Il provvedimento di nomina del Commissario per la linea 2 della metropolitana torinese è stato pubblicato sullaGazzetta ufficiale. Nel testo della legge 41/2023 è scritto che “al fine di garantire la realizzazione della Linea 2 della metropolitana della città di Torino, con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, da adottare entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, è nominato un Commissario straordinario”. Il commissario entro novanta giorni dall’atto di nomina, provvede all’espletamento delle attività di progettazione, di affidamento e di esecuzione e assume tutte le iniziative necessarie per assicurare la realizzazione degli interventi e la messa in esercizio dell’impianto”. Il sindaco Lo Russo afferma che la nomina servirà ad accelerare i tempi di realizzazione dell’opera.
Nella scorsa notte hanno avuto luogo, come di consueto, i controlli congiunti della Polizia di Stato e delle altre forze di polizia – Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale – nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.
L’attività, iniziata alle ore 20 del sabato sera, si è concentrata in Piazza Vittorio Veneto e vie limitrofe, quali via Matteo Pescatore, via Bava, via Balbo, via Guastalla, via Vanchiglia, via Giulia di Barolo, estendendosi fino a Piazza Santa Giulia e nell’omonima via, oltre che al quartiere San Salvario e al quadrilatero romano.
Complessivamente, sono stati sottoposti a controllo 187 persone e 9 locali pubblici, 7 dei quali sono stati sanzionati amministrativamente per le violazioni appurate. In due esercizi, entrambi ubicati nel quartiere Vanchiglia, è stata riscontrata la presenza di lavoratori irregolari, due in un caso e quattro in un altro. Un minimarket ubicato a San Salvario verrà segnalato, a cura della Polizia Municipale, alla Sezione Commercio del Comune di Torino per la sospensione della licenza.
Complessivamente sono state contestate sanzioni per 56.180 euro, 44.400 delle quali per i lavoratori “in nero”.
I servizi di polizia nelle aree sopra menzionate continueranno con cadenza regolare.
Anche Torino ha celebrato l’Earth Day 2023
20 mila passaggi nella giornata, 4 mila la capienza nei giardini reali
Il 22 aprile in tutto il mondo si celebra giorno della terra. Torino l’ha celebrato con una giornata ricca di appuntamenti alla Cavallerizza e ai giardini reali.
Tra panel, dibattiti e una lunga maratona di musica, 20 mila persone hanno presenziato all’evento organizzato da Club Silencio.
Sul palco principale, tra gli altri, Elisa, i cuneesi Marlene Kunz ed Ensi che gioca in casa, arrivando da Alpignano.
L’obiettivo è stato quello di trascorrere una giornata insieme e riflettere su come ridurre le emissioni, smaltire i rifiuti, consumare meno e meglio, proteggere il nostro pianeta.
Lori Barozzino
Musica nei mercati rionali cittadini per l’undicesima edizione del Torino Jazz Festival.
La rassegna diretta da Stefano Zenni, ha aperto ieri i battenti portando la musica nei mercati rionali e nelle strade del centro, come le marching band per le strade di New Orleans e delle città culle del jazz primordiale.
Protagonista il grande mercato di Porta Palazzo, con la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ .
Extinction Rebellion benda il Duca d’Aosta
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha convocato questa mattina una Giunta straordinaria sulla siccità, alla quale è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto. “Il Piemonte – ha detto il governatore- è la regione con il peggior deficit di pioggia rispetto al passato”.
L’assessore all’ambiente Matteo Marnati ha evidenziato che “l’acqua è già stata razionalizzata in 40 comuni tra Novarese e Vco”. I fiumi sono messi male: il Sesia ha una portata ridotta dell’85%, il Tanaro del 73%, il Po del 62%. Il ministro Pichetto ha assicurato che il governo è al fianco della Regione: “valuteremo con l’eventuale nomina del commissario nazionale come intervenire. Per il momento non vedo altra soluzione che usare nel modo più razionale possibile quella poca acqua disponibile”.
Il recupero della collezione era avvenuto nel novembre del 2019,quando i discendenti di una famiglia torinese hanno rinvenuto imanufatti nel corso di una successione ereditaria. Aprendo le confezioni nelle quali le ceramiche erano avvolte, i familiari si sono subito resi conto della rilevanza dei beni archeologici che dovevano essere denunciati agli esperti archeologi della Soprintendenza torinese e ai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Torino.
