prima pagina- Pagina 376

Covid, cure a casa: nuovi strumenti ai medici di famiglia

 AGGIORNATO IL PROTOCOLLO DELLE CURE A CASA. L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «DIAMO NUOVI STRUMENTI A MEDICI DI FAMIGLIA E USCA PER LA PRESA IN CARICO A DOMICILIO»

«Diamo nuovi strumenti ai medici di famiglia e alle Unità speciali di continuità assistenziali (Usca) per combattere il Covid19 direttamente a casa dei pazienti. Con l’aggiornamento del protocollo delle cure domiciliari, introduciamo l’utilizzo dell’idrossiclorochina nella fase precoce della malattia, insieme a farmaci antinfiammatori non steroidei e vitamina D. In più, prevediamo la possibilità di attivare “ambulatori Usca” per gli accertamenti diagnostici altrimenti non eseguibili o difficilmente eseguibili al domicilio, ottimizzando le risorse professionali e materiali disponibili».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, annuncia l’aggiornamento appena effettuato del protocollo per la presa in carico dei pazienti covid a domicilio da parte delle Unità speciali di continuità assistenziale, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta.

«Siamo convinti, perché lo abbiamo riscontrato sul campo fin dalla prima ondata – osserva Icardi -, che in molti casi il virus si possa combattere molto efficacemente curando i pazienti a casa. Non vuol dire limitarsi a prescrivere paracetamolo per telefono e restare in vigile attesa, ma prendere in carico i pazienti covid a domicilio da parte delle unità speciali di continuità assistenziale, dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Siamo stati tra i primi, l’anno scorso, a siglare un protocollo condiviso con Asl, prefetture e organizzazioni di categoria dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. L’obiettivo è evitare che i ricoveri, così come le degenze prolungate oltre l’effettiva necessità clinica, delle persone che possono essere curate a domicilio, determinino una consistente occupazione di posti letto e l’impossibilità di erogare assistenza a chi versa in condizioni più gravi e con altre patologie di maggiore complessità».

Sul piano della presa in carico, la principale novità riguarda la possibilità di istituire degli “ambulatori Usca” ospedalieri/distrettuali per consentire il controllo dei pazienti a cadenza regolare ed offrire un pacchetto di prestazioni per una diagnosi e una stadiazione più appropriata della malattia. Luoghi nei quali si potranno eseguire visite mediche, prelievi di sangue (VES, emocromo, PCR, creatinina, procalcitonina, CPK, LDH, AST, ALT, GGT, ferritina, PT, PTT, D-dimero, glicemia), consegne e ritiro urine per esame completo, monitoraggi saturazione ed eventuale emogasanalisi, ECG, ETG torace, tamponi naso-faringei per test molecolari e antigenici e attivazioni di percorsi preferenziali con invio diretto in Radiologia per eseguire RX torace/TAC torace.

Alle Usca è previsto anche l’affiancamento di un servizio psicologico, svolto in modalità remoto, utilizzando le postazioni di telemedicina attivate in sede distrettuale e costituito da colloqui in videochiamata con il paziente e il nucleo famigliare.

Riguardo ai provvedimenti terapeutici consigliati, accanto a eparina, steroidi e antibiotici, il protocollo piemontese introduce farmaci antinfiammatori non steroidei, Vitamina D e idrossiclorochina, dopo che il Consiglio di Stato ne ha consentito la prescrizione (off label), sotto precisa responsabilità e dietro stretto controllo del medico.

Scuola, potenziata la didattica a distanza

SCUOLA – DA LUNEDÌ 8 MARZO IN PIEMONTE POTENZIATA LA DIDATTICA A DISTANZA

CON DUE FASCE DI INTERVENTO: 

DAD AL 100% PER TUTTE LE SCUOLE IN ALCUNE AREE PIÙ CRITICHE DELLE PROVINCE DI ASTI, CUNEO, TORINO, VERCELLI E VCO 

E DAD DALLA SECONDA MEDIA IN SU NEL RESTO DEL PIEMONTE

Le misure più restrittive riguardano anche materne ed elementari dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta

Vietato in tutto il Piemonte l’utilizzo delle aree gioco e sport in parchi e giardini pubblici

 

A partire da lunedì 8 marzo, in attuazione del Dpcm del 2 marzo, viene potenziata la didattica a distanza su tutto il territorio piemontese secondo due fasce di rischio.

 

FASCIA DI RISCHIO 

 

In tutti i comuni appartenenti ai seguenti distretti sanitari del Piemonte è sospesa l’attività didattica in presenza, con attivazione della didattica a distanza al 100%, nelle scuole di ogni ordine e grado (ad eccezione di nidi e micronidi, dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori).

La misura si rende necessaria alla luce di quanto previsto dall’ultimo Dpcm nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta, con un tasso di incidenza uguale o superiore ai 250 casi ogni 100.000 abitanti o dove si è registrato un raddoppio dei nuovi casi nel corso dell’ultima settimana, rispetto al periodo precedente.

I 21 distretti individuati nelle province di Asti, Cuneo, Torino, Vercelli e Vco sono i seguenti: AT – Asti sud (Nizza M.to);

CN1 Nord-est (Fossano), CN1 – Nord-ovest (Saluzzo), CN1 – Sud-est (Mondovì), CN1 – Sud-ovest (Cuneo), CN2 – Alba, CN2 – Bra;

TO3 – Centro-Collegno, TO3 – Pinerolese-Pinerolo, TO3 – Sud-Orbassano;

TO4 – Chivasso-San Mauro, TO4 – Ciriè, TO4 – Cuorgnè, TO4 – Ivrea, TO4 – Settimo Torinese;

TO5 – Carmagnola, TO5 – Moncalieri, TO5 – Nichelino;

VC – Vercelli;

VCO – Domodossola, VCO – Verbania.

 

FASCIA DI RISCHIO 2

(in allegato l’elenco dei singoli comuni in Fascia 2)

 

Nel resto del territorio piemontese, alla luce della situazione di eccezionale peggioramento dimostrata dai numeri dei contagi in forte crescita e da una capillare presenza della variante inglese (che ha una elevatissima velocità di diffusione e colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione), a partire da lunedì 8 marzo l’attività didattica proseguirà in presenza per nidi, micronidi, materne, elementari e prima media, mentre dalla seconda media in su – incluse scuole superiori e atenei universitari – le lezioni si svolgeranno in dad al 100% (sempre ad eccezione dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori).

Al fine di limitare la possibilità di occasioni di assembramento, a partire da martedì 9 marzo, in tutto il Piemonte non sarà consentito l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport, come ad esempio scivoli, altalene, campi di basket, aree skate, in aree pubbliche e all’interno di parchi e giardini pubblici (fatta salva la possibilità di fruizione da parte di soggetti con disabilità).

Inoltre domani sabato 6 marzo, l’accesso alle attività commerciali sarà consentito ad un solo componente per nucleo familiare (ad eccezione della necessità di portare con sé minori, disabili o anziani).

Inoltre si raccomanda fortemente per le attività di ristorazione la vendita con consegna a domicilio, rispetto all’asporto.

Tutte le misure saranno valide fino al 20 marzo incluso.

Covid, il bollettino di venerdì 5 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.283 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 317 dopo test antigenico), pari al 6,0% dei 37.508 tamponi eseguiti, di cui 22.809 antigenici. Dei 2.283 nuovi casi, gli asintomatici sono 850 (39,2%).

I casi sono così ripartiti: 512 screening, 1.122 contatti di caso, 649 con indagine in corso; per ambito: 35 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 213 scolastico, 2.035 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 259.913, così suddivisi su base provinciale: 22.403 Alessandria, 13.120 Asti, 8.745 Biella, 35.152 Cuneo, 20.053 Novara, 137.691 Torino, 9.689 Vercelli, 9.769 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.240 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.051 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 185 (3 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.223 (+52 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 18.080.

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.112.690 (+37.508 rispetto a ieri), di cui 1.190.744risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.461

Sono 24 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 5 oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.461 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.420 Alessandria, 604 Asti, 382 Biella, 1.114 Cuneo, 787 Novara, 4.323 Torino, 428 Vercelli, 318 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

229.964 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 229.964 (+915 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.938 Alessandria, 11.874 Asti,7.834Biella, 31.408 Cuneo, 17.973 Novara, 121.153 Torino, 8.391 Vercelli, 8.468 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.128 extraregione e 1.797 in fase di definizione.

Piemonte ancora arancione ma sull’orlo della zona rossa

Il Piemonte rimane al momento arancione, anche se gli indicatori  peggiorano.

I dati del Ministero della Salute fissano  l’indice Rt del Piemonte a 1,15 nel caso dell’Rt puntale che era a  1.02 nel report precedente. Invece a  1.18 nel caso dell’Rt medio (era  fissato a 1.03). La soglia di 1,25 determina automaticamente il passaggio alla zona rossa. Intanto sale la pressione sugli ospedali, dove l’occupazione delle terapie intensive è passata dal 23 al 29 per cento.

Contagi, trend in aumento dei casi totali

“Prosegue in Piemonte il trend in salita dei casi totali di contagio. In proporzione aumenta il numero di sintomatici al tampone molecolare e cominciano a risalire i posti letto occupati in terapia intensiva, collocandosi di poco sotto la soglia di guardia del 30% prevista dal Ministero; sono in salita anche i ricoveri ordinari, la cui soglia di guardia stabilita è al 40%”.

Sono alcuni dei dati comunicati dall’assessore regionale Luigi Icardi questa mattina in Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, nel corso dell’informativa sulle prospettive epidemiologiche di evoluzione della curva pandemica e sull’andamento della campagna vaccinale. All’incontro sono intervenuti, per approfondimenti tecnici, Carlo Dipietrantonjper il Sermei, il vicedirettore della Sanità regionale Bartolomeo Griglio e Antonio Rinaudo per il Dirmei.

“Nel periodo dal 14 dicembre al 21 febbraio – ha spiegato Dipietrantonj – sono stati registrati 56.834 casi, che corrispondono in media a 812 casi al giorno, con un indice di andamento stazionario del numero dei casi. Nell’ultima settimana, tra il 22 e il 28 febbraio, si osserva invece un incremento del numero di casi del 45% e la distribuzione dei casi per classe di età evidenzia che in quest’ultimo periodo poco più del 25% sono ultrasessantacinquenni mentre il 57% ha una età compresa fra 25 e 64 anni”.

Rispondendo a Marco Grimaldi (Luv) sui dati relativi al tracciamento, Icardi ha osservato che “viene eseguito dal Sisp e i dati sono comunicati al Ministero e resi pubblici, mentre il contact tracing, particolarmente oneroso dal punto di vista dell’impiego di tempo e del personale rappresenta uno strumento importante per tenere sotto controllo, per esempio, i focolai sviluppatisi in questi giorni in Piemonte”.

A Domenico Rossi, intervenuto per il Pd con Daniele Valle, l’assessore ha spiegato che, “per evitare il più possibile la diffusione delle varianti del virus, si è deciso di non attendere i sette giorni necessari per individuare la sequenza del virus, ma di procedere tempestivamente alla definizione delle zone rosse sulla base dei pre-test”.

A proposito dei contagi delle fasce di età 11-13 e 14-18 anni, rispondendo a Francesca Frediani (M4o) e Sarah Disabato (M5s), Icardiha osservato che “è un dato di fatto che, con l’applicazione della Dad, i contagi in queste fasce decrescono. Il contagio non sarà a causa dell’ambiente scolastico, ma potrebbe essere determinato dall’utilizzo dei trasporti o dall’adozione di comportamenti sociali e antropologici tipici dell’età”.

