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Manifestanti pro Palestina tentano di entrare al Salone del Libro

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I visitatori del Salone del Libro di Torino questo pomeriggio hanno dovuto accedere ai padiglioni del Lingotto dall’ingresso posto di fianco al grattacielo della Regione. Un centinaio di contestatori pro Palestina hanno infatti tentato di entrare dagli ingressi  principali del Salone che sono stati bloccati. Scandito a ripetizione lo slogan “Free free Palestine” da parte dei manifestanti appartenenti soprattutto ai centri sociali e al collettivo Cambiare rotta. Polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa.

 E’ intervenuto a sostegno della protesta anche il fumettista Zerocalcare, oggi al Salone, uscito a raggiungere i manifestanti. “Siamo una nutrita rete di persone che lavorano al salone e che non potevano ignorare questa protesta che stava succedendo fuori. Chi ha  a cuore la questione palestinese non può non essere qui, – ha detto – uno spazio di cultura e attualità non può chiudere gli occhi sulla Storia con la S maiuscola: noi dovremo rispondere per tanto tempo al massacro che è in corso in Palestina. È la cosa più normale del mondo che questi temi vengano discussi in uno spazio come il Salone”.

Alla fine una delegazione di cinque persone tra i manifestanti  è stata autorizzata a entrare nei padiglioni del Lingotto. Alcuni lavoratori del Salone erano usciti con  Zerocalcare  dichiarando di avere sospeso i lavori per sostenere la protesta.


Salone del Libro: Salman Rushdie, per la prima volta in Italia dopo l’attentato

Protagonista indiscusso della seconda giornata del Salone del libro di Torino lo scrittore Salman Rushdie, per la prima volta in Italia dopo l’attentato che gli è quasi costato la vita. Un’ora e mezza di coda per le rigide misure di sicurezza per i fortunati che sono riusciti a prenotare un posto nell’Auditorium del Lingotto. A dialogo con lo scrittore angloindiano Roberto Saviano, interlocutore più che mai appropriato per parlare della libertà d’espressione degli intellettuali, nonché amico fraterno.

Per chi si aspettava un incontro dai toni cupi si è dovuto ricredere. D’altronde Rushdie quando fu colpito dalla fatwa di Khomeini nel 1989 per il romanzo “I versi satanici” non ha mai permesso in trent’anni che la sua vita si trasformasse in un calvario o che la sua creatività venisse mutilata per trasformarsi in un’attivista dei diritti degli intellettuali o un opinionista delle questioni in Medio Oriente, riuscendo ad eludere via via le aspettative che l’opinione pubblica gli cuciva addosso.

Saviano chiede subito a Rushdie di partire dalla ricostruzione del suo tentato assassinio il 12 agosto 2022 a Chautauqua, una cittadina dello Stato di New York, al centro del suo ultimo romanzo “Coltello. Meditazioni dopo un tentato assassinio”. Certo, i racconti drammatici non mancano, visto che nel terribile incidente ha perso un occhio ed è stato più volte pugnalato ad un braccio e al viso, ma sono affrontati con la levità e l’ironia che lo contraddistinguono e avvolti dalla tenerezza nei confronti della moglie Eliza, sempre al suo fianco nel duro percorso di ripresa. Saviano stesso fa notare come il libro sia pieno di digressioni ironiche, come quando racconta che al momento di constatare quanto fossero profonde le ferite, Rushdie era più preoccupato per il vestito nuovo che dovevano tagliare. E in fondo traspare dall’intervista come tutto il romanzo sia un inno alla vita e un omaggio all’amore e alla letteratura.

Saviano chiede a Rushdie come sia riuscito a rimanere scrittore dopo la condanna della fatwa e a tenere alto lo standard dei suoi libri senza cedere davanti agli attacchi ricevuti anche dagli altri scrittori e Salman racconta di come ha scoperto di essere più forte di quanto pensasse: “Mio figlio all’epoca aveva 10 anni e mi chiese perché non scrivessi libri che potesse leggere lui. Io gli risposi che finito di scrivere il libro a cui mi stavo dedicando (era I versi satanici), avrei scritto un libro che gli sarebbe piaciuto. Poi è diventato impossibile. Però avevo fatto una promessa e così ho scritto “Harun e il mar delle storie”. Ecco, il mio ritorno alla scrittura è stato questo: scrivere una favola per un bambino. Ci potevano essere molti modi con cui distruggere la mia carriera: la paura, la rabbia, la vendetta, ma queste cose mi avrebbero distratto dalla mia arte. Mi sono detto: ho scritto cinque libri, continua a stare sulla tua strada e segui quella. Volevo che i miei libri vivessero di vita propria.”

Saviano:“Come hai fatto per vent’anni a vivere con il peso di una minaccia di morte e l’ostilità dei media e anche di molti intellettuali?”

Rushdie: “Beh, tu ne sai qualcosa, anzi penso che per te sia stato ben peggio di quanto lo sia stato per me. Ho pensato che se stavo ad aspettare che andasse tutto bene quel giorno non sarebbe mai arrivato. Certo, mi sono fatto guidare dai servizi segreti. Vivo da 25 anni a New York e per 23 anni ho vissuto in modo normale, senza problemi. Poi questo tipo ha pensato che la questione non fosse chiusa. Ho avuto un ventennio di vita buona e ora ne voglio altri venti così, che mi faranno arrivare a 97 anni. Sto già pensando alla mia festa dei 100 anni e deve essere una festa da ballo con un dj attempato” osserva ridendo.