I reperti, oltre a risultare privi di autorizzazione al possesso, erano in alcuni casi corredati da etichette identificative tali da ricondurre la loro provenienza dal mercato antiquariale italiano e straniero. Questi elementi indiziari, in uno con alcuni documenti rinvenuti dai Carabinieri e corrispondenti a cataloghi commerciali di aziende specializzate nel settore, ha consentito alla Procura della Repubblica di sostenere l’ipotesi di una derivazione illecita conseguente a escavazione clandestina. Nessuna responsabilità è stata individuata, invece, in capo agli ignari eredi che, diligentemente e senza ritardo, hanno proceduto ad avvisare le autorità preposte alla tutela del patrimonio culturale italiano.
La restituzione allo Stato di questa importante collezione archeologica costituisce un’ulteriore occasione di riflessione sulla particolare tutela che legge italiana riserva al patrimonio archeologico. L’ordinamento giuridico penale, da ultimo riformato a marzo del 2022, prevede che i reperti archeologici, da chiunque e in qualunque modo ritrovati nel sottosuolo o sui fondali marini del territorio nazionale, appartengono allo Stato e a questo devono essere restituiti in mancanza di una idonea e legittima autorizzazione al possesso.
In occasione della loro restituzione, il 21 aprile 2023 alle ore 11.00, i reperti archeologici verranno esposti al pubblico al Salone degli Svizzeri di Palazzo Chiablese, sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Torino, in Piazza San Giovanni 2, Torino.
Dal 22 al 30 aprile torna la rassegna dedicata al Jazz: 9 giorni di programmazione, 93 appuntamenti di cui 49 concerti, 234 musicisti coinvolti in 62 luoghi sparsi in tutta la città.
Si inaugura sabato 22 aprile. In apertura, dalle ore 11.00, la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ ASD si esibirà nei quartieri e nel centro cittadino per far rivivere la tradizione delle band itineranti che ha nella marching band di New Orleans la sua declinazione più brillante e divertente. Al mattino la JST Jazz Parade suonerà nei mercati, mentre al pomeriggio il percorso si snoderà nelle vie del centro, partendo da piazza Palazzo di Città per arrivare in piazza San Carlo e terminare la marcia animando con il suo trascinante programma le Gallerie d’Italia – Torino.
‘Natura morta con custodia di sax’, produzione originale di Peppe Servillo & Tjf All Stars aprirà ufficialmente il Festival 2023 alle OGR. Un viaggio al cuore del jazz dal libro di Geoff Dyer.
Tutti i concerti del TJF 2023 stanno riscuotendo, in prevendita, notevole interesse da parte del pubblico. Sono già sold-out i 2 appuntamenti con Stefano Bollani in programma domenica 30 aprile in chiusura del festival. Inoltre, in seguito all’esaurimento dei biglietti per ‘Natura morta con custodia di sax’ con Peppe Servillo & TJF All Stars (OGR sabato 22 aprile ore 21) e per ‘80th birthday tour’ con Kenny Barron Trio (OGR domenica 23 aprile ore 21), per consentire l’ascolto a un numero maggiore di spettatori sono stati aggiunti 300 posti laterali a scarsa visibilità (non a fronte palco) in vendita a 8 euro da mercoledì 19 aprile alla biglietteria del festival e su Vivaticket.
Per informazioni sui biglietti: www.vivaticket.it
I Carabinieri eseguono 9 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti presunti appartenenti e contigui a locale di ‘ndrangheta, operante ad Ivrea e nelle zone limitrofe, ritenuto diretta emanazione della cosca di Sinopoli (RC).
Torino 20 aprile 2023. All’alba di oggi, in Ivrea, Chivasso e Vibo Valentia, i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Torino hanno tratto in arresto 9 soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Torino su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, in quanto ritenuti gravemente indiziati a vario titolo, dei reati di associazione di tipo mafioso, nonché truffa aggravata, estorsione, ricettazione, usura, violenza privata e detenzione e porto illegale di armi aggravati dal metodo mafioso.
L’indagine, condotta a partire dal 2015 dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Torino sotto il coordinamento della Procura della Repubblica – D.D.A. del capoluogo sabaudo, ha permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine all’operatività diuna locale, struttura delocalizzata e territoriale della ‘ndrangheta, operante sul territorio di Ivrea e zone limitrofe, caratterizzata dalla presenza di soggetti ritenuti appartenenti alla cosca con struttura organizzativa e ripartizione degli associati in ruoli di vertice e subordinati, associazione che si sarebbe avvalsa della forza d’intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per commettere in particolare delitti di estorsione, truffa ed usura, con predisposizione dei mezzi necessari al raggiungimento degli obiettivi illeciti – luoghi di incontro, telefoni cellulari, utilizzo di autovetture – e con suddivisione dei ruoli.
