PRIMA PAGINA- Pagina 150

Temperature giù di 10 gradi. Dopo il grande caldo un anticipo d’autunno a Torino

Si fa ancora sentire l’anticiclone africano Caronte, almeno fino  al weekend quando arriverà sull’Italia (Piemonte compreso) il Ciclone Circe. Bel tempo dunque fino a mercoledì 2 agosto tranne qualche nube sulle regioni alpine e prealpine con possibili isolati temporali  nelle ore più calde.

Ma tra giovedì 3 e venerdì 4, dal Nord Europa scenderà un vortice ciclonico foriero di temporali durante il fine settimana. Notevole il crollo delle temperature, di 10-12°C rispetto all’inizio della settimana.

Reddito di cittadinanza, Regione Piemonte e Inps chiariscono

/

L’Assessorato al Lavoro e Formazione della Regione Piemonte e Inps insieme per contribuire a fornire informazioni semplici e chiare per aiutare i cittadini ad orientarsi al meglio in merito alle disposizioni in attuazione dal primo agosto per i percettori del Reddito di Cittadinanza.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Conoscevamo da mesi l’orizzonte temporale che avrebbe portato all’entrata in vigore delle nuove misure del DDl Lavoro del Governo e quindi all’interruzione del RdC per le persone considerate abili al lavoro, ma è fisiologico che tutti i cambiamenti portino ad un momento di preoccupazione, purchè non si cavalchi questo sentimento in modo strumentaleafferma l’Assessore al Lavoro e Formazione Elena Chiorino che prosegueSpaventare la collettività porta solo ad una inutile agitazione popolare. Ai cittadini dobbiamo dare le giuste informazioni e assicurare loro che il Governo non intende lasciare indietro nessuno: per chi dal primo di agosto sarà escluso dal sussidio ci saranno misure a supporto come la formazione-lavoro e l’inserimento mirato grazie al sostegno dei servizi territoriali dedicati all’occupazione, orientamento e formazione. Con il Decreto Lavoro del Governo di Giorgia Meloni chi realmente non può lavorare o rientra nella casistica per ricevere l’assegno di inclusione avrà garantito sempre il giusto sostegno e la necessaria assistenza”.

L’Assessore Chiorino, inoltre, ribadisce: “Credo fortemente che sia necessario offrire un ventaglio di opportunità concrete, non sussidi. Chi può lavorare deve poterlo fare e arrivare a conquistare dignità, soddisfazione e indipendenza economica. L’assistenzialismo puro ha favorito solo immobilismo e impoverimento sociale. Sviluppo, crescita e benessere socio-economico si realizzano solo attraverso le politiche attive del lavoro, come orientamento e formazione”.

Le nuove misure che superano il RdC

La legge 85 del 3 luglio 2023 stabilisce che il Reddito di Cittadinanza sia sostituito da due nuove misure di sostegno, l’Assegno di inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). La stessa legge prevede che per il 2023 il Reddito di cittadinanza sia erogato ai nuclei beneficiari per un massimo di sette mensilità, per cui l’ultima rata è stata quella di luglio 2023.

Tuttavia, i nuclei familiari in cui vi sia la presenza di disabili, minori, over 60 o che risultino essere in carico ai servizi sociali percepiranno il reddito sino al mese di dicembre 2023.

A dicembre riapre il Museo di scienze naturali

Oltre 8,3 milioni di euro già spesi per i lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione. Altri 4 milioni già previsti per lavori nel 2024

 La galleria dei reperti, l’arca con gli animali, lo scheletro di balena, l’elefante Fritz, tornano ad abitare gli spazio del Museo di Scienze naturali di Torino. A dieci anni dall’esplosione che ha reso necessaria la chiusura del palazzo e determinato una lunga serie di interventi strutturali, di ristrutturazione e di messa a norma degli impianti, si è svolto oggi un sopralluogo per verificare l’avanzamento dei lavori in vista dell’apertura degli spazi a dicembre.

 

«Una meraviglia del Piemonte, di livello nazionale e internazionale – hanno sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggiodeve essere fruibile e quindi noi riapriremo questo museo per i torinesi, per i ricercatori, per gli studiosi e per i turisti che verranno a visitare Torino e il Piemonte. La vicenda del Museo di Scienze naturali è una di quelle che abbiamo trovato bloccate quando ci siamo insediati, come la Tav, il grattacielo della regione, l’autostrada Asti-Cuneo: questo museo era chiuso da 10 anni. Abbiamo lavorato duramente per riaprirlo e messo a posto anche questo, nel rispetto dei vincoli della soprintendenza e riapriremo questa perla di Torino, del Piemonte e dell’Italia entro l’anno spendendo 8,3 milioni e stanziandone altri 4 per tutti gli interventi a completamento dell’operazione. Da oggi Torino sarà più forte di ieri grazie a questa nuova meraviglia che riaprirà entro l’anno».

