“Ringrazio il sindaco di Torre Pellice per avere esortato tutti noi presenti a un minuto di raccoglimento e di dolore per la morte di questi cinque lavoratori stanotte. Tutti come il presidente della Regione e il sindaco di Torino che si sono recati sul luogo, abbiamo pensato che morire sul lavoro sia un oltraggio ai valori della convivenza”. Così, prima di un minuto di silenzio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella oggi a Torre Pellice ricordando i 5 operai ferroviari travolti da un treno a Brandizzo.
Un drammatico incidente ferroviario è avvenuto dopo la mezzanotte nella stazione di Brandizzo, sulla linea ferroviaria Torino-Milano. Sette operai sono stati investiti da un treno passeggeri vuoto, fuori servizio che viaggiava in direzione di Torino. Dei sette operai travolti che stavano eseguendo lavori sui binari cinque sono morti. I due sopravvissuti sono stati trasportati all’ospedale di Chivasso dove stato di choc, è ricoverato anche il macchinista del treno. Le vittime stavano sostituendo un tratto di binari ed erano dipendenti di una ditta esterna alle Ferrovie dello Stato.
Confermato rispetto allo scorso anno il numero complessivo di pre-immatricolati, con quasi 19 mila test effettuati
Anche quest’anno è incoraggiante il trend dei dati che riguardano gli iscritti ai test di ammissione al Politecnico di Torino: i corsi di Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Paesaggistico-Ambientale, anche per l’Anno Accademico 2023/2024, confermano un aumento dei test erogati, che sono quasi 19.000. Le prove di ammissione sono iniziate a febbraio, come ormai tradizione da diversi anni in modo da allinearsi con le università straniere e di dare ai ragazzi e alle ragazze maggiore possibilità di fare una scelta consapevole, e si concluderanno il 31 agosto e 1 settembre per i corsi di Ingegneria, Design e Pianificazione (eccezion fatta per la laurea professionalizzante in Tecnologie per l’industria manifatturiera, la cui scadenza è il 21 settembre).
I dati sugli iscritti attestano ancora una volta la reputazione positiva dell’Ateneo a livello internazionale. Il numero degli studenti stranieri che hanno affrontato l’ammissione ai corsi triennali – quest’anno arrivato a ben il 27% del totale – cresce anche in una situazione globale complessa come quella attuale e grazie a loro è possibile compensare il trend di denatalità che ormai da anni si registra in Italia e la conseguente costante diminuzione dei neo diplomati. Aumenta anche il numero di Paesi rappresentati, che quest’anno provengono da 115 stati differenti. Sono principalmente la Turchia – che si conferma il primo paese per numero di iscritti – con un incremento superiore al 15% di pre-immatricolati rispetto allo scorso anno, l’Iran che ha triplicato la sua presenza a partire dall’anno accademico 2021/22 arrivando ad avere 634 iscritti ai test e l’India.
Si può osservare, a livello generale, che i corsi di studio più apprezzati sono quest’anno quelli legati alla rivoluzione digitale e quelli con un’impostazione fortemente interdisciplinare e trasversale nell’ambito dell’Ingegneria, mentre confermano la crescita già registrata lo scorso anno Architettura e Pianificazione Territoriale, Urbanistica E Paesaggistico-Ambientale; stabile Design e Comunicazione.
“Siamo molto soddisfatti di questi dati, che ci confermano la validità delle scelte coraggiose che abbiamo fatto in questi anni particolarmente difficili – commenta il Rettore Guido Saracco – ma la nostra reputazione internazionale continua a crescere, frutto anche dei numerosi accordi di collaborazione che continuiamo a sottoscrivere con le migliori università del mondo e della presenza internazionale, cominciata con l’Uzbekistan e la Cina e continuata quest’anno con l’apertura del Japan Hub a Kyoto”.
“Di fronte al fisiologico calo delle nascite e della conseguente diminuzione dei diplomati, particolarmente sentita in Piemonte, abbiamo risposto elevando ed attualizzando la qualità dell’offerta formativa con corsi sempre più interdisciplinari ed orientati al “learning by doing”, e progettando percorsi in cui le discipline tecniche vengono affiancate alle scienze umane e sociali per proporre nuove chiavi di lettura ed una maggiore capacità di leggere il futuro e le conseguenze del progresso tecnologico sulla società” aggiunge la Vice Rettrice per la Didattica Anita Tabacco.