Saviano nel ringraziare Rushdie per la solidarietà espressa il giorno precedente nei suoi confronti nella disputa con Giorgia Meloni, gli chiede come mai i giornalisti e gli intellettuali vengano percepiti dai ministri come dei rivali politici e come vede il problema della libertà di espressione nei governi populisti. “Trump ha sempre considerato i giornalisti come “nemici del popolo”, strano senire una frase stalinista pronunciata dal presidente più capitalista. Ma non è niente di nuovo, io sono stato citato in giudizio da Indira Gandhi quando ho scritto “I figli della mezzanotte”, quindi non sei il primo” risponde Rushdie sorridendo, “ è un brutto momento per la libertà di espressione, dobbiamo ricominciare a combattere.”

Sulla sua tenacia nel sopportare i gossip che lo criticavano di essere frivolo nonostante pesasse su di lui una condanna, Rushdie ha dichiarato: “ Non è stato facile, pensavano dovessi rimanere nascosto per non risultare superficiale, quindi me ne andavo nei night. Adesso non riesco a rimanere sveglio fino a tardi per andare a divertirmi in discoteca” e aggiunge in tono ironico “ ho anche scritto 22 libri, non so quando li ho scritti con tutte queste feste! Interessante notare come dopo l’aggressione tutta questa gente sia sparita.”

Di fronte alla domanda su quale sia il rapporto che Rushdie ha attualmente con I versi satanici risponde così: “ogni libro deve trovare la sua strada nel mondo. A un lettore che mi chiedesse da dove iniziare a leggere i miei libri gli risponderei di non partire da quello, ed è un peccato perché credo sia un buon libro. La cosa strana è che non riguarda molto la religione ma piuttosto la città di Londra. Credo che quelli che hanno sferrato critiche no lo abbiano letto. Se penso che Ulisse di Joyce è stato accusato di pornografia e Nabokov è stato accusato di essere pedofilo per Lolita…A pensarci bene mi fa sentire meglio essere in compagnia di Joyce e Nabokov.”

Nel romanzo non nomina mai il suo giovane attentatore che, quando gli è stata gettata addosso la fatwa, non era ancora nato. È un mistero come a questo ragazzino del New Jersey dalla fedina penale pulita sia saltato in mente di aggredirlo. Nel ricostruire la sua vita cerca di renderlo più convincente di quanto non lo sia nella realtà. È un modo di farlo suo, dice, “la mia reale vendetta è stata quella di inventarlo nei buchi che non tornano”.

Infine Saviano chiede a Rushdie se è vero che dal dolore si esce migliori, perché lui ha sempre pensato il contrario e Rushdie replica che ad ogni modo bisogna trovare la forza e la speranza di andare avanti, nel suo libro spesso ricorre l’imperativo “Vivi!”, come un ordine che dà a sé stesso e poi aggiunge: “guardarci poi qui a dirci cose gentili l’un l’altro, abbiamo un solo problema io e te: o impari tu l’inglese o io l’italiano.”

Un caloroso applauso in una standing ovation accompagna i due autori che si abbracciano e si allontanano.

Giuliana Prestipino 

Come personalizzare la mobilità attraverso le super-app

Centinaia di viaggiatori stanno già sperimentando una nuova mobilità in città viaggiando con le “Super App” aderenti a “MaaS ToMove”.

Dai mezzi pubblici di GTT ai monopattini, gli scooter, i taxi e fino alle biciclette in sharing: da oggi, con la sperimentazione “MaaS ToMove”, tutte le opzioni di mobilità sono a portata di clic, rendendo semplice organizzare gli spostamenti quotidiani.

Questo innovativo progetto della Città di Torino, coordinato dalla società partecipata 5T, mette a disposizione dei cittadini torinesi e dell’area metropolitana vantaggi esclusivi per provare un nuovo modo di muoversi secondo il paradigma del Mobility as a Service (MaaS).

Gli sperimentatori possono così utilizzare, in modo semplice e immediato, una vasta gamma di servizi digitali di mobilità per soddisfare ogni esigenza di spostamento attraverso una delle “Super App” disponibili. Al momento è possibile scegliere tra le app Urbi e Wetaxi, a cui si uniranno presto anche MooneyGo, UnipolMove City, TABNET e ACI Sara Go.

Le “Super App” offrono un’esperienza di viaggio integrata e presentano caratteristiche specifiche, sia in termini di servizi offerti che di esperienza utente. Ogni sperimentatore può quindi selezionare la “Super App” che meglio risponde alle proprie esigenze.

L’obiettivo principale di “MaaS ToMove”, infatti, è quello di mettere al centro l’utente, fare conoscere le opportunità offerte dalle tecnologie più innovative e promuovere scelte di mobilità integrate, consapevoli, multimodali e sostenibili.

Per incentivare la partecipazione, “MaaS ToMove” offre un “Welcome Bonus” di 10 euro fino a 5.000 utenti che si registreranno per sperimentare un nuovo modo di muoversi in città.

