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Torino: aggredisce la ex moglie e altre due donne che tentano di fermarlo

Cinquantenne arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti e lesioni

Ha colpito violentemente all’occhio la ex moglie, sotto gli occhi dell’anziana suocera, ultranovantenne, ed alla presenza della figlia minore. Accorse sulle scale del palazzo, a seguito del trambusto, due vicine di casa, l’uomo ha spintonato anche loro per darsi alla fuga prima dell’arrivo degli agenti della Squadra Volante.

Ma i poliziotti hanno subito effettuato una serie di ricerche mirate, rintracciandolo a casa di parenti. Il cinquantenne, al termine di un lungo matrimonio costellato da comportamenti borderline, quali il vizio del gioco d’azzardo e il conseguente sperpero di denaro, litigi animati con la moglie divenuti sempre più violenti e sistematici,   e culminato nel mese di Dicembre 2020 nel rifugiarsi di lei dagli anziani genitori per sottrarsi alla furia del marito, nelle ultime settimane si è reso protagonista di una serie di episodi sempre più vessatori, quali minacciarla di farle sparire gli abiti che lei aveva lasciato nell’appartamento in comune,  oppure fare di tutto per impedirle di lavorare serenamente, rea ai suoi occhi di essere una “sfasciafamiglie”. Proprio lui, che la aveva sempre trascurata durante i 20 anni di matrimonio, era ora diventato soffocante e geloso, temendo che la donna potesse rifarsi una vita. Negli scorsi giorni, con la scusa di voler vedere la figlia, l’uomo si è avvicinato pericolosamente alla ex moglie e, dopo un litigio nato per futili motivi, le ha preso il cellulare dalle mani per controllare i messaggi e alla sua resistenza le ha sferrato un pugno all’occhio che l’ha fatta cadere per terra cagionandole una ferita con prognosi compresa fra i 15 e i 20 giorni. L’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia  e lesioni.

Riprendono le lezioni in presenza al 50% nelle scuole superiori

Parte il piano per il trasporto scolastico potenziato. Un opuscolo raccoglie le iniziative messe in campo in Piemonte.

 

Lunedì in Piemonte la campanella suonerà anche per gli studenti delle superiori che tornano a scuola in presenza al 50% come previsto dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale e dal Governo. Tutti gli aspetti di sicurezza sono stati presi in considerazione, a partire dai trasporti, potenziati in ogni provincia del Piemonte. Le iniziative messe in campo per il ritorno a scuola sono raccolte nell’opuscolo realizzato dalla Prefettura di Torino come coordinamento dei Tavoli prefettizi del Piemonte, in collaborazione con la Regione, l’Ufficio scolastico regionale e l’Agenzia della mobilità piemontese. L’opuscolo in allegato è scaricabile anche dal sito della Regione Piemonte.

 

«È il risultato di un lavoro di squadra svolto per far tornare a scuola in sicurezza i ragazzi, nell’interesse degli studenti, delle famiglie e della scuola», sottolinea il prefetto di Torino Claudio Palomba che in collaborazione con i Prefetti di tutto il territorio piemontese ha coordinato i tavoli di confronto e concertazione realizzati a livello locale per trovare la sintesi tra le esigenze della scuola e le possibilità dei servizi di trasporto.

 