Rispondendo al presidente Stecco, Dipietrantonj ha osservato che “al momento non è facile fare previsioni, anche se è da tempo che non si contavano più di mille contagi al giorno”.

Sulla campagna vaccinale, invece, Icardi ha annunciato che “per il mese di marzo sono attese mezzo milione di dosi di vaccino e, se le consegne verranno rispettate, possiamo immaginare che entro la fine del mese tutti gli ultraottantenni e il personale scolastico potrà aver ricevuto almeno la prima somministrazione. Al momento – ha aggiunto – abbiamo individuato 136 punti vaccinali distribuiti sul territorio e contiamo di raggiungere per fine mese le 20mila vaccinazioni giornaliere, oggi sono 13-14mila”.

“Se le cose andranno come previsto e considerando che presto potremo disporre di nuovi vaccini – ha aggiunto Rinaudo – possiamo ipotizzare di coprire almeno con la prima dose, entro dicembre, l’intera popolazione regionale”.

Rispondendo a Diego Sarno – intervenuto per il Pd con Rossi, Valle, Alberto Avetta e Monica Canalis – e a Carlo Riva Vercellotti(Fi) sulle prossime vaccinazioni, Rinaudo ha dichiarato che “a breve si inizieranno a vaccinare le 6.000 persone disabili che vivono nei centri e nelle comunità regionali e gli over 60 che presentano particolari patologie”.

Gianluca Gavazza (Lega), Disabato (M5s) e Grimaldi (Luv) – infine – l’assessore ha ricordato che “le priorità dei soggetti da vaccinare non è decisione delle singole Regioni, ma frutto di un documento elaborato dalla Conferenza Stato-Regioni e adottato dal Governo, sulla base di un atto di indirizzo del Parlamento”.

 

Gruppo di lavoro Covid

“I Sisp si stanno preparando ad affrontare la terza ondata, in alcune province i contagi sono triplicati negli ultimi quindici giorni e la principale criticità da affrontare è quella della carenza di personale, in particolare di medici che svolgano le attività di contact tracing e le vaccinazioni”. Lo hanno riferito questa mattina ai commissari del gruppo di lavoro sulla gestione dell’emergenza Covid i responsabili dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL del Piemonte 2 che in audizione hanno ricostruito l’attività svolta da marzo 2020, le problematiche rilevate e le successive implementazioni messe in campo.

“La prima ondata è stata gestita con grandi difficoltà arruolando risorse interne dei Dipartimenti di prevenzione e con il supporto di colleghi provenienti da altri servizi – hanno riferito -.  Nella seconda, che in un periodo brevissimo ha visto i casi passare da 15 a 100/200 al giorno, il personale è stato assunto dai bandi regionali e da quelli a livello locale e sono stati costituiti nuclei di operatori infermieristici e medici per il contact tracing, i tamponi e lo screening nell’ambito progetto “Scuola sicura”. Da gennaio però oltre la metà dei medici contrattualizzati sono entrati in specialità e servono nuove forze”.

In generale è stato riscontrata una buona collaborazione da parte di Province e Comuni, che hanno messo a disposizione personale della Protezione civile per regolare gli accessi agli hotspot per i tamponi e nei centri vaccinali.

Il presidente del gruppo di lavoro, Daniele Valle, e i consiglieri Domenico Rossi (Pd) e Sarah Disabato (M5s) hanno chiesto una serie di chiarimenti rispetto alla campagna di reclutamento del personale da impiegare nei Sisp, con riferimento anche al ricorso ai medici specializzandi.

Scuole chiuse? Le studentesse anti-Dad tornano in piazza

Con il ritorno della didattica a distanza le studentesse torinesi contrarie alla Dad riprendono la  protesta che le ha rese note in tutta Italia.
Lunedì  prossimo, infatti, Anita, Lisa e Maia manifesteranno  in piazza Castello, davanti al Palazzo della  Regione Piemonte.
“A cosa è servito lasciarci a casa per trovare una soluzione, se ora ci ritroviamo punto a capo?”, dicono le ragazze. “La scuola è un posto sicuro”.

Covid, in Piemonte oltre duemila nuovi contagi

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.167 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 271 dopo test antigenico), pari al 12,0 % dei 17.984 tamponi eseguiti, di cui 10.607 antigenici. Dei 2.167 nuovi casi, gli asintomatici sono 633 (29,2 % ).

I casi sono così ripartiti: 112 screening, 1264 contatti di caso, 791 con indagine in corso; per ambito: 33 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 241 scolastico, 1.893 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 257.630 così suddivisi su base provinciale: 22.289 Alessandria, 13.032 Asti, 8.708 Biella, 34.821 Cuneo, 19.909 Novara, 136.389 Torino, 9.607 Vercelli, 9.633 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.235 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.007 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 188 (+7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.171 (+ 31 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 16.785

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.075.182 (+17.984 rispetto a ieri), di cui 1.179.501 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.437

Sono 26 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 6 oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.437 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.420 Alessandria, 602 Asti, 382 Biella, 1.111 Cuneo, 785 Novara, 4.311 Torino, 427 Vercelli, 314 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

229.049 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 229.049 (+ 915 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 19.857 Alessandria, 11.826 Asti,7.801 Biella, 31.335 Cuneo, 17.928 Novara, 120.610 Torino, 8.368 Vercelli, 8.409 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.125 extraregione e 1.790 in fase di definizione.

Scuola: da lunedì 8 marzo dad per seconde, terze medie e superiori

Venerdì verranno introdotte misure più restrittive per i gradi inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta

A partire da lunedì 8 marzo in Piemonte l’attività didattica di seconde e terze medie e delle scuole superiori si svolgerà in dad al 100%, per 15 giorni.

Venerdì 5 marzo, alla luce dei dati degli oltre 30 distretti sanitari del Piemonte, si procederà con misure più restrittive estendendo la didattica a distanza anche per gli ordini e gradi scolastici inferiori nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta (250 casi ogni 100 mila abitanti) o sono presenti gli altri parametri in attuazione del nuovo DPCM (presenza certificata di casi da variante con azioni restrittive già attuate e incremento improvviso di contagi nell’ultima settimana).

Lo comunica il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio che, insieme all’assessore all’Istruzione Elena Chiorino, in queste ore ha incontrato gli epidemiologi dell’Unità di crisi e i rappresentanti degli enti locali e del mondo scolastico.

“Il nuovo DPCM indica le situazioni in cui anche in zona gialla o arancione, come nel caso del Piemonte, è necessario intervenire sulle scuole per contenere il rischio di rapida diffusione del contagio – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Chiorino -. Oltre alla soglia di 250 casi ogni 100 mila abitanti definita dal Governo, gli epidemiologi della nostra Unità di crisi ci segnalano una allerta dove la media dell’ultima settimana è almeno doppia rispetto alle tre settimane precedenti. Il contagio in questa terza fase pandemica ha colpito maggiormente la parte occidentale del Piemonte, mentre dati migliori si registrano nella parte orientale. Pertanto sono osservate speciali le aree del Torinese, Cuneese, Vercellese e Vco. Si aggiunge poi il tema della variante inglese presente in modo diffuso in tutto il Piemonte nella metà dei casi e che ha una elevatissima velocità di diffusione e che colpisce di più anche le fasce giovani della popolazione. Per questa ragione è necessario intervenire in modo rapido. Pur nella necessità di tutelare la salute, cercheremo di salvaguardare il più possibile la didattica in presenza nella fascia dagli 0 ai 6 anni, per gli studenti disabili e i laboratori. Sappiamo quanto sia difficile per le famiglie e lo sforzo che devono affrontare tutti i genitori. Abbiamo ricevuto garanzie dal Governo sull’attivazione immediata dei congedi parentali e dei bonus baby sitter”.

Pmi più internazionali con il sostegno della Regione

Progetti Integrati di Filiera PIF 2020-2021: la Regione Piemonte favorisce l’internazionalizzazione supportando le PMI
Ricca: “Sinergia tra aziende e istituzioni può portare a raggiungere obiettivi importanti”

Con i Progetti Integrati di Filiera PIF 2020-2021, la Regione Piemonte si prefissa l’obiettivo di favorire l’incremento del livello di internazionalizzazione delle PMI piemontesi per raggiungere e conquistare nuovi e maggiori spazi di mercato all’estero.
Saranno 8 le filiere produttive di eccellenza interessate dal progetto: Automotive&Transportation, Aerospazio, CleanTech/GreenBuilding, Abbigliamento-Alta Gamma-Design, Tessile, Agroalimentare, Meccatronica, Salute e Benessere. 
Alle realtà che operano in questi settori PIF proporrà attività diversificate come partecipazione a fiere internazionali e business convention; B2B, missioni, study tour e visite aziendali in Italia e all’estero; Percorsi di supporto all’aggregazione attraverso tavoli tecnici; Country focus e percorsi collettivi su tematiche tecniche e manageriali; il tutto realizzato in modalità fisica o a distanza secondo le vigenti disposizioni regionali, nazionali e internazionali.
Nel primo anno le PMI ammesse ai PIF parteciperanno a titolo gratuito a tutte le iniziative grazie ad una riduzione totale dei costi. Nel secondo anno molte iniziative saranno ancora gratuite o sarà comunque prevista una significativa riduzione sui costi di partecipazione.
Agevolazioni concesse: 15mila euro all’anno a impresa per ogni filiera a cui l’azienda viene ammessa, in regime de minimis. L’agevolazione consiste in una riduzione sui costi di partecipazione alle iniziative proposte.
“Il lavoro delle istituzioni deve essere quello di supportare le aziende del territorio che vogliono conquistare nuovi mercati all’estero. E’ in questo senso che vanno i Progetti Integrati di Filiera PIF 2020-2021 voluti dalla Regione Piemonte – afferma Fabrizio Ricca, assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte -. Affacciarsi su nuovi mercati è diventato fondamentale ma non sempre le PMI riescono da sole a fare quel passo che può permettere loro di vendere fuori dall’Italia. Per questo la Regione vuole dimostrare che lavorando in sinergia questo obiettivo può essere accessibile a tutti”.

Le domande per aderire dovranno essere inviate dal 2 marzo al 9 aprile sulla piattaforma FINDOM: http://www.sistemapiemonte.it/cms/privati/attivita-economico-produttive/servizi/861-bandi-2014-2020-%EF%AC%81nanziamenti-domande

Il bollettino Covid di mercoledì 3 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 1.537nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 275 dopo test antigenico), pari al 7,3% dei 21.062tamponi eseguiti, di cui 12.257 antigenici. Dei 1.537 nuovi casi, gli asintomatici sono 601(39,1% ).

I casi sono così ripartiti: 252 screening, 837 contatti di caso, 448 con indagine in corso; per ambito: 24 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 126 scolastico, 1.387 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 255.463così suddivisi su base provinciale: 22.086 Alessandria, 12.928 Asti, 8.668 Biella, 34.540 Cuneo, 19.773 Novara, 135.202 Torino, 9.522 Vercelli, 9.509 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.232 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.003 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 181(+1rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.140(+ 1rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 15.597

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.057.198(+21.062rispetto a ieri), di cui 1.176.453risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.411

Sono 16 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.411deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.417 Alessandria, 600 Asti, 380 Biella, 1.111 Cuneo, 782 Novara, 4.297 Torino, 425 Vercelli, 314 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 85 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.