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Sottrae mascherine (scadute) in azienda e le rivende a domicilio

Prende le mascherine dall’azienda dove lavora, le piazza su internet e, una volta trovato l’acquirente, le consegna a domicilio. Il tutto con l’auto aziendale.

 

“Un’attività di marketing” a tutto tondo, insomma, quella scoperta ieri dalla Guardia di Finanza di Torino, che dopo una breve indagine ha denunciato un dipendente di una nota società a livello nazionale, anch’essa vittima dello stesso dipendente infedele, che, complice il delicato momento dovuto alla diffusione del “coronavirus”, aveva pensato bene di “mettere su” un’attività in proprio dedicata alla vendita di mascherine ed altri prodotti igienizzanti.

 

I Finanzieri del Gruppo Torino, che hanno condotto l’intervento, hanno sorpreso in flagranza il cinquantenne mentre, poco distante dall’azienda dove giornalmente lavora, stava consegnando, dopo un’ennesima vendita, alcuni pacchi di mascherine ad un ignaro acquirente.

 

Particolare disdicevole, che andrà ad aggravare la posizione dell’uomo, il fatto che le mascherine rinvenute dagli inquirenti nel corso delle perquisizioni, sono risultate ampiamente scadute. Anche a questo particolare il dipendente  ha però trovato una soluzione: con un lavoro certosino ha dapprima coperto la scadenza originale ed il logo aziendale e successivamente apposto un’etichetta con una scadenza posticcia.  Tutta l’attività “post-lavorativa” veniva effettuata dall’uomo con l’auto aziendale.

 

L’uomo è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino per appropriazione indebita e frode in commercio.

Troppe persone a spasso: da Regione e Governo nuovi provvedimenti

Aggiornamento di venerdì 20 marzo ore 20 – “Resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona”. No al jogging di lunga distanza, vietato raggiungere le case al mare e in montagna. Così la nuova ordinanza del governo per contenere il contagio da coronavirus. Inoltre, gli alimentari resteranno aperti nel weekend

Aggiornamento ore 15,30 – Si è da poco conclusa la videoconferenza che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha avuto con i sindaci dei Comuni capoluogo, i presidenti delle Province del Piemonte e i rappresentanti di Anci, Anpci, Upi e Uncem. Condivisa all’unanimità la necessità di misure di contenimento più restrittive in vista del weekend

CORONAVIRUS PIEMONTE: INTESA CON GLI ENTI LOCALI SU UN’ORDINANZA PIÙ RESTRITTIVA

Il presidente Cirio: “Pronti a firmarla in assenza di un provvedimento nazionale”

“Ho pronta una ordinanza – spiega il presidente Cirio – che è stata condivisa e approvata all’unanimità dai sindaci e dagli enti locali con cui ho appena finito di confrontarmi e che prevede misure più restrittive per l’attività all’aria aperta, la mobilità delle persone, le modalità per fare la spesa e i mercati. Non l’ho ancora firmata perché, sentito il ministro Boccia, sappiamo che è una decisione che già oggi potrebbe arrivare centralmente dal governo e uniforme per tutta Italia. Ma nel caso non fosse così sono pronto a renderla immediatamente esecutiva”.

***

C’è ancora troppa gente in giro: l’alibi della corsetta e della spesa – azioni consentite anche dopo i decreti del Governo – può essere un serio e preoccupante ostacolo nella lotta alla diffusione del virus

Si può fare la spesa, certo, così come andare in edicola e in farmacia, ma per quanto davvero necessario.

E anche correre per strada e andare in bici nei parchi è consentito, ma sempre nella zona della propria abitazione e mai comunque in gruppo. Visti i dati preoccupanti dei bollettini quotidiani della protezione civile che registrano ancora troppi contagi e troppe vittime a Torino e in Piemonte, il Governatore Alberto Cirio è pronto a prendere nuovi provvedimenti se, in tal senso, non interverrà prima il premier Conte.

La sindaca Chiara Appendino, intervenuta a una trasmissione radiofonica ha detto che “in città moltissime persone stanno rispettando le regole, altri invece non lo stanno facendo. L’appello a tutta la cittadinanza è che la prima regola è che ciascuno controlli se stesso. Deve partire da noi stessi  e il mio auspicio è che tutti capiscano l’importanza delle regole e che questa è un’emergenza non una vacanza.

Nuova vita per le ex aree ferroviarie

Al via l’accordo operativo tra Comune di Torino e Fs Sistemi Urbani

E’ partita la cabina di regia, organizzata dal Comune di Torino con FS Sistemi Urbani, per la riqualificazione delle ex aree ferroviarie.

Un ulteriore step che segue il Workshop “Rail City Lab” organizzato nel maggio scorso da FS Sistemi Urbani in collaborazione con la Città di Torino con la partecipazione di investitori, progettisti, imprenditori e istituzioni locali uniti dall’unico obiettivo di riqualificare le sette aree ferroviarie dismesse della città, basandosi su tre temi: Città del Vivere, Città delle Connessioni e Città della Sostenibilità.

Le maggiori opportunità di riqualificazione urbana con le proposte individuate tra gli esiti del Workshop saranno inserite nel più idoneo percorso autorizzativo che rientra tra i compiti della Cabina di Regia avviata oggi con l’obiettivo di garantire la condivisione delle scelte di valorizzazione, governare il processo di trasformazione e programmare il cronoprogramma temporale del processo autorizzativo per ogni singola area da presentare al Consiglio Comunale per l’approvazione finale.