«Questo – ha detto il Sindaco Stefano Lo Russoè un luogo straordinario che viene restituito alla città, grazie all’impegno della Regione, con cui stiamo lavorando in sinergia sui grandi progetti di infrastrutturazione culturale. Torino è una città che ha dato tantissimo alle storie delle scienze naturali, grazie a scienziati come Quintino Sella, alle fondazioni mineralogiche, all’attività di ricerca dell’Università degli Studi. La riapertura del Museo di scienze naturali darà il via ad un 2024 di straordinaria grandezza per la cultura torinese con il bicentenario del Museo Egizio, un’altra importante collezione che, come questa, attrae gli appassionati ma abbraccia anche un pubblico più generalista, grazie alla sua capacità di arricchimento culturale e divulgazione».

 

«L’Università di Torino – ha sottolineato il vicerettore dell’Università di Torino, Cristopher Cepernichha accolto con entusiasmo la notizia della riapertura del Museo di Scienze Naturali, che presto tornerà a valorizzare le sue collezioni di straordinario interesse storico e scientifico. Si potenzia così di molto il tessuto museale a tema scientifico che è una grande risorsa per il territorio, dove anche il ricco sistema museale di Ateneo contribuisce alla vocazione di Torino come città della scienza. Nella città centro del Positivismo italiano, nella quale ha lavorato Piero Angela, è d’obbligo fare un passo in più. Costruire quella narrazione unitaria di Torino come città della scienza che incontra più che mai l’interesse di un pubblico numeroso, giovane, fatto di attenti e sensibili osservatori dell’ambiente e della natura».

 

L’esplosione avvenuta nella notte del 3 agosto del 2013 ha comportato, oltre a una serie di opere di ripristino e messa in sicurezza della zona coinvolta dallo scoppio, anche strutturali interventi di adeguamento complessivo dell’edificio. Opere particolarmente complesse, poiché inserite in un contesto architettonico antico e di particolare pregio. La completa riorganizzazione degli spazi ha convinto il Museo a riunire, in una unica sede, anche i reperti delle collezioni paleontologiche che erano precedentemente conservati a Palazzo Carignano: ora tutto il patrimonio del Museo si trova quindi in un unico luogo che sarà visitabile al pubblico. Qui sono stati puliti e ora sono conservati anche reperti di grandi dimensioni, tra cui alcune zanne di mastodonte lunghe oltre 2 metri.

 

A dicembre è prevista l’apertura delle sale al piano terreno che riguardano il Museo storico di Zoologia, l’Arca e lo spazio denominato Esposizioni temporanee con la sistemazione del nuovo ingresso da via Accademia Albertina: gli interventi di allestimento delle sale riguarderanno le teche storiche con gli esemplari zoologici di recente restaurati collocati per continente geografico, il radicale rinnovamento dell’Arca con il racconto dei viaggi che nel corso del Settecento e dell’Ottocento hanno portato al Museo torinese reperti di rilevante valore scientifico e delle modalità attuali di arricchimento delle collezioni, la realizzazione di un’esposizione temporanea volta a valorizzare elementi significativi delle collezioni paleontologiche, entomologiche, botaniche e mineralogiche con un significativo focus sul Piemonte. 

 

Gli interventi, avviati a partire dal 2015, sono stati intrapresi dalla Regione Piemonte anche attraverso una serie di convenzioni con la Società di Committenza Regionale, realizzati dal Settore Tecnico e Sicurezza ambienti di lavoro della Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio e dal Settore Museo Regionale di Scienze Naturali della Direzione Cultura e Commercio della Regione Piemonte. Gli interventi hanno riguardato in particolare lavori di ripristino della struttura, di adeguamento degli impianti a servizio dell’edificio (impianto antincendio, elettrico, termico, condizionamento, Evac,..) e per la messa in sicurezza dell’edificio. Oltre ai danni materiali, si è infatti reso necessario acquisire nuovamente l’agibilità dell’intero edificio, attraverso la messa a norma degli impianti ormai non più conformi alle norme vigenti. Sono stati poi realizzati anche interventi edili di abbattimento pareti, spostamento e sostituzione porte antincendio e controsoffitti, oltre al riallestimento delle sale in corso di completamento.

 

Nel complesso per il ripristino e il restauro di impianti e locali sono stati investiti oltre 8,3 milioni di euro, di cui buona parte a partire dal 2020. in particolare: 2,3 milioni sono stati spesi per la messa a norma degli impianti e l’agibilità dopo l’esplosione tra il 2015 e il 2017. Altri 2 milioni per interventi impiantistici ed edili necessari per il rilascio del certificato di agibilità dei locali dell’Arca, dello Storico Museo di Zoologia, della Crociera Manica Sud piano terreno e dei locali “Esposizione Permanente Paleontologia” tra la fine del 2017 e il 2021: i lavori oggetto di questo finanziamento si sono svolti in piena pandemia su una parte dei locali che saranno visitabili a dicembre. 

 

Nel 2020, sempre in piena pandemia, sono stati autorizzati altri 2,2 milioni di lavori, di tipo impiantistico ed edile per il recupero e l’allestimento di spazi e depositi visitabili per la conservazione e la tutela di reperti di particolare valore storico e scientifico presso il Museo: i lavori, consegnati a giugno 2022, e sono tuttora in corso. Oggi, in occasione del sopralluogo, sono stati consegnati ulteriori lavori per 1,7 milioni: si tratta degli interventi di sistemazione dell’ingresso già presente su via Accademia Albertina, realizzato negli anni 30 del Novecento per accedere alla parte del museo dedicata alle collezioni di zoologia. Tale ingresso, non più utilizzato da molto tempo, richiede interventi di tipo edile, impiantistico e di recupero degli spazi, con inserimento di una nuova biglietteria con bookshop, nuovi servizi igienici, nuovo guardaroba, affrontando innanzitutto il tema del superamento delle barriere architettoniche. Questo ingresso, ora necessario per consentire la visita al pubblico dei locali dell’Arca, dello Storico Museo di Zoologia e dell’Esposizione temporanea, manterrà la sua importanza anche quando, nel prossimo futuro, l’ingresso principale tornerà a svolgere la sua funzione, previo completamento di alcuni interventi allestitivi sulla manica di via Giolitti.