«C’è molta attesa per questo rientro in classe – sottolinea l’assessore ai Trasporti della Regione Piemonte Marco Gabusi -, al quale ogni attore istituzionale ha contribuito per la propria parte. La Regione, insieme ad Agenzia per la Mobilità e con la massima disponibilità delle aziende di trasporto, ha fatto uno sforzo inedito in termini di potenziamento del trasporto pubblico tendendo lo sguardo fisso sull’obiettivo della massima sicurezza per i ragazzi. È stato fatto un lavoro di raccordo tra la scuola e il sistema dei trasporti mai realizzato prima, che tornerà utile anche in futuro in termini di un servizio più aderente alla reale richiesta. Anche in questi ultimi giorni abbiamo ulteriormente affinato, aumentandolo, il numero delle corse aggiuntive».  In tutto il Piemonte sono infatti previste 4.500 corse in più alla settimana per il servizio autobus urbano ed extra urbano (di cui 1.690 per i servizi urbani ed extraurbani a Torino e 875 per la Città metropolitana di Torino, 100 per il Biellese, 256 per il Vercellese, 611 per il Cuneese, 137 per il VCO, 416 per il Novarese, 174 per l’Alessandrino e 243 per l’Astigiano), e 55 corse bus aggiuntive al servizio ferroviario, con un costo settimanale globale di circa 800 mila euro.

 

«Si è fatto di tutto – ricorda l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte Elena Chiorino – con l’obiettivo di riportare i ragazzi in presenza perché siamo consapevoli dell’importanza del diritto allo studio e della scuola in presenza: tutte le azioni fatte vanno in questa direzione con, ovviamente, la massima tutela per la salute, tentando di garantire nel miglior modo possibile il diritto allo studio in classe dei ragazzi. Sono inoltre consapevole di quanto hanno dovuto stringere i denti i ragazzi in questi lunghi mesi: molti di loro sono in didattica a distanza da febbraio dell’anno scorso. Li ringrazio per il grandissimo senso di responsabilità e per il sacrificio che hanno portato avanti anche loro nel tentare di risolvere e arginare il contagio». In corrispondenza dell’avvio delle lezioni in presenza la Regione Piemonte realizzerà un monitoraggio quotidiano per individuare in modo immediato eventuali situazioni di criticità che dovessero presentarsi e di conseguenza intervenire. Prosegue intanto lo screening a tutto il personale scolastico previsto dal progetto Scuola sicura, che, su base volontaria, permette agli insegnanti e al personale non docente di sottoporsi a un tampone di prevenzione ogni 15 giorni prenotandolo attraverso il proprio medico di famiglia.

 

«Siamo soddisfatti – dichiara il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Fabrizio Manca -, una scelta coraggiosa nonostante la curva dei contagi anche in Piemonte registri una risalita. Noi eravamo pronti a ripartire forti del grande lavoro di squadra fatto con la regia dei Prefetti e delle iniziative adottate dalla Regione con il Piano scuole sicure. Lunedì avremo più mezzi di trasporto, più controlli alle fermate e nei pressi delle scuole, più screening e tracciamenti. Ringrazio per il rafforzamento dei controlli le forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile e di altre associazioni che hanno garantito la loro collaborazione. Lunedì gli studenti saranno più sicuri anche perché con la Regione monitoreremo giorno per giorno l’andamento dei contagi, ma tutto funzionerà al meglio se si rispetteranno le regole. Faccio allora un appello alla loro responsabilità individuale, usate sempre le mascherine, evitate gli assembramenti anche in luogo aperto, il pericolo maggiore è fuori dalla scuola».

Superata quota 100 mila vaccinati in Piemonte

6.285 I VACCINATI CONTRO IL COVID COMUNICATI OGGI IN PIEMONTE. IL TOTALE DIVENTA 102.244 ( 82,6% DELLE DOSI DISPONIBILI). CONSEGNA VACCINI, LA REGIONE CONFERMA IL CRONOPROGRAMMA:

SCORTE SUFFICIENTI PER IL RICHIAMO E PER LA SOMMINISTRAZIONE DELLA PRIMA DOSE

Sono 6.285 le persone che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il Covid comunicate oggi all’Unità di Crisi della Regione Piemonte (dato delle ore 17:31). Dall’inizio della campagna si è quindi proceduto all’inoculazione di 102.244 dosi, corrispondenti all’82,6 % delle 123.760 finora consegnate al Piemonte.

La Fase 1, come noto, coinvolge il personale del servizio sanitario regionale, accanto ad ospiti e operatori delle Rsa.

