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La nomina a cardinale di Mons. Repole

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IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni

La nomina a cardinale dell’attuale arcivescovo mons. Repole e’ stata accolta con entusiasmo da chi ancora si attarda a vedere come esempio e cardine storico della Chiesa torinese il cardinale Michele Pellegrino, esimio docente all’Universita’ di Torino e vescovo decisamente innovativo rispetto al cardinale Fossati, l’unico entrato nella storia novecentesca di Torino insieme al cardinale Richelmy, per altro mancato prematuramente. Non ho mai avuto simpatia verso il cardinale Pellegrino che preparò più o meno inconsapevolmente la strada a Novelli sindaco, favorito in ciò da una Dc che aveva perso il senso della sua funzione politica e non aveva più uomini adeguati. Le due volte che incontrai personalmente Padre Pellegrino, come voleva che lo si chiamasse, e ascoltai le sue omelie, fui colpito dalla freddezza della sua parola, più adatta alla cattedra che all’altare. Io ricordo ragazzino invece l’umanità profonda del cardinale Fossati che aveva accompagnato la diocesi durante la seconda guerra mondiale e la guerra civile. Valdo Fusi che fu sposato dal Cardinale, mi parlò del Cardinale e del suo carisma religioso e umano. Oggi la nomina cardinalizia di Repole appare un riconoscimento più allo studioso che al vescovo perché nel periodo in cui è stato arcivescovo non si è fatto finora notare per il suo apostolato. Il vescovo di Pinerolo Debernardi si è rivelato più vivace e incisivo in un quadro piemontese in verità un po’ depresso, nel quale risaltava soprattutto il vescovo di Ivrea Bettazzi, discutibile per alcune prese di posizione, ma sicuramente dotato di una forte e indiscussa personalità. È significativo che i successori di Pellegrino non sia citati e meno che mai mons. Nosiglia, attivissimo nel sociale, ma anche nella attività pastorale che per primo non venne nominato cardinale. Non sono pochi coloro che non hanno capito perché la cattedra di San Massimo e anche quella, ancora più illustre, di Sant’Ambrogio siano state declassate, togliendo loro il cardinale arcivescovo . Si può capire come la chiesa universale debba andare oltre il localismo italiano e questa nomina ad personam non si può considerare un gesto di attenzione particolare per Torino, come è stato detto. Forse il Pontefice si sentì bloccato dalle sue origini piemontesi quando nominò Nosiglia, forse già di per sé non propriamente adeguato ad essere un principe della Chiesa. La cattedra di San Massimo esigeva comunque maggiore rispetto, solo in parte recuperato con la nomina che avverrà l’8 dicembre nel prossimo concistoro romano. Spero di non dire una cosa fuori posto nell’affermare che l’ex vescovo di Susa mons. Alfonso Badini Confalonieri forse avrebbe meritato anche per la sua storia la porpora cardinalizia.

Accordo con Terna, il Piemonte punta su energia e impianti rinnovabili

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Obiettivo dell’accordo è ottimizzare il flusso informativo per la programmazione di nuove infrastrutture elettriche nel territorio

La Regione Piemonte e Terna, la società guidata da Giuseppina Di Foggia, hanno firmato un Protocollo d’Intesa di durata quinquennale per definire le modalità operative di una collaborazione finalizzata a migliorare la programmazione e la localizzazione di nuove infrastrutture elettriche nel territorio e per pianificare in maniera coordinata lo sviluppo delle opere necessarie al raggiungimento degli obiettivi ambientali ed energetici indicati nel Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR). In particolare, attraverso la condivisione di informazioni e dati, sarà possibile monitorare le richieste di connessione alla rete di impianti rinnovabili. Alla firma hanno preso parte il presidente Cirio e gli assessori Tronzano e Marnati e, per Terna, l’ingegnere Enrico Maria Carlini.

Con questa intesa, sono ormai sette gli accordi siglati da Terna con le Regioni italiane sui temi della concertazione, scambio dati e pianificazione energetica.

Come nelle precedenti occasioni, sarà istituita una Cabina di Regia per affrontare temi specifici e saranno istituiti Tavoli Tecnici per regolare le attività di scambio dati, concertazione, gestione delle esigenze territoriali e semplificazione normativa. Inoltre, grazie a TE.R.R.A., il nuovo Portale digitale su Territorio, Reti, Rinnovabili e Accumuli introdotto dalla Legge 11/2024 (già “Decreto energia”), realizzato e sviluppato da Terna, un ampio patrimonio informativo sarà messo a disposizione di amministratori nazionali e locali, legislatori e sviluppatori.

