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Allo sciopero anche gli antagonisti: agenti feriti. Università e Porta Susa occupate dai precari

I sindacati Cgil e Uil hanno manifestato  a Torino  contro la precarietà, i tagli alla spesa e le liste d’attesa infinite  in sanità.

Il corteo svoltosi pacificamente ha avuto un epilogo violento alla stazione di Porta Nuova  dove si sono verificati scontri tra gli agenti di polizia e gli antagonisti. La stazione di Porta Suda è stata occupata per mezz’ora da qualche decina di manifestanti che hanno invaso i binari.

Bruciate in piazza le immagini di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Davanti al Campus universitario, invece, all’insegna dello slogan  “Contro i tagli e la precarietà blocchiamo l’Università” i  lavoratori universitari precari hanno bloccato le entrate del Campus universitario Einaudi.

Ieri era sato presidiato Palazzo Nuovo.

 

Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dei sindacati di polizia  Coisp, SIAP e Fsp:

Sei agenti feriti, escalation violenza 

“Offese e aggressioni continue ai poliziotti: non ce la facciamo più”. Così  Domenico Pianese, segretario generale del sindacato di polizia Coisp, in seguito agli scontri tra Polizia e Antagonisti  avvenuti questa mattina a Torino nel corso della manifestazione dello sciopero generale.
“Stiamo assistendo a un’escalation di violenza contro le forze dell’ordine – continua – e il bilancio in questo momento è di 6 poliziotti feriti. Questi estremisti, aggressivi e violenti, non hanno esitato a scagliarsi rabbiosamente contro gli agenti, intonando cori offensivi e definendo ‘servi’ i nostri colleghi, in un chiaro tentativo di delegittimare il loro ruolo e il loro impegno al servizio della collettività”. “Non è immaginabile – continua Pianese – che i poliziotti debbano continuare a subire attacchi e insulti di questo genere, spesso promossi da una matrice ben definita che trova legittimazione in chi, irresponsabilmente, inneggia alla rivolta sociale. Questo atteggiamento non solo mette a rischio la sicurezza degli agenti, ma compromette anche la tranquillità delle città e la sicurezza dei cittadini”. “È indispensabile – aggiunge – che la politica, in modo trasversale, condanni con fermezza questi comportamenti criminali. Non ci devono essere ambiguità né atteggiamenti giustificazionisti: la violenza non può e non deve mai essere tollerata. Ora più che mai tutte le forze sane del Paese devono prendere posizione per rigettare qualsiasi forma di violenza per sostenere con forza il lavoro delle forze dell’ordine. Siamo stanchi di contare i feriti, siamo stanchi di vedere le città trasformarsi in un campo di battaglia in cui una minoranza violenta tenta di tenere in scacco la stragrande maggioranza dei cittadini perbene”, conclude.

Il  Segretario Generale Provinciale SIAP Pietro Di Lorenzo ha commentato:

“ Anche oggi Torino maglia nera in Italia a causa delle violenze dei soliti pseudo studenti e pacifinti che approfittano di ogni occasione per scagliarsi contro le forze di Polizia. Ancora feriti, se ne contano già sei, e ingenti danni ai mezzi della Polizia in un crescendo di aggressività, provocazioni e violenze favorite da impunità e coperture politiche.
E’ la prova a nulla servono manifestazioni, slogan e vittimismo invocando chissà quale comprensione da parte di chi odia le divise.
L’unica cosa che può essere utile è la rapida approvazione definitiva del DDL sicurezza che contiene molti degli strumenti per contrastare la deriva a cui stiamo assistendo e per restituire autorevolezza a chi rappresenta lo Stato e presta la propria opera nell’interesse
della Nazione ”

 

Luca Pantanella Segretario Provinciale FSP Polizia di Stato di Torino:

Lo sciopero generale si è trasformato in un’occasione per gli estremisti di Askatasuna per scatenare la violenza in città. Gruppi organizzati, con il chiaro intento di provocare disordini, hanno attaccato le forze dell’ordine, cercando di occupare la stazione di Porta Nuova e vandalizzando un supermercato. È inaccettabile che un sindacato nazionale permetta che il proprio nome venga strumentalizzato da chi ha come unico obiettivo quello di seminare il caos. Chiediamo alla CGIL, alla UIL e a tutti gli organizzatori di prendere le distanze da questi atti di violenza e di condannare fermamente chi li ha commessi. Il Sindaco Lo Russo, invece di cercare di legalizzargli l’Askatasuna, dovrebbe agire con fermezza e chiudere il centro sociale che funge da base per questi gruppi violenti. È lì che si organizzano e pianificano le loro azioni, e togliere loro questo punto di appoggio è fondamentale per riportare l’ordine in città.Non possiamo permettere che Torino diventi una piazza di guerra. Chiediamo alle istituzioni di intervenire con decisione per fermare questa escalation di violenza. A farne le spese, in primis, c’è sempre chi sta in prima linea: le Forze dell’Ordine.

