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Riaperto al pubblico il giardino storico di Palazzo Cisterna

 

Le musiche della Wind Cavour Orchestra, composta da studenti e studentesse delle sezioni musicali del Liceo classico e musicale Cavour di Torino, hanno aperto la cerimonia di inaugurazione dello storico giardino di Palazzo Cisterna, di pertinenza della sede aulica di Città metropolitana.

Dopo quasi un anno e mezzo di chiusura, il piccolo scrigno verde che si affaccia su via Carlo Alberto è accessibile tutti i giorni dalle ore 9 alle 21.

La nuova isola verde, nel cuore della città, è stata interessata in questi mesi da un ampio progetto di conservazione e valorizzazione realizzato dalle maestranze di Secap, su commissione della Città Metropolitana.

Sono stati riqualificati i vialetti in pietra, le aiuole verdi, la grande fontana centrale e riposizionate delle sculture e delle panchine, oltre a lavori sull’impianto di irrigazione ed illuminazione.

Un gingko, un liriodendro, una sofora e un tiglio sono i protagonisti della scena, accompagnati da un salice piangente volto a richiamare il portamento pendulo del faggio scomparso. Due esemplari di pioppi fastigiati bianchi, di rapido accrescimento, incorniciano infine una delle viste verso la fontana centrale.

All’inaugurazione era anche presente il gruppo storico dei Principi Dal Pozzo, in omaggio agli antichi proprietari del palazzo.

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Il 10 e 11 aprile nelle anagrafi cittadine la Giornata sulla donazione organi

In occasione della Giornata Nazionale per la donazione degli organi, che si celebra l’11 aprile, la Città di Torino e il Coordinamento Regionale delle donazioni e dei prelievi, in collaborazione con le associazioni AITF, AIDO, ANED, ACTI e TPA, avvia il programma di azioni per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della donazione degli organi, dei tessuti e delle cellule.

Nelle due giornate del 10 e 11 aprile presso le sedi anagrafiche cittadine saranno presenti i volontari delle associazioni, che forniranno ai cittadini in attesa del rinnovo della carta di identità tutte le informazioni utili sul tema, così da poter effettuare una scelta informata e consapevole.

Ogni cittadino maggiorenne, infatti, al momento del rilascio o del rinnovo della carta d’identità presso l’anagrafe può esprimere il proprio consenso o dissenso finalizzato alla donazione di organi e tessuti dopo la morte. Un gesto semplice – e nel contempo forte – di solidarietà umana: basti pensare che ogni anno, grazie al trapianto di organi e tessuti, migliaia di persone tornano a condurre un’esistenza serena e normale, sia dal punto di vista personale che lavorativo.

Per l’occasione, negli schermi degli uffici verrà proiettato il video della campagna di sensibilizzazione “Dichiarati Donatore di Organi”, con Luciana Littizzetto come testimonial, promossa da AITF – Associazione Italiana Donatori di Fegato. Maggiori informazioni su www.dichiaratidonatore.it

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Intitolata a Piero Angela la scuola di via Anglesio

 

Ora porta il nome di Piero Angela la Scuola dell’Infanzia di via Anglesio. Un simbolo dell’affetto della città per il giornalista e divulgatore torinese, scomparso nel 2022, che seppe portare la scienza sul piccolo schermo, alla portata di tutti, e che da oggi ispirerà anche le bambine e i bambini che varcheranno la soglia dell’istituto comprensivo, nel cuore del quartiere Barca, periferia nord della città.

Alla cerimonia, culminata con lo scoprimento della targa di intitolazione, hanno partecipato il Sindaco di Torino, l’assessora alle Politiche educative, il Presidente della Circoscrizione 6, il Dirigente scolastico Luigi Piscopo, il Presidente del Consiglio dell’Istituto comprensivo Cena Dario Numinato Licari, l’insegnante della scuola primaria Piero Angela Silvana Bellussi e il professor Francesco Bologna, in rappresentanza dell’Ufficio scolastico territoriale.

