POLITICA- Pagina 392

Pd, Montaruli (FDI): “Nessuna donna candidata? Quote rosa boomerang per la sinistra“

“Il ritiro di Gianna Pentenero dalle primarie di Torino apre ad una competizione solo maschile nel Pd.

Cade nella sinistra il principio quota rosa rivelatosi un boomerang nella sua ipocrisia” a dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli, che prosegue: “Da persona da sempre contraria alle quote, ho la soddisfazione di poter dire che siamo di fronte al fallimento delle stesse, usate come “contentino” per impedire una valutazione sul merito. Allo stesso tempo da avversaria mi spiace che una figura autorevole e capace, seppur distante nelle idee come l’ex assessore Pentenero, debba ripiegare dopo mesi di polemiche dove il giudizio è stato rivolto più al suo genere e sempre nell’ottica di un ticket o di un incarico da vice. Il fallimento delle quote è palese in una vicenda dove una donna viene accettata solo se a rimorchio mai da protagonista. Non abbiamo bisogno di questa mentalità ed è ora che da Torino, anche insieme, ci si unisca per trovare un’alternativa seria alla possibilità di essere considerate per capacità in ruoli apicali. Da qui il mio appello alle donne del Pd a non arrendersi all’idea della riserva. A Gianna Pentenero la mia stima e il mio incoraggiamento a saltare tutti gli ostacoli, fiera di stare in un partito come Fratelli d Italia che non ragionando per quote ci ha sempre permesso di non essere in coda e assumere e conquistarci ruoli e responsabilità”.

Rigenera Italia, M5S: “130 milioni ai comuni del Piemonte”

 IN INVESTIMENTI PER SOSTENIBILITA’ E MANUTENZIONE PUBBLICA NEL 2021
 130 milioni di euro. Questa la cifra destinata ai Comuni Piemontesi dalla misura “Futuro in Comune” del progetto Rigenera Italia che finanzia le amministrazioni locali per opere di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.
Il contributo, infatti, passa da 500 milioni a un miliardo di euro per il 2021. Le risorse possono essere utilizzate per interventi territoriali da avviare entro il 15 settembre quali, tra gli altri, il rifacimento di strade, la manutenzione di edifici pubblici e scuole, la realizzazione o il completamento di piste ciclabili, l’installazione di pannelli fotovoltaici, l’ammodernamento di caldaie in edifici pubblici, l’abbattimento di barriere architettoniche.

“È fondamentale che i sindaci Piemontesi utilizzino nel migliore dei modi i fondi previsti dalla norma, fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e in vigore dal 2019. Un provvedimento ‘Rigenera Italia’, un’occasione straordinaria per incidere sul territorio e migliorare la qualità di vita dei cittadini”, sottolineano i Parlamentari Cinque Stelle Piemontesi.

Nel 2021 vengono destinati 100mila euro ai Comuni fino a 5mila abitanti, 140mila a realtà tra 5mila e 10mila unità, 180mila alle amministrazioni con una popolazione compresa tra i 10mila e i 20mila abitanti. La norma stanzia, inoltre, 260mila euro per i Comuni territoriali tra i 20mila e i 50mila abitanti, per andare poi ai tre scaglioni superiori: 340mila euro per le città fino a 100mila abitanti, 420mila per quelle tra 100mila e 250mila abitanti e mezzo milione di euro per tutti i Comuni con più di 250mila abitanti.

“La transizione ecologica è un percorso necessario che coinvolge attivamente i Comuni. Grazie ai fondi messi a disposizione dallo Stato, inoltre, abbiamo la possibilità di aprire nuovi cantieri sostenendo l’economia locale: è il momento di accelerare”, concludono i Parlamentari

AIROLA

AZZOLINA
CARABETTA
CRIPPA
D’ARRANDO
MATRISCIANO
PIRRO
SERRITELLA

Gallo, (Pd): “Centrodestra non ha colto lo spirito del Recovery”

“Abbiamo chiesto un Consiglio regionale aperto sul Recovery Fund per fare chiarezza sulla linea tenuta dalla Regione Piemonte sul tema e per entrare nel dettaglio delle proposte avanzate.

