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Il bollettino Covid di venerdì 5 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 936 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 99 dopo test antigenico), pari al 5% dei 18.810 tamponi eseguiti, di cui 13.786 antigenici. Dei 936 nuovi casi, gli asintomatici sono 313 (33,4%).

I casi sono così ripartiti: 152 screening, 498 contatti di caso, 286 con indagine in corso, per ambito: 36 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 113 scolastico, 787 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 230.966 così suddivisi su base provinciale: 20.611 Alessandria, 11.996 Asti, 7.946 Biella, 31.678 Cuneo, 18.112 Novara, 120.755 Torino, 8571 Vercelli, 8.303 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.163 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.831 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 147 ( + 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.021(44 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.010

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.583.989 (+ 18.810 rispetto a ieri), di cui 1.048.983 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.973

Sono 22 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui1verificatosi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.973 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.357 Alessandria, 581 Asti, 371 Biella, 1.057 Cuneo, 746 Novara, 4.080 Torino, 407 Vercelli, 292 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

209.815 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 209.815 (+749 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.333 Alessandria, 10.803 Asti, 7.186 Biella, 29.240 Cuneo, 16.442 Novara, 109.678 Torino, 7.817 Vercelli, 7.572 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.070 extraregione e 1.674 in fase di definizione.

È polemica per i clochard allontanati dal centro di Torino

Sono sette i clochard  identificati nel centro di Torino nel corso  di una operazione della polizia in collaborazione con i civich  in seguito agli esposti di residenti della zona, che hanno denunciato molestie da parte dei senzatetto

I controlli sono stati effettuati  nei portici di corso Vinzaglio, via Cernaia, in piazza Castello e via Viotti. Tre senzatetto irregolari sono stati accompagnati in Questura per accertamenti. Gli altri, molto con precedenti penali, sono stati identificati e allontanati dai loro poveri giacigli per procedere con la sanificazione delle strade da parte dell’Amiat. Sulla vicenda si è scatenato il dibattito tra le forze politiche cittadine.

In Piemonte aumentano le richieste di credito presentate dalle imprese

Cresce anche l’importo medio (+2,9%): con 51.639 Euro il Piemonte si colloca nel 2020 al di sotto della media nazionale (80.941 Euro) Tra le province, Torino, con 47.296 Euro mediamente richiesti, resta al 61° posto assoluto nel ranking nazionale

I timori della pandemia e l’incertezza causata dalla seconda ondata dei contagi, hanno fatto registrare nell’ultimo trimestre 2020 una crescita pari a +9,5% del numero di richieste di credito presentate dalle imprese a livello nazionale rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. L’incremento totale annuo rispetto al 2019 è pari a +24,5%, consolidando una dinamica positiva rafforzatasi nel corso del 2020 dopo che il primo trimestre si era aperto con un segno negativo (-14,7%). Il dato che emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro CRIF rappresenta, in termini assoluti, la migliore performance fatta registrare dal comparto negli ultimi 7 anni.

Le imprese individuali, che rappresentano la componente preponderante del tessuto imprenditoriale italiano, nel 2020 aumentano le proprie richieste del +27,5%, mentre le società di capitali segnano un incremento del +22,6% rispetto al 2019.

Altro dato significativo è rappresentato dall’aumento dell’importo medio richiesto, che nel 2020 si attesta a 80.941 Euro (+22,7% rispetto al 2019) nell’aggregato di società di capitali e ditte individuali. Per le società di capitali l’importo mediamente richiesto è pari a 112.688 Euro (+26,0% rispetto al 2019) contro i 29.834 Euro richiesti delle imprese individuali (+5,1%).

“Il rallentamento del ciclo economico, indotto dell’emergenza sanitaria, ha fortemente condizionato nell’ultimo anno l’andamento dei flussi di cassa delle imprese e quindi anche la dinamica delle richieste di credito – commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Del resto, come emerge da una recente ricerca di CRIF Ratings, quasi la metà delle imprese italiane si è trovata ad affrontare lo shock causato dalla pandemia partendo da situazioni di liquidità già delicate”.