 

Foto: copertina Lori Barozzino; piazza Castello lineaitaliapiemonte.it

Pil Piemonte, la crescita del turismo estero compensa (in parte) le difficoltà dell’automotive

In anteprima, il Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino diffonde le sue stime sull’andamento dell’Economia Piemontese nel terzo trimestre dell’anno. Si registra un significativo incremento del turismo estero. In rallentamento le esportazioni a causa della crisi del settore auto e dell’economia tedesca.

Dopo il rallentamento registrato dal PILNOW nel secondo trimestre, l’economia del Piemonte torna al segno positivo, con un +0,5% rispetto al terzo trimestre del 2023. Le difficoltà dell’automotive, che è stato il principale responsabile del rallentamento delle esportazioni, in calo dell’1,2%, sono state compensate dai settori del turismo, dei servizi e delle costruzioni (per merito del Pnrr).

Sono queste le stime del PILNOW, un modello di valutazione dell’economia regionale, elaborato dal Comitato Torino Finanza presso la Camera di commercio di Torino, in grado di aggiornare l’andamento del PIL piemontese su base trimestrale con un anticipo di sette trimestri rispetto ai dati ufficiali Istat.

Nel terzo trimestre 2024, il PILNOW ha raggiunto un valore di 155 miliardi di euro a prezzi correnti, pari a 135 miliardi di euro a prezzi costanti del 2015, con un incremento di 0,9 miliardi di euro in termini reali rispetto al trimestre precedente.  La crescita del Pil regionale ha superato leggermente la media nazionale (+0,4%), ma è stata inferiore al valore medio dell’UE a 27 (+0,9%), essenzialmente per l’esposizione regionale all’economia tedesca e al settore dell’auto.

Questo dato positivo, seppur in un contesto economico nazionale e internazionale complesso, conferma la tenuta dell’economia piemontese, con una crescita acquisita per il 2024 pari allo 0,4%, in linea con il valore nazionale.

Grazie al favorevole andamento del periodo estivo, il turismo estero ha fatto registrare un +11% su base annua, confermandosi come un nuovo motore di sviluppo per l’economia regionale. Le costruzioni, con un aumento del 17% dell’occupazione correlata, si risollevano dalla fine del superbonus e beneficiano dell’avvio degli investimenti legati al Pnrr, che stanno accelerando. Anche i servizi (+5% la loro occupazione annualizzata) dovrebbero aver avuto come base per il loro spunto gli stessi fattori causali. Si riduce, invece, l’occupazione nel commercio e nella manifattura (-1%).

Soffre l’export. La flessione dell’1,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, seppur inferiore alla media nazionale (-5%), evidenzia la correlazione del sistema produttivo piemontese con l’andamento dell’economia tedesca, in particolare per quanto riguarda il settore automotive. Nonostante ciò, il valore complessivo annualizzato dell’export piemontese è ancora forte e si attesta a 62,6 miliardi di euro, pari al 40,4% del PIL regionale, 9 punti superiore alla media nazionale, grazie al traino dei beni strumentali e del settore alimentare, che si sono irrobustiti nella regione. Tuttavia, il settore dei beni strumentali è il primo per esportazioni verso gli Usa e in futuro potrebbero esserci timori per i possibili dazi.

Il rallentamento industriale e l’automotive stanno facendo crescere (+13%) la Cig, pari a 37 milioni di ore annualizzate, contro un aumento del 10% a livello nazionale. Per quanto si tratti di un impatto temporaneo, esso produce una riduzione di occupazione attiva standardizzata di circa 20 mila ULA (un valore pari all’1,1% della forza lavoro), che porterebbe a un tasso di disoccupazione non ufficiale in salita dal 6,2% al 7,3%. Il rientro di questi valori nella norma dipende tuttavia non solo dagli investimenti locali.

Si registra una certa stabilità dei consumi, influenzata dall’incertezza economica e dalla perdita di potere d’acquisto dei mesi scorsi. Questa dinamica si riflette anche sul fronte del credito, con una flessione della domanda di prestiti del 5% in Piemonte e del 4% a Torino.

La stima del PIL regionale per l’intero 2024 è di una moderata crescita, che potrebbe rivelarsi pari allo 0,6% sulla base della tenuta degli stessi motori della parte iniziale dell’anno.

“Per ambire a tassi di crescita decisamente superiori – commenta il Presidente del Comitato Torino Finanza, Vladimiro Rambaldi – occorrono una ripresa più vigorosa delle attività di investimento e delle esportazioni del settore manifatturiero, oggi rallentato dal contesto europeo e internazionale. Siamo comunque in presenza di un’economia regionale resiliente, nonostante l’indebolimento dell’economia nazionale e le difficoltà che registra il settore dell’auto. Certo il quadro generale è molto incerto ed è difficile fare previsioni a medio/lungo termine. C’è anche l’incognita dei dazi statunitensi sui prodotti europei. Torino Finanza, anche grazie a PILNOW, continuerà a monitorare l’andamento dell’economia piemontese, fornendo analisi puntuali e strumenti di supporto alle decisioni di imprese e istituzioni”.

“Quello che questa analisi ci fotografa è un Piemonte in bianco/nero – dichiara Gian Paolo Coscia, presidente di Unioncamere Piemonte – Mentre il settore automobilistico ha subito un rallentamento a causa del più ampio contesto economico europeo, la diversificazione dell’economia piemontese, soprattutto nei settori del turismo e dei servizi, ha contribuito a mitigare questi effetti. Il significativo aumento del turismo estero sottolinea la crescente attrattività della regione come destinazione, contribuendo positivamente alle economie locali. Tuttavia, non si possono sottovalutare le sfide poste dal contesto economico globale e dalle tensioni geopolitiche in corso, nonostante il Piemonte abbia sempre dimostrato un’importante capacità di adattamento. La collaborazione tra le istituzioni, l’innovazione e la sostenibilità ambientale possono rappresentare la chiave di volta per garantire uno sviluppo economico duraturo e inclusivo”.

“I territori montani sono in crisi climatica e demografica”, richiesta di aiuto alla Regione

“Le Regioni possono fare molto per le aree montane: occorre agire sui servizi ecosistemici ambientali, sulla decarbonizzazione, sulla strategia forestale, sulla telefonia e sulle connessioni”. È l’appello lanciato in terza Commissione in Regione, presieduta da Claudio Sacchetto, che ha audito la delegazione di Uncem Piemonte composta da Roberto ColomberoMaurizio GiacolettoLoris Emanuel e Bruno Mandosso. L’obiettivo è rilanciare l’impegno per le politiche della montagna, non senza un’incisiva azione nazionale.

Gli auditi hanno sostenuto che è necessario mettere in campo tutte le forze politiche, economiche, sindacali, istituzionali, “per il futuro della strategia delle Green Communities – come ha ribadito Colombero – perché c’è bisogno di definire un percorso virtuoso per i territori montani, che stanno affrontando in primo luogo le crisi climatica e demografica”.

Altro tema centrale del ragionamento in Commissione è stato l’organizzazione del sistema istituzionale, dopo la soppressione delle Comunità montane: “c’è bisogno di una cornice normativa sulle Unioni di Comuni, sulle Unioni montane che sia più solida a livello nazionale. Oggi purtroppo, come evidenziato, le Unioni sono fragili, occorre una riforma seria delle Autonomie nel quadro delle riforme nazionali che tocchino anche il Testo unico degli Enti locali”.

“Senza voler essere esterofili, la vicina Francia cala i vari progetti su una solida organizzazione istituzionale” ha sottolineato Uncem.

In Piemonte ci sono 550 Comuni montani, 52 Unioni montane di Comuni, dopo aver avuto per 40 anni prima 48 e poi 22 Comunità montane.

Come è stato ribadito, occorrono norme nazionali per rafforzare le stesse Unioni, per renderle solide, forti, capaci di generare sviluppo, di riorganizzare la Pubblica amministrazione, di dare servizi alle comunità, diritti di cittadinanza, scuole, trasporti e sanità.

Per delucidazioni sono intervenuti: Alberto Avetta (Pd), Pasquale Coluccio (M5s), Marco Protopapa (Lega), Monica Canalis (Pd), Mauro Fava (Fi) e  Mauro Calderoni (Pd).

Torino è Capitale Europea del Turismo Intelligente 2025

 

La Città di Torino si aggiudica un nuovo e prestigioso riconoscimento internazionale, quello di “European Capital of Smart Tourism” per il 2025, un’iniziativa promossa dalla Commissione Europea.

“Un altro grande risultato per Torino – commenta il Sindaco Stefano Lo Russo -. Un riconoscimento che premia gli sforzi messi in campo per potenziare l’attrattività turistica della città e la sua notorietà a livello internazionale e di cui siamo davvero molto contenti”.

“In un anno come questo che nella nostra città vede numeri in crescita esponenziale rispetto al turismo – aggiunge l’assessore ai Grandi Eventi e Turismo Domenico Carretta – questo riconoscimento ci riempie ulteriormente d’orgoglio e conferma che il percorso tracciato va nella giusta direzione”.

Dopo il recente titolo di “Capitale europea dell’innovazione”, la città viene così nuovamente premiata a livello europeo, anche per la sua capacità di eccellere nel turismo intelligente, promuovendo soluzioni sostenibili e innovative.

Il riconoscimento viene infatti assegnato ogni anno alla città in Europa che più si distingue come destinazione turistica d’eccellenza a partire da quattro differenti criteri: sostenibilità, accessibilità, digitalizzazione del patrimonio culturale e creatività.

Torino ha prevalso in finale su altre sette città, selezionate dalla Commissione europea tra una rosa di 21 candidate provenienti da 10 paesi. Insieme al capoluogo piemontese, in gara per il titolo c’erano anche Genova, Bruxelles, Konya, Lahti, Lviv e Porto. L’iniziativa ha assegnato anche il premio “European Green Pioneer of Smart Tourism” alla città di Benidorm (Spagna).

A Torino viene riconosciuta la capacità di coniugare tradizione e innovazione, valorizzando il patrimonio storico e culturale così come quello naturalistico attraverso nuove tecnologie digitali e progetti creativi. Grazie a questo riconoscimento, la città riceverà un ampio supporto per incrementare la sua visibilità internazionale attraverso campagne di comunicazione e di promozione su scala europea. Nel corso del prossimo anno avrà la possibilità di instaurare collaborazioni con altre città europee, rappresentando un esempio di buone pratiche nel turismo sostenibile e intelligente.

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Auto elettriche, le vendite non decollano e Mirafiori si ferma di nuovo

Stellantis ha comunicato  la sospensione della produzione presso le carrozzerie di Mirafiori, dal 2 al 17 dicembre. La decisione, dovuta al calo di vendite delle vetture elettriche sul mercato internazionale, è stata già comunicata ai sindacati.  Un nuovo stop (uno dei tanti ormai all’ordine del giorno) per lo storico stabilimento torinese.  Inoltre dal 18 dicembre al 5 gennaio si terrà la chiusura collettiva dello stabilimento, come  da accordo stipulato nelle settimane precedenti, in occasione  delle festività di fine anno. La preoccupazione a Torino aumenta: il futuro dell’automotive sembra sempre più incerto.

Inverno alle porte: ecco il piano di accoglienza per i senza fissa dimora

La Città di Torino ha predisposto il piano di accoglienza invernale 2024/2025 rivolto alle persone senza dimora. Si tratta come di consueto di un potenziamento per la stagione più fredda della rete di servizi già attivi durante il resto dell’anno e dedicati alle persone in condizione di grave marginalità.

Nei numeri parliamo di 7milioni di euro di stanziamento complessivi e circa 1000 posti letto e di accoglienza notturna, 80 in più dello scorso anno, distribuiti in varie strutture con il coinvolgimento attivo di 38 enti del Terzo Settore.

“Quello dell’accoglienza e del sostegno alle persone senza dimora – spiega l’assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli – è un tema complesso per il quale non esistono soluzioni semplici o univoche, ma serve invece un approccio integrato che metta insieme politiche sociali, sanitarie e di sicurezza. L’impegno della Città, attraverso numerosi comparti, dai servizi sociali alla Polizia Locale, insieme ai tanti enti ed associazioni che operano a Torino, è concreto e continuo, con particolare attenzione al periodo invernale. L’obiettivo è quello di fornire a queste persone un’accoglienza dignitosa nelle notti più fredde e, grazie a personale qualificato, un primo sostegno e l’accompagnamento verso altri servizi a seconda delle loro necessità”.

Tra le strutture di accoglienza, riaprirà il 9 dicembre il sito umanitario della Città di Torino di via Traves gestito dalla Croce Rossa Italiana che conta 70 posti letto ed è aperto con accesso diretto a partire dalle ore 18. Quest’anno il servizio di accoglienza del sito sarà ulteriormente migliorato anche attraverso l’acquisto di moduli abitativi, che verranno installati nei prossimi giorni, per offrire alle persone maggiori livelli di comfort e privacy.