Per quanto riguarda la consegna dei vaccini e la riduzione delle dosi che saranno consegnate all’Italia a partire dalla prossima settimana, come comunicato ieri dal Commissario straordinario Domenico Arcuri, la Regione Piemonte segue la situazione con la massima attenzione.

“L’azienda produttrice ha ridotto la consegna sul territorio nazionale di circa il 30%, spalmando la riduzione non in modo omogeneo in tutte le Regioni. Noi abbiamo le scorte per il richiamo del vaccino e per fare fronte alla somministrazione della prima dose- dichiara Antonio Rinaudo, Commissario area giuridico-amministrativa dell’Unità di Crisi-. Al momento quindi non vi sono particolari ragioni di preoccupazione e la campagna vaccinale prosegue con il crono-programma che ci siamo dati, fermo restando che monitoriamo l’evolversi della situazione in tempo reale. Le dosi che arriveranno prossima settimana garantiscono il mantenimento delle vaccinazioni programmate. Anche perché avevamo predisposto delle scorte per far fronte sia ai richiami che al completamento della prima somministrazione.”

“Nelle prossime ore abbiamo in programma un incontro con i direttori generali delle aziende sanitarie per fare il punto sul programma di vaccinazione – spiega Pietro Presti, consulente strategico Covid della Regione -. C’è un piano quotidiano dettagliato per le somministrazioni che è necessario tenere costantemente aggiornato alla luce di eventuali possibili oscillazioni nelle consegne delle prossime dosi. Siamo pronti a rimodularlo in base alle specifiche esigenze, ma il nostro obiettivo è di concludere la fase uno entro il 21 febbraio e per raggiungerlo è fondamentale che le forniture siano regolari e soprattutto programmate. Per questo ringrazio il dottor Rinaudo, in costante contatto con Roma e con la struttura del Commissario Arcuri per monitorare e garantire le consegne necessarie alla nostra regione”.

Coronavirus, il bollettino di sabato 16 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1056 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 104 dopo test antigenico), pari al 4,3% dei 24.375 tamponi eseguiti, di cui 15.040 antigenici. Dei 1056 nuovi casi gli asintomatici sono 423 (40%).

I casi sono così ripartiti: 243 screening, 533 contatti di caso, 280 con indagine in corso; per ambito: 43 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 90 scolastico, 923 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 216.293, così suddivisi su base provinciale: 19.258 Alessandria, 11.205 Asti, 7497 Biella, 29.975 Cuneo, 16.893 Novara, 112.742 Torino, 8200 Vercelli, 7646 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1112 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1765 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 16(rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2464 (-5rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.471.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.235.510 (+24.375 rispetto a ieri), di cui 974.607 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8381

Sono 62 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8381 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1274 Alessandria, 540 Asti, 349 Biella, 957 Cuneo, 696 Novara, 3830 Torino, 390 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 79 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

192.815 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 192.815 (+686 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.726 Alessandria, 9635 Asti,6623Biella, 26.818 Cuneo, 15.031 Novara, 101.552 Torino, 7243 Vercelli, 6607 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1007 extraregione e 1573 in fase di definizione.

Da domenica il Piemonte si colora di arancione

Da domenica 17 gennaio Piemonte passa in zona arancione.

Così prevede  la nuova ordinanza che il ministro della Salute Roberto Speranza ha alla firma e che andrà in vigore appunto da domenica

Sono nove le Regioni che finiscono  in area arancione: Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta. Erano e rimangono in area arancione Calabria, Emilia-Romagna e Veneto.