Il progetto di riqualificazione urbana interesserà gli oltre 500mila metri quadrati delle aree dismesse di proprietà del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane che saranno destinati prevalentemente ad uso turistico, ricettivo, commerciale e terziario.

Le aree ferroviarie coinvolte sono:

– Porta Susa Spina 2 Lotto Torre (Ambito 8.18/3 Unità minima di Intervento II);

– Corso Principe Oddone Spina 3; (Ambito 4.13/2)

– Stazione Rebaudengo Spina 4; (Ambito 5.10/3, 5.10/4, 5.10/8)

– Lingotto “Parco della Salute, Ricerca e Innovazione” e sede Regione Piemonte (Ambito 12.32)

– Lingotto FS (Stazione ponte, (Ambito 16.3)

– FS San Paolo, (Ambito 12.2, 12.3)

– Corso Brunelleschi.

Coronavirus, 224 morti in Piemonte. Oltre 3500 positivi, operativi i test rapidi

Il comunicato della Regione Piemonte delle ore 19 di venerdì 20 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, DICIOTTO NUOVI DECESSI – I DECEDUTI COMPLESSIVAMENTE SONO 224 – IL BOLLETTINO DEI CONTAGI – IN DISTRIBUZIONE MASCHERINE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE – OPERATIVI I TEST RAPIDI – LINEE GUIDA SUI TAMPONI DIAGNOSTICI

DICIOTTO NUOVI DECESSI

Sono 18 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 4 in provincia di Torino, 5 nell’Alessandrino, 1 nel Novarese, 1 nel Cuneese, 2 nell’Astigiano, 2 nel Vco, 1 a Biella e 2 nel Vercellese.

Il totale complessivo è ora di 224 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 71 ad Alessandria, 8 ad Asti, 25 a Biella, 13 a Cuneo, 28 a Novara, 49 a Torino, 14 a Vercelli, 12 nel Verbano-Cusio-Ossola, 4 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

LINEE GUIDA SUI TAMPONI DIAGNOSTICI

Allo stato attuale, fatta salva la potestà decisionale del sanitario, orientata dalla clinica, il Comitato Tecnico Scientifico dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, ritiene che l’esecuzione del test debba essere disposta con le seguenti priorità, comunque sempre valutate e autorizzata dalla Unità di crisi:

1) casi sospetti sintomatici ricoverati o in attesa di ricovero;

2) contatti stretti di casi confermati che divengano sintomatici e richiedano ricovero;

3) operatori sanitari che hanno avuto contatti stretti con pazienti covid-19 positivi in assenza di idonee protezioni, quando ciò venga ritenuto necessario;

4) soggetti in isolamento domiciliare nei quali compaiano sintomi anche non meritevoli di ricovero.

Ogni altra indicazione all’esecuzione dell’esame verrà valutata come secondaria alle precedenti.

Tale posizione del Comitato Tecnico Scientifico dell’Unità di crisi della Regione Piemonte, tiene conto delle linee guida espresse dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) il 2 marzo scorso, nelle quali viene affermato che la decisione di eseguire il test deve essere basata su dati clinici ed epidemiologici che indichino a priori la verosimiglianza della infezione.

Secondo l’OMS, il test di asintomatici o paucisintomatici può essere considerato in soggetti che abbiano avuto un contatto stretto con un caso confermato. In ogni caso, i protocolli di screening devono essere adattati alla situazione locale ed alla continua elaborazione della definizione di caso, basata sulla evoluzione delle conoscenze sulla malattia.

Anche il Consiglio Superiore di Sanità, nel documento del 26 febbraio 2020, conclude che, in considerazione del fatto che il contributo da potenziali casi asintomatici alla dinamica della diffusione epidemica appare limitato, viene raccomandata l’esecuzione dei tamponi ai soli casi sintomatici con sindrome simil-influenzale non attribuibile ad altra causa.

 

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 19.00

Sono 3.576 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 634 in provincia di Alessandria, 151 in provincia di Asti, 180 in provincia di Biella, 233 in provincia di Cuneo, 302 in provincia di Novara, 1.590 in provincia di Torino, 210 in provincia di Vercelli, 149 nel Verbano-Cusio-Ossola, 56 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 71 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone in isolamento domiciliare sono 1.423. Quelle ospedalizzate 1.929, di cui 298 in terapia intensiva.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 10.590, di cui 6.387 risultati negativi.

IN DISTRIBUZIONE MASCHERINE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

Continua il rifornimento dei dispositivi di protezione individuale a personale sanitario, farmacisti e medici di base del Piemonte.

Nella giornata di oggi, l’Ufficio Beni e servizi dell’Unità di crisi della Regione Piemonte ha provveduto all’invio alle Aziende sanitarie di 53.850 mascherine chirurgiche, 900 tute protettive donate dalla comunità cinese, 1.470 camici veterinari, 4.410 mascherine ffp2, 28.300 guanti, 400 tamponi, 200 calzari, 500 cuffie.

OPERATIVI I TEST RAPIDI

Sono operative presso i laboratori analisi degli ospedali Molinette e Amedeo di Savoia di Torino le prime quattro nuove apparecchiature della DiaSorin di Saluggia che permetteranno di moltiplicare di molto la capacità diagnostica sul “coronavirus covid19”.

