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Covid Piemonte, ricoveri in calo nell’ultimo bollettino del 2020

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1417 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 165 dopo test antigenico), pari al7,3% dei 19.369 tamponi eseguiti, di cui 10.736 antigenici. Dei 1417 nuovi casi gli asintomatici sono 541, pari al 38,2%.

I casi sono così ripartiti: 389 screening, 617 contatti di caso, 411 con indagine in corso; per ambito: 171 RSA/Strutture socio-assistenziali, 58 scolastico, 1188 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 201.406, così suddivisi su base provinciale: 17.901 Alessandria, 10.174 Asti, 6994 Biella, 27.818 Cuneo, 15.660 Novara, 105.680 Torino, 7624 Vercelli, 6826 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1070 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1659 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 19(2 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2895 (-62 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.267.

I tamponi diagnostici finora processati sono2.017.809 (+19.369rispetto a ieri), di cui 919.728 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7922

Sono 29 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7922 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1214 Alessandria, 497 Asti, 334 Biella, 892 Cuneo, 662 Novara, 3629 Torino, 373 Vercelli, 251 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

163.132 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 163.132 (+2094 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 14.073 Alessandria, 8146 Asti, 5200 Biella, 22.334 Cuneo, 13.228 Novara, 86.723 Torino, 5832 Vercelli, 5701 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 805 extraregione e 1090 in fase di definizione.

Torino: “Car party”, festa di compleanno in auto. Sanzionati, festeggiato compreso

Questa notte, poco prima dell’una viene segnalata in via Melezet un’auto in sosta con 4 occupanti a bordo intenti a bivaccare e creare disturbo ai residenti.

All’arrivo degli agenti del Commissariato San Donato, i giovani raccontano di essersi ritrovati, a fine turno lavorativo, per festeggiare il compleanno di uno dei 4, festeggiamento che gli valeva la sanzione amministrativa per la violazione del “coprifuoco” così come previsto dalle norme per il contenimento dell’emergenza sanitaria covid-19.

A Porta Palazzo i civich sequestrano più di cento fuochi pirotecnici illegali

Gli agenti del Comando Sezione Porta Palazzo della Polizia Municipale, durante un servizio di vigilanza sul commercio abusivo di botti e petardi per la tutela della sicurezza dei consumatori, hanno rinvenuto 107 fuochi pirotecnici posti in vendita in maniera illegale.

Ci sono voluti ben tre inseguimenti prima di riuscire a sequestrare la merce posta in vendita senza alcun titolo da due magrebini sul mercato di Porta Palazzo. Il primo avvistamento è avvenuto davanti alla ‘torre dell’orologio’ di Piazza della Repubblica. Alla vista dei civich, i due venditori abusivi hanno raccolto la merce e si sono dati alla fuga in direzione di Piazza Don Albera.

Poco più tardi, sono stati nuovamente avvistati al fondo di Piazza della Repubblica, all’inizio della tettoia dei casalinghi. Anche in questo caso, i due abusivi sono riusciti a raccogliere rapidamente i petardi e a farla franca disperdendosi tra la folla.

I due sono riusciti a fuggire anche una terza volta, di nuovo davanti alla ‘torre dell’orologio’, ma questa volta non hanno avuto il tempo di raccogliere tutta la merce. Inseguiti per un tratto, prima di far perdere le proprie tracce in mezzo alla folla, hanno anche tentato di lasciare sotto una macchina due scatole di ‘botti’, con la speranza di poterle recuperare in un secondo momento.

Gli agenti, comprese le scatole nascoste sotto l’auto, hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro amministrativo 107 fuochi pirotecnici della Categoria F2, tutti a norma, riportanti il marchio CE, vendibili a maggiori di 18 anni e destinati all’utilizzo in spazi aperti.

I prodotti rinvenuti riportano la prescritta etichettatura e risultano essere prodotti in Cina e importati da una società con sede in Emilia Romagna.

I due magrebini in fuga sono stati comunque fotografati da lontano dagli agenti e, pertanto, i loro volti sono ora noti alle forze dell’ordine.

Un milione di giocattoli e articoli non in regola sequestrati dalle Fiamme Gialle

Giocattoli, articoli ludici e per la casa, accessori per l’abbigliamento per oltre 1 milione di prodotti.