Durante la cerimonia l’assessora alle Politiche educative della Città ha sottolineato nel suo intervento come il dare un nome alle cose sia un momento molto importante e significativo, aggiungendo che in una scuola la cui presenza è già centrale rispetto al territorio, il nome gli fa assumere un’identità ancora più forte, vestendola di valori legati in questo caso a Piero Angela come la creatività, la curiosità, l’apprendimento e la passione autentica per il sapere.

Alla memoria di un grande torinese quale Piero Angela, capace non solo di portare il nome della Rai in giro per l’Italia, ma anche quello della stessa città di Torino, è stato invece dedicato l’intervento del Sindaco, che ha anche ringraziato tutte le parti coinvolte e che continuamente lavorano per rendere il sistema dell’istruzione torinese sempre più accogliente, sostenibile ed efficiente, promuovendo Torino come città dell’educazione per tutte le bambine e i bambini torinesi.

Dopo i saluti e gli interventi delle autorità è stato il turno di alunne ed alunni della scuola che per l’occasione hanno performato una piccola esibizione, prima con il coro dei 101 diretto dalla maestra Noemi Tufanelli che ha eseguito l’Inno d’Italia, seguito dal canto di “Amica Terra” da parte dei bambini della scuola dell’infanzia e infine con la recitazione della poesia “Gli Angelini” da parte delle bambine e bambini della classe 3C della scuola.

Un flash mob ha infine chiuso l’evento, grazie alla partecipazione di tutte le classi della scuola primaria e alla collaborazione dell’artista Manuel Vennettilli di Fondazione MUSE: un piccolo anticipo delle attività che saranno promosse all’interno dell’Istituto grazie alla collaborazione tra la Fondazione e la Città.

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A Torino +9.313 imprese a guida straniera negli ultimi 10 anni

E’ la quarta città nel panorama nazionale, a fronte di -30.749 chiusure di aziende torinesi

Dino De Santis (Presidente Confartigianato Torino): “valorizzare le imprese straniere significa anche contrastare con forza l’illegalità e il lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari torinesi e straniere”.

  In termini assoluti, il territorio che ne ospita di più è la città Metropolitana di Milano 92.168 unità. Seguono Roma con 69343 e Torino con 34.777. Sono questi i dati più significativi del dossier “Ad aprire le imprese sono rimasti solo gli stranieri. O quasi” realizzato dalla CGIA di Mestre. Un movimento in progressiva espansione, quello dell’imprenditoria immigrata- commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino – inoltre la crescita delle imprese con titolari stranieri non si limita a un semplice aumento numerico, ma abbraccia una trasformazione profonda di settori chiave”. “La via dell’impresa si conferma una delle modalità attraverso le quali gli stranieri giunti nel nostro territorio possono integrarsi nel nostro sistema economico e sociale – aggiunge De Santis – allora vale la pena di ricordare che, oltre alle politiche di accoglienza, devono essere messi in campo strumenti e politiche di integrazione. Per questo l’immigrazione va governata, non subita”. “Il lavoro è strumento di inclusione e servono programmi di formazione per accrescere le competenze dei lavoratori stranieri – ricorda De Santis – tra questi il supporto all’avvio dell’attività imprenditoriale, dove le Associazioni di Categoria possono giocare un ruolo importante per chi vuole aprire una nuova impresa”. “Valorizzare anche le realtà non italiane, quelle registrate presso le Camere di Commercio e che pagano le tasse come tutti i cittadini – conclude De Santis – significa anche impegnarsi per far emergere quelle sacche d’illegalità che rischiano di penalizzare le tante attività estere che, onestamente e con passione, concorrono allo sviluppo del nostro sistema produttivo. Significa anche contrastare con forza l’illegalità e il lavoro nero, che alimenta il sommerso e la contraffazione, penalizzando le imprese regolari torinesi e straniere”. L’analisi settoriale nazionale di Confartigianato ha esaminato numerose evidenze sulla presenza degli stranieri nel mercato del lavoro e nel mondo delle imprese: nel 2024 in Italia risiedono 5,3 milioni di cittadini stranieri, pari all’8,9% della popolazione residente totale. Gli occupati stranieri tra 15 e 64 anni in Italia sono 2milioni 317mila, pari al 10,1% del totale dell’occupazione. Le entrate di lavoratori immigrati previste dalle imprese non agricole con dipendenti rappresentano il 19,2% delle entrate previste, con una difficoltà di reperimento del 54,8%. Il 21,3% del fabbisogno occupazionale previsto tra il 2024 e il 2028 è ricoperta entrate di lavoratori stranieri. In Italia gli stranieri rappresentano il 6,5% del totale dei lavoratori indipendenti. La quota di indipendenti stranieri extra comunitari è del 4,9%, risultando superiore di 0,4 punti al 4,5% della media UE. Tra le persone con cariche nelle imprese nate in un paese straniero, prevalgono quella nate in Romania con il 10,1% del totale, Cina con il 10,0%, Marocco con l’8,4% e Albania con l’8,2% e Bangladesh con il 4,8%. La componente straniera rappresenta il 14,7% dei dipendenti stranieri del settore privato non agricolo sono pari al 14,7% del totale e una quota analoga si osserva per gli apprendisti. Tra i sei maggiori contratti di lavoro siglati da Confartigianato la quota dei dipendenti stranieri è del 24,8%, oltre otto punti superiore al 16% dei 27 maggiori contratti di lavoro, con almeno 100mila dipendenti. Gli occupati stranieri possono svolgere un ruolo cruciale in risposta alle attuali difficoltà delle imprese italiane nel trovare personale qualificato e alla prevista riduzione della popolazione in età lavorativa. Un’ordinata gestione dei flussi di migrazione e adeguate politiche di inclusione possono ridurre alcune criticità presenti nei processi di integrazione.

Riapre il giardino storico di Palazzo Cisterna. Location d’eccezione per fiction di successo

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È da anni la location preferita da Film Commission Piemonte per ambientare scene di fiction amatissime, ultime in ordine di tempo Il Gattopardo, Cuori 1, 2, 3, e Lidia Poet 1 e 2.

Riapre alla comunità il giardino storico di Palazzo Cisterna, oasi verde unica nel cuore di Torino, un piccolo parco monumentale di pertinenza della sede aulica di Città metropolitana di Torino con ingresso da via Carlo Alberto.

Il sindaco di Città metropolitana Stefano Lo Russo invita la cittadinanza alla festa per la riapertura, dopo lunghi ed importanti lavori di sistemazione che sono costati 350mila euro di risorse proprie.

“Vi aspetto giovedì 10 aprile alle ore 11” invita il sindaco Lo Russo in un videomessaggio rivolgendosi a cittadini e cittadine, consapevole della grande attesa per vedere restituito al pubblico uno spazio unico e speciale.

Il giardino storico dopo la cerimonia sarà aperto 7 giorni su 7 dalle ore 9 alle 21 (già orario estivo) e sarà sorvegliato.

L’inaugurazione sarà allietata dalle musiche della Wind Cavour Orchestra, composta da studenti e studentesse delle sezioni musicali del liceo classico Cavour di Torino.

Interverrà da Reano anche il gruppo storico dei Principi Dal Pozzo, in omaggio agli antichi proprietari del palazzo.

Mercato immobiliare: boom di compravendite commerciali a Torino

NEL 2024 ACQUISTATI 100 MILA METRI QUADRI DI NEGOZI

 

Torino, 9 aprile 2025 – In un momento storico in cui si parla soprattutto di chiusure dei negozi, di crisi e di desertificazione commerciale, c’è un dato che sorprende: nel 2024 a Torino sono stati acquistati 1.286 negozi, per oltre 100.000 metri quadrati di superficie. In particolare, il 2024 segna una crescita costante nelle compravendite dei negozi per tutti e quattro i trimestri: +17,0% nel primo trimestre, +17,5% nel secondo, +21,9% nel terzo e +28,6% nel quarto trimestre. Particolarmente positivo il rendimento dei locali commerciali, superiore di almeno il 30% rispetto a quello delle abitazioni. La presenza di negozi e attività di prossimità contribuisce, inoltre, ad aumentare il valore dell’area.