«I dati della nostra regione – spiega il presidente Alberto Cirio – ci collocano in zona arancione come conseguenza delle nuove misure più restrittive adottate a livello nazionale per l’incremento della circolazione del virus che si sta registrando in tutta Italia ed Europa. Tuttavia è importante segnalare che la pressione ospedaliera, pur restando significativa, continua progressivamente ad alleggerirsi grazie agli sforzi virtuosi che il Piemonte ha saputo fare nelle scorse settimane. So che questo è un nuovo sacrificio per tutti ed è la ragione per cui ho chiesto al Governo che i ristori previsti per le categorie chiuse siano certi e immediati. Mi riferisco in particolare al mondo dello sci, ristoranti e bar. Su questi ultimi mi auguro che da Roma rivedano la scelta di bloccare l’asporto a partire dalle 18, perché come ho segnalato in Conferenza delle Regioni è una decisione solo punitiva che risulta poco comprensibile. Per quanto riguarda la scuola, come previsto dal Comitato tecnico scientifico nazionale e dal Governo, da lunedì anche le scuole superiori potranno ripartire in presenza seppur al 50%. Questo anche grazie al Piano Scuola sicura che la Regione ha messo in campo e ad un enorme lavoro fatto con i prefetti, i territori e il mondo scolastico e dei trasporti per garantire la ripresa in sicurezza. Ma non abbasseremo la guardia e monitoreremo la situazione a scuola ogni giorno, per intercettare subito eventuali criticità ed intervenire in modo immediato con misure più restrittive se la situazione epidemiologica dovesse renderlo necessario».

Queste le principali misure in vigore in Piemonte in Zona Arancione

SCUOLA

Didattica in presenza per scuole dell’infanzia, scuole elementari e scuole medie.

Didattica in presenza per le scuole superiori al 50%.

SPOSTAMENTI

Sì agli spostamenti all’interno del proprio Comune senza autocertificazione, che si raccomanda però di evitare se non necessari.

Vietato spostarsi sia dal proprio Comune che in entrata e in uscita da una Regione all’altra, salvo che per lavoro, studio, salute o necessità.

Consentiti gli spostamenti dai Comuni con meno di 5000 abitanti per una distanza non superiore ai 30 km, ma non verso i capoluoghi di provincia.

Consentita la visita a parenti e amici, solo all’interno del proprio Comune e nel limite di due persone, oltre ai minori di 14 anni sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi.

Vietato circolare dalle ore 22 alle 5 del mattino salvo comprovati motivi di lavoro, necessità e salute.

ATTIVITÀ MOTORIA

Consentita l’attività motoria nei pressi della propria abitazione e l’attività sportiva all’aperto, ma solo in forma individuale.

Aperti i centri sportivi, mentre sono chiusi impianti sciistici, piscine e palestre.

ATTIVITÀ COMMERCIALI

Chiusura di bar e ristoranti, 7 giorni su 7. L’asporto è consentito fino alle ore 18 per i bar, fino alle ore 22 per i ristoranti, mentre è sempre permessa la consegna a domicilio.

Apertura dei negozi al dettaglio e chiusura nel weekend dei centri commerciali (ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, generi alimentari, fiorai, tabaccherie, edicole e librerie presenti al loro interno).

Apertura dei parrucchieri e dei centri estetici.

Apertura dei mercati anche extra-alimentari.

Sospensione delle attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e tabaccherie.

CULTURA

Chiusura di musei e mostre, teatri e cinema.

La scuola piemontese valorizzerà i territori

Il dimensionamento scolastico in Piemonte risponde ai nuovi criteri di salvaguardia delle autonomie e di valorizzazione delle vocazioni dei territori, anche quelli montani.

I nuovi percorsi formativi attivati vanno incontro alle esigenze lavorative dei territori in cui risiedono gli allievi, come nel caso dei trasporti e della logistica attivati a Tortona ed Asti.