Inoltre, fino a settembre, gli sperimentatori riceveranno ogni mese anche un cashback pari al 20% di quello che hanno speso nel mese precedente per spostarsi con i servizi della Super App scelta (fino a un massimo di 20 euro per ogni mese).

Per scegliere una “Super App” e iniziare a viaggiare con “MaaS ToMove”, occorre registrarsi collegandosi online all’indirizzo  muoversiatorino.it/it/partecipa-a-maas-tomove/.

La sperimentazione si propone di coinvolgere il più ampio numero di persone nell’esplorare e utilizzare in modo semplice e immediato tutto il ventaglio dei servizi di mobilità disponibili sul nostro territorio. Ecco perché il Comune di Torino si è impegnato attivamente in questa sfida, mettendo a disposizione di cittadini e city users un wallet digitale per sperimentare una mobilità più sostenibile e on demand.

La Città di Torino, grazie all’expertise di 5T nel MaaS, ha collaborato con tutti gli operatori del settore attivi sul territorio per accompagnare la trasformazione digitale della mobilità in atto. A partire dalla sinergia con GTT che, con la propria rete di trasporto pubblico (bus, tram e metro) rappresenta il vero asse portante del MaaS, Torino ha facilitato l’integrazione delle Super App di “MaaS ToMove” anche con i servizi di mobilità offerti da numerosi operatori come: TaxiTorino, RideMovi, Dott e Voi, Cooltra e Flibco.

Il progetto “MaaS ToMove” è parte integrante di ToMove, l’iniziativa della Città di Torino focalizzata sullo sviluppo di nuovi scenari di mobilità urbana smart e sostenibile. Questa sperimentazione guiderà Torino verso un futuro di mobilità sempre più integrata, efficiente e sostenibile nei prossimi due anni. L’intera iniziativa è finanziata con risorse del Fondo Complementare al PNRR nell’ambito del programma nazionale “MaaS4Italy”, promosso in collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD) della Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero delle infrastrutture e dei Trasporti (MIT).

In occasione del Salone del Libro di Torino, lo Spazio della Città di Torino e della Città metropolitana (Pad. 1), ospiterà il panel “Come immagino la vita nella Città del futuro?”, previsto il prossimo 12 maggio alle ore 15:00. Un momento di incontro con il pubblico per raccontare il progetto “MaaS ToMove” e per coinvolgere attivamente i cittadini nel percorso della Città di Torino verso la mobilità sostenibile e la neutralità climatica.

Inoltre, presso il Punto Informativo Unificato della Città di Torino, situato in Piazza Palazzo di Città 9a, i cittadini potranno ricevere ulteriori informazioni sul progetto e prendere parte alla sperimentazione. Il punto informativo è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 10:00 alle 18:00. Ulteriori informazioni sul progetto “MaaS ToMove” sono disponibili su https://muoversiatorino.it/it/maas-to-move/

TORINO CLICK

Salone del Libro, un viaggio lungo cinque giorni immersi nella “vita immaginaria”

Questa mattina si sono accesi i riflettori sulla 36a edizione del Salone Internazionale del Libro Di Torino.

A fare gli onori di casaall’Auditorium del Lingotto   è stata la nuova direttrice Annalena Benini, che ci guiderà in una totale immersione di 5 giorni, da oggi fino al 13 maggio, nella vita immaginaria di lettori e autori. “Vita immaginaria” è proprio il titolo di questa edizione, che si ispira al titolo del libro di Natalia Ginzburg e vuole essere un omaggio al potere della fantasia e al mondo creativo. Con un particolare occhio di riguardo ai più giovani come hanno sottolineato tutti gli intervenuti. In questa direzione la scelta di creare quest’anno  il padiglione 4, come ha spiegato Silvio Viale, uno spazio temporaneo costruito all’esterno per dare maggiore visibilità alla programmazione del Bookstock che da sempre si rivolge soprattutto al pubblico dei più giovani.

Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha sottolineato l’importanza di continuare a investire sull’intelligenza naturale che ci è data per nascita, accanto a quella artificiale, proprio attraverso la lettura, ricordando che per andare in questa direzione è compito delle istituzioni proteggere le librerie storiche che negli ultimi tempi sono andate incontro a grandi difficoltà per sopravvivere per gli elevati costi degli affitti.

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo è intervenuto per difendere il Salone del libro, come patrimonio importante del nostro territorio in qualità di sindaco, ma anche come semplice cittadino. Ha aggiunto: “E continuiamo a diffondere questa cultura del libro. E poi dico questo, ma stavolta da genitore: le nuove generazioni sono fragili, hanno bisogno di guida, di cultura e il libro può essere un buon veicolo”.

“Ho potuto lavorare in grande libertà – ha rivelato infineAnnalena Benini – È stato un anno entusiasmante. Sarà il salone delle ragazze e dei ragazzi. Sarà il salone dell’incontro e anche dell’incontro da molto lontano. Ci sono scrittori che vengono dal Giappone, dall’America, dall’Europa ed è una gioia accoglierli e celebrare finalmente di nuovo questo incontro fisico tra lettori, autori ed editori. Ci sarà pluralità di idee come deve essere: il vero punto di partenza per ogni lavoro culturale”.