Ieri sono stati effettuati i test sperimentali, con la formazione di tecnici e operatori. Da domani, le macchine potranno essere impiegate a pieno regime, processando 16 campioni ogni novanta minuti per laboratorio.

Si tratta di una linea di analisi veloce, per casi che necessitano di risposte rapide, lavorando in parallelo con la rete già esistente, che richiede tempi di risposta più lunghi, intorno alle cinque ore.

Le stesse apparecchiature sono in corso di fornitura anche per gli altri laboratori abilitati del Piemonte.

In riferimento alle indicazioni operative sull’esecuzione dei tamponi diagnostici, si precisaIn riferimento alle indicazioni operative sull’esecuzione dei tamponi diagnostici, si precisa che si tratta di indicazioni cliniche che non riguardano il personale sanitario della Regione Piemonte, per il quale il governo regionale ha stabilito di voler effettuare un controllo esteso a tutti, da avviare secondo criteri di priorità condivisi con le organizzazioni sindacali di categoria che li rappresentano.

Il comunicato della Regione Piemonte delle ore 13 di venerdì 20 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, SOSPESA l’ATTIVITÀ DI SETTE PRONTO SOCCORSO – I DECEDUTI COMPLESSIVAMENTE SONO 209 – IL BOLLETTINO DEI CONTAGI –L’OSPEDALE DI VERDUNO PRONTO A PARTIRE

SOSPESA ATTIVITÀ DI SETTE PRONTO SOCCORSO

L’Unità di crisi della Regione Piemonte ha disposto la sospensione dell’attività dei Pronto Soccorso di Giaveno, Venaria, Lanzo, Nizza, Borgosesia, Bra e Ceva.
Il provvedimento emergenziale è motivato dalla necessità di liberare professionisti medici per garantire le terapie da prestare ai pazienti covid, nell’ambito del piano di riorganizzazione dell’offerta sanitaria in Piemonte.
«Intendo ribadire che si tratta di sospensioni temporanee e non di chiusure – osserva il commissario straordinario per l’emergenza covid in Piemonte, Vincenzo Coccolo -, la straordinarietà della situazione che ci troviamo ad affrontare impone soluzioni drastiche ed immediate. Chiediamo la comprensione e la collaborazione dei sindaci e dei cittadini. Ogni posto e ogni risorsa sanitaria in più che riusciamo a ricavare, è decisiva per salvare vite umane. Terminata l’emergenza, tutto ritornerà come prima».

VENTISEI DECESSI

Sono 26 i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati stamattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 10 in provincia di Torino, 4 nell’Alessandrino, 6 nel Novarese, 3 nel Cuneese, 2 nell’Astigiano e 1 proveniente da fuori regione.

Il totale complessivo è ora di 209 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 66 ad Alessandria, 7 ad Asti, 24 a Biella, 12 a Cuneo, 27 a Novara, 47 a Torino, 12 a Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 4 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 13.00

Sono 3.461 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 595 in provincia di Alessandria, 151 in provincia di Asti, 175 in provincia di Biella, 221 in provincia di Cuneo, 293 in provincia di Novara, 1.556 in provincia di Torino, 203 in provincia di Vercelli, 142 nel Verbano-Cusio-Ossola, 52 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 72 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 280, quelle guarite 8.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 10.290, di cui 6.263 risultati negativi.

L’OSPEDALE DI VERDUNO PRONTO A PARTIRE

Sono in tutto 74 i medici e 85 gli infermieri che hanno risposto al bando della Regione Piemonte di reclutamento del nuovo personale dell’ospedale di Verduno per assistere i pazienti affetti dal “Coronavirus-covid19”. Il bando, scaduto oggi alle 12.00, ricercava 34 medici (6 specialisti in anestesia e rianimazione, 6 specializzandi in anestesia e rianimazione, 6 specialisti in medicina e chirurgia d’urgenza o discipline affini, 6 specializzandi in medicina e chirurgia d’urgenza o discipline affini, 10 laureati in medicina e chirurgia) e 72 infermieri. Ora l’azienda sanitaria Cn2 provvederà a vagliare i curricula ricevuti e procederà alle assunzioni necessarie.

Per tutti coloro che presteranno servizio presso l’ospedale, l’Azienda ha predisposto la possibilità di usufruire di sistemazione alberghiera, comprensiva di vitto e alloggio, in camera singola.


Il comunicato della Regione: situazione  alle ore 18,30 di giovedì 19 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, CINQUE NUOVI GUARITI – I DECEDUTI COMPLESSIVAMENTE SONO 183 – IL BOLLETTINO DEI CONTAGI – ARRIVANO I MEDICI E GLI INFERMIERI A VERDUNO – ALTRI CINQUE MILIONI DI EURO DALLE DONAZIONI

CINQUE NUOVI GUARITI

Nel pomeriggio, l’Unità di crisi della Regione Piemonte ha comunicato la guarigione virologica di altri cinque pazienti contagiati dal “coronavirus covid19”.

Si tratta di due uomini di Torino (uno di 37 e l’altro di 55 anni), due donne dell’Astigiano (di 87 e 76 anni) e un uomo del Cuneese di 44 anni.

Le guarigioni, che, complessivamente in Piemonte salgono a 8, rispondono alle indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità, cioè sono documentate da due test negativi consecutivi a distanza di 24 ore.

