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Covid, il bollettino di venerdì 20 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 250 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 33 dopo test antigenico), pari all’1,2 % di 20.891 tamponi eseguiti, di cui 16.596 antigenici. Dei 250 nuovi casi, gli asintomatici sono 118 (47,2%).

I casi sono così ripartiti: 40 screening, 154 contatti di caso, 56 con indagine in corso; 2 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 3 importati ( 2 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 374.184 così suddivisi su base provinciale: 30.506 Alessandria, 17.688 Asti, 11.765 Biella, 53.856 Cuneo, 29.143 Novara, 199.674 Torino, 14.002 Vercelli, 13.370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.543 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.637 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 13 (- 1 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 128 ( – 11 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.380.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.237.194(+ 20.891 rispetto a ieri), di cui 1.971.456 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.707

Un decesso ( nessuno oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.707 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 945 Novara, 5.594 Torino, 527 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

358.956 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 358.956 (+ 164 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.589 Alessandria, 16.896 Asti, 11.167 Biella, 52.070 Cuneo, 27.887 Novara, 192.291 Torino, 13.328 Vercelli, 12.835 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.442 in fase di definizione.

Damilano, Porta Nuova e la Tangenziale Est

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

Premetto che egoisticamente un’ ipotetica chiusura di Porta Nuova come stazione ferroviaria centrale di Torino mi creerebbe evidenti  vantaggi nella mia quotidianità di vita.  

Quando studiai un po’ di storia del quartiere San Salvario  per una lezione che tenni  nella sede del quartiere e il cui testo è rimasto  in rete, constatai che uno dei motivi, se non il principale, di degrado  della zona circostante la stazione è stata ed è la stazione stessa . Non si tratta  certo  di un unicum perché in tutte le grandi città è così. A Napoli, è opportuno, arrivando in treno, infilarsi subito in un taxi, magari abusivo, perché l’aria stessa della stazione è irrespirabile. Io che abito  a qualche centinaio di metri da Porta Nuova, potrei migliorare le mie condizioni di vita, ma questo è un discorso individualistico che non ha nessun valore, anche se una parte di città potrebbe trarre un giovamento della chiusura della stazione, anche per la zona di via Sacchi sempre più abbandonata a sè stessa. Anche l’urbanista e deputato comunista Alberto Todros, uomo colto ed anche ironico (virtù quasi sconosciuta nel Pci) sosteneva con passione la tesi della città futura costruita sugli spazi liberati dai binari di Porta Nuova. I comunisti nel 1985 andarono al potere ma tra i mille errori che commisero in dieci anni,  non ci fu quello di chiudere Porta Nuova come stazione centrale. Commisero l’errore storico di bloccare la costruzione della Metro , condannando la città ad una mobilità sempre più insoddisfacente. Ma non seguirono Todros che  pure era allora un leader importante.
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Persi i contatti con Todros e non so se era rimasto sempre della sua vecchia idea fino alla sua scomparsa avvenuta nei primi anni Duemila. Il nuovo assessore  all’urbanistica post comunista del Sindaco Fassino, Ilda Curti, da quanto ricordo una simpatica e colta persona, ma del tutto digiuna della materia, ritirò  fuori dal cassetto l’idea di chiudere Porta Nuova , facendo di Porta Susa e del Lingotto le due stazioni cittadine. Un’operazione colossale che la crisi del 2008 obbligo‘  comunque ad accantonare  anche solo come un’ ipotesi  che  per altri versi non fu neppure  presa in considerazione dalle Ferrovie . Credo che il sano  realismo di Piero Fassino avesse obbligato a  ripensare ad un progetto faraonico che la stessa Curti oggi  definisce irrealistico“. Tra il resto è un’ipotesi che non considera il passante ferroviario, neppure terminato, che ha avuto dei costi altissimi; inoltre comprometterebbe gli sviluppi dell’alta velocità che risulta un obiettivo irrinunciabile per Torino. L’accenno che ha fatto Paolo  Damilano, candidato sindaco del Centro- destra,   alla chiusura di Porta Nuova destinata ad altro uso, in una intervista al “Corriere Torino“, andrebbe spiegato ed approfondito perché lanciato quasi come uno slogan rischia di creare delle perplessità e si presta a strumentalizzazioni. C’è già chi ci imbastisce sopra una polemica, parlando di possibile  speculazione immobiliare sull’area liberata dalle Ferrovie.
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Dedicare Porta Nuova  ad un hub culturale  con grandi eventi, a mercato dei fiori, ad Artissima, al turismo appare un’idea piuttosto discutibile che solo qualche architetto sognatore può  aver generato. Torino ha  già Torino Esposizioni inutilizzata da molti anni  e il Lingotto che sta morendo con al massimo due eventi annui in tempi pre -COVID. Penso che le parole di  Paolo Damilano, imprenditore concreto e non politico velleitario, siano state male interpretate. Nessuno che si sia occupato di trasporti, leggendo cosa scrivono gli esperti, può avere dei dubbi in proposito.  Tra l’altro, a  Porta Nuova è fissato  il punto di scambio tra le due linee del metro. Invece Damilano ha lanciato l’idea  della  Tangenziale Est di cui si discute da 50 anni. La tangenziale libererebbe  corso Moncalieri e Casale da traffico e inquinamento, dando finalmente compimento all’anello tangenziale rimasto incompiuto negli Anni 70. Questa è una proposta assai importante di Damilano che non ha stranamente  sollevato polemiche e neppure interesse. Invece rappresenta una scelta vincente che la città attende da decine d’anni. Una scelta strategica di grande importanza non solo per Torino, ma per tutta l’area collinare. Sarà interessante anche sapere il terzo sogno rimasto nel cassetto di Damilano, annunciato nell’intervista di Ferragosto.
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I partiti che sostengono la coalizione di centro – destra hanno l’obbligo di esprimersi su un programma comune. Non basta chiedere un voto contro grillini e Pd . Occorre assoluta chiarezza programmatica se si vuole trasformare le simpatie in voti. Mi permetto infine di esprimere un mio sogno nel cassetto, un sogno da semplice elettore: basta con la ZTL che voleva Appendino, basta con  le piste ciclabili che impediscono la circolazione, basta con  le zone pedonali folli  come quella di via del Carmine,  basta con i monopattini selvaggi. Al contrario, vorrei vedere  un piano dei trasporti fondato su una revisione radicale  del trasporto pubblico voluto dai grillini e su investimenti per una terza linea di Metro , non essendo sufficiente  la seconda che è rimasta lettera morta per cinque anni.
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scrivere a quaglieni@gmail.com
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(La foto di Porta Nuova è di Vincenzo Solano)

Afghani in fuga dai talebani: appello del Pd per l’accoglienza nei Comuni piemontesi

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Alcuni capoluoghi di provincia come Cuneo e Verbania, e un’altra ventina di comuni piemontesi  hanno ad oggi  risposto all’appello alla solidarietà lanciato dalla segreteria regionale del Pd e hanno concesso  la propria  disponibilità politica ad accogliere gli afghani in fuga dai talebani.

Il Pd piemontese  sta sollecitando in queste ore tutti i sindaci “ad attivarsi per supportare una politica di accoglienza coordinata a livello nazionale ed europeo, rivolta in particolare a chi ha collaborato con noi in questi anni e nutre fondati dubbi sull’atteggiamento talebano. Lo sforzo  dovrà essere sostenuto, anche economicamente, dal Governo con risorse dedicate. Questo è il tempo della solidarietà, non della demagogia e del populismo”.

Torino e Piemonte restano in zona bianca

Pre-Report settimanale del Ministero Salute – Istituto superiore sanità

Nella settimana 9-15 agosto, in Piemonte, il numero dei nuovi casi segnalati risulta in crescita rispetto alla settimana precedente. La percentuale di positività dei tamponi resta al 2%, mentre l’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi decresce passando da 1.35 a 0.99. Il tasso di occupazione dei letti in terapia intensiva cresce da 1% a 2%, mentre resta stabile al 2% quello dei posti letto ordinari. Aumentano i focolai attivi, i nuovi focolai e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note. Il valore dell’incidenza e il numero dei ricoveri ancora contenuti concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.

Auto dei carabinieri evita scontro ma investe donna sul marciapiede

All’angolo tra  Grosseto e  via Chiesa della Salute, una donna è stata investita da una pattuglia dei carabinieri che ha dovuto evitare un’auto che le aveva tagliato la strada.

Nell’impatto la donna è rimasta ferita ma non in modo grave ed è stata trasportata all’ospedale Giovanni Bosco in  codice giallo. La  polizia municipale sta verificando la dinamica dell’incidente.

Dalle prime ricostruzioni, ieri alle 18,30, la donna era sul marciapiede quando  è stata investita dall’auto dei carabinieri che viaggiava con la sirena accesa e che ha sterzato improvvisamente per evitare un’altra vettura che le aveva tagliato la strada. L’auto dei militari è così finita contro il marciapiede e le è scoppiato uno pneumatico.

Il bollettino Covid di giovedì 19 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.00

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 254 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui45 dopo test antigenico), pari al1,7 % di 15.284 tamponi eseguiti, di cui 10.726 antigenici. Dei 254 nuovi casi, gli asintomatici sono 125 (49,2%).

I casi sono così ripartiti: 31 screening, 175 contatti di caso, 48 con indagine in corso; 4 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 6 importati ( 5 dall’estero, 1 da altra regione italiana).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 373.934 così suddivisi su base provinciale: 30.477 Alessandria, 17.678 Asti, 11.751 Biella, 53.837 Cuneo, 29.126 Novara, 199.527 Torino, 13.995 Vercelli, 13.362 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.542 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.639 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14 (uguale rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 139 ( + 3 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.283.

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.216.303 (+ 15.284 rispetto a ieri), di cui 1.967.169 risultati negativi.