Sono i dati emersi nel corso de “L’oceano blu degli immobili commerciali”, il convegno organizzato dalla Federazione Italiana Mediatori Agenti d’Affari F.I.M.A.A. Torino, aderente ad ASCOM Confcommercio Torino, che ha messo in luce una tendenza importante per lo sviluppo della città: nonostante le difficoltà, il commercio di prossimità continua a generare valore economico e immobiliare.

Secondo gli studi di F.I.M.A.A., un locale commerciale in centro città oggi rende in media il 6% annuo lordo, mentre nelle zone non centrali i rendimenti arrivano fino al 9-10%. «Entrambi i rendimenti sono superiori di almeno il 30% rispetto a quelli di un appartamento – sottolinea Franco Dall’Aglio, presidente di F.I.M.A.A. Torino – a conferma che investire in locali commerciali genera profitto. Torino, inoltre, offre margini di rendita più alti rispetto a città come Milano e Roma».

 

L’Osservatorio di F.I.M.A.A. rileva come un tessuto commerciale vivo aumenti il valore, prima di tutto, delle abitazioni della zona di cui fanno parte. Al contrario, aree con negozi chiusi da tempo generano degrado, con conseguente svalutazione di appartamenti e uffici. Il quartiere Vanchiglia, ad esempio, ha mantenuto il suo tessuto commerciale ed è oggi una delle prime cinque zone di Torino con i valori abitativi più elevati. Viceversa, le zone vittime della desertificazione commerciale – come via Sacchi o via Viotti – presentano valori di uffici e abitazioni inferiori del 40% rispetto a quando i negozi erano ancora attivi.

Anche se negli ultimi 10 anni a Torino sono scomparsi 2.269 negozi in sede fissa, quelli aperti producono ricavi sia per chi li gestisce, sia per i proprietari dei muri. Il canone medio di un locale commerciale in centro è di 2.000 euro al metro quadrato all’anno, con punte tra i 2.500 e i 3.000 euro; nelle zone non centrali la media è di circa 180 euro. «Affittare un negozio rende: lo dicono i numeri – prosegue Franco Dall’Aglio –. Per questo motivo guardiamo con attenzione al fenomeno delle riconversioni. Cambiare destinazione d’uso da commerciale a residenziale in zone dove il commercio è ancora attivo genera un cortocircuito che può portare al declassamento dell’intera microzona. È necessario regolamentare e mettere un freno a queste pratiche, lavorando in sinergia con le istituzioni e con il territorio per salvaguardare ciò che resta e favorire la ripartenza del commercio di prossimità, così da preservare il valore delle case e delle vie».

 

Dello stesso parere la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provinciaMaria Luisa Coppa: «Stiamo lavorando con l’Amministrazione per invertire la rotta della desertificazione commerciale e restituire alle vie della città servizi, vivacità, bellezza e sicurezza. È necessario sostenere i negozi attraverso politiche per il commercio serie e lungimiranti. L’Amministrazione comunale ha colto l’appello di Ascom per la tutela dei negozi di quartiere: insieme abbiamo costruito il Distretto Urbano del Commercio in centro, abbiamo sostenuto iniziative come “Torino Compra Vicino”, e siamo in prima linea con l’Albo EPIC per la valorizzazione delle imprese di interesse collettivo. Il nuovo Piano Regolatore di Torino è l’occasione per dare una risposta concreta al dilagare dei cambi di destinazione d’uso dei negozi sfitti, che impoveriscono il valore degli edifici e spezzano la continuità commerciale delle strade. Auspichiamo che la nostra richiesta di arginare le conversioni dei locali venga accolta, come ci è stato promesso».

