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Operazione dei carabinieri nella cintura torinese, 12 kg di droga sequestrati (anche nelle lattine delle bevande)

Tra i vari nascondigli, spunta il doppio fondo nelle lattine di bibite energetiche
Hanno tutti tra i 20 e i 30 anni le dieci persone arrestate e le cinque denunciate a piede libero dai militari della Compagnia dei Carabinieri di Rivoli, in poco meno di un mese, per reati inerenti alla detenzione e allo spaccio di sostanze stupefacenti. La droga maggiormente sequestrata è risultata essere la marijuana, circa 10 kili, seguita poi dall’hashish (circa 1 kilo), dal crack (circa quattordici dosi) e dalla ketamina (una dose). Il denaro sequestrato, ritenuto presunto provento dell’attività di spaccio ammonta invece a circa 3.000 euro.
Il recupero più corposo, con circa 10kg di marijuana, è avvenuto lo scorso 18 marzo a Grugliasco, dove i Carabinieri della Stazione hanno trovato a casa e nella cantina di un giovane del posto la grossa quantità di sostanza stupefacente suddivisa in numerose buste di cellophane trasparente. Per l’ingente quantità l’uomo è stato dunque arrestato e portato in carcere.
Ma l’attività dei Carabinieri è frutto non solo di servizi appositamente predisposti per il contrasto all’attività di spaccio di sostanze stupefacenti ma anche del regolare controllo alla circolazione stradale, come l’arresto avvenuto nei confronti di un ventenne, incensurato, lo scorso 16 marzo, “pizzicato” nelle strade di Alpignano alla guida della sua auto e trovato in evidente stato di alterazione psicofisica, probabilmente a causa dell’eccessivo consumo di alcol. Il rifiuto a sottoporsi agli accertamenti ha fatto scattare dei controlli più approfonditi, estesi anche al proprio domicilio a seguito del rinvenimento, sul posto, di alcune dosi di hashish. A casa il giovane deteneva, oltre a materiale per il confezionamento della sostanza stupefacente, anche un bastone telescopico di metallo di 19 centimetri, anch’esso sequestrato e per questo denunciato per “porto abusivo di armi”.
Tra i diversi arresti e denunce, risulta poi curioso il nascondiglio usato da un trentenne, fruttivendolo di professione, che nel frigo di casa, dentro doppi fondi artificiosamente ricavati da lattine di bibite gasate, ha celato oltre 200 grammi di hashish. Il giovane è stato dichiarato in stato di arresto e accompagnato alla Casa Circondariale Lorusso e Cutugno, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Perché pedonalizzare piazza Maria Ausiliatrice?

