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Info Covid Piemonte, dal 6 aprile attivo il nuovo numero regionale

011 5663169 PER INFORMAZIONI

Dal 6 aprile sarà operativo il nuovo numero regionale 011 5663169  per le informazioni Covid, che sarà gestito dall’Asl Città di Torino.

Risponderà dal lunedì al venerdì, con orario dalle 8 alle 18, il sabato dalle 9 alle 15.

 

Il numero 011 5663169 sostituisce il numero verde 800957795 che durante la pandemia ha preso in carico e gestito 710.000 telefonate, con una media di 11.180 telefonate a settimana. Il numero massimo di telefonate gestite in un giorno è stato l’11 maggio 2021 con 5.551 telefonate prese in carico.

 

In tutto questo periodo di emergenza Covid, il call center regionale è stato uno strumento importante per comunicare con i cittadini e fornire risposte in modo puntuale ed efficace.

 

Il nuovo numero 011 5663169 sarà il punto di riferimento per la nuova fase della pandemia, che dal 31 marzo prevede la cessazione dello stato di emergenza ed il graduale avvio verso la normalità.

 

Come anticipato nei giorni scorsi, la Regione Piemonte continua con la massima attenzione a monitorare la situazione epidemiologica in atto, fornendo ai cittadini tutte le informazioni utili, sulla base delle indicazioni e delle disposizioni adottate a livello nazionale.

Una task force per realizzare nuovi alloggi e residenze per universitari, interventi per 200 milioni di euro

SINERGIA TRA EDISU, UNITO, POLITO E UPO

Si è riunito il primo tavolo di confronto e progettazione con rappresentanti degli atenei e dell’Ente di via Madama Cristina  per programmare interventi per circa 200 milioni di euro.

Edisu, Università di Torino, Politecnico e Università del Piemonte Orientale hanno costituito la cosiddetta “Task Force 338”: nei giorni scorsi nella Sala Consiliare dell’Ente di via Madama Cristina si sono riuniti per la prima volta sei professionisti, tra cui due dirigenti, in rappresentanza del sistema universitario del Piemonte proprio per cominciare a programmare e progettare interventi finalizzati all’accrescimento dei servizi sul territorio regionale. accedendo ai fondi messi a disposizione dallo stato attraverso la Legge 338/2000 che prevede il cofinanziamento da parte dello Stato per interventi rivolti alla realizzazione di alloggi e residenze per universitari.

Il gruppo di lavoro, nato dal Comitato Regionale di Coordinamento e formalmente distaccato in EDISU grazie alla disponibilità dei Rettori e dei Direttori Generali degli atenei piemontesi, si occuperà di definire il più grande investimento in residenzialità universitaria pubblica che il Piemonte abbia messo in atto.

La Task Force 338 è formata da Sandro Petruzzi e Renato Rossi per l’Università di Torino, Concetta Di Napoli e Caterina Arnò  per il Politecnico, Claudio Tambornino per l’Università del Piemonte Orientale e Mauro Meneghetti per Edisu.

L’obiettivo sarà quello di candidare progetti a carattere regionale per un intervento complessivo di circa 200 milioni di euro.

Ancora in fase di definizione le aree individuate e sulle quali sviluppare i progetti; quelli che non dovessero rientrare per mancanza di copertura nell’ambito di questo intervento potranno essere  candidati quando verrà bandita la prossima misura.

Per l’Assessore Regionale al Diritto allo Studio Universitario Elena Chiorino: “Il bando rappresenta un’occasione straordinaria che conferma l’attrattività del nostro sistema universitario. La Regione ha deciso di investire risorse importanti, proprio perché il diritto allo studio universitario deve passare attraverso un sistema meritocratico, garantito da servizi adeguati per tutti gli studenti che scelgono il Piemonte per il proprio percorso di studi. Questa azione sinergica territoriale dimostra la massima attenzione di questa Giunta nei confronti di ogni singola realtà universitaria, mettendo a disposizione servizi rispondenti alle necessità espresse dai singoli territori”

Per il Presidente di Edisu Piemonte Alessandro Ciro Sciretti: “ecco un esempio concreto di come, unendo le forze e facendo rete, si possa competere a livello nazionale ed internazionale. Questo è il Sistema Universitario del Piemonte, questo è ciò su cui abbiamo creduto e puntato negli ultimi due anni per creare nuovo valore e prospettive per il Piemonte. Abbiamo gettato le fondamenta, ora costruiamo insieme un nuovo futuro”.

