Su Facebook il governatore del Piemonte Alberto Cirio dice a proposito della zona arancione in vigore da lunedì per la nostra regione:
“quello che ci viene chiesto è purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande”.
Su Facebook il governatore del Piemonte Alberto Cirio dice a proposito della zona arancione in vigore da lunedì per la nostra regione:
“quello che ci viene chiesto è purtroppo un nuovo sforzo e so che è un sacrificio grande”.
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.188 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 214 dopo test antigenico), pari al 4,6% dei 25.766 tamponi eseguiti, di cui 17.978 antigenici. Dei 1.188 nuovi casi, gli asintomatici sono 446 (37,5% ).
I casi sono così ripartiti: 198 screening, 642 contatti di caso, 348 con indagine in corso; per ambito: 20 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 107 scolastico, 1.061 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 250.260, così suddivisi su base provinciale: 21.809 Alessandria, 12.786 Asti, 8.558 Biella, 33.847 Cuneo, 19.417 Novara, 132.115 Torino, 9.256 Vercelli, 9.307 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.213 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.952 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 166 (+3 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.956 (+18 rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 13.508
I tamponi diagnostici finora processati sono 2.988.227 (+25.766 rispetto a ieri), di cui 1.154.725 risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 9.365
Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno dioggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 9.365 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.415 Alessandria, 598 Asti, 380 Biella, 1.108 Cuneo, 776 Novara, 4.272 Torino, 424 Vercelli, 307 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
225.625 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 225.265 (+654 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.540 Alessandria, 11.620 Asti,7.658 Biella, 30.977 Cuneo, 17.666 Novara, 118.418 Torino, 8.272 Vercelli, 8.226 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.117 extraregione e 1.771 in fase di definizione.
E’ confermato il comune di Re, fino al 5 marzo, e si aggiungono altri 6 paesi della Valle Vigezzo, nel Verbano-Cusio-Ossola: si tratta di Craveggia, Villette, Toceno, Malesco, Santa Maria Maggiore e Druogno. Finisce in zona rossa anche Cavour nel Torinese per un sospetto focolaio da variante su cui sono in corso ulteriori approfondimenti.
“Nonostante siano state disposte le misure restrittive aggiuntive, – informa la Regione Piemonte – nell’area di Re si rileva ancora un tasso di incidenza molto elevato e doppio rispetto al tasso medio delle tre settimane precedenti”.
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1526 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 237 dopo test antigenico), pari al 5.9% dei 25.724tamponi eseguiti, di cui 16.963 antigenici. Dei 1526 nuovi casi, gli asintomatici sono 542(35,5% ).
I casi sono così ripartiti: 201 screening, 827 contatti di caso, 498 con indagine in corso; per ambito: 31 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 155 scolastico, 1.340 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 249.072così suddivisi su base provinciale: 21.729 Alessandria, 12.738 Asti, 8.522 Biella, 33.643 Cuneo, 19.301 Novara, 131.519 Torino, 9.205 Vercelli, 9.253 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.212 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.950 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 163(+1 rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.938(+29rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 13.009
I tamponi diagnostici finora processati sono 2.962.461(+25.724rispetto a ieri), di cui 1.148.951risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 9.351
Sono 5i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 dioggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 9.351deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.414 Alessandria, 598 Asti, 380 Biella, 1.108 Cuneo, 774 Novara, 4.262 Torino, 423 Vercelli, 307 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
224.611 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 224.611(+721rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.488 Alessandria, 11.589 Asti,7.644Biella, 30.900 Cuneo, 17.603 Novara, 118.041 Torino, 8.260 Vercelli, 8.204 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.117 extraregione e 1.765 in fase di definizione.
Il responso ufficiale arriverà oggi dal ministero della Salute, a seguito dei dati raccolti dal Comitato tecnico scientifico.
Ma dopo quattro settimane in giallo, visto l’aumento nell’ultima settimana del 26% dei ricoveri in terapia intensiva e dei contagi è praticamente scontato che torni in zona arancione.
Si tornerà così alla chiusura di bar e ristoranti eccetto per asporto e consegne a domicilio, sara vietato uscire dal comune di residenza se non per necessità oppure nel raggio di 30 chilometri per i centri con meno di 5 mila abitanti.