OTTO DECESSI

Sono otto i decessi di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati oggi pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: due  uomini (62 e 80 anni) e una donna  (79 anni) nel Verbano-Cusio-Ossola, un uomo di 84 a Novara, due uomini (79 e 84 anni) e una donna (80 anni)  ad Alessandria e un uomo di 66 anni della provincia di Bergamo.

Il totale complessivo è ora di 183 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 62 ad Alessandria, 5 ad Asti, 24 a Biella, 9 a Cuneo, 21 a Novara, 37 a Torino, 12 a Vercelli, 10 nel Verbano-Cusio-Ossola, 3 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 18.30

Sono 3.017 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 524 in provincia di Alessandria, 126 in provincia di Asti, 157 in provincia di Biella, 185 in provincia di Cuneo, 237 in provincia di Novara, 1.360 in provincia di Torino, 153 in provincia di Vercelli, 119 nel Verbano-Cusio-Ossola, 37 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 119 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 263, quelle guarite 8.

I tamponi diagnostici finora eseguiti sono 9.424, di cui 5.812 risultati negativi.

ARRIVANO MEDICI E INFERMIERI PER L’OSPEDALE DI VERDUNO

Sono già 44 i medici e 55 gli infermieri che hanno risposto al bando della Regione Piemonte di reclutamento del nuovo personale dell’ospedale di Verduno per assistere i pazienti affetti dal “coronavirus-covid19”.

Il bando, che scade domani (venerdì 20 marzo alle ore 12) ricerca 34  medici (6 specialisti in anestesia e rianimazione, 6 specializzandi in anestesia e rianimazione, 6 specialisti in medicina e chirurgia d’urgenza o discipline affini, 6 specializzandi in medicina e chirurgia d’urgenza o discipline affini, 10 laureati in medicina e chirurgia) e 72 infermieri.

Per tutti, l’Azienda sanitaria Cn2 ha predisposto la possibilità di usufruire di sistemazione alberghiera, comprensiva di vitto e alloggio, in camera singola.

Il dettaglio del bando si trova al link https://bandi.regione.piemonte.it/gare-appalto/medici-infermieri-ospedale-verduno-procedura-speciale-emergenza-covid-19

Le domande vanno presentate entro le 12.00 di venerdì 20 marzo 2020.

ALTRI CINQUE MILIONI DI DONAZIONI

Le famiglie torinesi Giubergia e Argentero, tramite la società Ersel Investimenti, hanno scelto di stanziare tre milioni di euro per offrire il proprio contributo in occasione dell’emergenza Coronavirus. Due milioni di euro saranno destinati alla Regione Piemonte per acquistare dispositivi medici, sostenere le strutture sanitarie e tutto il personale che in questi giorni sta combattendo una durissima battaglia per curare i cittadini piemontesi. Un milione di euro sarà invece destinato alla Fondazione Paideia, sostenuta dal Gruppo Ersel da oltre 25 anni, per contrastare l’emergenza sociale attraverso il supporto a famiglie e bambini in difficoltà.

Sempre oggi, anche il Gruppo ASTM è intervenuto a supporto dell’emergenza sanitaria che ha colpito il Paese e, in particolare, il Piemonte, territorio di appartenenza e su cui insistono alcune delle reti infrastrutturali del Gruppo, stanziando un contributo di 3 milioni di euro in favore della Regione Piemonte a sostegno dell’emergenza Coronavirus.

Attraverso questa iniziativa, il Gruppo ASTM rappresenta concretamente la propria vicinanza e attenzione a tutte le comunità piemontesi e a tutti coloro che lavorano e combattono quotidianamente contro l’epidemia, in particolar modo il personale sanitario impegnato in prima linea nel soccorso ai malati.

«Siamo grati al Gruppo Ersel e al Gruppo ASTM – dichiarano il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – per il generoso apporto  offerto alla nostra Regione nell’emergenza provocata dal “coronavirus covid19”. Tutti insieme stiamo facendo sistema, dimostrando una straordinaria capacità di reagire. Ogni gesto di solidarietà è un abbraccio caloroso a tutta la comunità piemontese, in uno dei momenti più difficili della sua storia».

Il comunicato della Regione: situazione  alle ore 13 di giovedì 19 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE, 9 NUOVI DECESSI – IL NUMERO COMPLESSIVO DEI MORTI SALE A 175 – ESEGUITI 9.182 TAMPONI, 5.655 CON ESITO NEGATIVO

NOVE NUOVI DECESSI

Sono nove i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questa mattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 2 uomini della provincia di Biella, 1 uomo della provincia di Cuneo, 4 uomini della provincia di Novara, 1 uomo e 1 donna della provincia di Torino.

Il totale complessivo è ora di 175 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 59 ad Alessandria, 5 ad Asti, 24 a Biella, 9 a Cuneo, 20 a Novara, 37 a Torino, 12 a Vercelli, 7 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 12

Sono diventate 2.932 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 508 in provincia di Alessandria, 125 in provincia di Asti, 146 in provincia di Biella, 181 in provincia di Cuneo, 234 in provincia di Novara, 1.323 in provincia di Torino, 146 in provincia di Vercelli, 113 nel Verbano-Cusio-Ossola, 32 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 124 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 257, quelle guarite 3.

I tamponi finora eseguiti sono 9.182, di cui 5.655 risultati negativi.

