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In migliaia al corteo in difesa della sanità pubblica

In migliaia ieri da  tutto il Piemonte i partecipanti al corteo in difesa della sanità pubblica, partito da piazza Carducci fino al grattacielo Piemonte della Regione in via Nizza a Torino.  Promotore l’Omceo Torino, l’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri. Presenti i sindacati e 60 sigle come Promozione sociale, Libera, e Medicina Democratica. Uno dei temi al centro dell’attenzione l’assunzione di nuovo personale sanitario.

(Foto Loredana Frisoli)

Cielo sereno e temperature estive, ma a Torino torna la pioggia

Dopo una giornata  stabile e asciutta oggi  sabato 27 maggio a Torino, con cieli sereni o poco nuvolosi, il peggioramento del tempo sarà evidente da domenica. Si prevede l’arrivo di rovesci intermittenti che potrebbero persistere fino alla serata. Fino a sabato pomeriggio temperature in città che toccano i 25 gradi. Tempo instabile da domenica a lunedì.

 

Politecnico e Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda: un rapporto più stretto tra università e impresa

Siglato al Castello del Valentino un protocollo d’intesa  

 

Per contribuire ad un rapporto più stretto tra

università, associazionismo e impresa nello sviluppo della ricerca in Italia

 

“Un rapporto più stretto tra università e impresa è necessario per affrontare le sfide italiane”. A dirlo è stata Antonella Giachetti, presidente di Aidda, l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d’Azienda, in occasione della firma del protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino “Fare sistema per la ricerca e l’innovazione di impresa”, siglato al Castello del Valentino con il professor Andrea Bocco, Direttore del Dipartimento interateneo di Scienze, Progetto e politiche del territorio del Politecnico.

All’incontro erano presenti anche Valeria Panini, presidente Aidda Piemonte e Val D’Aosta e la professoressa Patrizia Lombardi, Vice Rettrice per Campus e Comunità sostenibili, che hanno collaborato alla stesura dell’accordo, a conferma della condivisione di interessi e obiettivi comuni nell’ambito accademico e culturale e del reciproco interesse a potenziare la collaborazione nell’ottica di favorire la cooperazione nell’ambito di progetti di ricerca in partnership.

Grazie all’accordo verranno così sviluppati progetti di supporto alla formazione accademico-professionale di studentesse e laureande al fine di fornire loro l’opportunità di una migliore conoscenza del mercato del lavoro; progetti per la promozione di dottorati di ricerca nel campo del genere, della sostenibilità e della creazione di impresa; progetti per la definizione di network di rapporti a livello internazionale e di eventi istituzionali di promozione della cultura scientifico-tecnologica ed imprenditoriale a livello locale; l’individuazione di nuovi modelli e strategie che consentano di rafforzare il legame con il territorio, anche in termini sociali e culturali, periodi di studio, tirocini e seminari, scambi di informazioni, documentazione e pubblicazioni scientifiche, nonché la possibilità di tirocini presso le aziende associate ad AIDDA.

“Le sfide attuali possono essere affrontate solo insieme, con una visione integrata tra le imprese il mondo pubblico e il mondo universitario, un mix che può fare la differenza per il nostro Paese – sottolinea la presidente nazionale di Aidda Antonella Giachetti – L’obiettivo è quello di sviluppare e stimolare sinergicamente la nascita di nuovi progetti imprenditoriali, in particolare legati al mondo dell’impresa italiana e trovare risposte per realizzare un Paese più equo, prospero ed armonico mentre sfide complesse e di carattere internazionale si pongono davanti a noi. Formazione, creatività e interazione fra i vari attori rappresentano un enorme potenziale”.