La Regione Piemonte e Terna si impegnano a promuovere qualsiasi forma di confronto e di progettazione partecipata con le amministrazioni locali, gli stakeholder e la popolazione al fine di condividere le scelte localizzative degli interventi di sviluppo della rete, velocizzare i tempi di realizzazione delle opere previste, garantire al territorio una rete elettrica ancora più efficiente e sostenibile e, allo stesso tempo, valorizzare il patrimonio ambientale e culturale.
Il presidente Alberto Cirio e gli assessori Matteo Marnati e Andrea Tronzano spiegano: “Quella dell’approvvigionamento energetico è una delle grandi sfide dei prossimi decenni e il Piemonte è attrezzato per affrontarlo. Siamo stati tra le prime regioni a mettere a gara le concessioni idroelettriche con l’obiettivo di usare anche l’energia come leva d’attrazione di investimenti e di supporto alle imprese. Terna rappresenta una realtà importante per il nostro territorio grazie anche agli investimenti che ha annunciato e la sigla di questo accordo rappresenta un tassello in più perché la condivisione e il monitoraggio dei dati rappresenta sempre di più uno strumento essenziale per programmare e raggiungere gli obiettivi di risparmio energetico e di tutela dell’ambiente”.
La firma del protocollo segue il piano di investimenti per il Piemonte novembre scorso per 360 milioni di euro.

Bilanci Città della Salute, 25 indagati

I bilanci sarebbero stati truccati per diminuire passivo. Sono arrivati 25 avvisi di garanzia per il reato di falso ideologico in atto pubblico nell’ambito delle indagini sui bilanci della Città della Salute. Secondo gli inquirenti per anni non era stato  chiesto ai medici che eseguivano prestazioni sanitarie intramoenia di versare la quota del 5% prevista dalla legge Balduzzi per chi lavora privatamente nelle strutture pubbliche, producendo un buco di diversi milioni di euro.

Sulla vicenda la Città della Salute comunica:

”In relazione alle recenti notizie stampa, si segnala che questa Amministrazione si ritiene assolutamente estranea ai fatti per i quali si procede, avendo sempre operato con dedizione e massima professionalità. Siamo certi che si farà senz’altro luce e chiarezza sulla insussistenza di colpe e negligenze a carico di questa amministrazione. Nella sicurezza che la Giustizia farà il proprio corso ci teniamo a precisare che l’attuale Direzione Aziendale ha collaborato e sta continuando a fornire ai competenti organi il proprio prezioso contributo. Nel frattempo, prosegue l’importante azione di riorganizzazione di tutte le procedure amministrative e contabili volte al conseguimento dei migliori risultati e obiettivi aziendali”.

Competitività, Piemonte leader nell’attrazione degli investimenti secondo The European House – Ambrosetti

Si è tenuto  presso il Grattacielo Piemonte a Torino, il Forum “ATTRAZIONE PIEMONTE. Gli indicatori dell’attrattività regionale secondo The European House – Ambrosetti”, realizzato da Regione Piemonte in collaborazione con TEHA Group.

L’evento ha rappresentato l’occasione per presentare in anteprima i risultati del Dossier Strategico elaborato da TEHA sull’attrattività del Piemonte, attraverso la messa a punto di un modello interpretativo di sintesi dell’attrattività regionale a confronto con gli altri territori italiani e l’individuazione degli elementi di eccellenza del sistema-Piemonte nelle aree-chiave ritenute rilevanti da imprese e investitori.

TEHA ha indentificato le 5 dimensioni di attrattività del Piemonte per imprese e investitori (1. Competitività economica e industriale; 2. Capacità innovativa e talenti; 3. Infrastrutture, reti e connettività; 4. Inclusione, servizi per la società e sostenibilità ambientale; 5. Cultura, turismo e stile di vita) secondo l’applicazione del modello del Global Attractiveness Index (GAI): a tale scopo ha ricostruito i trend storici ed elaborato un database dei 50 Key Performance Indicator (KPI), per un totale di circa 23.000 datapoint. Il percorso di lavoro ha previsto anche la realizzazione di colloqui individuali di confronto con investitori e imprenditori in merito agli indicatori più rilevanti per l’attrattività della Regione.

Nel complesso, il Piemonte cresce o consolida il suo posizionamento nell’87,2% dei KPI considerati rispetto all’anno precedente e nel 73,9% dei KPI considerati rispetto al periodo pre-pandemico. Il confronto periodo pre e post-COVID indica che la performance della regione è stata pari o ben superiore nelle 5 dimensioni di analisi.

Alcuni numeri:

Nella macro-area “Competitività economica e industriale” il Piemonte presenta il 4° più alto Valore Aggiunto manifatturiero per azienda (919mila Euro) e una crescente incidenza del Valore Aggiunto manifatturiero (al 4° posto per aumento negli ultimi 15 anni rispetto ad una decrescita media nazionale). Il Piemonte è una Regione leader per apertura del sistema economico: 4° in Italia per incidenza dell’export della manifattura sul totale nazionale (10,5%), 1° nel Centro-Nord per crescita dell’export manifatturiero (+7% nel 2023 rispetto al 2022) e 3° in Italia per numero di imprese industriali a controllo estero (943 al 2021, pari al 10% del totale nazionale).