 

Intanto la Regione ha dato incarico a Scr di progettare la ristrutturazione degli altri spazi del Museo, per programmare ulteriori interventi per riaperture progressive a partire dal 2024, per cui la Regione ha già previsto, anche grazie a fondi Fsc, un ulteriore stanziamento di 4 milioni di euro. 

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, situato nel prestigioso edificio progettato nel XVII secolo da Amedeo di Castellamonte, un tempo sede dell’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino, è stato istituito nel 1978 dalla Regione Piemonte con lo scopo di salvaguardare e valorizzare un patrimonio scientifico unico in Italia. Si tratta delle collezioni storiche naturalistiche dei Musei universitari torinesi integrate con esemplari e campioni acquisiti dal Museo regionale a partire dagli anni Ottanta del Novecento e confluiti nelle sezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia-Petrografia-Geologia, Paleontologia e Zoologia. Il patrimonio del Museo è di incredibile valore: oltre 5,5 milioni di reperti tra Collezioni Paleontologiche, Zoologiche, Entomologiche, Botaniche, Mineralogiche e Petrografiche.

 

Il Museo ospita esemplari di particolare valenza estetica come, ad esempio, lo scheletro quasi completo di un rinoceronte rinvenuto presso Roatto (AT), i resti di un sirenide nei dintorni di Nizza Monferrato e importanti raccolte di pesci a Pecetto di Valenza (AL) e a Cherasco (CN). Fuori dai confini regionali sono da citare gli scavi effettuati nel 1993 in Francia nei pressi di Bayeux e di Caen, che hanno arricchito le collezioni del MRSN di oltre 2.000 campioni in particolare di ammoniti.

Le collezioni universitarie si sono formate a partire dalla seconda metà del Settecento e sono andate incrementandosi fino a pochi decenni or sono con campioni di grande importanza, tra cui i crani di bisonti e cervi di Arena Po nel pavese, i resti ossei di mastodonti di varie località dell’astigiano, i vertebrati delle ligniti di Cadibona (SV), oltre a migliaia di invertebrati, in particolare gasteropodi, bivalvi e ammoniti, corrispondenti a circa 50.000 esemplari. Tra tutte, di inestimabile pregio scientifico è la collezione denominata “Bellardi & Sacco” dal nome dei due illustri paleontologi che l’hanno costituita, fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: si tratta di oltre 21.000 campioni di molluschi del Piemonte e della Liguria, tra i quali sono conservati più di 2.000 “tipi”, cioè i reperti utilizzati per descrivere specie nuove, oggetto di frequente consultazione da parte di specialisti di tutto il mondo.

Piazza Montale, parte il primo cantiere con fondi Pinqua- Pnrr a Torino

Prende il via in piazza Montale il primo cantiere finanziato con fondi PinQua-Pnrr a Torino, per un importo complessivo di 5,8 milioni di euro (di cui 500 mila euro come co-finanziamento Atc). Il progetto si inserisce nel Programma Innovativo Nazionale sulla Qualità dell’Abitare delle Vallette ed è frutto di un accordo di partenariato tra la Città di Torino, “soggetto proponente” e l’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, “soggetto attuatore”.

 

L’intervento prevede la bonificademolizione successiva ricostruzione dell’edificio di proprietà Atc di piazza Montale 8, con la creazione di nuovi spazi polifunzionali aperti alla cittadinanza. Costruito negli anni ’70 su due piani, con un ampio portico affacciato sulla piazza, il fabbricato ospita al piano terra i locali dell’ufficio postale, che per tutta la durata del cantiere vengono temporaneamente trasferiti in una struttura prefabbricata in piazza Don Pollarolo. Il piano primo dell’edificio è invece attualmente vuoto e si trova in precarie condizioni. Di qui la scelta di procedere a un intervento di completa demolizione, seguito dalla costruzione di un nuovo edificio, privo di barriere architettoniche e dalle elevate prestazioni energetiche.  

Il nuovo fabbricato ospiterà, oltre all’ufficio postale al piano terra, locali adibiti a “community hub” al primo piano, spazi cioè al servizio del quartiere, destinati ad esempio ad ospitare coworking, attività culturali, ricreative o formative e un locale destinato a ristorante/pizzeria tra il piano terra e il secondo piano. Sul tetto dell’edificio sarà inoltre realizzato un giardino pensile coperto da una pergola fotovoltaica, pensato come spazio di aggregazione per gli abitanti del quartiere. La nuova struttura avrà un involucro con facciate ventilate su tre lati e rivestimento esterno in doghe di alluminio marrone scuro, garantendo così adeguata coibentazione termica e resistenza. Il lato est e il rivestimento esterno al secondo piano saranno invece costituiti da pannelli di cartongesso. 