A seguire nella Sala Oro  la lectio magistralis del Premio Pulitzer Elizabeth Strout, L’inizio molto lento della mia carriera”, questo il titolo della lezione inaugurale in cui la scrittrice americana ha mescolato i ricordi di infanzia quando la madre la incoraggiava a scrivere e iniziava ad affinare il suo sguardo curioso sul mondo, le fatiche per riconoscersi e farsi riconoscere come scrittrice, un percorso accidentato e affascinante fatto di incontri ed epifanie.

“Nella mia vita ho sempre creduto nel potere della narrativa: ci permette di entrare nella vita degli altri e di riconoscere i nostri sentimenti.”afferma la Strout “La mia speranza è che i personaggi di cui ho scritto diventino amici per i miei lettori, così come sono diventati miei amici i tanti personaggi di tutti i libri che ho letto nel corso degli anni.

È stato un onore per me poter condividere con voi i miei lentissimi esordi.

Lunghe file di scolaresche in questo primo giorno e sale gremite per un autore che unisce tantissime generazioni, Roberto Vecchioni, in Sala Oro per presentare il suo ultimo libro “Tra il silenzio e il tuono” e per Enrico Galiano , Rossana Soldano ed Erin Doom, autori di romance che attirano i più giovani per la loro capacità di sviscerare emozioni ed sentimenti.

Accolta con grande calore dopo “la bufera Scurati” la conduttrice RAI Serena Bortone ha presentato il suo romanzo d’esordio “A te vicino così dolce” in cui racconta la sua adolescenza romanzata nella Roma degli anni Ottanta, un libro molto delicato sull’amicizia e l’identità di genere.

Giuliana Prestipino

Grande folla a “Librolandia” per un calendario ricchissimo di iniziative

Al via il Salone del Libro di Torino aperto questa mattina al Lingotto, all’Oval e Centro congressi. Già prima dell’apertura stamane  era presente una grande folla. All’inaugurazione  Annalena Benini, nuova direttrice, con  i ministri della Cultura Gennaro Sangiuliano e Giuseppe Valditara, il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente del Piemonte, Alberto Cirio. È seguita la lezione inaugurale di Elizabeth Strout. ‘Vita immaginaria’ è il tema di questa edizione numero 36. Tra i nomi più attesi Salman Rushdie che dialogherà  con Roberto Saviano. Rushdie presenterà il suo nuovo libro, Coltello, Meditazioni dopo un tentato assassinio (Mondadori, 2024) ripercorrendo per la prima volta l’attentato  del 12 agosto 2022.

Ristoranti aperti fino a (quasi) mezzanotte per il Salone del Libro

 

24 locali torinesi garantiscono il servizio fino alle 23:30, tramite prenotazione entro le 22:30

 Il Salone del Libro avvia la 36° edizione e i ristoranti torinesi aprono le cucine fino a tardi. Per tutta la durata del Salone i ristoratori di Epat Ascom Torino e provincia, in collaborazione con il circuito Mangè Bin, ampliano, infatti, l’orario di apertura fino alle 23:30, tramite prenotazione entro le 22:30.

 

24 i ristoranti che hanno aderito all’iniziativa Epat: Al Gufo Bianco, Antica Trattoria Con Calma, Antica Trattoria Del Sole, Brace Pura, Cantine Risso, Casa Broglia, DDR, Due Mondi, El Beso, Fanfaluch, Il Barbabuc, Le Fanfaron Bistrot, Le Vitel Etonné,  Oinos, Osteria Rabezzana, Osteria Rotonda Dei Facchinetti, Qr Quadrilatero Romano, Ristorante La Mina, Ristorante Lagrange, Ristorante Sorriso, Rock House Pub, Rosso Piccante, T.Bone, Vineria Rabezzana.

«Abbiamo voluto avviare questa iniziativa, su cui ragioniamo da tempo, – sottolineano il presidente di Epat Ascom Vincenzo Nasi e il coordinatore dei ristoratori Maurizio Zito – proprio in occasione del Salone del Libro per garantire a tutti di poter godere appieno dell’offerta gastronomica di Torino. Un’offerta che si è fatta conoscere nel tempo e che oggi è decisamente apprezzata dai visitatori e dai turisti che raggiungono il nostro territorio in occasione di manifestazioni ed eventi. L’ampliamento degli orari rappresenta un’opportunità in più per vivere Torino in un momento di grande effervescenza culturale, permettendo a tutti di combinare l’amore per i libri con il piacere della buona tavola. Ciò che chiediamo è comunque una prenotazione entro le 22:30, in modo da poter garantire un alto livello qualitativo sia di cucina sia di servizio».

Epat risponde, così, con un impegno concreto alla proposta di adozione di modelli di ristorazione propri di una città turistica e internazionale, pensando però anche ai cittadini che desiderano gustare una cena fuori casa anche dopo uno spettacolo teatrale o una proiezione cinematografica. Un impegno che potrà essere esteso, nel tempo, anche agli altri grandi eventi che animano la città.

Traffico, cantieri, logistica al collasso: il Risiko delle autostrade piemontesi

La denuncia arriva dalla Federazione Autotrasportatori Italiani FAI di Torino: traffico in tilt sulle tangenziali, autostrade assediate dai cantieri, giornate perse in coda sono il refrain per gli autotrasportatori  piemontesi che non accenna a cambiare.