LA SITUAZIONE IN PIEMONTE

Anche in Piemonte la dinamica risulta estremamente vivace, con un boom del numero di finanziamenti richiesti del +33,1% rispetto all’anno precedente.

Considerando il volume complessivo delle richieste in termini assoluti la regione si posiziona al 6° posto nella classifica nazionale (dietro a Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto, Lazio e Campania), guadagnando una posizione rispetto all’anno precedente.

A livello provinciale si registrano però andamenti estremamente difformi, con una crescita marcata ad Asti e Torino, rispettivamente pari a +41,6% +41,2%, seguite da Biella con +33,6%. Variazioni più contenute ma comunque significative si rilevano a Novara (+16,8%) e a Verbano-Cusio-Ossola (+10,9%).

Province Variazione % interrogazioni

(2020 su 2019)

ALESSANDRIA +24,0%
ASTI +41,6%
BIELLA +33,6%
CUNEO +28,4%
NOVARA +16,8%
TORINO +41,2%
VERBANO-CUSIO-OSSOLA +10,9%
VERCELLI +28,1%
TOT. PIEMONTE +33,1%
TOT. ITALIA +24,5%

Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Per quanto riguarda l’importo medio dei finanziamenti richiesti dalle imprese, invece, con 51.639 Euro il Piemonte si colloca ben al di sotto della media nazionale (80.941 Euro), a fronte di una crescita del +2,9% rispetto al 2019, quando l’importo medio in regione era stato pari a 50.163 euro. Questo potrebbe derivare sia da una minore tensione sul fronte della liquidità o, più plausibilmente, dalla specificità e dalle dimensioni medie delle imprese attive sul territorio.

Il valore più elevato si registra a Cuneo, con 69.409 Euro mediamente richiesti, seguita da Asti, con 64.287 EuroBiella, con 60.214 Euro, e da Novara, con 55.091 Euro.

Tra le province piemontesi, Torino, con 47.296 Euro mediamente richiesti, resta al 61° posto assoluto nel ranking nazionale. Grande balzo in avanti di Novara, che passa dal 94° al 42° posto.

“L’andamento delle richieste di credito è stato favorito anche dagli strumenti che le istituzioni nazionali hanno attivato nel corso del 2020 per fronteggiare l’impatto sull’economia reale derivante dall’emergenza sanitaria e supportare la liquidità delle imprese. Tra questi le moratorie per la sospensione del rimborso dei contratti in atto e le garanzie statali per favorire l’ottenimento di nuove linee di credito. In questa delicata fase va però sottolineato come la domanda di nuovi finanziamenti sia stata determinata più dalla necessità di far fronte a esigenze di liquidità che da progetti di investimento e sviluppo del business” – conclude Capecchi.

Coronavirus, il bollettino di giovedì 4 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 807nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 98 dopo test antigenico), pari al 4,6% dei 17.449 tamponi eseguiti, di cui 10.327 antigenici. Degli 807 nuovi casi, gli asintomatici sono 300(37,2 %).

I casi sono così ripartiti: 153 screening, 426 contatti di caso, 228con indagine in corso, per ambito:  32 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 63 scolastico, 712 popolazione generale.  

Il totale dei casi positivi diventa quindi 230.030 così suddivisi su base provinciale: 20.533 Alessandria, 11.963 Asti, 7.929 Biella, 31.590 Cuneo, 18.053 Novara, 120.168 Torino, 8556 Vercelli, 8253 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1163 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1822sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 143 ( 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.065 (27 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.805

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.565.179 (+ 17.449rispetto a ieri), di cui 1.043.567  risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.951

Sono 31 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.951 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.354 Alessandria, 581 Asti, 371 Biella, 1.052 Cuneo, 743 Novara, 4.069 Torino, 407 Vercelli, 292Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

209.066 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 209.066 (+798 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.248 Alessandria, 10.771 Asti, 7169 Biella, 29.171 Cuneo, 16.383 Novara, 109.256Torino, 7.804 Vercelli, 7.532 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.068extraregione e 1.664 in fase di definizione.