Il progetto prevede inoltre la sistemazione degli spazi esterni, con la creazione di parcheggi per le bici, la realizzazione di un’isola ecologica dedicata e l’individuazione di un’area verde di collegamento tra piazza Pollarolo e via delle Verbene. 

Il cantiere, a cui è stato dato simbolicamente avvio ieri dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, insieme al Presidente della Regione Piemonte Albero Cirio e al Presidente di Atc Piemonte Centrale Emilio Bolla, si divide in due lotti: il primo, aggiudicato dall’impresa Smeda Srl, comprende le operazioni di bonifica e demolizione dell’attuale edificio, la cui conclusione è prevista per il mese di febbraio 2024. Il secondo lotto, aggiudicato dall’impresa Devi Impianti Srl, prevede la realizzazione entro fine 2025, del nuovo edificio.

«Nei prossimi anni – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – oltre 300 interventi cambieranno il volto della città, migliorando la vita di chi studia, lavora e abita a Torino. Oggi prende il via uno tra i primi e siamo particolarmente orgogliosi perché lo fa nel quartiere di Vallette, dove metterà a disposizione spazi rinnovati e inclusivi e servizi per le cittadine e i cittadini. Grazie ai progetti PinQua, destinati a migliorare la qualità dell’abitare, sono in programma altri lavori in corso Racconigi e nell’area di Porta Palazzo, dove verranno riqualificati due dei più importanti mercati cittadini e alcuni edifici di case popolari. Questo intervento rappresenta anche un esempio di uso temporaneo di immobili e aree private, un provvedimento voluto dall’amministrazione comunale che consente di derogare temporaneamente alla destinazione urbanistica di un luogo, grazie al quale è stato possibile trasferire temporaneamente l’ufficio postale, dall’edificio che verrà demolito e ricostruito, in una struttura prefabbricata, consentendo a chi vive in questo quartiere di poter continuare ad usufruire di un importante servizio di prossimità».

«Interventi come quello che prende il via oggi sono particolarmente importanti perché rispondono a quel bisogno di comunità che talvolta nelle nostre città resta insoddisfatto – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio –. Creare spazi per la cittadinanza in cui ospitare attività e servizi significa innestare vita nei quartieri e offrire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno. Per questo la Regione è particolarmente orgogliosa di questo intervento finanziato anche attraverso fondi Atc. Il fatto che questo avvenga attraverso la riqualificazione di edifici vetusti in questa zona della città rappresenta poi una risposta alle richieste dei cittadini e dà forza a un disegno che vede nella cura, nella manutenzione e nel rifacimento degli edifici Atc il nostro impegno concreto per la riqualificazione urbanistica di Torino e delle altre città del Piemonte».

«Con questo intervento – aggiunge il Presidente dell’Atc del Piemonte Centrale, Emilio Bolla – vogliamo anche favorire l’aggregazione degli abitanti del territorio. Abbiamo investito nel progetto perché siamo convinti che possa rivelarsi utile per Vallette e per tutta Torino, per assicurare servizi importanti ai cittadini e creare opportunità d’incontro per giovani e anziani. Il cantiere di Piazza Montale si inserisce inoltre in un programma di complessiva riqualificazione del quartiere previsto dal PinQua Vallette, che attribuisce all’edilizia sociale un ruolo di primo piano. Gli interventi che la nostra Agenzia realizzerà, per un valore di più 11 milioni di euro, riguardano il recupero di alloggi popolari attualmente sfitti, la riqualificazione del complesso di edilizia residenziale pubblica di viale dei Mughetti 20 (di proprietà della Città, in gestione ad Atc), la creazione di 3 locali casa/bottega per artisti e artigiani in via delle Primule e la riqualificazione dell’area verde di via delle Verbene».

A questi interventi si aggiungono inoltre quelli attuati direttamente dalla Città di Torino nell’ambito del programma PinQua Vallette per un investimento complessivo di oltre 15 milioni di euro e che prevedono: interventi di riduzione dell’inquinamento acustico in viale dei Mughetti e nella viabilità secondaria; rifacimento e completamento dei percorsi pedonali e delle piste ciclabili in corso Cincinnato, via Pianezza e via delle Primule, tra corso Ferrara e corso Grosseto con riqualificazione delle aree verdi connesse; valorizzazione dell’accesso al parco delle Vallette da corso Molise, con nuova area giochi e percorso fitness.

Torino medaglia d’oro in Piemonte: gli autobus elettrici sono il 3,8% del parco circolante

/

3° Osservatorio Continental sui macro-trend del trasporto pesante


Torino medaglia d’oro in Piemonte: gli autobus elettrici sono il 3,8% del parco circolante

Significativa anche la quota di mezzi Euro 5 ed Euro 6: nella categoria trasporto merci siamo al +40%, il trasporto persone balza addirittura al 52%

Luglio 2023 Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua terza edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore in Italiae in Piemonte nel 2022, dopo un 2021 caratterizzato da una significativa ripresa dalla crisi causata dal Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro.

