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Maxi-truffa milionaria sui crediti di imposta dei bonus edilizi

Bloccati crediti inesistenti per oltre 10 milioni di euro ed eseguiti sequestri per quasi 9 milioni di euro.

Scoperta un’azienda del settore edile che insieme ad altri soggetti economici coinvolti, attraverso false fatturazioni per lavori di ristrutturazione mai eseguiti, sono riusciti ad ottenere reciproci vantaggi, frodando le casse dello Stato e quelle di un ente a partecipazione pubblica, mediante cessioni di crediti fiscali fittizi in materia edilizia per oltre 10 milioni di euro.

La Guardia di Finanza di Torino, al termine di un’articolata attività di polizia economico-finanziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, ha scoperto un giro di crediti d’imposta inesistenti per quasi 18 milioni di euro, eseguito il blocco dei crediti ancora nella disponibilità delle imprese coinvolte per oltre 10 milioni ed operato un sequestro preventivo, finalizzato alla confisca del profitto del reato, di quasi 9 milioni di euro nei confronti di diverse società e persone fisiche dislocate sul territorio nazionale e operanti, prevalentemente, nel settore dell’edilizia.

8 i soggetti deferiti, a vario titolo, all’Autorità giudiziaria per i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa ai danni di un Ente pubblico, autoriciclaggio, reimpiego di denaro illecito, emissione di fatture per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documentazione al fine di sottrarsi al pagamento delle imposte, indebite compensazioni di crediti d’imposta, falso in bilancio e responsabilità amministrativa degli enti.

Le indagini, condotte dal Gruppo Torino e dal 2° Nucleo Operativo Metropolitano Torino, hanno consentito di disvelare un complesso e artificioso sistema di frode attraverso il quale l’impresa coinvolta, mediante bilanci artefatti, ha attestato di aver conseguito ricavi nettamente superiori a quelli reali al solo fine di trarre in inganno gli istituti di credito, che facendo affidamento sulla trasparenza dell’informazione societaria hanno concesso finanziamenti pubblici coperti dal fondo di garanzia statale per le piccole e medie imprese.

Dagli ulteriori sviluppi delle investigazioni è emerso come l’azienda edile, oltre ad essere completamente sconosciuta al Fisco, si è rilevata quale “impresa criminale” dedita all’emissione di fatture false e all’acquisto di crediti d’imposta fittizi riferiti ad agevolazioni edilizie, i quali sono stati, successivamente, monetizzati mediante la cessione a un Ente pubblico.

Le indagini hanno consentito, così, di delineare un più ampio contesto nel quale l’azienda era inserita insieme ad altri soggetti economici, i quali, attraverso false fatturazioni per lavori di ristrutturazione mai eseguiti, sono riusciti ad ottenere reciproci vantaggi, frodando le casse dello Stato e quelle di un ente a partecipazione pubblica, attraverso cessioni di crediti fiscali fittizi in materia edilizia per oltre 10 milioni di euro.

Al termine dell’attività operativa sono 8 le persone denunciate, a vario titolo, alla Procura della Repubblica torinese, le quali, operando sinergicamente tra loro, hanno reinvestito gli aiuti statali indebitamente ottenuti in altre attività economiche.

Cartier apre uno stabilimento a Torino La crisi si vince (anche) con il lusso

Cartier, il celeberrimo marchio  francese famoso per i gioielli e i prodotti di lusso ha ristrutturato e riaperto  uno stabilimento  industriale in via Ramazzini, alle Basse di Stura, a Torino nord. Saranno 450 i suoi dipendenti a pieno regime, di cui 120  assunti appositamente per la nuova apertura. Soddisfatti il presidente della Regione Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo per le ricadute positive sulla città e sull’occupazione.

