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Il bollettino Covid di lunedì 11 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 634 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 47 dopo test antigenico), pari all’8,2% dei 7.707 tamponi eseguiti, di cui 3.103 antigenici. Dei 634 nuovi casi gli asintomatici sono 259, pari al 40,8 %.

I casi sono così ripartiti: 179 screening, 303 contatti di caso, 152 con indagine in corso; per ambito: 65 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 23 scolastico, 546 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 211.474, così suddivisi su base provinciale: 18.835 Alessandria, 10.926 Asti, 7.342 Biella, 29.264 Cuneo, 16.541 Novara, 110.325 Torino, 8.016 Vercelli, 7.415 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.101 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.709 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 117 ( +1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2705 ( +2 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 13.685

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.140.102 (+ 7.707 rispetto a ieri), di cui 952.015 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.195

Sono 19 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.195 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.253 Alessandria, 521 Asti, 337 Biella, 942 Cuneo, 678 Novara, 3.747 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

186.712 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 186.712 (+ 1032 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.080 Alessandria, 9.186 Asti, 6.460 Biella, 25.994 Cuneo, 14.400 Novara, 98.800 Torino, 7.005 Vercelli, 6.286 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 981 extraregione e 1.520 in fase di definizione.

I carabinieri sventano rapina a mano armata in una ditta di Torino

Hanno sventato una rapina a una ditta, arrestando i tre banditi ancora sul posto e la pistola puntata al titolare.

I carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato due uomini e una donna, di 30, 49 e 60 anni, residenti a Torino, per tentata rapina. Hanno fatto irruzione negli uffici di una ditta, operante nel campo delle telecomunicazioni, nel quartiere Pozzo Strada, e sotto la minaccia di una pistola, i tre rapinatori hanno tentato di farsi consegnare dal responsabile il denaro contante e i personal computer. La banda non è riuscita a portare a termine la rapina grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della Compagna Torino Oltre Dora di pattuglia in quella via, intervenuti dopo aver sentito le urla della vittima.
I tre rapinatori sono stati arrestati e la pistola, risultata scenica, è stata sequestrata.

Covid, il bollettino di domenica 10 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 813 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 60 dopo test antigenico), pari al 10,6% dei 7678 tamponi eseguiti, di cui 2855 antigenici. Degli 813 nuovi casi gli asintomatici sono 287, pari al 35,3%.

I casi sono così ripartiti: 132 screening, 417 contatti di caso, 264 con indagine in corso; per ambito: 41 RSA/Strutture socio-assistenziali, 55 scolastico, 717 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 210.840, così suddivisi su base provinciale: 18.774 Alessandria, 10.880 Asti, 7325 Biella, 29.208 Cuneo, 16.518 Novara, 109.952 Torino, 8007 Vercelli, 7365 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1097 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1714 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 17(+4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2703 (+14 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 14.105.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.132.395 (+767rispetto a ieri), di cui 950.102 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8176

Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8176 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1252 Alessandria, 521 Asti, 337 Biella, 941 Cuneo, 676 Novara, 3732 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

185.680 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 185.680 (+1326 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.998 Alessandria, 9069 Asti,6455Biella, 25.878 Cuneo, 14.356 Novara, 98.233 Torino, 6989 Vercelli, 6236 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 967 extraregione e 1499 in fase di definizione.

Più di mille insegnanti aderiscono al progetto per il ritorno a scuola in sicurezza

Sono finora più di 1100 i docenti, insieme al personale non docente, che hanno aderito a “Scuola sicura”, il progetto sperimentale messo a punto dalla Regione Piemonte per garantire il ritorno in classe in sicurezza dopo le festività natalizie.

Da quando l’iniziativa è partita, il 4 gennaio, la risposta del personale scolastico è stata immediata, pur in giorni ancora festivi, e in tanti tra docenti e personale Ata hanno accettato di effettuare volontariamente un tampone (antigenico o molecolare) ogni quindici giorni, prenotandolo tramite il proprio medico di famiglia. Degli oltre 1140 tamponi prenotati, 970 sono stati già eseguiti e l’8,6% è risultato positivo.