 

Il comunicato della Regione Piemonte  di mercoledì 18 marzo, ore 19,00

CORONAVIRUS PIEMONTE, PRIMI TRE GUARITI – IL PARERE DEL COMITATO SCIENTIFICO SUI TAMPONI – IN TOTALE 166 DECEDUTI POSITIVI AL VIRUS – BOLLETTINO CONTAGI

PRIMI TRE GUARITI

Sono tre i primi pazienti virologicamente guariti dal contagio del “coronavirus covid19” in Piemonte.

Si tratta di due uomini di Torino (uno di 42 anni e l’altro di 61 anni), entrambi ricoverati all’ospedale Carle di Cuneo, e una donna astigiana di 78 anni, ricoverata all’ospedale di Asti.

Lo ha comunicato nel pomeriggio l’Unità di crisi della Regione Piemonte, osservando che si tratta di guarigioni rispondenti alle indicazioni del Consiglio Superiore di Sanità, cioè documentate da  due test negativi consecutivi a distanza di 24 ore.

Tutti e tre i guariti sono stati dimessi e sono tornati a casa.

QUESTIONE TAMPONI, IL PARERE DEL COMITATO SCIENTIFICO

Sulla questione dell’effettuazione del test diagnostico del tampone per il covid19, il Comitato Tecnico Scientifico dell’Unità di crisi del Piemonte condivide le informazioni fornite dall’Istituto superiore di Sanità, fin qui seguite nella nostra regione, e che non sono state messe in dubbio dalle evidenze cliniche che si sono presentate nel corso della gestione dell’epidemia.

Il Comitato Tecnico Scientifico elaborerà nelle prossime ore la strategia più aderente alla situazione epidemiologica e alle evidenze cliniche, traducendole in indicazioni operative.

DODICI NUOVI DECESSI

Sono 12 i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questo pomeriggio dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 3 uomini e 1 donna della provincia di Torino, 2 uomini della provincia di Biella, 2 uomini della provincia di Novara,  1 uomo della provincia di Cuneo, 1 donna del Vco, 1 uomo dell’Alessandrino e 1 donna di Genova, ricoverata in Piemonte.

Il totale complessivo è ora di 166 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 59 ad Alessandria, 5 ad Asti, 22 a Biella, 8 a Cuneo, 16 a Novara, 35 a Torino, 12 a Vercelli, 7 nel Verbano-Cusio-Ossola, 2 residente fuori regione (ma deceduti in Piemonte).

Il 67% dei deceduti sono uomini, il 33% donne. L’età media è di 81 anni.

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 19.00

Sono 2.659 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 408 in provincia di Alessandria, 116 in provincia di Asti, 121 in provincia di Biella, 170 in provincia di Cuneo, 199 in provincia di Novara, 1171 in provincia di Torino, 131 in provincia di Vercelli, 100 nel Verbano-Cusio-Ossola, 32 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.

I restanti 211 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 227.

I tamponi finora eseguiti sono 8.140, di cui 5174 risultati negativi.

Il comunicato della Regione Piemonte  di mercoledì 18 marzo, ore 13,30

DIECI NUOVI DECESSI

Sono dieci i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questa mattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 6 in provincia di Torino (4 uomini e due donne), 2 in provincia di Vercelli (due donne) e 2 in provincia di Alessandria (2 donne)

Il totale complessivo è ora di 154 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 58 ad Alessandria, 5 ad Asti, 20 a Biella, 7 a Cuneo, 14 a Novara, 31 a Torino, 12 a Vercelli, 6 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 residente fuori regione (ma deceduto in Piemonte).

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 13.30

Sono 2341 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 374 in provincia di Alessandria, 101 in provincia di Asti, 109 in provincia di Biella, 149 in provincia di Cuneo, 190 in provincia di Novara, 1042 in provincia di Torino, 131 in provincia di Vercelli, 89 nel Verbano-Cusio-Ossola, 26 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.

I restanti 130 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 227.

I tamponi finora eseguiti sono 7853, di cui 4.877 risultati negativi.

 


Il comunicato della Regione di martedì 17 marzo, ore 19 
CORONAVIRUS PIEMONTE, 11 NUOVI DECESSI, IN TOTALE IL NUMERO DEI MORTI SALE A 144 – DALLA FONDAZIONE CRT, TRE MILIONI DI EURO PER L’EMERGENZA SANITARIA

UNDICI  NUOVI DECESSI

Sono undici i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questa mattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 1 in provincia di Alessandria (donna), 9 in provincia di Biella (7 uomini  e  2 donne), 1 donna in provincia di Torino.

Il totale complessivo è ora di 144 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 56 ad Alessandria, 5 ad Asti, 20 a Biella, 7 a Cuneo, 14 a Novara, 25 a Torino, 10 a Vercelli, 6 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 residente fuori regione (ma deceduto in Piemonte).

Il 69% sono uomini e il 31% donne. L’età media è di 80 anni.

BOLLETTINO DEI CONTAGI ALLE ORE 18,30

Sono 2.063 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 342 in provincia di Alessandria, 93 in provincia di Asti, 96 in provincia di Biella, 134 in provincia di Cuneo, 159 in provincia di Novara, 904 in provincia di Torino, 113 in provincia di Vercelli, 76 nel Verbano-Cusio-Ossola, 46 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.

I restanti 100 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 226.

I tamponi finora eseguiti sono 6.872, di cui 4.499 risultati negativi.

