesa dell’ambiente. C’è problema di sottofinanziamento del sistema sanitario pubblico, manca personale sanitario e amministrativo: il risanamento della sanità piemontese non è terminato, dovrete aprire un fronte col governo nazionale per difendere il diritto alla salute dei piemontesi. In ogni caso vi chiedo di non smontare il programma di edilizia sanitaria già impostato”.

In generale, Ravetti si è detto “disponibile a modificare la legge elettorale inserendo la doppia preferenza di genere, la rappresentanza territoriale e l’eliminazione del listino presidente”. E poi il capitolo preoccupazioni manifestate a Cirio: “È  dannoso dividere le persone. In questa Italia meno solidale di un tempo, le chiediamo di non costruire nuovi muri. Sarà più facile andare a un’altra velocità se non si lascerà indietro nessuno”.

IL DIBATTITO

Il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola ha spiegato che “il Piemonte è arretrato in tutti i principali indicatori economici rispetto alle altre regioni del nord (Pil reale, procapite, reddito famiglie, ricerca), siamo invece ai primi posti per disoccupazione e per imprese che chiudono. I servizi sanitari non sono migliorati, anzi. Tempi di attesa eccessivi, pronto soccorsi al collasso, assenza di una programmazione sanitaria capace di riformare soprattutto la medicina territoriale e la rete ospedaliera. Analogamente si può dire sulla riorganizzazione di partecipate e personale regionale, su sociale e scuola. Il nostro obiettivo, dopo il risultato straordinario ottenuto, è quello di riportare il Piemonte ad essere traino del Nord produttivo, ad ottenere dal Governo il riconoscimento dell’autonomia differenziata, a sostenere i piccoli Comuni, le Province e la Città Metropolitana, a ridurre la burocrazia semplificando le leggi”.

Francesca Frediani, presidente del gruppo M5s, ha ricordato che “il Movimento è la forza politica che ha presentato più emendamenti sul tema dell’autonomia nella scorsa legislatura, trovo strano che la Lega non l’abbia fatto. Ci teniamo – ha aggiunto – che sia applicata in modo corretto su alcuni temi che ci stanno a cuore, come l’istruzione”. Semplificazione: “Speriamo non diventi deregolamentazione. Il testo unico della cultura è buon esempio di riferimento, è nato dal confronto col territorio, in Commissioni e poi in Aula. Ci auguriamo che stesso percorso si affronti rispetto ad altri temi, non abrogando semplicemente leggi”.

Quanto alle imprese, “ripresenterò – ha annunciato Frediani – la Pdl per il contrasto alle delocalizzazioni che non è ancora stata discussa in scorsa legislatura”.

Il presidente del gruppo Fdi Maurizio Marrone ha spiegato che è “fondamentale il sostegno alla famiglia e alla natalità. I dati Istat ce lo impongono, la situazione in Piemonte è desolante, con un calo demografico di 25mila persone in un anno. La famiglia non può essere soltanto oggetto di baruffe ideologiche, bensì il campo in cui politica fa sentire la presenza delle istituzioni a fianco delle famiglie, partendo dal quoziente famigliare, con incentivazioni fiscali e sostegno alla natalità”. Fratelli d’Italia concordano anche su autonomia “nel rispetto della coesione nazionale e del principio di sussidiarietà”, su riforma sanità e punta sulla sicurezza: “Torino è invasa dai suk con un degrado estremo in alcune aree della città. Esiste già una norma regionale per porre fine a questo degrado, bisogna ricordare che è necessario applicarla”.

Per Silvio Magliano, dei Moderati, “lo scenario è diverso da 30/40 anni fa. I flussi macroeconomici italiani ed europei richiedono di guardare a cosa accadrà non fra 5, ma fra 20 anni. È necessario un profondo cambiamento: le sfide che dovremo fronteggiare riguardano imprese e famiglie. Imprese che continuano a scommettere qualcosa che va oltre il profitto, garantendo posti di lavoro e welfare aziendale, laddove è carente quello dello Stato. Famiglie e giovani: il problema del paese non è quanta gente arriva ma quanta gente va via, tra universitari e lavoratori. Sono colpito dal silenzio assordante sul tema della disabilità e degli anziani, due categorie che andranno ad aumentare”.

È quindi intervenuto Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte), annunciando che “non assisterò in modo silente alle decisioni di questa nuova maggioranza, me nemmeno mi limito a un atteggiamento pregiudiziale”. Tra le priorità enunciate da Giaccone, i conti regionali in ordine, l’ambiente, l’edilizia sanitaria, la lotta alla disoccupazione. “Voglio capire poi – ha chiarito – come si concilierà la concezione europeista di Cirio con la visione euroscettica di larga parte della sua maggioranza”.

Marco Grimaldi (Luv), ha esordito dicendo che “se siamo qui in opposizione, vuol dire che non siamo riusciti a fermare l’onda nera in Piemonte. Se abbiamo perso è perché la gente non ha trovato sufficiente il nostro cambiamento: come i disoccupati o sottoccupati che non sono neppure andati a votare”. Grimaldi ha assicurato che “faremo opposizione di sana e robusta costituzione contro una maggioranza in cui il Presidente Cirio, mite democristiano, si accorgerà di essere il buco con la Lega intorno”. “Ci batteremo – ha concluso Grimaldi – per non far arretrare le nostre conquiste: il diritto allo studio, il Fondo salva sfratti e salva mutui, il contrasto al gioco d’azzardo patologico, la difesa della 194: rimarremo regione Pillon free”.

È quindi intervenuto l’ex presidente della Regione Sergio Chiamparino: “Vi auguro, da piemontese, di fare meglio di quanto abbiamo fatto noi – ha detto -. Abbiamo preso la Regione in semi fallimento per bilancio e sanità e l’abbiamo rimessa in grado di camminare con le proprie gambe”. Rivolgendosi direttamente a Cirio e apprezzando “la sua presenza su realtà di crisi più significative”, gli ha però ricordato che Fca “ben che vada inaugurerà la linea della 500 elettrica a Mirafiori, che al massimo farà 50mila pezzi l’anno, mentre lo stabilimento per vivere ha bisogno di 200mila unità”. Inoltre “il progetto del polo del lusso sta segnando il passo”.

Quanto alle Olimpiadi, va bene cercare di “rientrare con dignità” e in tema di autonomia ci può essere accordo, ma “questo non c’entra con il federalismo fiscale di cui parla Preioni”. In tema di case popolari, poi, Chiamparino ha chiosato spiegando che “non possiamo contrapporre i diritti esigibili alle etnie e alle nazionalità. Ciò significherebbe fare passi indietro nella civiltà e su questo saremo inflessibili”.

 

La polizia perquisisce sedi e abitazioni della destra estrema

Blitz  della Digos di Torino negli ambienti della destra oltranzista

 

Sono state effettuate diverse perquisizioni di abitazioni e sedi di militanti d’area di Torino e Ivrea.

Il blitz ha interessato la sede cittadina di Legio Subalpina, in corso Allamano,nelle abitazioni di militanti di Forza Nuova e di rappresentanti del gruppo di estrema destra Rebel Firm di Ivrea.

Luigi Cortese, coordinatore cittadino di Forza Nuova, in un precedente controllo era stato denunciato per apologia di fascismo.

L’attività di indagine per il reato di apologia del fascismo – scaturita a seguito dell’esposizione lo scorso 22 maggio, in questo corso Unità d’Italia, di uno striscione recante la scritta “SPEZZA LE CATENE DELL’USURA VOTA FASCISTA VOTA FORZA NUOVA” (seguita dal simbolo del fascio littorio), la cui foto ritraente l’azione criminosa era stata anche postata sul profilo facebook di Forza Nuova Torino – ha trovato ulteriori risvolti probatori e spunti investigativi dopo il rinvenimento, lo scorso 20 giugno, nel corso di analoghe perquisizioni, di diverso materiale d’area inneggiante al fascismo e al nazismo, nonché al sequestro presso la sede di Forza Nuova di mazze da baseball e di 25 scudi in plexiglass con simbologie di estrema destra.