Dalla prossima settimana si partirà con la seconda parte del progetto: il monitoraggio, sempre su base volontaria, degli studenti delle seconde e terze medie. Lunedì 11 gennaio è in programma una riunione con l’Ufficio scolastico regionale e i dirigenti delle scuole del Piemonte per condividere alcuni aspetti legati, in particolare, alla raccolta delle adesioni e al consenso informato per le famiglie. Con il supporto del referente Covid di ogni scuola, verrà effettuato uno screening modulare che coinvolgerà una volta al mese tutti gli studenti che aderiranno: ogni settimana verrà testato un quarto di ogni classe con tamponi, rapidi o molecolari, e per sottoporsi al test i ragazzi dovranno essere accompagnati dai genitori in uno dei 70 hotspot presenti in tutto il Piemonte.

Un piano unico nel suo genere in Italia su cui la Regione Piemonte ha investito 7 milioni di euro e che, come ha sottolineato nei giorni scorsi il presidente Alberto Cirio, “ha solide basi scientifiche, perché predisposto dai nostri epidemiologi ed esperti con il via libera anche del mondo medico”.

“Siamo felici della buona risposta che il progetto sta avendo dal personale scolastico e confidiamo molto nella partecipazione anche delle famiglie – afferma l’assessore regionale all’Istruzione, Elena Chiorino -. Il Piemonte sta compiendo un grande sforzo su questa sperimentazione, ma prevenire e monitorare è fondamentale per riuscire a garantire in sicurezza la continuità didattica. Nei prossimi giorni, inoltre, cominceremo ad approfondire anche le proposte arrivate dai diversi territori per sviluppare progetti personalizzati a livello provinciale”.

“Un’iniziativa importante perché consente di monitorare una delle fasce di età più sensibili nel percorso di crescita e di averne un quadro approfondito dal punto di vista epidemiologico – dichiara Domenico Careddu, segretario della Fimp Piemonte, la Federazione italiana dei medici pediatri -. A 12-13 anni si è già in piena adolescenza, un periodo in cui aumenta la dimensione della socialità, ma allo stesso tempo anche la necessità di autonomia per i ragazzi. È pertanto fondamentale aiutarli a capire l’importanza delle misure di sicurezza, come l’uso della mascherina e il distanziamento, ma anche sensibilizzarli su progetti di prevenzione come questo. Si tratta di un piano che ci vede attivamente coinvolti, attraverso la promozione di una adeguata comunicazione alle famiglie, grazie al rapporto di fiducia che, come pediatri di libera scelta, abbiamo costruito nel tempo con i genitori ed i loro figli. Quando necessario, sapremo anche offrire un contributo concreto, che abbiamo garantito da inizio pandemia e continuiamo a garantire quotidianamente, per la gestione dei casi individuati allo screening e del supporto alle famiglie, nell’ottica di favorire il contenimento dei contagi in piena collaborazione con i Sisp ed i colleghi medici di famiglia”.

“È importante riuscire a sensibilizzare il più possibile le famiglie – rileva Pietro Presti, consulente strategico per il Covid della Regione – affinché sul monitoraggio per gli studenti ci sia la stessa risposta positiva che stiamo avendo dal personale scolastico, che nella prima settimana di avvio del progetto ha già dato ottimi risultati”.

Coronavirus, la situazione di sabato 9 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16:30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.575 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 162 dopo test antigenico), pari all’8,4 % dei 18.677tamponi eseguiti, di cui 7.304 antigenici. Dei 1575 nuovi casi gli asintomatici sono 661, pari al 42%

I casi sono così ripartiti: 396 screening, 771 contatti di caso, 408 con indagine in corso; per ambito: 168 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 89 scolastico, 1318 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 210.027, così suddivisi su base provinciale: 18.676 Alessandria, 10.848 Asti, 7.310 Biella, 29.076 Cuneo, 16.374 Novara, 109.650 Torino, 7.962 Vercelli, 7.329 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.094 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1.708 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 172 (-4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2689 (-68 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 14.647

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.124.717 (+18.677 rispetto a ieri), di cui 947.289 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.165

Sono 32 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8165 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1250 Alessandria, 520 Asti, 337 Biella, 938 Cuneo, 673 Novara, 3.730 Torino, 383 Vercelli, 264 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

184.354 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 184.354 (+ 3.445 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.883 Alessandria, 8.994 Asti,6345Biella, 25.693 Cuneo, 14.254 Novara, 97.610 Torino, 6.939 Vercelli, 6.209 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 958 extraregione e 1.469 in fase di definizione.