Riapre il Castello reale di Moncalieri

Giovedì 4 febbraio riapre al pubblico il Castello Reale di Moncalieri. Ci sono anche gli appartamenti di Vittorio Emanuele II, Maria Letizia e Maria Clotilde tra i luoghi della cultura che, con il passaggio del Piemonte in zona gialla, tornano visitabili dopo il periodo di chiusura iniziato a novembre.

Confermate ovviamente le misure di sicurezza già adottate in precedenza. Ovvero: ingressi contingentati a gruppi guidati (massimo di 8 persone), obbligo di prenotazione on line tramite il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, rilevazione della temperatura corporea, obbligo di mascherina. Le disposizioni nazionali vigenti confermano l’obbligo di chiusura degli spazi museali nei fine settimana: il Castello di Moncalieri sarà di conseguenza visitabile ogni giovedì e venerdì dalle 10 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). Biglietto intero: 7€ Ridotto: 5€.

“Dopo oltre tre mesi, riapriamo le porte del nostro Castello – commenta il Sindaco di Moncalieri, Paolo Montagna – ed è una bellissima notizia, un grande segnale di speranza. E’ fondamentale sostenere la cultura in questo momento difficile, perché sarà alla base della nostra ripartenza. E c’è grande voglia di tornare a vivere e frequentare le nostre bellezze. Ringrazio Polo Museale del Piemonte, Consorzio delle Residenze Reali Sabaude e Carabinieri del 1° Reggimento per il lavoro di squadra che ha garantito la riapertura”.

“Finalmente riprendono le visite alla residenza più amata da Vittorio Emanuele II, e monumento simbolo della comunità moncalierese – la notizia è accolta con soddisfazione dall’assessore alla Cultura e alle Residenze Reali Laura Pompeo – Nell’incertezza che caratterizza questa fase si tratta di un segnale molto positivo, rivolto non solo ai tanti che sono parte attiva delle proposte culturali del territorio, ma alla comunità tutta”. Insieme alle iniziative per rendere fruibile il Parco Storico del Castello, di recente acquisito al patrimonio cittadino, la riapertura degli appartamenti reali va incontro alla voglia di normalità diffusa “e all’entusiasmo del pubblico, che non è mai venuto meno – conclude Pompeo – come dimostrano gli incoraggianti dati di affluenza registrati nelle poche settimane di apertura del 2020, tra luglio e settembre”.

La Brigata alpina “Taurinense” ha assunto il comando del contingente italiano in Libano

Operazione “Leonte” nell’ambito della missione Unifil

La Brigata alpina “Taurinense” ha sostituito la Brigata “Sassari” al comando dell’operazione “Leonte” nell’ambito della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud. La Brigata alpina “Taurinense”, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione Unifil.

Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari italiani, 800 dei quali appartenenti alla Brigata alpina “Taurinense” che si schiereranno nel corso delle prossime settimane. Il passaggio di consegne tra il comandante della “Sassari”, generale di brigata Andrea Di Stasio, e il comandante della “Taurinense”, generale di brigata Davide Scalabrin, è avvenuto nella base “Millevoi” di Shama nel corso di una cerimonia presieduta dal capo missione e comandante di Unifil, generale di divisione Stefano Del Col, con la partecipazione dell’ambasciatrice d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, del capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, e di autorità civili e militari libanesi. Nel suo intervento il generale Farina, dopo aver portato il saluto del ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha tracciato un bilancio dei sei mesi di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata “Sassari” e sottolineato lo storico legame tra l’Italia e il Libano, “al quale, con fierezza, siamo legati sin dai tempi della prima missione di pace istituita nel 1978”, ricordando inoltre “l’efficacia dell’intervento negli attimi immediatamente successivi alla tragica esplosione al porto di Beirut del 4 agosto”.  Ha poi posto l’accento sull’importanza del lavoro svolto al fianco delle Forze Armate libanesi (LAF): “Se tutti insieme, peacekeepers dell’Onu e Forze Armate libanesi, continueranno a lavorare congiuntamente, potranno vincere ogni sfida per assicurare pace, stabilità e progresso a questo meraviglioso paese”. Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito si è poi rivolto gli alpini della “Taurinense”, esortandoli a proseguire sul solco tracciato dai precedenti contingenti e a dare prova della peculiarità della via italiana nelle operazioni di peacekeeping, “condotte con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto. Il consolidato successo della missione Unifil”, ha concluso Farina, “lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico libanese”. Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del settore Ovest di Unifil per i “risultati ottenuti sul campo”, sono stati espressi dal capo missione e comandante di Unifil. Quanto alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale, “considerando il delicato contesto politico, economico e sociale aggravatosi ulteriormente a causa dell’emergenza sanitaria in corso”, il generale Del Col ha definito “straordinari” i progressi della missione nel “Paese dei cedri”, grazie anche al ruolo giocato dai peacekeepers italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità dell’area, soprattutto lungo la “blue line”, la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele. “A cio’ si aggiunge la ricerca costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare”, ha detto Del Col, nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che, oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di Unifil, “ha gettato le basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato”.