È quanto fa sapere l’assessore all’Istruzione della Regione Piemonte, Elena Chiorino, al termine della riunione della Sesta Commissione consiliare di Palazzo Lascaris. L’assessore Chiorino ha assicurato che i Comuni piemontesi delle aree montane e marginali manterranno i loro plessi scolastici in virtù delle deroghe al numero minimo di bambini previsti per classe. Prosegue, inoltre, il processo di razionalizzazione della rete scolastica e il mantenimento delle pluriclassi. Saranno inoltre istituiti sette nuovi punti di erogazione di scuole dell’infanzia, con nove sezioni complessive, per garantire la continuità delle prestazioni nei casi di cessazione della scuola paritaria. Vengono istituite tre sezioni aggiuntive in scuole dell’infanzia già esistenti. Ed ancora, sono attivati nuovi indirizzi di studio ad integrazione dell’offerta formativa delle superiori, con particolare attenzione agli adulti, cui vengono dedicati nuovi percorsi.

Covid, il bollettino di venerdì 15 gennaio: ricoveri in calo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 871 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 133 dopo test antigenico), pari al 4,8 % dei 18.046tamponi eseguiti, di cui 12.188 antigenici. Degli 871 nuovi casi gli asintomatici sono 329 , pari al 37,8%

I casi sono così ripartiti: 146 screening, 460 contatti di caso, 265 con indagine in corso; per ambito: 35 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 68 scolastico, 768 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 215.237, così suddivisi su base provinciale: 19.135 Alessandria, 11.152 Asti, 7.480 Biella, 29.856 Cuneo, 16.850 Novara, 112.198 Torino, 8.165 Vercelli, 7.547 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1111 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1743 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 163 (-9 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2522 ( -53 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 12.104

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.211.135 ( + 18.046 rispetto a ieri), di cui 968.783 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.319

Sono 20 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8319 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.270 Alessandria, 537 Asti, 348 Biella, 953 Cuneo, 693 Novara, 3.786 Torino, 389 Vercelli, 266 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 77 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

192.129 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 192.129 (+ 803 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 16.671 Alessandria, 9.584 Asti,6.598Biella, 26.742 Cuneo, 14.987 Novara, 101.211 Torino, 7.211Vercelli, 6.553 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1007 extraregione e 1565 in fase di definizione.

La Guardia di Finanza sequestra una tonnellata di fuochi d’artificio

Deposito clandestino di artifici pirotecnici 

Oltre 30.000 fuochi d’artificio, pari a circa 1 tonnellata di peso, occultati all’interno di un deposito clandestino, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Torino nel corso di un intervento effettuato presso un emporio del capoluogo piemontese.

Per diversi giorni i Finanzieri del Gruppo Pronto Impiego hanno orientato l’azione investigativa monitorando le attività svolte all’esterno di uno store ubicato nel quartiere “Barca” di Torino da parte di alcuni soggetti di origine asiatica ed il “quadro” che si è presentato agli occhi dei militari al momento dell’ingresso nei locali commerciali è stato davvero allarmante.

 

All’interno degli stessi infatti, è stato rinvenuto un deposito risultato essere una vera e propria polveriera poiché vi erano stipati, promiscuamente, gli artifici pirotecnici con materiale altamente infiammabile (costituito da arredi in legno stoccati per conto di un mobilificio) e migliaia di accendini caricati a butano, per cui sarebbe bastata una semplice scintilla per innescare una potentissima deflagrazione dalle conseguenze imprevedibili.

 

Ad aggravare la potenziale situazione di pericolo hanno concorso sia la constatata mancanza di idonei impianti antincendio, sia il rinvenimento di grate in ferro e lucchetti apposti all’esterno delle uscite di sicurezza che, di fatto, impedivano ogni via di fuga.

Nel corso delle operazioni sono stati, altresì, ritrovati e cautelati circa 73 mila articoli di bigiotteria con marchio Swarovski contraffatto e oltre 3 milioni tra articoli e accessori di abbigliamento non sicuri, in violazione del Codice del Consumo (ad esempio, guanti, bracciali, anelli, collane, spille, sciarpe, copri-mascherine) e giocattoli (ad esempio, mattoncini per costruzioni, materiale ludico e scolastico, giochi in scatola, girandole, bamboline, macchinine, soldatini, pennarelli, pastelli a cera, maschere) pericolosi in quanto risultati sprovvisti del marchio CE quale garanzia della loro sicurezza (della salute e dell’ambiente). Infatti, la presenza del sigillo dell’Unione europea assicura che il giocattolo non è rischioso per i bambini durante tutta la sua vita, anche se resta per mesi o anni in casa.