Gli iscritti ai test si contenderanno i 4.992 posti disponibili per i corsi di Ingegneria, gli 85 per il corso in Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale, i 250 per il corso di Design e comunicazione, e i 500 posti disponibili per il corso di laurea in Architettura. Questi numeri di pre-immatricolati consentiranno, quindi, di coprire tutti i posti a disposizione e garantiranno all’Ateneo di confermare il numero dei propri iscritti, considerato che tutti i corsi sono a numero programmato.
Sono, infine, ancora aperte fino al 14 settembre le iscrizioni al test per accedere ai 60 posti del corso di laurea professionalizzante in Tecnologie per l’industria manifatturiera, che mira alla creazione di figure tecniche di alto profilo professionale che possano essere operative rapidamente nel settore della produzione di realtà manifatturiere, rispondendo pienamente alla richiesta delle aziende, soprattutto PMI, interessate a figure professionali multidisciplinari.
Contro il rincaro dei libri servono più interventi a sostegno delle famiglie e l’equiparazione degli sconti ai libri di lettura. Zoppica il sistema di distribuzione dei testi. Stefania Bellitti, presidente ALI: «Tutti vogliono la libreria di fiducia sotto casa, ma come facciamo a resistere se non abbiamo margini di guadagno?»
La riapertura delle scuole è alle porte e, come ogni anno, è caccia ai libri. Sempre più cari e sempre più introvabili. ALI, l’Associazione dei Librai di Ascom Confcommercio, lancia il grido di allarme per le librerie torinesi, che non riescono a soddisfare le richieste a causa di tempi di distribuzione inadeguati rispetto al calendario scolastico. «In Piemonte ci sono 371 librerie iscritte alla Camera di commercio – sottolinea Stefania Bellitti, presidente di ALI, aderente ad Ascom Confcommercio Torino e Provincia – e rappresentano l’11,3% delle 3.280 imprese della filiera editoriale*. Tutti gli anni a fine estate si ripresenta il problema della consegna tardiva dei libri da parte degli editori. In un mondo che consegna qualsiasi tipo di merce il giorno dopo l’ordine non è accettabile aspettare un libro 15 giorni da parte dell’editore. Il problema viene sollevato da decenni, ma ci sembra che non ci sia mai la volontà di affrontarlo in maniera seria. La rete commerciale di vendita ha subito negli ultimi anni un calo di punti vendita e di occupati impressionante con il risultato che 13 milioni di italiani non hanno più una libreria sotto casa».
A questo si aggiunge il tema del ‘caro libri’, perché se sono gratuiti alle scuole primarie diventano un costo enorme dalle scuole secondarie in poi. La spesa media da sostenere quest’anno è di 300-350 euro, con picchi più alti per le classi prime di medie e superiori. «La scuola dell’obbligo arriva fino a 16 anni – commenta la presidente Bellitti – ma la gratuità copre solo le elementari. Come ALI chiediamo una politica seria che tenga in considerazione sia le famiglie e le scuole con i dovuti sostegni e le detrazioni fiscali, sia noi librai, che non abbiamo nessun margine di guadagno. Chi ha nella scolastica il suo core business rischia di chiudere». La legge sul libro ha infatti fissato al 15% il tetto massimo dello sconto applicabile agli acquirenti sui libri scolastici, ma il margine che viene oggi riconosciuto dall’editore all’esercente è del 16% circa. In pratica il libraio non ci guadagna nulla.
ALI ha lanciato una serie di proposte, tra cui la detrazione fiscale per l’acquisto dei libri di testo analogamente, per esempio, alle spese mediche, la riduzione dello sconto sui libri di testo al 5% come per i libri di lettura, l’introduzione di un margine minimo fisso garantito per le librerie del 25% sui libri di testo adottati nelle scuole e la revisione dei servizi e dei tempi della distribuzione dei libri di testo riducendo al minimo il blocco estivo. «Vogliamo essere in condizione di lavorare come tutti – evidenzia la presidente Bellitti -. Se mi serve un libro ed è disponibile devo averlo in tempi ragionevoli e devo poter avere un margine di guadagno certo. I clienti comprendono bene il valore del libraio, con cui hanno un rapporto di fiducia e apprezzano la comodità e la sicurezza di consegnare una lista e, semplicemente, tornare a ritirare i libri. Tutti vogliono la libreria di fiducia sotto casa, ma come facciamo a resistere se non abbiamo margini di guadagno?».
