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Il turismo di qualità si riconosce dalla bandiera arancione

Si è rinnovata con la VII edizione di Bandiere arancioni in Piemonte la collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura, Turismo e Commercio della Regione e il Touring Club Italiano

L’iniziativa è stata presentata in Regione dall’assessore alla Cultura, Turismo e Commercio, Vittoria Poggio: “La strada che porta alla certificazione di comune Bandiera Arancione del Touring Club Italiano è un percorso di crescita e miglioramento fondamentale per i tanti e bellissimi piccoli borghi del nostro territorio. La Regione Piemonte sostiene questa iniziativa con forza ed entusiasmo, per permettere ad un numero sempre maggiore di comuni di entrare in questo circuito virtuoso, fregiandosi di una certificazione prestigiosa e per consentire a molti altri di avviare un percorso di analisi e miglioramento della propria offerta turistica”. Alla presentazione dell’ edizione di in Piemonte, l’assessore @vittoriapoggio ha spiegato che è importante continuare a sostenere l’iniziativa del @touring per far conoscere borghi meravigliosi con potenzialità turistiche ma anche con criticità da migliorare. Regione Piemonte e Touring Club Italiano condividono da 13 anni un percorso di valorizzazione dei centri minori piemontesi che si struttura nell’offrire al turista un’esperienza autentica e di qualità. Il marchio è anche uno strumento qualificante di valorizzazione del territorio e un elemento distintivo agli occhi dei turisti. Oggi i Comuni certificati sono 241 distribuiti in tutta Italia. Ideata nel 1998, la Bandiera arancione è stata riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo come unica esperienza italiana di successo nel campo del turismo sostenibile (www.bandierearancioni.it). I Comuni piemontesi con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti sono stati invitati a presentare la propria candidatura alla Bandiera arancione entro il 30 agosto. Le località saranno sottoposte all’analisi del Touring Club Italiano attraverso l’applicazione del Modello di Analisi Territoriale, che prevede una valutazione della qualità del territorio e dei servizi turistici, e che permette di elaborare dei Piani di miglioramento in un’ottica di sviluppo turistico sostenibile. Al termine del percorso di valutazione il marchio Bandiera arancione sarà assegnato ai Comuni che risulteranno in linea con gli standard di qualità turistica e ambientale Touring. La collaborazione tra Regione Piemonte e Touring Club Italiano ha portato all’analisi di circa 300 Comuni e alla certificazione di 31 località, facendo del Piemonte la seconda regione più “arancione” d’Italia: 3 in provincia di Vercelli, 4 in provincia di Torino, 11 nel Cuneese, 7 nel Verbano Cusio Ossola, 2 in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Novara e 1 Comune a testa per le province di Biella e Asti.

Smantellato il clan della mafia nigeriana

Si spartivano una consistente fetta del mercato della droga e della prostituzione, in Piemonte e in Emilia-Romagna. Il gruppo criminale di nigeriani è stato smantellato dalla polizia di Torino e Bologna grazie a due operazioni in corso dalle prime ore di questa mattina. Arrestati  i capi della gang accusati di decidere le nuove iniziazioni, di gestire la prostituzione e  di mantenere i rapporti con le altre organizzazioni criminali, oltre a gestire lo spaccio di droga nelle piazze cittadine. Una ventina i fermati dalla Dda, ai quali è contestata l’associazione mafiosa.

No Olimpiadi? Allora si’ agli Special Olympics

La Regione si candida ad ospitare, nel 2025, gli Special Olympics invernali. Si tratta dei giochi mondiali per atleti con disabilità intellettive o altri tipi di difficoltà. Il Piemonte intende supportare tutte le città del suo territorio, con Torino e le Valli Olimpiche,  per ospitare una grande manifestazione sportiva che muove  18mila atleti, 8mila volontari e 332 team accreditati. Il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca stanno verificando l’iter per ottenere l’evento in Piemonte.

Fine dell’anticiclone, torna l’estate

Cessato il maltempo in Piemonte, dopo piogge abbondanti e neve oltre i 2500 metri. La centralina Arpa a Treiso (Cuneo), ha registrato 122 mm, Torino, 121, Acqui Terme , 119 mm, Loazzolo (Asti) 110 mm. Ora la rapida espansione dell’anticiclone africano sul Mediterraneo occidentale porta tempo stabile e soleggiato su tutti i settori, con temperature in aumento fino a valori prossimi ai 30 gradi in pianura. Un po’ di aria fresca mercoledì.

 

(Foto M. Bursuc)

Caso Salone Auto, la sindaca: “Non vado avanti con il freno a mano tirato”

L’intervento della prima cittadina, Chiara Appendino, oggi in Sala Rossa, a seguito delle polemiche sul Salone dell’ Auto delle dimissioni del vicesindaco Montanari

“IL MANDATO E’ VINCOLATO AL VOTO SUI PROSSIMI PROVVEDIMENTI”

Le vicende di questi giorni, ha esordito Appendino, impongono alcune considerazioni di natura politica.