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IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni
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Non ho nulla in linea di principio contro le pedonalizzazioni così come non ho nulla, sempre in linea di principio, contro l’uso dell’auto.
Il lavoro fatto in piazza Maria Ausiliatrice liberata dall’asfalto e arricchita dal porfido (tipico dei cortili salesiani) è una pregevole riqualificazione urbana  di una zona di Torino quasi morta per ragioni che sarebbe  troppo lungo spiegare.
Il centro di tutto resta però la basilica di Maria Ausiliatrice e ciò che resta di quella che fu la casa madre dei Salesiani, trasferita a Roma da molti decenni. Oggi lo stesso Ordine salesiano si è da tempo internazionalizzato nelle figure dei successori di Don Bosco.  I tempi di don Rua, don Rinaldi, don Ziggiotti sono preistoria. Ci sono istituti salesiani  storici come quello di Alassio in cui non ci sono più salesiani e le scuole sono gestite da laici. Anche i Salesiani hanno subito la crisi delle vocazioni e ciò porta a un baricentro dell’Ordine sempre più extra europeo, anzi  terzomondista.
Mi sono soffermato su queste osservazioni per domandarmi il senso di un’area pedonale in zona periferica della città non abitata perché tutti gli edifici della piazza sono o sono stati  dei Salesiani e, da quanto mi risulta, non utilizzati come abitazioni. Persino le edizioni salesiane della Sei non ci sono più. Non ci sono più neppure i negozi di oggettistica religiosa e di libri del passato. La piazza è quasi un deserto. Chi andrà a sedersi sulle nuove panchine? Chi utilizzerà la piazza per il passeggio? Chi transiterà per quella piazza diretto alla Basilica si troverà oggi impedito di andarci in auto che non saprà dove parcheggiare. C’è anche sulla destra della piazza una chiesa minore dove si svolgono i funerali ( “Maria Ausilistrice” è anche parrocchia). Con la zona pedonale ai funerali in chiesa  bisognerà accedere a piedi, anche gli anziani dovranno soggiacere alle nuove regole.
Ma soprattutto un’isola pedonale ha un senso se ci sono elementi attrattivi che portino a viverla. Li’ faccio difficoltà a vederli. L’isola non favorirà l’accesso alla basilica voluta da don Bosco e non farà rivivere di nuova vita Valdocco. C’è da sperare che a nessuno venga in mente di aprire nella piazza dei locali che magari possano favorire la movida.  Sarebbe davvero il massimo vedere snaturato un angolo di Torino decaduto perché la religiosità si è con il tempo smarrita. Mi piacerebbe sapere il pensiero del Sindaco di Torino che è un ex allievo salesiano credo abbastanza legato a quel mondo dì don Bosco che non fu solo un santo “sociale” , come oggi si vorrebbe far intendere.
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P. S. Riqualificare piazza Maria Ausiliatrice può  anche avere un senso di per sé  che a me sfugge, ma se  guardiamo le buche in tutte le vie e i  marciapiedi della città, forse c’è da domandarsi se la vera priorità non sia quella di rattoppare le vie e i corsi di Torino per tutelare la sicurezza dei cittadini.

Foto Mihai Bursuc

Askatasuna, misure cautelari per i ferimenti di poliziotti e carabinieri

Questa mattina la Digos di Torino sta eseguendo 8 misure cautelari per “resistenza aggravata a pubblico ufficiale” nei confronti di militanti  del centro sociale Askatasuna. I provvedimenti si riferiscono a  episodi di violenza avvenuti nei mesi scorsi durante manifestazioni, come l’assalto a un commissariato, in cui sono rimasti feriti quattro agenti del reparto mobile e un carabiniere. Le misure riguardano arresti domiciliari e obblighi di firma.

Aggressione con il machete, chiesti 14 anni per il “Conte”

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Il caso aveva destato grande clamore a Torino: la procura ha richiesto ieri una condanna a 14 anni di reclusione per il conte Pietro Costanzia di Costigliole, esponente di un’antica famiglia nobile piemontese. È accusato di tentato omicidio con un machete nel capoluogo piemontese ai danni di un “rivale in amore” che lo aveva fatto ingelosire. E così il  18 novembre del 2023 con un machete  tranciò una gamba in via Panizza al giovane Oreste BorelliI pubblici ministeri lo descrivono come «un personaggio di alta caratura delinquenziale». Invece suo fratello Rocco, è ritenuto dall’accusa pienamente coinvolto sue scelte: per lui sono stati  chiesti 9 anni di carcere.

Medico minacciato con una pistola puntata alla testa: “Devi salvare mia madre”

A  Torino,  un uomo ha minacciato un medico del 118 con una pistola puntata alla testa.

Il dottore stava cercando  di rianimare la madre anziana dell’aggressore che aveva problemi cardiologici.

L’episodio è accaduto in un appartamento nel complesso di  case popolari di corso Grosseto.

Qui i sanitari del 118 erano intervenuti dopo una richiesta di soccorso. Il fatto è stato denunciato dal sindacato infermieri Nursind.

Crisi aziendali in Piemonte, la situazione in Consiglio regionale

Nel corso del question time è stata data risposta, tra le altre, a tre interrogazioni concernenti altrettante crisi aziendali, quella della Magna a Rivoli presentata da Valentina Cera (Avs), della Antares Logistica di Rivalta posta da Alberto Unia (M5s) in provincia di Torino e la Sacal di Carisio di Simona Paonessa (Pd) nel Vercellese. L’assessore Gian Luca Vignale ha letto in Aula le risposte della vicepresidente della Giunta regionale, Elena Chiorino.