In 80 partecipano a una festa clandestina. Scoperti dalla polizia fuggono in garage

 Organizzata nel pomeriggio per eludere i controlli

Nel pomeriggio di domenica scorsa, ancora vigente la “zona arancione” per il Piemonte, gli operatori del Commissariato di Rivoli sono intervenuti presso un locale sito in corso Francia, formalmente un circolo privato ma di fatto una discoteca, poiché all’interno stava avendo luogo una festa clandestina di circa 80 persone, in violazione delle prescrizioni anti-covid.

La festa era stata organizzata mediante un tam-tam sull’app di messaggistica whatstapp con indicazione del prezzo “10 euro con 1 drink” e le indicazioni delle “giustificazioni” da fornire in caso di controllo: “a trovare il partner” “a fare la spesa”; “sono orari facili” aggiungeva il messaggio di invito riferendosi alle prime ore del pomeriggio. L’invito era stato accolto, e gli avventori per raggiungere l’ingresso secondario del locale, sito nel garage sottostante, avevano sfruttato passaggi nascosti ad occhi indiscreti.

All’arrivo degli operatori del Commissariato di PS Rivoli la scena ha dell’incredibile: circa 80 persone, tutte di età tra i 40 e i 50 anni, che ballano, consumando alcolici senza nemmeno indossare la mascherina. Sorpresi dagli agenti, gli avventori scappano riversandosi nei garage. I partecipanti erano stati avvertiti da un soggetto, collocato presso l’ingresso della struttura, che fungeva da “palo”.

La fuga in massa non ha avuto conseguenze se non giuridiche. Il proprietario, infatti, è stato denunciato, tra i vari titoli, perché il locale, sottoposto poi a sequestro preventivo, non aveva l’agibilità per l’attività in questione. Oltre che per il mancato rispetto delle norme anti covid, il titolare è stato sanzionato amministrativamente per la somministrazione di bevande senza licenza e per la mancanza del titolo volto a esercitare i trattenimenti danzanti.

Il proprietario è stato segnalato all’autorità competente anche in relazione alla disciplina antincendio per le valutazioni del caso.

Covid, il bollettino di mercoledì 3 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 819 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 140 dopo test antigenico), pari al 4,4% dei 18.699 tamponi eseguiti, di cui 11.574 antigenici. Degli 819 nuovi casi, gli asintomatici sono 336 (41,0%).

I casi sono così ripartiti: 184 screening, 413 contatti di caso, 222 con indagine in corso, per ambito: 36 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 77 scolastico, 706 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 229.223 così suddivisi su base provinciale: 20.484 Alessandria, 11.913 Asti, 7.900 Biella, 31.502 Cuneo, 17.983 Novara, 119.701 Torino, 8528 Vercelli, 8235 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1162 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1815 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 147( 5 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.092(46 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.796

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.547.730 (+ 18.699 rispetto a ieri), di cui 1.039.862 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.920

Sono 25 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.920 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1349 Alessandria, 581 Asti, 370 Biella, 1048 Cuneo, 741 Novara, 4.053 Torino, 406 Vercelli, 290 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 82 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

208.268 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 208.268 (+ 867 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.167 Alessandria, 10.731 Asti,7157 Biella, 29.068 Cuneo, 16.321 Novara, 108.819 Torino, 7788 Vercelli, 7494 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1064 extraregione e 1659 in fase di definizione.

