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Apre il servizio telefonico dedicato ai percettori del reddito di cittadinanza


“Vogliamo aprire un canale di ascolto con queste persone e coinvolgere tutti gli attori istituzionali che, per la parte di loro competenza, possano contribuire a capire la situazione in cui ciascuna di loro si trova – , al fine di approfondire l’esistenza di particolari stati di bisogni complessi e di difficoltà di inserimento sociale e lavorativo”, spiegano gli assessori al Lavoro e alle Politiche Sociali Gianna Pentenero e Jacopo Rosatelli.

Dai dati attualmente nella disponibilità della Città, i nuclei in carico ai servizi sociali beneficiari del Reddito di Cittadinanza sono 6.115. Di questi, 3.172 sono nuclei che hanno al loro interno minori, disabili e over 60 e che dunque, come previsto dal decreto del Governo, continueranno a ricevere in automatico la misura fino al 31 dicembre. A questi, si aggiungono 2.289 nuclei per i quali è stata già caricata l’analisi preliminare sulla piattaforma GEPI dei Servizi sociali garantendo in tal modo la prosecuzione della misura fino a dicembre 2023, anche se non hanno al loro interno persone fragili delle categorie indicate in precedenza.

La Città chiederà alla Regione Piemonte un incontro per avviare una collaborazione con la rete dei Centri per l’Impiego, che fanno capo all’Agenzia Piemonte Lavoro, e le Asl. Lavoro, e le Asl.

Assaggio d’autunno, le temperature calano: arriva il ciclone Circe

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Ultimo strascico dell’anticiclone africano Caronte, ma il caldo cala in prossimità di questo weekend quando arriverà sull’Italia (Piemonte compreso) il Ciclone Circe.

Gia tra giovedì 3 e venerdì 4, dal Nord Europa scende un vortice ciclonico foriero di temporali durante il fine settimana.

Notevole il crollo delle temperature, anche di 10-12°C rispetto all’inizio della settimana.

La metropolitana è arrivata a Cascine Vica

Si è concluso ieri lo scavo della galleria del prolungamento Ovest della Metropolitana da Fermi a Cascine Vica. Intorno alle 15.30 è stato fatto cadere l’ultimo diaframma della galleria, lunga 3 kilometri e 400 metri, il cui scavo era iniziato a marzo 2021 e al quale hanno lavorato oltre 200 persone. Un momento celebrato con una cerimonia solenne, alla presenza dei sindaci di Torino, Collegno e Rivoli e gli assessori ai Trasporti di Grugliasco e della Regione Piemonte, durante il quale è risuonato l’inno nazionale e proseguito con una festa nel sotterraneo del cantiere con centinaia di maestranze.

“Questi sono i lavori che cambiano i volti delle città  e delle comunità – ha detto il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo – . Mesi fa io e il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, abbiamo chiesto i fondi per proseguire la metro fino a Rivoli e non molleremo. Questo risultato è stato raggiunto grazie a un’importantissima collaborazione tra le amministrazioni al di là di qualsiasi schieramento politico e superando anche tutte le difficoltà del biennio pandemico. È così che si deve fare. Per fare lavori come questo ci vogliono cuore, passione e competenza, come quelli che ha dimostrato di avere Infra.To, una società pubblica. Anche nel pubblico si può lavorare bene anzi anche anche in modo eccellente”.

Lo scavo della galleria che collega l’attuale capolinea Fermi con la futura stazione Cascine Vica ubicata in corso Francia all’altezza della tangenziale e che verrà terminata nel 2025, è stato complesso ma efficace, in quanto ha previsto una doppia curva a forma di “S” prima di immettersi in corso Francia, ha sottoattraversato la ferrovia “Torino/Modane” senza interruzione del servizio per immettersi infine su corso Francia dove sono già in atto i lavori di ripristino stradale e riconsegna delle corsie centrali del corso alla viabilità.

Questo tratto di tunnel è stato scavato con metodo tradizionale con la posa delle centine metalliche, senza l’ausilio della TBM (la talpa). Questa tecnica, meno impattante rispetto ad altri metodi di scavo, ha consentito di ridurre l’impatto delle lavorazioni (minori polveri e rumori) ed i relativi disagi in superficie come l’interruzione della viabilità (senza garantita su corso Francia) e l’abbattimento degli alberi (limitato a pochi esemplari posti in corrispondenza delle stazioni).

Parallelamente allo scavo sono iniziate le attività di armamento della galleria con la posa della via di corsa nel tratto compreso tra la stazione Certosa e Collegno Centro, mentre nel mese di Agosto si procederà con i lavori necessari ad integrare la linea in esercizio (Fermi-Bengasi) ed il futuro prolungamento (Fermi-Cascine Vica). In particolare, saranno inseriti due “deviatoi” (scambi) che consentiranno l’instradamento dei treni in entrata ed uscita dalla linea verso il comprensorio tecnico e la prosecuzione per Cascine Vica.

Procedono infine anche i lavori per la realizzazione delle 4 stazioni (Certosa, Collegno Centro, Leumann e Cascine Vica) e del parcheggio di interscambio a Cascine Vica.

A Certosa e Collegno Centro le opere civili sono ultimate ed è in corso la posa degli impianti, mentre a Leumann e Cascine Vica, la cui costruzione è iniziata un anno dopo le precedenti stazioni, sono in fase di ultimazione le opere civili.

I costi

L’intera tratta è costata 328 milioni di euro interamente finanziati dallo Stato suddivisi nel seguente modo:

  • I° Lotto funzionale “Fermi – Collegno Centro”: 123, 7 mln di euro
  • II° Lotto funzionale “Collegno Centro – Cascine Vica”: 148,14 mln di euro
  • 8 Treni: 57 mln di euro

Il presidente Mattarella: “Torino storico laboratorio per l’Italia”

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato oggi in visita a Torino per i 40 anni del Sermig all’Arsenale della Pace di Borgo Dora e al Polo del ‘900 per inaugurare le celebrazioni per gli 80 anni dall’inizio della Resistenza, l’8 settembre 1943. Il Capo dello Stato ha commentato: “Durante il secolo scorso, Torino e il Piemonte sono state un vero e proprio laboratorio per l’Italia. Il Polo del 900, aggregando archivi e promuovendo progetti, rappresenta un vero e proprio esercizio di cittadinanza e partecipazione, collocato in località in cui le iniziative culturali hanno assunto sempre più rilievo nella dinamica economica e occupazionale, stimolate da tutte le fondazioni che animano il territorio; il tutto si traduce nel grande impegno tra l’8 settembre 2023 e il 25 aprile 2025”.

Temperature giù di 10 gradi. Dopo il grande caldo un anticipo d’autunno a Torino

Si fa ancora sentire l’anticiclone africano Caronte, almeno fino  al weekend quando arriverà sull’Italia (Piemonte compreso) il Ciclone Circe. Bel tempo dunque fino a mercoledì 2 agosto tranne qualche nube sulle regioni alpine e prealpine con possibili isolati temporali  nelle ore più calde.

Ma tra giovedì 3 e venerdì 4, dal Nord Europa scenderà un vortice ciclonico foriero di temporali durante il fine settimana. Notevole il crollo delle temperature, di 10-12°C rispetto all’inizio della settimana.

Reddito di cittadinanza, Regione Piemonte e Inps chiariscono

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L’Assessorato al Lavoro e Formazione della Regione Piemonte e Inps insieme per contribuire a fornire informazioni semplici e chiare per aiutare i cittadini ad orientarsi al meglio in merito alle disposizioni in attuazione dal primo agosto per i percettori del Reddito di Cittadinanza.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Conoscevamo da mesi l’orizzonte temporale che avrebbe portato all’entrata in vigore delle nuove misure del DDl Lavoro del Governo e quindi all’interruzione del RdC per le persone considerate abili al lavoro, ma è fisiologico che tutti i cambiamenti portino ad un momento di preoccupazione, purchè non si cavalchi questo sentimento in modo strumentaleafferma l’Assessore al Lavoro e Formazione Elena Chiorino che prosegueSpaventare la collettività porta solo ad una inutile agitazione popolare. Ai cittadini dobbiamo dare le giuste informazioni e assicurare loro che il Governo non intende lasciare indietro nessuno: per chi dal primo di agosto sarà escluso dal sussidio ci saranno misure a supporto come la formazione-lavoro e l’inserimento mirato grazie al sostegno dei servizi territoriali dedicati all’occupazione, orientamento e formazione. Con il Decreto Lavoro del Governo di Giorgia Meloni chi realmente non può lavorare o rientra nella casistica per ricevere l’assegno di inclusione avrà garantito sempre il giusto sostegno e la necessaria assistenza”.

L’Assessore Chiorino, inoltre, ribadisce: “Credo fortemente che sia necessario offrire un ventaglio di opportunità concrete, non sussidi. Chi può lavorare deve poterlo fare e arrivare a conquistare dignità, soddisfazione e indipendenza economica. L’assistenzialismo puro ha favorito solo immobilismo e impoverimento sociale. Sviluppo, crescita e benessere socio-economico si realizzano solo attraverso le politiche attive del lavoro, come orientamento e formazione”.

Le nuove misure che superano il RdC

La legge 85 del 3 luglio 2023 stabilisce che il Reddito di Cittadinanza sia sostituito da due nuove misure di sostegno, l’Assegno di inclusione (ADI) e il Supporto per la Formazione e il Lavoro (SFL). La stessa legge prevede che per il 2023 il Reddito di cittadinanza sia erogato ai nuclei beneficiari per un massimo di sette mensilità, per cui l’ultima rata è stata quella di luglio 2023.

Tuttavia, i nuclei familiari in cui vi sia la presenza di disabili, minori, over 60 o che risultino essere in carico ai servizi sociali percepiranno il reddito sino al mese di dicembre 2023.