È il bilancio di un sequestro di articoli rinvenuti con il marchio di conformità CE contraffatto o con etichettature non conformi in materia di sicurezza dei prodotti eseguito dalla Guardia di Finanza di Torino nei confronti di un esercizio commerciale nel capoluogo piemontese.

I Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego di Torino hanno individuato lo store nel quartiere “Aurora”, dove oltre 80.000 pezzi, tra giocattoli e altri articoli ludici destinati ai bambini, sono stati cautelati perché posti in distribuzione in violazione della disciplina in materia di “sicurezza prodotti”. Gli articoli, una parte già in vendita sugli scaffali, erano sprovvisti, infatti, delle informazioni fondamentali ai fini della tutela dei consumatori, quali le indicazioni circa la loro provenienza ovvero le precauzioni d’uso che i bambini dovrebbero rispettare per giocare senza rischi.

Inoltre, i Baschi Verdi hanno rinvenuto e sequestrato circa 1 milione di prodotti non sicuri in quanto carenti dei requisiti prescritti dalle norme riguardanti la “sicurezza prodotti”. Si tratta di accessori per abbigliamento e articoli per la casa che venivano venduti senza alcuna indicazione circa la denominazione legale o merceologica, i dati dell’importatore, la presenza di materiali o sostanze pericolose e le modalità di smaltimento, con evidenti rischi per l’incolumità degli ignari acquirenti. Tra la merce cautelata anche centinaia di guanti in vinile monouso, la cui richiesta negli ultimi mesi ha registrato un incremento esponenziale a causa della contingente emergenza epidemiologica.

Il gestore del market, un quarantenne di origini asiatiche, è stato denunciato alla locale Procura della Repubblica per frode in commercio e per le violazioni in materia di sicurezza dei giocattoli.

L’intervento della Guardia di Finanza torinese s’inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione delle condotte commerciali ingannevoli riguardanti, in particolare, la conformità dei prodotti immessi nel mercato alle normative dell’Unione europea e nazionale e agli standard di sicurezza previsti per i singoli articoli merceologici, a tutela della salute dei cittadini e del libero mercato.

 

Antinfluenzale, concluse le vaccinazioni programmate. “Avanzate” 70 mila dosi

Sono 863.939 i piemontesi vaccinati fino ad oggi contro il virus dell’influenza stagionale, senza contare che quasi 100 mila dosi di vaccino si trovano ancora nei frigoriferi dei medici di medicina generale pronte per essere somministrate.

In più, nei magazzini della Sanità regionale sono disponibili ulteriori 38.438 dosi di vaccino, oltre alle 29.286 dosi che la Regione ha messo straordinariamente a disposizione delle farmacie per la libera vendita al pubblico, previa presentazione della ricetta dematerializzata effettuata dal medico di medicina generale.

La Regione ha effettuato una ricognizione tra i medici curanti raccogliendo il fabbisogno di dosi necessarie a vaccinare le categorie aventi diritto che ne hanno fatto richiesta e tutte le richieste sono risultate soddisfatte.

«È un bilancio molto positivo – commenta l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, che ripaga dei tanti sforzi compiuti per organizzare questa inedita e strategica campagna vaccinale. I medici di medicina generale hanno portato a termine le vaccinazioni programmate a tutti i soggetti aventi diritto che ne hanno fatto richiesta e conservano la disponibilità di un numero di dosi sufficiente per esaudire eventuali, ulteriori richieste. In più, alle farmacie sono state riservate quasi il doppio delle 16.500 dosi concordate all’inizio della campagna vaccinale per chiunque ne faccia richiesta tra le categorie non a rischio. In sostanza, le nostre previsioni risultano perfettamente rispettate: avevamo ordinato 1 milione e 100 mila dosi, con la possibilità di ottenerne all’occorrenza 220 mila in più. Ne abbiamo avute dalla ditta appaltatrice 1 milione 86.679, riuscendo a far fronte a tutte le necessità, con una discreta scorta per chi volesse ancora vaccinarsi. I richiami al rispetto degli obblighi contrattuali messi in atto nei confronti della Sanofi, che a novembre aveva progressivamente rallentato la fornitura dei vaccini, fino a interromperla, sono stati efficaci, ottenendo lo sblocco delle consegne. Di fatto, non si è mai perso tempo e tutti hanno avuto modo di vaccinarsi nei termini utili e ancora lo potranno fare per almeno tutto il mese di gennaio, tanto più tenendo conto che in Piemonte il virus dell’influenza non si è ancora manifestato. La campagna vaccinale avviata due mesi fa si concluderà, come previsto, a fine gennaio. Se ci sono stati problemi (risolti) di fornitura dei vaccini e forse anche un po’ troppa fretta di vaccinarsi subito, alla fine il cronoprogramma è stato rispettato e tutti i richiedenti sono stati vaccinati».