L’imprenditore coinvolto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Torino per l’omissione di cautele per la sicurezza dei lavoratori, l’illecita detenzione di materiale esplodente e la frode in commercio.

L’intervento della Guardia di Finanza torinese s’inserisce nell’ambito delle attività di prevenzione e repressione delle condotte illecite a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini.

 

Riapertura delle scuole, la Regione: “il piano trasporti è pronto”

Il piano di riorganizzazione del trasporto locale, adeguato alle norme anti Covid in vista della possibile riapertura della scuola, è pronto.

È stato approvato in accordo con le scuole e con le prefetture, ora la ripartenza dipende esclusivamente dall’andamento dell’epidemia. Questo il messaggio principale espresso nella seduta della Commissione Trasporti di Palazzo Lascaris , presieduta da Mauro Fava.

L’assessore Marco Gabusi ha infatti spiegato: “L’assessorato ai Trasporti, l’Agenzia della Mobilità e i Tavoli Tecnici guidati dai Prefetti hanno lavorato per individuare le necessità del sistema scolastico e, di conseguenza, attivare i servizi aggiuntivi necessari per trasportare in sicurezza gli studenti delle scuole superiori.

Due gli scenari ipotizzati. Il primo punta sulla presenza in aula del 50% degli studenti a rotazione su un turno unico di entrata e uscita e può contare su 4.300 corse in più alla settimana per il servizio autobus urbano ed extra urbano, e 105 corse bus aggiuntive a supporto del servizio ferroviario per un costo stimato di 800 mila euro alla settimana. Il secondo scenario ipotizza invece la didattica in presenza al 75% per la quale diventa indispensabile impostare gli ingressi e le uscite su due turni e richiede uno sforzo di servizi aggiuntivi che porta il costo ad oltre 2 milioni alla settimana”.

Per quanto riguarda le coperture economiche l’assessore ha confermato che i 10 milioni dirottati temporaneamente sulla Sanità saranno rimessi rapidamente sui Trasporti. ”Non potrebbe essere altrimenti in un momento che vede nel trasporto pubblico il nodo principale per la ripresa della scuola in presenza in tutto il Piemonte”.

Inoltre l’assessore ha precisato che saranno predisposti servizi di vigilanza per evitare assembramenti alle fermate, nelle stazioni e nei pressi delle scuole.

Test rapidi, dal 15 gennaio saranno conteggiati nel bollettino nazionale

L’assessore regionale  Marnati: “E’ la dimostrazione che abbiamo sempre agito correttamente”

Ora c’è l’ufficialità: i test antigenici rapidi entrano a tutti gli effetti nel conteggio nazionale.

“Finalmente è arrivata la decisione che attendevamo da giorni: è la dimostrazione che il Piemonte ha sempre agito correttamente conteggiando anche i tamponi rapidi, e i soggetti risultati positivi, nel totale dei test eseguiti e dei casi confermati”.

Così l’assessore regionale alla Ricerca applicata Covid, Matteo Marnati nell’apprendere che da venerdì 15 gennaio sul bollettino nazionale, nel conteggio dei casi confermati e dei tamponi effettuati, saranno inseriti anche i soggetti risultati positivi al test antigenico rapido e il numero dei tamponi rapidi processati. Non ci sarà il dato pregresso “anche se noi come Regione Piemonte riteniamo che l’estromissione del dato storico non sia corretta perché così facendo non si restituisce una fotografia realistica dell’andamento epidemiologico”.

“I nostri test rapidi – aggiunge Marnati – sono di prima, seconda e terza generazione, hanno una sensibilità che va oltre l’85% e una specificità che supera il 98%. Sono dunque molto affidabili così come richiesto dal ministero della Salute”.