Le filiere industriali e dei servizi distintive del Piemonte sono ai primi posti in Italia e contribuiscono al posizionamento del Made in Italy nel mondo: il Piemonte è la 1° Regione italiana per incidenza del V.A. dell’automotive (23,6%), 4° per export dell’industria alimentare (8,3%), 1° per export dell’industria aerospaziale (28,6% del totale nazionale) e 3° per incidenza del V.A. del sistema produttivo culturale e creativo (9%).

Il Piemonte è un territorio orientato agli investimenti, con la 2° maggiore incidenza degli investimenti fissi lordi sul PIL (24,6% vs. media italiana del 20,5%) e il 3° tasso di crescita degli stessi (tra 2011 e 2021 l’incidenza è aumentata di +2,7 p.p., rispetto a un aumento di 1,1 p.p. a livello nazionale). Nel 2024, il Piemonte si è classificato tra i territori europei più virtuosi per l’attrazione di IDE (2° in Italia) nella classifica “Large European Regions of the future 2024 – FDI Strategy” elaborata dal Financial Times.

Nella macro-area “Capacità innovativa e talenti”, il Piemonte è un punto di riferimento in Italia per la Ricerca e Sviluppo (2° Regione italiana con un’incidenza del 2,09% sul PIL regionale rispetto all’1,48% di media nazionale nel 2022) grazie ad un forte orientamento delle imprese all’innovazione – 2° maggiore propensione a livello nazionale ad introdurre attività innovative, 3° Regione italiana per peso dell’export high-tech (12,2%) e incidenza sull’occupazione (4,4%), nonché 1° per crescita dei brevetti pubblicati all’European Patent Office tra le Regioni di grandi dimensioni (+10,4 brevetti europei pubblicati per milione di abitanti rispetto al 2021 rispetto al +0,2 medio nazionale). Il Piemonte può contare su un sistema formativo d’eccellenza e internazionalizzato, con il più elevato tasso di immatricolati universitari stranieri in Italia (9,9% sul totale degli immatricolati nell’a.a. 2022/2023), e sulla presenza di numerosi poli di innovazione, cluster e incubatori.

Con riferimento alla macro-area “Infrastrutture, reti e connettività”, da un lato emerge come il Piemonte sia uno dei territori a maggiore dotazione infrastrutturale (3° Regione in Italia per densità della rete ferroviaria e 4° per densità della rete stradale); dall’altro le analisi di TEHA evidenziano il suo ruolo di hub logistico grazie alla posizione strategica all’incrocio delle 2 reti TENT europee e alla presenza di interporti all’avanguardia in Europa: conta infatti il 13% degli interporti italiani (il 2° valore più alto in Italia dopo il Veneto), attraverso cui transita il 10,7% delle merci movimentate negli interporti in Italia (il 3° valore più alto nel Paese).

Nella macro-area “Inclusione, servizi per la società e sostenibilità ambientale”, il Piemonte si distingue per l’efficienza dei servizi di assistenza sanitaria, così come per la velocità del sistema giudiziario, con la 2° più bassa durata dei procedimenti ordinari: 218 giorni rispetto alla media nazionale di 433. Allo stesso tempo, il sistema produttivo piemontese è orientato alla sostenibilità, registrando il 5° valore più basso di emissioni (tonnellate di CO2 equivalente per milione di Euro di Valore Aggiunto) e la 2° migliore performance in Italia per riduzione delle emissioni di gas serra tra il 1995 e il 2021 (-62%).

Infine, considerando la macro-area “Cultura, turismo e stile di vita”, il Piemonte vanta la 4° maggiore quota di visitatori dei musei (4,2% del totale nazionale e con 3 musei nella Top 20 dei musei più visitati d’Italia) e un patrimonio storico di eccellenza (5 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO). Il territorio offre anche occasioni di svago e intrattenimento con eventi di primo piano internazionale durante tutto l’anno (per fare alcuni esempi: ATP Finals, Torino Film Festival, FuturFestival, Salone del Gusto, Salone Internazionale del Libro) e possiede un’ampia scelta di eccellenze gastronomiche (3° Regione in Italia per prodotti DOP e IGP).

«Da questi dati emerge il grande lavoro fatto in questi anni dal tutto il sistema economico piemontese e ci dicono che oggi il nostro territorio è più forte, più attrattivo, più internazionale rispetto al 2019. Abbiamo una serie di primati in Italia, per quanto riguarda l’aerospazio, l’automotive, l’agroalimentare e poi il dato che ci pone primi in Italia per l’immatricolazione degli studenti stranieri e per gli investimenti delle multinazionali a riprova che siamo davvero un territorio in grado di attrarre talenti e produzione. Ci sono anche elementi di difficoltà che però, proprio grazie a studi come questo, siamo attrezzati per affrontare conoscendo bene i nostri punti di forza e lavorando per far diventare tali anche quelli su cui oggi si registrano difficoltà» ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

«TEHA ci ha restituito dei dati che ci rendono orgogliosi e ci forniscono importanti spunti per declinare le muove misure alle quali dovremmo lavorare. La formazione si conferma una leva strategica perché il Piemonte possa essere all’altezza delle nuove sfide. Ritengo sia fondamentale per alzare l’asticella della nostra regione in termini di competitività e di proiezione verso un potenziamento della capacità dell’export. Oggi abbiamo bisogno di una formazione continua, rapida, flessibile e dinamica: questo incrementa la competitività delle nostre imprese e dei nostri lavoratori e tutto ciò contribuisce ad aumentare sempre di più l’attrattività della nostra regione» ha aggiunto il vicepresidente Elena Chiorino.

«Il Piemonte deve continuare a essere attrattivo, bene questi dati, bene la regione, bene il sistema Piemonte dobbiamo continuare a lavorare insieme con imprese e università per aiutare il Piemonte a crescere. Questo è il mio grande obiettivo continuare a lavorare anche sotto traccia ma portare risultati perché poi vanno a beneficio di tutti» ha aggiunto l’assessore regionale alle Attività produttive e Internazionalizzazione, Andrea Tronzano.

Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group, ha dichiarato: “Le analisi dei 50 Key Performer Indicator identificati per delinare una fotografia attuale e dinamica del territorio restituiscono una performance estremamente brillante per il Piemonte nell’ultimo quinquennio, anche a confronto con i principali competitor nazionali e internazionali. Sul piano della competitività industriale emergono numerose aree di eccellenza per l’attrazione di nuovi investimenti: dai microprocessori – che determineranno il nostro futuro – all’aerospazio, dall’agroalimentare all’alta formazione. Inoltre, per capacità attrattiva verso operatori e investitori multinazionali il Piemonte è la 3° Regione in Italia per numero di imprese industriali a controllo estero, 2° per numero di occupati e Valore Aggiunto, e mostra il più alto tasso di crescita di occupati e fatturato generato da queste imprese nel Centro-Nord (+22% e +44% tra 2019 e 2021). Sono nati nuovi vettori attrattivi in ambito culturale e creativo (3° Regione per incidenza sull’economia regionale in Italia) ed enogastronomico, che stanno assumendo sempre più importanza e centralità. Infine, il Piemonte è l’unica Regione a posizionare ben 2 città nella Top 5 (e 3 nella Top 10) per la più alta qualità del clima in Italia”.

Durante la tavola rotonda alcuni imprenditori hanno raccontato le proprie esperienze d’impresa in Piemonte.

L’aerospazio significa molto nell’economia piemontese e qui Leonardo ha una presenza industriale molto importante non solo nella componente aeronautica ma anche in quella spaziale grazie all’eco sistema favorevole e la ricca filiera nel campo della scienza e della esplorazione dello spazio. Saranno realizzato qui il primo lander lunare e i moduli di riposo degli astronauti sulla Luna”, ha spiegato Massimo Comparini, Managing Director della Space Business Unit di Leonardo e Presidente di Thales Alenia Space.

Quando parliamo di attrattività, dobbiamo essere consapevoli che le aziende oggi non cercano solo una buona posizione geografica o infrastrutture efficienti. Cercano un ecosistema in grado di supportarle, di farle sentire parte di un progetto più grande. In questo contesto, la forza del nostro distretto automotive rappresenta un vantaggio competitivo unico. Ecco perché abbiamo lanciato il brand Vehicle Valley Piemonte, perché Torino e il Piemonte non sono semplicemente la culla dell’automotive italiano: sono un laboratorio a cielo aperto per la mobilità del futuro. Con Vehicle Valley vogliamo creare un network riconosciuto a livello internazionale, capace di attrarre investimenti, partnership strategiche e talenti da tutto il mondo. Allo stesso tempo, offriamo un ecosistema integrato in cui le aziende possono collaborare e innovare insieme, generando valore per tutto il territorio” ha evidenziato Antonio Casu, Chief Executive Officer di Italdesign.

Ad ottobre 2023 abbiamo annunciato un investimento pluriennale di oltre 100 milioni di euro per ampliare il nostro stabilimento di Ivrea, situato presso il Bioindustry Park, per potenziare la produzione dei radiofarmaci, che rappresentano l’ultima frontiera della medicina nucleare di precisione in oncologia e sono destinati a tutto il mondo. Abbiamo scelto di investire in Piemonte perché abbiamo trovato condizioni idonee a partire dalla collaborazione con le istituzioni e gli istituti di ricerca che ci auspichiamo possa continuare a crescere” ha dichiarato Valentino Confalone, Country President di Novartis Italia.

Marco Lavazza, Vice Presidente di Lavazza Group, ha sottolineato “il valore dei collegamenti infrastrutturali che rendono il Piemonte centrale in Italia e in Europa e l’importanza che il territorio continui a investire in eventi di alta qualità e progetti d’eccellenza per rendere Torino e il Piemonte sempre più attrattivi”.

Alessandro Renzo, Managing Director Italy and Switzerland di GXO e Amministratore Delegato di GXO Logistics Italy ha ricordato che “2.000 dei nostri 5.000 dipendenti sono in Piemonte perché qui è efficace il dialogo con le istituzioni, ci sono disponibilità immobiliari e di talenti. Un sistema che valorizziamo anche noi con i nostri clienti convincendoli a insediarsi in Piemonte”.