A dicembre riapre il Museo di scienze naturali

Oltre 8,3 milioni di euro già spesi per i lavori di messa in sicurezza e ristrutturazione. Altri 4 milioni già previsti per lavori nel 2024

 La galleria dei reperti, l’arca con gli animali, lo scheletro di balena, l’elefante Fritz, tornano ad abitare gli spazio del Museo di Scienze naturali di Torino. A dieci anni dall’esplosione che ha reso necessaria la chiusura del palazzo e determinato una lunga serie di interventi strutturali, di ristrutturazione e di messa a norma degli impianti, si è svolto oggi un sopralluogo per verificare l’avanzamento dei lavori in vista dell’apertura degli spazi a dicembre.

 

«Una meraviglia del Piemonte, di livello nazionale e internazionale – hanno sottolineato il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Cultura, Vittoria Poggiodeve essere fruibile e quindi noi riapriremo questo museo per i torinesi, per i ricercatori, per gli studiosi e per i turisti che verranno a visitare Torino e il Piemonte. La vicenda del Museo di Scienze naturali è una di quelle che abbiamo trovato bloccate quando ci siamo insediati, come la Tav, il grattacielo della regione, l’autostrada Asti-Cuneo: questo museo era chiuso da 10 anni. Abbiamo lavorato duramente per riaprirlo e messo a posto anche questo, nel rispetto dei vincoli della soprintendenza e riapriremo questa perla di Torino, del Piemonte e dell’Italia entro l’anno spendendo 8,3 milioni e stanziandone altri 4 per tutti gli interventi a completamento dell’operazione. Da oggi Torino sarà più forte di ieri grazie a questa nuova meraviglia che riaprirà entro l’anno».

«Questo – ha detto il Sindaco Stefano Lo Russoè un luogo straordinario che viene restituito alla città, grazie all’impegno della Regione, con cui stiamo lavorando in sinergia sui grandi progetti di infrastrutturazione culturale. Torino è una città che ha dato tantissimo alle storie delle scienze naturali, grazie a scienziati come Quintino Sella, alle fondazioni mineralogiche, all’attività di ricerca dell’Università degli Studi. La riapertura del Museo di scienze naturali darà il via ad un 2024 di straordinaria grandezza per la cultura torinese con il bicentenario del Museo Egizio, un’altra importante collezione che, come questa, attrae gli appassionati ma abbraccia anche un pubblico più generalista, grazie alla sua capacità di arricchimento culturale e divulgazione».

 

«L’Università di Torino – ha sottolineato il vicerettore dell’Università di Torino, Cristopher Cepernichha accolto con entusiasmo la notizia della riapertura del Museo di Scienze Naturali, che presto tornerà a valorizzare le sue collezioni di straordinario interesse storico e scientifico. Si potenzia così di molto il tessuto museale a tema scientifico che è una grande risorsa per il territorio, dove anche il ricco sistema museale di Ateneo contribuisce alla vocazione di Torino come città della scienza. Nella città centro del Positivismo italiano, nella quale ha lavorato Piero Angela, è d’obbligo fare un passo in più. Costruire quella narrazione unitaria di Torino come città della scienza che incontra più che mai l’interesse di un pubblico numeroso, giovane, fatto di attenti e sensibili osservatori dell’ambiente e della natura».

 

L’esplosione avvenuta nella notte del 3 agosto del 2013 ha comportato, oltre a una serie di opere di ripristino e messa in sicurezza della zona coinvolta dallo scoppio, anche strutturali interventi di adeguamento complessivo dell’edificio. Opere particolarmente complesse, poiché inserite in un contesto architettonico antico e di particolare pregio. La completa riorganizzazione degli spazi ha convinto il Museo a riunire, in una unica sede, anche i reperti delle collezioni paleontologiche che erano precedentemente conservati a Palazzo Carignano: ora tutto il patrimonio del Museo si trova quindi in un unico luogo che sarà visitabile al pubblico. Qui sono stati puliti e ora sono conservati anche reperti di grandi dimensioni, tra cui alcune zanne di mastodonte lunghe oltre 2 metri.

 

A dicembre è prevista l’apertura delle sale al piano terreno che riguardano il Museo storico di Zoologia, l’Arca e lo spazio denominato Esposizioni temporanee con la sistemazione del nuovo ingresso da via Accademia Albertina: gli interventi di allestimento delle sale riguarderanno le teche storiche con gli esemplari zoologici di recente restaurati collocati per continente geografico, il radicale rinnovamento dell’Arca con il racconto dei viaggi che nel corso del Settecento e dell’Ottocento hanno portato al Museo torinese reperti di rilevante valore scientifico e delle modalità attuali di arricchimento delle collezioni, la realizzazione di un’esposizione temporanea volta a valorizzare elementi significativi delle collezioni paleontologiche, entomologiche, botaniche e mineralogiche con un significativo focus sul Piemonte. 

 

Gli interventi, avviati a partire dal 2015, sono stati intrapresi dalla Regione Piemonte anche attraverso una serie di convenzioni con la Società di Committenza Regionale, realizzati dal Settore Tecnico e Sicurezza ambienti di lavoro della Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio e dal Settore Museo Regionale di Scienze Naturali della Direzione Cultura e Commercio della Regione Piemonte. Gli interventi hanno riguardato in particolare lavori di ripristino della struttura, di adeguamento degli impianti a servizio dell’edificio (impianto antincendio, elettrico, termico, condizionamento, Evac,..) e per la messa in sicurezza dell’edificio. Oltre ai danni materiali, si è infatti reso necessario acquisire nuovamente l’agibilità dell’intero edificio, attraverso la messa a norma degli impianti ormai non più conformi alle norme vigenti. Sono stati poi realizzati anche interventi edili di abbattimento pareti, spostamento e sostituzione porte antincendio e controsoffitti, oltre al riallestimento delle sale in corso di completamento.

 

Nel complesso per il ripristino e il restauro di impianti e locali sono stati investiti oltre 8,3 milioni di euro, di cui buona parte a partire dal 2020. in particolare: 2,3 milioni sono stati spesi per la messa a norma degli impianti e l’agibilità dopo l’esplosione tra il 2015 e il 2017. Altri 2 milioni per interventi impiantistici ed edili necessari per il rilascio del certificato di agibilità dei locali dell’Arca, dello Storico Museo di Zoologia, della Crociera Manica Sud piano terreno e dei locali “Esposizione Permanente Paleontologia” tra la fine del 2017 e il 2021: i lavori oggetto di questo finanziamento si sono svolti in piena pandemia su una parte dei locali che saranno visitabili a dicembre. 

 

Nel 2020, sempre in piena pandemia, sono stati autorizzati altri 2,2 milioni di lavori, di tipo impiantistico ed edile per il recupero e l’allestimento di spazi e depositi visitabili per la conservazione e la tutela di reperti di particolare valore storico e scientifico presso il Museo: i lavori, consegnati a giugno 2022, e sono tuttora in corso. Oggi, in occasione del sopralluogo, sono stati consegnati ulteriori lavori per 1,7 milioni: si tratta degli interventi di sistemazione dell’ingresso già presente su via Accademia Albertina, realizzato negli anni 30 del Novecento per accedere alla parte del museo dedicata alle collezioni di zoologia. Tale ingresso, non più utilizzato da molto tempo, richiede interventi di tipo edile, impiantistico e di recupero degli spazi, con inserimento di una nuova biglietteria con bookshop, nuovi servizi igienici, nuovo guardaroba, affrontando innanzitutto il tema del superamento delle barriere architettoniche. Questo ingresso, ora necessario per consentire la visita al pubblico dei locali dell’Arca, dello Storico Museo di Zoologia e dell’Esposizione temporanea, manterrà la sua importanza anche quando, nel prossimo futuro, l’ingresso principale tornerà a svolgere la sua funzione, previo completamento di alcuni interventi allestitivi sulla manica di via Giolitti.

 

Intanto la Regione ha dato incarico a Scr di progettare la ristrutturazione degli altri spazi del Museo, per programmare ulteriori interventi per riaperture progressive a partire dal 2024, per cui la Regione ha già previsto, anche grazie a fondi Fsc, un ulteriore stanziamento di 4 milioni di euro. 

Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino, situato nel prestigioso edificio progettato nel XVII secolo da Amedeo di Castellamonte, un tempo sede dell’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista e della Città di Torino, è stato istituito nel 1978 dalla Regione Piemonte con lo scopo di salvaguardare e valorizzare un patrimonio scientifico unico in Italia. Si tratta delle collezioni storiche naturalistiche dei Musei universitari torinesi integrate con esemplari e campioni acquisiti dal Museo regionale a partire dagli anni Ottanta del Novecento e confluiti nelle sezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia-Petrografia-Geologia, Paleontologia e Zoologia. Il patrimonio del Museo è di incredibile valore: oltre 5,5 milioni di reperti tra Collezioni Paleontologiche, Zoologiche, Entomologiche, Botaniche, Mineralogiche e Petrografiche.

 

Il Museo ospita esemplari di particolare valenza estetica come, ad esempio, lo scheletro quasi completo di un rinoceronte rinvenuto presso Roatto (AT), i resti di un sirenide nei dintorni di Nizza Monferrato e importanti raccolte di pesci a Pecetto di Valenza (AL) e a Cherasco (CN). Fuori dai confini regionali sono da citare gli scavi effettuati nel 1993 in Francia nei pressi di Bayeux e di Caen, che hanno arricchito le collezioni del MRSN di oltre 2.000 campioni in particolare di ammoniti.

Le collezioni universitarie si sono formate a partire dalla seconda metà del Settecento e sono andate incrementandosi fino a pochi decenni or sono con campioni di grande importanza, tra cui i crani di bisonti e cervi di Arena Po nel pavese, i resti ossei di mastodonti di varie località dell’astigiano, i vertebrati delle ligniti di Cadibona (SV), oltre a migliaia di invertebrati, in particolare gasteropodi, bivalvi e ammoniti, corrispondenti a circa 50.000 esemplari. Tra tutte, di inestimabile pregio scientifico è la collezione denominata “Bellardi & Sacco” dal nome dei due illustri paleontologi che l’hanno costituita, fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento: si tratta di oltre 21.000 campioni di molluschi del Piemonte e della Liguria, tra i quali sono conservati più di 2.000 “tipi”, cioè i reperti utilizzati per descrivere specie nuove, oggetto di frequente consultazione da parte di specialisti di tutto il mondo.

Piazza Montale, parte il primo cantiere con fondi Pinqua- Pnrr a Torino

Prende il via in piazza Montale il primo cantiere finanziato con fondi PinQua-Pnrr a Torino, per un importo complessivo di 5,8 milioni di euro (di cui 500 mila euro come co-finanziamento Atc). Il progetto si inserisce nel Programma Innovativo Nazionale sulla Qualità dell’Abitare delle Vallette ed è frutto di un accordo di partenariato tra la Città di Torino, “soggetto proponente” e l’Agenzia Territoriale per la Casa del Piemonte Centrale, “soggetto attuatore”.

 

L’intervento prevede la bonificademolizione successiva ricostruzione dell’edificio di proprietà Atc di piazza Montale 8, con la creazione di nuovi spazi polifunzionali aperti alla cittadinanza. Costruito negli anni ’70 su due piani, con un ampio portico affacciato sulla piazza, il fabbricato ospita al piano terra i locali dell’ufficio postale, che per tutta la durata del cantiere vengono temporaneamente trasferiti in una struttura prefabbricata in piazza Don Pollarolo. Il piano primo dell’edificio è invece attualmente vuoto e si trova in precarie condizioni. Di qui la scelta di procedere a un intervento di completa demolizione, seguito dalla costruzione di un nuovo edificio, privo di barriere architettoniche e dalle elevate prestazioni energetiche.  

Il nuovo fabbricato ospiterà, oltre all’ufficio postale al piano terra, locali adibiti a “community hub” al primo piano, spazi cioè al servizio del quartiere, destinati ad esempio ad ospitare coworking, attività culturali, ricreative o formative e un locale destinato a ristorante/pizzeria tra il piano terra e il secondo piano. Sul tetto dell’edificio sarà inoltre realizzato un giardino pensile coperto da una pergola fotovoltaica, pensato come spazio di aggregazione per gli abitanti del quartiere. La nuova struttura avrà un involucro con facciate ventilate su tre lati e rivestimento esterno in doghe di alluminio marrone scuro, garantendo così adeguata coibentazione termica e resistenza. Il lato est e il rivestimento esterno al secondo piano saranno invece costituiti da pannelli di cartongesso. 

Il progetto prevede inoltre la sistemazione degli spazi esterni, con la creazione di parcheggi per le bici, la realizzazione di un’isola ecologica dedicata e l’individuazione di un’area verde di collegamento tra piazza Pollarolo e via delle Verbene. 

Il cantiere, a cui è stato dato simbolicamente avvio ieri dal Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, insieme al Presidente della Regione Piemonte Albero Cirio e al Presidente di Atc Piemonte Centrale Emilio Bolla, si divide in due lotti: il primo, aggiudicato dall’impresa Smeda Srl, comprende le operazioni di bonifica e demolizione dell’attuale edificio, la cui conclusione è prevista per il mese di febbraio 2024. Il secondo lotto, aggiudicato dall’impresa Devi Impianti Srl, prevede la realizzazione entro fine 2025, del nuovo edificio.

«Nei prossimi anni – spiega il Sindaco Stefano Lo Russo – oltre 300 interventi cambieranno il volto della città, migliorando la vita di chi studia, lavora e abita a Torino. Oggi prende il via uno tra i primi e siamo particolarmente orgogliosi perché lo fa nel quartiere di Vallette, dove metterà a disposizione spazi rinnovati e inclusivi e servizi per le cittadine e i cittadini. Grazie ai progetti PinQua, destinati a migliorare la qualità dell’abitare, sono in programma altri lavori in corso Racconigi e nell’area di Porta Palazzo, dove verranno riqualificati due dei più importanti mercati cittadini e alcuni edifici di case popolari. Questo intervento rappresenta anche un esempio di uso temporaneo di immobili e aree private, un provvedimento voluto dall’amministrazione comunale che consente di derogare temporaneamente alla destinazione urbanistica di un luogo, grazie al quale è stato possibile trasferire temporaneamente l’ufficio postale, dall’edificio che verrà demolito e ricostruito, in una struttura prefabbricata, consentendo a chi vive in questo quartiere di poter continuare ad usufruire di un importante servizio di prossimità».

«Interventi come quello che prende il via oggi sono particolarmente importanti perché rispondono a quel bisogno di comunità che talvolta nelle nostre città resta insoddisfatto – dichiara il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio –. Creare spazi per la cittadinanza in cui ospitare attività e servizi significa innestare vita nei quartieri e offrire ai cittadini i servizi di cui hanno bisogno. Per questo la Regione è particolarmente orgogliosa di questo intervento finanziato anche attraverso fondi Atc. Il fatto che questo avvenga attraverso la riqualificazione di edifici vetusti in questa zona della città rappresenta poi una risposta alle richieste dei cittadini e dà forza a un disegno che vede nella cura, nella manutenzione e nel rifacimento degli edifici Atc il nostro impegno concreto per la riqualificazione urbanistica di Torino e delle altre città del Piemonte».

«Con questo intervento – aggiunge il Presidente dell’Atc del Piemonte Centrale, Emilio Bolla – vogliamo anche favorire l’aggregazione degli abitanti del territorio. Abbiamo investito nel progetto perché siamo convinti che possa rivelarsi utile per Vallette e per tutta Torino, per assicurare servizi importanti ai cittadini e creare opportunità d’incontro per giovani e anziani. Il cantiere di Piazza Montale si inserisce inoltre in un programma di complessiva riqualificazione del quartiere previsto dal PinQua Vallette, che attribuisce all’edilizia sociale un ruolo di primo piano. Gli interventi che la nostra Agenzia realizzerà, per un valore di più 11 milioni di euro, riguardano il recupero di alloggi popolari attualmente sfitti, la riqualificazione del complesso di edilizia residenziale pubblica di viale dei Mughetti 20 (di proprietà della Città, in gestione ad Atc), la creazione di 3 locali casa/bottega per artisti e artigiani in via delle Primule e la riqualificazione dell’area verde di via delle Verbene».

A questi interventi si aggiungono inoltre quelli attuati direttamente dalla Città di Torino nell’ambito del programma PinQua Vallette per un investimento complessivo di oltre 15 milioni di euro e che prevedono: interventi di riduzione dell’inquinamento acustico in viale dei Mughetti e nella viabilità secondaria; rifacimento e completamento dei percorsi pedonali e delle piste ciclabili in corso Cincinnato, via Pianezza e via delle Primule, tra corso Ferrara e corso Grosseto con riqualificazione delle aree verdi connesse; valorizzazione dell’accesso al parco delle Vallette da corso Molise, con nuova area giochi e percorso fitness.

Torino medaglia d’oro in Piemonte: gli autobus elettrici sono il 3,8% del parco circolante

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3° Osservatorio Continental sui macro-trend del trasporto pesante


Torino medaglia d’oro in Piemonte: gli autobus elettrici sono il 3,8% del parco circolante

Significativa anche la quota di mezzi Euro 5 ed Euro 6: nella categoria trasporto merci siamo al +40%, il trasporto persone balza addirittura al 52%

Luglio 2023 Continental ha realizzato anche quest’anno l’Osservatorio sui macro-trend del mercato dei veicoli pesanti per il trasporto di merci e persone, giunto alla sua terza edizione. Lo studio fotografa lo stato del settore in Italiae in Piemonte nel 2022, dopo un 2021 caratterizzato da una significativa ripresa dalla crisi causata dal Covid-19, e prova a tracciare la direzione verso la quale questo comparto si sta dirigendo, attraverso l’analisi dei dati sulle immatricolazioni, i tipi di alimentazione, l’anzianità e la categoria euro.

Dall’analisi emerge una Torino caratterizzata da un parco mezzi per il trasporto merci e persone sostanzialmente poco inquinante, con una prevalenza degli Euro 5 e 6. Gli autobus elettrici raggiungono il 3,8%, il dato più alto in Regione, e uno su cinque ha meno di 5 anni.

Immatricolazioni a due velocità: gli autobus segnano un +4,2%, mentre il trasporto merci chiude a -11,2%

Le immatricolazioni dei mezzi pesanti per il trasporto mercinel 2022 in Italia hanno registrato un calo del 6,4% rispetto al 2021, con solo 21.524 nuovi mezzi. Il Piemonte supera il calo medio nazionale e immatricola 1.645 nuove targhe, il 9,9% in meno rispetto all’anno precedente. Segue l’andamento regionale Torino che registra un calo delle nuove targhe dell’11,2%, con 529 nuovi mezzi, 71 in meno rispetto al 2021.

Anche il settore nazionale del trasporto persone mostra segnali di decrescita (-10,5%), con 3.728 mezzi immatricolati nel 2022 a fronte dei 4.166 del 2021, e un simile scenario si riscontra anche a livello locale. Il Piemonte chiude a -13,6%(178 nuovi veicoli, in calo rispetto ai 206 della precedente rilevazione). In controtendenza il capoluogo, che segna un +4,2% con 100 nuovi autobus.

Alimentazione: Torino medaglia d’oro in Piemonte con il 3,8% di autobus elettrici

Per quanto concerne l’alimentazione, la situazione nazionale del parco circolante per il settore trasporto merci nel 2022 rimane pressoché invariata rispetto all’anno precedente. Il gasolio continua ad essere predominante (90,8%) seguito da benzina e metano (rispettivamente al 4,6% e 2,2%). Si nota una crescita, seppur timida, dell’alimentazione combinata benzina e gas liquido, che segna un lievissimo aumento(1,4% rispetto a 1,3%), così come elettrici e ibridi(rispettivamente allo 0,3% e 0,8%).

In Piemonte l’elettrico rimane stazionario allo 0,2% mentre l’ibrido tocca lo 0,6%. Invariato anche il gasolio (90,7%). Per le fonti alternative Torino rimane in scia ai dati regionali con uno 0,2% di mezzi elettrici, così come il gasolio stazionarioall’88,4%.

Anche il panorama nazionale relativo all’alimentazione del parco autobus è stabile rispetto al 2021, sebbene con qualche piccolo segnale di miglioramento: la maggior parte dei mezzi in circolazione rimane a gasolio (92,7% rispetto al 93,3% del 2021), mentre le quote di elettrico e ibrido registrano una leggera crescita e riescono a raggiungere l’1,2% (rispettivamente 0,8% e 0,4%).

In Piemonte l’elettrico guadagna il secondo gradino del podio con un +2,1%, mentre l’ibrido rimane fermo allo 0,1%. Il gasolio raggiunge il 92,4%, circa un punto percentuale in più rispetto al 2021, il metano chiude in calo al 4,8% dal precedente 5,6%.

Torino si conferma la Provincia più virtuosa della regione, con una percentuale di elettrici pari al 3,8% e la quota di ibridi rimane ferma allo 0,2%. Aumenta anche la percentuale dimezzi alimentati a gasolio, che sfiora l’88%, mentre il metano rimane considerevole con il 7,9% del parco circolante.

Categoria Euro: gli autobus Euro 5 e 6 balzano in avanti e toccano il 52% del parco circolante. Bene anche il trasporto merci: +40% la classe più giovane

Nel comparto del trasporto merci nel 2022 prevalgono a livello nazionale gli Euro 5 ed Euro 6 che, insieme, raggiungono il 37,5% del totale. Una percentuale elevata che supera le categorie più vecchie, dalla 0 alla 2, che coprono il 30,7% del parco. Ciò nonostante, è da notare quanto sia ancora diffusa la classe Euro 0 che, da sola, arriva al 14,5%.

In Piemonte le classi meno inquinanti salgono di oltre due punti percentuali rispetto al 2021 attestandosi al 39%. In regione gli Euro 0 rimangono sostanzialmente invariati al12,1% e, in generale, le categorie più vecchie fino all’Euro 2si abbassano ulteriormente al 27,7%.

A Torino la classe più rappresentata è quella degli Euro 6 con il 27,4%, mentre gli Euro 0 sono in linea con il dato regionale(12,1%). Complessivamente, le categorie più inquinanti coprono il 27,1% del parco circolante. Gli Euro 5 ed Euro 6toccano il 40,1%.

In Italia, la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 rappresenta quasi la metà del parco, raggiungendo il 48%. Anche in questo caso, stupisce negativamente la quota degli autobus di categoria Euro 0ancora in circolazione, che copre l’11,4% del parco.

In Piemonte, gli Euro 0 scendono leggermente toccando quota 7,4% mentre gli Euro 5 ed Euro 6 sono quasi la metà del parco circolante, in linea con l’andamento nazionale. Inprovincia di Torino il tasso di Euro 0 segue il trend regionale (7,5%), le classi più giovani fanno un balzo in avanti toccando il 52%, ben dieci punti percentuali in più rispetto al 2021.

Anzianità: a Torino un autobus su 5 ha meno di 5 anni, stessa situazione nel segmento trasporto merci

Nell’analisi per fasce di anzianità, il parco circolante di autocarri per il trasporto merci nel 2022 in Italia risulta decisamente agée, caratterizzato da una preponderanza di mezzi tra i 20 e i 30 anni (18,6%), seguita dalla fascia 15-20 anni che segna il 16,7%. In crescita la categoria “oltre i 30 anni” che rappresenta il 15,6%, valore in aumento rispetto al 2021. I veicoli “da 0 a 10 anni” arrivano complessivamente al 33,9%, anche se risulta ancora basso il dato relativo agli autocarri nuovi, da 0 a 1 anno (3,6% del parco circolante).

In linea con i dati nazionali, in Piemonte la fascia d’età più diffusa è quella dei 20-30 anni, pari al 18,5% e i mezzi 0-10 anni sfiorano il 35%, di questi il 3,4% ha massimo un anno.

A Torino la fascia 0-5 anni è quasi un quinto del parcocircolante, mentre i mezzi oltre i 20 segnano il 31%.

La fotografia nazionale si ripropone sostanzialmente molto simile anche nel segmento del trasporto persone, dove la fascia di anzianità tra 0 e 5 anni rappresenta un quinto del totale (20,8%). Una quota leggermente in crescita rispetto all’anno precedente, ma ancora ampiamente superata dalla percentuale di mezzi vecchi di oltre 20 anni, che nel 2022raggiunge il 27,6% (nel 2021 era a 26,9%).

Aumenta in Regione la fascia di autobus over 20, passata dal20,9% del 2021 al 22,1% del 2022, ben 3 punti percentuali in più rispetto ai mezzi per il trasporto persone di massimo 5 anni(19,4%). Il capoluogo si presenta in linea con l’andamento regionale facendo segnare il 21,3% per i mezzi con oltre 20 anni, stessa percentuale che si registra nella fascia 0-5 anni.