Fai parla di “drammatica situazione delle autostrade piemontesi a causa di cantieri interminabili che caratterizzeranno i prossimi mesi fino al 2025, e riguardano il nodo di Torino, i collegamenti con la Francia e tra il Piemonte e la Liguria”.

L’estate ormai alle porte, considerazioni meteo a parte, si presenta per gli autotrasportatori, e non solo, secondo la federazione dei trasportatori “come un lungo periodo di passione per il Piemonte e per Torino” in particolare, per quanto riguarda strade, autostrade, arterie di scorrimento e valichi alpini, tra lavori, interruzioni, frane ed altro ancora.

FAI Torino chiede perciò di “istituire al più presto un Tavolo di Lavoro con la Prefettura e con i Concessionari Autostradali con l’obiettivo di condividere una pianificazione dei cantieri organizzata in modo da ridurre il più possibile l’impatto sul traffico.

«Il Risiko delle previsioni di cantieri inamovibili e interruzioni programmate, comunicate da ATIVA e SITAF per l’estate e fino a fine anno, contribuiranno ulteriormente alle già disagiate condizioni in cui si versano  i trasporti commerciali che servono il Piemonte e la Liguria – afferma Gian Luca Timossi, Segretario provinciale della FAI di Torino – un ulteriore colpo alla produttività delle imprese di autotrasporto, i cui autisti passano più tempo in coda di quello in viaggio, e all’economia di due regioni a forte vocazione logistica».

Il Piemonte vive una a fase di isolamento infrastrutturale ormai drammatica, i cui punti critici sono rappresentati dai valichi alpini, dall’anello tangenziale di Torino e dal collegamento con Liguria e Lombardia. – sottolinea Enzo Pompilio D’Alicandro, Presidente FAI Torino -.  Al Traforo del Monte Bianco sono in programma frequenti chiusure dovute ai lavori di manutenzione, al Traforo del Frejus è stata realizzata la seconda canna, ma non è ancora in esercizio; il tratto autostradale tra Torino e Bardonecchia è oggetto di una continua attività di manutenzione straordinaria, con enormi disagi per la circolazione. I valichi a sud ed ovest verso la Francia continuano ad essere interdetti (Colle del Tenda) o con forti limitazioni (Maddalena – Monginevro – Moncenisio). Per non parlare della Tangenziale di Torino, anello incompleto e mancante della tratta ad Est, e dell’altrettanto critica situazione delle autostrade di collegamento con la Liguria.  Una situazione che non è più tollerabile e che rischia di vanificare buona parte delle opportunità di sviluppo economico e sociale del Piemonte nei prossimi anni».

Duemila eventi in programma: al via il Salone del Libro di Torino

Da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2024, Lingotto Fiere

137 mila mq espositivi, oltre 800 stand, 51 sale e 180 laboratori, quasi 2.000 eventi al Lingotto e oltre 500 sul territorio con il Salone Off

Il Salone Internazionale del Libro di Torino torna al Lingotto Fiere da giovedì 9 a lunedì 13 maggio per la sua XXXVI edizione, sotto la nuova direzione di Annalena Benini.

Il programma è consultabile integralmente sul sito www.salonelibro.it 

 

Vita immaginaria. È il tema della XXXVI edizione, quel territorio sorprendente e misterioso che diventa una mappa possibile del futuro. Questa edizione sarà un omaggio alla vita immaginaria che muove la vita creativa, in tutte le sue forme. 

 

Gli spazi e le novità. Tornano gli spazi che da anni caratterizzano il Salone del Libro: i padiglioni 1, 2, 3, l’Oval di Lingotto Fiere, il Centro Congressi Lingotto e lo spazio Pista 500 di Pinacoteca Agnelli. Un’importante novità di quest’anno sarà il padiglione 4, uno spazio temporaneo costruito all’esterno: una scelta fatta per migliorare la fruibilità generale del Salone e dare maggiore visibilità alla programmazione del Bookstock. Il padiglione 4 sarà quindiuno spazio dedicato alla formazione, alla sperimentazione eallo scambio tra generazioni.

Le sale che accoglieranno i quasi 2.000 eventi saranno 51, e per il primo anno l’Auditorium del Centro Congressi Lingotto, sarà aperto al pubblico dal venerdì al lunedì, così da avere circa 15.000 posti a sedere in più per assistere alla programmazione. 

Dal 2019, per organizzare la fiera, la Salone Libro Srl è arrivata a occupare spazi di proprietà di sei diversi soggetti, i più riconoscibili dei quali sono il Lingotto Fiere, il Centro Congressi Lingotto, la Pinacoteca Agnelli, la Galleria Commerciale 8 Gallery, Lingotto 2000 SpA, Biesse investment Company SpA.

 

Regione e Lingua ospite. Il Salone del Libro accoglierà come regione ospite la Liguria e anche una lingua, il tedesco, presenti con uno stand al padiglione Oval, dove cureranno nei giorni dell’evento una programmazione dedicata.  

IL PROGRAMMA DI VITA IMMAGINARIA

 La serata di pre-inaugurazione con Rai Radio3. Come da tradizione, l’apertura del Salone verrà anticipata dall’evento organizzato in collaborazione con Rai Radio3 previsto per la serata di mercoledì 8 maggio in diretta dall’Auditorium Rai di Torino “Arturo Toscanini” alle ore 20. Quest’anno il titolo sarà Castelli in aria. Diventare qualcun altro fantasticando: un viaggio in parole e musica, con David Riondino, Monica Demuru e Natalio Mangalavite.