A Rivoli si tratta di 51 tra ingegneri e tecnici del centro di progettazione su 90 lavoratori complessivi. Secondo l’interrogante è il solito copione dove la multinazionale canadese che aveva acquisito l’azienda piemontese, dopo averne rilevato il prezioso know-how ne delocalizza l’attività all’estero. Per questo motivo si interroga la Regione su quali misure di tutela dei lavoratori intenda adottare. È stato risposto che la situazione è monitorata e che attualmente è in corso una Cigs per contratto di solidarietà. Inoltre, non risulta avviata alcuna procedura di licenziamento collettivo nello stabilimento di Rivoli e nessuna richiesta d’incontro da parte dei sindacati.

A Rivalta solamente 7 lavoratori, su 49 licenziati dalla Antares che aveva perso l’appalto con la Fogliasti Sas, hanno ricevuto proposte di riassunzione (con condizioni peggiorative) dall’azienda subentrante GB Service. Quest’ultima, che aveva escluso la riassunzione dei lavoratori precedenti, ha annunciato lo spostamento dell’attività presso il magazzino di Saluzzo. Il cambio d’appalto, per l’interrogante, si configura come un meccanismo per eludere diritti e tutele dei lavoratori. Rispondendo su come intenda intervenire, la nota della Giunta specifica che pur non essendoci alcuna procedura aperta trattandosi di un fine appalto, l’Esecutivo ha incontrato due volte le parti con il fine di offrire un tavolo di confronto. Il tavolo non ha prodotto risultati e i lavoratori non assorbiti in GB Service sono entrati in Naspi e potranno essere riorientati verso nuove opportunità lavorative con corsi di formazione.

La Sacal – Società Alluminio di Carisio, causa la crisi dell’automotive si è vista costretta ad uno stop nell’estate del 2024  e quindi il 3 marzo 2025 ha comunicato alle organizzazioni sindacali la procedura di licenziamento di tutte le maestranze, 120 lavoratori. Successivamente l’azienda ha rifiutato le proposte delle organizzazioni sindacali per evitare i licenziamenti. Per questo – sottolinea Paonessa – si rende necessario l’intervento della Regione per predisporre un tavolo di trattativa, oltre al monitoraggio della situazione. La procedura – è stato risposto – è ancora in fase sindacale e, qualora le parti non trovassero un’intesa, la trattativa proseguirà presso la Regione per la successiva fase amministrativa (30 giorni dalla comunicazione del mancato accordo). La situazione viene comunque costantemente monitorata dall’assessorato al Lavoro per favorire l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

L’assessore Vignale ha aggiunto che attualmente ci sono anche 57 grandi imprese arrivate in Piemonte e che hanno aperto attività, mentre ci sono e saranno sempre singole aziende che avranno delle problematiche lavorative. Dobbiamo compensare con politiche industriali e con provvedimenti di attrazione. Possiamo salvare e rafforzare il nostro patrimonio manifatturiero con un saldo positivo.

 

La Giunta regionale ha anche risposto in Aula alle interrogazioni: 312 “Fondazione Circolo dei Lettori: perché non vengono rispettati i requisiti dell’Avviso pubblico per la nomina del Direttore o della Direttrice della Fondazione?” presentata da Alice Ravinale (Avs); 313 “Ritardo nella pubblicazione del bando regionale sui cantieri di lavoro” di Daniele Valle (Pd); 315 “Ritardi nella pubblicazione delle zone carenti di pediatria e conseguenze sull’assistenza ai minori” di Vittoria Nallo (Sue); 316 “Il Piano Regionale di Qualità dell’Aria e le sue ricadute sull’attività zootecnica, a che punto siamo?” di Claudio Sacchetto (Fdi). Risposta scritta è stata fornita invece alle interrogazioni: 317 “Interventi urgenti per mitigare i disagi derivanti dalla chiusura del ponte ferroviario e stradale di Bressana – Richiesta di fermate straordinarie dei treni deviati a Novi Ligure e Alessandria” di Pasquale Coluccio (M5s); 318 “Collegamento viario extraurbano tra SP 140 e 141: tenere fuori il traffico pesante della direttrice Candiolo-Castagnole dal centro abitato di None” di Roberto Ravello (Fdi); 319 “Percorso di tutela, quale percorso per le prestazioni non erogate direttamente dall’ASL di residenza” di Domenico Rossi (Pd) ; 322 “Crisi del settore automotive e licenziamenti presso il centro progettazione Magna di Rivoli (TO)” di Sarah Disabato (M5s).

Ufficio Stampa CRP

Riorganizzazione, la Regione Piemonte si ristruttura

Dopo la nomina dei Direttori continua la riorganizzazione della macchina regionale. La Giunta, su proposta dell’Assessore al Personale e all’Organizzazione Gian Luca Vignale, ha approvato nella seduta di questa mattina la nuova riorganizzazione dell’Ente, che modifica in profondità le proprie strutture dirigenziali.

L’opera ha riguardato, in particolare, 19 strutture soppresse, 23 di nuova costituzione ed oltre sessanta settori dirigenziali dell’Ente parzialmente o completamente modificati per avere una macchina regionale in grado di dare risposte più puntuali alle esigenze dei cittadini piemontesi.

 

Nascono nuovi settori, come quelli della Semplificazione e dell’Autonomia differenziata, nella Direzione Sanità esordiscono i settori dedicati ai nuovi IRCSS, ai progetti speciali e a quello dedicato alla salute mentale. In tema di Ambiente viene istituito il settore dedicato ai Grandi rischi ambientali, mentre in Agricoltura è potenziato il settore dedicato alla valorizzazione agroalimentare e ai distretti del cibo.

Legato allo Sviluppo Economico nasce il settore delle imprese cooperative, così come un settore dedicato esclusivamente alla logistica.

Come all’interno di un’azienda, anche la Regione Piemonte aveva necessità di rivedere parte della propria organizzazione per essere più efficiente e mettere il proprio capitale umano nella condizione di lavorare al meglio.

 

“La delibera di Giunta approvata questa mattina segna un importante passaggio nella riorganizzazione della struttura regionale spiega l’assessore Vignale ci permetterà di rendere più efficace la risposta della Regione su temi importanti che necessitano una specifica attenzione e personale dedicato. Un passo verso la semplificazione dei processi amministrativi regionali, anche per quanto riguarda la gestione stessa del Palazzo della Regione. Una riorganizzazione utile per imprese, enti locali e tutti i soggetti che si interfacciano quotidianamente con la Regione”.

Forse un infarto ha colpito l’autista del bus finito nel Po

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Un malore, forse un infarto o un aneurisma, potrebbe essere la causa della tragedia del bus precipitato nel Po e della morte di Nicola Di Carlo, l’autista del pullman giunto a Torino per accompagnare in gita un gruppo di studenti di Milano.

I primi risultati dell’autopsia sembrano dare corpo all’ipotesi che l’uomo non fosse in buone condizioni di salute prima dell’incidente. Ciò potrebbe aver compromesso la sua capacità di controllo del bus. Tuttavia, per una conferma definitiva sarà necessario attendere altri  accertamenti e l’analisi dei campioni di laboratorio, che dovrebbero fare luce sulla natura del malore.

Riparte collegamento diretto ad Alta Velocità con TGV INOUI tra l’Italia e la Francia

Riprende oggi il collegamento diretto ad Alta Velocità con TGV INOUI tra l’Italia e la Francia, con 3 A/R al giorno da Milano e Torino a Parigi, grazie al ripristino della tratta ferroviaria danneggiata dalla frana nella valle della Maurienne.

La riapertura della tratta è un risultato di grande valore perché rafforza i collegamenti transfrontalieri e promuove lo sviluppo del trasporto sostenibile tra i due Paesi e in Europa.

I rappresentanti istituzionali dello Stato francese in Italia, della Regione Lombardia e della Regione Piemonte, del Comune di Milano e del Comune di Torino hanno partecipato a un evento inaugurale organizzato da SNCF Voyages Italia, filiale di SNCF Voyageurs, in successione nelle due città.

Un legame forte con il territorio

La ripresa del servizio diretto Milano-Torino-Parigi si inserisce in un contesto di crescita della domanda di trasporto ferroviario tra Italia e Francia, con ricadute dirette sulle regioni Lombardia e Piemonte. Il ritorno di TGV INOUI non solo facilita gli spostamenti dei viaggiatori, ma rafforza il ruolo di Milano e Torino come hub strategici per il turismo, il commercio e gli scambi culturali.

Anche durante l’interruzione della linea, il forte legame con il territorio si è manifestato nella risposta dei viaggiatori: 208.000 passeggeri hanno usufruito dell’offerta sostitutiva di SNCF Voyages Italia, segnale chiaro della necessità di un collegamento ferroviario stabile e diretto tra i due Paesi.

Un 31 marzo di festa: concorsi, aree engagement e una campagna per riscoprire il viaggio

Per celebrare questa ripartenza, SNCF Voyages Italia ha lanciato una serie di iniziative per coinvolgere i viaggiatori e valorizzare il ritorno del servizio:

  • Un concorso a premi sui canali social di TGV INOUI, mettendo in palio 10 biglietti A/R per Parigi, con estrazione proprio oggi, in concomitanza con le prime circolazioni.
  • Aree engagement nelle stazioni di Milano e Torino, per avvicinare il pubblico al tema della mobilità sostenibile. I viaggiatori potranno scoprire i vantaggi ambientali di TGV INOUI e ricevere un kit viaggio sostenibile.
  • Una campagna di comunicazione visibile nelle stazioni, metropolitane e sui tram di Milano e Torino, con il claim “Vai a Parigi. Siamo diretti!”, un invito a riscoprire il piacere del viaggio e la tratta diretta TGV INOUI tra Italia e Francia.

Un viaggio accessibile per tutti

TGV INOUI propone una vasta gamma di tariffe, con prezzi a partire da 29€, rendendo il servizio accessibile a tutti i viaggiatori. Abbiamo appena aperto le vendite per viaggi fino al 13 dicembre e già registrato una buona dinamica del mercato, a testimonianza dell’interesse crescente per il nostro collegamento diretto tra Italia e Francia.

Inoltre, i titolari della Carta Avantage possono usufruire di sconti fino al 30% sulle tariffe di prima e seconda classe per tutto l’anno, e di una riduzione del 60% per i bambini dai 4 agli 11 anni. La Carta Liberté, invece, offre vantaggi esclusivi per le destinazioni transalpine, con sconti fino al 45% sulla tariffa Liberté Prima in 1ª classe e fino al 60% in 2ª classe.

Non solo collegamenti internazionali: anche per i viaggi interni in Italia, i nostri clienti possono approfittare di tariffe vantaggiose, con tratte tra Milano, Torino e Oulx a partire da soli 10€.

Askatasuna, cade l’accusa di associazione per delinquere: 18 condanne, 16 assoluzioni

AGGIORNAMENTO

L’accusa di associazione per delinquere è caduta oggi al Palazzo di Giustizia nella sentenza del processo Askatasuna, che coinvolge 28 imputati. E stata emessa nel primo pomeriggio di oggi. Sono 18 le condanne e 16 le assoluzioni per associazione a delinquere, in quanto il reato non sussiste. Le condanne riguardano  i singoli episodi contestati. Anche lo storico leader Giorgio Rossetto è stato condannato: 3 anni e 4 mesi di reclusione.

 


Questa mattina

Di fronte al Palazzo di Giustizia Bruno Caccia di Torino si sta svolgendo un presidio in attesa della sentenza di primo grado del processo che ha come imputati 28 militanti del centro sociale Askatasuna, A 16 di loro viene contestata l’associazione per delinquere. “Associazione per resistere”è lo slogan dei manifestanti, diverse decine, appartenenti ai  No Tav, Extinction Rebellion, e collettivi studenteschi e per la casa.