Il trasferimento non è ovviamente stato deciso in un paio di giorni.

Le difficoltà politiche hanno fatto da sfondo a questa vicenda. Nessuno tra coloro che hanno il dovere e l’onore e la responsabilità di governare la cosa pubblica può permettersi il lusso di ironizzare, dileggiare e osteggiare un evento che coinvolge 700 mila cittadini e che ha ricadute sulla città in termini economici, lavorativi e di immagine. Il lavoro deve sempre essere rispettato. La nostra responsabilità istituzionale sovrasta sempre quella politica. Per questo motivo ho revocato le deleghe al vice sindaco Guido Montanari che ringrazio per il lavoro svolto ma ci sono momenti nei quali ognuno deve assumersi la responsabilità di ciò che dice. Quando si rivestono ruoli istituzionali non si possono permettere certi inciampi.

Le parole riportate dai giornali dal vice sindaco non possono essere derubricate a battute. Terrò io le deleghe ad interim.

Ha quindi avviato una riflessione sull’operato della maggioranza. “Non sono disposta in alcun modo ad andare avanti con il freno a mano tirato, ha affermato. Intendo onorare fino in fondo la responsabilità ad amministrare questa città. E’ innegabile che in questi tre anni abbiamo fatto tanto ma è altrettanto vero che tanto altro avremmo potuto fare.

Ringrazio quei consiglieri che tra infinite difficoltà si sono spesi anima e corpo su provvedimenti nell’esclusivo interesse della collettività, sforzi che non possono essere vanificati da esternazione estemporanee, affermazioni che trattano superficialmente i temi che riguardano la vita di migliaia di cittadini, di imprese e di lavoratori. In questi anni di mandato, la Città ha raggiunto traguardi che molti non ritenevano possibili. Ciò è accaduto quando la maggioranza ha saputo far fronte con unità di intenti alla responsabilità di amministrare Torino.

Tuttavia, ha aggiunto, ricorrono con frequenza non più compatibile con la responsabilità di amministrare la Città comportamenti che spesso vanificano i risultati raggiunti.

La credibilità di una città, soprattutto nei confronti dei suoi cittadini degli investitori, del Paese passa anche dall’unità di intenti delle sue istituzioni e dalla capacità di prendere decisioni veloci ed efficaci. Non possiamo pensare che provvedimenti come quello relativo al motovelodromo possano essere osteggiati per diatribe interne, non possiamo pensare che la realizzazione di un impianto sportivo che un investitore privato vorrebbe far sorgere in Parella venga compromesso da posizioni ideologiche e occorre anche chiarire alcuni aspetti sui rapporti con le istituzioni. Non possiamo pensare che chi ha responsabilità di governo si scagli continuamente contro il lavoro di Prefettura e Questura. Non possiamo pensare che ambiente, innovazione, sicurezza, welfare eventi il futuro della città siano soggetti a diatribe interne e a compromessi al ribasso. La politica è mediazione ma non può essere una corsa al ribasso messa davanti all’interesse generale della Città.

Dalla settimana prossima arriveranno in aula una serie di delibere di cui la Città ha bisogno per esprimere al massimo tutto il suo potenziale, che riguardano il futuro e il benessere dei cittadini. Provvedimenti sui quali chiederò all’aula un mandato pieno.

Non intendo più accettare battute di arresto e compromessi al ribasso. Ciò che chiedo è una prova di maturità. Per questo, a questi atti che ritengo fondamentali per il futuro della Città vincolerò il mio mandato e il destino di questa amministrazione, perché questa Amministrazione ha senso di esistere solo se può lavorare e portare per il bene della Città. Abbiamo la Linea 2 della metro da finanziare e da avviare, strade e ciclabili da fare, aziende da far crescere lavoro da creare, ambiente da tutelare, cittadini in difficoltà da aiutare anche grazie alle iniziative messe in campo con il reddito di cittadinanza, trasporti da migliorare, raccolta differenziata da estendere, sicurezza da garantire.

Se l’Amministrazione sarà in grado di continuare a fare il bene della Città sarò felice di portare avanti il mio mandato, di continuare a dare ai cittadini le risposte che meritano. Una perdurante situazione di stallo che verificheremo già dai voti sui primi provvedimenti procurerebbero danni che la Città non può permettersi. Se il male minore fosse il termine anticipato della consiliatura, così sarà”.

 

(foto Enrico Belt)

 

Appendino silura il vicesindaco Montanari

La prima cittadina si è tolta un peso dimissionando il vice sindaco Montanari, che diventa così il capro espiatorio della fuga da Torino del Salone dell’Auto.

“Questa mattina – scrive Chiara Appendino su Facebook- ho sollevato il Prof. Guido Montanari dal suo ruolo di Vicesindaco e revocato le deleghe che aveva in capo.

La decisione segue le frasi pronunciate sul Salone dell’Auto che non hanno visto smentita.

