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Continua la più lunga ondata di calore dell’estate. Ma nel weekend arrivano i temporali

L’agenzia Arpa Piemonte comunica che il territorio piemontese è sotto l’influenza di un’area di alta pressione di matrice africana. Pertanto sul Piemonte ci saranno condizioni di cielo sereno con temperature elevate, inizialmente su pianure e Appennini, poi anche sui rilievi alpini meridionali. Probabilmente saranno i giorni più caldi dell’anno. Martedì e Mercoledì una lieve flessione dei valori di zero termico e temperatura in alta quota potrà riportare condizioni favorevoli allo sviluppo di rovesci sui rilievi nelle ore più calde della giornata.

È la più lunga ondata di caldo di questa estate con temperature  oltre i 35 °C in pianura, fino a punte di 38-40 sul Basso Piemonte, ma superiori ai 30 °C anche a quote di bassa montagna. Lo zero termico è a 5000 metri.

Il welfare aziendale parte dalla sanità: servizi di prima infanzia nelle Asl

Via al bando da 3 milioni e mezzo di euro per l’attivazione di servizi per la prima infanzia nelle Aziende Sanitarie Locali, nelle Aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, in forma singola o associata. L’assessore Caucino: «Progetto “rivoluzionario”. Puntando sul welfare aziendale il Piemonte si conferma una regione che sostiene la famiglia e la natalità, favorendo l’inclusione».

 

Progetti, idee, soluzioni innovative che diventano fatti concreti. La proposta, lanciata mesi fa proprio dalla sua Biella, in un incontro con i vertici dell’Asl locale, dall’assessore regionale alla Famiglia, Chiara Caucino, è diventata realtà: la Regione Piemonte ha pubblicato infatti un bando per l’attivazione di servizi per la prima infanzia nel Sistema Sanitario Piemontese.

L’iniziativa, rivolta alle Aziende Sanitarie Locali, Aziende ospedaliere e ospedaliero-universitarie, in forma singola o associata mira a sostenere l’attivazione di servizi dedicati a quella fascia d’età, offrendo un prezioso supporto ai lavoratori delle aziende coinvolte: sintetizzato con una parola – anzi, con due – welfare aziendale. 

Si tratta infatti di servizi che costituiscono un importante strumento per agevolare i genitori lavoratori nelle aziende sanitarie pubbliche piemontesi, consentendo loro di conciliare le esigenze professionali con quelle familiari e possono essere anche eventualmente aperti agli utenti delle aziende sanitarie, fornendo loro un’opportunità preziosa durante le visite mediche o gli esami.

Ma di cosa si tratta, in concreto? Lintervento finanzia lapertura e il mantenimento di uno o più servizi educativi per linfanzia tra nidi dinfanzia, Micro nidi e Centri di custodia oraria (baby parking) e Spazi gioco, senza dimenticare le ludoteche.  I servizi dovranno essere erogati presso locali allinterno delle strutture o comunque in spazi di appartenenza ai soggetti beneficiari. Per servizi per la prima infanzia di carattere «aziendale», si intendono, quindi, le strutture attivate presso i luoghi di lavoro o nelle loro vicinanze che destinino ai figli dei dipendenti o collaboratori (a vario titolo) delle aziende coinvolte nella realizzazione, una quota di posti superiore al 50%.

Le risorse messe a disposizione per questo bando ammontano, complessivamente, a 3,5 milioni di euro. Ciascuna domanda può ottenere un finanziamento che varia da 200.000 euro a 250.000 euro, consentendo alle aziende di sviluppare progetti adeguati alle proprie esigenze e alla dimensione dell’utenza.

Le Aziende interessate a partecipare al Bando – che sono già state tempestivamente avvisate dalla stessa Caucino via email – dovranno presentare la propria domanda attraverso l’invio di una PEC entro e non oltre il 9 ottobre 2023.