I DECESSI RIMANGONO 11.706

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.706 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.594 Torino, 527 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

358.792 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 358.792 (+ 210 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.558 Alessandria, 16.889 Asti, 11.165 Biella, 52.043 Cuneo, 27.874 Novara, 192.223 Torino, 13.323 Vercelli, 12.825 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.441 in fase di definizione.

Volante della polizia si ribalta dopo lo scontro con un’auto: donna gravissima

Questa mattina una volante della polizia si è ribaltata in corso Unione Sovietica, angolo via  de Cristoforis, dopo lo scontro violento  con un’altra vettura, una Kia Rio.

Gli agenti a bordo e la conducente dell’altra macchina, sono stati portai in ospedale. La  conducente della Kia ha 47 anni  ed è ricoverata in  codice rosso al  Cto. Sono invece meno gravi le condizioni dei poliziotti, codici gialli.

La polizia municipale sta cercando di chiarire la dinamica dell’incidente.

Il bollettino Covid di mercoledì 18 agosto

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 305 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 2dopo test antigenico), pari al 2,2 % di 13.757 tamponi eseguiti, di cui 8.917 antigenici. Dei 305 nuovi casi, gli asintomatici sono 184 (60,3 %).

I casi sono così ripartiti: 45 screening, 189 contatti di caso, 71 con indagine in corso; 8 Rsa/Strutture Socio-Assistenziali; 2 importati ( dall’estero).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 373.680 così suddivisi su base provinciale: 30.445 Alessandria, 17.678 Asti, 11.735 Biella, 53.806 Cuneo, 29.107 Novara, 199.413 Torino, 13.991 Vercelli, 13.351 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.542 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.612 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 14 (+ 2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 136 ( rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.242

I tamponi diagnostici finora processati sono 6.201.019 (+ 13.757 rispetto a ieri), di cui 1.963.445 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.706

Un decesso (nessuno oggi) di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale è quindi 11.70deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.567 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.594 Torino, 527 Vercelli, 374 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

358.582 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 358.582(+ 278 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.527 Alessandria, 16.884 Asti, 11.160 Biella, 52.002 Cuneo, 27.848 Novara, 192.143 Torino, 13.318 Vercelli, 12.816 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.451 extraregione e 2.433 in fase di definizione.

Arrestati per tentato omicidio gli aggressori del giovane picchiato e ridotto in stato di incoscienza

La  Squadra Mobile della Questura di Torino ha sottoposto a fermo di indiziato di delitto, due giovani torinesi, gravemente indiziati di tentato omicidio ai danni del ventisettenne L.C.

Quest’ultimo, soccorso in stato d’incoscienza in corso Racconigi durante la notte precedente, era stato in un primo momento trasportato all’Ospedale Martini; poche ore dopo, a seguito dell’aggravarsi della situazione clinica, era stato trasferito presso l’ospedale “San Giovanni Bosco” e giudicato in prognosi riservata.

Veniva quindi avviata una serrata attività investigativa nel corso della quale si riusciva a ricostruire l’evento ed individuare i responsabili della violenta aggressione.

In particolare, la vittima e i due fermati, dopo aver trascorso la serata in un locale della zona, alla chiusura, si erano spostati verso corso Racconigi, dove iniziavano un’accesa discussione, per futili motivi, culminata con la brutale aggressione a L.C..

Attraverso l’acquisizione delle immagini registrate dai sistemi di video sorveglianza e dalle dichiarazione di un testimone, che aveva assistito all’aggressione e aveva prontamente allertato i soccorsi, sono stati individuati gli autori della violenta lite.  

Presso i loro domicili, venivano eseguite delle perquisizioni domiciliari, all’esito delle quali venivano sequestrati i capi di abbigliamento utilizzati la sera prima durante l’aggressione, così come perfettamente descritti dal testimone.

Gli stessi venivano quindi rintracciati e sottoposti al fermo di indiziato di delitto per il reato di tentato omicidio.

All’esito dell’interrogatorio dei PP.MM. gli stessi ricostruivano il violento episodio, circoscrivendo nel dettaglio l’azione violenta.

Lunedì 16 agosto 2021, il G.I.P. ha convalidato i provvedimenti di fermo disponendo le misure cautelari della custodia in carcere per V.G. e degli arresti domiciliari per E.T..

Ricoverati Covid: nove su undici in terapia intensiva e oltre il 70% degli ordinari non sono vaccinati

Degli 11 ricoverati nei reparti di terapia intensiva negli ospedali del Piemonte, 9 sono pazienti non vaccinati, mentre gli altri due sono vaccinati ma presentano “un quadro clinico serio per patologie pregresse”. E’ quanto comunica la Regione.

Su 127 ricoveri in terapia ordinaria oltre il 70% riguarda pazienti non vaccinati.

La Regione Piemonte comunica inoltre che il 10% dei ricoverati attuali in terapia ordinaria “rischia un aggravamento del proprio quadro clinico con passaggio in terapia intensiva, e in questo caso si tratta di pazienti tutti non vaccinati”