Il Rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna osserva: “confronto e collaborazione sono elementi essenziali per ogni politica a sostegno del diritto allo studio. Ancora una volta il sistema universitario piemontese si è dimostrato unito e coeso per migliorare la vita degli studenti che scelgono il nostro territorio per la formazione universitaria. La residenzialità è parte necessaria dello svolgimento di questo percorso a garanzia di un diritto allo studio concreto che mette al centro proprio gli studenti. Siamo pronti a lavorare insieme per progettare e realizzare uno straordinario piano di investimento per alloggi e residenze”

Commenta il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco: “la costituzione della Task Force 338 testimonia nel concreto la nostra capacità di ‘fare sistema’ a livello regionale. Insieme ai nostri partner piemontesi ci troviamo di fronte al più grande investimento in residenzialità universitaria degli ultimi anni e abbiamo deciso di unire le forze per definire come usare questi fondi in chiave strategica a favore di chi sceglie Torino e il Piemonte per i propri studi, per garantire strutture e servizi adeguati e moderni, a fronte di una formazione di prim’ordine riconosciuta a livello internazionale. L’obiettivo è dare a studenti e studentesse la possibilità di pensare con serenità al proprio futuro, potenziando il diritto a beneficiare di posti letto quanto mai necessari per i prossimi anni”

Per il Rettore dell’Università del Piemonte Orientale Giancarlo Avanzi: “il Coordinamento dei Rettori e degli istituti di alta formazione piemontesi ha fortemente perseguito l’obiettivo di un progetto regionale unitario di realizzazione di residenze studentesche. La creazione di una task force regionale che renda organico lo sviluppo di questo progetto è sicuramente un’ottima notizia poiché ne sancisce l’unitarietà e la volontà degli Atenei di collaborare alla sua realizzazione sotto l’egida di EDISU Piemonte. L’università è il luogo aperto per antonomasia, il terreno fertile in cui, grazie all’incontro tra le persone, è possibile far crescere le idee. Avere nuovi spazi anche nelle sedi UPO ad Alessandria, Novara e Vercelli, ci consentirà di essere più attrattivi nei confronti degli studenti italiani e stranieri, che riconoscono al Piemonte un ruolo importante nel panorama delle eccellenze nazionali”.

Misure antismog, proseguono le sole limitazioni strutturali

L’elenco completo delle misure, delle esenzioni e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina emergenza ambientale del sito Città di Torino.

Donna muore precipitando dal quarto piano

Ieri pomeriggio, a Torino, una donna è precipitata dal quarto piano di un condominio nel centro della città, in via Bonelli.

E’  morta sul colpo. Sul posto sono accorsi gli agenti della polizia e i vigili del fuoco.

Dale prime verifiche si tende all’ipotesi del suicidio.

Minacce, insulti e aggressioni: marito violento arrestato per maltrattamenti in famiglia

Gli agenti del commissariato Barriera Nizza sono intervenuti lunedì sera in zona Millefonti a seguito di una richiesta di aiuto di una donna, per la segnalazione di un’ aggressione del marito nei suoi confronti.

L’uomo, di nazionalità Rumena, già raggiunto da un provvedimento di ammonimento da parte del Questore per fatti analoghi, aveva posto in essere nelle ultime 48 ore una serie di  vessazioni, minacce verbali  ed aggressioni fisiche nei riguardi della donna.

In seguito alle dovute verifiche condotte dal personale intervenuto, l’uomo è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia  e condotto in carcere

Agricoltura: dopo il maltempo la conta dei danni

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Le grandinate hanno colpito violentemente le colture in Piemonte dopo 111 giorni di siccità.  Ed è il momento di fare un bilancio. I tecnici di Coldiretti fanno un quadro delle zone interessate. Ingenti danni per il forte vento a Carignano e Susa. In questa zona la strada provinciale che collega Carmagnola a Poirino è stata colpita  dai chicchi di ghiaccio, grandinate anche nel Chierese. Nella provincia di Cuneo danni nel Braidese, Fossanese, Saviglianese e Saluzzese, dove sono stati colpiti i frutteti in fiore, i campi seminati a cereali, i prati destinati al foraggio.Alberi da frutti danneggiati in Valcerrina tra casalese e Torinese.

Neve in collina e -20 gradi in montagna Una coda invernale dopo 111 giorni di siccità

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Dopo 111 giorni di siccità in Piemonte, le grandinate e le tempeste di vento di venerdì  pomeriggio, che hanno causato danni alle coltivazioni nelle province di Cuneo e Torino, hanno fatto scendere il termometro in picchiata: la minima nella notte tra venerdì e sabato è stata di 4.5 gradi in centro a Torino, 0,7 a Cuneo. Basse le minime in montagna: -24,9 sul Monte Rosa, -19 a Ceresole Reale nel parco del Gran Paradiso, -18,2 a Bardonecchia. Nella tarda mattinata di sabato la quota neve è arrivata a 1.000 metri, poi un miglioramento domenica.

Sequestra e minaccia la fidanzata per una notte

A Ciriè un 26enne ha sequestrato per una notte la ragazza che frequentava da qualche mese. Dopo cena, a causa di un litigio, le ha rotto il cellulare per evitare che chiedesse aiuto e le ha impedito di uscire dall’abitazione minacciandola con un coltello. Ora è accusato di sequestro di persona e lesioni. I carabinieri hanno liberato la ragazza solo la mattina dopo quando lui le ha permesso di chiamare la madre per dirle di avvisare sul posto di lavoro che non si sarebbe presentata. La donna però ha capito che c’era qualcosa di strano e ha chiamato i carabinieri. Una pattuglia è giunta sul posto e, inventandosi la scusa di un documento da consegnare  ha arrestato il fidanzato violento e liberato la ragazza, che ha riportato contusioni e lesioni per un tentativo di strangolamento.

Incidenti sul lavoro, Piemonte in “zona bianca” Ma le vittime purtroppo non mancano

L’ultima vittima proprio nelle scorse ore: un operaio 32enne di Arquata Scrivia

ECCO LA MAPPATURA DELL’EMERGENZA DELL’OSSERVATORIO VEGA ENGINEERING:

 

IN ZONA ROSSA: MOLISE, TOSCANA, SICILIA E MARCHE. IN ZONA ARANCIONE: LOMBARDIA, CAMPANIA, ABRUZZO, TRENTINO ALTO ADIGE ED EMILIA ROMAGNA. IN ZONA GIALLA: SARDEGNA, VENETO, PUGLIA E UMBRIA. IN ZONA BIANCA: LAZIO, FRIULI, LIGURIA, PIEMONTE, BASILICATA, CALABRIA E VALLE D’AOSTA

LA ZONIZZAZIONE A COLORI È LA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE, PER FOTOGRAFARE, ALLA STREGUA DELLA PANDEMIA, L’EMERGENZA MORTI SUL LAVORO IN ITALIA.

IL RISCHIO DI MORTE, REGIONE PER REGIONE NEL PRIMO BIMESTRE DEL 2022.

DALLA ZONA ROSSA ALLA ZONA BIANCA.

“Dopo appena due mesi il 2022 riporta già un tragico bollettino per le morti sul lavoro. Sono infatti 114 le vittime. Si tratta di 10 decessi in più rispetto a febbraio 2021, in una situazione in cui la pandemia da COVID19 influisce sempre meno sugli infortuni sul lavoro. Contemporaneamente crescono drammaticamente anche le denunce totali di infortunio (+47,6%).

È questa la prima istantanea che rappresenta l’insicurezza sul lavoro in Italia. Una proiezione sconfortante che non basta però a riprodurre correttamente l’emergenza. Perché è l’indice di incidenza della mortalità – cioè il rapporto degli infortuni mortali rispetto alla popolazione lavorativa – a descrivere esattamente e obiettivamente l’emergenza, regione per regione”.

Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, introduce così l’ultima indagine e zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese. E, come sempre, l’Osservatorio mestrino fotografa, alla stregua della pandemia, l’emergenza morti sul lavoro in Italia.

A finire in zona rossa al termine del primo bimestre del 2022, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 3,7 morti ogni milione di lavoratori) sono: Molise, Toscana, Sicilia e Marche.

In Zona Arancione: Lombardia, Campania, Abruzzo, Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna.

In Zona Gialla: Sardegna, Veneto, Puglia e Umbria.

In Zona Bianca: Lazio, Friuli, Liguria, Piemonte, Basilicata, Calabria e Valle D’Aosta

(In allegato e sul sito www.vegaengineering.com sono disponibili i grafici e i dati).

I NUMERI ASSOLUTI DELLE MORTI SUL LAVORO IN ITALIA NEL PRIMO BIMESTRE 2022

Numeri assoluti e incidenze producono, come sempre, graduatorie differenti. E infatti, considerando i numeri assoluti la classifica cambia. Tant’è che a guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro è la Lombardia (20), la regione con la maggior popolazione lavorativa in Italia.

Seguono: Toscana (10), Emila Romagna (8), Sicilia, Campania e Veneto (7), Lazio (6), Puglia (4), Marche (3), Molise, Abruzzo, Trentino Alto Adige, Sardegna e Piemonte (2), Friuli Venezia Giulia, Liguria e Umbria (1).

Nel report allegato il numero delle morti in occasione di lavoro provincia per provincia.

Da gennaio a febbraio 2022 sono 114 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 85 quelle rilevate in occasione di lavoro (invariate rispetto a febbraio del 2021), mentre sono 29 quelle decedute a causa di un incidente in itinere (erano 19 nello stesso periodo del 2021), probabile conseguenza della ripresa degli spostamenti per recarsi da casa a lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, in cui il COVID limitava ancora le attività produttive.

Ed è il settore Trasporto e Magazzinaggio a contare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 13 (erano 2 nel primo bimestre del 2021.

Seguono: Costruzioni (7), Commercio, riparazione di autoveicoli e motocicli (5), Attività manifatturiere (4), il Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese e Sanità e assistenza sociale (3).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 55 e i 64 anni (34 su un totale di 85). Ed è proprio in questa fascia d’età che si rileva anche l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati (7,4). L’incidenza di mortalità minima è invece nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 1), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 4 infortuni mortali ogni milione di occupati. Questo conferma ancora un dettaglio fondamentale nell’analisi dell’emergenza: le fasce di età dei più giovani e, soprattutto dei lavoratori più maturi ed esperti, sono quelle più a rischio di infortunio mortale. Aspetto da tenere in considerazione vista la propensione del legislatore di posticipare l’età di pensionamento.

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nel primo bimestre 2022 sono 7 su 85. In 6 invece hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro.

Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 9.

Il martedì è il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.

Le denunce di infortunio totali sono in aumento (+ 47,6%). A febbraio 2021 erano 82.634 mentre a febbraio 2022 sono 121.994 (39.360 in più); ben 19.786 di queste sono registrate nel settore Sanità e Assistenza Sociale.

Ancora significativa la variazione delle denunce di infortunio in occasione di lavoro nel Settore Trasporto e Magazzinaggio: sono 11.225 a fine febbraio 2022, ma erano 3.191 a fine febbraio 2021 (+252%).

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nei primi due mesi del 2022 sono state 58.004, quelle dei colleghi uomini 63.990.

LA ZONIZZAZIONE A COLORI È LA NUOVA RAPPRESENTAZIONE GRAFICA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING DI MESTRE, PER FOTOGRAFARE, IL LIVELLO DI SICUREZZA DEI LAVORATORI.

L’incidenza degli infortuni mortali indica il numero di lavoratori deceduti durante l’attività lavorativa in una data area (regione o provincia) ogni milione di occupati presenti nella stessa. Questo indice consente di confrontare il fenomeno infortunistico tra le diverse regioni, pur caratterizzate da una popolazione lavorativa differente.

La zonizzazione utilizzata dall’Osservatorio Sicurezza Vega dipinge il rischio infortunistico nelle regioni italiane secondo la seguente scala di colori:

  • Bianco: regioni con un’incidenza infortunistica inferiore al 75% dell’incidenza media nazionale
  • Giallo: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il 75% dell’incidenza media nazionale ed il valore medio nazionale
  • Arancione: regioni con un’incidenza infortunistica compresa tra il valore medio nazionale ed il 125% dell’incidenza media nazionale
  • Rosso: regioni con un’incidenza infortunistica superiore al 125% dell’incidenza media nazionale

Una boccata d’ossigeno per gli aeroporti piemontesi. Dalla Regione quasi tre milioni di euro per la mancata attività

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Il Presidente Cirio egli assessori Poggio e Gabusi: «Scali strategici da sostenere per la ripresa delle rotte commerciali e del turismo di piacere»

 

Una boccata d’ossigeno per gli aeroporti piemontesi inseriti dalla giunta regionale nell’elenco dei beneficiari di un ristoro per la mancate attività durante il periodo delle restrizioni. Gli scali piemontesi di Cuneo Levaldigi e Torino riceveranno, infatti, un risarcimento complessivo di 2.782.000 euro dalla Regione per la riduzione degli spostamenti nel periodo dell’emergenza sanitaria degli ultimi due anni. La misura approvata dall’esecutivo di piazza Castello porta la firma del presidente della Regione Alberto Cirio e dagli assessori alla Cultura, Turismo e Commercio Vittoria Poggio e ai Trasporti Marco Gabusi.

L’obiettivo è di compensare i gestori aeroportuali operanti in Piemonte e in possesso del certificato in corso di validità rilasciato dall’Ente Nazionale dell’Aviazione Civile (ENAC) per i danni subiti come effetto delle restrizioni di viaggio e delle altre misure di contenimento adottate dall’Italia e da altri paesi per contenere la diffusione del COVID-19.

«La ripresa del turismo regionale cresce a velocità doppia rispetto a quella nazionale – hanno sottolineato il Presidente Cirio e gli assessori Poggio e Gabusi – ma sarebbe stata più debole senza la forza dei nostri scali che nonostante la contrazione del traffico hanno fatto fronte all’emergenza con risorse proprie. Gli hub di Torino e Levaldigi sono asset strategici del nostro Piemonte, e anche in forte sviluppo: abbiamo appena inaugurato il volo su Roma da Cuneo, e per tutto il periodo estivo Torino sarà coperta da 81 rotte. Le compagnie hanno riconosciuto che la nostra regione è un porto naturale per il turismo d’affari, per le fiere, per i grandi eventi, per il turismo di piacere. Questa misura economica serve ad accompagnare ulteriormente la ripresa».

Lo scalo internazionale di Torino è dotato di un’infrastruttura all’avanguardia di interesse nazionale nell’ambito del bacino di traffico Nord-Ovest; vanta oggi un ampio ventaglio di destinazioni in tutta Europa e collegamenti con i più importanti aeroporti del Sud Italia e delle Isole e sarà presto connesso alla rete ferroviaria una volta ultimato il collegamento della linea Torino-Ceres al passante torinese. La programmazione Summer 2022 prevede un network di 81 rotte, di cui 53 internazionali e 28 nazionali, operate da un totale di 15 compagnie aeree. Si tratta del network voli più ampio di sempre per lo scalo, da cui nell’intera Summer le destinazioni servite saranno in tutto 63, a fronte delle 50 servite pre-pandemia nell’estate 2019.

Sul fronte internazionale sono in tutto 25 le nuove rotte della Summer 2022 di Torino Airport, con un’ampia scelta per poter trascorrere city break e soggiorni di vacanza: Agadir (Marocco), Billund (Danimarca), Breslavia (Polonia), Budapest (Ungheria), Copenhagen (Danimarca), Dublino (Irlanda), Edimburgo(Gran Bretagna), Cracovia (Polonia), Lanzarote (Isole Canarie, Spagna), MadridMalaga (Spagna), Marrakech (Marocco), Parigi Beauvais (Francia), Siviglia (Spagna), Tel Aviv (Israele) e Zara (Croazia) servite da Ryanair;

  • London Gatwick (Gran Bretagna) servita da easyJet;
  • Paris Orly (Francia) servita da Vueling;
  • Skopje (Macedonia del Nord) servita da Wizz Air;
  • IbizaMahon (Isole Baleari, Spagna) e Rodi (Grecia) servite da Neos;
  • Atene e Santorini (Grecia) servite da Volotea;
  • Santorini (Grecia) servita da Blue Air.

L’aeroporto di Cuneo Levaldigi servito da Ryanair si configura come porta d’accesso a un’area ricca di eccellenze e rappresenta un tassello importante per lo sviluppo del territorio, sia in termini di incremento di accessi turistici, grazie alla prossimità alla zona UNESCO di Langhe e Roero, sia in relazione alla peculiare caratteristica dello scalo di avere nel suo bacino aziende leader a livello mondiale. Il 28 marzo sono stati inaugurati quattro voli la settimana per Roma, che diventeranno cinque a giugno, per unire la Granda alla capitale, non soltanto per le esigenze «business» o legate alla politica e alle istituzioni, ma anche per il turismo, con appena un’ora e un quarto di volo.