Sono alcuni dei numeri contenuti nel dossier per la candidatura di Torino a sede delle Universiadi 2025, presentati dal presidente e dal direttore del Cus Torino, Riccardo D’Elicio e Andrea Ippolito, in un’audizione della sesta Commissione della Regione presieduta da Paolo Bongioanni.
“Una grande opportunità di rilancio per Torino e un’occasione unica per promuovere gli Atenei piemontesi a livello internazionale – hanno detto i vertici del Cus -, in linea con il miliardo di investimento che la città farà nei prossimi anni proprio in ambito universitario, con Città della Salute, Città delle Scienze a Grugliasco, Masterplan Politecnico.
“La manifestazione – hanno aggiunto – lascerà un’eredità infrastrutturale di oltre 1700 posti letto grazie alla riconversione dei villaggi destinati agli atleti in residenze universitarie, che andranno a compensare di circa la metà l’attuale carenza di posti letto dell’Ente per il diritto allo studio universitario”.
Sarà un’Universiade degli studenti, con una forte componente operativa universitaria e studentesca e gli Atenei che finanzieranno e gestiranno direttamente il progetto culturale, ma anche un’Universiade sostenibile, nelle due accezioni di sostenibilità ambientale, in collaborazione con i green office degli Atenei e sostenibilità economica, attraverso un processo di revisione dei budget prima e di controllo di gestione dopo.
Sul capitolo costi si è parlato di circa 125 milioni di euro, di cui 40 in spesa corrente (28 dal governo, il resto dalle istituzioni locali) e 85 in conto capitale per la costruzione delle residenze, con ricadute dirette e indirette stimate per oltre 280 milioni.
I tempi per presentare la proposta sono stretti, il responso è infatti previsto per fine maggio e prima di allora bisognerà dare garanzie sulla copertura economica: “Per questo – ha detto D’Elicio – è fondamentale che Regione e Governo sostengano la candidatura con atti formali”.
I consiglieri Silvio Magliano (Moderati), Marco Grimaldi (Luv), Daniele Valle e Diego Sarno (Pd) hanno posto una serie di domande per approfondire la questione il ruolo del Consiglio regionale a supporto della candidatura.
CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17
LA SITUAZIONE DEI CONTAGI
Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1454 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 200 dopo test antigenico), pari al 6.8% dei 21.391tamponi eseguiti, di cui 13.085 antigenici. Dei 1454 nuovi casi, gli asintomatici sono 447(30,7% ).
I casi sono così ripartiti: 194 screening, 756 contatti di caso, 504 con indagine in corso; per ambito: 22 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 137 scolastico, 1295 popolazione generale.
Il totale dei casi positivi diventa quindi 247.546così suddivisi su base provinciale: 21.670 Alessandria, 12.686 Asti, 8.495 Biella, 33.452 Cuneo, 19.221 Novara, 130.588 Torino, 9.133 Vercelli, 9.152 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.208 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.941 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
I ricoverati in terapia intensiva sono 162 (+10rispetto a ieri).
I ricoverati non in terapia intensiva sono 1.909(– 2rispetto a ieri).
Le persone in isolamento domiciliare sono 12.239
I tamponi diagnostici finora processati sono 2.936.737(+21.391rispetto a ieri), di cui 1.141.280risultati negativi.
I DECESSI DIVENTANO 9.346
Sono 20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui nessuno dioggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).
Il totale è ora di 9.346 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.414 Alessandria, 597 Asti, 380 Biella, 1.108 Cuneo, 774 Novara, 4.258 Torino, 423 Vercelli, 307 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.
223.890 PAZIENTI GUARITI
I pazienti guariti sono complessivamente 223.890(+ 728rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.457 Alessandria, 11.551 Asti,7.620Biella, 30.824 Cuneo, 17.567 Novara, 117.598 Torino, 8.233 Vercelli, 8.167 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.116 extraregione e 1.757 in fase di definizione.
Le investigazioni svolte dai finanzieri anche con l’ausilio di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno disvelato come i due soci e il rappresentante legale di un’impresa immobiliare con sede nel capoluogo piemontese, attraverso la pubblicazione sul proprio sito web di annunci riguardanti decine di immobili soggetti a procedure di aggiudicazione mediante aste giudiziarie a un prezzo di vendita sensibilmente inferiore rispetto a quello indicato dal Tribunale di Torino, disincentivavano la partecipazione all’incanto dei soggetti interessati all’investimento con la promessa di significativi risparmi se, invece, avessero trattato l’acquisto con l’agenzia.