*fonte Camera di commercio di Torino
La sicurezza dei cittadini deve essere una priorità che guida l’azione di chi amministra: è questo il principio che ha spinto l’assessorato alla Sicurezza della Regione Piemonte a stanziare 1 milione di euro per ottenere due importanti risultati: promuovere nuovi servizi di vigilanza interforze del territorio (con pattuglie concentrate su focus specifici per le aree di spaccio e le zone strategiche di passaggio come le stazioni) e l’implemento di un sistema di video-sorveglianza di nuova generazione capace di individuare le vetture rubate o quelle intestate a soggetti ricercati dalle forze dell’ordine.
Sono questi gli obiettivi al centro del patto che la Regione Piemonte ha sottoscritto con la Prefettura e il Comune di Torino per concretizzare un nuovo progetto fortemente voluto e finanziato proprio dalla Regione con un milione di euro. Nell’intesa, sottoscritta questa mattina dall’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca, oltre al tema dello stanziamento regionale da 1 milione che sarà gestito anche dalla Prefettura di Torino (incaricata anche di coordinarlo), vengono specificate le iniziative rivolte all’implementazione della sicurezza urbana nel territorio comunale di Torino.
Tra queste:
– Implementare i sistemi di video sorveglianza già esistenti nel territorio del capoluogo, in un’ottica di un controllo del territorio sempre più capillare.
– Svolgere mirati servizi interforze di controllo del territorio, specie nelle aree urbane ritenute siti maggiormente esposti a forme di degrado e alla commissione di reati.
– Potenziare gli interventi finalizzati alla risoluzione di particolari situazioni di degrado e di disagio sociale che possono degenerare in situazioni critiche dal punto di vista della gestione dell’ordine pubblico, anche attraverso il controllo interforze.
«La criminalità diffusa e l’insicurezza che troppi cittadini vivono nei loro quartieri trova una risposta certa in un modo soltanto: più pattuglie per presidiare il territorio. Per questo come Regione abbiamo deciso di stanziare un milione di euro per far arrivare contingenti interforze nelle strade di Torino – affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Sicurezza Fabrizio Ricca -. I torinesi vogliono poter vivere serenamente senza correre il rischio di essere derubati, aggrediti o assediati dagli spacciatori. Con questo patto per la Sicurezza vogliamo fare in modo che, tra nuove pattuglie e nuovi sistemi di video vigilanza, le loro richieste sacrosante non cadano nel vuoto ma diventino, in breve tempo, una realtà».
LA POSIZIONE DI ASCOM TORINO
L’estate 2023 ha portato una ‘tempesta perfetta’ che rischia di mettere in ginocchio il terziario torinese. L’annuncio del blocco dei diesel Euro 5 è, infatti, l’ultimo atto di una concentrazione di elementi avversi al commercio, al turismo e ai servizi, dall’aumento dei biglietti dei mezzi pubblici e delle strisce blu al rincaro del carburante, dall’inflazione alle temperature eccessive, le bombe d’acqua e le strade interrotte per le frane.
«Siamo seriamente preoccupati – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – per quella che si configura come un’amplificazione della crisi già in essere di molti settori del commercio, che rischia di pesare anche su un turismo che stava finalmente vedendo la ripresa. Rischiamo un cortocircuito letale, dove il blocco dei diesel Euro 5 rappresenta un problema enorme per molti lavoratori, in particolare per le categorie rappresentate da Ascom. Autotrasportatori, agenti di commercio, ambulanti e tutte le attività che devono portare e ricevere le merci sono le prime vittime di questa misura, che chiediamo di sospendere».
«I consumatori e i lavoratori non sono in grado di adeguarsi a queste disposizioni – dichiara Enzo D’Alicantro Pompilio, presidente F.A.I. Federazione Autotrasportatori Italiani di Torino -, anche in presenza dei pochi incentivi esistenti, che sono del tutto inadeguati. La soluzione proposta dalla Regione, il sistema del “move-in” appare comunque insufficiente e complicato dal punto di vista burocratico. Peraltro, i provvedimenti individuati non sono risolutivi del problema e creano difficoltà assurde alla sola economia e cittadinanza piemontese. Vogliamo inoltre ricordare che il settore dei trasporti è già in forte tensione a causa di due eventi: la chiusura del traforo del Monte Bianco per 15 settimane a partire da lunedì prossimo con un forte impatto sul traffico della A32, la Torino-Bardonecchia (attualmente interessata da un numero eccezionale di cantieri) e il blocco forzato del traforo del Frejus a causa della frana del 27 agosto. Al momento la chiusura del traffico merci ferroviario è previsto per almeno 4 settimane e per il traffico merci stradale si prevede una riapertura più breve, ma con forti limitazioni e tempi di attesa inquantificabili. L’autotrasporto piemontese è di fatto isolato, non può sostenere ulteriori limitazioni al libero esercizio di impresa a causa della nuova normativa regionale per motivi ambientali».
«I rappresentanti e gli agenti di commercio sono tra le categorie più colpite, ma l’emergenza è ben più ampia – evidenzia Gino Mattiolo, presidente Piemonte e Val d’Aosta FNAARC Federazione Nazionale Associazioni Agenti e Rappresentanti di Commercio -. Annunciare il blocco dei mezzi
da mattina a sera significa, di fatto, paralizzare totalmente l’economia del territorio. Non parliamo, infatti, solo delle difficoltà per gli agenti di commercio, per i quali l’automobile è il bene strumentale indispensabile, ma pensiamo anche, ad esempio, ai negozianti che non possono ricevere la merce dai padroncini o ai ristoratori a cui non vengono consegnati i prodotti. Non diciamo che le misure ambientali non vadano prese, ma chiediamo di dare ai lavoratori un tempo congruo per provvedere al cambio mezzo. La transizione significa ‘accompagnamento’, quindi le imprese devono essere accompagnate da misure governative utili, in modo che non siano una mannaia sul collo delle imprese».
«La categoria degli ambulanti – commenta Silvano Ritta, presidente UBAT Unione Battitori Ambulanti Torino – è nella totale disperazione. I nostri mezzi servono solamente per portare la merce sul posto di lavoro, rimangono fermi per otto ore, quindi non inquinano. In questo modo impediscono a molti di noi di lavorare. Il sistema del move-in proposto non è risolutivo e, inoltre, nella zona arancione non permette la circolazione. Acquistare un mezzo nuovo con la crisi in corso e dopo una pandemia è impossibile: i tempi di attesa per la consegna sono di un anno, un anno e mezzo. Temiamo, inoltre, che di questo passo a breve vengano bloccati anche gli euro 6».
«Da parte nostra – conclude la presidente Coppa – siamo impegnati a collaborare con le istituzioni locali per trovare soluzioni immediate e a lungo termine, dove le imprese non siano soggetti passivi, ma protagonisti delle innovazioni che ci permetteranno di superare questa crisi e le problematiche ambientali. Torino è una città sensibile al tema ambientale, ma i problemi non si risolvono senza la cooperazione e il supporto di tutte le istituzioni».
GIORGIO FELICI Presidente Confartigianato Piemonte interviene nel dibattito
“Ci auguriamo che l’approfondimento tecnico tra ministri porti ad uno stop del provvedimento di blocco degli Euro 5 e non a un semplice rinvio o a qualche deroga. La priorità in questo difficile contesto economico segnato dai rincari deve essere la tutela delle categorie produttive, delle famiglie e non certo impedire agli artigiani di lavorare e raggiungere i loro clienti. Nell’attesa, apprezziamo l’iniziativa dei ministri Salvini e Pichetto Fratin che hanno dimostrato che è possibile far prevalere il buon senso contro le politiche fintoambientaliste da Ztl che rendono i ricchi liberi di circolare con le auto di ultima generazione e i poveri costretti ad andare a piedi o a viaggiare su scassati bus e treni. Oltre all’abrogazione del blocco, servono interventi strutturali che coinvolgano i vari livelli istituzionali, dal Governo alla Regione ai Comuni, e che non guardino solo alla mobilità privata. Rinnovare il parco auto è fondamentale, ma attraverso incentivi ben pensati ma sul lungo periodo e svincolati dalla richiesta di credito. Non servono gli incentivi a sostituire auto e furgoni se questi costringono le famiglie e gli imprenditori ad indebitarsi, perché bisogna aiutare chi i soldi per cambiare il mezzo non li ha e non chi li ha ed è in procinto di cambiare il mezzo. Ma soprattutto occorrono immediati, seri ed efficaci provvedimenti sugli impianti termici e sulle altre fonti di inquinamento ambientale, oltre al potenziamento del trasporto pubblico locale, da tutti invocato ma mai attuato. Non possiamo più accettare che la lotta all’inquinamento si traduca nell’imporre il fermo a oltre 600mila mezzi, penalizzando famiglie e imprese in termini di rinuncia alla libertà di movimento e alla libertà di impresa: se si supera un certo livello di vessazione le istituzioni perdono di credibilità, con tutto quello che può conseguirne”.
“La situazione qui a Torino è critica come in tutte le altre grandi città italiane. C’è ed è legata al fatto che stiamo gestendo flussi fuori dalla previsione ordinaria anche perché la situazione dei minori stranieri non accompagnati sta mettendo in crisi il sistema dell’accoglienza”. Così il sindaco di Torino Stefano Lo Russo intervistato da “il Giornale” e dalla Rai sulla situazione migranti. Aggiunge il primo cittadino: “Non si tratta di centrodestra o centrosinistra, ma di una rete organizzativa calibrata su una dimensione ordinaria che, invece in questa fase, sta assumendo connotati e numeri che stanno mettendo in crisi l’intero sistema”: Conclude Lo Russo: ” Qui a Torino, la rete d’accoglienza è coerente col quadro ordinamentale nazionale, e sta reggendo. Ma è in una situazione di forte criticità. Questa impostazione non può permanere a lungo nel tempo”.
Riprendono i lavori di Giunta e Consiglio Comunale dopo la pausa estiva. Le commissioni consiliari hanno ripreso a riunirsi ieri mentre è programmata per oggi, martedì 29 agosto, la prima riunione della Giunta.
Ad aprire il calendario dei lavori ieri mattina, due commissioni consiliari dedicate ai servizi pubblici locali e al contrasto ai fenomeni di intolleranza e razzismo e un’audizione pubblica dell’Associazione Sudanese di Torino. Domani si riunirà la giunta mentre il Consiglio Comunale tornerà in Sala Rossa per la seduta di lunedì 11 settembre.
Tra gli appuntamenti della settimana che vedranno coinvolti i rappresentanti della Città spicca sicuramente la visita del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che giovedì 31 agosto tornerà in Piemonte, a Torre Pellice, per inaugurare una targa in memoria di Altiero Spinelli, considerato il padre fondatore dell’Unione Europea. Dopo aver realizzato il Manifesto federalista per un’Europa libera e unita mentre era confinato sull’isola di Ventotene insieme ai suoi compagni, Spinelli tenne proprio a Torre Pellice, tra l’agosto e il settembre 1943, il suo primo discorso federalista. L’inaugurazione sarà seguita dal convegno “Il sogno europeista è nato qui. Una sfida da completare” al Teatro del Forte, cui prenderà parte anche il Sindaco Stefano Lo Russo. Il Presidente Mattarella prenderà parte poi ad un incontro alla Casa Valdese e visiterà il Museo Valdese della città. Le istituzioni della città metropolitana torinese si preparano così ad accogliere nuovamente il Presidente della Repubblica, a poche settimane dall’incontro del 2 agosto scorso al Polo del Novecento, con un intervento con cui aveva richiamato i valori della Costituzione (ne avevamo parlato qui http://www.torinoclick.it/?p=113628)
Gli appuntamenti della Giunta Comunale sono sempre consultabili nella sezione dedicata all’ufficio stampa del sito della Città (http://www.comune.torino.it/ucstampa/agendaistituzionale/) ed iscrivendosi al canale Telegram di Torinoclick.