Più di 40 mila i vaccinati nelle Rsa

Sono oltre 40mila le persone vaccinate contro il Covid 19 nelle Rsa del Piemonte, 19 mila sono operatori e 21 mila sono ospiti delle varie strutture.

Questo è quanto emerge dalla relazione del Dipartimento interaziendale malattie ed emergenze infettive, svoltosi nella quarta Commissione presieduta dal vicepresidente Domenico Rossi.
La relazione – stimolata anche dalle domande dello stesso vicepresidente Rossi e del consigliere Daniele Valle (Pd) – ha illustrato ai Commissari le varie funzionalità della piattaforma di monitoraggio nelle RSA “Covid 19” e la sua evoluzione volta a migliorare il trattamento dei dati.
Nel corso della seduta sono stati presentati anche alcuni dati della piattaforma del Sistema informativo regionale delle vaccinazioni che monitora, oltre alle dodici Asl e le sei Aziende ospedaliere, anche le varie residenze per anziani.
Il dato complessivo emerso è appunto che la maggior parte dei 25 mila dipendenti e buona parte dei 30 mila pazienti delle residenze per anziani sono stati vaccinati contro il Covid 19. Nello specifico, si tratta esattamente di 40.152 vaccinati, di questi 19.012 sono unità di personale mentre, i rimanenti 21.140 sono ospiti delle Rsa

Il Polo scientifico universitario di Grugliasco raddoppia

Martedì 2 febbraio 2021,  in diretta streaming, il Rettore dell’Università di Torino, Stefano Geuna, il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, la Sindaca della Città Metropolitana, Chiara Appendino, il Sindaco del Comune di Grugliasco, Roberto Montà, il Rettore del Politecnico di Torino, Guido Saracco e il Presidente della Camera di commercio di Torino, Dario Gallina hanno siglato il protocollo di intesa per la valorizzazione dell’insediamento del Polo Scientifico di Grugliasco. 

In apertura della presentazione, Cristina Prandi, Vicerettrice per la ricerca dell’Università di Torino e Sandro Petruzzi, Direttore della Direzione Edilizia e Sostenibilità dell’Università di Torino hanno illustrato il progetto del polo. Il nuovo insediamento ospiterà i Dipartimenti dell’Università degli Studi di Torino di ChimicaScienze della Vita e Biologia dei Sistemi, che, insieme all’adiacente complesso edilizio dei Dipartimenti di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari e di Scienze Veterinarie, concorreranno ad articolare un nuovo modello di Campus Universitario Metropolitano.

Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo ha concluso la presentazione confermando l’impegno di Intesa Sanpaolo quale soggetto aggiudicatario dell’appalto insieme a Itinera S.p.A (Capogruppo), Costruzioni Generali Gilardi S.p.A. di Torino, Euroimpianti S.p.A. e Semana S.r.l., a finanziare la progettazione e la realizzazione del nuovo Polo.

Il protocollo sottoscritto oggi si pone l’obiettivo di migliorare i servizi per la popolazione universitaria e favorire i processi di innovazione sociale e di sviluppo economico nell’ottica della massima integrazione fra territorio e Atenei, attraverso le seguenti linee di azione strategica:

•  la mobilità e l’accessibilità, con particolare attenzione a forme di mobilità sostenibile e dal basso impatto ambientale;