Le investigazioni hanno avuto inizio nel mese di novembre del 2015 da una costola delle indagini “CARNI I CANI” e “BIG BANG”. L’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti è stata censita con l’indagine “CERBERO”, del Nucleo Investigativo di Torinoche, in data 05 novembre 2019, ha portato all’arresto di 71 persone per associazione di tipo mafioso ‘nadranghtista, associazione dedita al traffico internazionale di stupefacenti e altri reati.
L’organizzazione avrebbe strutturato una stabile articolazione di tipo mafioso ‘ndranghetista radicata sul territorio di IVREA e zone limitrofe e collegata alla rete unitaria della ‘ndrangheta piemontese
Oltre al reato associativo sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza in ordine alla commissione di una serie di reati scopo, in particolare truffe commesse in concorso con altri indagati non appartenenti all’associazione, perpetrate ai danni di imprenditori operanti nella provincia di Torino e compiute nella seguente modalità: gli indagati, secondo l’ipotesi accusatoria, si accreditavano espressamente come persone legate a “famiglie” criminali calabresi prospettando alle vittime, alcune delle quali in difficoltà economica, la possibilità di acquistare ingenti somme di denaro “sporco” corrispondendo in cambio somme di denaro significativamente inferiori con il versamento, a titolo di anticipo, di un acconto, a volte sotto forma di lingotti d’oro e gioielli, che diventava il provento del raggiro. Una volta scoperte le truffe, gli indagati avrebbero utilizzato la loro appartenenza all’associazione mafiosa per intimidire le vittime e farli desistere da ogni azione per riavere il maltolto. Le somme sottratte in modo fraudolento supererebbero i 600.000 euro.
Inoltre sono stati raccolti elementi indiziari circa la commissione di due estorsioni condotte in danno di un broker finanziario, duramente minacciato dai membri dell’associazione mafiosa, dal quale si sarebbero fatti consegnare la somma di 85.000 euro, incassati mediante l’intermediazione di alcune società fittizie ed in danno di alcuni imprenditori operanti nel mercato ittico.
I sodali, forti della loro nota appartenenza a famiglie malavitose,avrebbero anche costretto un imprenditore edile in difficoltà economiche ad effettuare dei lavori presso l’abitazione di uno degli indagati senza corrispondere alcun prezzo, per poi indurlo ad accettare un prestito a tasso usuraio.
Nonostante il rialzo dei tassi di interesse le agenzie del Gruppo Tecnocasa riscontrano ancora un importante desiderio di acquistare casa. Piuttosto si rivede il budget, la metratura oppure la posizione, ma se ci sono le condizioni si procede all’acquisto. Ancora di più adesso con l’inflazione in aumento che erode i risparmi e spinge sul mattone, sia come abitazione principale sia come investimento.
La domanda nelle grandi città appare oggi concentrata prevalentemente sul trilocale che raccoglie il 40,5% delle richieste. A seguire il bilocale con il 24,7% e il quattro locali con il 22,9%. Il trilocale, quindi, si conferma la tipologia più ricercata come già accaduto sei mesi fa ma avanza il bilocale che supera il quattro locali. Il piccolo taglio, quindi, vede un aumento della concentrazione di richieste a conferma, in parte, del ritorno degli investitori che in genere scelgono questa tipologia. Si nota, al contrario, una diminuzione della concentrazione della domanda sui tagli più ampi, come conseguenza dell’aumento dei prezzi che sta interessando le metropoli e dell’esaurirsi della spinta data dalla pandemia alla ricerca di abitazioni più ampie. Il trend si era registrato anche nel semestre scorso.
Se il trilocale prevale a livello italiano, è il bilocale la tipologia più ricercata a Milano (47,9%), unica tra le grandi città a fare eccezione per la presenza importante di investitori e single tra gli acquirenti e per essere la città più costosa d’Italia, con un prezzo medio di 4260€ al mq per una tipologia usata e 5000 € al mq per il nuovo.
Il quattro locali prevale in modo importante a Genova (46,3%) città dove i prezzi sono decisamente più contenuti (1120€ al mq).
L’analisi della domanda nei capoluoghi di regione che non sono grandi città, conferma il trilocale come tipologia più ricercata con percentuali naturalmente più elevate (53,6%), seguito dal quattro locali (22%). Segue il bilocale che raccoglie il 21,2%. Anche in queste realtà cresce la percentuale di richieste di bilocali, mentre diminuisce sui tagli più grandi confermando quindi il trend registrato anche nelle metropoli. Tra i capoluoghi di regione la percentuale di richieste di trilocali è più elevata a Catanzaro (63,3%) e a Venezia (63,4%).
Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa