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Tari: approvate riduzioni per utenze domestiche e non domestiche ai quartieri “virtuosi”

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Nel 2024, sono stati i residenti del quartiere San Donato a far registrare il miglior incremento percentuale nella raccolta differenziata rispetto all’anno precedente, attraverso il sistema di raccolta domiciliare con ecoisole smart ad accesso controllato. Per quanto riguarda invece il sistema cosiddetto “porta a porta”, le migliori performance si sono riscontrate nei quartieri Regio Parco, Barca e Bertolla.

A tutti i nuclei familiari residenti in questi quartieri sarà riconosciuta una riduzione della TARI pari ad una riduzione del 6,5% della parte variabile della tariffa.

La misura è stata approvatadalla Giunta Comunale, su proposta dell’Assessora al Bilancio, Gabriella Nardelli.

”Si tratta di un risultato che è anche frutto del lavoro portato avanti per migliorare l’efficienza nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti – commenta l’assessora al Bilancio- .Un altro segnale concreto dell’impegno dell’Amministrazione sul fronte dei tributi per rendere la città più equa e inclusiva e che segue gli interventi dello scorso aprile per contenere gli effetti dell’aumento dei costi sui cittadini, nonostante la difficile congiuntura e le note ristrettezze finanziarie.”

Ulteriori riduzioni sono previste anche, nel caso delle utenze domestiche, per chi adotta pratiche virtuose di prevenzione dei rifiuti, come l’uso di coppette o assorbenti riutilizzabili, l’utilizzo di pannolini lavabili e l’adesione a servizi di noleggio e lavaggio pannolini per bambini 0–3 anni. Nel caso di utenze non domestiche invece le riduzioni riguarderanno la vendita prevalente di prodotti sfusi o alla spina, l’adozione del vuoto a rendere, la distribuzione di acqua alla spina in contenitori riutilizzabili e la cessione gratuita di prodotti non alimentari.

Lo sconto sarà pari ad una riduzione, per ogni pratica attivata, del 2% della tariffa variabile per le utenze domestiche e dell’1% per le utenze quelle non domestiche. Occorre ricordare che la riduzione verrà concessa a consuntivo, previa presentazione entro febbraio 2026 di una istanza corredata dalla relativa documentazione.

TORINO CLICK

Ecco la nuova Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita

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E’ stata inaugurata la nuova Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute e della Scienza di Torino. Situata al 3° piano, è stata totalmente rinnovata, in linea, da un lato, con gli attuali concetti di umanizzazione delle cure e di rianimazione aperta e, dall’altro, con i bisogni delle cure intensive. Sono 10 posti letto, disposti 6 in un unico ambiente e 4 suddivisi in 2 camere, utilizzabili queste ultime anche come isolamento. Oltre ai locali di servizio per gli operatori disposti sul lato opposto dell’area di cura, è prevista un’area fortemente desiderata, dedicata ai genitori, alla loro accoglienza e ristoro, progettata per rendere questo ambiente di per sé ricco di sofferenza il più confortevole possibile. Si è trattato di un investimento complessivo, tra lavori, arredi ed apparecchiature, di circa 2 milioni e 500mila euro, di cui 2 milioni di euro sono stati Fondi Arcuri. La Rianimazione dell’ospedale Regina Margherita afferisce alla Anestesia e Rianimazione 5 pediatrica (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia), afferente al Dipartimento di Anestesia, Rianimazione ed Emergenza (diretto dal dottor Maurizio Berardino) e, dal punto di vista funzionale, al Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino (diretto dalla professoressa Franca Fagioli). Il Responsabile è il dottor Enrico Bonaveglio e la Coordinatrice infermieristica è la dottoressa Ilaria Bergese.

Ogni anno vengono accolti più di 550 bambini provenienti da tutto il Piemonte e la Valle d’Aosta, ma anche da tutta Italia e dall’estero, grazie alle elevate competenze presenti all’OIRM e vengono prese in carico tutte le patologie mediche e chirurgiche del neonato e del bambino, grazie a due gruppi medico-infermieristici, l’uno a maggior vocazione per la cardiochirurgia e i trapianti e l’altro generale. Negli ultimi anni, con l’incremento della complessità degli interventi chirurgici effettuati all’OIRM si è verificato, con l’aumento dei ricoveri postchirurgici, un’inversione del tradizionale rapporto pazienti medici / pazienti chirurgici e si è resa necessaria la messa a punto di nuove soluzioni clinico-organizzative adatte al cambiamento.

Erano presenti Alberto Cirio, Federico Riboldi, Andrea Tronzano, Maurizio Marrone, Livio Tranchida, Franco Ripa, Franca Fagioli, Simona Quaglia, Maurizio Berardino.

“La nuova Rianimazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita consente di unire nello stesso contesto le migliori cure assicurate da professionisti di riconosciuto livello con l’umanizzazione degli ambienti, per garantire ai piccoli pazienti e alle loro famiglie l’assistenza più completa. La Regione conferma e rafforza il suo impegno a favore della struttura del Regina che ogni accoglie centinaia di pazienti non solo dal Piemonte ma da tutto il mondo” dichiarano il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alla Sanità piemontese Federico Riboldi.

“Il nuovo reparto di Rianimazione , realizzato con i Fondi Arcuri esalta sia l’aspetto del percorso diagnostico terapeutico sia quello dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri. Il tutto nell’ottica della presa in carico dei piccoli pazienti, non solo dal punto di vista medico sanitario, ma soprattutto dal punto di vista della persona a 360°” dichiara Livio Tranchida (Direttore generale della Città della Salute e della Scienza di Torino).

“Si tratta di un nuovo traguardo raggiunto per il nostro ospedale, un progetto che rappresenta un passo importante non solo dal punto di vista clinico, ma anche umano. È uno spazio pensato per offrire cure altamente specialistiche ai bambini più fragili e, al tempo stesso, sollievo e sostegno concreto ai genitori, spesso molto provati fisicamente e psicologicamente. Abbiamo voluto creare un ambiente il più possibile vicino alle famiglie ed ai piccoli pazienti nei momenti più difficili» ha dichiarato la professoressa Franca Fagioli (Direttrice del Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino).

“Viene inaugurato oggi il nuovo reparto di Rianimazione, che coniuga alla perfezione tecnologia innovativa ed umanizzazione e che qualifica ulteriormente l’AO OIRM di Torino e la rete pediatrica regionale. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato per questo importante traguardo” dichiara Franco Ripa (Commissario Azienda Ospedaliera OIRM Torino).

Appendino gela il Pd: “Sì al campo largo ma senza Lo Russo”

Chiara Appendino è tornata al centro del dibattito politico torinese con dichiarazioni che rischiano di segnare un punto di svolta nelle dinamiche del centrosinistra. Intervenendo alla Festa dell’Unità ha ribadito la disponibilità del Movimento 5 Stelle a partecipare alla costruzione di un campo largo in vista delle prossime elezioni comunali, ma ha posto una condizione: l’alleanza si farà solo se non sarà in continuità con l’attuale sindaco Stefano Lo Russo. Non si tratta, ha precisato, di un fatto personale, bensì della necessità di dare un segnale di rottura con un sistema che Lo Russo incarna, a prescindere dal giudizio sul suo operato amministrativo.

Appendino ha spiegato di non voler essere lei la protagonista di questo nuovo percorso, così come non potrà esserlo l’attuale sindaco. Secondo l’ex prima cittadina serve un volto diverso, “capace di rappresentare un progetto innovativo e di parlare a quella parte di cittadini che oggi si sente esclusa e non partecipa al voto”. In questo senso ha sottolineato che non basta invocare l’unità per principio, ma occorre “coerenza e identità”, evitando accordi costruiti solo per sommare sigle.

La posizione ha suscitato reazioni immediate. Lo Russo ha replicato che non pensava i “veti personali” potessero essere una categoria della politica, evidenziando la difficoltà per il Partito Democratico di gestire una condizione che mette direttamente in discussione la sua candidatura.

Piemonte, TURISMO: l’estate dei record, boom di stranieri e montagne al top

 Estate in crescita: +8,7% di stranieri

I dati dell’Osservatorio Turistico della Regione Piemonte confermano il trend positivo. Nei mesi di giugno e luglio 2025 si sono registrati +4% di arrivi e +5% di pernottamenti rispetto allo stesso periodo del 2024. A trainare la stagione è il turismo internazionale: +8,7% di arrivi e circa +10% di pernottamenti.

Bongioanni e Cirio

 Montagna superstar

Le destinazioni alpine hanno registrato performance eccezionali. Alagna Valsesia, Bardonecchia, Frabosa Sottana, Limone Piemonte e Sauze d’Oulx hanno visto picchi di presenze grazie a un innovativo sistema di rilevazione basato sulla telefonia mobile, che integra i dati tradizionali sulle strutture ricettive.

  • Bardonecchia ha triplicato i numeri ufficiali nei weekend estivi, con oltre 5.800 presenze il 16 agosto.

  • Alagna Valsesia ha quasi raddoppiato i flussi, toccando 1.800 presenze a Ferragosto.

  • Frabosa Sottana ha richiamato 5.300 turisti e 6.000 escursionisti con il Concerto in alta quota.

  • Limone Piemonte, complice la riapertura del tunnel del Tenda e l’arrivo della Vuelta, ha visto crescere del 20% i flussi turistici.

  • Sauze d’Oulx ha sfiorato le 5.000 presenze stimate a Ferragosto.

 L’autunno promette bene

Il 49% degli italiani intervistati dichiara l’intenzione di organizzare una vacanza in Piemonte in autunno, in aumento rispetto al 44% del 2024. Torino resta la meta preferita, ma cresce anche l’interesse per:

  • attività all’aperto,

  • soggiorni wellness ed enogastronomici,

  • concerti, eventi sportivi, mostre, sagre e fiere.

Il budget medio previsto oscilla tra i 500 e i 1000 euro.

 La voce delle istituzioni

Il presidente della Regione Alberto Cirio sottolinea:
«Anno dopo anno, stagione dopo stagione, i numeri del turismo in Piemonte continuano a crescere. […] Un menu che si dimostra vincente e che siamo pronti ad offrire ai turisti anche in autunno».

L’assessore Paolo Bongioanni evidenzia:
«La riapertura del tunnel del Tenda dopo anni, le tappe della Vuelta in Val Vermenagna, nelle Valli di Lanzo e in Val di Susa, la vitalità dei nostri territori […] sono il segnale che la montagna piemontese ha imboccato con decisione la strada per strutturarsi sempre di più anche come meta estiva fortemente attrattiva e competitiva».

 Un Osservatorio sempre più smart

Silvio Carletto, presidente di Visit Piemonte, annuncia una novità:
«L’Osservatorio Turistico Regionale ha introdotto una novità rilevante: il nuovo monitoraggio sui mercati esteri […] La prima fase è partita con un focus sul mercato UK – per supportare ulteriormente le azioni di promozione del Piemonte verso il mercato inglese e britannico in generale».

 Il sentiment dei turisti

Le recensioni online confermano la soddisfazione dei visitatori:

  • Indice di gradimento: 86,2/100 per il Piemonte contro 85,6/100 della media nazionale.

  • Ricettività: 85/100, superiore al dato Italia (84,1/100).

 L’analisi delle Ota (Online Travel Agency)

  • Estate 2025: 38,7% di saturazione complessiva delle strutture ricettive online.

  • Crescono soprattutto laghi (46,5%) e colline (41,2%), con le montagne in aumento di +4,2% rispetto al 2024.

  • Per settembre 2025 la saturazione media sfiora già il 45,1%, con picchi oltre il 57% nelle colline e il 55% nei laghi.

 Focus UK: target e trend

Il nuovo monitoraggio sul mercato britannico, realizzato con YouGov, ha evidenziato:

  • 49% dei britannici intenzionati a viaggiare all’estero nei prossimi 12 mesi.

  • Target prevalente: over 55 (35%) e fascia 35-44 anni (20%).

  • Forte concentrazione nel Sud e Nord Inghilterra (oltre 40% complessivo), con Londra al 14%.

  • Attenzione al rapporto qualità-prezzo (38%), a clima e paesaggi (oltre 30%).

  • Scelte preferite: vacanze in città e relax (38%), località lacustri, montane e rurali (21%), esperienze outdoor (14%).

“PieMonta” in bici: infrastrutture strategiche per ampliare la rete ciclabile



La rimodulazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) 2021-2027, approvata  dalla Giunta regionale, comprende anche un importante incremento delle risorse destinate al bando “PieMonta in bici: infrastrutture ciclistiche strategiche”.

La misura che intende promuovere la mobilità urbana multimodale sostenibile quale parte della transizione verso un’economia a zero emissioni nette di carbonio raggiunge così i 22 milioni di euro: ai 4 già assegnati per gli interventi dei Comuni di Cuneo e Vercelli si aggiungono infatti 18 milioni di euro immediatamente disponibili per lo scorrimento della graduatoria.

«Con questo nuovo stanziamento – dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi – facciamo un ulteriore passo avanti per rendere il Piemonte sempre più sostenibile e connesso. La bicicletta è una scelta di mobilità che guarda al futuro, sia per gli spostamenti quotidiani sia per lo sviluppo del turismo. Grazie a queste risorse possiamo finanziare altri progetti attesi dai territori, costruendo una rete ciclabile capillare e sicura, che è il cuore del nostro impegno per un Piemonte moderno e all’avanguardia».

I Comuni beneficiari sono:

– Bra (CN), per la realizzazione di una ciclovia di collegamento tra Bra, Roreto di Cherasco e Pollenzo (€ 3.000.000)

– Collegno (TO) per la realizzazione dell’asse ciclabile Rivoli-Collegno-Grugliasco (€ 2.382.600)

– Rivalta di Torino (TO) per il progetto Z.A.C. In Bici (€ 1.624.000)

– Borgo San Dalmazzo (CN) per la realizzazione di una pista ciclabile di collegamento con Roccasparvera (€ 1.920.000)

– Settimo Torinese (TO) per il progetto MoSSa – Mobilità ciclistica Sistematica a Settimo e San Mauro (€ 3.000.000)

– Dronero (CN) per la riqualificazione urbana finalizzata all’implementazione della rete ciclabile fra Dronero e Roccabruna (€ 869.000)

– Saluzzo (CN) per la realizzazione di un tratto di pista ciclabile sulla sede ferroviaria dismessa nel tratto Moretta-Saluzzo (€ 3.000.000)

– Unione dei Comuni del Ciriacese e del Basso Canavese (TO) per il progetto Vela 2.0 (€ 1.124.000)

Grazie a questo nuovo stanziamento di 18 milioni di euro sarà possibile costruire 62 chilometri di nuovi percorsi ciclabili, che si aggiungono ai 26 chilometri già previsti a Cuneo e Vercelli, per un totale di 88 chilometri di nuove infrastrutture.

Complessivamente, la rete ciclabile piemontese si arricchirà anche di un importante effetto di connessione: saranno messi in rete 608 chilometri di percorsi ciclabili esistenti, di cui 27 derivanti dagli interventi già finanziati e ulteriori 581,7 chilometri derivanti dai nuovi progetti ammessi.

Jihadista in carcere a Torino: “Pronto a morire per l’Islam”

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Nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno terroristico di matrice jihadista, la DIGOS di Torino e il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, avvalendosi del Nucleo regionale, con il coordinamento della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, hanno condotto in ambito carcerario un’articolata e complessa attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Torino, all’esito della quale è stata applicata la misura cautelare della custodia in carcere ad un cittadino tunisino, di 40 anni , per partecipazione all’organizzazione terroristica jihadista.

L’operazione ‘Shaytan’ (شيطان) ha consentito di acquisire elementi sulla partecipazione all’organizzazione terroristica dell’indagato – che ha vissuto in Italia per oltre 10 anni con un nome fittizio – essendo emerso che ha conosciuto l’organizzazione Al Qaeda, idolatrando e seguendo gli insegnamenti di Osama Bin Laden, nonché partecipando in Tunisia all’organizzazione terroristica Ansar al-Sharia.

Durante il periodo di detenzione sono stati registrati diversi suoi racconti, intervallati dai canti di nasheedtipici della propaganda islamista, nonché da storie, anche di natura mistica e citazioni sul volere di Dio, per convincere gli stranieri, che di volta in volta hanno condiviso la camera detentiva, a scegliere la strada del Jihad, facendo anche leva sulla mancanza di rispetto della religione islamica da parte degli occidentali e sull’esaltazione degli attentati eseguiti dallo Stato Islamico sul territorio europeo.

È altresì emerso il suo presunto progetto di impugnare le armi per onorare l’Islam, ritenendo la Sharial’unica legge da applicare, mediante il martirio.

Circa l’appartenenza dell’uomo ad organizzazioni terroristiche jihadiste, è emerso dall’attività di indagine che sarebbe stato pronto a fare un attentato una volta uscito dal carcere, morendo in nome dell’Islam, alzando la bandiera dell’Islam.

Automotive, Torino e Piemonte tra crisi e rilancio: il futuro di Mirafiori nella transizione verso ibrido ed elettrico

L’industria automobilistica italiana si trova in una fase di forte cambiamento, segnata dalla transizione verso l’elettrico e l’ibrido, dalla volatilità della domanda e dalla necessità per i grandi gruppi di ripensare i propri piani industriali. Questa dinamica è particolarmente evidente a Torino e in Piemonte, territori che da decenni rappresentano il cuore del settore e che oggi devono affrontare le sfide di un mercato in trasformazione. I numeri recenti raccontano di una produzione in calo: nel primo semestre del 2025 in Italia sono usciti dagli stabilimenti poco più di 270 mila veicoli, con una contrazione di circa il 26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nel solo mese di giugno la produzione di auto non ha superato le 24 mila unità. Anche le immatricolazioni vivono una fase complessa, con alti e bassi legati alla congiuntura economica e alle politiche di incentivo; si registra comunque una crescita delle alimentazioni alternative, con ibride ed elettriche che guadagnano spazio, seppur senza compensare del tutto la flessione complessiva della domanda.

In questo contesto il Piemonte mantiene una filiera ricca di competenze, con stabilimenti produttivi, centri di ricerca e una rete di fornitori che continuano a rappresentare un punto di forza. Tuttavia, la difficoltà di tenere il passo con gli investimenti necessari e il ricorso frequente agli ammortizzatori sociali rischiano di indebolire il tessuto industriale, soprattutto nelle aree più legate alle produzioni storiche. Un simbolo di questa situazione è lo stabilimento di Mirafiori, dove Stellantis ha annunciato il rilancio della Fiat 500 in versione ibrida e interventi per adeguare le linee produttive, mentre la 500 elettrica ha subito negli ultimi mesi fermate e rallentamenti dovuti a una domanda europea altalenante. Accanto a questo la direzione del gruppo ha introdotto piani di uscite volontarie per diverse centinaia di lavoratori, con l’obiettivo di ridimensionare l’organico e favorire l’ingresso di nuove figure con competenze più adatte alla produzione elettrificata.

I sindacati, dal canto loro, esprimono forti preoccupazioni: denunciano il rischio di impoverimento occupazionale e chiedono piani industriali più chiari e vincolanti, sottolineando la contraddizione tra gli utili generati dal gruppo a livello globale e la situazione di incertezza che vivono i lavoratori sul territorio. L’attenzione è puntata sulle garanzie occupazionali, sul ricorso limitato e non strutturale agli ammortizzatori sociali e sulla necessità di accordi che coinvolgano anche le istituzioni locali e il governo centrale.

Le prospettive per Torino e il Piemonte dipenderanno dalla capacità di conciliare esigenze industriali e tutele sociali. Il lancio di modelli ibridi come passaggio intermedio verso una più ampia diffusione dell’elettrico potrebbe consentire di mantenere volumi produttivi, ma richiederà investimenti consistenti e una decisa politica di riqualificazione dei lavoratori. Allo stesso tempo sarà fondamentale diversificare il ruolo del territorio, puntando non solo sulla produzione di serie ma anche su ricerca, sviluppo e servizi tecnologici legati a software, connettività, batterie e sistemi di guida assistita. Solo un equilibrio tra investimenti concreti delle imprese, dialogo sindacale costruttivo e sostegno pubblico potrà garantire che la transizione non si traduca in una perdita di centralità per Torino, ma in una nuova fase di rilancio.

Nuova vita per il gazebo dei Giardini Sambuy

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Taglio del nastro ieri per la riapertura del gazebo dei Giardini Sambuy di piazza Carlo Felice.

Dopo dieci anni, grazie ai lavori di riqualificazione dell’associazione Giardino forbito che ne avrà la gestione e la cura, riprende vita quello che si propone di rappresentare uno spazio di cultura e partecipazione all’interno di una oasi verde, biglietto da visita della città per chi arriva dalla stazione di Porta Nuova.

Al taglio del nastro, che si è svolto in concomitanza del Mercato della biodiversità Googreen nell’edizione speciale Aspettando Cheese, era presente il sindaco Stefano Lo Russo insieme con la presidente dell’associazione Giardino Forbito Antonella Giani, il presidente della Camera di commercio Massimiliano Cipolletta e la presidente della Circoscrizione Uno Cristina Savio. Presenti in giornata per una visita al Giardino rinnovato anche gli assessori Purchia, Porcedda, Foglietta e Tresso

“Siamo davvero molto contenti di scrivere oggi una nuova pagina della storia di questo luogo, nato grazie ad una grande intuizione dell’allora assessore alla Cultura Fiorenzo Alfieri – ha detto il sindaco Stefano Lo Russo-. Un luogo di socialità, cultura, aggregazione e di presidio positivo del territorio, che si trova all’interno di uno dei giardini storici che ogni giorno danno il benvenuto a tutti coloro che vanno e vengono dalla città o che vi arrivano per la prima volta per visitarla. Valorizzare gli spazi della città significa anche prendersene cura, con impegno condiviso tra realtà pubbliche, private e associazioni”.

Da domani il gazebo Sambuy tornerà ad essere nella disponibilità dei cittadini per eventi, workshop e laboratori, lezioni e convegni, spettacoli e concerti, incontri letterari, feste, momenti di condivisione e divulgazione attorno ai temi della sostenibilità e dell’innovazione.

Ottobre sarà il mese dedicato alla vendemmia e alla lettura, novembre il mese dell’arte in tutte le sue forme, dicembre sarà dedicato agli appuntamenti natalizi.

TORINO CLICK

La Regione finanzia ricerca, scienza e sviluppo. Investimenti per 100 milioni

Sono 27 i progetti presentati da atenei e centri di ricerca piemontesi che hanno superato la selezione del bando Infra+ e che potranno essere realizzati grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione Piemonte attraverso il Fondo europeo di Sviluppo regionale (Fesr).

Per il bando, la Regione ha stanziato 30 milioni di euro, con l’intenzione di incrementare ulteriormente le risorse a fronte dell’elevata qualità delle proposte. Gli interventi attiveranno investimenti complessivi per quasi 100 milioni di euro.

Le aree di ricerca coinvolte sono molteplici e di forte impatto strategico: microelettronica, aerospazio, manifattura avanzata, nuovi materiali, intelligenza artificiale generativa, transizione energetica, economia circolare, mobilità sostenibile, biosicurezza e monitoraggio ambientale, salute e benessere, edilizia e territorio, agroindustria.

I risultati del bando sono stati illustrati in tre incontri ospitati dal Politecnico di Torino, dall’Università del Piemonte Orientale e dall’Università di Torino.

“Un momento storico per il mondo della ricerca piemontese – ha sottolineato l’assessore all’Innovazione e Ricerca della Regione Piemonte, Matteo Marnati –. Abbiamo infatti aumentato la dotazione finanziaria, consapevoli che investire in ricerca e innovazione significa garantire al Piemonte crescita, competitività e nuove opportunità di lavoro qualificato. Significa attrarre talenti e imprese, rafforzare il legame tra Università e sistema produttivo, sviluppare soluzioni sostenibili per la transizione ecologica e migliorare la qualità della vita dei cittadini. La ricerca è il motore che rende il nostro territorio protagonista del futuro”.

“La competitività internazionale delle infrastrutture di ricerca rappresenta uno degli assi portanti dello sviluppo degli atenei. La riconosciuta qualità delle progettualità selezionate nel bando dimostra la forza della sinergia quando si coinvolge l’intero ecosistema del territorio, tra istituzioni, atenei ed enti di ricerca. Questi finanziamenti si inquadrano perfettamente nelle traiettorie strategiche di ricerca del Politecnico, sviluppate dai dipartimenti e dai centri interdipartimentali insieme all’industria – commenta il rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati –. Questo bando è inoltre di particolare importanza per il Politecnico, perché ha rappresentato anche una “palestra” per sperimentare un nostro nuovo modello di governance, avviato con questo mandato. Le grandi infrastrutture di ricerca di Ateneo afferiscono infatti ora al governo centrale rettorale, che poi ha il compito di metterle a disposizione di tutti i ricercatori, che provengano sia dal Politecnico che dagli altri atenei del territorio, ma anche dal mondo dell’industria”.

“Siamo grati alla Regione Piemonte per l’iniziativa del bando Infra+, che costituisce un’opportunità eccezionale per valorizzare il talento e l’ingegno presenti nelle nostre università e centri di ricerca, e la spinta all’innovazione che ne deriva – dichiara il rettore dell’Università del Piemonte Orientale Menico Rizzi –. Grazie a questo investimento regionale, l’Università del Piemonte Orientale, che ha visto finanziare tutti e sei i progetti presentati come capofila o proponente unico, così come un ulteriore in cui ha un ruolo di partner, potrà potenziare le proprie infrastrutture, rendendole ancora più competitive a livello globale e creando un ambiente ideale per i suoi ricercatori e le future generazioni di scienziati. Siamo inoltre soddisfatti che i progetti finanziati provengano da dipartimenti dislocati nei tre diversi poli di Alessandria, Novara e Vercelli, e che coprano diverse aree scientifiche, a dimostrazione della solidità della ricerca dell’intero Ateneo. La collaborazione tra università e diversi enti di ricerca, che emerge chiaramente da molti dei progetti presentati, è la vera chiave di volta: mettendo in rete le nostre eccellenze, rafforziamo l’intero sistema regionale e acceleriamo il progresso scientifico e tecnologico del Piemonte”.

“Accogliamo con viva soddisfazione i risultati del bando Infra+, che confermano il ruolo chiave dell’Università di Torino come protagonista della ricerca e dell’innovazione in Piemonte – afferma il rettore dell’Università di Torino Stefano Geuna –. Il nostro Ateneo è capofila e partner di tanti progetti dall’enorme potenziale che presidiano ambiti strategici per il futuro della nostra realtà: dalla salute e il benessere all’agroalimentare, dall’intelligenza artificiale alla biosicurezza, fino alla sostenibilità ambientale. Temi sui quali l’investimento che qui abbiamo realizzato consentirà di far evolvere la ricerca avanzata. Questi assi di sviluppo non sono evidentemente semplici aree disciplinari: rappresentano veri e propri nodi strategici di un ecosistema economico territoriale che deve saper rispondere a sfide globali. Su questo punto continuerà più che mai l’impegno dell’Università. L’investimento della Regione Piemonte con questo bando è molto importante e va letto come parte di una visione complessiva che il territorio ha fin qui sviluppato per il suo futuro: un capitale di fiducia nelle nostre università e nei nostri ricercatori, che valorizza l’innovazione come bene pubblico. È questa la dimostrazione che la conoscenza è risorsa quanto mai indispensabile, perché sostiene la competitività delle imprese, la qualità della vita dei cittadini e la resilienza delle comunità. Come Università di Torino siamo orgogliosi di contribuire, insieme ai partner scientifici e industriali, a costruire un Piemonte che investe nel sapere come leva per il futuro”.

I PROGETTI

Dei 27 progetti selezionati, 17 sono frutto di collaborazioni tra più enti e, in particolare, 10 sono interateneo.

I soggetti proponenti sono: Politecnico di Torino, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale, Istituto Nazionale di Ricerca Metrologica, Competence Center 4.0, Fondazione Links, Fondazione Istituto Italiano di Tecnologia, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Fondazione AI4Industry, CNR e Fondazione I.S.I.

 

Al Regina Margherita neonata salvata con la “colla” speciale da una malformazione al fegato 

Una neonata di pochi giorni è stata salvata all’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino da una rarissima e gravissima malformazione vascolare del fegato. La lesione, individuata già in fase prenatale dal dottor Andrea Sciarrone della Diagnostica Prenatale dell’ospedale Sant’Anna di Torino, si configurava come un vero e proprio “cortocircuito”: un collegamento anomalo tra le arterie che partono dal cuore e le vene che vi ritornano. Questa condizione stava letteralmente “rubando” sangue al resto dell’organismo, sovraccaricando cuore e polmoni e mettendo seriamente in pericolo la vita della piccola.

Grazie all’intervento coordinato di diversi specialisti, è stato possibile operare con due procedure mini-invasive nella sala di Emodinamica del Regina Margherita: la prima a soli 6 giorni di vita, la seconda a 13. Con una tecnica innovativa, i medici hanno raggiunto la malformazione passando attraverso i minuscoli vasi sanguigni della neonata (l’aorta, che è il vaso più grande, nei primi giorni di vita misura appena pochi millimetri di diametro) e l’hanno occlusa utilizzando una speciale colla acrilica, molto simile al comune “Attak”. L’effetto è stato immediato: la pressione arteriosa è risalita, i polmoni si sono decongestionati e organi vitali come reni, fegato e cervello hanno ricominciato a ricevere un adeguato apporto di sangue.

Gli interventi sono riusciti dal punto di vista tecnico e la bambina ha potuto tornare a respirare da sola. Attualmente è ricoverata in Rianimazione e, per la prima volta, può guardare al futuro con prospettive di crescita normale.

Un traguardo reso possibile dal lavoro congiunto di un’équipe multidisciplinare degli ospedali Regina Margherita (Dipartimento di Patologia e Cura del Bambino, diretto dalla professoressa Franca Fagioli) e Molinette (Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica, diretto dal professor Paolo Fonio). Tra i protagonisti figurano il dottor Daniele Ferrero della Rianimazione Pediatrica (responsabile dott. Enrico Bonaveglio), il dottor Fabrizio Gennari della Chirurgia Pediatrica, il dottor Giuseppe Annoni (responsabile del Servizio di Emodinamica Pediatrica), il dottor Andrea Discalzi della Radiologia Interventistica (diretta dal dottor Andrea Doriguzzi) e il professor Mauro Bergui (responsabile della Neuroradiologia Interventistica), insieme al personale tecnico e infermieristico di sala operatoria.

“È stata una sfida complessa – spiegano i medici – ma vedere la piccola neonata riprendersi e tornare alla vita è la più grande soddisfazione”.

“Una storia a lieto fine che ancora una volta diventa esempio delle eccellenze multidisciplinari della nostra Città della Salute e della Scienza. Ringrazio i nostri professionisti sanitari, che hanno reso possibile ciò che non lo sembrava essere più in una situazione disperata” dichiara Livio Tranchida (Direttore generale CDSS).