Dall’analisi emerge una Torino caratterizzata da un parco mezzi per il trasporto merci e persone sostanzialmente poco inquinante, con una prevalenza degli Euro 5 e 6. Gli autobus elettrici raggiungono il 3,8%, il dato più alto in Regione, e uno su cinque ha meno di 5 anni.

Immatricolazioni a due velocità: gli autobus segnano un +4,2%, mentre il trasporto merci chiude a -11,2%

Le immatricolazioni dei mezzi pesanti per il trasporto mercinel 2022 in Italia hanno registrato un calo del 6,4% rispetto al 2021, con solo 21.524 nuovi mezzi. Il Piemonte supera il calo medio nazionale e immatricola 1.645 nuove targhe, il 9,9% in meno rispetto all’anno precedente. Segue l’andamento regionale Torino che registra un calo delle nuove targhe dell’11,2%, con 529 nuovi mezzi, 71 in meno rispetto al 2021.

Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra segnali di decrescita (-10,5%), con 3.728 mezzi immatricolati nel 2022 a fronte dei 4.166 del 2021, e un simile scenario si riscontra anche a livello locale. Il Piemonte chiude a -13,6%(178 nuovi veicoli, in calo rispetto ai 206 della precedente rilevazione). In controtendenza il capoluogo, che segna un +4,2% con 100 nuovi autobus.

Alimentazione: Torino medaglia d’oro in Piemonte con il 3,8% di autobus elettrici

Per quanto concerne l’alimentazione, la situazione nazionale del parco circolante per il settore trasporto merci nel 2022 rimane pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Il gasolio continua ad essere predominante (90,8%) seguito da benzina e metano (rispettivamente al 4,6% e 2,2%). Si nota una crescita, seppur timida, dell’alimentazione combinata benzina e gas liquido, che segna un lievissimo aumento(1,4% rispetto a 1,3%), così come elettrici e ibridi(rispettivamente allo 0,3% e 0,8%).

In Piemonte l’elettrico rimane stazionario allo 0,2% mentre l’ibrido tocca lo 0,6%. Invariato anche il gasolio (90,7%). Per le fonti alternative Torino rimane in scia ai dati regionali con uno 0,2% di mezzi elettrici, così come il gasolio stazionarioall’88,4%.

Anche il panorama nazionale relativo all’alimentazione del parco autobus è stabile rispetto al 2021, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggior parte dei mezzi in circolazione rimane a gasolio (92,7% rispetto al 93,3% del 2021), mentre le quote di elettrico e ibrido registrano una leggera crescita e riescono a raggiungere l’1,2% (rispettivamente 0,8% e 0,4%).

In Piemonte l’elettrico guadagna il secondo gradino del podio con un +2,1%, mentre l’ibrido rimane fermo allo 0,1%. Il gasolio raggiunge il 92,4%, circa un punto percentuale in più rispetto al 2021, il metano chiude in calo al 4,8% dal precedente 5,6%.

Torino si conferma la Provincia più virtuosa della regione, con una percentuale di elettrici pari al 3,8% e la quota di ibridi rimane ferma allo 0,2%. Aumenta anche la percentuale dimezzi alimentati a gasolio, che sfiora l’88%, mentre il metano rimane considerevole con il 7,9% del parco circolante.

Categoria Euro: gli autobus Euro 5 e 6 balzano in avanti e toccano il 52% del parco circolante. Bene anche il trasporto merci: +40% la classe più giovane

Nel comparto del trasporto merci nel 2022 prevalgono a livello nazionale gli Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 37,5% del totale. Una percentuale elevata che supera le categorie più vecchie, dalla 0 alla 2, che coprono il 30,7% del parco. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 14,5%.

In Piemonte le classi meno inquinanti salgono di oltre due punti percentuali rispetto al 2021 attestandosi al 39%. In regione gli Euro 0 rimangono sostanzialmente invariati al12,1% e, in generale, le categorie più vecchie fino all’Euro 2si abbassano ulteriormente al 27,7%.

A Torino la classe più rappresentata è quella degli Euro 6 con il 27,4%, mentre gli Euro 0 sono in linea con il dato regionale(12,1%). Complessivamente, le categorie più inquinanti coprono il 27,1% del parco circolante. Gli Euro 5 ed Euro 6toccano il 40,1%.

In Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 rappresenta quasi la metà del parco, raggiungendo il 48%. Anche in questo caso, stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0ancora in circolazione, che copre l’11,4% del parco.

In Piemonte, gli Euro 0 scendono leggermente toccando quota 7,4% mentre gli Euro 5 ed Euro 6 sono quasi la metà del parco circolante, in linea con l’andamento nazionale. Inprovincia di Torino il tasso di Euro 0 segue il trend regionale (7,5%), le classi più giovani fanno un balzo in avanti toccando il 52%, ben dieci punti percentuali in più rispetto al 2021.

Anzianità: a Torino un autobus su 5 ha meno di 5 anni, stessa situazione nel segmento trasporto merci

Nell’analisi per fasce di anzianità, il parco circolante di autocarri per il trasporto merci nel 2022 in Italia risulta decisamente agée, caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 20 e i 30 anni (18,6%), seguita dalla fascia 15-20 anni che segna il 16,7%. In crescita la categoria “oltre i 30 anni” che rappresenta il 15,6%, valore in aumento rispetto al 2021. I veicoli “da 0 a 10 anni” arrivano complessivamente al 33,9%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri nuovi, da 0 a 1 anno (3,6% del parco circolante).