Andrea Bocco aggiunge: “Abbiamo siglato un accordo con obiettivi ampi ed ambiziosi, e da domani ci impegneremo tutti per realizzarli al meglio, anche creando un ambiente e una rete di relazioni il più favorevole possibile. Il nostro obiettivo comune sarà offrire alle  nostre studentesse – che dimostrano una spiccata sensibilità alle tematiche legate alla sostenibilità – le condizioni in cui possano essere supportate ed incoraggiate nel perseguirle e metterle in pratica nel loro lavoro”

Valeria Panini commenta: “E’ particolarmente significativo per AIDDA siglare questo Protocollo d’intesa con il Politecnico di Torino in occasione della Festa della nostra Fondazione avvenuta proprio a Torino nel maggio 1961. Esprime il simbolo del constante impegno di ogni territorio ad accompagnare le donne imprenditrici e manager nei loro percorsi evolutivi. In particolare questo accordo nasce dalla collaborazione con la professoressa Patrizia Lombardi a partire dal Premio “Donna d’Eccellenza” che AIDDA Piemonte le ha assegnato nel 2021 e che ha già permesso l’assegnazione di una borsa di studio. Questi sono per noi i contributi più significativi per arrivare a formare donne portatrici di una leadership al femminile più inclusiva e sostenibile”.

 

Patrizia Lombardi conclude: “La collaborazione con il mondo imprenditoriale è per il Politecnico di Torino un elemento imprescindibile e di fondamentale importanza in tutti i campi di azione, nell’istruzione, nella ricerca e nell’innovazione ad elevato impatto sociale.  La co-produzione della conoscenza e delle competenze, necessarie per le transizioni verde e digitale, infatti, richiede una collaborazione sempre più stretta con le industrie collegate e i portatori di interessi. La partnership con l’associazione AIDDA ha un duplice valore: non solo consente di raggiungere il mondo privato imprenditoriale in tutti i diversi settori, ma anche la componente manageriale di genere, di cui oggi mediamente l’Europa, non solo l’Italia, risultano tristemente carenti”.

Niente auto e una cupola di rose Ecco come sarà il nuovo parco del Valentino

Un parco più verde, dove l’asfalto lascerà spazio a percorsi accessibili e funzionali a misura di pedoni, studenti e famiglie. Sono questi i principali elementi attorno a cui ruota la riqualificazione in chiave green del Valentino, che riguarderà 20mila metri quadrati del polmone verde che si estende sulle rive del Po nel quartiere San Salvario, per un investimento di 14,5 milioni di euro di fondi Pnrr.

Il progetto è stato presentato questa mattina ai cittadini nel corso di un incontro, tenutosi al Castello del Valentino nell’ambito del Festival del Verde, dall’assessore della città Francesco Tresso con il presidente della Circoscrizione 8 Massimiliano Miano, insieme alla stazione di committenza SCR e al gruppo di progettisti (LAND Italia, TRA, ICIS, BMS, Recchi, Gae) e ad esperti dell’Università e del Politecnico di Torino.

L’avvio dei lavori, che si propongono di  preservare la naturalità del parco e recuperarne pienamente la vocazione storica, è previsto per la prima metà del 2024 e il cantiere terminerà entro il 2026. In questo arco di tempo il parco rimarrà sempre aperto al pubblico, con chiusure parziali di alcune aree che accompagneranno l’avanzamento dei lavori.

Uno dei punti principali del progetto prevede la totale rimozione dell’asfalto dai viali principali del parco: una superficie totale di 65mila metri quadrati (pari all’estensione di ben 15 campi da calcio) verrà convertita in pavimentazione permeabile, in calcestre e in cemento drenante, per ridurre l’effetto isola di calore. I viali saranno completamente pedonalizzati e interdetti al transito delle auto, richiamando la condizione originaria dei boulevard del Valentino nell’Ottocento.

Grazie al restringimento in larghezza dei viali – che passeranno da 16/20 metri, marciapiedi compresi, a 9 – sarà a disposizione una nuova superficie 20mila metri quadrati per il verde. Qui ai lati verrà realizzato un nuovo tappeto erboso con l’infoltimento di gruppi vegetali e il rispetto delle specie storiche nei limiti imposti dal nuovo habitat. Sempre in tema di interventi di mitigazione ai cambiamenti climatici nel parco verranno messi a dimora 555 nuovi alberi, con l’obiettivo di creare nuovi spazi ombreggiati.