Ospedali di Comunità: partiranno ma non prima del 2026

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Per medici, infermieri e altri operatori da impiegare nei circa 400 ospedali di comunità su tutto il territorio nazionale, di cui 29 in Piemonte, serviranno non meno di 239 milioni risorse che non risultano aere copertura nel Pnrr. Secondo la programmazione territoriale, approvata lo scorso febbraio 2022 in Consiglio regionale rispetto alle strutture di prossimità ed intermedie nelle Aziende Sanitarie Locali, il Piemonte avrà 91 Case della Comunità29 Ospedali di comunità e 43 Centrali Operative Territoriali.Nel rispondere all’interrogazione l’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi ha precisato che l’attivazione a regime degli Ospedali di Comunità prevista per il 2026 sia a livello nazionale che regionale. Per assicurare la piena funzionalità degli Ospedali di Comunità si dovranno attendere le indicazioni del Governo centrale, solo a quel punto saranno recepite dalle Regioni. Al momento, ha ancora precisato l’assessore, sono stati definiti gli elementi strutturali ed organizzativi e di sviluppo edilizio degli Ospedali di Comunità, ma non sono ancora state configurate, neanche a livello nazionale, le modalità di supporto dei diversi professionisti operativi nelle Strutture; gli stessi, in parte, potranno essere individuati tra quelli già presenti nelle Aziende sanitarie e, in parte, saranno da reclutare ex novo con le diverse forme contrattuali previste.

Senza certezze riguardo le risorse destinate al personale, ha sottolineato in aula il consigliere Pd firmatario del Question time, crolla tutto l’architrave della sanità territoriale. Gli oltre 200 milioni di euro previsti per medici, infermieri e altri operatori da impiegare, rappresentano una spesa annua che rischia di mettere in seria difficoltà il Bilancio di molte Regioni tra cui il Piemonte.

Gli Ospedali di comunità sono strutture sanitarie della rete di assistenza territoriale che svolgono una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero ponendosi, quindi, come pilastro per la presa in carico della crescente percentuale di popolazione anziana gravata da problematiche di salute non gravi ma comunque con significative ricadute sulla qualità della vita.

Durante i question time è stata data risposta anche alle interrogazioni del gruppo Pd sul Mancato adeguamento all’inflazione dei fondi regionali al Trasporto Pubblico Locale; su Interventi urgenti per la messa in sicurezza del canale della Filatura di Grignasco, affinché sia garantita la sicurezza di animali ed essere umani; di Luv su Applicazione della Legge 112 del 2016 del Dopo di noi; dei Moderati sulle aggressioni nei Pronto Soccorso sono un fenomeno preoccupante: come intende la Giunta garantire la sicurezza del personale medico e quella dei pazienti? del M5S su Nuovo inceneritore in Piemonte. Qual è la risposta della Giunta?; TPL: linea che collega Torino a Chivasso, passando lungo la strada che va da San Mauro fino a San Raffaele Cimena. Quale risposta agli amministratori e ai cittadini del territorio? del Gruppo misto – M4O Unione Popolare  Mobilitazione dei dipendenti in appalto presso il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, quali risposte intende dare la Regione ai lavoratori?

Conto alla rovescia per il lancio dello Space Festival di Torino

Giovedì 4 maggio ore 15,30 – Piazza San Carlo (TO)

L’edizione 2023 dello Space Festival  (Torino, dal 4 al 7 maggio 2023), unico evento pop in Italia interamente dedicato allo spazio e all’astronomia, prenderà il via con l’inaugurazione dello Space Truck in Piazza San Carlo, che farà da cuore della manifestazione e offrirà ai visitatori un assaggio di tutto ciò che potranno vedere, conoscere e approfondire negli appuntamenti in programma in tutte le location coinvolte.

Nell’avveniristico Space Truck (un container) saranno alloggiati:

–       un modello in scala 1:1 del Rover marziano realizzato dal Politecnico di Torino

–       una mostra di modellini LEGO che ripercorre la storia dell’esplorazione spaziale

–       una zona “experience” per indossare il visore di realtà virtuale e vivere a 360° le avventure dello spazio, come le recenti missioni della Stazione Spaziale Internazionale

Inoltre, sarà allestita una postazione di Poste Italiane, dove un funzionario procederà all’annullo filatelico delle cartoline dedicate allo Space Festival e realizzate dai noti fumettisti Sergio Giardo e Vittorio Pavesio.

 

Saranno presenti:

Andrea Tronzano – Assessore regionale alle Attività produttive

Mimmo Carretta – Assessore al Turismo e ai Grandi eventi della Città di Torino

Marco Berry – Ideatore e Direttore artistico dello Space Festival

Paolo Nespoli – Astronauta

Maurizio Cheli – Astronauta

Coldiretti: la pioggia caduta (con l’acqua persa) dimostra l’urgenza di un Piano per i piccoli invasi

«Se avessimo potuto trattenere anche solo una piccola parte dell’acqua dilavata via nei fiumi in seguito alle precipitazioni abbondanti di questo weekend avremmo messo al sicuro le coltivazioni per tutta l’estate fino al completamento delle maturazioni». È il commento del presidente di Coldiretti Torino, Bruno Mecca Cici dopo la due giorni di pioggia caduta, finalmente abbondante, sui campi, sui frutteti, sui prati e sui boschi del Torinese dove si sono registrati fino a 120 mm di acqua nelle fasce pedemontane e di alta pianura tra Canavese e Pinerolese.