•  la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, attraverso collaborazioni che prevedano il coinvolgimento attivo di imprese, accademia, settore pubblico e società civile, con particolare attenzione alla nascita di coworking, start-up, incubatori di impresa, laboratori nonché spazi per insediamenti a disposizione delle imprese per rinforzare e sviluppare sinergie e collaborazioni con il tessuto imprenditoriale del territorio anche mediante l’individuazione di possibili sinergie con sistemi di rappresentanza dei datori di lavoro e delle Fondazioni bancarie;

•  la formazione, con particolare attenzione allo sviluppo di sinergie con il sistema produttivo (mediante strumenti quali apprendistati di alta formazione, dottorati industriali e/o in apprendistato), all’integrazione con il sistema scolastico territoriale e con gli istituti di secondo grado, alla possibilità di sviluppare Percorsi di Specializzazione Tecnica Post Diploma (I.T.S.) riferiti alle aree considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, realizzati secondo il modello organizzativo della Fondazione di partecipazione in collaborazione con imprese, università/centri di ricerca scientifica e tecnologica, enti locali, sistema scolastico e formativo.

•  la transizione verso un’economia circolare, quale modello progressivamente alternativo all’attuale modello economico lineare in coerenza con la “nuova agenda strategica 2019-2024” che guiderà i lavori del Consiglio europeo e gli orientamenti per i programmi di lavoro delle altre istituzioni dell’UE;

•  la riduzione dell’impronta ambientale, nella progettazione del Polo Scientifico e delle strutture ad esso connesso (residenze, viabilità, etc…);

•  il miglioramento degli Stili di Vita e del Benessere della comunità, sviluppando, con il Polo Scientifico, un modello replicabile in altri contesti e che possa funzionare da raffronto e stimolo per le politiche ambientale del contesto territoriale ad esso vicino;

•  l’integrazione dei sistemi informativi e delle infrastrutture necessarie per favorire l’intermodalità e l’interoperabilità;

•  la residenzialità degli studenti, ritenendo fondamentale la necessità di riuscire a calmierare il mercato degli affitti per gli studenti e del personale universitario;

•  i servizi ai futuri fruitori (studenti e visiting professors), anche valutando la possibilità di compiere congiuntamente studi di approfondimento che li vedano direttamente coinvolti, con l’obiettivo di realizzare servizi (a destinazione commerciale, culturale, sportiva, verde…) che dovranno essere rispondenti alle esigenze dell’utenza e, contemporaneamente, il più possibile fruibili dai cittadini, per facilitare l’integrazione fra territorio e Atenei;

Il nuovo Polo Scientifico si estenderà su una superficie di 121.660 mq e porterà a un significativo aumento della popolazione universitaria a Grugliasco dalle attuali 5.000 unità fino alle oltre 10.000. La copertura economica dell’intervento è garantita da un contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca di 42.5 milioni e dall’anticipazione finanziaria del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Nel progetto sono previsti 22.000 mq per aule per didattica e per lo studio, spazi comuni e servizi per studenti mentre 47.500 mq saranno lestensione degli spazi per la ricerca. Alle attività sportive multiple affidate al Cus Torino (basket, volley, pallamano, lotta, ginnastica artistica/ritmica, ecc.) saranno dedicati 7.300 mq inclusa la pista di atletica leggera al coperto (discipline della velocità, salto in alto, lungo e con lasta).  Punto di snodo e di interazione fra lattività universitaria e la città una grande piazza attrezzata di 7.200 mq, spazi per la ristorazione, caffetteria e aree relax allinterno degli edifici (a gestione diretta dellUniversità) e il nuovo parco urbano di 40.000 mq. A completamento dellopera la passerella sulla ferrovia, la viabilità di accesso e limplementazione del sistema delle piste ciclabili.

Agli spazi dedicati alla didattica ed alla Ricerca saranno disponibili ulteriori 50.000 mq destinabili a specifiche iniziative connesse allo sviluppo economico in raccordo con le aziende. Un pool straordinario di risorse tecniche e strumentali, strutture di ricerca di base e laboratori di ricerca avanzati saranno disponibili per una base ampia di potenziali utenti e contribuiranno al rafforzamento del trasferimento tecnologico dagli Atenei verso le imprese, a sviluppare progetti di innovazione offrendo al sistema di imprese laccesso a strumenti (open access), laboratori (joint lab), tecnologie e professionalità avanzate, costruire partnership strategiche capaci di attrarre finanziamenti pubblici (bandi europei, nazionali e regionali) e privati (da fondi di investimento, venture capital, etc) e non ultimo contribuire a formare competenze professionali indispensabili da inserire nel mondo produttivo.

Il progetto di riunire in unico campus Dipartimenti differenti, permetterà di sviluppare maggiore sinergia tra i ricercatori in settori interdisciplinari, come lAgrifood, la Chimica Verde, lEnergia Sostenibile, le Scienze dei Materiali, la Bioeconomia e la Sostenibilità Ambientale nellottica di un concetto di moderna one health” che correla salute umana, animale ed ambientale. Allo stesso tempo la filiera della sanità animale potrà costituirà un ponte ideale tra le attività in questo campo e quelle nella costruenda Città della Salute.

“La firma del protocollo d’intesa per la valorizzazione del Polo di Grugliasco – dichiara Stefano Geuna, Rettore dell’Università di Torino – è parte di una strategia che ha come obiettivo la caratterizzazione di UniTo come ‘Università di prossimità’. Lavoriamo, infatti, per confermarci un Ateneo di assoluto prestigio internazionale che affonda però saldamente le sue radici nelle specificità del territorio, nella vocazione ad innovare e a creare valore. Quindi ponendosi come driver principale di sviluppo economico e culturale. Il Polo scientifico di Grugliasco, in particolar modo, nasce per costituirsi come rete di opportunità per tutti e per mettere a sistema il sapere scientifico in un settore chiave per lo sviluppo delle nostre città come quello della sostenibilità ambientale.  Quando questo progetto sarà realizzato, avremo offerto all’area metropolitana di Torino e al Piemonte un Polo didattico e di ricerca d’eccellenza, che ottimizzerà la qualità dello studio e del fare ricerca secondo un modello già applicato e risultato vincente, anche con vantaggio per le aree nelle quali sono inseriti. Quello che insieme oggi stiamo mandando è un segnale importante, che dà prospettiva ad una visione di lungo periodo del nostro territorio, esempio virtuoso reso possibile dalla sinergia e dall’unione di intenti con le altre grandi istituzioni pubbliche e private e con il mondo delle imprese”.

Penso che siglare questo protocollo oggi sia particolarmente importante perché, a quasi un anno da quando il Covid è arrivato in Piemonte, ci ricorda che dobbiamo andare avanti – sottolinea il presidente della Regione Alberto Cirio -. Far lavorare in modo sinergico il mondo della ricerca, della formazione e dell’impresa è il modello d’eccellenza in cui il Piemonte crede e su cui abbiamo scelto di investire, perché è l’unico in grado di far crescere la capacità competitiva del nostro territorio di fronte agli scenari e alle sfide internazionali. Quello di Grugliasco è uno degli hub che stiamo realizzando in collaborazione con gli attori e i partner istituzionali pubblici e privati del nostro territorio, per dare una casa fisica a questo modello di interazione virtuosa. Che partirà fin da subito, però, potenziando tutte quelle sinergie che, una volta ultimato, verranno accolte e ancor più implementate all’interno del Polo scientifico di Grugliasco. Questo è il modello di sviluppo in cui crediamo ed è uno dei punti strategici su cui investiremo le risorse della futura programmazione europea 2021-2027”.

“Il protocollo d’intesa per la valorizzazione del polo universitario di Grugliasco – aggiunge Chiara Appendino, Sindaca della Città Metropolitana – è pienamente in linea con le strategie di sviluppo e il ruolo della Città metropolitana di Torino, le cui politiche sono da tempo orientate a creare relazioni virtuose fra sostegno al tessuto produttivo, all’innovazione, alla formazione e all’istruzione dei cittadini. Si tratta senza dubbio di un progetto importante e ambizioso che, oltre a consentire di ampliare e ammodernare l’attuale insediamento, potrà portare vantaggi al territorio, contribuendo a favorirne lo sviluppo economico e sociale nel rispetto della sostenibilità ambientale e anche assicurando non pochi benefici alle comunità locali sotto diversi aspetti della vita quotidiana.