Purtroppo la Giunta di centrodestra non ha colto lo spirito del Recovery: quello di dare una concreta opportunità di rilancio a cittadini, territori e imprese attraverso progetti articolati e puntuali, attraverso proposte innovative e una visione politica di ampio respiro. Il centrodestra ha, invece, presentato tanti, troppi, progettini, isolati e limitati a territori ristretti scelti in base a non si comprende esattamente quali criteri” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Avremmo dovuto intervenire su settori importanti per la ripartenza: politiche per i giovani che sono coloro sui quali gli effetti della pandemia pesano e peseranno maggiormente anche negli anni futuri, interventi per le start up innovative, progetti completi e dettagliati sulla rete di trasporto e non investimenti spezzettati e privi di una visione sovraregionale e transnazionale. E, poi ancora, manca una proposta articolata per ridisegnare la sanità, come era stato chiesto dal Governo, anche alla luce di tutte le criticità che la pandemia ha evidenziato e delle necessità che i territori hanno manifestato: un’assistenza nuova a partire dalle Case e dagli Ospedali di Comunità, dalla telemedicina, dall’assistenza domiciliare che, durante le recrudescenze del virus, se fosse già stata potenziata, avrebbe evitato il sovraffollamento dei reparti degli ospedali” spiega Gallo.

“Certo, la decisione finale sulle proposte spettava al Governo. Ma dalla Regione avrebbero dovuto partire progetti articolati e il Partito Democratico ne aveva presentati sulla sanità, sulle infrastrutture, sul rilancio economico, sulla famiglia, sui giovani, sull’occupazione. I fondi rappresentano un’occasione unica che il Piemonte ha sprecato per l’ordinario, non comprendendo che il Recovery Fund chiedeva di progettare il futuro e di scrivere le linee economiche e sociali della ripartenza” conclude Raffaele Gallo.

Ruffino (Cambiamo!): centrodestra unito su Damilano, centrosinistra scollato 

“Il centrosinistra, per il comune di Torino, è costretto a ricorrere alle primarie sperando di riuscire a trovare un candidato sindaco che possa andare bene anche per l’alleanza con i 5 Stelle.

Il centrodestra invece è compatto sul candidato civico Paolo Damilano, fornendo così una bella dimostrazione di coesione anche a livello locale”. Dichiara in una nota la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino. “Lo scollamento dell’area di centrosinistra evidenzia l’unico interesse che li tiene uniti, il potere, così come accade a Roma dove appoggiano Draghi ma poi localmente non trovano intese su nulla. Il centrodestra invece, continua a dimostrare come investire su uomini e programmi sia benefico per il futuro dei territori”, conclude

Se il Pd vuole far vincere la destra

Chiaretta, la nostra ( non sempre ) amata Sindachessa non ha dubbi. Se la destra a Torino vincerà sarà colpa del Pd. Non le passa per l’anticamera del cervello che le colpe sono anche del suo fallimentare governo della città di Torino.  Tant’ e’ che neanche si ripresenta. Sicuramente,  comunque passerà alla storia. Tutto quello che ha promesso di fare non l’ha fatto. 

Persino Letta e Conte se ne sono fatti una ragione e parlano di accordi eventuali al secondo turno. Anche qui,  direi meglio tardi che mai. Ma mi sa che per Conte non c’ è solo la complicanza dei cinquestelle,  con Beppe Grillo e Casaleggio che non trovano la quadra sui soldi e Conte che , almeno per ora,  non è stato eletto da nessuno.  Il movimento ha oramai dei cedimenti evidenti che possono preludere al crollo definitivo. Davigo e Storari indagati?   Insomma, chi la fa l’aspetti. Novelli Robespierre che volevano moralizzare la politica,  ora (forse) dovranno moralizzare se stessi. Scatenato Enrico Letta. Il pd ad un passo dalla Lega,  ovviamente nei sondaggi. Incredibile no?  Incredibile perché a Torino che figuraccia sta facendo il Pd e ( mi permetto di dire ) chi gli va dietro.  Gianna Pentenero si ritira e manco si presenterà come consigliera. Troppe le firme da raccogliere ma soprattutto è stata scaricata dai suoi. Così dopo che Letta urla “largo alle donne”, manco una donna candida. .Enzo La Volta non molla e tenta il tutto per tutto. Letterale disperazione di chi non vuole Lo Russo come candidato. Ma hanno una caratteristica: non sono iscritti al pd.  Sono 1800 gli iscritti, dicono. Più che partito direi una “setta”. Pace e dominio per i soliti che hanno creato il vuoto. Dominano qualcosa che tutti chiamano deserto. Sembra che vogliano consegnare la vittoria a  Damilano. Se vincerà vincerà per un solo motivo , se non altro perchè il popolo del pd, il popolo che votava pd è proprio stanco e demoralizzato. Perlomeno non motivato.  Chi ha prodotto il deserto ha prodotto questa possibile sconfitta.  Per la seconda volta la sinistra è fuori dall’amministrazione di Torino.  Ovviamente,  come al solito, se mi sono sbagliato,  pronto a cospargermi il capo di cenere. Con un’altra e finale convinzione : se perderanno rimarranno comunque lì. Ma la dignità è altra cosa.
Patrizio Tosetto