Dallo scorso inverno la rete di accoglienza si è arricchita della struttura dell’ex Buon Pastore, in corso Regina Margherita 153, di proprietà della Città e gestita dalla Croce Rossa Italiana in partenariato con altri enti del Terzo Settore con una capacità di ospitalità temporanea fino a 80 posti per adulti singoli, nuclei familiari e minori non accompagnati. Il sito non è ad ingresso libero ma le persone sono indirizzate qui perché seguite da associazioni o servizi sociali, che le prendono in carico direttamente o attraverso il Servizio homeless Torino, punto unico di accesso e orientamento ai servizi per persone in condizioni di marginalità che si trova in via Sacchi 47 ed è aperto da lunedì al sabato in orario 9,30 – 13 e 14-16.

A poca distanza dal punto unificato resta attivo, in collaborazione con l’ASL Città di Torino e il Terzo settore, anche l’ambulatorio socio sanitario di via Sacchi 49, che, a potenziamento del servizio già attivo, per il periodo invernale sarà aperto tutti i giorni, festivi compresi, con orario 15,30 – 18,30.

Potenziati già da queste settimane anche i servizi itineranti di intervento in strada e di prossimità messi in campo da operatori dei servizi sociali e della Polizia Locale, attivi tutti i giorni dell’anno, che ora possono contare su di un educatore in più per il servizio diurno che porta il totale a 6, e di un’equipe mobile aggiuntiva per quello notturno, attivo dalle ore 18 alle 2 di notte, operante sul territorio cittadino per prestare aiuto alle persone in difficoltà e indirizzarle verso i servizi di ospitalità. Sempre la Polizia Locale mette a disposizione una unità complessa multiprofessionale interdipartimentale, in cui operano 8 persone di diversi reparti specializzati, con il compito di garantire un livello dovuto di sicurezza urbana diffusa accogliendo e supportando nel contempo la fragilità delle persone che vivono nel contesto urbano con l’obiettivo di accompagnarle verso una miglior collocazione notturna e percorsi di supporto sociale. Nella zona del centro città opera quotidianamente una pattuglia dedicata nelle prime ore del mattino cui si aggiungono 3 pattuglie del Reparto Operativo speciale a settimana per interventi mirati e altre 2 pattuglie quotidiane che operano su tutte le zone della città e in modo particolare sulle zone più attenzionate rispetto alla presenza di situazioni di fragilità.

Ai siti di ospitalità già citati si aggiungono inoltre, la struttura di corso Sebastopoli 262, con fino a 16 posti letto, quella in piazzale Croce Rossa Italiana, che conta fino a 30 posti letto, e quella in via Spalato 15, dedicata a minori stranieri non accompagnati che può accogliere fino a 24 ospiti. Strutture che vanno naturalmente ad aggiungersi all’offerta di accoglienza temporanea già messa a disposizione dalla Città per le persone in difficoltà che comprende oltre 20 Case di ospitalità, alloggi e servizi residenziali di autonomia, percorsi abitativi in housing first, interventi educativi, attività occupazionali e culturali realizzate attraverso i 75 progetti del Piano di Inclusione Sociale attivi nel 2024. Sempre nel mese di dicembre inaugurerà la nuova struttura di housing sociale della Città in via Fiesole 15/A che potrà accogliere al suo interno anche fino a 20 ospiti per situazioni di accoglienza emergenziale.

Complessivamente durante l’inverno 2024-25 saranno dunque disponibili circa 1000 posti di accoglienza complessivi per persone senza dimora.

I Servizi della Direzione Inclusione sociale comunale assicureranno la loro presenza, il coordinamento e il costante monitoraggio in collaborazione con la Direzione di Polizia Locale, la Divisione Protezione Civile e Sicurezza e i Servizi tecnici comunali.

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Metro linea 2, risorse disponibili per i lavori da Rebaudengo a Porta Nuova

Nel corso dell’audizione tenutasi nella seconda Commissione della Regione presieduta da Mauro Fava, il presidente di Infra.To  Bernardino Chiaia ha detto che “il finanziamento per la linea 2 del metrò torinese ammonta ad un totale di un miliardo e 828 milioni di euro e, causa il rincaro dei materiali, ci vorrebbero invece 2 miliardi e 490 milioni di euro”. La scelta condivisa con il Comune e il presidente della Regione è stata quella quantificare “cosa si può riuscire a realizzare con le risorse economiche attualmente disponibili”. Si tratta quindi, secondo la proposta fatta al ministero, “di riuscire a fare i lavori partendo da Rebaudengo per arrivare almeno a Porta Nuova”.

L’audizione con la delegazione di Infa.To, guidata dal presidente Chiaia, si è svolta in seduta congiunta con l’analoga Commissione Trasporti del Consiglio comunale della Città di Torino, presidente Antonio Ledda, presenti gli assessori comunali Chiara Foglietta e Paolo Mazzoleni.

Chiaia è anche Commissario straordinario nominato dalla presidenza del Consiglio per l’attuazione dei lavori della linea 2 e ha relazionato ricordato: “Il nuovo progetto dovrebbe portare a una evoluzione della rete trasportistica per renderla più moderna ed efficiente, oltre che interattiva. La linea attraversa quartieri che oggi hanno difficoltà di tipo trasportistico ma anche sociali ed economiche. La nuova linea moltiplicherebbe pure l’efficienza della Linea 1”.

“Il progetto preliminare – spiega Chiaia – parte da nord est a Barriera di Milano, scende verso sud, attraversa il centro cittadino e incrocia la Linea 1 a Porta Nuova per poi proseguire verso sud ovest passando dal Politecnico di Torino, lungo l’asse di corso Orbassano ed arrivando a Mirafiori”.

L’appalto dei treni dovrebbe essere aggiudicato entro il 2025 mentre, si pensa di partire con le gare per le opere civili nel secondo semestre del 2025 per arrivare alla aggiudicazione nel 2026. In questo modo è possibile che nella prima metà del 2026 si inizi a scavare per arrivare ad inaugurare l’esercizio di Metro 2 nel termine del 2032.

Quanto al prolungamento dell’attuale linea 1, Chiaia ha spiegato che “Sono necessari ancora 26 milioni di euro per completare l’opera, su un costo totale di 300”. Sarà poi “necessario acquistare altri 12 treni per mantenere la stessa frequenza di passaggi nelle stazioni dopo i lavori di prolungamento, perché non bastano i quattro già ordinati. Per i nuovi treni il costo stimato è di 145 milioni di euro. Il primo treno di quelli già ordinati dovrebbe arrivare nel febbraio del 2025”. Il presidente di Infra.To ha anche sottolineato l’importanza del coinvolgimento della Regione nell’operazione che riguarda più territori comunali e per riuscire ad ottenere i fondi ministeriali che comunque non sembra possano arrivare prima del 2026.

Il presidente Fava, “soddisfatto per il quadro esaustivo presentato nell’audizione”, ha promesso di convocare a breve una seduta congiunta per audire nuovamente Infra.To. Questo per consentire ai commissari di avere risposta alle domande che verranno depositate in base alla relazione illustrata oggi dalla delegazione di Infra.To

Telemedicina, i servizi della Regione: investiti quasi 40 milioni

L’assessore Riboldi: «Innovazione e tecnologia al servizio dei cittadini per una sanità sempre più a misura d’uomo»

Stipulato il contratto per l’Infrastruttura Regionale di Telemedicina (IRT), che prevede la fornitura dei servizi di televisita, teleconsulto, teleassistenza, telemonitoraggio di livello 1 e 2 e i servizi a supporto, evoluzione e manutenzione dell’infrastruttura stessa.

A firmarlo Azienda Zero, a cui sono stati assegnati quasi 39 milioni di euro dei fondi PNRR dedicati proprio alla telemedicina: «Un importante passo avanti verso l’innovazione e l’ammodernamento della sanità piemontese – ha sottolineato l’assessore alla Sanità, Federico Riboldi – Investire in telemedicina significa dare ai pazienti la possibilità di ricevere direttamente a casa propria assistenza e monitoraggio, raggiungendo anche le zone più isolate e impervie della nostra Regione. L’obiettivo ora è quello di realizzare una rete capillare e moderna a disposizione dei professionisti sanitari e, di conseguenza, ai cittadini piemontesi».

A livello operativo sono stati istituiti tre tavoli di lavoro: «A supporto della nostra azienda – ha spiegato il direttore di Azienda Zero, Adriano Leli – ci saranno il gruppo regionale di telemedicina, quello tecnico-informatico e quello clinico-organizzativo. Nel frattempo entro il primo semestre 2025 verrà collaudata la piattaforma e nel secondo semestre le Aziende Sanitarie Regionali inizieranno ad avviare i servizi di telemedicina sulla nuova piattaforma».

Nello specifico, con la telemedicina sarà possibile avere consultazioni mediche tramite videochiamate, monitoraggi da remoto e l’uso di applicazioni per la gestione della salute. Quindi i pazienti potranno ricevere cure senza doversi recare fisicamente in uno studio medico o in ospedale, migliorando l’accessibilità e la comodità delle cure sanitarie.

Tra i molti benefici della telemedicina ci sono anche la riduzione delle visite in presenza, con il conseguente decongestionamento degli ospedali e degli ambulatori, il monitoraggio continuo e tempestivo dei pazienti e la riduzione dei costi, grazie alla diminuzione degli spostamenti e delle visite in presenza, oltre a un positivo impatto ambientale legato ai minori spostamenti dei pazienti.

Torino, una città a misura di famiglie

Dal prossimo anno, il logo “Torino Famiglie” identificherà spazi, progetti e azioni più a misura delle famiglie e dei loro figli. È una delle azioni del Piano per le Famiglie approvato  dalla Giunta comunale su proposta della vicesindaca Michela Favaro e rappresenta l’impegno della Città verso l’obiettivo di ottenere la certificazione di “Comune amico della famiglia”. Per la prima volta la Città si dota di un Piano strutturato di azioni rivolto alle famiglie, ovvero a tutti quei nuclei dove uno o più adulti si prendono cura di un minore.

Un impegno che si inserisce nel più ampio quadro del Documento Unico di Programmazione 2024-2026 che, nella sezione dedicata a diritti sociali, politiche sociali e famiglia prevede lo sviluppo di strategie mirate per rispondere ai bisogni e per favorire il miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie torinesi, in particolar modo di quelle con bambini in età prescolare.

“Può sembrare scontato che ogni Città abbia politiche e azioni dedicate alle famiglie del proprio territorio – spiega la vicesindaca Favaro – ma spesso ciò che accade è che queste siano scollegate tra loro, a volte ripetitive e altre volte parziali. La redazione di un Piano strutturato ci permette di adottare un linguaggio comune, coordinare gli sforzi, comunicare meglio. Abbiamo lavorato a un documento che fosse un punto di partenza solido su cui costruire future iniziative e nuovi livelli di complessità. Agiamo sul locale e nel quotidiano per creare un ecosistema cittadino accogliente per le famiglie residenti e ospiti, per le famiglie che già ci sono e per quelle che si formeranno”.

La Città ha inizialmente aderito al “Network dei Comuni amici della Famiglia” che raggruppa già oltre 200 enti locali e di cui Torino è la città più grande. Si è poi costituito un gruppo di lavoro interdipartimentale per procedere alla mappatura e al coordinamento delle iniziative già in essere, propedeutico alla redazione del Piano. Lo scorso anno l’amministrazione ha ottenuto un finanziamento regionale destinato ai comuni con popolazione superiore a 20mila abitanti per sostenere e incentivare azioni specifiche in questo ambito. Il contributo di 27mila euro è stato destinato al lavoro per la definizione del Piano territoriale per le Famiglie, finalizzato sia a migliorare il benessere e la qualità della vita delle famiglie residenti nella città di Torino, sia ad attrarre nuovi nuclei familiari. Il punto di partenza è stata l’analisi dei dati partendo dalle condizioni delle famiglie in Italia e da un quadro puntuale e descrittivo delle famiglie a Torino, focalizzandosi in particolare sui temi dei ruoli di genere e della distribuzione dei carichi di cura e raccogliendo in modo chiaro e sintetico le attività e gli investimenti già presenti sul territorio. Da qui si è articolata la stesura da parte del gruppo di lavoro, frutto anche del coinvolgimento attivo di circa 400 genitori e nonni intervistati nel corso di 18 spettacoli teatrali dell’iniziativa “Gioca alla Fiaba”, realizzati in altrettanti giardini della Città e che hanno intrattenuto oltre 500 bambini e bambine.

 

Il risultato è il documento complessivo approvato oggi dalla Giunta e strutturato in dieci azioni positive, che rappresentano altrettanti impegni dell’amministrazione per i prossimi anni a sostegno delle famiglie torinesi e che si rivolgono in particolare alle giovani famiglie e ai giovani che stanno costruendo un progetto di famiglia a Torino: spazi verdi, servizi educativi e commerciali, conciliazione dei tempi, offerta culturale e sportiva, agevolazioni economiche e comunicazione. Inoltre, a partire dal 2025 i cittadini torinesi potranno riconoscere le azioni dedicate alle famiglie e ai loro figli e figlie grazie al logo “Torino famiglie”, presentato per la prima volta in questo documento.

