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Ambiente, Torino troppo motorizzata. Ma promossa in ciclabilita’

Clean Cities: ripartiamo dalle città. Tappa torinese della nuova campagna di Legambiente

I dati della Pagella di Città: Torino male per tasso di motorizzazione (63 auto ogni cento abitanti), qualità dell’ariae costi (sociali ed economici) dell’inquinamento; buoni i dati su ciclabilità e strade a velocità ridotta (20/30 km/h).

Legambiente: “Torino si sta, finalmente muovendo su ciclabilità, moderazione del traffico e elettrificazione del TPL. Restano drammaticamente alti i dati sull’inquinamento atmosferico che si riflettono in costi sanitari e sociali elevatissimi”.

Sessantatré automobili ogni 100 abitanti; 26 morti all’anno per incidenti stradali (4.345 feriti); inquinamento atmosferico elevatissimo (a cui si attribuiscono circa 900 morti/anno). L’inquinamento a Torino costa 2.076 €/ab. anno. Ma anche 197 km di piste ciclabili, in costante aumento e 381 km di strade a velocità ridotta (20/30 km/h).

Sono questi i dati più rilevanti presentati oggi a Torino al termine della tappa piemontese di Clean Cities, nuova campagna di Legambiente che dall’8 marzo al 10 aprile intende accendere i riflettori sul ruolo che le città italiane possono giocare per una ripartenza più ecologica e sostenibile.

“I dati della Pagella della città – dichiara Giorgio Prino, Presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aostasottolineano ancora una volta i problemi, gravissimi che affliggono la città di Torino. La media annua di PM10 (35 microgrammi/m3), rappresenta in tutta la sua drammaticità la situazione dell’aria torinese. Una situazione che si riverbera altrettanto drammaticamente sui costi sanitari e sociali, che è stata rilevata dai procedimenti di infrazione avviati dalla UE e dalle azioni giudiziarie di cui siamo recentemente venuti a conoscenza. Ma Torino, seppur lentamente, si muove, e sta cercando di dare risposta alle criticità evidenziate da Clean Cities. È necessario però accelerare, e tanto. A partire dal TPL, che va fortemente potenziato: bene andare verso l’elettrificazione della flotta (ad oggi solo al 35%), ma si metta rapidamente mano alla linea 2 della metropolitana e si sfrutti l’infrastruttura tramviaria presente in città. Infine bisogna mettere in campo politiche che operino verso il contenimento del parco auto circolante: 63 automobili ogni 100 abitanti è un tasso elevatissimo. Si punti sulla mobilità condivisa e sostenibile, oltre che sul TPL. In Europa aumenta costantemente il numero di città che chiudono alle auto a motore termico. Si lavori per andare in quella direzione: è necessario decarbonizzare il comparto della mobilità urbana. Un alto valore simbolico e formativo, nonché pratico, arriverebbe da un corposo piano legato alla mobilità scolastica, affinchè sia dolce, sicura, davvero sostenibile e che accompagni i nostri bambini e ragazzi nell’essere più sereni ed entusiasti, anche nel loro percorso scolastico”.

La tappa torinese di Clean Cities ha avuto il suo  via venerdì 12 marzo con il flash mob attuato, nel pieno rispetto delle normative anti Covid, dagli attivisti dei circoli torinesi di Legambiente in piazza Baldissera. Prosegue oggi, sabato 13 marzo, con la presentazione della Pagella della Città sui canali social di Legambiente Piemonte Valle d’Aosta (Facebook https://www.facebook.com/legambientepiemontevalledaosta; LinkedIn https://www.linkedin.com/company/71544838/admin/; Instagram https://www.instagram.com/legambiente_piemonte_vda/)

Clean Cities è una campagna itinerante che toccherà 14 capoluoghi italiani, da Nord a Sud, per promuovere con forza una nuova mobilità urbana: più elettrica, più sicura e più condivisa, cercando di spingere i processi politici locali verso misure di mobilità sostenibile e rendendo permanenti quelle eventualmente adottate in fase di emergenza. Nata in sostituzione alla storica campagna Treno Verde, che quest’anno si è fermata a causa dell’emergenza sanitaria, Clean Cities ne assorbe gli obiettivi e i contenuti, e come questa si articolerà in tappe: Genova (14 e 15 marzo), Bologna (16 e 17 marzo), Firenze (18 e 19 marzo), Ancona (20 e 21 marzo), Perugia (22 e 23 marzo), Roma (24 e 25 marzo), Cagliari (26 e 27 marzo), Pescara (28 e 29 marzo), Napoli (30 e 31 marzo) Bari (1 e 2 aprile), Catania (8 e 9 aprile)

Covid, sabato 13 marzo: la situazione in Piemonte

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.159nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 392dopo test antigenico), pari al 6,8% dei 31.671tamponi eseguiti, di cui 21.189 antigenici. Dei 2.159 nuovi casi, gli asintomatici sono 682 (31.6%).

I casi sono così ripartiti: 294 screening, 1.208 contatti di caso, 657 con indagine in corso; per ambito: 27 RSA/strutture socio-assistenziali, 187 scolastico, 1945 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 275.977così suddivisi su base provinciale: 23.220 Alessandria, 13.511 Asti, 9.061 Biella, 37.833 Cuneo, 21.345 Novara, 146.822 Torino, 10.362 Vercelli, 10.390 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.287 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.146 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 251( +4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.790(+106rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 25.636

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.308.835(+31.671rispetto a ieri), di cui 1.246.322risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.660

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 3oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.660deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.439 Alessandria, 609 Asti, 388 Biella, 1.142 Cuneo, 797 Novara, 4.438 Torino, 436 Vercelli, 325 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

237.640 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 237.640(+1093rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.548 Alessandria, 12.161 Asti,8.086Biella, 32.276 Cuneo, 18.512 Novara, 125.385 Torino, 8.686 Vercelli, 9.000 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.149 extraregione e 1.837 in fase di definizione.

Il Comune avvia il piano per mille assunzioni di giovani con contratto di formazione lavoro

MILLE GIOVANI TALENTI PER TORINO  Il mondo delle competenze nel settore pubblico, sia pubblico, sia privato, è di fronte a un cambiamento epocale. Le tecnologie emergenti giocano un ruolo fondamentale in questa dinamica poiché creano nuovi bisogni di specializzazione e pertanto nuove opportunità di crescita sia per giovani profili di formazione universitaria, sia per la Pubblica Amministrazione.

Il Comune di Torino, a fronte di una organica cessazione prevista nel prossimo triennio, ha individuato l’opportunità di fare leva sulla programmazione di fondi Next Generation EU per lanciare un programma di nuove assunzioni, con contratto di formazione lavoro, per mille giovani di età inferiore ai 32 anni in possesso di laurea, prevedendo un inserimento progressivo entro il 2023. Il provvedimento che prevede l’inserimento della prima tranche di queste nuove risorse a partire dal mese di luglio 2021 è passato stamattina in Giunta.

“In questa ripartenza i Comuni, gli Enti locali e i territori, come ho sempre sostenuto, saranno indubbiamente protagonisti – afferma la Sindaca Chiara Appendino -. Nei prossimi anni si svilupperanno i principali progetti per investire quelle risorse e qui, sui territori, saranno necessarie forze nuove, giovani, con competenze specifiche, capaci di immaginare un futuro, anche fuori dagli schemi, lanciando il cuore oltre l’ostacolo”.

Si tratta di un atto di forte responsabilità da parte di questa amministrazione – sottolinea Sergio Rolando, assessore al personale della Città di Torino -. È nostra priorità riorganizzare la macchina comunale con nuove risorse per affrontare delle scelte che toccheranno anche il futuro prossimo di questa città

Il programma mille giovani talenti in Comune rappresenta una virtuosa prospettiva per la Città in termini di iniezione di giovani con competenze digitali native e dimestichezza con le nuove tecnologie della comunicazione e dell’innovazione – dichiara Marco Pirontiassessore per l’innovazione e la Smart City -. Le nuove sfide indotte dal Recovery Plan richiederanno una struttura organizzativa con esperienze e conoscenze nuove e multidisciplinari al fine di aumentare l’efficacia progettuale”.

Questa azione inoltre è sinergica al progetto complessivo Piano per l’occupazione giovanile promosso dall’assessore Giusta rilanciato a tutti gli enti del territorio. Un percorso che ha identificato quattro linee di azione per contrastare la disoccupazione giovanile, la prima delle quali è proprio un programma di assunzione nella pubblica amministrazione (oltre a un piano di rilancio dell’apprendistato e dei percorsi di avviamento al lavoro, un centro per l’orientamento diffuso, e la creazione di un sistema di rete per l’innovazione e l’avvio di nuove imprese).

A febbraio, con delibera di Giunta, l’Amministrazione comunale ha approvato “Revisione organizzativa seconda fase. Modificazione Regolamento di organizzazione e ordinamento della dirigenza” e creato uno specifico “Dipartimento Progetti Programmazione Comunitaria e Nazionale” a cui è stato affidato il presidio dei processi di spesa che, data la complessità degli interventi e l’entità dei fondi che saranno assegnati, coinvolgerà un numero significativo di divisioni dell’Ente che dovranno coordinarsi. Il Dipartimento, inoltre, dovrà curare direttamente lo sviluppo e l’esecuzione dei programmi compresi nell’ambito dell’innovazione digitale e sovraintendere l’iniziativa Next Generation Eu. La nuova programmazione destina infatti il 50% dell’importo finanziario al sostegno della modernizzazione tramite la ricerca e l’innovazione, le transizioni climatiche e digitali eque, la preparazione, la ripresa e la resilienza.

Per far fronte a queste richieste la Città necessita di potenziare le proprie strutture tecniche e amministrative con l’inserimento di un consistente numero di specialisti. La politica di assunzioni definita “Mille giovani talenti in Comune” mira infatti a selezionare e inserire con contratti di Formazione e Lavoro mille unità in Cat. D1, profilo di riferimento Direttivo così suddivisi: 350 nel 2021, 350 nel 2022 e 300 nel 2023.

Si tratta di un contratto flessibile, della durata di ventiquattro mesi, e si rivolge ai giovani con meno di 32 anni in possesso di laurea e prevede un periodo obbligatorio di formazione non inferiore a 130 ore complessive e consente la possibilità, terminato il periodo previsto dalla normativa di riferimento, di acquisire stabilmente, nei ventiquattro mesi successivi, le professionalità formate previa idonea verifica e con le modalità da concertare con le OO.SS.

Una tipologia contrattuale che appare come la migliore modalità di inserimento (l’attuale situazione pandemica rende estremamente complessa la normale fase selettiva) in quanto consente: di inserire con buona rapidità personale specialistico per le attività necessarie per potenziare la capacità di risposta dell’Ente alle necessità di ripresa e resilienza; di formare giovani talenti e di fidelizzarli all’azienda, contribuendo a costruire percorsi di lavoro e di sviluppo di carriera;  di invertire, imprimendo una maggiore velocità, la curva anagrafica del personale dipendente attestata sui 54 anni, con un consistente miglioramento del livello di scolarizzazione dei funzionari. Alla scadenza dei ventiquattro mesi, l’Amministrazione potrà trasformare i rapporti in contratti a tempo indeterminato per fronteggiare le cessazioni programmate, non secondo logiche meramente sostitutive, ma coerenti con il disegno che guarda a un rinnovato protagonismo delle Amministrazioni pubbliche  a supporto dei processi di sviluppo.

Le assunzioni, inoltre, poiché legate al progetto Next Generation EU sono vincolate ai programmi di finanziamento che verranno approvati e al ricevimento dei relativi fondi. Le macro aree che necessitano di un incremento di professionalità che si potrà raggiungere solo con apporti straordinari di personale qualificato in ambito ingegneristico, urbanistico, economico, risorse umane, pianificazione programmazione e rendicontazione delle politiche pubbliche informatico, socio sanitario, giuridico, culturale.

Zona rossa: no alle visite a parenti e amici. Chiuse scuole e parrucchieri

Da lunedì zona rossa a Torino e in Piemonte. La Regione con una ordinanza firmata dal presidente Alberto Cirio anticipa la stretta a domenica per alcuni aspetti: niente visite alle seconde case e mercati  chiusi domenica, tranne quelli alimentari. Ciò a causa dell’aumento dei contagi e dei ricoveri in terapia intensiva

 

Chi abita nella zona rossa da lunedì non potrà andare a trovare a casa amici e parenti neanche in due e  con un solo spostamento al giorno. Chiuse tutte le scuole così come i parrucchieri

Lunedì 15 marzo, intanto, in Piemonte parte intanto la vaccinazione delle persone “estremamente vulnerabili”, quelle affette da patologie  che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi di Covid, che saranno vaccinate con Pzifer o Moderna.