L’attività investigativa è stata, poi, estesa anche al sodalizio eporediese “Rebel Firm” (contiguo a Forza Nuova) e all’associazione d’area Skin, “Legio Subalpia” (evidenziatasi in questo capoluogo già nel dicembre 2015, la cui nuova sede è stata ufficialmente inaugurata lo scorso 2 marzo con la partecipazione di militanti d’area provenienti anche da altri contesti territoriali) inserita in un più ampio progetto dell’estrema destra nazionale denominato “FEDErAZIONE”, che si prefigge l’obiettivo di coalizzare e rafforzare le varie realtà della destra extraparlamentare presenti sul territorio italiano.

Nel corso delle perquisizioni è stato rinvenuto e sequestrato materiale inneggiante al fascismo e al nazismo (quadri, poster, libri, bandiere, oggetti, cimeli, capi di abbigliamento ecc.) nonché diversi coltelli anche a scatto, mazze, tirapugni, un machete, proiettili, manganelli telescopici, elmi nazisti, pistole giocattolo senza tappo rosso e diversi fucili e pistole per soft air.
E’ stato altresì rinvenuto materiale (vestiti, adesivi, stendardi, caschi) riconducibile ai gruppi ultrà della Juventus (con particolare riferimento al sodalizio di estrema destra “Drughi Giovinezza” e al gruppo “Tradizione Antichi Valori”) nonché inneggiante alla violenza.

Dalla tipologia del materiale sequestrato e stato possibile riscontrare alcuni collegamenti con omologhe formazioni oltranziste, quali “Generazione Identitaria” ed il movimento anglosassone “Combat 18 (I Combattenti di Adolf Hitler)”.

I cittadini e la questione campi nomadi

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Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Approvata la deliberazione popolare per il superamento dei campi e la lotta a fumi tossici e immondizia

E’ stata approvata dal Consiglio Comunale di Torino (30 voti favorevoli e 2 astenuti) una deliberazione di iniziativa popolare che detta linee di indirizzo per la Giunta e l’Amministrazione comunale che promuovano il superamento dei campi nomadi nella Città di Torino e la lotta all’inquinamento da fumi tossici, nocivi alla salute dei cittadini, e da immondizia riversata lungo il fiume Stura.

La deliberazione, considerando una priorità dell’azione amministrativa la tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, chiede di attuare il superamento dei campi nomadi abusivi, ponendo inizialmente, dove possibile, la chiusura dell’accesso a detti campi ai veicoli commerciali, e di intervenire, ove possibile, secondo il principio dell’accoglienza, con l’allontanamento di coloro che non rispettano le regole e la legalità.

Si chiede altresì di individuare i responsabili dell’illecito smaltimento dei rifiuti (includendo tutta la filiera: da chi li produce a chi li scarica e chi li brucia), ai quali chiedere gli eventuali danni (da stimare) subiti dalla Città di Torino e dai residenti, per disastro ambientale, danni alla salute e illegalità.

Il documento, emendato dalla IV Commissione consiliare, d’intesa con i proponenti, prevede anche l’avvio di un’interlocuzione per ricollocare nuclei familiari in aree della Città e nei Comuni piemontesi.

Le azioni e gli interventi realizzati saranno verificati periodicamente, anche attraverso la convocazione di sedute tematiche di Commissione consiliare, invitando i presentatori della deliberazione di iniziativa popolare e le Circoscrizioni interessate.

È inoltre prevista la partecipazione al Tavolo Rom (istituito dalla Giunta Comunale il 31 luglio 2012) di un rappresentante o di una delegazione dei cittadini promotori della proposta. Tavolo che dovrà essere convocato almeno con cadenza trimestrale e aggiornato nella composizione, così come prevede un emendamento presentato dai consiglieri Tisi, Lavolta e Tevere e approvato dalla Sala Rossa.

In aula, la consigliera Carlotta Tevere (M5S) ha ricordato che negli ultimi due anni l’Amministrazione ha rimosso 2.200 tonnellate di rifiuti dai campi e che i roghi sono diminuiti dell’80%. Inoltre – ha aggiunto – è stato approvato un Regolamento per le aree sosta rom e sinti ed è stato creato il Progetto speciale Campi nomadi. È stato anche potenziato l’Ufficio comunale Minoranze Etniche, come chiedevano i promotori della deliberazione.

La consigliera Elide Tisi (PD) ha sottolineato la necessità di integrare i piccoli nuclei familiari e di coinvolgere tutte le Istituzioni e il mondo del terzo settore per arrivare al superamento dei campi nomadi, tutelando le persone più vulnerabili e fragili.

Il consigliere Antonino Iaria (M5S) ha ringraziato il Comitato Torino Nord per il lavoro di sintesi fatto e tutti i consiglieri per la proficua collaborazione.

Anche il capogruppo Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha ringraziato i promotori della delibera, pur non condividendo gli emendamenti “buonisti” presentati dai consiglieri, e ha sollevato dubbi sulla presunta diminuzione dei roghi e sull’efficacia del Regolamento sulle aree sosta.

Il consigliere Damiano Carretto (M5S) ha precisato che i dati sui roghi sono stati forniti dalla Polizia Municipale.

Appendino e Cirio divisi dallo smog

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L’inquinamento crea tensioni tra fra il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e la sindaca Chiara Appendino

 

I due rappresentanti delle istituzioni si sono trovati alla trasmissione Centocittà di Radio Rai Uno per parlare del progetto ‘Torino Centro Aperto’. Secondo  Cirio il provvedimento che la Città intende introdurre dal nuovo anno non è frutto  “di ragionamento scientifico ma solo di tipo ideologico”. Il governatore  cita uno studio dell’Arpa secondo cui “solo il 6% dell’inquinamento di Torino è provocato dalle macchine diesel, dal traffico, il 49% da impianti di riscaldamento dei condomini”. Ma per la prima cittadina è falso “dire che il traffico non incide pesantemente sull’inquinamento. I dati a cui fa riferimento  Cirio sono le concentrazioni, invece noi dobbiamo guardare le emissioni. Oggi chi emette a Torino sono per l’85% i trasporti e solo per il 5% il riscaldamento”.

 

(foto Mihai Bursuc)

Saldi al rallentatore

Primo weekend di saldi estivi al rallentatore a Torino

Il grande caldo e l’inizio delle vacanze ha penalizzato l’avvio degli sconti. Ascom e Confesercenti, confermano la previsione di una spesa media sui 230 euro a famiglia, e 87 euro a persona. Secondo i commercianti i saldi andrebbero posticipati e si dovrebbero regolamentare le vendite sul web. La stagione dei saldi proseguirà per otto settimane, fino al 31 agosto.

Cede (ma solo un po’) l’alta pressione e arrivano i temporali

E’ di nuovo allerta gialla in Piemonte in vista di una nuova fase di temporali, con grandine e  vento

Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) prevede un debole cedimento dell’alta pressione africana, sulla fascia pedemontana alpina diretto sulle pianure. Domenica potrebbero esserci temporali sparsi. Il tempo lunedì tornerà  in prevalenza soleggiato, con poche nuvole e calo delle temperature massime a partire  da martedì.

Movida più serena con i carabinieri a San Salvario

Presenza discreta ma capillare dei carabinieri in tutto il quartiere a San Salvario
Un servizio finalizzato a garantire che il divertimento possa avvenire in condizioni di piena sicurezza. Pattuglie e posti di controllo in Via Nizza, Corso Marconi, Largo Saluzzo, Corso Massimo D’Azeglio e Corso Dante.
Una stazione mobile dei carabinieri per i cittadini (Largo Saluzzo e dintorni) per fare segnalazioni, ricevere informazioni o presentare denuncia. I carabinieri della Compagnia San Carlo, in collaborazione con i colleghi motociclisti del Nucleo Radiomobile, Torino Oltre Dora e Torino Mirafiori,  hanno effettuato un servizio nel quartiere San Salvario, ieri sera dalle 21 alle 24, nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio disposto dal comando provinciale di Torino.
 L’attività non solo ha permesso la piena fruibilità dell’area ai cittadini, ma ha consentito di individuare ed arrestare 5 persone per detenzione e spaccio di droga, denunciare  5 persone deferite in stato di libertà per possesso di droga, segnalare 10 giovani consumatori di droga alla  Prefettura. Sequestrare oltre 50 grammi di droga, tra cocaina, eroina, marijuana e hashish.Sono state controllate 74 persone e 41 auto.