“Vita nascente”: al Sant’Anna una stanza di ascolto per le donne in gravidanza

VITA NASCENTE, ALL’OSPEDALE SANT’ANNA UNA STANZA PER FORNIRE SUPPORTO E ASCOLTO ALLE FUTURE MAMME.
FIRMATA CONVENZIONE TRA CITTÀ DELLA SALUTE E FEDERAZIONE DEL MOVIMENTO PER LA VITA
Presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino nasce una stanza per offrire supporto concreto e vicinanza alle donne in gravidanza, “contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre alla interruzione della gravidanza” (L. 194 art. 2 lettera d).
È stata infatti sottoscritta alla presenza dell’Assessore alle Politiche Sociali della Regione Piemonte Maurizio Marrone, del Direttore generale dell’AOU Città della Salute dott. Giovanni La Valle, del Direttore Sanitario dell’Ospedale Sant’Anna Dott. Umberto Fiandra e del presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca un’apposita Convenzione tra l'”AOU Città della Salute e della Scienza di Torino” e la “Federazione regionale del Movimento per la Vita (FederviPA)/Centro di Aiuto alla Vita di Rivoli”.
La finalità è di “fornire supporto e ascolto a donne gestanti che ne abbiano necessità, nell’ambito di un più generale percorso di sostegno durante e dopo la gravidanza alle donne che vivono il momento con difficoltà e che potrebbero quindi prendere in considerazione la scelta dell’interruzione di gravidanza o che addirittura si sentono costrette a ricorrervi per mancanza di aiuti“.
L’Ospedale Sant’Anna è il presidio sanitario primo in Italia per numero di parti con 6590 nuovi nati nel 2022 e anche l’ospedale piemontese in cui si effettua il maggior numero di interruzioni di gravidanza, con circa 2500 casi nel 2021 (il 90% delle ivg effettuate nella città di Torino e circa il 50% di quelle a livello regionale).
Ogni volta che una donna abortisce perché si è sentita abbandonata di fronte alla sfida della maternità siamo di fronte a una drammatica sconfitta delle istituzioni – dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali Maurizio Marrone – . Per questa ragione aprire nel principale ospedale ostetrico ginecologico del Piemonte uno spazio dove donne e coppie in difficoltà possano trovare aiuto nei progetti a sostegno della vita nascente è una conquista sociale per tutta la comunità, soprattutto in questa stagione di preoccupante inverno demografico. 
La convenzione con l’AOU Città della Salute completa il ciclo di iniziative lanciate dal 2020 con lo stop alla RU486 nei consultori raccomandata dalle linee guida Speranza, con la registrazione dei Centri di Aiuto alla Vita presso le Asl e l’avvio del fondo regionale Vita nascente, consacrando il Piemonte come avanguardia della tutela sociale della maternità, che diverse altre regioni italiane stanno prendendo a modello“.
Credo che questo sia un passaggio storico molto importante, non solo per il Movimento per la Vita, ma per l’autentica tutela della donna, della maternità e della vita nascente – dichiara il presidente regionale della Federazione del Movimento per la Vita (FederviPA) Claudio Larocca -. In qualche modo è un successo per ogni cittadino piemontese e mi auguro diventi un buon esempio per altre realtà in Italia, anche alla luce della grave emergenza demografica. I nostri volontari saranno opportunamente formati e, forti della lunga esperienza maturata dai nostri Centri, opereranno con empatia, rispetto e discrezione, accanto alle donne che sono troppo spesso vittime della solitudine, del disagio sociale e della precarietà economica. Ci impegneremo perché ogni donna, se lo richiederà, possa valutare alternative che non la facciano sentire costretta a ricorrere all’aborto, permettendole di non essere sola e di avere così la forza e i mezzi per accogliere il proprio figlio“.
L’attività verrà svolta da volontari scelti tra quelli con maggiore esperienza nell’accompagnamento in gravidanze difficili ed appositamente formati per questo nuovo ruolo, eventualmente anche con il supporto ed il coordinamento del personale sanitario a ciò disponibile.
Nel concreto i volontari opereranno su appuntamento all’interno dell’Ospedale Sant’Anna, in una stanza dedicata all’accoglienza e all’ascolto.
Le utenti potranno essere indirizzate al servizio direttamente dal personale sanitario della struttura o potranno contattare direttamente i volontari attraverso il numero verde e la chat Sos Vita.
Individuate le criticità nel colloquio, si potranno fornire ascolto, vicinanza e aiuti concreti, materiali ed economici, potendo anche contare sulla rete dei Centri dislocati in tutto il Piemonte, sul fondo “Vita Nascente” della Regione Piemonte (che consente il rimborso di spese legate alla gravidanza e ai primi anni di vita del bambino) e su progetti economici messi a disposizione dal Movimento per la Vita, come il “Progetto Gemma”.