In linea con i dati nazionali, in Piemonte la fascia d’età più diffusa è quella dei 20-30 anni, pari al 18,5% e i mezzi 0-10 anni sfiorano il 35%, di questi il 3,4% ha massimo un anno.

A Torino la fascia 0-5 anni è quasi un quinto del parcocircolante, mentre i mezzi oltre i 20 segnano il 31%.

La fotografia nazionale si ripropone sostanzialmente molto simile anche nel segmento del trasporto persone, dove la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta un quinto del totale (20,8%). Una quota leggermente in crescita rispetto all’anno precedente, ma ancora ampiamente superata dalla percentuale di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2022raggiunge il 27,6% (nel 2021 era a 26,9%).

Aumenta in Regione la fascia di autobus over 20, passata dal20,9% del 2021 al 22,1% del 2022, ben 3 punti percentuali in più rispetto ai mezzi per il trasporto persone di massimo 5 anni(19,4%). Il capoluogo si presenta in linea con l’andamento regionale facendo segnare il 21,3% per i mezzi con oltre 20 anni, stessa percentuale che si registra nella fascia 0-5 anni.

“Vita nascente”: al Sant’Anna una stanza di ascolto per le donne in gravidanza

VITA NASCENTE, ALL’OSPEDALE SANT’ANNA UNA STANZA PER FORNIRE SUPPORTO E ASCOLTO ALLE FUTURE MAMME.
FIRMATA CONVENZIONE TRA CITTÀ DELLA SALUTE E FEDERAZIONE DEL MOVIMENTO PER LA VITA
Presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino nasce una stanza per offrire supporto concreto e vicinanza alle donne in gravidanza, “contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza” (L. 194 art. 2 lettera d).
È stata infatti sottoscritta alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, del Direttore generale dell’AOU Città della Salute dott. Giovanni La Valle, del Direttore Sanitario dell’Ospedale Sant’Anna Dott. Umberto Fiandra e del presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca un’apposita Convenzione tra l'”AOU Città della Salute e della Scienza di Torino” e la “Federazione regionale del Movimento per la Vita (FederviPA)/Centro di Aiuto alla Vita di Rivoli”.
La finalità è di “fornire supporto e ascolto a donne gestanti che ne abbiano necessità, nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti“.
L’Ospedale Sant’Anna è il presidio sanitario primo in Italia per numero di parti con 6590 nuovi nati nel 2022 e anche l’ospedale piemontese in cui si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa 2500 casi nel 2021 (il 90% delle ivg effettuate nella città di Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).
Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni – dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone – . Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità, soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico. 
La convenzione con l’AOU Città della Salute completa il ciclo di iniziative lanciate dal 2020 con lo stop alla RU486 nei consultori raccomandata dalle linee guida Speranza, con la registrazione dei Centri di Aiuto alla Vita presso le Asl e l’avvio del fondo regionale Vita nascente, consacrando il Piemonte come avanguardia della tutela sociale della maternità, che diverse altre regioni italiane stanno prendendo a modello“.
Credo che questo sia un passaggio storico molto importante, non solo per il Movimento per la Vita, ma per l’autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente – dichiara il presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca -. In qualche modo è un successo per ogni cittadino piemontese e mi auguro diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave emergenza demografica. I nostri volontari saranno opportunamente formati e, forti della lunga esperienza maturata dai nostri Centri, opereranno con empatia, rispetto e discrezione, accanto alle donne che sono troppo spesso vittime della solitudine, del disagio sociale e della precarietà economica. Ci impegneremo perché ogni donna, se lo richiederà, possa valutare alternative che non la facciano sentire costretta a ricorrere all’aborto, permettendole di non essere sola e di avere così la forza e i mezzi per accogliere il proprio figlio“.
L’attività verrà svolta da volontari scelti tra quelli con maggiore esperienza nell’accompagnamento in gravidanze difficili ed appositamente formati per questo nuovo ruolo, eventualmente anche con il supporto ed il coordinamento del personale sanitario a ciò disponibile.
Nel concreto i volontari opereranno su appuntamento all’interno dell’Ospedale Sant’Anna, in una stanza dedicata all’accoglienza e all’ascolto.
Le utenti potranno essere indirizzate al servizio direttamente dal personale sanitario della struttura o potranno contattare direttamente i volontari attraverso il numero verde e la chat Sos Vita.
Individuate le criticità nel colloquio, si potranno fornire ascolto, vicinanza e aiuti concreti, materiali ed economici, potendo anche contare sulla rete dei Centri dislocati in tutto il Piemonte, sul fondo “Vita Nascente” della Regione Piemonte (che consente il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino) e su progetti economici messi a disposizione dal Movimento per la Vita, come il “Progetto Gemma”.

Terziario torinese fiducioso, ma emergono timori per l’autunno. Nel Torinese 118 mila imprese

 

SECONDO TRIMESTRE 2023 ALL’INSEGNA DELLA TENUTA: PER IL 75% DELLE IMPRESE È STATO ‘UGUALE’ O ‘MIGLIORE’ RISPETTO AL PRIMO TRIMESTRE DELL’ANNO

OCCUPAZIONE STABILE PER L’89%

PER L’81% IL COSTO DEL DENARO È AUMENTATO

TIMORI PER L’AUTUNNO, PREVISTI PEGGIORAMENTI PER LIQUIDITÀ E CREDITO

PREOCCUPANO GLI AUMENTI DI MEZZI PUBBLICI E PARCHEGGI

 

Luci e ombre sulla primavera e sull’estate delle 118 mila imprese del terziario torinese, che hanno affrontato con una sostanziale tenuta il secondo trimestre dell’anno e guardano ad un autunno tra stabilità e flessioni. È quanto emerge dalla dall’indagine trimestrale realizzata da Confcommercio Ascom Torino in collaborazione con Format Research sulle imprese del commercio, del turismo e dei servizi del territorio di Torino e provincia nel periodo da aprile a giugno 2023.

«L’andamento delle attività è sempre più condizionato da elementi esterni che influenzano le abitudini sia dei consumatori che degli imprenditori – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Maria Luisa Coppa –. Ciononostante, la fiducia espressa dai nostri imprenditori è comunque un segnale forte della voglia di costruire, confermata anche dalle numerose richieste di credito finalizzate all’investimento. Prosegue la dicotomia tra l’andamento positivo dei pubblici esercizi e la flessione manifestata, invece, dai negozi di prossimità. Per loro e per tutto il terziario siamo al lavoro per promuovere politiche attive per il commerciotutelare il tessuto imprenditoriale di prossimità, sostenere il valore sociale delle attività tradizionali, e dare strategicità al Distretto Urbano del Commercio. Tra i temi più urgenti l’aumento delle tariffe dei parcheggi e dei mezzi pubblici che preoccupa le imprese del commercio, le quali temono un ulteriore rallentamento dei consumi a beneficio delle aree commerciali extra urbane».

 

Migliora la fiducia delle imprese rispetto all’andamento della propria attività economica: per il 75% degli intervistati il II trimestre è stato sostanzialmente ‘buono’. In particolare, per il 27% è migliorato rispetto al primo trimestre e per il 48% è rimasto uguale, con un indice di fiducia pari a 51 (era 49 nel I trimestre). Il trend si manterrà stabile fino alla fine dell’estate.

Diminuisce leggermente l’indicatore dei ricavi delle imprese che scende da 48 a 47 e non prevede variazioni nei mesi successivi. Il 55% degli intervistati dichiara che i ricavi sono stati uguali a quelli del trimestre precedente, il 28% peggiorati e il 18% migliorati. Non si prevedono variazioni per il III trimestre.

La situazione della liquidità delle imprese si presenta in peggioramento: l’indice scende da 42 a 37. Per il 33% delle aziende la situazione è infatti peggiorata rispetto al I trimestre (era il 24% nel I trimestre). Previsto un’ulteriore flessione per la fine dell’estate.

L’89% delle imprese dichiara ‘stabile’ l’occupazione, che dall’ultimo trimestre 2022 continua a segnare un indice pari a 50.

«È positivo il clima di fiducia con cui le aziende hanno affrontato gli scorsi mesi – evidenzia il Direttore di Ascom Confcommercio di Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano –anche se registrano un irrigidimento delle condizioni per l’accesso al credito: sono aumentate le richieste al sistema bancario, che ha risposto tuttavia con poca disponibilità. A questo si aggiungono i costi del danaro: istruttorie, tassi di interesse e anche incremento delle garanzie delle banche, che contribuiscono ad accentuare il peso economico e finanziario di questi mesi. La speranza è che l’inflazione allenti la morsa nell’autunno per non confermare le previsioni di difficoltà che molte imprese temono, nel far fronte al costo del danaro, del lavoro e delle materie prime»

Aumentano, dunque, leggermente le imprese che hanno chiesto credito negli ultimi tre mesi, ma peggiora drasticamente il giudizio degli imprenditori sulle condizioni di credito: per l’81% sono peggiorate e per il 19% sono rimaste uguali.

Il 61% ha visto accogliere interamente la propria domanda di credito e il 71,2% lo utilizzerà per esigenze di liquidità e cassa, il 24,4% per effettuare investimenti e l’4,4% per la ristrutturazione del debito.

Tav, alta tensione: incappucciati lanciano pietre e bombe carta al cantiere

Nuovi disordini in valle di Susa nel cantiere della Tav. Decine di manifestanti  con il volto coperto  o incappucciato  hanno lanciato bombe carta e pietre contro le forze dell’ordine a San Didero. È stato anche arpionato il cancello del cantiere del nuovo autoporto mentre altri  manifestanti hanno raggiunto il cantiere di Chiomonte. L’autostrada Torino Bardonecchia è stata chiusa tra Chianocco e Avigliana, l’uscita obbligatoria è a Borgone verso  Susa e a Chianocco in direzione Torino. Polizia e carabinieri hanno fatto uso di lacrimogeni e getti d’acqua. Si sarebbe dovuto trattare di una “passeggiata No Tav dell’Alta Felicità ai cantieri che devastano la valle di Susa”, così avevano annunciato i promotori.

