PRIMA PAGINA- Pagina 325

Arrivano i fondi inglesi a fare shopping a Sestriere e Torino

A cura di Electomagazine 


Non serviva Nostradamus

per anticipare che la disastrosa gestione del Covid da parte del governo degli Incapaci avrebbe favorito la distruzione del settore turistico italiano e l’arrivo degli investitori stranieri, pronti a mettere sul tavolo quei milioni di euro che gli operatori italiani sono sempre restii a spendere. Soprattutto a Torino e nel Torinese. Così sono arrivati gli inglesi, con un assegno da un centinaio di milioni abbondanti, per acquistare gli impianti sciistici della Via Lattea.

Continua a leggere:

Arrivano i fondi inglesi a far shopping a Sestriere e Torino

In calo focolai e quarantene nelle scuole piemontesi

Dal monitoraggio condotto dalla Regione Piemonte, nella settimana dal 10 al 16 gennaio 2022, la situazione del contagio nelle scuole registra una diminuzione dei focolai e delle quarantene, rispetto alla rilevazione del 28 dicembre 2021 ( relativa all’ultima settimana prima delle vacanze di Natale).

Nel dettaglio, i focolai scendono a 227 da 255: 11 nei nidi (età 0-2 anni), 29 nelle scuole dell’infanzia (3-5 anni), 116 nelle scuole primarie (6-10 anni), 30 nelle scuole secondarie di 1°grado (11-13 anni), 41 nelle scuole superiori (14-18 anni).

Suddivisi su base provinciale: 10 Alessandria (7 primarie, 1 medie, 2 superiori), 5 Asti (1 infanzia, 3 primaria, 1 superiori), 10 Biella (7 primaria, 3 medie), 28 Cuneo (2 nido, 4 infanzia, 16 primaria, 2 medie, 4 superiori), 24 Novara (2 nido, 1 infanzia, 21 primaria), 35 Torino città ( 3 infanzia, 29 primaria, 3 superiori), 105 Torino città metropolitana (6 nido, 19 infanzia, 29 primaria, 22 medie, 29 superiori), 4 Vercelli (1 infanzia, 1 primaria, 2 superiori), 6 VCO ( 1 nido, 3 primaria, 2 medie).

Le quarantene scendono a invece 912 (erano 1035 il 28 dicembre): 73 nei nidi, 273 nelle scuole dell’infanzia, 345 classi nelle scuole primarie, 72 classi nelle scuole secondarie di 1° grado, 117 classi nelle scuole superiori.

Suddivise su base provinciale, le classi in quarantena sono 30 nell’Alessandrino (7 nidi, 14 infanzia, 8 primarie, 1 medie), 29 nell’Astigiano (10 infanzia, 18 primarie, 1 superiori), 91 nel Biellese (12 infanzia, 50 primarie, 9 medie, 20 superiori), 290 nel Cuneese (11 nidi, 101 infanzia, 102 primarie, 28 medie, 48 superiori), 47 nel Novarese (11 nidi, 15 infanzia, 21 primarie), 137 Torino città (24 nidi, 34 infanzia, 67 primarie, 6 medie, 6 superiori), 241 Torino città metropolitana (11 nidi, 66 infanzia, 98 primarie, 26 medie, 40 superiori), 26 nel Vercellese (3 nido, 11 infanzia, 10 primaria, 2 superiori), 21 nel VCO (6 nidi, 10 infanzia, 3 primaria, 2 medie).

Vaccini, in Piemonte più di due milioni di terze dosi

Superati i 2 milioni di terze dosi: sono 47.637 le persone comunicate all’Unità di Crisi della Regione Piemonte che oggi hanno ricevuto il vaccino contro il Covid. A 2.942 è stata somministrata la prima dose, a 2.983 la seconda, a 41.712 la terza.

Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 8.703.482 dosi, di cui 3.163.416 come seconde e 2.027.720 come terze.

“Con i 2 milioni di terze dosi abbiamo superato un altro traguardo importante nella campagna vaccinale. Continuiamo a correre per mettere in sicurezza i cittadini della nostra regione. Un doveroso ringraziamento a tutti gli operatori che lavorano ogni giorno per raggiungere questi risultati.”- dichiarano il Presidente della Regione, Alberto Cirio, e l’assessore alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.

ACCESSO DIRETTO PRIME DOSI PER LA FASCIA 12-19 ANNI DA VENERDI’ 21 GENNAIO

L’elenco degli hub sarà pubblicato sul sito della Regione

La Regione Piemonte ha previsto che da venerdì 21 gennaio sarà possibile per i giovani tra i 12 e i 19 anni ricevere la prima dose con accesso diretto negli appositi hub che saranno consultabili sul portale regionale.

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 10 al 16 gennaio 2022 l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 2215.6, in lieve aumento (+ 2,1%) rispetto a 2170.1 della scorsa settimana.

Si tratta dell’aumento più contenuto delle ultime settimane, in linea con quanto accade nel resto del Paese ed in Europa.

L’incidenza della fascia di età 19-24 anni scende a 3165.6 con una diminuzione del 26.9 % rispetto alla settimana precedente.

Nella fascia 25-44 anni l’incidenza è di 3109.3 (-4,2%).
Nella fascia 45-59 anni si attesta a 2.341 (-0,1%).

Nella fascia 60-69 anni l’incidenza è 1.407.6 (+0,4%).

Tra i 70-79 anni l’incidenza è invece di 921.5 (+3,5%).

La fascia over80 è quella con l’incidenza più bassa, seppur in crescita: 812 questa settimana (+39.7%).

COVID 19: IN PIEMONTE CALA LA PRESENZA DEL VIRUS NELLE ACQUE REFLUE
La variante predominante è Omicron

Per la prima volta dopo 115 giorni dal 20 settembre 2021, la concentrazione virale nelle acque reflue del Piemonte mostra una tendenza in discesa.

Lo testimonia l’analisi condotta dall’Arpa sui campioni prelevati in questa settimana (al 13 gennaio). Lo stesso trend in discesa è riscontrabile sia nel nel depuratore di Torino che nei depuratori degli altri tre quadranti di Novara, Cuneo e Alessandria.
La variante principale su tutto il territorio regionale si conferma Omicron, mentre non compare traccia fino a oggi in Piemonte della nuova variante Ihu, di cui è stata data notizia in questi giorni a livello internazionale.

“Pur continuando a mantenere alta l’attenzione è un altro segnale positivo che ci incoraggia e che speriamo si rifletta presto sulle ospedalizzazioni” sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio insieme all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi e alla Ricerca Covid Matteo Marnati.

In arrivo a Torino più di 230 milioni dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’inclusione

/

Circa  234 milioni di euro arriveranno dal Pnrr per la rigenerazione urbana e l’ inclusione sociale di Torino e area metropolitana

113 milioni per il capoluogo e 120,5 per i Comuni della provincia più vulnerabili in base agli indicatori del ministero. Questi potranno consorziarsi fra loro o con i Comuni al di sotto dell’indice di vulnerabilità.

Il sindaco di Torino e primo cittadino metropolitano Stefano Lo Russo ha firmato il decreto che indica i termini e le tempistiche del finanziamento che  definisce “un’occasione unica di rigenerazione, rilancio economico e ricucitura sociale”.

L’autopsia della bimba caduta dal balcone: potrebbe essere stata lanciata, non è scivolata

Secondo l’autopsia la bambina morta precipitando dal balcone sarebbe caduta troppo avanti  rispetto alle  ringhiere del ballatoio, perché sia scivolata dalle mani del patrigno (come lui sostiene), ora in carcere. L’ipotesi è che la bimba sarebbe dunque stata lanciata.  La madre della piccola Fatima lo accusa di averlo fatto volutamente, dopo una lite. Dalla procura viene contestato  il dolo eventuale per il comportamento  dell’uomo che avrebbe accettato il rischio di mettere in pericolo la bambina. Se la piccola fosse scivolata dalle mani sarebbe caduta in modo verticale, invece risulterebbe caduta troppo al centro del cortile.

Uomo uccide la moglie malata e si toglie la vita

A Strambino marito e moglie sono stati trovati morti in un’auto. Si tratterebbe di un omicidio-suicidio. Lui aveva 71 anni lei 63, di loro non si avevano notizie ormai da giorni.
I familiari  non trovandoli al telefono hanno chiamato i carabinieri che hanno scoperto  i corpi senza vita dei coniugi dentro una vettura parcheggiata nel cortile della loro cascina. Sarebbe stato l’uomo a uccidere la moglie  con una pistola legalmente detenuta, che poi avrebbe usato contro di se’.
La donna era gravemente malata, questa la probabile motivazione del tragico gesto. “Non ha sofferto e ora non soffrirà più”, così ha scritto l’uomo su un biglietto trovato  in casa.

Al via il piano per la costruzione di sei nuovi ospedali

EDILIZIA SANITARIA, L’ASSESSORE REGIONALE ALLA SANITA’, LUIGI ICARDI: «INNOVIAMO E RIORGANIZZIAMO LA RETE OSPEDALIERA»

«Con l’approvazione della programmazione di indirizzo strategico generale per la realizzazione di sei nuovi ospedali a Torino, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Alessandria e Cuneo, la Regione Piemonte compie un altro importante passo verso il potenziamento e la modernizzazione delle strutture sanitarie sul territorio. Dopo l’avvio del cantiere del Parco della Salute di Torino e l’imminente bando per la costruzione della nuova Città della Salute e della Scienza di Novara, si delineano nuovi orizzonti organici e razionali di organizzazione della rete sanitaria sul territorio regionale per livelli di competenza e azioni di ammodernamento infrastrutturale. Sono grato al Consiglio regionale che ha sostenuto con ferma convinzione e determinazione questo nuovo piano di investimenti in edilizia sanitaria da quasi un miliardo e 300 milioni di euro».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, commenta l’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione di sei nuovi presidi ospedalieri in Piemonte.

«La necessità per la Regione di innovare e riorganizzare la rete ospedaliera piemontese – continua l’assessore Icardi – nasce non solo dall’esigenza di un miglioramento degli aspetti gestionali e strutturali risultati critici, ma anche a seguito della eccezionale sollecitazione ai servizi sanitari nazionale e regionali che si é dovuta fronteggiare a causa della pandemia. Con questo piano andiamo ad intervenire su realtà del patrimonio sanitario piemontese che hanno evidenziato condizioni e stato d’uso obsoleti e generato rilevanti costi di gestione e di manutenzione, con l’obiettivo di migliorare l’umanizzazione dei servizi sotto il profilo della qualità delle strutture, delle relazioni con il cittadino/paziente, dell’efficacia delle prestazioni e della competenza professionale. Il sistema sanitario sta affrontando una profonda trasformazione rivolta non solo all’innovazione del modello organizzativo ed alla tecnologia, ma soprattutto ad una rivisitazione del rapporto servizi-paziente, con conseguenze sui diversi livelli del sistema stesso, istituzionale, professionale, gestionale e sociale. Una rivoluzione che il Piemonte sta affrontando in modo complementare sia sul fronte degli ospedali che su quello dell’assistenza primaria sul territorio».

Sul piano finanziario, gli interventi sono valutabili dall’Inail nell’ambito dei propri piani triennali di investimento, ma resta aperta la possibilità di attivare altre tipologie e forme di finanziamento.

Di seguito la tabella dettagliata del piano.

Presidi ospedalieri di nuova realizzazione

AZIENDA IPOTESI PRESIDIO SOSTITUITO DESCRIZIONE INTERVENTO COMUNE SUPERFICIE (mq)

IMPORTO INTERVENTI

ASL Città di Torino Ospedali Maria Vittoria e Amedeo di Savoia L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero-DEA di
I livello
Torino  circa 60.000 185.000.000,00
ASL TO4 Ospedale di
Ivrea
L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero-DEA di
I livello
Ambito
Eporediese
 circa 46.000 140.000.000,00
ASL VC Ospedale  S. Andrea di Vercelli L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero -DEA di
I livello
Vercelli  circa 50.000 155.000.000,00
ASL CN1 Ospedali
Savigliano, Saluzzo, Fossano
L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero-DEA di
I livello
Ambito
Saviglianese
 circa 63.000 195.000.000,00
AO SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo Ospedale
S.S. Antonio e Biagio
L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero -DEA di
II livello
Alessandria  circa 98.000 300.000.000,00
AO S.Croce e Carle di Cuneo Ospedali
S.Croce e Carle di Cuneo
L’intervento consiste nella realizzazione di un nuovo presidio ospedaliero -DEA di
II livello
Cuneo  circa 102.000 310.000.000,00
Totale 1.285.000.000,00

La mamma della bimba caduta dal balcone: “Stavamo litigando e lui l’ha buttata giù”

«Fatima non è caduta. Lui l’ha lanciata dal balcone. Stavamo discutendo, prima l’ha scaraventata a terra, poi l’ha buttata giù».

Questa la testimonianza della mamma della piccola Fatima Skika, morta a tre anni il 13 gennaio, caduta da un balcone di un edificio in via Milano, rilasciata agli inquirenti. La donna, che in passato avrebbe  subito maltrattamenti dall’ex compagno, si sarebbe confessata con una poliziotta. Immediatamente dopo la tragedia, dopo aver saputo che la sua bambina era morta, non aveva rilasciato dichiarazioni complete e lucide. Potrebbe ora avere trovato la forza di parlare, superata  la prima fase di shock.

Vaccini, orario raddoppiato per l’hub del Valentino

IL 22 GENNAIO OPEN DAY PER LA FASCIA 5-11 ANNI

Orario extra per l’hub vaccinale del Valentino che, a partire dal 22 gennaio, il sabato raddoppierà la sua apertura per somministrare nella giornata oltre 3 mila vaccini grazie all’impegno della Città della Salute di Torino, che gestisce la struttura in collaborazione con l’Asl Città di Torino.

Saranno 2.400 le convocazioni: dalle 8 alle 15 riservate alle dosi per gli over12, mentre dalle 15.30 alle 21 l’hub aprirà alle vaccinazioni pediatriche dei bambini tra i 5 e gli 11 anni di tutta la regione con uno speciale Open day da 1.000 posti a cui potranno aderire (prenotando a partire da mercoledì 19 gennaio alle ore 9 sul portale www.IlPiemontetivaccina.it) i bambini a cui non è stata somministrata alcuna dose e che non hanno già un appuntamento o che hanno la convocazione dopo almeno una settimana (ovvero non prima del 26 gennaio). Il vaccino somministrato sarà quello pediatrico di Pfizer.

I bambini dovranno essere accompagnati da un genitore/tutore munito di autocertificazione di responsabilità genitoriale (il modulo si può scaricare sul portale al momento della prenotazione) e consenso alla vaccinazione.

Ad oggi in Piemonte sulla platea di 246 mila bambini tra i 5 e gli 11 anni le adesioni sono state circa 72 mila.

Medicina di genere, individuati i referenti per ogni Asl

“Nel 2021 – ha spiegato il referente regionale Marco Musso – è stato richiesto alle Aziende sanitarie regionali di individuare un referente aziendale in possesso di specifica esperienza in medicina di genere, le cui designazioni si sono concluse il 7 gennaio scorso. Ai referenti è affidato in particolare il compito di promuovere lo sviluppo della medicina di genere a livello aziendale attraverso un approccio multidisciplinare per garantire appropriatezza e personalizzazione delle cure, strutturare azioni e attività coerenti con i principi generali del Piano. Ma anche di realizzare un sistema di rete per lo scambio di esperienze e conoscenze, assicurando i collegamenti con gli altri referenti”.

Silvia De Francia dell’Università di Torino ha spiegato che “la medicina di genere è la medicina che cura la persona e non la malattia, con un approccio alla cura di taglio multidisciplinare per comprendere i meccanismi attraverso cui le differenze di sesso e di genere agiscono sullo stato di salute, sull’insorgenza e sul decorso di numerose malattie e sulla risposta ai farmaci”. “Non si tratta – ha aggiunto – di prendere in considerazione il genere maschile o femminile, ma il genere: costruzione poliedrica che include ruolo sociale, comportamenti, valori, attitudini, fattori legati all’ambiente e le interazioni che essi hanno con i fattori biologici”.

Un problema che affonda le proprie radici nel passato ma che è stato normato di recente, se si pensa che la medicina di genere nasce nel 1995 con la Conferenza di Pechino, nel 2016 il Ministero della Salute italiano emana la normativa sul genere come determinante della salute e nel 2019 viene approvato il Piano per la diffusione della medicina di genere.

“Il Piano per la diffusione della medicina di genere – ha osservato Gianluca Aimaretti dell’Università del Piemonte orientale – rappresenta una rivoluzione che le Università stanno in parte cominciando ad affrontare, anche se l’interdisciplinarietà è ancora scarsamente praticata. Si continua ancora troppo ad occuparsi del paziente ‘in generale’ anziché differenziando le terapie in base al genere”.

Musso ed Elsa Basili, referenti del Tavolo regionale, hanno spiegato che nel 2019 la pandemia ha in parte ostacolato un’adeguata programmazione ma nel 2020 la medicina generale è stata confermata tra gli obiettivi formativi prioritari per le Aziende sanitarie regionali ed è stata effettuata una raccolta dati: “Una ricerca – ha sottolineato Musso – che ha consentito di fotografare una realtà ricca e articolata”.

Con la deliberazione della Giunta 17-4075 del novembre scorso, la Regione Piemonte ha recepito il Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere e dato il via all’istituzione del Gruppo tecnico regionale che dovrà predisporre e proporre alla Giunta il piano per la sua applicazione e diffusione.

Rispondendo a Domenico Rossi – intervenuto per il Pd con Monica Canalis e Diego Sarno – Di Francia ha spiegato che “proprio perché diverse malattie cambiano per incidenza da regione a regione, il Piano regionale per la medicina di genere potrà far fronte alle criticità specifiche presenti in Piemonte”.

Marco Grimaldi (Luv), Musso ha risposto che “le Case di comunità sono, per definizione, aperte alla comunità e dovranno prevedere al proprio interno aree per l’interazione e l’integrazione sociosanitaria”.

Di Francia – infine – ha convenuto con Sarah Disabato (M5s) e Sara Zambaia (Lega) sulla necessità di tenere in maggiore considerazione, sia a livello di studio e comunicazione dei dati, per esempio per quanto riguarda la pandemia, sia a livello di ricerca, le variabili e le eventuali criticità legate al genere.