Le primarie e la “non scelta” del partito

Dunque il “dio primarie” si riaffaccia. È noto che nella sinistra italiana, cioè nel Pd, le primarie sono una sorta di dogma.

Un po’ come per noi cattolici, pur senza essere blasfemi, il significato della Trinità.

Perchè le primarie, va pur detto, fanno parte dell’atto costitutivo del Partito
democratico. Più del progetto politico conta l’organizzazione e la celebrazione saltuaria delle
sempreverdi primarie. Per carità, le primarie sono un ottimo strumento burocratico e protocollare
della politica. Sono nate quando i partiti sono andati definitivamente in crisi, quando le classi
dirigenti dei rispettivi partiti hanno abdicato ai compiti che spettano, appunto, al ceto dirigente per
affidarsi qualunquisticamente a ciò che decide di volta in volta “la ggente”. Cioè alla selezione
democratica dei gruppi dirigenti. E così è diventato del tutto normale che, tranne per i
parlamentari dove la designazione è fatta brutalmente dall’alto senza alcun filtro democratico e
partecipativo, per altri ruoli il tutto viene affidato qualunquisticamente a questo singolare e curioso
strumento burocratico e protocollare.

E per entrare nello specifico, il nodo della scelta dei candidato a Sindaco in alcune grandi città in
vista delle elezioni del prossimo ottobre è persin troppo emblematico. E il caso di Roma e di
Torino ma non solo, al riguardo, lo confermano in modo plateale. Se a Roma prosegue il balletto
attorno alla candidatura, o meno, di Zingaretti a Sindaco, a Torino dopo 8 mesi di estenuanti e
ormai noiose e ripetitive discussioni su chi scegliere per la carica di Sindaco, si è poi deciso,
come da copione, di ricorrere al dio primarie per sciogliere la sempre più intricata matassa.
Perchè il tema è sempre lo stesso, più volte evocato ma mai risolto per non rompere gli equilibri
tra le molteplici e sempre crescenti correnti/bande del Partito democratico. E cioè, si deve
privilegiare la “sintesi” condotta e guidata dal gruppo dirigente del partito oppure ci si affida alle
virtù salvifiche e miracolistiche delle primarie? La risposta, come ovvio e scontato, è quasi sempre
la stessa. E quindi primarie siano!

Ora, quasi tutti conosciamo ormai i vizi e le virtù delle primarie. Da strumento democratico che
alcuni lustri fa erano state palestre di partecipazione e di democrazia significative e di qualità,
sono diventate progressivamente momenti di decadimento etico e politico. E cioè, truppe
cammellate, voto clientelare, radicalizzazione dello scontro interno, difficoltà a ricomporre i mille
contrasti politici e personali che si scatenano puntualmente dopo ogni consultazione e,
purtroppo, anche svariate denunce per come viene condotta concretamente la campagna
elettorale…. Tutto ciò, come tutti sanno, accompagna purtroppo il concreto svolgimento delle
primarie in giro per l’Italia.

Insomma, non si può fare a meno delle primarie. Ma perchè, comunque sia, il partito principale
della sinistra italiana continua a rinunciare alla capacità di fare “sintesi”, cioè a scegliere
direttamente la propria classe dirigente assumendosi anche e soprattutto la responsabilità di
decidere? Del resto, i grandi e qualificati gruppi dirigenti dei partiti democratici del passato –
quando i partiti esistevano ancora, come ovvio …- avevano il coraggio e la capacità di selezionare
la propria classe dirigente. È così difficile ripristinare oggi quel meccanismo senza limitarsi a
parlare di quote, di genere, di equilibri tra le correnti e di come conservare il solo potere interno?
Forse ne uscirebbero rafforzati i partiti e ne guadagnerebbe, probabilmente, la stessa democrazia.

Giorgio Merlo

La fiaccolata di Fdi contro il coprifuoco

Fratelli d’Italia manifesta contro il coprifuoco anche a Torino. Venerdì sera centinaia di fiaccole hanno illuminato la Mole Antonelliana per lanciare forte un grido di rabbia e voglia di ritorno alla vita.