TRE MILIONI DI EURO DALLA FONDAZIONE CRT

Con un contributo di 3 milioni di euro, Fondazione CRT mette in campo un primo pacchetto di aiuti per fronteggiare l’emergenza sanitaria sul territorio: dalla fornitura di una cinquantina di nuove ambulanze e mezzi per il trasporto dei malati e per la Protezione civile, all’acquisto di materiali urgenti e attrezzature da destinare agli ospedali del Piemonte e della Valle d’Aosta, in particolare ventilatori polmonari, letti per la terapia intensiva, mascherine.

Queste misure sono emerse come prioritarie durante le continue interlocuzioni avviate in questi giorni con le istituzioni e le realtà del volontariato del 118 chiamate a rispondere all’emergenza, in un percorso costruito con i recenti Stati Generali e in linea con la storia di Fondazione CRT.

In base alla mappatura delle esigenze specifiche del territorio, evidenziate dall’Unità di Crisi piemontese e dalla Regione Valle d’Aosta, 17 nuove ambulanze completamente attrezzate saranno destinate alla Croce Rossa Italiana, all’ANPAS e alle Misericordie, per affiancare e, in prospettiva, sostituire quelle che potrebbero in tempi brevi risultare logorate; 3 ambulanze di biocontenimento e 2 automediche saranno assegnate alle centrali operative del 118 regionale e al servizio di maxi emergenza in Piemonte e Valle d’Aosta.

A queste dotazioni si aggiungeranno oltre 30 mezzi per la Protezione civile in entrambe le Regioni.

Oltre a supportare le operazioni di soccorso dei volontari, le risorse della Fondazione CRT serviranno anche per l’acquisto di materiali urgenti e attrezzature, in particolare ventilatori polmonari, letti per la terapia intensiva e la rianimazione, mascherine da destinare agli ospedali per la cura dei malati e la protezione del personale sanitario, in prima linea nell’affrontare l’emergenza coronavirus. Per favorire l’arrivo sul territorio di materiali di difficile reperibilità in Italia, Fondazione CRT ha messo a frutto anche il proprio capitale di relazioni internazionali, attivando corridoi filantropici aperti, in particolare, in Europa e con il mondo delle fondazioni cinesi.

La riconoscenza alla Fondazione CRT, a nome della Regione Piemonte è stata espressa congiuntamente dal presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e dall’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi: «Il sistema piemontese sta dimostrando una straordinaria capacità di reagire, grazie al personale sanitario, ai volontari, donne e uomini che non hanno mai anteposto la paura all’interesse collettivo, ed a tutti coloro, imprese o singoli cittadini, che stanno dimostrando grande solidarietà e generosità. Questo intervento della Fondazione CRT  rappresenta un primo pacchetto di misure che abbiamo individuato, in sinergia con tutte le forze in campo, per fronteggiare questa emergenza. Ringraziamo di cuore la Fondazione CRT per questo sostegno straordinario, che è una boccata d’ossigeno per tutta la regione in questo momento di difficoltà».

Il comunicato della Regione di martedì 17 marzo, ore 13. Sono 1.897 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte

 

CORONAVIRUS PIEMONTE, 12 NUOVI DECESSI, IN TOTALE IL NUMERO DEI MORTI SALE A 133 – IN SERVIZIO 529 NUOVI OPERATORI SANITARI PER L’EMERGENZA IN PIEMONTE

DODICI NUOVI DECESSI

Sono 12 i nuovi decessi in Piemonte di persone positive al test del “Coronavirus Covid-19” comunicati questa mattina dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte: 2 in provincia di Alessandria (entrambi uomini), 2 in provincia di Biella (un uomo e una donna), 2 in provincia di Cuneo (entrambi uomini), 2 in provincia di Novara (entrambi uomini), 3 in provincia di Torino (2 uomini e una donna), 1 uomo nel Verbano-Cusio-Ossola.

Il totale complessivo è ora di 133 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi su base provinciale: 55 ad Alessandria, 5 ad Asti, 11 a Biella, 7 a Cuneo, 14 a Novara, 24 a Torino, 10 a Vercelli, 6 nel Verbano-Cusio-Ossola, 1 residente fuori regione (ma deceduto in Piemonte).

Il 69% sono uomini e il 31% donne. L’età media è di 81 anni.

BOLLETTINO DEI CONTAGI

Sono 1.897 le persone finora risultate positive al “Coronavirus Covid-19” in Piemonte: 323 in provincia di Alessandria, 90 in provincia di Asti, 96 in provincia si Biella, 119 in provincia di Cuneo, 150 in provincia di Novara, 749 in provincia di Torino, 113 in provincia di Vercelli, 76 nel Verbano-Cusio.Ossola, 46 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi.

I restanti 135 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 206.

I tamponi finora eseguiti sono 6.656, di cui 4.333 risultati negativi e 288 in fase di analisi.

RECLUTAMENTO PERSONALE SANITARIO

Sono 450 i reclutamenti straordinari di personale sanitario autorizzati fino ad oggi dall’Unità di crisi per l’emergenza “coronavirus covid19” in Piemonte.

Si tratta di 145 medici, 197 infermieri, 102 operatori socio-sanitari e sei altre professionalità.

In più, alcune aziende sanitarie locali hanno reclutato tramite agenzie di lavoro interinale 52 infermieri e 27 operatori socio-sanitari.

Complessivamente, sono entrati in servizio 529 nuovi operatori sanitari a supporto degli ospedali in Piemonte.

“Cura Italia”, Tronzano: “Per il Piemonte misure insoddisfacenti”

Alcune delle misure contenute nel decreto “Cura Italia” saranno certamente utili, ma, per come sono state strutturate, non sono completamente soddisfacenti per la realtà economica piemontese

Ne è convinto l’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano, che così commenta il dispositivo: “Come Regione siamo impegnati a ragionare sull’emergenza, ma soprattutto a creare le condizioni affinché il Piemonte torni a decollare velocemente quando il Coranavirus cesserà i suoi effetti. Stiamo già interloquendo con la UE per pensare a una riprogrammazione dei Fondi Europei Fesr in caso di necessità; in particolare due sono gli assi che più riteniamo incisivi: spesa sanitaria e sostegno alle imprese. Con l’Unione Europea stiamo anche provando a ridisegnare il grande tema degli aiuti di Stato; abbiamo suggerito di sfruttare l’articolo 107 del TFU (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea) che prevede una deroga per ‘calamità e altri eventi eccezionali’: e il Covid è sicuramente un evento eccezionale”.

“Infine – sottolinea ancora l’assessore Tronzano – continua l’interlocuzione con l’Abi per capire che cosa sia più opportuno fare con il fondo di garanzia, viste le ingenti risorse inserite dal governo; su questo tema un nodo critico presente nel decreto Cura Italia è rappresentato da una cifra troppo bassa di finanziamento massimo garantito dal fondo: 3.000 euro sono un importo irrisorio che deve essere portato almeno a 10/20.000 euro.  L’elemento più critico all’interno del decreto è l’assenza di contributi diretti, reali, immediati; i piccoli negozi, gli alberghi, le micro e piccole imprese hanno necessità senz’altro di cassa integrazione e garanzie, ma devono rimanere in piedi anche attraverso contributi a fondo perduto: solo così potremo farle ripartire. Lavoreremo quindi perchè il fondo perduto sia inserito nella conversione dell’attuale decreto. Nel testo non si parla dei liberi professionisti, e si agisce poco e in modo quasi offensivo sui lavoratori autonomi e sulle partite IVA e questo trovo che sia oggettivamente penalizzante: non sono lavoratori di serie B”.

“Altro tema non considerato – aggiunge Tronzano – è l’edilizia. In Spagna, Francia, Belgio sono partiti con il riconoscimento della causa di forza maggiore considerando il Coronavirus una delle cause che permettono di fermare i cantieri senza che le imprese ne supportino i relativi costi; il decreto del Governo invece non dice nulla su una cosa che sarebbe molto utile e che permetterebbe agli appaltatori di essere indennizzati per la maggior parte dei costi durante il periodo di sospensione.”

La polizia trova cinque scatoloni di mascherine dimenticate durante un trasloco

Nei giorni scorsi , un cittadino in transito in via Aosta ode delle grida d’aiuto di una donna che non riesce ad uscire dallo stabile abbandonato con il portone in ferro sigillato

Giunti sul posto, gli agenti della Squadra Volante riscontrano la presenza della donna la quale, però, anche in virtù del suo stato di alterazione psicofisica non ricorda come abbia potuto fare ingresso nello stabile il giorno prima. Svegliatasi, non trovando l’uscita, aveva chiesto aiuto ai passanti. Grazie all’ausilio dei Vigili del Fuoco la donna viene poi liberata.

Durante il controllo del magazzino in stato di abbandono, gli agenti trovano in un locale 5 scatoloni sigillati contenenti 12 confezioni, da 10 unità ciascuna, di mascherine modello FFP2. Gli agenti appurano che gli apparati sanitari erano di proprietà del Sermig che aveva la disponibilità dell’immobile fino al 2018. Con ogni probabilità, nel corso del trasloco avvenuto in quell’anno, per dimenticanza le scatole erano rimaste nel magazzino.

Dopo il rinvenimento, il responsabile del Sermig, trattandosi di dispositivi di protezione individuale salvavita, ha consegnato le mascherine alla Polizia di Stato con il desiderio che venissero date agli operatori sanitari che, in questo periodo, stanno affrontando una situazione di forte criticità, essendo più esposti al rischio.

Nella mattinata di ieri, gli agenti della Squadra Volante hanno consegnato le 600 mascherine a personale dell’ospedale “Giovanni Bosco” di Torino.

Scuole online, la Regione vuole collegarle tutte “con o senza Governo”

«I dati piemontesi sull’utilizzo di Internet ufficializzano un’impennata dell’utilizzo della rete. Siamo quasi al limite del traffico e si rischia di arrivare al massimo disponibile. A fine emergenza collegheremo tutte le scuole piemontesi e le aziende con o senza il Governo, soprattutto nelle aree bianche, lontane dai grossi centri».

Così l’Assessore regionale ai Servizi Digitali Matteo Marnati annuncia di accelerare l’iter di collegamento di tutte le scuole e delle aziende con la Banda Ultra Larga, eventualmente anche in forma autonoma. “Il report settimanale di TOPIX sugli accessi al Web – ha sottolineato Marnati – ha infatti evidenziato l’urgenza di migliorare le connessioni con la BUL. In questo momento sono state registrate crescite superiori al 100% nei Nodi Core di TOP-IX tra febbraio e marzo 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il nodo torinese presso il CSI ha fatto registrare +150% seguito da quello milanese (+128%) e da quello in IT.Gate +127%”.

Nella settimana che va dall’8 al 15 marzo, TOP-IX ha registrato i valori massimi tanto per quanto riguarda il valore massimo, quanto per i valori medi. «I dati piemontesi – spiega Marnati – ufficializzano l’impennata dell’utilizzo della rete. In questo momento ci potranno essere dei rallentamenti e dei problemi di connessione soprattutto la sera. Il monitoraggio di TOPIX – conclude Marnati – evidenzia quanto sia ormai improrogabile portare a termine l’infrastruttura della banda ultra larga. Ma serve una forte accelerata”.

L’impegno della Regione: “Noi cureremo tutti. Persone straordinarie stanno lavorando duramente”

“Noi cureremo tutti. E’ un impegno soprattutto per i più anziani. Ci sono persone che lavorano per creare nuovi posti di terapia intensiva e riaprire ospedali che erano chiusi. Faremo in modo che nessuno resti indietro”

Così il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, che è stato oggi primo ospite della maratona web in corso sui canali social di Giunta e Consiglio regionale per raccogliere fondi da dedicare alla sanità impegnata contro il Coronavirus. 

Ha aggiunto il presidente: “Ci sono persone straordinarie che stanno lavorando duramente per garantire a tutti le cure. La prima cosa che farò appena potrò uscire dall’isolamento, dopo avere riabbracciato i miei figli, sarà andare all’Unità di crisi, dove ci sono persone che stanno lavorando per tutti noi. Il sistema sanitario del Piemonte è composto di donne e uomini straordinari”

 

Corruzione, due arresti per irregolarità nei contratti per la sanificazione di edifici pubblici

La Guardia di Finanza di Torino ha arrestato in flagranza, per corruzione, un dipendente del Comune di Nichelino, comune della prima cintura torinese e un dipendente di una ditta di pulizia con sede nel torinese: stavano “intavolando” una trattativa per sfruttare l’emergenza “coronavirus”.

Sequestrati 8mila euro in due mazzette, da 5 e 3mila euro, per le procedure di aggiudicazione di contratti per servizi di pulizia.

L’operazione, denominata “LINDA”, è stata condotta dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino e coordinata dalla locale Procura della Repubblica.

Tra i servizi oggetto delle “trattative”, si annovera, tra l’altro, anche l’affidamento dell’attività di sanificazione e disinfezione di immobili del Comune di Nichelino in relazione all’attuale emergenza sanitaria.

L’operazione che ha portato ai due arresti, scaturisce dalle indagini nei confronti del dipendente del Comune di Nichelino, nella sua veste di Presidente della Commissione della “gara regionale centralizzata per l’affidamento dei servizi di pulizia di immobili e servizi accessori a ridotto impatto ambientale per Regione Piemonte”, per presunte irregolarità mirate ad agevolare un’impresa di pulizie pugliese, presso la quale, peraltro, aveva già lavorato suo figlio, a tempo determinato.

L’arresto è stato effettuato nel corso di uno dei molti controlli della Guardia di Finanza torinese per verificare il rispetto dei divieti alla circolazione per l’emergenza Coronavirus.

Il pubblico dipendente tratto in arresto ha anche gestito, come Responsabile Unico del Procedimento, l’affidamento temporaneo dei servizi di pulizia al Comune di Nichelino, che risulta essere stato affidato proprio all’azienda pugliese, in attesa dell’aggiudicazione definitiva del suddetto appalto regionale il quale, tra i vari lotti, prevede anche il servizio di pulizie allo stesso Comune.  In tale contesto, si inserisce la dipendente dell’azienda di pulizie della provincia torinese la quale, nel ruolo di mediatrice, su indicazione del suo titolare, amico del titolare dell’azienda pugliese, ha effettuato la consegna del denaro poi sottoposto a sequestro.

Il titolare dell’azienda piemontese si è quindi prestato ad “anticipare” il denaro, attesa l’impossibilità, da parte dell’impresa pugliese, di inviare a Torino un proprio “emissario”: impossibilità dovuta proprio all’emergenza Coronavirus, che ha costretto costui ad interrompere il viaggio aereo verso il Nord.

L’attività costituisce un’ulteriore testimonianza della costante attenzione rivolta dalla Guardia di Finanza alla lotta alla corruzione, che altera le regole della sana competizione tra imprese, danneggia gli onesti e fa aumentare i costi dei servizi pubblici, in un momento, tra l’altro, di particolare emergenza per il Paese.

Covid-19, il commissario: “Emergenza epocale, Ma c’è un po’ di luce in fondo al tunnel”

Il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus per il Piemonte, Vincenzo Coccolo, già “uomo delle alluvioni” che seguì le calamità naturali che investirono il territorio regionale nelle precedenti giunte regionali tra metà anni ’90 e anni 2000, è operativo da ieri

“L’emergenza è epocale ben al di là di quelle di tipo geologico sismico e umanitario che abbiamo gestito a livello locale e nazionale. Questo contesto è di grandissima criticità, però si sta vedendo un po’ di luce in fondo al tunnel. Il sistema Piemonte sta rispondendo al meglio, all’interno della comunità piemontese ci sono tutti gli anticorpi e le capacità per superare le difficoltà”, ha detto.

“Quando sarà passata l’emergenza sanitaria  – ha concluso – ci sarà da affrontare quella di tipo sociale che si presenterà  nelle prossime settimane, nei prossimi mesi”.