 

L’inaugurazione. La XXXVI edizione del Salone del Libro comincerà ufficialmente giovedì 9 maggio. In programma è previsto un momento di saluti istituzionali ai quali seguirà in Sala Oro la Lectio inaugurale dal titolo L’inizio molto lento della mia carriera molto veloce di Elizabeth Strout, una delle autrici più incisive della letteratura contemporanea americana.

 

Le inaugurazioni del Bookstock. Ad aprire il programma per le scuole superiori ci sarà Maurizio Maggiani che dialogherà con un gruppo di giovani sul tema della memoria a partire dal suo Calendario Civile (Feltrinelli). A seguire, l’evento L’Europa e il suo futuro secondo i giovani dove si parlerà di clima e diritti con Giorgio Brizio, curatore di Per molti anni da domani (Bollati Boringhieri), libro che raccoglie le voci e le riflessioni di 27 attivisti europei, insieme con due dei 27 contributori, Mamadou Kouassi, dall’Italia e Ūla Balaševičiūtė dalla Lituania. Con loro Alberto Anfossi, Segretario generale della Fondazione Compagnia di San Paolo che cura l’evento.  Luciana Littizzetto, curatrice della sezione Leggerezza, inaugurerà la programmazione dei più piccoli insieme con un gruppo delle scuole primarie. L’incontro sarà preceduto dallo spettacolo Pimpa viaggia in Italia (Franco Cosimo Panini). 

LE SETTE SEZIONI: TUTTI GLI INCONTRI 

Arte. La curatrice Melania G. Mazzucco dialogherà con l’artista Monica Bonvicini, celebre per le sue installazioni, sculture e video, esplorando temi come il potere, il genere e lo spazio; con la gallerista Francesca Cappelletti, Direttrice di Galleria Borghese di Roma e storica dell’arte; con la scrittrice Alexandra Lapierre, nota per i suoi romanzi incentrati su grandi personaggi dimenticati della Storia, soprattutto donne, e con l’archeologo, storico dell’arte e curatore di mostre italiano Salvatore Settis.

Cinema. Il curatore Francesco Piccolo incontrerà Ippolita di Majo e Mario Martone, che parleranno del loro sodalizio tra vita e professione artistica; la regista Francesca Archibugi e l’attrice Jasmine Trinca, che racconteranno la loro impresa di trasformare in serie tv un capolavoro della letteratura contemporanea come La Storia di Elsa Morante; Paolo Sorrentino, con cui condividerà il punto di vista che lo ha accompagnato nel corso della sua carriera cinematografica e Valeria Golino che racconterà il suo progetto più coraggioso e impegnativo, la serie tv tratta da L’arte della gioia di Goliarda Sapienza, nel centenario della nascita. Non mancherà l’approfondimento con il gruppo di lettura dei  giovani del Salone nel quale Francesco Piccolo guiderà i partecipanti attraverso le meraviglie della settima arte.

 

Editoria. La curatrice Teresa Cremisi parlerà delle peculiarità delmestiere editoriale con Antonio Sellerio, direttore editoriale di Sellerio editore, Antoine Gallimard, nipote di Gaston Gallimard, fondatore della nota casa editrice francese, Stefano Mauri, presidente e amministratore delegato di GeMS, e infine Massimo Turchetta, Direttore Generale Rizzoli.

 

Informazione. Il curatore Francesco Costa parlerà con alcune tra le persone più esperte del giornalismo italiano e internazionale, come Jill Abramson, prima donna a dirigere il New York Times, Daniele Raineri, inviato di guerra, Ben Smith, uno dei giornalisti più influenti degli Stati Uniti, fondatore di Semafor e di start-up digitali per l’informazione e Luca Sofri, direttore del Post, che nella giornata di domenica condurrà al Salone del Libro un’edizione speciale della “Rassegna stampa live” del Post. Nell’incontro con il gruppo di lettura dei giovani del Salone Francesco Costa proverà a fornire ai presenti una bussola per non perdersi nel mare dell’informazione.

Leggerezza. La curatrice Luciana Littizzetto incontrerà Alessia Gazzola, Stefania Bertola e Diego De Silva, scrittori dalla vena ironica, e terrà un omaggio a un mito della scrittura leggera, Marcello Marchesi, scrittore, regista, paroliere, e anche cantante e attore. A parlarne con Littizzetto, un altro mito, Gianni Morandi, e anche Giacomo Papi e Luca Bianchini. L’ultimo appuntamento, vedrà coinvolti tre autori televisivi sulle loro tecniche di scrittura: Andrea Zalone (autore di Maurizio Crozza), Luca Restivo (autore di Alessandro Cattelan) e Piero Guerrera (autore di Fabio Fazio).

 

Romance. La curatrice Erin Doom, insieme ai suoi ospiti, si addentrerà nell’aspetto emotivo delle opere, dialogando con Rossana Soldano ed Enrico Galiano, con l’autrice argentina Mercedes Ron, e con Rokia e Hazel Riley, le scrittrici italiane che dagli esordi giovanissime su Wattpad, hanno raggiunto milioni di lettori. In collaborazione con Netflix, il gruppo di lettura dei giovani del Salone intervisterà la stessa Erin Doom su Il fabbricante di lacrime e la sua trasposizione cinematografica. Nell’incontro saranno svelati alcuni retroscena e ulteriori dettagli del film. Netflix sarà presente al Salone anche con un secondo momento in cui si approfondirà il rapporto tra pagina e schermo in un viaggio attraverso alcuni dei prossimi progetti seriali e cinematografici ispirati a libri.

 

Romanzo. Il curatore Alessandro Piperno inviterà autori e autrici a raccontare il loro approccio alla lettura. Tre autori italiani, di tre generazioni diverse e tra le voci più importanti del nostro panorama letterario: Claudia Durastanti, Sandro Veronesi e Domenico Starnone. Non mancherà l’incontro rivolto ai più giovani, con la partecipazione del gruppo di lettura dei giovani del Salone, nel quale Alessandro Piperno mostrerà come la lettura possa essere strumento di comprensione del mondo e di partecipazione, oggi come ieri.

 

I TEMI DELLA XXXVI EDIZIONE

 

Due grandi temi attraverseranno questa edizione del Salone del Libro di Torino: “In questa nuova parte del programma verrà raccontato il mondo in movimento attraverso la vita e le imprese di scrittrici, filosofe, poete, scienziate che continuano ogni giorno a cambiare la storia con la forza della voce e del talento, e attraverso sguardi sul presente, che riguardano la realtà ma anche la vita immaginaria, in tutte le sue forme”, come racconta Annalena Benini, Direttrice editoriale del Salone Internazionale del Libro

 

Primo grande fil rouge della programmazione del Salone sarà una riflessione urgente su femminismo, violenza di genere, il ricordo di grandi donne del presente e del passato, e ancora, il ruolo e lo spazio delle donne nella società. Ne parleranno, tra gli altri: Giulio Cecchetin, Jennifer Guerra, Dacia Maraini, Viola Ardone, e Sabrina Efionayi, Daria Bignardi,  Rebecca Makkai, Cathy La Torre. Verranno ricordate le donne del nostro passato con numerosi incontri come Michela Murgia, Natalia Ginzburg, Carla Lonzi, Goliarda Sapienza, Emily Dickinson e Virginia Woolf.

 

Il secondo grande tema, trasversale a tutto il programma del Salone, sarà lo sguardo sulla società e sul nostro presente. Ne parleranno, tra i tanti: Maurizio Molinari, Boris Belenkin, Fiamma Nirenstein, Najwan Darwish, Abdulrazak Gurnah, Luciano Canfora, Marco Travaglio, Paola Caridi, Gustavo Zagrebelsky e Amin Maalouf.

 

I grandi ospiti internazionali. Un’edizione dal respiro internazionale: dall’America alla Cina, da Occidente a Oriente, la Vita immaginaria porta a viaggiare in mondi vicini e lontani, conosciuti o ignoti. A Torino Lingotto arriveranno, tra gli altri: YuHua, Murata Sayaka, Orhan Pamuk, Witold Szabłowski, Eshkol Nevo, Don Winslow, Diane Williams, Joël Dicker, Amélie eJuliette Nothomb, Yara Nakahanda Monteiro, James Ellroy, Asli Erdoğan, Alicia Giménez Bartlett.

 

I grandi ospiti italiani. Da nord a sud, come ogni anno si ritroveranno a Torino moltissime voci nostrane della contemporaneità, tra cui: Alessandro Baricco, Alessandro Barbero, Paolo Cognetti, Simonetta Fiori, Romana Petri, Corrado Augias, Stefano Massini, Donatella Di Pietrantonio, Walter Siti, Emanuele Trevi, Walter Veltroni, Chiara Valerio.

 

Inchiesta di Genova, arrestato l’ad di Iren per vicende estranee all’azienda

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Nominato lo scorso anno ad della multiutility del Nord-Ovest Iren, oggi è stato arrestato nell’ambitodell’inchiesta di Genova per la quale è finito ai domiciliari il presidente  della Regione Liguria Giovanni Toti. Nella maxi indagine della direzione distrettuale Antimafia e della Guardia di finanza è coinvolto anche l’amministratore delegato di Iren, Paolo Emilio Signorini, con l’accusa di corruzione “per l’esercizio della funzione e per atti contrari ai doveri d’ufficio”, vicende che non riguarderebbero Iren ma la precedente attività alla guida dell’autorità portuale genovese.

Iren scrive in una nota  di avere “appreso stamane dalla stampa dell’applicazione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti dell’Amministratore Delegato Paolo Signorini disposta dall’Autorità Giudiziaria di Genova. I reati contestati e riportati nel comunicato stampa della Procura della Repubblica di Genova sono riferiti al suo precedente ruolo di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e non riguarderebbero quindi Iren. Il Gruppo ha già attivato le procedure necessarie a garantire da subito piena continuità aziendale e a tal fine è stato convocato entro il primo pomeriggio della giornata odierna un consiglio di amministrazione straordinario per l’attribuzione temporanea delle deleghe”.