Alcuni interventi riguarderanno più specificatamente gli aspetti legati all’accessibilità, con l’eliminazione delle barriere architettoniche e la riqualificazione di piazza Rita Levi Montalcini, che, nella nuova veste del parco, sarà interdetta al parcheggio delle auto. Così come di fronte alla Fontana dei 12 mesi, dove verrà realizzata una nuova piazza pedonale che permetterà di apprezzare al meglio il monumento realizzato da Carlo Ceppi per l’Esposizione Generale Italiana del 1898.

Per rafforzare lo stretto legame del parco con il fiume verranno riqualificati anche i punti di accesso al corso d’acqua, con il restauro delle rocallies presenti.

Accanto al Borgo Medievale sorgerà un roseto con spazi per il ristoro. Verranno inoltre rinnovati tutti gli arredi urbani del parco, con un ridisegno dei chioschi polifunzionali e con nuovi servizi. Saranno rinnovate anche l’illuminazione a led e la segnaletica.

Novità, infine, per il Padiglione 5 di Torino Esposizioni, con una nuova copertura, che riprenderà le linee curve presenti nel disegno originario del parco all’inglese e dove verrà realizzato uno skate park. Il Padiglione 5 diverrà l’unico luogo raggiungibile in auto e qui troveranno spazio circa 600 posti auto, a compensazione di quelli che saranno eliminati lungo i viali pedonalizzati.

L’assessore Francesco Tresso ha commentato“Con questo progetto interveniamo su uno dei luoghi simbolo della città, per restituirlo ai cittadini rafforzato nella sua funzione di polmone verde ed esaltando l’importante legame con il fiume e il sistema del verde pubblico. Ma questo, benché importante, è solo un tassello del più ampio progetto con cui la Città investirà dell’area del Valentino 157 milioni di fondi Pnrr dando il via alla riqualificazione di Torino Esposizioni, dove verrà realizzata la nuova Biblioteca Civica, del Borgo Medievale e al ripristino della navigazione turistica sul Po. Interventi che saranno un’importante occasione per dare ulteriore impulso al parco del Valentino, riconnettendo i suoi luoghi in maniera più omogenea e ordinata e migliorandone l’accesso e la fruizione per tutti gli utenti“.

Anagrafe, per problemi tecnici a livello nazionale temporaneamente fuori servizio il sistema di prenotazione e rilascio CIE

 

A causa di alcuni problemi tecnici nella piattaforma nazionale non dipendenti dal sistema informativo comunale, il servizio di rilascio e di prenotazione delle carte d’identità elettroniche è momentaneamente sospeso.

“Siamo in costante contatto con il Ministero che è al lavoro per risolvere il problema e che ci ha assicurato che il servizio verrà ripristinato nel più breve tempo possibile” – ha commentato l’assessore con delega ai Servizi civici Francesco Tresso -. “Nel frattempo ci siamo subito attivati affinché le cittadine e i cittadini, in presenza di urgenze motivate, possano comunque recarsi presso i nostri uffici per il rilascio del documento d’identità in formato cartaceo. Tutti coloro che avevano una prenotazione durante la sospensione del servizio saranno comunque contattati nei prossimi giorni per ricalendarizzare i loro appuntamenti”.

Per tutti gli aggiornamenti: www comune.torino.it/anagrafe.

Trapianto “domino” di cuore alle Molinette

 RICEVE UN CUORE E DUE POLMONI NUOVI ED A SUA VOLTA DONA IL SUO CUORE DA VIVENTE AD UNA SECONDA RICEVENTE

Quando il trapianto diventa donazione. E’ accaduto a Torino alcuni giorni fa con un trapianto di cuore domino associato ad un trapianto del blocco cuore-polmoni. Un giovane paziente di 43 anni, affetto da una grave patologia polmonare, è stato sottoposto ad un trapianto associato del cuore e dei due polmoni ed il suo cuore espiantato, anziché essere scartato, è stato utilizzato per effettuare un trapianto di cuore in una seconda paziente affetto da una grave malattia cardiaca terminale. Dopo quasi trent’anni che non si effettuava in Italia, il trapianto di cuore domino si è nuovamente dimostrato una strategia “semplice” per risolvere un problema complesso.

Un giovane uomo soffre di una grave disfunzione dei polmoni per la Sindrome di Young. Il paziente di 43 anni è siciliano, ma decide di affidarsi alle cure del Centro Trapianti di cuore e polmone dell’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino (diretto dal professor Mauro Rinaldi). Dalle analisi si scopre che il solo trapianto dei polmoni non è praticabile per una grave discrepanza di dimensioni del torace di sinistra rispetto a quello di destra. L’unica possibilità è di sostituire l’intero blocco cardio-polmonare. Ma il suo è un cuore giovane, non malato, e non può essere sprecato. I medici decidono quindi che può essere recuperato e trapiantato in un secondo paziente. Intanto il paziente sta male, viene ricoverato in ospedale più volte ed a lungo, perché ha bisogno di ossigeno ed ha infezioni ricorrenti. La famiglia si trasferisce a Torino, ma l’attesa è lunga e, dopo qualche mese, il paziente decide di ritornare a casa in Sicilia. Scoppia l’epidemia Covid e lui si infetta, ma fortunatamente sopravvive. Intanto il tempo passa ed i suoi polmoni sono sempre più malandati, finchè alla fine di dicembre 2022 viene ritrasferito alle Molinette. Poco prima di Capodanno sta molto male e viene ricoverato nella Terapia Intensiva della Cardiochirurgia (coordinata dalla dottoressa Anna Trompeo, dell’équipe del professor Luca Brazzi), dove viene intubato ed attaccato al ventilatore meccanico. La gravità della malattia consente ai medici di lanciare un appello nazionale per un trapianto urgente di cuore e polmoni. Trovare tre organi idonei non risulta facile, nonostante l’iscrizione alla lista nazionale delle urgenze. Fortunatamente, la sua funzione polmonare, seppur grave, si stabilizza. Alla fine di aprile ecco la speranza: il Centro Regionale Trapianti (diretto dal professor Antonio Amoroso) segnala, su indicazione del Centro Nazionale Trapianti, la disponibilità di un blocco cuore-polmoni di un donatore di Roma. Parte la corsa contro il tempo e l’organizzazione del complesso trapianto domino. Una équipe della Cardiochirurgia parte per il prelievo, il paziente viene trasferito in sala operatoria e viene chiamata in ospedale una giovane paziente piemontese di 51 anni, affetta da Displasia Aritmogena biventricolare, per ricevere il cuore che diversamente sarebbe stato sprecato. E’ un’organizzazione complessa. Tutto è pronto: i due riceventi (uno per il blocco cuore-polmone) e l’altra (per il cuore espiantato nella sala operatoria accanto) sono pronti a ricevere ad incastro il prezioso dono in arrivo a Torino. L’intervento del blocco cuore-polmone è particolarmente complesso: i polmoni sono gravemente danneggiati, il torace è asimmetrico e poi non bisogna lesionare il cuore che la paziente nella sala operatoria a fianco sta aspettando. L’intervento, eseguito dal professor Mauro Rinaldi con l’aiuto del professor Massimo Boffini, durato oltre dieci ore, riesce perfettamente: il cuore e i polmoni nuovi vengono impiantati e nell’altra sala operatoria il cuore espiantato viene impiantato nella seconda paziente.

Le strade di tre persone si incrociano per un momento con il passaggio di un testimone particolare: il donatore dona il blocco cuore-polmone ad un paziente che lo riceve ed a sua volta dona il suo cuore “scartato” ad una seconda paziente.