La pioggia abbondante ha scongiurato la catastrofe nei campi proprio nel momento in cui si sono appena completate le semine primaverili e mentre il foraggio sta crescendo nei prati, ma se l’acqua, assorbita dal terreno, favorirà la prima crescita delle piantine il fabbisogno irriguo annuale non è certo soddisfatto con solo due giornate di “innaffiata”. Quello che invece sarebbe sufficiente per tutto l’anno è il volume di acqua che, se fosse presente una rete di infrastrutture di trattenuta e accumulo, costituirebbe una preziosa scorta per salvare i raccolti in caso di siccità.

Per questo Coldiretti Torino torna a chiedere alla Regione un Piano per i piccoli invasi.

«In due giorni sui territori del Torinese, al di sotto della quota neve, è caduta una media di 80 mm di pioggia cumulata. Al netto dell’acqua assorbita dal terreno e di quella che ha dato un po’ di sollievo alle falde è finito nei fiumi, e dunque “transitata” verso il mare, una quantità pari al 50% della portata media del Po a Torino. Si tratta di acqua che è finita nel Po e che rivitalizza il Grande Fiume per tutto il suo corso e che, comunque, fa bene all’ambiente. Ma se fossimo stati in grado di immagazzinare anche solo un decimo di questa acqua, calcolando i fabbisogni idrici delle varie colture, avremmo accumulato circa 15 milioni di metri cubi, pari a circa la metà della capacità della diga idroelettrica di Ceresole Reale, che, ripartiti nei vari comprensori irrigui, avrebbero permesso di gestire un’eventuale crisi idrica estiva. Non capiamo cosa si aspetti a varare una progettazione complessiva in favore dei piccoli invasi sul territorio».

Oltre i 2000 metri di quota è nevicato, ma questa neve non sarà sufficiente per rimpinguare le portate dei fiumi nel periodo estivo, quando solitamente la “piena stagionale” è costituita proprio da acqua di neve fusa che poi lascia posto all’apporto della fusione dei ghiacciai, ormai quasi inconsistenti in tutte le testate delle valli torinesi. «Con rammarico agli agricoltori non resta che sperare che piogge come quelle di questi ultimi due giorni di ripetano con costanza per tutto il periodo estivo. In caso contrario l’agricoltura sarà in crisi anche quest’anno».

Metro, lavori per il nuovo sistema di gestione digitale. Dal 2 maggio variazioni al servizio

I lavori per il passaggio al nuovo sistema, già avviati nei mesi scorsi, sono stati programmati sino ad oggi in modo da non interferire con la normale gestione d’esercizio della metropolitana. L’avvio dei test per l’allacciamento al CBTC a partire da maggio comporterà invece una diversa programmazione della linea e una sospensione temporanea del servizio che verrà gestito con bus sostitutivi.

A partire dal 2 maggio, dal lunedì al giovedì e nelle giornate festive, la metropolitana chiuderà alle ore 22:00 (ultima partenza 21,30) e dal 7 agosto al 3 settembre il servizio sarà temporaneamente sospeso.

Tuttavia in occasione di due importanti eventi cittadini la metro rimarrà aperta sino a tardi: durante il Salone del Libro (giovedì 18, domenica 21 e lunedì 22 maggio) alle 00.30 e in occasione dei festeggiamenti di San Giovanni sino alle 01.30.

Per l’intero periodo estivo GTT garantirà un servizio sostitutivo con bus ad alta capienza e frequenza di transito ogni 5 minuti. Le fermate della linea bus saranno quelle della metropolitana.

La pioggia di inizio maggio allenta la morsa della siccità in Piemonte

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Lunedì 1 maggio ha registrato un maltempo diffuso su Torino e su tutta la regione. Le piogge piuttosto abbondanti e capillari hanno rappresentato un toccasana per le falde acquifere del Piemonte messe a dura prova dalla siccità. Oggi Martedì 2 sul capoluogo piemontese è previsto cielo sereno e anche sul resto della regione il tempo è destinato a migliorare. Temperature in generale calo.

Migliaia di lavoratori al corteo del Primo Maggio a Torino

Diverse migliaia di persone hanno preso parte a Torino al tradizionale corteo partito da piazza Vittorio e proseguito in via Po, fino al comizio di piazza San Carlo, in occasione del Primo Maggio. Sotto la pioggia erano presenti anche il  sindaco Stefano Lo Russo, parlamentari, l’Anpi,  e consiglieri regionali e comunali, con i segretari di Cgil, Cisl e Uil. La sfilata è stata chiusa dallo spezzone sociale, che ha esposto pupazzi di cartapesta  con le sembianze di Giorgia Meloni con il braccio alzato nel saluto romano e del presidente del Senato Ignazio La Russa con tanto di manganello in mano, dei ministri Salvini e Piantedosi. Sono state date alle fiamme alcune bandiere della Nato.

(Foto Facebook Cgil Torino)

Uomo preso a martellate, parla il figlio fermato: alla base del tentato omicidio problemi familiari irrisolti

Il 46enne figlio dell’uomo preso a martellate è stato fermato in via Nizza dopo aver aggredito il padre, Enrico  Sergi, 72 anni, pensionato e affetto da Alzheimer. Il figlio avrebbe confessato il tentato omicidio e motivato il gesto con problemi familiari irrisolti. Ora è assistito dagli avvocati difensori. Il pensionato è stato sottoposto a un intervento d’urgenza dai neurochirurghi del Cto, i quali hanno terminato l’operazione in serata, ma la prognosi è ancora riservata. Enrico Sergi, ex dipendente Rai, è assistito dalla moglie Maria. Il figlio lavora nel settore informatico ed è un ex volontario di protezione civile.

Fondi Pnrr per rigenerare in Piemonte i siti di interesse storico. Coinvolto un comune su cinque

Quasi un comune piemontese su cinque ospita un sito di interesse storico che sarà rigenerato con i fondi del Pnrr: in meno di un anno finanziati più di 400 progetti culturali per un valore di quasi 130 milioni di euro

 

Nel Torinese sono stati finanziati 57 progetti in 44 comuni per un valore di 6,922 milioni e una ricaduta economica di 8,5 milioni

 

Ci sono anche 44 comuni del Torinese tra i 311 che si sono aggiudicati risorse del Pnrr per rigenerare un sito di interesse storico. Il bando è destinato complessivamente in Piemonte a duecentoquindici comuni, quasi uno su cinque, che ospitano un sito di interesse storico che sarà rigenerato grazie ai fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza: edifici del passato, chiese e antichi casali distribuiti praticamente su tutte le otto province. Una radiografia emersa dall’ultima graduatoria dei programmi di recupero degli edifici rurali stilata dalla Settore Cultura della Regione Piemonte che finora ha assegnato quasi 130 milioni di euro su alcune linee del Pnrr, di cui gli ultimi 38,2 milioni serviranno a recuperare edifici storici oggi in disuso o in stato di degrado attraverso 311 progetti che avranno una ricaduta economica di 49,7 milioni di euro.

Per il Presidente della Regione e l’assessore alla Cultura la ricognizione dei progetti, soltanto per quanto riguarda l’ultima assegnazione, racconta un Piemonte capace di raccogliere e sfruttare in pieno la sfida di spendere praticamente tutte le risorse messe a disposizione dal Pnrr hanno osservato. Gli investimenti sulla cultura sono ormai un asset e nello stesso tempo un patrimonio di cui è dotato il Piemonte.

Nel Torinese sono stati finanziati 57 progetti in 44 comuni per un valore di 6,922 milioni e una ricaduta economica di 8,5 milioni di euro

Ala di Stura (Pian Belfè): risanamento Baita rurale di Pian Belfè con annesso antico lavatoio e abbeveratoio per il bestiame;

Angrogna-Località Ciabas: intervento di risanamento conservativo, copertura facciate serramenti del tempio del Ciabas;

Arignano: restauro del mulino di Arignano, un mulino ad acqua della prima metà dell’800, dal punto di vista architettonico è uno splendido esempio di edificio rurale di ispirazione neoclassica;

Bardonecchia: consolidamento geologico e messa in sicurezza della chiesa parrocchiale di Millauress;

Bollengo località Pessano: recupero paesaggio rurale di Pessano adiacente alla chiesetta di Santissimi Pietro e Paolo;

Bollengo: restauro chiesetta di Santa Eurosia. Messa in sicurezza, Restauro e Recupero Funzionale della Chiesetta barocca di Santa Eurosia sita nel Comune di Bollengo (TO) lungo la Via Francigena di Sigerico.

Borgiallo: progetto «Sentieri tra arte e natura» che prevede il restauro conservativo di diverse edicole votive e pitture murarie sacre presenti lungo antiche strade vicinali e sentieri nel Comune di Borgiallo;

Bussoleno-Località Grangia dell’Alpe: ristrutturazione rustici;

Buttigliera Alta: recupero funzionale per la conservazione e valorizzazione culturale e paesaggistica e turistica della torre della Bicocca;

Candiolo: risanamento e recupero edificio rurale in Bosco Le Risere. L’immobile oggetto di intervento è situato nel Parco di Stupinigi, nel Sito Rete Natura 2000 “Stupinigi” e in zona oggetto di dichiarazione di notevole interesse pubblico. L’immobile fa parte di un complesso di edifici classificati dal Piano d’Area del Parco Naturale di Stupinigi come “fabbricati d’epoca”;

Candiolo-Cascina Parpaglia: intervento sull’antica chiesa Maria dell’Immacolata;

Caprie- Borgo Case Mandria: recupero e valorizzazione fabbricato rurale Borgo case Mandria;

Castellamonte: il progetto si pone l’obiettivo di tracciare un percorso per proiettare la cappella dell’Assunta presso il Castello di Castellamonte verso una nuova dimensione, improntata alla tutela e alla valorizzazione di una realtà rurale antica, affinché ritorni ad essere un elemento di riferimento per la comunità locale;

Castiglione Torinese-Gerbas: cascina il Gerbas, recupero cascinale del ‘700;

Chieri: rifunzionalizzazione e restauro della Cascina Rubiotto;

Chivasso- Frazione Mandria: realizzazione di illuminazione su corte d’onore del complesso settecentesco della regia mandria realizzato dai Savoia per l’allevamento dei cavalli per rendere gli spazi pubblici praticabili in sicurezza e scoraggiare attività criminose o atti vandalici sui fabbricati adiacenti;

Condove-Frazione Mocchie: canonica della castellania abbaziale di Mocchie. Il progetto prevede la creazione di uno spazio espositivo nella località di villeggiatura di Mocchie soprattutto a favore dei turisti estivi mediante la rifunzionalizzazione della canonica antica della parrocchia, ora in stato di abbandono.

Condove-Cappella Madonna del Castello: recupero cappella della Beata Vergine Assunta.

Condove Frazione Frassinere: restauro della Cappella Volpi;

Condove-Reno Inferiore: il progetto prevede la ristrutturazione e il recupero del fabbricato adibito ad antico forno della borgata Reno e del fabbricato destinato ad essere adibito a contenitore culturale e luogo di dialogo tra la cultura scientifica e i cittadini nonché alla promozione enogastonomica del territorio;

Courgnè-Località Vernetti-Salto: restauro casa Forte di Torre Pietra;

Cumiana: restauro e risanamento conservativo del rustico Flandinet;

Groscavallo-Campo della Pietra: consolidamento, restauro e recupero della chiesetta alpina del 1522;

Ingria-Frazione Querio: casa museo dell’Arrotino. Il progetto prevede il recupero e il restauro conservativo della casa alpina, consistente in un’opera di conservazione di tutti gli elementi costruttivi presenti;

Lanzo Torinese: recupero della Cappella campestre di San Giacinto e ripristino dell’area prospiciente per favorirne la fruizione e valorizzare la componente storico, culturale e paesaggistica del sito, ubicato in una posizione panoramica nella riserva naturale del Ponte del Diavolo di Lanzo Torinese Belvedere di San Giacinto;

Mezzenile Località Plissy: restauro conservativo e risanamento percorso di arte sacra cappella San Giuseppe di Mezzenile;

Moncalieri: ripristino funzionalità aree di protezione ambientale a Moncalieri, strada Castel Vecchio;

Mompantero frazione Castegneretto: restauro cappella della Madonna del Castegneretto;

None: cascina Rondellino ristrutturazione del fabbricato.

Novalesa: restauro degli affreschi della cappella di Sant’Anna. La piccola cappella sorge in una frazione rurale, luogo di passaggio di un nutrito turismo interessato ai sentieri che percorrono il paesaggio alpino.