A proposito del sistema montagna Ivana Semeraro, Partner di iCON Infrastructure LLP, ha evidenziato: “Abbiamo recentemente incrementato la nostra presenza in Piemonte con un investimento nel comprensorio sciistico di Bardonecchia che si aggiunge al precedente nella Vialattea. Negli ultimi due anni abbiamo investito 27 milioni di Euro negli impianti di risalita e nei sistemi di innevamento della Vialattea e prevediamo investimenti simili anche per Bardonecchia. Ci ha convinti l’opportunità di una aggregazione strategica comprensoriale che vuole proporsi con maggiore prestigio nel turismo montano”.

Michele Viale, Managing Director di Alstom Italia e Presidente e Amministratore Delegato di Alstom Ferroviaria, ha ribadito che “In Piemonte ci sono tutte le competenze per vincere la sfida della competitività sul mercato internazionale in collaborazione con le aziende del territorio e con le istituzioni”.

Secondo Cino Zucchi, Architetto e fondatore dello Studio di architettura CZA – Cino Zucchi Architetti, “le forme di un territorio sono l’esito di innumerevoli attività individuali e collettive che cercano spazi adeguati ai propri bisogni in continua metamorfosi. Un progetto di architettura ha la responsabilità di tradurre tutto ciò in una forma non solo funzionale al suo scopo ma anche e soprattutto capace di creare un’identità e un ‘senso del luogo’. Le esperienze progettuali da noi maturate in Piemonte – Il MAUTO, la Nuvola Lavazza e la Cavallerizza Reale a Torino e la riforma delle ICO olivettiane a Ivrea – miscelano in diversa misura permanenza e innovazione, interpretando fenomeni globali alla luce delle consuetudini e dei modi di fare consolidati di una collettività”.

Hanno inoltre fatto pervenire un contributo video a testimonianza della leadership del Piemonte anche in campo sportivo Carlotta Gilli, nuotatrice e atleta paralimpica (vincitrice di 5 medaglie ai Giochi Paralimpici di Parigi 2024), la campionessa del mondo di sci alpino Marta Bassino e Claudio Marchisio (ex calciatore ed opinionista sportivo).

Ha moderato i lavori la caporedattrice di SkyTG24, Tonia Cartolano.

Le imprese del Piemonte lanciano l’allarme per il caro – energia

Il caro-energia pesa come un macigno sulla competitività delle imprese italiane e piemontesi.

 Lo scorso anno le nostre Pmi hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023, questo gap di prezzo si è tradotto in 11,8 miliardi di euro di maggiori costi rispetto ai competitor europei. Secondo il rapporto di Confartigianato Imprese, la bolletta elettrica delle aziende italiane è tra le più costose d’Europa. Con un prezzo netto medio di 28,44 centesimi/Euro per kWh, siamo al 5° posto tra i paesi dell’Unione Economica e Monetaria (UEM). Paghiamo il 10,1% in più rispetto alla Francia, il 13,4% in più della Germania e il 44,4% in più rispetto alla Spagna.

In Piemonte tra il 2022 e il 2023 l’extracosto per le PMI è cresciuto di 990 milioni di euro (430 milioni a Torino).

 

“E’ sempre più importante dichiara Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – ragionare su una tematica, quella dell’energia, che sta incidendo in maniera importante sulla vita e sul futuro delle imprese e dei cittadini del nostro Paese. C’è l’urgenza di interventi di politica energetica su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno convinto delle rinnovabili, del nucleare e delle azioni per l’efficientamento e la riqualificazione energetica degli edifici ove non impattino sulla capacità economica di famiglie ed imprese”.

“È necessario, in pratica, ‘mettere a terra’ – continua Felici – un sistema efficiente di iniziative che realmente e tangibilmente favoriscano l’autoproduzione e l’autoconsumo di energia e l’efficienza energetica degli impianti produttivi. Le aziende che abbracciano questa visione non solo prosperano sul mercato, ma diventano veri e propri incubatori di innovazione, dove le risorse umane sono messe nelle condizioni di dare il meglio di sé, contribuendo attivamente al successo dell’impresa”.

“Il caro energia – conclude Felici – rende imperativo il consolidarsi di una politica che miri all’autonomia energetica del Paese a qualsiasi costo e a discapito di qualsiasi interesse che non sia quello strettamente nazionale. Inoltre, il Sistema Regione e il Sistema Paese devono mettere mano agli strumenti a disposizione per ridurre gli sprechi e adottare, ove possibile, tecnologie a bassa emissione, senza imporre scelte ideologiche funzionali solo ad interessi esterni e che non hanno effetti sulle emissioni”.

Denunciata banda di ragazzini per violenta aggressione alla festa dei coscritti

Denunciati dai Carabinieri di Cuorgnè gli aggressori di un 25 enne durante la festa dei “coscritti” dell’anno 2006 nel Comune di Pratiglione frazione Carella, sono 12 italiani tra i 17 e i 55 anni
Cuorgnè:- la sera del 2 gennaio  nel Comune di Pratiglione frazione Carella si è svolta la festa dei “coscritti” dell’anno 2006 dove hanno partecipato ragazzi provenienti da Prascorsano, Favria, Salassa e San Colombano Belmonte. Da qualche tempo, sembra che i giovani siano più interessati a regolare i conti tra bande rivali che a brindare all’arrivo della maggiore età. Alle 22.30 circa, si scatena l’inferno, prima si azzuffano in due, poi dodici ragazzini inferociti si scagliano contro uno solo. La vittima, un 25 enne, viene sopraffatto da calci e pugni, la furia del branco si ferma solo quando il giovane riesce a scappare. Scene di ordinaria follia, spunta addirittura una pistola, il giovane che la impugna esplode qualche colpo in aria. I militari accerteranno in seguito che si è trattato di una scacciacani. Tutto si svolge rapidamente, nessuno di loro chiama le forze dell’ordine e come se nulla fosse sono ritornati festeggiare. A seguito delle lesioni, il ragazzo colpito è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari che gli hanno riscontrato una prognosi di 15 giorni. L’attività investigativa dei militari si è rilevata piuttosto complessa, molti partecipanti hanno glissato con un “non ricordo” e soltanto grazie alla visione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza, ai riconoscimenti fotografici e alle varie perquisizioni domiciliari i Carabinieri sono riusciti ad identificare i presunti colpevoli. La pistola scacciacani insieme ad un dissuasore elettrico utilizzati per intimorire la vittima durante l’aggressione sono stati rinvenuti a casa di un 18 enne. Le persone denunciate sono state 12. Sette 18 enni, un 17 enne, un 20 enne, due 21 enni e un 55 enne. Tutti gravemente indiziati di “lesioni personali aggravate in concorso e minaccia aggravata”.

Nuovo Parco del Valentino, a fine novembre riapre il primo viale pedonale

 

Per il ciclo di conferenze “Turning Point“, Urban Lab ha ospitato ieri pomeriggio un incontro dedicato ad uno dei progetti più importanti della città, la riqualificazione del Parco del Valentino.

I lavori, finanziati con fondi PNRR, proseguono come da cronoprogramma e già a fine novembre i torinesi potranno avere un assaggio di come diventerà il parco più iconico della città una volta completata la riqualificazione. In particolare, verrà riaperto il tratto di viale Mattioli che scende verso viale Virgilio, il primo ad essere interessato dalle lavorazioni. Qui l’asfalto è stato completamente rimosso l’asfalto e sostituito da una superficie drenante, per migliorare l’impermeabilizzazione del terreno; il viale è stato inoltre ridimensionato in larghezza, ampliando le aree verdi circostanti.

Come ha illustrato l’architetto Andreas Kiepar dello studio LAND che sta realizzando l’intervento, i lavori nel complesso prevedono la rimozione di 65mila mq di asfalto e la posa di più di 36mila mq di nuove pavimentazioni permeabili. Le superfici verdi aumenteranno di 21mila mq, con l’obiettivo di “far respirare il suolo e lasciare spazio al verde” rendendo i viali completamente pedonali. Al centro del progetto vi è l’idea di riconnettersi con la natura, in una società in continua trasformazione.

Il progetto fa parte di una più ampia riqualificazione che coinvolgerà tutta l’area limitrofa al Valentino, come ha ricordato il sindaco Lo Russo in apertura dell’incontro. Tra gli interventi in corso, la realizzazione della nuova Biblioteca Civica Centrale negli spazi di Torino Esposizioni, la riqualificazione di Teatro Nuovo e del Borgo Medievale, il ripristino della navigazione turistica sul Po con mezzi full electric (quest’ultimo intervento sarà oggetto del prossimo incontro di “Turning Point“ in programma il 23 ottobre, iscrizioni a questo link). Questi interventi mirano a coniugare cultura e sostenibilità, e trasformeranno profondamente una delle zone più rappresentative della città.

L’assessore al Verde Francesco Tresso ha sottolineato come il progetto intenda rafforzare e ampliare la centralità del parco nel sistema “verde e blu” della città, con connessioni non solo dal punto di vista della biodiversità ma anche di tipo culturale. L’obiettivo è attualizzare il parco storico per eccellenza di Torino, reinterpretandone le funzioni e ponendo particolare attenzione agli aspetti legati alla resilienza climatica. Davvero significativo in tal senso l’importante intervento che aumenterà la permeabilità del parco, rendendo maggiormente immersiva l’esperienza nel verde ed esaltando il connubio con il fiume.

Un altro elemento altamente qualificante del progetto è il dialogo tra la nuova Biblioteca e il Parco, che avverrà grazie all’abbattimento delle barriere fisiche esistenti, come recinzioni e parcheggi, con la creazione di ambienti più accessibili che favoriranno le occasioni di socialità in un contesto pregevole dal punto di vista del verde. Saranno più di 500 nuovi i nuovi alberi messi a dimora, scelti con particolare attenzione alle specie più resistenti alle nuove condizioni climatiche che interessano la città, per preservare e rafforzare il patrimonio arboreo cittadino

Ulteriore pilastro e diretta conseguenza della riqualificazione del Parco sarà il ripristino del sistema di navigazione fluviale sul Po. Il restauro e il ripristino degli attracchi, in particolare quello del Borgo Medievale, offrirà un nuovo accesso al Parco via acqua, arricchendo ulteriormente l’esperienza dei visitatori.

TORINO CLICK

Finta infermiera somministrava farmaci senza prescrizione a ultra novantenne

I CARABINIERI SCOVANO IN CASA DELLA DONNA UNA FARMACIA ABUSIVA

I Carabinieri della Stazione Torino Pozzo Strada, con il supporto dei militari del Nucleo Antisofisticazioni Sanità di Torino, dopo una speditiva attività di indagine, hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria una donna, di 57 anni, che dai primi giorni del mese di agosto somministrava direttamente a domicilio e senza averne alcun titolo, farmaci ad una paziente ultra novantenne, esercitando abusivamente la professione medica.
L’allarme è partito dalla figlia dell’ignara paziente che, preoccupata per l’improvviso declino dello stato di salute della mamma, aveva deciso di interpellare altri medici. Dai primi accertamenti sulle condizioni dell’anziana è emerso come alla stessa venissero somministrati dei farmaci in assenza di prescrizione medica, anche tramite terapia endovenosa. Le visite alla paziente venivano effettuate direttamente a domicilio e dietro corrispettivo di 800 euro a prestazione.
I Carabinieri, su decreto di perquisizione delegata dalla locale Procura, hanno fatto poi ingresso in casa della sedicente infermiera, trovando una vera e propria farmacia abusiva (oltre cento farmaci censiti), insieme a strumentazione medica. Il tutto è stato sottoposto a sequestro.

Debutta il drone per il trasporto di organi da trapianto

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L’iniziativa Torino City Lab, il laboratorio a cielo aperto della Città di Torino, con la sua “Casa delle Tecnologie Emergenti – CTE NEXT”, ha dimostrato nuovamente il suo ruolo di piattaforma abilitante per sperimentazioni di frontiera: ieri, 1 ottobre 2024, un drone ha compiuto con successo un volo di prova per il trasporto di materiale organico, partendo dal Centro Traumatologico Ortopedico (CTO) e atterrando alla Palazzina di Genetica delle Molinette.  Sorvolando le strade di Torino in modalità di navigazione automatica, il drone ha coperto un tragitto di 500 metri in linea d’aria. Questa sperimentazione rappresenta un passo significativo verso il futuro della mobilità urbana e dei servizi sanitari nazionali.

Il volo fa parte del progetto Indoor, usINg Drones fOr Organ tRansportation, promosso da Fondazione DOT Onlus – Donazione Organi e Trapianti e frutto della collaborazione tra la Città di Torino e diversi partner istituzionali e tecnici, tra cui il Centro Regionale Trapianti di Piemonte e Valle d’Aosta, il Politecnico di Torino, la Città della Salute e della Scienza di Torino, l’Università degli Studi di Torino, il Centro Nazionale Trapianti, ENAC, Mavtech e ABzero.

ABzero, una delle startup del portfolio della Casa delle Tecnologie Emergenti, ha già avuto la possibilità di testare il suo drone in situazioni reali nel 2022, vincendo uno dei bandi aperti da CTE NEXT per facilitare sperimentazioni innovative nel campo della smart city e dell’urban innovation.

“Le potenzialità di impiego dei droni sono innumerevoli e possono migliorare la qualità della vita dei cittadini, introducendo servizi che diventeranno di uso quotidiano per le generazioni future”, ha commentato l’Assessora all’Innovazione Chiara Foglietta. “Il nostro impegno attraverso CTE NEXT e le diverse call è volto ad accelerare lo sviluppo e il testing di nuove soluzioni urbane”.

Il drone di ABzero è dotato di una smart capsule, cuore dell’innovazione, che garantisce condizioni ottimali per il trasporto dei beni. Questo contenitore brevettato, realizzato in poliuretano e dotato di intelligenza artificiale, è in grado di monitorare attivamente temperatura e umidità degli oggetti trasportati – in particolare sangue, medicinali e organi – oltre a rilevare eventuali emolisi dei globuli rossi. Grazie a un’applicazione mobile dedicata, è possibile attivare un volo completamente autonomo, consentendo al pilota di supervisionare le operazioni da remoto mentre l’intelligenza artificiale gestisce automaticamente le condizioni ambientali e la sicurezza del volo.

Per garantire la sicurezza a terra durante le operazioni, la Città di Torino ha messo a disposizione per tutta la durata della sperimentazione, 24 unità delle forze dell’ordine. Inoltre, ha supportato e facilitato le procedure di autorizzazione.

La sperimentazione apre la strada all’uso di droni in ambito urbano, con potenziali applicazioni utili per il trasporto di beni a servizio della collettività, non solo in ambito medico, in aree densamente popolate. Proprio ad agosto dello scorso anno, la Città di Torino ed ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, hanno firmato un protocollo d’intesa per promuovere sperimentazioni congiunte, rafforzando l’impegno reciproco a incentivare lo sviluppo di nuovi servizi innovativi. Questi servizi, tra cui il delivery sanitario, potranno migliorare l’accessibilità e la mobilità delle aree metropolitane, con ricadute positive sulla qualità della vita e sulla sicurezza dei cittadini.

L’attività non si ferma qui, ma si innesta nelle iniziative della Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino, che continuerà a promuovere servizi urbani innovativi con i droni relativi alla delivery in ambito sanitario e non solo. Questo avverrà sia attraverso la creazione di aree di sperimentazione regolamentate (“sandbox”) in collaborazione con ENAC, appunto, sia attraverso il vero e proprio testing di innovative soluzioni tecnologiche legate mobilità aerea urbana. Con queste iniziative, la Città non solo risponde alle sfide attuali, ma si posiziona come un faro di innovazione per il futuro, aprendo la strada a un ecosistema urbano sempre più intelligente e connesso.

(ilTorinese.it) fonte Torino Click

Alleanza tra Torino e Savona contro i cantieri autostradali infiniti e i disagi dei treni

Un patto di collaborazione per sollecitare Regioni, Governo e tutti gli attori interessati per affrontare i problemi infrastrutturali viari e ferroviari nel collegamento tra Torino e Savona. Questo l’obiettivo del protocollo d’intesa, approvato dalla giunta comunale su proposta del sindaco Stefano Lo Russo, che sarà siglato il prossimo martedì 8 ottobre a Savona tra la Città di Torino, la Città di Savona, la Città di Cuneo, la Città Metropolitana di Torino, la Provincia di Savona, la Provincia di Cuneo, la Camera di Commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura Riviere di Liguria – Imperia La Spezia Savona, la Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Cuneo, l’Unione Industriali Torino, l’Unione Industriali della provincia di Savona, la Confindustria Cuneo.

Il sindaco Lo Russo, nei mesi scorsi, aveva per primo sollevato il problema e la necessità di affrontarlo al più presto riscontrando subito la disponibilità del primo cittadino di Savona Marco Russo. Lo scorso 13 settembre i due sindaci, in un incontro a Torino, hanno deciso di unire le forze insieme agli altri rappresentanti dei territori interessati per affrontare il complesso tema delle criticità infrastrutturali, sia su gomma che su rotaia, ostacolo dei collegamenti tra la nostra città e il Savonese.

“Questo protocollo – spiega il Sindaco – intende sottolineare la strategicità dei collegamenti per lo sviluppo dei rispettivi territori. Uno sviluppo che passa da connessioni funzionali e da una rete infrastrutturale e di trasporti efficiente e moderna, in grado di supportare i progetti di crescita legati sia al comparto industriale che a quello turistico e culturale. Con i Sindaci e con le realtà interessate sosteniamo e condividiamo l’interesse a migliorare quello che è un nodo cruciale per il futuro dei nostri territori e di tutto il Nord Ovest, che va affrontato con determinazione”.

Tre gli ambiti sui cui si muoveranno le azioni comuni: il trasporto ferroviario, il sistema autostradale e quello stradale. Dal punto di vista del trasporto su rotaia l’obiettivo è di avviare un confronto con il Governo, la società RFI e i concessionari delle linee che percorrono un’infrastruttura che ha 150 anni di storia e si pone da sempre come uno dei “cordoni ombelicali” tra il sistema produttivo piemontese e il sistema produttivo e portuale ligure e come uno degli atout strategici per la promozione di un modello di mobilità turistica sostenibile verso il Ponente ligure e, in direzione opposta, verso le località montane delle vallate cuneesi e torinesi. Per il sistema autostradale per i sottoscrittori è necessario invece dare impulso all’ammodernamento e l’attenuazione delle criticità create dai cantieri per la messa in sicurezza dell’autostrada Torino-Savona e della Genova-Ventimiglia, ponendo come prioritaria l’attenzione alle esigenze dell’utenza produttiva, commerciale e turistica. Per il sistema stradale la priorità individuata è il miglioramento della rete di strade statali e provinciali che collegano Torino, il Basso Piemonte, l’entroterra savonese e la Riviera di Ponente, tenendo in considerazione l’importanza che tali arterie hanno per i sistemi produttivi a livello locale, ma anche la funzione che possono svolgere per una mobilità turistica di prossimità a velocità ridotta e attenta ai paesaggi rurali e montani.

Il documento, che sarà sottoscritto ufficialmente martedì 8 ottobre nel Palazzo comunale di Savona, avrà durata di cinque anni e potrà essere prorogato.

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