Salone del Libro di Torino, manca poco al taglio del nastro. Gli incontri apripista

“La guerra, la storia, la memoria che verrà”, al centro dei primi incontri organizzati dal “Comitato Resistenza e Costituzione della Regione Piemonte”

Giovedì 9 e venerdì  10 maggio

Due eventi dedicati al tema della “Guerra” e della “Memoria” (media partnership “La Stampa”). E quattro nomi di assoluto rilievo sul piano storico e culturale: saranno loro, fra le figure di maggior interesse, a fare da apripista alla XXVI edizione del “Salone Internazionale del Libro di Torino” che farà della città la “Capitale della Lettura” dal 9 al 13 maggio. Due eventi, si diceva. Tenuti in collaborazione con “Polo del ‘900”, “Anpi”, “Comunità Ebraica”, “Istoreto” e “Aiace”.

Il primo (giovedì 9 maggioore 14,30, Padiglione 2, presso l’“Arena Piemonte) è un monologo sulla “Guerra” attraverso la letteratura e il cinema, con protagonista Mattia Feltri, direttore del giornale online“HuffPost” ed editorialista de “La Stampa” dove oggi cura la rubrica di prima pagina “Buongiorno”; il secondo (venerdì 10 maggioore 15,30, stesso luogo) metterà a confronto sul tema della trasmissione della “Memoria” la regista e sceneggiatrice Francesca Archibugi, la scrittrice Lia Levi e la giornalista Agnese Pini.

“Guerra, tempo di vivere tempo di morire”: il canovaccio sui cui andrà a muoversi l’intervento di Feltri: un monologo sulla guerra “attraverso la letteratura e il cinema”. Da Stanley Kubrick a Remarque, passando per Omero, il Vangelo e la “Chanson de geste”, il primo genere poetico (basato su eventi del periodo carolingio) “ben definito e strutturato espresso in lingua d’oil”. Una cascata di materiale storico su cui riflettere, per fare poi i conti, a valle, con la tragica realtà dei giorni nostri.

Su “La memoria che verrà” verteranno invece gli interventi di Francesca Archibugi, Lia Levi e Agnese Pini. A moderare il confronto la giornalista de “La Stampa”Fulvia Caprara“Una riflessione – spiegano gli organizzatori – a più voci su come trasmettere la ‘Memoria’ e interessare alla ‘Storia’ le generazioni più giovani”.

Compito non facile quello affidato all’Archibugi, alla Levi e alla Pini. Sicuramente di enorme interesse per le varie angolazioni riflessive e propositive da cui le “magnifiche” tre sapranno scoccare frecce che arriveranno senza dubbio dritte al cuore del grande pubblico e di quello più giovane soprattutto.

Con cinque “David di Donatello” e tre “Nastri d’argento”Francesca Archibugi (romana, classe ’60) è considerata una delle principali registe italiane, “capace di mescolare la commedia e il dramma e di penetrare nelle emozioni e nelle fragilità umane, analizzando vizi e debolezze dell’Italia”. Nel 2015 scrive insieme al regista Paolo Virzì la sceneggiatura de “La pazza gioia”. Nel 2022 dirige il film “Il colibrì” dal libro di Sandro Veronesi. Nel 2016 dirige la serie televisiva “Romanzo famigliare”, con Giancarlo Giannini e Vittoria Puccini, e più recentemente “La Storia”, tratta dall’omonimo romanzo di Elsa Morante, con Jasmine Trinca e Valerio Mastandrea.

Lia Levi, nata a Pisa (1931) da una famiglia piemontese di origine ebraica, ha vissuto da bambina sulla sua pelle le persecuzioni razziali, esperienza che ha voluto testimoniare nel suo primo romanzo, “Una bambina e basta” (1994), vincitore del “Premio Elsa Morante” opera prima: dopo l’8 settembre 1943 riuscì a salvarsi dalle deportazioni nascondendosi per dieci mesi con le sorelle Gabriella e Vera, e la madre Leontina in un collegio romano di suore. Da allora ha continuato a scrivere romanzi sia per adulti sia per ragazzi, aggiudicandosi svariati Premi. L’ultimo lo “Strega Giovani” con “Questa sera è già domani” (2018). Per trent’anni ha fondato e diretto il mensile “Shalom”.

Agnese Pini (1985), nata a Carrara, dirige da agosto del 2019 “La Nazione”, prima donna in 160 anni di storia del quotidiano. Dal primo luglio 2022 è stata nominata anche Direttrice Responsabile di “QN Quotidiano Nazionale”“Il Resto del Carlino” e “Il Giorno”. Nel 2023 ha pubblicato “Un Autunno d’agosto” (“Chiarelettere”): “l’eccidio nazifascista che ha colpito la mia famiglia; una storia d’amore mentre la guerra torna a fare paura”. Una storia che “ho pensato essere per molto tempo – prosegue la Pini – un capitolo ormai chiuso della storia dell’Italia e della mia storia personale. Grazie anche al lavoro che faccio, ho capito invece che quel capitolo era tutt’altro che chiuso, che lì si nascondono gli istinti più inconfessabili di ciò che possiamo ancora essere … Questo è un libro sugli ultimi ed è a loro che è dedicato, perché su di loro si è costruita l’ossatura forte e imperfetta di tutto il nostro presente, dunque anche del mio”.

g.m.

Nelle foto: Mattia Feltri, Francesca Archibugi, Lia Levi e Agnese Pini

Immagine di copertina C. Benedetto