Una scelta non facile dal punto di vista umano ma che ho ritenuto necessaria nell’interesse della Città e della sua immagine.

Al Prof. Guido Montanari va il ringraziamento per il lavoro svolto in questi tre anni”.

Chissa’ se le dimissioni basteranno a placare le opposizioni in Sala Rossa e, soprattutto, il malcontento diffuso tra i torinesi

I temporali spezzano il caldo

I temporali sono già arrivati su Torino e su tutto il territorio della Città Metropolitana

Il centro funzionale della Regione Piemonte ha diramato un codice di allerta giallo  pari a livello 1, ordinaria attenzione, fino a lunedì.  Sono in corso piogge e temporali forti e localmente molto forti che  potrebbero mandare in crisi anche i corsi d’acqua secondari. La protezione civile  raccomanda  pertanto “massima attenzione anche se la criticità del bollettino non è elevata, ricordando ad amministratori e cittadini che i temporali possono essere imprevedibili in intensità ed effetti, e non vanno quindi sottovalutati con possibili locali allagamenti, piccole frane che interferiscono con la viabilità, fulmini”

Infrastrutture, la Regione Piemonte incontra Toninelli

Si svolgerà il 17 luglio a Roma l’incontro tra il presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore ai Trasporti, Marco Gabusi, con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli

Al centro della discussione ci saranno i contenuti del dossier anticipato al Ministero nei giorni scorsi, che include importanti opere come il nuovo tunnel stradale del Col di Tenda, il completamento dell’autostrada Asti-Cuneo e della Pedemontana piemontese, il Terzo Valico dei Giovi, la metropolitana di Torino linea 1 e 2, i nodi ferroviari di Torino e di Novara, oltre ad molte opere caratterizzate da un forte impatto locale e cruciali per gli spostamenti quotidiani di tanti piemontesi.

Altro tema sul tavolo sarà la ridefinizione della programmazione pluriennale nazionale che riguarda il Piemonte, con l’identificazione delle opere prioritarie inserite nelle intese e negli accordi conclusi negli ultimi anni.

“Abbiamo chiesto al ministro Toninelli questo incontro per affrontare le problematiche di infrastrutture strategiche che risultano in fase di stallo o forte rallentamento – anticipano Cirio e Gabusi – Chiederemo uno sblocco rapido, perché sono opere già approvate e finanziate, fondamentali per la ripresa economica e lo sviluppo occupazionale del Piemonte”.

Durante l’incontro non si parlerà invece della Torino-Lione, per la quale il dialogo è con il primo ministro Giuseppe Conte e il vicepremier Matteo Salvini.

 

www.regione.piemonte.it

Crisi in Comune? Di Maio: “Io sto con Chiara”

Il vicepremier e capo politico di M5S Di Maio difende la sindaca dopo le polemiche suscitate dall’abbandono di Torino da parte del Salone dell’auto.

“Chiara è giustamente molto arrabbiata per un’occasione di investimento perduta per Torino, anche per responsabilità dei consiglieri M5S di maggioranza. Alcuni giornali dicono addirittura che voglia dimettersi da Sindaco”, afferma il vicepresidente del Consiglio. “Qualsiasi decisione prenderà io starò sempre dalla sua parte. Dalla parte di chi, con il buon senso, – aggiunge – ogni giorno passa il tempo a costruire una nuova Italia e non a demolire”.  Di Maio sostiene  che Appendino è “il futuro del Movimento, un sindaco aperto al dialogo: lavora ogni giorno per promuovere nuovi investimenti nella sua città, non vive di pregiudizi, è forte delle sue convinzioni”.

Dopo le Olimpiadi Torino perde anche il Salone dell’auto

Gli organizzatori del Salone dell’Auto – Parco Valentino hanno annunciato che la prossima edizione si terrà a Milano. Tra i motivi della decisione vi sarebbe la scarsa collaborazione del Comune. Molti pentastellati tra i quali il vicesindaco Montanari non avevano nascosto le critiche all’evento. Poi la sindaca non si è presentata all’inaugurazione, il suolo pubblico è stato fatto pagare al 100 per cento e si è impedito di proiettare sulla Mole il logo del salone. Miracoli della filosofia della decrescita felice. La sindaca Appendino però polemizza con i suoi stessi sodali: «Sono furiosa per la decisione del comitato organizzatore del Salone dell’Auto di lasciare Torino dopo cinque edizioni di successo – dice la prima cittadina – . Una scelta che danneggia la nostra città, a cui hanno anche contribuito alcune prese di posizione autolesioniste di alcuni consiglieri del Consiglio Comunale e dichiarazioni inqualificabili da parte del Vicesindaco. Senza sottrarmi alle mie responsabilità, mi riservo qualche giorno per le valutazioni politiche del caso». Preoccupazione del presidente della Regione Alberto Cirio che, dopo la debacle olimpica vede nella nuova perdita di un evento capace di attrarre 700mila visitatori in città, un altro segnale di declino per Torino.

 

(Foto M. Bursuc)