Grazie all’intervento degli immobiliaristi, le previste aste di aggiudicazione andavano deserte con la conseguente riduzione automatica del prezzo di vendita degli immobili e il correlato danno arrecato ai soggetti attinti dalle singole procedure esecutive ovvero ai debitori proprietari degli immobili in vendita.
In un’occasione, i finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno simulato l’interessamento all’acquisto di un immobile fissando un appuntamento per la visione dello stabile. Dal colloquio hanno ottenuto la conferma che l’agenzia era solita interporsi in “maniera scorretta” nelle procedure di vendita sia svolgendo un ruolo di intermediazione immobiliare, non consentito, sia utilizzando appositi stratagemmi come quello di fissare un incontro con l’Istituto Vendite Giudiziarie per visionare gli appartamenti alla stregua di qualsiasi privato cittadino, ma di fatto procedendo, poi, nella sua veste di agenzia immobiliare ovvero accompagnando la reale persona interessata all’acquisto e percependo un compenso per la relativa mediazione.
All’esito degli accertamenti esperiti, è emerso, altresì, che gli indagati, nonostante l’esito delle attività investigative e la notifica del rinvio a giudizio, a distanza di un anno hanno continuato nella loro attività illecita, così da indurre il Giudice delle Indagini Preliminari del Tribunale di Torino a emettere, su richiesta del magistrato inquirente, l’ordinanza di applicazione delle misure cautelari interdittive del divieto, per 12 mesi, sia di esercitare la professione di agenti immobiliari sia di pubblicizzare, sul sito della società, appartamenti oggetto di vendita mediante procedura pubblica dell’Autorità giudiziaria.
L’operazione della Guardia di Finanza di Torino si inserisce nel quadro delle rinnovate linee strategiche dell’azione del Corpo volte a contrastare ogni illecito connesso al corretto svolgimento delle procedure pubbliche a danno del bilancio dello Stato e a tutela dei cittadini, in particolare di quella fascia di popolazione che, causa il mancato reperimento delle risorse finanziarie necessarie per corrispondere agli impegni assunti, ha dovuto porre in vendita la propria abitazione.
La regione e il suo capoluogo sono rimasti quattro settimane in zona gialla, ma dalla prossima settimana – si saprà ufficialmente solo oggi – potrebbe esserci una nuova stretta con bar in funzione solo per l’asporto e divieto di spostarsi da un comune all’altro. Infatti i contagi settimanali monitorati dal ministero della Salute e dal Comitato tecnico scientifico, dal 15 al 21 febbraio, sono 5744, aumentati rispetto ai 5127 di quella prima . L’indice Rt che si era fermato a 0,96 è ora in avvicinamento a quota 1, in base alla quale scattano le restrizioni.
Automotive, agrifood, aerospaziale e tessile i settori chiave. Dalle tecnologie 4.0
all’intelligenza artificiale le sfide per essere attrattivi, infrastrutture e partenariato pubblico-privato per riavviare la crescita
Tornare a crescere del 3% l’anno, aumentando il Pil regionale di 42 miliardi. Sono questi gli obiettivi che fissa il Piano industriale del Piemonte realizzato da Confindustria Piemontee presentato al Presidente della Regione Alberto Cirio, proseguendo il percorso di confronto e condivisione iniziato a settembre 2020. Un “open plan” da integrare e aggiornare periodicamente, che vuole essere anche uno strumento di lavoro per concordare, in primis, con l’Unione Europea i filoni prioritari di sviluppo e finanziamento.
A cominciare dal Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027 e dal piano Next Generation EU, che potrebbero portare in Piemonte fino a 16 miliardi. Risorse che saranno una leva strategica di sviluppo per l’intera economia regionale. La pandemia ha infatti ridotto di ulteriori 11 miliardi il Pil regionale, su cui già gravava un differenziale di 31 miliardi rispetto alle regioni europee comparabili. Un divario pro capite di 7.136 euro, che nell’ultimo decennio è stato determinato da 3,9 miliardi annui di minori investimenti pubblici legati all’economia. Un deragliamento vero e proprio, che però non si è accompagnato a un calo degli investimenti in edilizia, macchinari e impianti, che sono nella media europea. Ancora migliore la propensione delle imprese all’investimento manifatturiero, che è stato pari al 6,6% del Pil, un valore tra i più alti in Europa, e che colloca il Piemonte al primo posto in Italia.
«La programmazione europea ha sempre avuto un Psr, un Piano di sviluppo rurale, ma non ha mai previsto per i territori un Piano di sviluppo industriale – sottolinea il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio – La conseguenza è che ognuno di questi settori – agricoltura, industria, artigianato – è rimasto spesso in compartimenti stagni, senza quella interazione reciproca che invece è indispensabile. Per questo il lavoro che Confindustria Piemonte ci ha presentato oggi, un lavoro concreto e ingegneristico, è prezioso. Lo raccogliamo felici che sia il primo passo di un importante momento di concertazione e dialogo che, a partire da giovedì, faremo con tutto il territorio, per definire insieme le priorità che guideranno le politiche economiche nei prossimi 10 anni. Da una parte la nuova programmazione 2021-2027, con l’obiettivo di arrivare a un accordo con tutti gli interlocutori del partenariato economico, sociale e istituzionale entro la fine dell’anno. E dall’altra il Recovery Plan: entro aprile il Governo italiano dovrà trasmettere all’Europa il proprio Piano di investimenti e noi entro marzo manderemo a Roma le nostre linee di indirizzo, che non saranno scritte dentro i palazzi, ma condivise sul campo con i nostri sindaci e i nostri imprenditori che del Piemonte sono l’anima».
«Oggi diamo seguito al percorso di confronto iniziato a settembre, presentando un Piano industriale che mette il treno Piemonte sui binari giusti – commenta il Presidente di Confindustria Piemonte Marco Gay– Serve una visione europea, questa è la direzione che vogliamo. Il ritardo accumulato pesa sulla nostra capacità di competere, di crescere ed essere attrattivi. Nei prossimi anni si può recuperare, partendo dagli investimenti e dalla capacità di sviluppare un partenariato pubblico-privato, che deve essere in grado far crescere l’industria piemontese e attrarre investimenti da fuori, portando le aziende a insediarsi qui, grazie alla grande capacità del territorio di esprimere innovazione».
Per tornare a crescere al 3%, e colmare il gap con il resto d’Europa, il piano in questa prima stesura individua quattro settori verticali: automotive, che occupa 60 mila persone e fattura 20 miliardi escludendo le case costruttrici, e che deve puntare sulla mobilità sostenibile; l’agrifood dove operano 100 mila persone, che deve legarsi anche al turismo e al Bio; l’aerospaziale che impiega 14.800 persone e fattura 4 miliardi, che deve incalzare il progresso tecnologico con nuovi materiali e robotica; il tessile, con ampi margini di espansione nel bio tessile e smart-textile. A questi si aggiungono due ambiti orizzontali di applicazione tecnologica: le tecnologie 4.0 per sviluppare un’industria sempre più sostenibile, e l’intelligenza artificiale, un mercato che cresce del 30% l’anno. Tra le nuove opportunità il piano individua la bioedilizia, dove il Piemonte ha possibilità di creare una nuova filiera.
Gli strumenti operativi per realizzare queste indicazioni sono una progettazione integrata delle partecipazioni pubblico-private all’interno di una revisione della missione di Finpiemonte. Suggerito un maggiore ricorso all’appalto pre-commerciale, il partenariato per l’innovazione e l’appalto di soluzioni innovative. Nel comparto delle infrastrutture il piano ne censisce un gruppo di subito cantierabili per un valore di 7,43 miliardi, infine sul fronte della formazione si auspica una riduzione della dispersione scolastica, e un’implementazione della formazione tecnica superiore. Tutte direttrici che si intrecciano con le richieste fatte dalla Regione al Governo per i fondi Next Generation Eu: circa 8 miliardi per la rivoluzione verde e la transizione economica, 1,7 miliardi per la salute, 1,34 miliardi per istruzione, formazione, ricerca e cultura, 1,22 miliardi per le infrastrutture per la mobilità, 736 milioni per la digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo, 24 milioni per l’equità sociale e territoriale.