«Con questo provvedimento – spiega Caucino – che reputo a suo modo “rivoluzionario”, oltre a mantenere, ancora una volta, la parola data, il Piemonte conferma il proprio impegno nel promuovere servizi e iniziative che favoriscano la conciliazione tra vita professionale e familiare, contribuendo al benessere delle famiglie e alla crescita del tessuto sociale ed economico del territorio». «D’altronde – prosegue Caucino – con questa scelta, che parte dal Sistema Sanitario Piemontese ma che in futuro potrà essere estesa ad altri comparti – andiamo a investire proprio sulla famiglia, sulla sostenibilità del lavoro e, di conseguenza, sosteniamo la natalità che è il vero problema non solo del Piemonte, ma di tutta l’Italia». «Troppo spesso – conclude Caucino – e mi riferisco in particolare alle mamme, ma non solo, dedicarsi e concentrarsi sul proprio lavoro e gestire i figli, specie i più piccoli, diventa una “missione” davvero ardua o, in alternativa, costosa. Puntare sul welfare aziendale, quindi, non significa soltanto quanto detto più sopra, ma anche rendere il Piemonte sempre più inclusivo e attento alle più concrete esigenze di chi, ogni giorno, è costretto, giocoforza, a convivere con miriadi di difficoltà».

I dettagli completi del Bando, nonché il modulo di domanda e tutte le informazioni necessarie, sono disponibili all’indirizzo web https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/attivazione- servizi-prima-infanzia-nel-sistema-sanitario-piemontese.

 

Per eventuali dubbi o richieste di chiarimenti, è possibile contattare l’indirizzo email pariopportunita-fse@regione.piemonte.it

Bardonecchia fa il punto a una settimana dall’esondazione

Ad una settimana dall’esondazione del torrente Frejus, a Bardonecchia proseguono gli interventi per riportare la situazione della cittadina alla normalità e gran parte delle attività e dei servizi sono stati ripristinati.

L’Amministrazione Comunale ha organizzato per mercoledì un incontro per iniziare a fare un primo punto su quanto è successo il 13 agosto scorso.

L’appuntamento “Bardonecchia. L’evento del 13 agosto. Prime considerazioni”, si terrà, il prossimo 23 agosto, alle 17.30, alla Base Logistico Addestrativa di viale Bramafam 60.

Interverranno il sindaco Chiara Rossetti, il direttore del Consorzio Forestale Alta Val Susa Alberto Dotta, il Capo Stazione del Soccorso Alpino di Bardonecchia Carlo Rossetti ed il presidente dell’Uncem Marco Bussone. Modera l’incontro il vice direttore di Mondo Economico Pier Paolo Luciano.

FOTO LOREDANA FRISOLI

Ufficiostampa@bardonecchia.it

 

Bene la Juve! Prima giornata di serie A: Udinese-Juventus 0-3

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Chiesa
Vlahovic
Rabiot

I bianconeri partono con una tripletta convincente.
Grande inizio di stagione della Juventus che batte con un rotondo 3-0 l’Udinese e comincia bene la prima giornata di Serie A.Ad Udine ai bianconeri di Allegri bastano i primi 45′ per aver ragione dei friulani. Dopo due minuti Chiesa sblocca la gara con un preciso destro nell’angolino, poi al 20′ il raddoppio di Vlahovic su rigore (tocco di braccio di Ebosele su un preciso cross di Alex Sandro). Nel minuti di recupero della gara al 48′ il terzo gol di testa da parte di Rabiot che approfitta di un’uscita sbagliata del portiere friulano Silvestri.
Buona la prima per la squadra di Allegri che ha già imboccato la strada giusta per risalire in campionato.

Enzo Grassano

I portici di Torino tra corso Vittorio e via Sacchi: uno spettacolo indecente

Un pessimo biglietto da visita per i tanti turisti che escono dalla stazione di Porta Nuova e per quelli che viaggiano sul bus per Caselle, la cui fermata è proprio lì’ vicino.

I portici storici in corso Vittorio Emanuele nel tratto compreso tra  corso Re Umberto fino a svoltare in via Sacchi sono indecorosi: scritte sui muri, intonaci scrostati, vetrine abbandonate coperte di graffiti e sporcizia, pavimentazione altrettanto sporca.

Le foto che vi proponiamo documentano una situazione inaccettabile. Se il Comune non ha risorse, perché non proporre a qualche grande azienda di sponsorizzare il recupero di questo angolo  del centro storico di Torino? Chiediamo al sindaco Lo Russo di intervenire al più presto.

Una cosa è certa: in questo stato, questa “terra di nessuno”  rappresenta una vera vergogna per una città da sempre considerata simbolo di decoro e di eleganza urbanistica e architettonica.

Prima donna salvata con la Medicina di genere al Centro CardioDionna del Mauriziano di Torino

La Medicina di genere può salvare la vita. E’ la prima donna ad essere stata salvata grazie al neonato Centro Cardiodonna dell’ospedale Mauriziano di Torino. La paziente è stata sottoposta ad una coronarografia con intervento di angioplastica, che era stata indicata come necessaria e salvavita al momento della visita. La donna, di 41 anni della provincia di Torino, diabetica e dislipidemica, era stata visitata presso l’ambulatorio CardioDonna del Mauriziano dopo numerosi anni durante i quali era stata definita “asmatica”. La sintomatologia di mancanza di respiro era peggiorata a tal punto da impedirle il riposo notturno e costringerla seduta di notte. Eppure alla visita pneumologica non era risultato nulla ed era stata invitata a “dimagrire”. Invece la visita effettuata dalla dottoressa Barbara Mabritto nell’ambito del progetto CardioDonna, che fa capo alla Cardiologia del Mauriziano (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci), ha evidenziato sia alterazioni elettrocardiografiche sia una severa disfunzione cardiaca con una frazione di eiezione all’ecocardiogramma del 25%.
Insomma si è evidenziata una grave malattia coronarica che è stata giudicata non trattabile chirurgicamente per l’esile calibro delle coronarie, diffusamente e criticamente malate.
La coronarografia salvavita è stata effettuata ieri dalla dottoressa Tiziana Claudia Aranzulla con un’équipe completamente al femminile, composta dalle infermiere Luisa Tenerelli ed Alice Marangon e dal tecnico di radiologia Federica Fenoglio. La dottoressa Aranzulla ha quindi eseguito un’angioplastica con impianto di tre stent sull’arteria discendente anteriore, l’arteria principale del cuore. La paziente sarà seguita sempre nell’ambito del progetto CardioDonna con visite di follow-up e verrà monitorato il miglioramento auspicato della funzione cardiaca e completata la rivascolarizzazione.
La paziente, essendo timidissima, ha dichiarato che la possibilità di avere un’équipe tutta al femminile l’ha rassicurata nell’intraprendere questa esperienza, pur essendo consapevole che i medici sono validi indipendentemente dal genere e che in caso di bisogno si deve proseguire l’iter diagnostico-terapeutico anche al di fuori del Progetto, che però offre una coccola in più a chi come lei è molto timida.
Il Progetto CardioDonna, nato al Mauriziano sotto l’egida della Fondazione Mauriziana, è stato fortemente voluto dalla Presidente Andreana Bossola e pienamente sostenuto dalla Direzione generale (dottor Maurizio Dall’Acqua) e sanitaria (dottoressa Maria Carmen Azzolina. Viene condotto presso la divisione di Cardiologia dell’ospedale Mauriziano (diretta dal dottor Giuseppe Musumeci) e ha come responsabile della parte clinica la dottoressa Mabritto e della parte interventistica la dottoressa Aranzulla. Un Centro di cardiologhe donne dedicato alle donne e alle loro cardiopatie. Offre un percorso specificamente dedicato alle giovani donne in età fertile nella fascia di età dai 30 ai 50 anni. Il Centro sarà gestito da medici ed infermiere donne in modo da garantire l’ascolto da parte di donne e la dovuta sensibilità e riservatezza nell’esecuzione di esami e procedure che implichino la nudità del torace. Le donne tra i 30 e i 50 anni, proprio quelle che non vengono generalmente considerate pazienti cardiologiche, possono avvalersi della visita cardiologica, dell’ecocardiogramma e, se necessario come in questo caso, di procedure interventistiche. Già numerose donne hanno beneficiato della visita per individuare problemi non diagnosticati, come il caso di una paziente di 30 anni, ipertesa dall’età di 14, cui è stata adesso diagnosticata una coartazione aortica. Tutto sempre in un ambiente rispettoso della privacy e della delicatezza della donna, che viene curata da altre donne esperte nel settore.
Al di là dell’attenzione alla sensibilità individuale emerge ancora una volta come la diagnosi di cardiopatia nelle giovani donne sia tardiva e spesso i sintomi siano etichettati con altre patologie, esponendo a gravi rischi le pazienti. Ora la paziente appena operata è salva.

La Guardia di Finanza controlla i prezzi della benzina nei distributori di Torino

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Nella prima metà di agosto sono stati eseguiti numerosi controlli dal Gruppo Torino della Guardia di finanza presso 60 impianti di rifornimento del Piemonte, in particolare a Torino. Sui benzinai delle autostrade, una ventina, sono emerse irregolarità.

Tra queste sono state rilevate violazioni sulla mancata parità del costo della benzina e del gasolio rispetto ai prezzi della pompa. È stata poi riscontrata l’assenza dell’  indicazione del prezzo medio della benzina sui tabelloni  all’entrata delle aree di servizio, che è obbligatorio. I controlli proseguiranno  anche nei prossimi giorni.

Ondata di calore sul Piemonte, temperature vicine ai 40 gradi

Lo scenario meteorologico europeo è caratterizzato da un’alta pressione di matrice africana in fase di espansione verso l’Europa centro-occidentale; la struttura anticiclonica posizionerà i suoi massimi barici a ovest dell’arco alpino tra il pomeriggio di domenica e la mattinata di lunedì. Pertanto, prevede l’agenzia Arpa, sul Piemonte ci saranno condizioni di tempo soleggiato con annuvolamenti limitati ai rilievi nelle ore centrali della giornata. Sono previste temperature elevate su zone pianeggianti e appenniniche; oggi, sabato,  il caldo sarà rilevante su Astigiano e Aalessandrino e nei giorni successivi su quasi tutti i settori pianeggianti piemontesi. Sensibile anomalia termica positiva anche sulle Alpi, con zero termico in graduale rialzo fino a 5000 m.

Il picco dell’ondata di calore è previsto tra domenica e lunedì, quando la media delle temperature massime in pianura sarà attorno ai 34°C, con locali valori sui 38-39°C. Anche per buona parte della prossima settimana le temperature dovrebbero essere sopra la norma; è previsto che nell’ultimo fine settimana di agosto si potrà assistere a una diminuzione dei valori termici, ma la previsione dovrà essere confermata nei prossimi giorni.

Temporale di Caselle, distrutti anche i raccolti

Ieri sera, la tempesta che ha costretto alla chiusura l’aeroporto di Caselle, ha causato anche gravi danni alle coltivazioni della zona a Nord di Torino, tra Ciriacese e basso Canavese.

Una vera e propria beffa. In questi giorni si sta programmando il raccolto del mais da insilato ma in un attimo gli agricoltori si sono visti abbattere le piantagioni di mais, proprio quest’anno che, nonostante le mille difficoltà, finalmente, sembrava promettere un buon raccolto.

La coltura più danneggiata è il mais che è ormai in fase di raccolta per la destinazione a insilati. Interi campi sono stati abbattuti dal forte vento e schiacciati dalla grandinata. Azzerati tutti i cosiddetti secondi raccolti che vengono destinati al consumo bovino e che hanno piante ancora in crescita, ma è andato distrutto anche il 50% dei primi raccolti, la parte più importante dell’annata agricola. Molti agricoltori avevano programmato questo raccolto proprio questa settimana. Ma anche la trebbiatura tardoestiva delle sole pannocchie è a rischio visto che queste sono finite tutte a terra e rischiano di marcire.

Francesco Nepote Nus, allevatore di Caselle, aveva programmato il taglio venerdì. «Avremmo dovuto tagliare martedì o mercoledì, ma il terreno troppo molle per le piogge dei giorni scorsi ci ha conviti a ritardare. Solo un paio di giorni di ritardo e abbiamo perso il 50% della produzione. È stato un finimondo: c’era acqua nell’abitazione e nelle stalle. Abbiamo avuto anche i fabbricati scoperchiati».

Intanto, in val Clarea a Giaglione, nella stessa tempesta che ha causato la colata detritica a Bardonecchia la grandinata ha portato via il 40% della produzione di uva Avanà. Nella stessa zona una frana ha chiuso alcune canalizzazioni.

«I temporali ad agosto ci sono sempre stati ma non di questa potenza – commenta il presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici, che ha visto le sue coltivazioni sfiorate dalla tempesta – Agli agricoltori colpiti va tutta la nostra solidarietà ma è evidente che fare agricoltura di fronte al cambiamento climatico è sempre più una sfida impari. Seminiamo e curiamo ma poi, quando stai già facendo i calcoli di quanto raccoglierai, in un quarto d’ora, sparisce tutto il frutto di un anno di lavoro. Perdere il mais o il fieno significa perdere materie prime necessarie alle filiere del latte e della carne così importanti per il nostro territorio e che stanno già scontando gli effetti della guerra e della speculazione. Mettere al sicuro le aziende agricole non interessa solo il nostro comparto agricolo ma tutte le filiere alimentari. Per questo è fondamentale che le aziende agricole siano messe in condizione di potere assicurare i raccolti distrutti da eventi calamitosi come questi. Se le aziende agricole non vengono aiutate a fare fronte a questo clima tropicale c’è il rischio di nuove chiusure con ripercussioni gravi su tutto il settore agroalimentare e sulle economie dei territori».