La realizzazione di questi due trapianti concatenati è il coronamento di un importante sforzo, sia della rete trapiantologica nazionale, sia dell’ospedale Molinette, che traduce in cura la generosità dei cittadini che hanno acconsentito alla donazione.

Attualmente i due pazienti stanno migliorando ed il loro decorso appare regolare, facendo ben sperare che possano godere appieno di questo bellissimo “regalo”.

Il Direttore Generale della Citta della Salute di Torino –  Giovanni La Valle – si dichiara orgoglioso di questo intervento che sintetizza bene l’alta complessità e l’eccellenza delle cure disponibili nell’ospedale Molinette. Sottolinea, inoltre, come il trapianto di cuore non possa realizzarsi che da donatore deceduto, se non in questa rarissima situazione, dove il donatore è vivente, caso veramente unico, che ha consentito una speranza di vita in un altro ricevente in attesa di trapianto.

“Un grado e mezzo”: Torino capitale (per un weekend) dell’impegno per l’ambiente

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UN GRADO E MEZZO, FESTIVAL SU CLIMA E AMBIENTE

Torino, 26, 27 e 28 Maggio 2023

Il meteorologo Luca Mercalli, la climatologa Elisa Palazzi direttamente da Super Quark, il nivologo Michele Freppaz, il regista Marco Ponti ma anche gli esperti della Fondazione Umberto Veronesi, di CentroScienza Onlus e gli attivisti del movimento Fridays For Future… Sono questi alcuni dei protagonisti di Un Grado e Mezzo. Festival su clima e ambiente.

Venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 maggio 2023: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti così da raggiungere e sensibilizzare un pubblico sempre più vasto.

6 le sedi torinesi coinvolte: il Museo A come Ambiente MAcA, il Mausoleo della Bela Rosin, gli Orti Generali, la Casa nel Parco, Cascina Roccafranca e lo Spazio WOW.

Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. La salute del nostro Pianeta è strettamente interconnessa al benessere degli animali e di noi esseri umani in una prospettiva One Health di salute globale. Da qui l’esigenza del Festival di parlare di cambiamento climatico, degli aspetti legati alle trasformazioni cui stiamo già assistendo negli ambienti fisici e negli ecosistemi, dell’impatto che queste determinano sulla nostra società, sul modo in cui viviamo e vivremo, sulla nostra salute e sulle nostre attività.

Al festival si parlerà di acqua, aria, suolo, foreste, biodiversità, così come di eventi climatici e meteorologici estremi, senza però catastrofismo e allarmismi bensì utilizzando un approccio pragmatico e proattivo che spieghi in concreto le azioni necessarie finalizzate a mitigare gli impatti negativi del riscaldamento globale.

Il cambiamento climatico riguarda tutti, per questo Un Grado e Mezzo. Festival su clima e ambiente propone laboratori, conferenze, workshop, passeggiate naturalistiche e tavole rotonde dedicati a un pubblico di tutte le età.

 

Programma completo e comunicato stampa in allegato.

FOTO MIHAI BURSUC

www.ungradoemezzo.it

Nubifragio nel Torinese, auto bloccate e strade allagate

Nelle scorse ore un forte nubifragio ha colpito Rivoli e Collegno e la zona Nord di Torino. La strada all’uscita della tangenziale verso l’Ikea si è allagata e l’acqua ha raggiunto il livello del guard-rail. Una vettura  è rimasta bloccata nel sottopasso, e per spostarla è stato necessario chiudere lo svincolo della tangenziale nelle due direzioni. Gli ausiliari Ativa hanno collaborato per gestire la situazione. Inoltre, a Rivoli si è verificato un allagamento in un tratto di corso Francia a Cascine Vica. Le condizioni di maltempo hanno inoltre comportato la sospensione della circolazione dei treni tra Collegno e Avigliana sulla ferrovia  Torino-Modane. A Torino sono stati chiusi i Murazzi per precauzione.

 

Maltempo: allerta arancione nelle valli Orco, Lanzo, Susa, Sangone, Chisone, Pellice e Po

In seguito al bollettino di Arpa Piemonte che dispone allerta arancione nelle valli Orco, Lanzo, Susa, Sangone, Chisone, Pellice e Po in seguito ai rovesci e temporali localmente anche molto forti, associati a grandinate e forti raffiche di vento, previsti dalla serata odierna, il presidente Alberto Cirio e l’assessore Marco Gabusi comunicano che in via precauzionale la Sala operativa della Protezione civile della Regione Piemonte sarà aperta domani dalle 8 alle 24 per monitorare la situazione idrogeologica del territorio.

La decisione deriva dal fatto che queste zone sono quelle maggiormente interessate dalle piogge cadute nello scorso fine settimana.

Sulla base delle precipitazioni previste, dalla notte sono attesi innalzamenti del livello idrometrico del reticolo secondario e nella giornata di domani innalzamenti dei corsi d’acqua principali, con possibilità di raggiungimento della criticità ordinaria. Anche sull’asta del Po si osserverà da domani un generale aumento della portata d’acqua.

L’allerta è invece gialla dal Biellese al Cuneese.

In arrivo i fondi contro il dissesto di montagne, colline e sponde dei fiumi

Aperto  il bando da 5 milioni di euro per interventi di sistemazione idrogeologica di situazioni di dissesto in ambito montano, collinare e lungo le sponde dei fiumi.

Le risorse fanno parte della programmazione dei Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale (Fesr) 2021-2027 e sono destinate agli Enti gestori delle Aree protette e alle Unioni Montane.

«Interventi di manutenzione del territorio e prevenzione del dissesto sono sempre più fondamentali. Lo dimostrano gli intensi eventi meteorologici che hanno coinvolto il Piemonte negli ultimi giorni dove l’immediata attivazione della macchina di allerta e monitoraggio della protezione civile e gli interventi di manutenzione avviati già da alcuni anni sui fiumi e sui versanti, hanno consentito di contenere i danni e superare la situazione di difficoltà – spiegano il presidente del Piemonte Alberto Cirio e il vicepresidente Fabio Carosso – L’obiettivo di questa misura, insieme ad altre messe in campo dalla Regione Piemonte, è la messa in sicurezza dei territorio per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici e prevenire il rischio idrogeologico in territori, come quelli montani e collinari che presentano particolari fragilità, ma nei quali è particolarmente importante garantire il rispetto degli habitat e degli ecosistemi».

Le risorse sono infatti finalizzate anche a sostenere la resilienza dei territori, attraverso il finanziamento di progetti di intervento a tutela delle Aree Protette e di Siti della Rete Natura 2000, ovvero lungo la dorsale montana che include la rete sentieristica di collegamento con il sistema delle Aree Protette della Regione Piemonte.

«Un’altra misura messa in campo da Regione Piemonte sui Fondi Europei per lo Sviluppo Regionale per favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici che dimostra la tempestività di risposta della Regione e la grande attenzione per il territorio, oltre alla capacità di gestire al meglio le misure europee con l’obiettivo di permettere agli enti beneficiari di aver accesso alle risorse con molta velocità – commenta l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – I cambiamenti climatici, i cui effetti sono ormai ben visibili, impongono una rapida risposta perché ci sarà sempre più frequentemente l’alternanza di periodi siccitosi a periodi di precipitazioni intense e concentrate in un breve lasso di tempo. E il maltempo che ha colpito il Piemonte nei giorni scorsi testimonia come velocemente si possa passare da una situazione di carenza d’ acqua ad una di eccesso, con conseguenti rischi idrogeologici per il territorio».

Nella programmazione dei fondi FESR 21-27 del Piemonte alla transizione ecologica è destinata la somma di 475 milioni di euro.

Le domande potranno essere presentate fino alle ore 12 del prossimo 22 novembre.

Ulteriori e più dettagliate informazioni al link:

https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/interventi-sistemazione-idrogeologica-situazioni-dissesto-ambito-montano-collinare-ripariale

FOTO MARIO ALESINA