Novalesa-Frazione San Pietro: Abbazia dei santissimi Pietro e Andrea a Novalesa riqualificazione e valorizzazione del sagrato della chiesa Abbaziale;

Orbassano-Podere cascina Gorgia: restauro e valorizzazione e messa in sicurezza del basso fabbricato ad uso forno ubicato nell’area pertinenziale del podere Cascina Gorgia;

Oulx-Frazione Chateau Beaulard : restauro della chiesa parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo;

Pavarolo: l’intervento riguarda la riqualificazione di un cascinale caratterizzante il tessuto storico e paesaggistico di Pavarolo;

Pinerolo: intervento sulla cascina Ai Nana che consentirà di far rivivere funzionalmente le componenti di architettura vegetale;

Pinerolo: ristrutturazione e recupero del fabbricato adibito ad antico forno della borgata Reno e del fabbricato destinato ad essere adibito a contenitore culturale e luogo di dialogo tra la cultura scientifica e i cittadini nonché alla promozione enogastonomica del territorio;

Pinerolo-Cascina Danesy: recupero funzionale compendio rurale;

Pinerolo-Località Baudenacca: restauro degli apparati decorativi pittorici del complesso rurale del Colombretto;

Pinerolo-Ai Nana: cappella di San Giovanni Battista. Il progetto di restauro e valorizzazione della Cappella di San Giovanni Battista si pone l’obiettivo di rendere nuovamente visitabile in sicurezza, creando un percorso che renda possibile restituire alla cappella di San Giovanni Battista una nuova dimensione, legata alla progettazione culturale, al turismo ecosostenibile, alla esplorazione del territorio rurale e alla riscoperta della storia del territorio;

Ribordone-Località Boscalera: recupero del crotin edificio rurale tipo per stagionatura formaggi e forno di borgata;

Salbertrand: restauro cappella di San Pancrazio;

San Secondo di Pinerolo-Miradolo: risanamento e recupero funzionale dei rustici del castello di Miradolo;

Sant’Ambrogio di Torino-Frazione San Pietro: restauro della Cappella Madonna di Fatima e Sant’Anna;

San Carlo Canavese: risanamento conservativo e recupero funzionale della cappella di San Gerolamo. Con l’intervento in programma si intende riportare all’antico splendore la storica cappella di San Gerolamo annessa alla nota Cascina Gonetta della prima metà del Settecento.

San Raffaele Cimena: tutela e promozione dei territori della collina torinese con la valorizzazione dell’offerta agricola ed ecoturistica della struttura di Cascina Malerbe;

Settimo Vittone: risanamento conservativo dell’abitazione rurale e dei Pilun siti in località Piole e lungo la via Francigena. L’intervento prevede il risanamento conservativo di un’abitazione rurale risalente al 1766 e del contesto terrazzato e vitato di cui è parte integrante in località Piole, Montestrutto, comune di Settimo Vittone. L’edificio è inserito un una conca terrazzata che degrada fino alla piana di proprietà dell’Azienda viticola Giovanetto e che si attesta lungo la via Francigena;

Settimo Vittone Località Pissapolla: risanamento conservativo della cascina;

Sparone Località Onzino: casa di forte di Onzino recupero e restauro;

Trana-Frazione Pianca: messa in sicurezza e conservazione della cappella Madonna del Belvedere;

Valchiusa-Borgata di Cantoncello: recupero di fabbricati storici della borgata di Cantoncello di Valchiusella;

Verolengo: Località Madonnina: recupero conservativa dell’ex molino di forno;

Verrua Savoia: opere di restauro e messa in sicurezza per la valorizzazione della chiesa campestre di Santa Lucia. La chiesa di Santa Lucia è una cappella situata in località Sivrasco, costruita nel 1695 nel sito di una preesistente cappella campestre dedicata alla Madonna del Carmine;

Verrua Savoia-Località Rocca: recupero funzionale casa colonica annessa alla fortezza di Verrua Savoia ai fini della realizzazione di un chiosco;

Villafranca Piemonte: lavori di consolidamento e restauro della chiesa di San Grato;

Villafranca Piemonte: restauro tettoie della cascina facente parte del complesso architettonico del castello di Marchierù;

Villarfocchiardo-Borgata Banda: Conservazione e recupero dei fabbricati dell’antica Certosa di Banda sita nel comune di Villar Focchiardo;

Volvera-Cascina Pascolo Nuovo: restauro e risanamento conservativo parziale del palazzotto Juva;