La sottoscrizione del Protocollo – afferma Roberto Montà, Sindaco della Città di Grugliasco – completa un processo avviato da molti anni e destinato a incidere notevolmente sul destino di Grugliasco. Ospitare una sede universitaria così prestigiosa produrrà effetti positivi a livello di infrastrutture, tessuto produttivo e commerciale, costruendo al contempo nuove opportunità culturali ed educative, grazie anche alla realizzazione di un polo sportivo e di intrattenimento all’altezza dei migliori campus internazionali, in collaborazione con il Cus Torino. Il valore aggiunto della collaborazione istituzionale, sancita nel protocollo, è la capacità di collocare questo investimento infrastrutturale dell’Università di Torino a servizio di un più ampio e trasversale sviluppo del sapere, della didattica e della ricerca, in connessione con il sistema economico e produttivo. Abbiamo necessità, per garantire all’area metropolitana di Torino, al Piemonte e al nostro Paese, di rafforzare modelli di cooperazione finalizzati a sostenere un proficuo rapporto tra saperi, ricerca, impresa e territorio: solo così possiamo costruire un modello di sviluppo vincente e sostenibile a vantaggio delle nuove generazioni”.

“La nascita di un Polo come quello di Grugliasco è estremamente significativa perché potranno trovarvi casa progetti e attività comuni dei due Atenei torinesi, sia per quanto riguarda la ricerca, che la didattica. Il Politecnico potrà contribuire offrendo a questo centro di eccellenza la propria “conoscenza politecnica”, in particolare nell’ambito dell’ICT a supporto dell’agricoltura e di tutte le discipline proprie delle tecnologie green, con l’obiettivo, comune con gli altri attori di questo protocollo, di generare anche con iniziative di edilizia universitaria sostenibile impatto sulla società e contribuire a uno sviluppo dei territori basato sul valore della conoscenza e della formazione”, commenta Guido Saracco, Rettore Politecnico di Torino.

“La firma di oggi è un passo importante per rendere Torino sempre più riconosciuta a livello internazionale come centro di innovazione tecnologica e scientifica – aggiunge Dario Gallina – Presidente Camera di commercio di Torino. – Il mondo delle imprese guarda con grande interesse alle possibili collaborazioni che possono nascere grazie al Polo scientifico in termini di trasferimento di tecnologie e di condivisione con il tessuto produttivo dei risultati della ricerca. Il nuovo Polo potrà creare importanti occasioni per l’attrazione di investimenti sul territorio con la presenza diretta di imprese e start up nell’area. Mettiamo inoltre a disposizione le competenze del nostro Laboratorio Chimico su temi come sicurezza alimentare, economia circolare, tracciabilità, educazione alimentare, nuovi materiali, con l’obiettivo di creare sinergie e collaborazioni concrete e di reciproca utilità”.

Teresio Testa, Direttore Regionale Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria Intesa Sanpaolo, conclude: “Il pieno coinvolgimento di tutti gli attori del territorio è fondamentale affinché questa operazione, tra le più importanti che Intesa Sanpaolo ha deciso di sostenere negli ultimi anni in Piemonte con un impegno di oltre 160 milioni d euro, possa esprimere al meglio le sue enormi potenzialità.  L’economia green è l’opportunità del futuro. Chimica verde, agroalimentare, farmaceutica non a caso sono i settori sui quali la pandemia ha meno inciso. Il nuovo Polo deve diventare un punto di riferimento per centri di ricerca, imprese, start up e un investimento a beneficio delle nuove generazioni. Intesa Sanpaolo, quale Banca di sistema, è sempre a fianco delle imprese che vogliono investire in progetti con forte impatto economico e sociale, per esempio attraverso i suoi plafond di circular economy e i finanziamenti s-loan per investimenti ESG, nonché attraverso il supporto del suo Innovation Center”.