Cibo avvelenato e bocconi chiodati per i cani: allarme nei parchi di Torino

La Città metropolitana di Torino, alla luce delle numerose segnalazioni pervenute sull’ingestione di esche avvelenate e bocconi chiodati da parte dei cani da compagnia all’interno di parchi cittadini, giardini e aree cani comunali in numerosi Comuni del territorio piccoli e grandi, è al lavoro per pianificare un’adeguata vigilanza attraverso gli operatori della Polizia metropolitana.
“Abbiamo avviato un censimento delle aree cani comunali – spiega il vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo – per predisporre una mappatura idonea ad effettuare i controlli e le affissioni di cartellonistica sul tema. I Comuni sono stati invitati a rispondere ad un questionario e a fornire le mappe delle aree cani presenti sul loro territorio. In parallelo abbiamo anche predisposto materiali per una campagna di sensibilizzazione”.
Ci si rivolge ai proprietari dei cani perché facciano prevenzione – non solo controllando i loro animali, ma segnalando tempestivamente la presenza di esche – e si cerca di sensibilizzare contro il rilascio di esche, bocconi avvelenati, trappole e tagliole richiamando le sanzioni.
La Città metropolitana ha a disposizione Myrtille, cane antiveleno addestrata e a breve arriveranno rinforzi al personale assegnato a questi compiti per cui i Comuni possono chiedere interventi di controllo preventivi, che verranno programmati”.
La tutela dell’ambiente e la sicurezza degli animali domestici è una responsabilità condivisa, che richiede un impegno collettivo per proteggere gli animali che frequentano gli spazi verdi, garantendo un ambiente sicuro e sano per tutti.

LIFE WolfAlps EU project

Export, il caso Germania. Esportazioni dal Piemonte in crescita del 25%

/

Piemonte 4° per grado di esposizione export in Germania (7,5% del PIL)

Piemonte 4° per valore assoluto export in Germania (8.578 milioni ultimi quattro trimestri)

 

Nel primo trimestre 2023 si conclama la recessione tecnica in Eurozona, su cui agisce la pesante flessione dell’economia della Germania il cui PIL, nel primo trimestre del 2023, segna il secondo arretramento consecutivo, pari al -0,3% dopo il -0,5% del quarto trimestre 2022.

Un campanello d’allarme per il manifatturiero del Piemonte il cui grado di esposizione sul mercato tedesco si posiziona al quarto posto a livello nazionale.

L’Ufficio Studi di Confartigianato, analizzando i dati ISTAT, ha registrato un aumento del 25,1% dell’export delle imprese del Piemonte verso la Germania, osservando i flussi del primo trimestre 2022 con il pari periodo del 2023.

 

Negli ultimi 12 mesi, a marzo 2023, la nostra regione ha piazzato in Germania 8.578 milioni di euro di controvalore.

L’analisi provinciale dice anche come a Torino siano stati spediti verso la Germania 4.207 milioni di euro di beni con un + 46,7%% (1 trimestre 2022 sullo stesso periodo del 2023); da Cuneo siano partiti 1.350 milioni di euro di prodotti con un + 27,5%; Novara abbia esportato per 983 milioni di euro con un calo dell’10,2%; da Alessandriasiano partiti 879 milioni di euro di prodotti, registrando un +7,5%%; da Vercelli sono partiti  404 milioni di euro di controvalore con un trend positivo di +15,7%, da Asti siano partiti 363 milioni di prodotti registrando +14,8% , da Biella 221 (+9,6%) infine dal Verbano siano partiti 170 milioni di prodotti (+3,5%).

“Il rapporto commerciale tra la Germania e Italia, e quindi anche con la nostra regione, è da sempre molto attivo – commenta Giorgio Felici, Presidente di Confartigianato Imprese Piemonte per la qualità dei prodotti Made in Italy venduti a Berlino. Dall’agroalimentare alla moda, dai prodotti petroliferi ai macchinari e impianti solo per fare qualche esempio, per il Piemonte lo scambio commerciale tedesco vale molti milioni di euro. Abbiamo il timore che questa cifra, fra qualche mese, potrebbe registrare una flessione”.

“Per questo osserviamo con estrema attenzione l’andamento sia dell’economia tedesca, sia quella dell’Unione Europea – conclude Felici – La situazione della Germania ha anche altri risvolti che vanno monitorati. Non è infatti normale che il nostro Paese cresca, in base alle ultime stime UE, sette volte di più. Questo è il dato che preoccupa per due motivi. Il primo è la storica avversione della Germania all’inflazione che sta orientando la politica fiscale tedesca verso l’austerity che impatterà di certo anche sul nostro export nella seconda parte dell’anno. Il secondo è il perdurare di una condizione che porterà l’UE a prendere provvedimenti come l’innalzamento dei tassi e altre “regole” che rischiano di penalizzarci molto più dei nostri concorrenti europei. Comunque la si metta ulteriore ricchezza passerà dalle mani di famiglie ed imprese agli speculatori internazionali, aggregandosi nelle mani di pochissimi soggetti a discapito dei molti. Tali scelte scellerate non fanno altro che impoverire ulteriormente il mondo produttivo. Già l’aumento di 275 punti base dei tassi di interesse in un anno, aumentando il costo del credito, sta riducendo la propensione ad investire e dilata la spesa pubblica per interessi, che nel 2023 risulta pari al 4,0% del PIL, la più alta in Europa.”