LE DIECI AZIONI POSITIVE NEL DETTAGLIO

STRUMENTO DI COMUNICAZIONE DIGITALE RIVOLTO ALLE FAMIGLIE CON MINORI: strumento digitale utile a informare, orientare e permettere l’accesso a servizi, opportunità, eventi, agevolazioni e informazioni rivolte alle famiglie con figli minori residenti o ospiti nel territorio cittadino;

POLITICHE DI RIEMPIMENTO IN AMBITO CULTURALE E NON SOLO: stimolare gli stakeholder del territorio (anche mettendoli in rete) a rendere disponibili gratuitamente o a tariffe agevolate posti e opportunità non venduti o in fasce di scarsa affluenza nell’ambito dei loro servizi;

UTILIZZO DI SPAZI VERDI DELLE SCUOLE DELLA CITTÀ: dare nuova visibilità e vivibilità al patrimonio verde di prossimità, rendere i giardini scolastici punti di riferimento per il quartiere in orari extra scolastici, spazi per la sperimentazione di iniziative di amministrazione condivisa con i cittadini;

ACCOGLIENZA DEI NUOVI NATI: distribuzione alle famiglie di un kit di benvenuto per i nuovi nati. L’obiettivo è portare un messaggio positivo nelle case delle famiglie, con un piccolo dono per salutare l’inizio di una nuova vita e consegnando alle neo mamme e ai neo papà strumenti e informazioni utili per affrontare la meravigliosa e complessa esperienza della genitorialità;

CERTIFICAZIONE E DIFFUSIONE DEL MARCHIO “TOFAM” AD ATTIVITÀ COMMERCIALI, CULTURALI E SPORTIVE: istituire una certificazione di qualità dei servizi con l’obiettivo di identificare le attività che erogano servizi a favore delle famiglie secondo standard predefiniti;

COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE NELLA COSTRUZIONE DEL NUOVO PIANO REGOLATORE GENERALE: eventi e spettacoli teatrali in aree pubbliche, rivolti a tutte le famiglie torinesi per raccogliere le opinioni di coloro che abitano la Città, scoprire il modo in cui la vivono e valorizzare i loro desideri e idee per il futuro. L’iniziativa ha preso il nome di “Gioca alla fiaba”;

RETE DI IMPRESE SUL TERRITORIO PER LA PROMOZIONE DEL WELFARE AZIENDALE: introdurre elementi di premialità nei bandi di concessione, negli appalti per l’affidamento di servizi e per la fornitura di beni della Città per le proposte progettuali che tengono conto delle esigenze di conciliazione dei tempi delle famiglie; per le aziende che abbiano politiche di welfare aziendale, in particolare con agevolazioni alle madri;

CERTIFICAZIONE FAMILY AUDIT PER LA CITTÀ DI TORINO: la certificazione Family Audit è uno strumento manageriale a disposizione delle organizzazioni pubbliche e private che intendono certificare il proprio impegno per l’adozione di misure volte a favorire la conciliazione tra vita e lavoro, le pari opportunità e più in generale il benessere organizzativo;

CAMPAGNA AFFIDI FAMILIARI: promuovere e sostenere le risorse spontanee della comunità, diffondendo una cultura di mutuo aiuto tra persone e famiglie, di solidarietà e di partecipazione che favorisca la cura nei contesti di vita dei bambini in difficoltà e delle loro famiglie e l’accoglienza temporanea, nonché la promozione e l’accompagnamento del volontariato familiare;

PIANO DEI TEMPI E ORARI: promuovere il coordinamento dei tempi e degli orari della città, al fine di rendere flessibili gli orari dei servizi rivolti ai cittadini e favorire la presenza di famiglie con bambini.

Agnelli-Elkann: nuove perquisizioni, faro pm sulla società Dicembre

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In casa Agnelli piove sul bagnato: spunta un’altra accusa per gli Elkann, l’ipotesi dei pm è quella di falsità ideologico nella “declaratoria” della società semplice Dicembre, la cassaforte della dinastia torinese. Sullo sfondo c’è sempre la questione spinosissima legata all’eredità di nonna Marella Caracciolo, deceduta nell’ormai lontano 2019. I magistrati della Procura della Repubblica di Torino hanno dato mandato ai militari della Guardia di Finanza per compiere nuove e ulteriori perquisizioni in alcuni studi legali.

 

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Agnelli-Elkann: nuove perquisizioni, faro pm sulla società Dicembre