«Il valore urbano, sociale ed economico di questi locali – conclude Franco Dall’Aglio – non può essere ignorato: puntare sul commerciale oggi significa non solo cogliere un’opportunità concreta, ma anche scommettere sul futuro stesso della città».

 

Al Santo Volto i nuovi uffici dell’Immigrazione

Cambio di destinazione d’uso per una porzione del Complesso del Santo Volto in via Val della Torre, dove ha sede anche la Curia Arcivescovile, attualmente adibita ad uffici della diocesi in vista del trasferimento dell’Ufficio Immigrazione della Questura, ove si effettuano i rilasci e rinnovi dei permessi di soggiorno ai cittadini stranieri.

Lo ha deciso la Giunta comunale, su proposta della Vicesindaca.

La previsione di potenziamento di questa importante funzione ed il suo miglioramento organizzativo e amministrativo potrà giovarsi della disponibilità della Diocesi ad ospitare uffici dedicati della Questura negli spazi di via Valdellatorre.

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Foto Museo Torino

La polizia incastra la banda delle spaccate nei negozi di Torino

In data 5 aprile la Polizia di Stato, sotto il costante coordinamento della locale Procura della Repubblica, ha eseguito un’Ordinanza dispositiva di misure cautelari emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale di Torino, a carico di tre soggetti, gravemente indiziati di aver commesso, a vario titolo, dal mese di giugno al mese di settembre 2024, quindici furti aggravati in altrettanti esercizi commerciali  in diverse zone della città , precisamente nei quartieri “Centro”, “San Secondo”, “Madonna di Campagna”, “Barriera Nizza” e “San Donato”.  Due indagati risultano destinatari della custodia cautelare in carcere mentre il terzo della misura del divieto di dimora nel comune di Torino.

L’attività d’indagine condotta dalla Squadra Mobile, prendeva avvio in seguito alla recrudescenza di numerosi furti, perpetrati principalmente in orario notturno, in danno di negozi torinesi, con violenza sulle cose (le cc.dd. “spaccate”), a partire dall’inizio della scorsa estate.

Le investigazioni, sviluppate grazie all’analisi dei filmati dei sistemi di video sorveglianza posti a protezione dei diversi esercizi, alla conoscenza dei soggetti presenti in questo territorio con precedenti specifici per tale tipologia di delitti nonché alla comparazione dell’abbigliamento indossato dagli indagati, permettevano di identificare i tre soggetti, un italiano, un marocchino ed un romeno, tutti senza fissa dimora; gravi indizi di colpevolezza suffragati, peraltro, dagli accertamenti tecnici esperiti dal personale del locale Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica che, in sede dei sopralluoghi effettuati in occasione dei vari furti, rilevava sulle vetrine infrante delle impronte, risultate poi corrispondenti a quelle dei tre uomini.

Esami di guida truccati, tre arresti

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Nell’ambito di un’articolata attività (convenzionalmente denominata “True or False”) conclusa dalla Guardia di finanza Torino nei confronti di un sodalizio criminoso dedito, in ipotesi d’accusa, alla commissione di vari illeciti – tra i quali “truccare” esami per il conseguimento della patente di guida di tipo “B” -, già oggetto di esecuzioni cautelari lo scorso mese di ottobre, le Fiamme Gialle del capoluogo piemontese hanno eseguito ulteriori misure personali, nei confronti di altri 3 indagati.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino e condotta dai Finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano, aveva tratto origine da una segnalazione di un dirigente della Motorizzazione Civile relativamente a ingiustificati allontanamenti di un dipendente funzionario dal luogo di lavoro. Il servizio aveva, in particolare, consentito di segnalare alla locale A.G. ben 35 indagati e di constatare una serie di attività illecite attuate dal funzionario infedele il quale, a fronte di dazioni di denaro, procedeva alla falsificazione di certificati di revisione, a interrogazioni abusive del sistema informatico della Motorizzazione Civile, nonché a “truccare” esami teorici per il conseguimento della patente “B”.

A seguito dell’avvenuta esecuzione, lo scorso ottobre, da parte delle Fiamme Gialle, di un provvedimento cautelare nei confronti di 4 responsabili, di un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto dell’ipotizzato reato di corruzione e del sequestro di 9 patenti rilasciate mediante esami truccati, l’A.G. inquirente ha proposto appello avverso l’ordinanza con cui il G.I.P. del Tribunale di Torino aveva rigettato l’applicazione di misure cautelari, ovvero disposto misure più tenui nei confronti di ulteriori indagati.

All’esito degli interrogatori condotti nei confronti di alcuni dei soggetti coinvolti e delle ulteriori motivazioni addotte dall’A.G. inquirente, il Tribunale di Torino – Sezione del Riesame, accogliendo le tesi accusatorie, ha applicato la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di 3 indagati facenti parte del sodalizio, in particolare 2 titolari di un’autoscuola torinese e il “procacciatore” degli esaminandi.

Regione e Politecnico di Torino insieme per l’edilizia sanitaria

Presentato il piano da oltre 4,5 miliardi: alta formazione, task force e gruppi di lavoro per supportare la sanità del territorio

È stato ufficialmente presentato martedì 8 aprile l’avvio delle attività previste dall’accordo di collaborazione tra Regione Piemonte e Politecnico di Torino per lo sviluppo del  Piano di edilizia sanitaria, un investimento strategico da oltre 4,5 miliardi di euro.

Alla conferenza, svoltasi presso il Grattacielo della Regione, erano presenti il Presidente Alberto Cirio, l’Assessore alla Sanità Federico Riboldi e il Rettore del Politecnico Stefano Paolo Corgnati.

“Siamo orgogliosi di avviare concretamente le azioni previste dall’intesa firmata nell’aprile 2023,” – hanno dichiarato Cirio e Riboldi – “Un’intesa fondamentale per accompagnare le aziende sanitarie piemontesi nella realizzazione di progetti edilizi ospedalieri di alta complessità, parte integrante di un piano senza precedenti per la nostra sanità. Ringraziamo il Rettore Corgnati per la piena disponibilità e collaborazione.”

La prima iniziativa sarà l’attivazione, prima dell’estate, di un corso di alta formazione executive in Ingegneria per la Sanità, rivolto ai tecnici delle ASL e della Regione. Un’autentica “Academy” dell’edilizia sanitaria, pensata per garantire aggiornamento continuo al personale e attrarre giovani professionalità da inserire nei futuri progetti edilizi.

“Questo tavolo permanente di coordinamento – ha spiegato il Rettore Corgnati – rappresenta una chiara espressione della missione del nostro Ateneo, volta a promuovere collaborazioni istituzionali per lo sviluppo culturale, scientifico e professionale della collettività. Oltre all’Academy, istituiremo una task force dedicata all’edilizia sanitaria, con il compito di affiancare Regione e ASL sia nella manutenzione programmata dell’esistente sia nella progettazione di nuove strutture.”

Il programma prevede la realizzazione di 11 nuovi ospedali, 4 interventi di rigenerazione o ampliamento, 91 Case di Comunità, 30 Ospedali di Comunità e oltre 43 Centrali Operative Territoriali.

La collaborazione con il Politecnico includerà anche lo sviluppo di progettualità in ambito di efficienza energetica degli ospedali.

“I nostri esperti – ha aggiunto il Rettore Corgnati – parteciperanno a gruppi di lavoro dedicati alla definizione di strategie per migliorare l’efficienza energetica degli edifici sanitari già esistenti e per sviluppare linee guida utili alla progettazione sostenibile dei nuovi. L’obiettivo è permettere alle aziende sanitarie di cogliere appieno le opportunità di finanziamento, in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale ed energetica.”