Piemonte confermato zona gialla da lunedì, Cirio: “Non abbassiamo l’attenzione”

Il governatore: «Fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione»

 

«Ho appena parlato con il ministro Speranza: il Piemonte da lunedì 11 gennaio continuerà ad essere in zona gialla, almeno fino a sabato 16. Lo confermano i dati dell’ultimo Report validato nel pomeriggio dal Ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità»: lo comunica il presidente della Regione Alberto Cirio.

«Pur avendo un Rt sotto l’1 che ci permette di restare in zona gialla è, però, fondamentale per tutti noi non abbassare il livello di attenzione – continua il Presidente -, perché i dati confermano una circolazione del virus alta in Italia, con valori che in tutte le regioni vanno verso l’arancione. Se oggi il Piemonte ha una situazione epidemiologica migliore di altre regioni è perché raccogliamo i frutti dei sacrifici fatti finora, che è fondamentale non vanificare».

Non si spengono ancora le Luci d’artista: proroga al 28 febbraio

La XXIII edizione di Luci d’Artista che avrebbe dovuto concludersi domenica 10 gennaio è stata prolungata fino al 28 febbraio 2021.  

La rassegna – progetto della Città di Torino realizzato da IREN Smart Solutions e Fondazione Teatro Regio Torino, con il sostegno di IREN S.p.A, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT – è nata nel 1998 come esposizione di installazioni d’arte contemporanea realizzate con la luce en plein air nello spazio urbano e, dal 2018, si è arricchita di un percorso educativo-culturale che favorisce l’incontro tra il pubblico e le opere.

“Vista l’eccezionalità dell’anno appena concluso contraddistinto da limitazioni, fatiche e sofferenze per tutti – sottolinea Francesca Leon, Assessora alla Cultura della Città di Torino abbiamo creduto opportuno prorogare l’accensione delle opere di luce ancora per un mese e mezzo, fino al 28 febbraio, sia per consentire la fruizione a un numero maggiore di persone, sia per continuare a dare un messaggio di speranza che possa accompagnarci in questo nuovo anno”.

 

RIEPILOGO INFO LUCI D’ARTISTA 2020/21

In questa edizione si possono ammirare 25 opere (tra allestimenti temporanei e permanenti) di cui 14 nel Centro città e 11 nelle altre Circoscrizioni.

La mostra di opere d’arte contemporanea a cielo aperto oltre a proporre uno speciale percorso che permette al pubblico di cogliere le diverse visioni poetiche espresse dai ‘lavori’ realizzati da artisti accomunati dall’attrazione per la luce, quest’anno presenta alcune novità:

Illuminated Benches’ di Jeppe Hein in piazza Risorgimento (Circoscrizione 4), resterà permanente in via sperimentale così come ‘Il  Regno dei fiori: nido cosmico di tutte le anime’ di Nicola De Maria in piazza Carlo Emanuele II (piazza Carlina, Circoscrizione 1) il cui allestimento in questa edizione è stato arricchito dopo l’integrazione dell’illuminazione pubblica della piazza stessa; l’opera ‘Amare le differenze’ di Michelangelo Pistoletto in piazza della Repubblica (Circoscrizione 7) è stata restaurata; ‘My Noon’ di Tobias Rehberger è allestita per la prima volta in Borgata Lesna (Circoscrizione 3) nel cortile dell’Istituto Comprensivo King-Mila (via Germonio 12); l’opera Ancora una volta di Valerio Berruti è installata in via Monferrato (in prossimità della Gran Madre, Circoscrizione 8) con l’obiettivo di sostenere lo sviluppo del Borgo Po contribuendo al rilancio delle attività commerciali della zona; una nuova illuminazione artistica valorizza il Monumento 1706 di Luigi Nervo (Circoscrizione 5).

 

Il bollettino Covid di venerdì 8 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 869 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 125 dopo test antigenico), pari al 5,3% dei 16.296 tamponi eseguiti, di cui 11.329 antigenici. Degli 869 nuovi casi gli asintomatici sono 383, pari al 44.1%

I casi sono così ripartiti: 258 screening, 405 contatti di caso, 206 con indagine in corso; per ambito: 63 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 47 scolastico, 759 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 208.452, così suddivisi su base provinciale: 18.566 Alessandria, 10.669 Asti, 7260 Biella, 28.870 Cuneo, 16.279 Novara, 108.897 Torino, 7903 Vercelli, 7224 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1090 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1694 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 176 (- rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2757(– rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.477

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.106.040 (16.296 rispetto a ieri), di cui 943.101 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8133

Sono 27 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.133 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1242 Alessandria, 518 Asti, 337 Biella, 935 Cuneo, 669 Novara, 3723 Torino, 382 Vercelli, 257 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 70 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

180.909 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente180.909 (+1021 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 15.666 Alessandria, 8786 Asti, 6204 Biella, 25.215 Cuneo, 14.118 Novara, 95.636 Torino, 6821 Vercelli, 6136 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 941 extraregione e 1386 in fase di definizione.

Annus horribilis anche per il turismo in Piemonte

Per il turismo del Piemonte nel 2020 si stimano perdite per quasi cinque miliardi. L’emergenza Covid ha bruciato 3,5 milioni di turisti per circa  10 milioni di pernottamenti.

Si tratta di un crollo del 70% rispetto all’anno prima, che ha prodotto una perdita di 800 milioni per gli alberghi e le strutture ricettive. Anche  negozi e pubblici esercizi  hanno visto svanire 4 miliardi di euro di consumi che i turisti avrebbero generato. In perdita, chi più chi meno, tutti i comparti del turismo: dal 70% per alberghi, campeggi e rifugi alpini, al 60%  di bar e ristoranti, all’80% per autobus turistici e noleggi con conducente, fino al 90% per guide turistiche, agenzie di viaggio e animatori turistici. Queste le stime dell’ufficio studi di Confesercenti.

(Foto Mario Alesina)

I trasporti si attrezzano per la riapertura delle scuole

Potenziamento del servizio urbano ed extraurbano con 4.300 corse aggiuntive in tutto il Piemonte. Autobus di rinforzo anche per il servizio ferroviario.


Sono circa 4.300 le corse in più alla settimana previste per il servizio autobus urbano ed extra urbano per un totale di quasi 96.000 chilometri percorsi. Per il servizio ferroviario sono previste 600 ore alla settimana di servizio aggiuntivo da parte di bus pronti ad effettuare 105 corse dai principali nodi. Questi i numeri del potenziamento del trasporto pubblico scolastico regionale in Piemonte per poter trasportare in sicurezza gli studenti delle superiori che riprenderanno le lezioni in presenza a partire dal 18 gennaio.

In particolare, per i servizi urbani ed extraurbani a Torino sono previste 1.625 corse autobus settimanali in più, 789 per la Città metropolitana di Torino, 145 per l’Astigiano, 187 per l’Alessandrino, 100 per il Biellese, 622 per il Cuneese, 375 per il Novarese, 115 per il VCO e 256 per il Vercellese.


Il piano di trasporti è frutto dell’intenso lavoro dei Tavoli Tecnici presieduti dai Prefetti in ogni provincia, che, dopo tre settimane di confronti serrati con tutte le parti coinvolte, hanno individuato la sintesi tra le esigenze della scuola e le possibilità dei servizi di trasporto nell’avvio della didattica in presenza per le scuole superiori al 50% a rotazione. «Siamo contenti – sottolinea l’assessore abbiamo evidenziato che il nodo dei trasporti di tutti gli alunni, sul quale lavoriamo fin dalla scorsa estate, si possa risolvere solo modificando gli orari scolastici. È importante ricordare che il lavoro con i Prefetti non finisce qui, ma prosegue nelle prossime settimane per verificare la risposta del sistematrasportistico pubblico ed affinare l’offerta se dovessero emergere nuove esigenze».


L’Assessorato ai Trasporti della Regione Piemonte e l’Agenzia della Mobilità piemontese hanno lavorato fin dalla scorsa estate con scuole e aziende di trasporto e, a partire dal mese di dicembre, con le Prefetture provinciali per individuare esattamente quale siano le necessità e, di conseguenza, attivare i servizi aggiuntivi necessari. «Sono stati disegnati diversi scenari e proposti i relativi piani realizzativi – spiega l’assessore Gabusiper essere pronti ad affrontare il trasporto degli studenti nel momento in cui ripartirà la didattica in presenza. Due in particolare gli scenari proposti: il primo ipotizza una didattica in presenza al 75% per la quale diventa indispensabile impostare gli ingressi e le uscite su due turni distanziati di due ore, mentre il secondo punta sulla presenza in aula del 50% degli studenti a rotazione. Entrambi gli scenari, approvati dai tavoli, consentono ai trasporti di reggere il flusso di passeggeri inserendo un consistente pacchetto di servizi aggiuntivi, che nel primo caso hanno un costo stimato di 2 milioni di euro alla settimana e nel secondo di 800.000 mila euro».


Per dare un’idea della mappatura dei bisogni piemontesi,escludendo i ragazzi che frequentano le scuole a Torino e utilizzano anche la metropolitana e i tram, gli studenti in Piemonte sono complessivamente 130 mila, dei quali circa il 60% utilizza l’autobus: sono perciò 78 mila gli studenti che nell’ora di punta prendono i mezzi pubblici su gomma. Tenendo conto della capacità massima media di 35 posti per ogni mezzo, dovuta alla limitazione di carico al 50%, per trasportare i soli studenti sarebbero necessari 2.258 autobus contro i 1.289 oggi impiegati tra urbano ed extra urbano. In considerazione, inoltre, del fatto che gli autobus da noleggio hanno una capacità inferiore, mediamente pari a 25 posti, gli autobus aggiuntivi da noleggio risulterebbero 1.339 per trasportare i soli studenti, senza tener conto degli altri utenti del trasporto pubblico. «Tutti quei mezzi non sono disponibili, né nei depositi, né sul mercato – sottolinea l’assessore Gabusi –. Chiaramente dimezzando il flusso di passeggeri la necessità di servizi aggiuntivi si riduce significativamente e diventa un tema affrontabile sia per la Regione sia per le aziende erogatrici dei servizi. Per quanto riguarda il servizio ferroviaria e metropolitano il discorso è ancora più stringente, poiché non si possono aggiungere carrozze o treni ed è complicatissimo apportare variazioni di orario significative: ecco che dimezzare il carico di passeggeri diventa fondamentale per non lasciare a terra chi ha scelto di usare quei mezzi».

Le aziende di trasporto sono tenute ad avere una scorta tecnica di mezzi pari al 20% dei veicoli in esercizio, che sono a disposizione per i servizi aggiuntivi e che saranno integrati con autobus a noleggio soprattutto nei percorsi extraurbani. In particolare, GTT può contare su una flotta di 945 veicoli con una scorta di 189 e la possibilità di carico al 50% di circa 55 posti in media (60 sui bus urbani, 57 sui suburbani e 38 sugli interurbani) mentre tutte le altre aziende di trasporto che operano in Piemonte hanno 1.289 mezzi circolanti più 258 di scorta e la possibilità di carico al 50% di 35 posti in media (43 sui bus urbani, 37 sui suburbani e 33 sugli interurbani).


«Grazie al lavoro portato avanti dai Prefetti con tutti i soggetti coinvolti – conferma l’assessore Gabusi possiamo guardare con maggiore serenità alla ripresa della scuola. Spiace che spesso si sia puntato il dito contro i trasporti pubblici come responsabili del rinvio della ripresa delle lezioni in presenza, quando è noto che sono le esigenze di prevenzione del contagio a determinare le aperture e le chiusure. In questi mesi non è stato perso nemmeno un minuto per individuare soluzioni realistiche nell’ambito di un quadro che cambia di giorno in giorno, tanto è vero che alla riapertura delle scuole, da metà settembre a fine ottobre, sono state realizzate 15.782 corse aggiuntive in tutta la regione. Credo che a questo punto tutti abbiano capito che ognuno ha un pezzo di responsabilità nella filiera della sicurezza: dobbiamo avere tutti un atteggiamento collaborativo in modo che i mezzi che mettiamo a disposizione vengano utilizzati in maniera uniforme tenendo conto che dopo un primo bus ne seguirà un altro, ed eventualmente un altro ancora, per accogliere tutti i passeggeri in sicurezza. Il sistema di trasporto scolastico è pronto ed è disponibile ad ulteriori variazioni se necessario: è desiderio di tutti far tornare in classe i nostri ragazzi, ma non potremo assolutamente derogare alla sicurezza se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare. E questo è anche nelle mani di chi i mezzi li utilizza».