“Diciamo basta al coprifuoco – dichiara la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli – una misura irragionevole, che devasta la nostra economia e non ha alcun senso nel contrasto alla pandemia. Dopo oltre un anno, non è più tollerabile continuare a limitare la libertà delle persone. Migliaia di aziende sono state costrette alla chiusura, altrettante sono sul bordo del baratro appese alle decisioni di un governo incapace che continua a fornire indicazioni contraddittorie. Ora basta. Torniamo alla vita, nel rispetto delle misure di sicurezza e dei protocolli anti-contagio, ma facendola finita con i divieti assurdi che tanto piacciono al ministro Speranza e al suo governo”. “Si tratta di una misura incostituzionale che limita le libertà individuali e di impresa, contro la quale solo Fratelli d’Italia ha alzato la voce votando contro e manifestando il proprio dissenso a Torino, in tutti i capoluoghi di provincia  della nostra regione, in tutta Italia” dichiara il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Piemonte Fabrizio Comba.

Giardini Alimonda e giardini Madre Teresa di Calcutta: qui il degrado è di casa

Nel quartiere Aurora, le due aree verdi sono totalmente prive di legalità e decoro: sporcizia, presenza di ratti e altre criticità le rendono di fatto inservibili per la cittadinanza. In Consiglio Comunale la mia interpellanza sul tema. Proporremo, come Moderati, l’installazione di telecamere di sicurezza e chiederemo informazioni circa la riqualificazione dell’area ex OGR.

Nessuna sicurezza presso i giardini Alimonda e, a poco distante, presso i giardini Madre Teresa di Calcutta (corso Vercelli 12). E nessuna pulizia: i soliti noti ammassano grandi quantità di rifiuti organici e di altro genere fuori dai cassonetti. Le frequenti risse completano un quadro preoccupante. In aggiunta, la presenza di ratti sta diventando, in particolare tra via Bra e via Carmagnola, un grave problema. Tutte criticità da risolvere. In fretta. Con un’interpellanza, chiederò alla Giunta quali misure di prevenzione e tutela della sicurezza la Città abbia adottato e intenda adottare e se si intenda intervenire nei confronti del responsabili dei conferimenti abusivi di rifiuti. Proporremo inoltre l’installazione di telecamere di sicurezza (postazioni temporanee o utilizzo di quelle delle attività commerciali). Chiederò, inoltre, quali siano i progetti dell’Amministrazione per l’ampia area della ex sede delle Officine Grandi Motori in corso Vercelli, con relative tempistiche: la porzione di territorio compresa tra via Cuneo, via Damiano, corso Vigevano e lo stesso corso Vercelli, infatti, non ha ancora conosciuto un nuovo destino che possa considerarsi vocato alla rivitalizzazione del quartiere.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Tav, Fregolent (Iv): “serve commissario ad hoc per opera”

“Prendiamo atto che il governo è pronto a prendere le iniziative necessarie per recuperare il tempo perso e velocizzare la realizzazione della Tav.

Fino all’arrivo del Ministro Toninelli l’Italia era in vantaggio rispetto alla Francia mentre oggi purtroppo siamo in netto ritardo”: è quanto dichiara Silvia Fregolent, deputata di Italia Viva, sulla discussione a Montecitorio della sua interrogazione sull’iter dei lavori della Torino – Lione.
“Sprecare altro tempo significa rischiare di perdere gli ulteriori 750 milioni di euro di cofinanziamenti annunciati dall’Unione Europea per le rispettive tratte nazionali. Occorrono quindi scelte rapide ed efficaci a partire dalla nomina di un Commissario ad hoc per l’opera. Questo ruolo è infatti fondamentale e non può essere assegnato a chi, come il Prefetto di Torino, ha già molte responsabilità ed impegni senza dotarlo di una adeguata struttura operativa”: conclude Silvia Fregolent.

Montaruli (Fdi): “I No Tav hanno superato il limite”

“I fatti di piazza Castello sono inammissibili e la nostra città che non può accettare minacce o ricatti.

Il sedicente movimento No tav ha superato il limite e lo Stato deve intervenire al più presto per dire sì alla tav e finire con la stagione dei tentennamenti che alimenta i facinorosi. Solidarietà alle forze dell’ordine ancora una volta colpite” . A  dichiararlo è la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli