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Il bollettino Covid di domenica 25 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 97 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 6 dopo test antigenico), pari allo 0,9% di 11.030tamponi eseguiti, di cui7.463antigenici. Dei 97 nuovi casi gli asintomatici sono 42 (43,3%).

I casi sono così ripartiti: 14 screening, 58 contatti di caso, 25 con indagine in corso, 3 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 1 importato dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 368.624così suddivisi su base provinciale: 29.778 Alessandria, 17.557 Asti, 11.568 Biella, 53.210 Cuneo, 28.477 Novara, 197.184 Torino, 13.789 Vercelli, 13.019 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.514 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.528 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3(come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 58 (+4rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1520.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.820.153 (+ 11.030rispetto a ieri), di cui 1.867.465risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.307 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.344(+37rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.046 Alessandria, 16.799 Asti, 11.064 Biella, 51.523 Cuneo, 27.380 Novara, 190.844 Torino, 13.209 Vercelli, 12.621 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.443 extraregione e 2.415 in fase di definizione.

Export in crescita nei distretti industriali piemontesi

• 2,4 miliardi di euro il valore delle esportazioni dei distretti piemontesi nel primo trimestre dell’anno. Risultato positivo per 8 distretti su 12, la metà dei distretti regionali già oltre i livelli di export dei primi mesi del 2019

• Sul risultato complessivo pesa il comparto moda, mentre il più resiliente si conferma l’agro-alimentare. Anche la meccanica in forte crescita sui mercati esteri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente
• Forte differenza fra i due poli tecnologici piemontesi: buon momento per il Polo Ict di Torino, quello aeronautico continua invece a scontare le difficoltà del settore
• Andrea Perusin, direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Il Piemonte mostra grande capacità di interpretare il cambiamento e vivacità delle sue imprese, anche grazie alla forza dei distretti. Come prima banca italiana, guardiamo avanti per sostenere una ripresa pienamente strutturale e ricomporre i tasselli della crescita»

Nel primo trimestre 2021 i distretti piemontesi – secondo il Monitor dei Distretti curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo – hanno esportato per un valore di 2,4 miliardi di euro, mettendo a segno un aumento dell’1,6%, seppur minore rispetto alla media dei distretti italiani (+6%) e del manifatturiero regionale (+6,5%). Il dato è fortemente condizionato dalle difficoltà incontrate dal Tessile di Biella; al netto di questo distretto, l’export avrebbe registrato un aumento del 6%, in linea con la media nazionale dei distretti.
Sono ripartite le esportazioni verso i mercati emergenti (+11,2%), sostenuti dalle performance positive in Cina, Hong Kong, Corea del Sud, Arabia Saudita e Russia. Una ripresa più lenta, invece sta caratterizzando le esportazioni dei distretti piemontesi verso i mercati maturi, ancora in calo del 2,5% rispetto al primo trimestre 2020: i cali più importanti hanno riguardato Regno Unito, Francia, Svizzera e Spagna; gli incrementi di export verso altri importanti paesi (come Irlanda, Germania e Stati Uniti) non sono riusciti a compensare.
Dall’analisi per singolo distretto emerge un quadro a luci ed ombre, ma nel complesso positivo: hanno iniziato l’anno in crescita 8 distretti su 12 e la metà dei distretti regionali risulta già oltre i livelli di export dei primi mesi del 2019.
Il comparto più resiliente si è confermato quello Agro-alimentare: le esportazioni sono aumentate del 4,6% rispetto al primo trimestre 2020 e del 10,7% rispetto ai livelli del primo trimestre 2019. Tre distretti su cinque hanno ottenuto risultati particolarmente brillanti: Nocciola e frutta piemontese (+25,8%), Dolci di Alba e Cuneo (+8,2%) e Caffè, confetterie e cioccolato torinese (+6,9%). Solo lievemente negativo l’andamento per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato (-1,1%). Si differenzia per un calo dell’export il Riso di Vercelli (-10,3%).

Positivo anche l’andamento dell’unico distretto piemontese del Sistema casa: i Casalinghi di Omegna, le cui esportazioni sono aumentate del 42,4%.
Anche la meccanica è cresciuta molto sui mercati esteri rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: +9,2%, tuttavia sono ancora lontani i livelli di export del primo trimestre 2019 (- 13,1%). Sono aumentate le esportazioni delle Macchine utensili e robot industriali di Torino (+19,5%), delle Macchine tessili di Biella (+7,5%) e della Rubinetteria e valvolame di Cusio- Valsesia (+6,9%). In calo, invece, i Frigoriferi industriali di Casale Monferrato (-7,3%).
Il comparto in maggior difficoltà continua ad essere il Sistema Moda (-9,2%). Tuttavia, l’andamento dei due distretti piemontesi risulta differente: l’Oreficeria di Valenza è riuscita a crescere leggermente rispetto al crollo del primo trimestre 2020 (+3,6%), mentre il Tessile di Biella ha accusato un altro duro colpo (-19,2%).
È forte la differenza fra i due poli tecnologici piemontesi. Il Polo Ict di Torino sta vivendo un buon momento: le esportazioni del primo trimestre 2021 sono superiori rispetto a quelle del primo trimestre 2020 (+1,8%). Il Polo aeronautico piemontese, invece, sconta le difficoltà del settore, penalizzato dal calo dei viaggi internazionali (-45,5%).
Andrea Perusin, Direttore regionale Piemonte Sud e Liguria di Intesa Sanpaolo: «Le evidenze della Direzione Studi, così come la nostra attività quotidiana tra gli imprenditori, ci dicono che l’economia del Piemonte si è rimessa in moto. Già al termine del 2021, molto verosimilmente, alcuni distretti potranno completare il recupero di quanto perso durante la crisi pandemica, cogliendo le opportunità di crescita presenti sui mercati internazionali, dove gli scambi sono in forte accelerazione, mentre ci aspettiamo una risalita più lenta per sistema moda e aerospazio. La dimensione delle imprese resta un punto di debolezza, ma il Piemonte mostra grande capacità di interpretare il cambiamento e vivacità delle sue imprese, anche grazie alla forza dei distretti. Come prima banca italiana, guardiamo avanti per sostenere una ripresa pienamente strutturale e ricomporre i tasselli della crescita, fornendo al sistema produttivo risorse – 5,3 miliardi di euro il plafond messo a disposizione delle PMI del nord ovest nell’ambito del programma Motore Italia – e soluzioni per investire sul rafforzamento dimensionale, sulla transizione ecologica e digitale, sulla formazione e per rafforzare le filiere.»

In corteo a Torino contro il Green Pass

Oggi pomeriggio in centro città alcune migliaia di persone schierate contro il Green Pass hanno manifestato in corteo partendo dal palazzo della Regione Piemonte, al grido ‘Libertà’.

Alcuni hanno rivolto insulti al premier Draghi e al virologo Burioni. In apertura di corteo lo striscione: “uniti per la libertà di scelta contro ogni discriminazione”.

Tra i partecipanti anche simpatizzanti di Casa Pound, Forza Nuova, Torino Tricolore e World wide rally for freedom.

Gli artigiani e gli esercenti: “Sì al Green Pass, ma ci costringono a fare i buttafuori”

GREEN PASS. GIORGIO FELICI (PRESIDENTE DI CONFARTIGIANATO PIEMONTE): “CI COSTRINGONO A FARE I BUTTAFUORI: SI AL GREEN PASS MA INGIUSTO SANZIONARE GLI ARTIGIANI E ESERCENTI”

 

“Ci fa piacere che il DPCM di Draghi sul Green Pass abbia avuto come effetto immediato la corsa alle vaccinazioni ma siamo sconcertati dal fatto che si imponga alle imprese e ai lavoratori di dover intraprendere l’attività di controllo. Non si sanziona una casa automobilistica se il guidatore viaggia in auto senza assicurazione. Invece si trasforma l’obbligo del Green Pass in una sorta di responsabilità oggettiva che  ricade anche su artigiani e commercianti. Le sanzioni da 400 a 1000 euro  non ce le saremmo aspettate da un Governo versato allo sviluppo e alla ripartenza: l’astio anti-imprenditoriale l’abbiamo già conosciuto in passato. Dopo mesi e mesi di chiusure, restrizioni, zone rosse ed arancioni, non ci aspettavamo di essere costretti a fare i buttafuori dei nostri clienti, aggiungendo, alle altre incombenze, anche quella del controllo con i relativi rischi sanzionatori. Non solo, ci toccherà pure controllare l’età anagrafica dei più giovani, visto il limite dei 12 anni. Per continuare a lavorare ci siamo adeguati a distanziamenti, mascherine, gel, plexiglass, sanificazioni, il tutto a nostre spese. Siamo assolutamente favorevoli all’obbligo del Green Pass, ma è inaccettabile che si scarichino le responsabilità su artigiani e esercenti , obbligandoli a comportarsi come buttafuori o a dotarsi di ulteriore personale addetto ai controlli. E non per questo accettiamo di essere accomunati ai no-vax o no-mascherina. Siamo semplicemente dei lavoratori che vorrebbero poter lavorare. In sicurezza, ma senza essere obbligati a controlli che non ci competono”.

I ritardi nei pagamenti preoccupano le aziende piemontesi

Secondo l’European Payment Report di Intrum, più imprese in Piemonte rispetto al resto d’Italia sono disponibili a rivedere accordi e termini di pagamento per salvare la liquidità anche perché prevedono un eccessivo affidamento a prestiti non garantiti tra i propri partner. In Europa il 70% dei manager ne è sicuro: “pagamenti più rapidi permetterebbero di investire in sostenibilità e digitale”. 

Le aziende piemontesi sono più preoccupate (62%) rispetto alla media delle imprese italiane (51%) per il problema dei ritardi nei pagamenti. È quanto emerge dallo European Payment Report (EPR) di Intrum, il principale operatore europeo nei credit services che ha intervistato più di 11.000 imprese di 29 paesi europei e che in regione ha registrato la disponibilità di quasi la metà (49%) delle imprese ascoltate nel rivedere i termini di pagamento per andare incontro al proprio debitore: la media nazionale si attesta al 35%. Diverse aziende piemontesi (36% di quelle intervistate contro il 20% della media italiana) prevedono per i prossimi mesi che i propri partner commerciali faranno un eccessivo affidamento a prestiti non garantiti.

La situazione dei pagamenti alle imprese rilevata da Intrum in Piemonte vede il 40% dei fornitori saldare in media tra 31 e 50 giorni (la media italiana si attesta al 30%) e il 41% dei pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione vengono eseguiti tra 31 e 50 giorni (media nazionale del 31%). Quasi tutti i manager intervistati in regione si trovano d’accordo nell’auspicare l’introduzione a livello nazionale di una nuova legislazione in tema di ritardi nei pagamenti.

L’EPR di Intrum ha cercato di indagare anche in quanto tempo manager e imprenditori piemontesi stimano che la regione possa diventare “cashless”, ossia utilizzare esclusivamente alla moneta elettronica. Se a livello nazionale il 24% delle aziende interpellate ritiene che l’uso del contante non sarà mai azzerato, in Piemonte la media si alza al 33%.

A tutti i livelli – ha commentato Antonio Rabossi, Operations Director di Intrum Italy – le aziende sono concordi nel ritenere la sana gestione del credito l’elemento chiave per la ripresa economica nella fase post-pandemica. Una sana gestione del credito investe l’impresa di un ruolo sociale: per il 67% delle aziende italiane (69% in Europa) che abbiamo intervistato, il pagamento dei fornitori nei tempi concordati è una delle componenti della responsabilità sociale d’impresa”. 

Il bollettino Covid di sabato 24 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 161 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 29dopo test antigenico), pari allo 0,7% di 24.198 tamponi eseguiti, di cui 18.483 antigenici. Dei 161 nuovi casi gli asintomatici sono 53 (32,9%).

I casi sono così ripartiti: 23 screening, 90 contatti di caso, 48 con indagine in corso, 2 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 1 importato dall’estero.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 368.527 così suddivisi su base provinciale: 29.770 Alessandria, 17.552 Asti, 11.567 Biella, 53.204 Cuneo, 28.468 Novara, 197.119 Torino, 13.787 Vercelli, 13.019 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.513 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.528 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 54 (+7 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1464.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.809.123 (+24.198 rispetto a ieri), di cui 1.863.962 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.307 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.307 (+54 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.041 Alessandria, 16.797 Asti, 11.064 Biella, 51.517 Cuneo, 27.378 Novara, 190.826 Torino, 13.207 Vercelli, 12.621 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.442 extraregione e 2.414 in fase di definizione.

Vaccini, l’effetto Green Pass moltiplica le adesioni a Torino e in Piemonte

Sono state oltre 20 mila nella sola giornata di ieri (dato alle ore 18) le nuove adesioni alla campagna vaccinale, il doppio rispetto alla media quotidiana dei giorni precedenti.

“Crediamo nella libertà della vaccinazione – ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio con l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -, ma a chi manifesta contro il vaccino chiediamo di avere la mente aperta per valutare i risultati della vaccinazione. La prova arriva dalle nostre terapie intensive, perché delle tre persone attualmente ricoverate nessuna è vaccinata”.

Sul Green Pass il presidente Cirio ha poi sottolineato di aver fatto presente al Governo la difficoltà di applicazione per i bar e i ristoranti: “Non possiamo pretendere che i titolari diventino dei sanzionatori e il controllo non deve diventare l’ennesima incombenza a loro carico”.

DA LUNEDÌ ACCESSO DIRETTO AGLI HUB PER I 12-19ENNI

Le ragazze ed i ragazzi di tutto il Piemonte che hanno tra 12 e 19 anni da lunedì 26 luglio potranno farsi vaccinare con accesso diretto anche senza preadesione nei centri elencati in https://www.regione.piemonte.it/web/sites/default/files/media/documenti/2021-07/hub_piemonte_accesso_diretto.xls

Dal momento che il vaccino attualmente autorizzato per la fascia 12-18 anni è Pfizer (nelle scorse ore l’Ema ha approvato anche l’uso del vaccino Moderna per la fascia 12-17 anni), prima di recarsi presso un hub per l’accesso diretto è importante verificare che sia in fase di somministrazione quel giorno presso il centro vaccinale scelto uno dei vaccini autorizzati per l’età interessata.

La vaccinazione con accesso diretto sarà garantita compatibilmente con le disponibilità delle dosi e sarà consentita sia a chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale sia a chi si è gia registrato sul portale www.IlPiemontetivaccina.it Per questi ultimi non sarà necessario cancellare la prenotazione/adesione, in quanto sarà il sistema a farlo in automatico dopo l’avvenuta vaccinazione.

I minorenni dovranno essere accompagnati da un genitore/tutore munito di autocertificazione di responsabilità genitoriale e consenso alla vaccinazione. L’autocertificazione e il consenso, unitamente alla copia di un documento di identità valido, dovranno essere consegnati per entrambi i genitori, oppure per il tutore, oppure unitamente alla dichiarazione di famiglia monogenitore.

Tav, un’altra notte di scontri. Autostrada chiusa per ore

Sassi  e petardi  contro la polizia  che ha risposto con lacrimogeni, nella notte a San Didero

Un corteo  di manifestanti no Tav è entrato nell’autostrada Torino Bardonecchia, chiusa alcune ore per precauzione.

L’assalto al cantiere, verso mezzanotte, secondo gli investigatori è stato organizzato dal centro sociale Askatasuna.

I manifestanti protestano contro la realizzazione del nuovo autoporto.

Cure oncologiche, nasce la nuova rete regionale

Nasce la nuova Rete oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta. Lo ha deciso la Giunta regionale accogliendo la proposta dell’assessore alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

La Rete è contraddistinta da un nuovo modello organizzativo e funzionale, che rappresenta l’evoluzione del precedente Dipartimento interregionale ed interaziendale, con l’istituzione dell’Autorità centrale di coordinamento.

Il nuovo organismo è formato da un coordinatore, che rappresenta e coordina la Rete oncologica ed il relativo Comitato scientifico; un coordinatore dell’area ospedaliera, che identifica i livelli di attività ospedalieri tramite indicatori quali i volumi di attività ed i requisiti strutturali, organizzativi, tecnologici e coordina il neonato Molecular Tumor Board; ed un coordinatore dell’area territoriale, che si occupa dell’attuazione ed implementazione dell’oncologia di prossimità.

L’Autorità centrale di coordinamento della Rete oncologica rimane in carica tre anni e ha sede presso la Città della Salute di Torino.

Alla direzione Sanità e Welfare della Regione spetterà la nomina dei componenti del Comitato scientifico, che sarà composto da due oncologi, un oncologo/ematologo pediatra, un ematologo, un radioterapista, un chirurgo, un esperto di sanità pubblica, un infermiere con esperienza in oncologia e un rappresentante delle Associazioni di volontariato in oncologia, tra quelle maggiormente rappresentative sul territorio regionale.

Per finanziamento delle attività della Rete oncologica, disposto in misura proporzionale alla popolazione residente, il Piemonte stanzia 1 milione e 500 mila euro all’anno e la Valle d’Aosta 43.500 euro.

Contrariamente al passato, i responsabili della nuova Rete non riceveranno alcuna remunerazione, per cui il provvedimento non comporta oneri per la Regione.

«Adeguiamo il modello ultradecennale del Dipartimento funzionale interaziendale alle linee guida organizzative nazionali e ai nuovi assetti programmatori regionali e aziendali – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, con l’obiettivo prioritario di valorizzare il ruolo che ciascun professionista ha all’interno della Rete e il suo coinvolgimento nelle infrastrutture di sistema, tra le quali l’accesso alla ricerca, la partecipazione a trials di Rete, l’analisi del monitoraggio e la discussione in Rete. Le Reti oncologiche regionali sono parte integrante della programmazione dei servizi sanitari, in risposta alla domanda di cure oncologiche di qualità e anche al fine di valutare, in tempi appropriati, le necessità di innovazione tecnologica e di utilizzo dei farmaci, implementando la capacità di formazione e l’aggiornamento del personale. Ringrazio la professoressa Franca Fagioli che in questi mesi ha coordinato, insieme all’Assessorato, la transizione al nuovo modello organizzativo sul fronte delle patologie oncologiche in Piemonte, raggiungendo un traguardo di assoluta rilevanza».

Nel merito, la professoressa Franca Fagioli sottolinea: «Sarà una Rete oncologica pazientecentrica. Anche per questo abbiamo voluto inserire un rappresentante delle Associazioni di volontariato all’interno del Comitato scientifico. La persona avrà un ruolo centrale all’insegna della medicina del futuro: la medicina personalizzata e la medicina di precisione. E grande spazio rivestirà la ricerca. Saranno ridefinite le funzioni dei Centri oncologici ed ematologici fino ad arrivare all’oncologia di prossimità, modello di cura che ridefinisce il rapporto tra ospedale e territorio per valorizzare la persona attraverso nuovi setting assistenziali».

«La complessità delle terapie oncologiche richiede una organizzazione di Rete che, oltre all’assistenza ospedaliera e territoriale, potenzi la ricerca oncologica di tipo organizzativo e manageriale allo scopo di rendere disponibile a tutti i piemontesi procedure diagnostiche avanzate e l’accesso alle terapie innovative” dichiara il coordinatore della Rete professor Massimo Aglietta.

«La costituzione del Molecular Tumor Board rappresenterà una grande opportunità per i cittadini piemontesi affetti da tumore, in quanto renderà possibili approcci diagnostico terapeutici innovativi. Alla luce di questa innovazione dovranno essere aggiornati e ridefiniti i Centri di riferimento Hub – Spoke e la loro connessione con il territorio» prosegue il coordinatore dell’Area ospedaliera dottor Mario Airoldi.

«La sfida non ancora vinta contro il Covid-19 ha fatto capire quanto sia importante il territorio nella grande battaglia della salute – sostiene il coordinatore dell’Area territoriale dottor Alessandro Comandone -; la Rete oncologica si investe di tale responsabilità nel campo della lotta ai tumori coinvolgendo appieno i medici e gli operatori sanitari del territorio. I malati di tumore in Piemonte attualmente in cura e guariti sono 230.000. Gli oncologi di professione circa 200. Impossibile pensare che questo carico diagnostico e di follow-up possa gravare solo sugli ospedali. Sul territorio dovranno essere redistribuiti anche i programmi di screening temporaneamente sospesi durante la pandemia. Un capitolo particolare dovrà essere riservato ai Tumori Rari neoplasie a bassa incidenza. Il Piemonte che ha una lunga tradizione di scienza e di cultura su mesoteliomi, sarcomi, tumori pediatrici, tumori ematologici, neuroendocrini deve diventare un polo di attrazione regionale per queste neoplasie».

«La Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo) ha sempre guardato alla Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta, come a un modello virtuoso e efficace ed efficiente da replicare – dichiara Paola Varese, direttore scientifico nazionale della Favo -, una rete esemplare che ha consentito, tramite i Centri accoglienza e servizi (Cas), la presa in carico precoce, globale e continua del malato sotto tutti gli aspetti, compresi quelli psico sociali e tramite i Gruppi interdisciplinari cure (Gic) ha addestrato i professionisti al confronto ed alla collaborazione multidisciplinare e multiprofessionale. Da tempo chiediamo che l’esenzione ticket 048 rilasciata per sospetto di malattia oncologica, riconosciuta dalla Rete del Piemonte e della Val D’Aosta, venga replicata in altre Regioni.  Plaudiamo ora al varo del Molecular Tumor Board e alla implementazione della Rete tumori rari, da tempo oggetto di specifico interesse di Favo anche a livello europeo tramite la European Cancer Patient Coalition e il piano Mission on cancer. Ringraziamo l’assessore Icardi e il direttore della Rete  Fagioli per avere voluto coinvolgere Favo. Il nostro impegno, come sempre, sarà verso il miglioramento e l’implementazione dell’accessibilità dei servizi,  in un’ottica di oncologia di prossimità che garantisca e tuteli tutto il percorso del malato e della sua famiglia, dal sospetto clinico alle cure palliative.  Metteremo a disposizione della Rete la nostra esperienza anche per favorire l’elaborazione di progetti innovativi, come i percorsi di riabilitazione oncologica».

Il bollettino Covid di venerdì 23 luglio

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 140 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 19dopo test antigenico), pari allo 0,7% di 18.879 tamponi eseguiti, di cui 15.597 antigenici. Dei 140 nuovi casi, gli asintomatici sono 55 (39,3%).

I casi sono così ripartiti: 28 screening, 73 contatti di caso, 39 con indagine in corso, 3 RSA/Strutture Socio-Assistenziali; casi importati 5 casi (3 dall’estero, 2 da altre regioni italiane).

Il totale dei casi positivi diventa quindi 368.366 così suddivisi su base provinciale: 29.757 Alessandria, 17.550 Asti, 11.564 Biella, 53.166 Cuneo, 28.433 Novara, 197.059 Torino, 13.784 Vercelli, 13.017 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.510 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.526 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 3 (come ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 47 (5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 1364.

I tamponi diagnostici finora processati sono 5.784.925 (+18.879 rispetto a ieri), di cui 1.858.675 risultati negativi.

I DECESSI RESTANO 11.699

Nessun decesso di persona positiva al test del Covid-19 è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte.

Il totale rimane quindi 11.699 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.566 Alessandria, 713 Asti, 433 Biella, 1.454 Cuneo, 944 Novara, 5.591 Torino, 525 Vercelli, 373 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

355.224 GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 355.253 (+29 rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 28.037 Alessandria, 16.793 Asti, 11.064 Biella, 51.513 Cuneo, 27.360 Novara, 190.810 Torino, 13.206 Vercelli, 12.617 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.441 extraregione e 2.412 in fase di definizione.