Consegnate tutte le 40 mila dosi di vaccino anti Covid previste per il Piemonte

Dopo il V-Day entra nel vivo la Fase 1 della campagna di vaccinazione del personale delle aziende sanitarie e di ospiti e operatori delle Rsa

 

Sono arrivate ieri le 40 mila dosi del vaccino anti Covid destinate al Piemonte per la Fase 1 della campagna di vaccinazione, che prende il via oggi e coinvolge 195 mila persone tra personale delle aziende sanitarie e ospiti e operatori delle Rsa. Sono state infatti consegnate agli hub territoriali tutte le 41 scatole di vaccino Pfizer contenenti 975 dosi ciascuna.

«Dopo la prima giornata del 27 dicembre, oggi il primo vero piano di consegna massiccia dei vaccini ha funzionato perfettamente – sottolinea il commissario generale dell’Unità di crisi della Regione Piemonte Vincenzo Coccolo –.  Grazie all’impegno di tutti i soggetti coinvolti le dosi necessarie ai presidi sanitari territoriali e alle RSA sono state consegnate nei tempi previsti. Da oggi entriamo nel vivo della prima fase di vaccinazione con la consapevolezza di poter contare su un sistema territoriale forte e preparato».

«La campagna vaccinale – evidenzia il commissario dell’Area giuridico-amministrativa Antonio Rinaudo – inizia effettivamente oggi sia con l’arrivo delle dosi previste sia, soprattutto, con il massiccio afflusso di personale sanitario della Città della Salute di Torino, circa 480 persone, che si sono ordinatamente messe in fila per sottoporsi all’inoculazione della prima dose».

«Dopo la giornata simbolica di domenica, l’arrivo delle prime 40.000 dosi segna un punto di svolta – dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte Luigi Icardied è fondamentale la più ampia adesione da parte del personale delle Aziende sanitarie, degli operatori e degli ospiti delle Rsa per ottenere il massimo risultato nella battaglia contro il Covid che da mesi ci vede fortemente impegnati».

Per il territorio di Alessandria sono state consegnate 5 scatole e 4875 dosi destinate agli ospedali di Alessandria, Casale, Novi Ligure e Tortona e alle RSA.

Per il territorio di Asti 3 scatole e 2925 dosi destinale al Cardinal Massaia di Asti, all’ospedale di Nizza e alle RSA.

Per il territorio di Biella 2 scatole e 1950 dosi destinate all’Ospedale degli infermi e alle RSA

Per il territorio di Cuneo 6 scatole e 5850 dosi destinate al Santa Croce e Carle e agli ospedali di Mondovì, Savigliano, Verduno e alle RSA.

Per il territorio di Novara 3 scatole e 2925 dosi destinate al Maggiore della Carità, all’ospedale di Borgomanero, all’Asl e alle RSA.

Per il territorio di Torino 18 scatole e 17.550 dosi: in particolare 9 scatole e 8775 dosi per gli ospedali Città della Salute, Mauriziano, San Giovanni Bosco e le RSA di Torino città, e altre 9 scatole e 8775 dosi in tutto destinate a Chivasso, Ciriè, Ivrea, Moncalieri, Orbassano, Pinerolo e Rivoli.

Per il territorio del Vco 2 scatole e 1950 dosi destinate agli ospedali di Domodossola e Verbania e alle RSA.

Per il territorio di Vercelli 2 scatole e 1950 dosi destinate al Sant’Andrea, all’ospedale di Borgosesia e alle RSA.

Le somministrazioni sono già iniziate ieri all’ospedale Molinette di Torino, dove sono state vaccinate 480 persone, e proseguiranno a partire da oggi nelle altre strutture piemontesi. È prevista la fornitura di 40 mila dosi a settimana fino al completamento del fabbisogno della prima somministrazione e del relativo richiamo.

Covid Piemonte, mercoledì 30 dicembre: la situazione

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1084 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 215 dopo test antigenico), pari al 5,8 % dei 18.613 tamponi eseguiti, di cui 9.646 antigenici. Dei 1084 nuovi casi, gli asintomatici sono 524 , pari al 48,3 %.

I casi sono così ripartiti: 325 screening, 533 contatti di caso, 226 con indagine in corso; per ambito: 142 RSA/Strutture socio-assistenziali, 48 scolastico, 894 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 199.989, così suddivisi su base provinciale: 17.770 Alessandria, 10092 Asti, 6.961 Biella, 27.637 Cuneo, 15.504 Novara, 104.982 Torino, 7.579 Vercelli, 6735 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1067 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1662 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 192 (- 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2957 (-72 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 27.909

I tamponi diagnostici finora processati sono 1.998.440 (+ 18.613 rispetto a ieri), di cui 914.838 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 7893

Sono 33 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 4 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 7.893 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1210 Alessandria, 493 Asti, 334 Biella, 890 Cuneo, 662 Novara, 3.613 Torino, 371 Vercelli, 250 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

161.038 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 161.038 (+ 2.239 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 13.837Alessandria, 8045 Asti, 5.117 Biella, 21.997 Cuneo, 13.135 Novara, 85.617 Torino, 5769 Vercelli, 5657 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 796 extraregione e 1.068 in fase di definizione.

Il 4 gennaio parte il progetto “Scuola sicura”

Test antigenici e molecolari su base volontaria a tutto il personale scolastico e agli studenti di seconda e terza media

L’assessore all’Istruzione Elena Chiorino: “L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza

con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico”

Screening preventivo per tutti gli insegnanti e il personale scolastico, test di monitoraggio per gli alunni delle seconde e terze medie, progetti territoriali personalizzati, percorsi dedicati alla scuola nei Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie: sono i quattro pilastri di “Scuola sicura”, progetto sperimentale – tra i primi in Italia – messo a punto dalla Regione Piemonte per garantire il ritorno in classe in sicurezza dopo le festività natalizie.

«Un’iniziativa – sottolinea il presidente Alberto Cirio – che ha solide basi scientifiche, perché predisposta dai nostri epidemiologi ed esperti, con il via libera anche del mondo medico».

Ad illustrarne i contenuti nel corso di una videoconferenza stampa l’assessore all’Istruzione, Elena Chiorino: «Si tratta di un progetto che comporta un investimento di 7 milioni di euro e che testimonia una volta di più l’attenzione che la Regione ha dedicato e continua a dedicare alla scuola. L’obiettivo è riprendere le lezioni in presenza con la massima sicurezza possibile e continuarle fino al termine dell’anno scolastico, garantendo così agli studenti il miglior diritto allo studio possibile nell’attuale situazione».

Nel dettaglio il progetto “Scuola sicura”, alla cui predisposizione hanno anche collaborato gli assessori alla Sanità, Luigi Genesio Icardi, e alla Ricerca Covid, Matteo Marnati, prevede:
dal 4 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento di uno screening mediante l’esecuzione su base volontaria, ogni 15 giorni, di un test antigenico o molecolare agli 83.000 componenti il personale docente e non docente dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia, primarie, secondarie di primo e secondo grado, agenzie formative del sistema dell’Istruzione e della Formazione professionale, previa prenotazione del proprio medico di medicina generale (per i non residenti in Piemonte è prevista una corsia preferenziale tramite il Sisp);

– dall’11 gennaio al 31 marzo 2021 lo svolgimento, con il supporto del referente Covid di ogni scuola, di uno screening modulare sui 75.000 studenti di seconda e terza media, che saranno sottoposti su base volontaria una volta al mese (ogni settimana viene testato un quarto di ogni classe) a tamponi molecolari e antigenici utilizzando gli hotspot presenti in tutto il Piemonte;

– progetti personalizzati di monitoraggio del mondo scolastico elaborati e promossi a livello provinciale e territoriale;

– potenziamento dei percorsi dedicati alla scuola nei Sisp, Servizi di igiene e sanità pubblica delle aziende sanitarie.

«In questo modo – ha puntualizzato l’assessore Chiorino – potremo monitorare l’andamento del contagio e contenerlo. Ai genitori chiediamo di accompagnare i figli all’hotspot una volta al mese. Prevediamo un’adesione del 70% degli interessati».

L’assessore ha inoltre sottolineato che la Regione sta anche lavorando «per supportare il lavoro dei medici e alleggerirli. Potranno essere definiti accordi territoriali per rafforzare il piano mediante la collaborazione con enti pubblici, privati e del Terzo settore».

«È un piano che si basa sulla collaborazione tra tutti gli attori fondamentali per la ripresa dell’attività scolastica – ha affermato Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione e coordinatore del Gruppo di lavoro epidemiologi che ha sviluppato il progetto di monitoraggio rivolto in particolare alle seconde e terze medie – Useremo sia tamponi molecolari che rapidi perché l’obiettivo è individuare tempestivamente eventuali positività. È un progetto pilota sperimentale che potrà fare da modello anche per altre Regioni».

«Il test a rotazione agli studenti delle classi della media inferiore serve per facilitare il tempestivo tracciamento dei casi in una fascia di età che, insieme alle superiori, si è dimostrata più esposta alla vie di contagio della vita scolastica e parascolastica, e che, più delle superiori, risulta vulnerabile all’impoverimento delle opportunità di apprendimento legato alla didattica a distanza. Dunque queste classi sono il destinatario che più può beneficiare di questo programma di prevenzione sanitaria della diffusione della infezione», ha dichiarato Giuseppe Costa, epidemiologo del gruppo di lavoro di cui fanno parte anche Paolo Vineis, Lorenzo Richiardi, Chiara Pasqualini e Carlo Di Pietrantonj.

In videocollegamento è intervenuto anche Fabrizio Manca, direttore dell’Ufficio scolastico regionale, che ha evidenziato come «con questo progetto articolato e complesso viene mantenuta la promessa del presidente Cirio di riprendere le lezioni in presenza per le seconde e terze medie, e si garantisce la pienezza dell’esercizio del diritto allo studio e la sicurezza del personale scolastico».

Il progetto, accanto al confronto con i rappresentanti dei lavoratori della scuola, ha avuto anche la condivisione del mondo medico. Guido Giustetto, presidente dell’Ordine dei Medici di Torino, anche a nome degli altri presidenti degli Ordini provinciali del Piemonte, ha evidenziato che «tornare alla didattica in presenza è molto importante e il progetto della Regione dà la garanzia di non sprecare energie permettendoci di raggiungere gli obiettivi, grazie anche alla collaborazione di tutti i colleghi medici». Roberto Venesia (Fimmg), Antonio Barillà (Smi) e Mauro Grosso Ciponte (Snami), rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di famiglia, hanno aggiunto: «Consentire al più presto la riapertura delle scuole è quanto mai necessario per un Paese civile. Farlo nella massima sicurezza è un dovere e i medici di famiglia anche in questa occasione forniranno il loro contributo professionale».

Il turismo non c’è più: a Torino chiusi sette alberghi su dieci, prenotazioni crollate

Sette alberghi su dieci sono chiusi, con un’occupazione media delle camere inferiore al 10% e un mancato incasso di circa 700 mila euro solo per la  notte di Capodanno.

 

Dati sconfortanti rispetto all’occupazione delle camere dell’86,5% per la notte del 31 dicembre dello scorso anno e un dicembre 2019 con un’occupazione in media del 67% nella settimana dal 29 dicembre al 4 gennaio 2019.

Appendino: “Tutto il mio tempo dedicato a Torino fino alla fine del mandato”

“Il 2020. Un anno che è stato caratterizzato dalla pandemia Covid19, ma anche un anno dove abbiamo portato avanti progetti e iniziative su cui continuiamo a lavorare per il futuro di Torino.  La Città si è fatta trovare pronta ed è andata avanti. Ora proseguiamo.”

Cosi la sindaca Chiara Appendino in occasione della conferenza stampa di fine anno a Palazzo Civico.

La prima cittadina non si candiderà più, ma parla comunque della prossima scadenza elettorale: “Mi auguro che si voti in primavera, alla scadenza naturale del mandato: vorrebbe dire che avremo superato la fase più critica dell’emergenza. In caso contrario però’ faremo tutto il possibile per accompagnare la città fuori dall’emergenza”