Covid, il bollettino di venerdì 12 marzo

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.929nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 369dopo test antigenico), pari al 9,9% dei 29.675 tamponi eseguiti, di cui 17.462 antigenici. Dei 2.929 nuovi casi, gli asintomatici sono 914 (31.2%).

I casi sono così ripartiti: 310 screening, 1.663 contatti di caso, 956con indagine in corso; per ambito: 47 RSA/strutture socio-assistenziali, 246 scolastico, 2.636  popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 273.818 così suddivisi su base provinciale: 23.116 Alessandria, 13.496 Asti, 9.013 Biella, 37.417 Cuneo, 21.022 Novara, 145.756 Torino, 10.248 Vercelli, 10.328 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.280 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.142 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 247 ( +4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.684 (+79 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 24.708

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.277.164 (+29.675rispetto a ieri), di cui 1.238.059 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.632

Sono 28 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.632 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.438 Alessandria, 609 Asti, 388 Biella, 1.137 Cuneo, 796 Novara, 4.418 Torino, 436 Vercelli, 324 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

236.547 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 236.547 (+1267  rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.492 Alessandria, 12.128 Asti, 8.047 Biella, 32.140 Cuneo, 18.394 Novara, 124.794Torino, 8.626 Vercelli, 8.942 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.147extraregione e 1.837 in fase di definizione.

Vaccino da lunedì agli “estremamente fragili”. Ecco chi sono

LA PRE-ADESIONE ATTRAVERSO I MEDICI DI FAMIGLIA. AGGIORNATO DAL MINISTERO L’ELENCO DELLE PATOLOGIE
INCLUSI TRA I SOGGETTI CON PRIORITÀ ANCHE I DISABILI GRAVI

Partirà lunedì 15 marzo la campagna di vaccinazione delle persone “estremamente vulnerabili”, quelle cioè affette da patologie che comportano un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi di Covid.
A effettuare la pre-adesione sull’apposita piattaforma sarà il medico di famiglia. L’Asl di appartenenza provvederà poi a convocare i singoli con una lettera o un sms, per indicare la data e il luogo della vaccinazione, che sarà eseguita presso il più vicino di uno degli oltre 130 punti vaccinali allestiti in Piemonte. Per la somministrazione verranno usati i vaccini Pzifer e Moderna, previsti per questa categoria.

Proprio ieri, intanto, è giunto dal Ministero della Salute un aggiornamento delle patologie, i cui malati sono da considerarsi “estremamente vulnerabili”.

«Credo – sottolinea l’assessore alla sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi che sia molto corretto l’approccio che ha avuto questo governo di dare priorità alle categorie di persone che se dovessero contrarre il virus avrebbero un’alta probabilità di sviluppare forme severe di malattia con conseguenze gravi».

Qui di seguito l’elenco dettagliato. Per le patologie segnalate con asterisco è prevista la vaccinazione contestuale anche dei loro conviventi:

fibrosi polmonare idiopatica;

altre malattie respiratorie che necessitino di ossigenoterapia;

scompenso cardiaco in classe avanzata (III-IV NYHA);

pazienti post shock cardiogeno;

sclerosi laterale amiotrofica e altre malattie del motoneurone;

sclerosi multipla;

distrofia muscolare;

paralisi cerebrali infantili;

– pazienti in trattamento con farmaci biologici o terapie immunodepressive*;

miastenia gravis;

patologie neurologiche disimmuni;

soggetti con diabete di tipo 1;

soggetti con diabete di tipo 2 che necessitano di almeno 2 farmaci per il diabete o che hanno sviluppato complicanze;

soggetti con morbo di Addison;

soggetti con panipopituitarismo;

pazienti affetti da fibrosi cistica, da considerare per definizione ad alta fragilità per le implicazioni respiratorie tipiche della patologia di base;

pazienti sottoposti a trattamento dialitico cronico;

– pazienti con grave compromissione polmonare o marcata immunodeficienza*;

pazienti con immunodepressione secondaria a trattamento terapeutico*;

pazienti con diagnosi di cirrosi epatica;

evento ischemico-emorragico cerebrale che abbia compromesso l’autonomia neurologica e cognitiva del paziente affetto;

persone che hanno subito uno “stroke” nel 2020 e per gli anni precedenti con ranking maggiore o uguale a 3;

pazienti con patologia tumorale maligna in fase avanzata non in remissione;

pazienti oncologici e onco-ematologici in trattamento con farmaci immunosoppressivi, mielosoppressivi o a meno di 6 mesi dalla sospensione delle cure*;

pazienti affetti da talassemia, anemia a cellule falciformi;

tutti i pazienti con sindrome di Down in ragione della loro parziale competenza immunologica e della assai frequente presenza di cardiopatie congenite;

– pazienti in lista d’attesa o trapiantati di organo solido*;

– pazienti in attesa o sottoposti a trapianto (sia autologo che allogenico) di cellule staminali emopoietiche (CSE) dopo i 3 mesi e fino ad un anno, quando viene generalmente sospesa la terapia immunosoppressiva*;

– pazienti trapiantati di CSE anche dopo il primo anno, nel caso che abbiano sviluppato una malattia del trapianto contro l’ospite cronica, in terapia immunosoppressiva*;

pazienti obesi con BMI maggiore di 35;

pazienti con diagnosi di AIDS o con <200 CD4

Nel caso di minori che non possano essere immunizzati per mancanza di vaccini indicati per la loro fascia di età, saranno vaccinati i loro genitori o i relativi tutori/affidatari.

Il nuovo documento ministeriale, inoltre, stabilisce che, insieme agli “estremamente vulnerabili”, vengano vaccinati, con le stesse modalità, anche i disabili gravi, così come definiti dalla legge 104/1992, art. 3 (“Qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione, la situazione assume connotazione di gravità. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”). Prevista l’immunizzazione anche di familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa, in forma gratuita o a contratto.

L’indice di contagio Rt a 1,41 spinge Torino e il Piemonte nella zona rossa

Il Piemonte si avvicina sempre più alla  zona rossa. Infatti l’Istituto Superiore di Sanità, in attesa del pre report che deve essere reso noto, ha comunicato alla Regione il dato dell’Rt, salito a 1,41.

Lo annuncia  il governatore Alberto Cirio, ricordando che una regione entra in zona rossa quando l’indice del contagio  Rt  supera l’1,25.

Il quadro generale  è “in peggioramento” in tutto il Paese. Il Piemonte,  come diverse altre regioni, registra in base ai dati dell’ultimo report settimanale del Ministero della Salute  un quadro da  zona rossa. L’incidenza è di 279 casi ogni 100 mila abitanti, con l’aumento dei  focolai e della percentuale di tamponi positivi. Oltre i limiti anche l’occupazione di posti letto  di terapia intensiva, il 36% in crescita rispetto al 29% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 30% e  di posti letto ordinari:42% in crescita rispetto al 37% della settimana precedente e oltre la soglia limite del 40%.

Gruppo di lavoro Covid: “Vaccini agli over 65 possono ridurre mortalità del 90 per cento”

“Nelle prossime settimane bisogna concentrare tutti gli sforzi per evitare ricoveri in terapia intensiva e decessi. Il piano vaccinale avrà un ruolo fondamentale, potrebbe ridurre del 75 per cento il rischio di ricovero e del 70 quello del passaggio in terapia intensiva nel momento in cui fosse coperta interamente la fascia degli ultra sessantacinquenni. Alle stesse condizioni sarebbe possibile ridurre più del 90 per cento la quota di decessi attribuibili al Covid”.

Lo ha detto in audizione al gruppo di lavoro della Regione sulla gestione dell’emergenza Covid19, presieduto da Daniele Valle, il professor Giuseppe Costa, uno degli esperti del Dirmei, direttore del Servizio di epidemiologia regionale dell’Asl TO3 e professore ordinario di Sanità pubblica all’Università di Torino, chiamato a ricostruire la curva pandemica a partire dal marzo 2020.
Non solo copertura vaccinale, ma anche innovazioni nel tracciamento dei contagi e nel confinamento, per comprendere meglio le vie del contagio e l’andamento dell’epidemia per territori, e una più puntuale analisi delle disuguaglianze sociali in termini di effetti sulla salute sono, secondo Costa, gli aspetti su cui puntare per migliorare la risposta alla pandemia.
L’analisi sulla prima e la seconda ondata ci dice che la mobilità è stata la principale causa della diffusione del contagio e che età e co-morbosità sono state determinanti sui ricoveri e il rischio di morte.
Rispetto alla mortalità sono stati considerati i dati in eccesso rispetto alle attese, che comprendono tutti i decessi, non solo per Covid: prima e seconda ondata si assomigliamo molto, ma se si considera il genere nella prima ondata sono morte più donne, mentre nella seconda soprattutto uomini. Un dato preoccupante riguarda i morti a casa, che nelle due ondate non hanno mai smesso di essere in eccesso rispetto alle attese, con un carico di compiti onerosi per l’assistenza territoriale.
La curva cumulativa della mortalità a Torino nel periodo 1 marzo 2020-5 marzo 2021 rileva un eccesso di 1990 morti rispetto alle attese (+23%), di cui 856 tra gli over 85 e 130 nella fascia più bassa 0-65, che ha portato ad un crollo l’aspettativa di vita dall’inizio del 2011, corrispondente a -1,5 anni per gli uomini  e -1,3 per le donne.
Costa ha spiegato che oltre a età e co-morbosità vanno anche considerati gli effetti della distribuzione sociale delle patologie croniche come diabete e malattie respiratorie, il cui rischio aumenta in misura inversamente proporzionale al titolo di studio: esiste una geografia sociale in termini di salute che ha fatto emergere diseguaglianze sull’impatto della pandemia.
Le differenze di infezione da Covid per professione, rilevate da un’indagine sierologica Istat di luglio 2020, ci dicono che gli addetti alla sanità sono stati gli occupati attivi più colpiti, e che valori superiori alla media ci sono stati tra addetti alla ristorazione e all’accoglienza, professioni ad alta frequenza di contatti con il pubblico.
Ai consiglieri Marco Grimaldi (Luv) e Domenico Rossi (Pd), che hanno posto una serie di domande per approfondire il tema del contact tracing, e a Francesca Frediani(Movimento 4 ottobre), che si è soffermata sulle misure per il contenimento del contagio in ambito scolastico, Costa ha risposto invocando la necessità di un ammodernamento delle procedure.
Alessandro Stecco (Lega) ha chiesto quale sia lo stato dell’epidemiologia piemontese e cosa sia possibile fare per rafforzarla: “Credo non ci siano altre regioni con la nostra dotazione di competenze e con la stessa capacità di produzione scientifica e di attrazione di investimenti – ha concluso Costa – Avevamo proposto già alcuni anni fa un riordino della rete e la sua trasformazione in un dipartimento regionale funzionale. Doveva essere discusso a gennaio 2020 ma è rimasto in sospeso a causa dell’emergenza”.

Bollettino Covid di giovedì 11 marzo: 2300 nuovi positivi, 952 guariti

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 2.322 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 370 dopo test antigenico), pari all’ 8,2% dei 28.322 tamponi eseguiti, di cui 16.300 antigenici. Dei 2.322 nuovi casi, gli asintomatici sono 790 (35.4%).

I casi sono così ripartiti: 401 screening, 1.191 contatti di caso, 730 con indagine in corso; per ambito: 46 RSA/strutture socio-assistenziali, 229 scolastico, 2.047 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 270.889 così suddivisi su base provinciale: 22.960 Alessandria, 13.436 Asti, 8.954 Biella, 36.913 Cuneo, 20.914 Novara, 144.014 Torino, 10.111 Vercelli, 10.202 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.276 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.109 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 243 ( -1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.605 (+73 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 23.157

I tamponi diagnostici finora processati sono 3.247.489 (+28.322 rispetto a ieri), di cui 1.230.722 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 9.604

Sono 42 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2oggi(si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 9.604 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.433 Alessandria, 608 Asti, 387 Biella, 1.134 Cuneo, 794 Novara, 4.405 Torino, 433 Vercelli, 324 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 86 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

235.280 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 235.280 (+ 952 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 20.369 Alessandria, 12.084 Asti,8.014Biella, 31.985 Cuneo, 18.335 Novara, 124.079 Torino, 8.559 Vercelli, 8.883 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.143 extraregione e 1.829 in fase di definizione.

Operazione “Bella vita” La Guardia di Finanza arresta due manager per frode fiscale milionaria

Oggi  oltre 40 militari della Guardia di Finanza di Torino stanno dando esecuzione, nell’ambito dell’operazione “BELLA VITA”, ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 2 persone, per le ipotesi di reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, autoriciclaggio e infedeltà patrimoniale. 

 

Ciò a testimonianza di come la frode fiscale rappresenti una condotta illecita di particolare gravità, che comporta la sottrazione di ingenti risorse a danno del bilancio dello Stato e anche il rischio di “inquinamento” dell’economia legale.

In corso di svolgimento, altresì, perquisizioni nei confronti di ulteriori 6 soggetti indagati, a vario titolo, per reati tributari e autoriciclaggio, nonché il sequestro preventivo disposto su beni per 2 milioni di euro, tra cui disponibilità finanziarie, veicoli e immobili (in particolare, un appartamento in pieno centro a Torino, una villa con piscina a Vinovo e un’abitazione nel borgo antico di Avigliana).

Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica di Torino – P.M. Dott. Ciro Santoriello, e condotte dai finanzieri del Nucleo polizia economico-finanziaria Torino, hanno consentito di ricostruire un articolato sistema di frode attuato con il ricorso a fatturazioni fittizie, attraverso cui gli arrestati, sfruttando i rispettivi incarichi societari apicali di amministratore delegato e direttore tecnico, avrebbero drenato rilevanti flussi di denaro in danno del Fisco e dell’impresa presso cui svolgevano la loro attività (operante nel settore della robotica industriale), non disdegnando, altresì, di effettuare con le rispettive famiglie viaggi di piacere in rinomate località turistiche, come risultante dalle foto pubblicate sui social.

I due soggetti, secondo l’impianto accusatorio, si sarebbero serviti di una vasta rete di società “cartiere”, in molti casi risultate sprovviste di mezzi di produzione adeguati allo svolgimento delle attività economiche e inadempienti agli obblighi fiscali, alcune cancellate dopo poco tempo dal registro delle imprese e intestate a “prestanome”.

Tali aziende avrebbero emesso fatture false per un totale di oltre 7 milioni di euro, consentendo sia l’evasione dell’imposta a cura del soggetto economico utilizzatore della documentazione fiscale, sia il trasferimento illecito di denaro (tramite bonifici, assegni e prelevamenti in contanti) nella sfera personale degli arrestati.

Questi ultimi, peraltro, al fine di velocizzare la destinazione delle somme alle società cartiere ed evitare i controlli aziendali interni, avrebbero gestito direttamente i rapporti commerciali con le realtà imprenditoriali compiacenti, impartendo talvolta disposizioni di pagamento anche in via anticipata rispetto alla presunta esecuzione della prestazione.

In base a quanto ricostruito dalle investigazioni, i consistenti flussi di denaro confluiti nella disponibilità degli arrestati venivano principalmente reinvestiti in società immobiliari e in un ristorante – lounge bar del quadrilatero di Torino, nonché nell’acquisto a titolo personale di immobili a Rivoli e nella centralissima via Roma del capoluogo piemontese, assicurando, altresì, ai predetti soggetti un elevato tenore di vita, come testimoniato dalle vacanze effettuate a Dubai, Zanzibar, Miami e alle Maldive.

L’operazione “BELLA VITA” conferma, tangibilmente, l’azione che la Guardia di Finanza svolge quotidianamente a contrasto dei reati a sfondo economico-finanziario quali le frodi fiscali e il reimpiego di capitali di origine illecita, le cui condotte sottraggono risorse alla collettività oltre che al bilancio dello Stato“inquinano” il tessuto economico-produttivo, alterano la concorrenza del mercato e, non da ultimo, danneggiano gli imprenditori onesti e rispettosi delle regole.