POLITICA- Pagina 388

Marciapiedi groviera in Barriera di Milano

Non è nuova la situazione che si presenta agli occhi di chi si reca in zona Barriera di Milano e nello specifico nell’area compresa fra Via Montanaro, Via Scarlatti e Via Feletto e si trova a percorrere a piedi i marciapiedi: i problemi sono numerosi e di varia natura, non solo buche , mancano anche scivoli e paletti e in alcuni punti le strisce pedonali per gli attraversamenti sono state cancellate dal tempo e non ripristinate.

Questa mancanza di manutenzione rende queste strade pericolose soprattutto per le categorie più fragili, anziani, bambini e disabili; e nei giorni scorsi tre persone sono cadute passeggiando lungo quelle strade per fortuna senza gravi conseguenze.

Da mesi cittadini e comitati del territorio segnalano la pericolosità della situazione, chiedendo non interventi di rattoppo ma una manutenzione drastica.

Il Capogruppo del Gruppo Consiliare Forza Italia Raffaele Petrarulo ha presentato un’interpellanza alla Sindaca per sapere per quale motivo, dopo tutte le segnalazioni ricevute, non si siano ancora presi provvedimenti per porre rimedio a questa situazione che potrebbe causare gravi conseguenze agli utenti; chi sia incaricato di gestire le richieste per la zona evidenziata e a che punto sia il programma di intervento.

Tav: Gariglio (Pd), senza commissario opera a rischio, governo ascolti Parlamento

“Il nuovo Dpcm con il secondo elenco di opere pubbliche da commissariare dovrà prevedere la nomina di un commissario per la tratta internazionale della Torino-Lione, nonché di un commissario governativo per la tratta nazionale, da Bussoleno a Torino”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio.

“Per la tratta italiana non è infatti ancora partita la progettazione da parte di Rfi, nonostante il progetto sia contemplato all’interno di Italia Veloce, l’allegato al Def sulle infrastrutture approvato dal Parlamento. Rfi sta infatti attendendo indicazioni politiche sul percorso prescelto per l’ingresso in Torino e un’attività simile, che presuppone un confronto intenso con le amministrazioni locali interessate, può essere svolta solo da un commissario governativo ad hoc. Non sarebbe quindi accettabile che il governo adottasse un nuovo provvedimento di nomina di commissari per velocizzare la realizzazione di opere pubbliche senza che all’interno vi fosse il progetto della Torino-Lione, specie dopo che il Pnrr ha sostanzialmente escluso la nostra Regione da significativi investimenti infrastrutturali”: conclude Davide Gariglio.

Pd: “Commissione speciale per attuare Next Generation”

GALLO – RAVETTI (PD): “IL PARTITO DEMOCRATICO CHIEDE DI INIZIARE A LAVORARE TUTTI INSIEME ALLA RIPARTENZA DEL PIEMONTE”

18 maggio 2021 – “Il Recovery Fund rappresenta un’occasione unica di ripresa e di rilancio dell’economia del nostro Paese e della nostra Regione e riteniamo che questa opportunità debba essere colta al meglio. Il dossier presentato dalla Regione Piemonte “Next Generation Piemonte” raccoglie 1200 progetti per un valore complessivo di 27 miliardi che rappresentano i contributi pervenuti dai territori piemontesi. Abbiamo più volte manifestato le nostre perplessità sui contenuti di questo piano e abbiamo sottolineato come molti aspetti importanti siano stati trascurati. Tuttavia, riteniamo che sia importante accogliere l’appello del Presidente Cirio e contribuire costruttivamente per fare in modo che il Piemonte possa gestire al meglio i fondi che arriveranno” spiegano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Consigliere regionale del Partito Democratico Domenico Ravetti.

“Riteniamo – proseguono gli esponenti dem – che una Commissione speciale costituita in Consiglio regionale possa avere un ruolo cruciale nel monitoraggio del “Next Generation Piemonte” per condurre studi e approfondimenti sull’impatto del Recovery sul tessuto socioeconomico piemontese, ma anche per formulare proposte operative per attuare più facilmente il piano. L’ordine del giorno con il quale chiediamo alla Giunta regionale di impegnarsi a costituire la Commissione “Next Generation Piemonte”, che dovrebbe avere la durata di un anno, rappresenta una proposta valida e testimonia la disponibilità del Partito Democratico a collaborare perché le risorse vengano utilizzate per dare vita a progetti concreti che rispondano a quanto richiesto dal Governo”.

“Auspichiamo – concludono Gallo e Ravetti – che l’atto di indirizzo venga approvato in tempi stretti e che la Commissione speciale possa essere istituita per iniziare a lavorare tutti insieme a una vera ripartenza del Piemonte”.

Infrastrutture: Ruffino (Cambiamo!) Draghi le porti a termine

“Per il comune di Torino noi sosterremo convintamente Paolo Damilano, siamo stati tra i primi a dire che e’ il candidato vincente per la citta’.

La Appendino in questi anni ha cercato di impegnarsi ma ha fatto degli errori clamorosi. Io arrivo da Giaveno, vicino la Valsusa, dove sono stata sindaco e quando c’e’ stata la battaglia per sostenere la Tav la giunta della Appendino non se ne e’ assolutamente interessata”. Dichiara la deputata di Cambiamo! Daniela Ruffino intervenuta al programma “Restart” di Cusano Italia Tv condotto da Aurora Vena e in cui ha affrontato anche temi a carattere nazionale. “L’alta velocita’ ha scosso il Piemonte ma gli studi fatti dicono che l’opera sara’ sicura e necessaria per il Paese. Cambiamo! sostiene le grandi opere e propone per l’Italia due modelli assolutamente vincenti per la realizzazione delle opere, il modello Genova e il modello Liguria. Il presidente Toti e il sindaco Bucci hanno saputo dare un esempio importante ma questa e’ la modalita’ che vuole chi amministra i territori, semplificazione e sburocratizzazione. Spero che Draghi riuscira’ a compiere le infrastrutture ascoltando i sindaci perche’ quando non si ascolta il territorio accade come per il deposito delle scorie nucleari, con i cittadini preoccupati che non sapevano nulla. Noi sosteniamo il governo anche criticamente come sulle riaperture ad esempio. Le vaccinazioni ci permettono di riprendere la vita normale il che significa salvezza per molte attivita’ commerciali, come ha sottolineato il presidente Toti, nel rispetto delle regole ma con coraggio. Dobbiamo incrementare la natalita’ e sostenere il lavoro andando incontro alle esigenze delle famiglie con una serie di servizi e sostenendo l’occupazione femminile. Il lavoro per le donne e’ liberta’. Sulla vicenda di nave Gregoretti abbiamo accolto la sentenza con soddisfazione speriamo che questo governo abbia un approccio differente verso l’immigrazione”, conclude

Il balletto della legge elettorale

Noi sappiamo, ormai da tempo, che le leggi elettorali sono il frutto delle convenienze
momentanee e dell’opportunismo di partito in quel particolare momento politico.

Gli esempi, al
riguardo, si sprecano persino. È appena sufficiente scorrere le cronache concrete del Partito
democratico in questi ultimi mesi. Con il governo giallo/rosso la segreteria nazionale del partito
era seccamente e strenuamente a difesa del proporzionale e la conseguente cancellazione della
sciagurata e pessima legge elettorale, il cosiddetto “rosatellum”. E quasi tutto il partito, di
conseguenza, era schierato come un sol uomo su quella prospettiva. Passano pochi mesi e arriva
Letta dalla Francia dopo l’auto esonero di Zingaretti in polemica feroce con il suo partito e
quell’impianto proporzionale cede il passo al ritorno secco del maggioritario. E anche qui,
altrettanto puntualmente, tutto il partito si allinea e cambia, di conseguenza, radicalmente la
prospettiva politica per il principale partito della sinistra italiana. Passano alcune settimane e, nel
frattempo, si spezza clamorosamente l’alleanza – definita troppo frettolosamente “storica,
organica e strutturale” da alcuni strateghi del Pd – con il partito di Grillo e di Conte, cioè i 5 stelle,
e si riaffaccia miracolosamente nel dibattito interno la necessità del ritorno al proporzionale.

Ora, è del tutto evidente che la futura legge elettorale sarà il frutto e la conseguenza dei sondaggi
in quel particolare momento storico e, soprattutto, del risultato delle elezioni amministrative di
ottobre dei singoli partiti. Due considerazioni che, ovviamente, prescindono radicalmente da
qualsiasi alleanza politica di lungo respiro e di lungo termine perchè tutto è legato alla
contingenza e alla stringente attualità. Certo, la distanza con il passato al riguardo è
semplicemente siderale. Perchè il nostro paese, è sempre bene non dimenticarlo mai, ha avuto la
medesima legge elettorale per quasi 50 anni dopodichè è partito il valzer dei cambiamenti quasi
ad ogni legislatura. Nulla di grave, per carità. Ma non possiamo, al contempo, non rilevare che il
cambiamento così repentino delle leggi elettorali non risponde più ad alcun disegno politico di
lungo respiro ma solo e soltanto alla logica della contingenza e dell’interesse politico
momentaneo dei vari partiti e cartelli elettorali. Nulla di strategico, quindi. Ed è proprio lungo
questo percorso che si smarrisce il valore della politica come progetto storico e di lungo termine.
Del resto, la legge elettorale di per sè non cambia il panorama della politica ma ne determina e ne
condiziona profondamente le modalità di comportamento. Non a caso, con le leggi elettorali
tramontano e nascono nuovi partiti, scompaiono e si riaffacciano nuove alleanze politiche e,
soprattutto, può emergere – o meno – una nuova classe dirigente. Basti ricordare, per fare un solo
esempio, cosa hanno significato concretamente nella politica italiana l’irruzione – positiva – del
Mattarellum da un lato o del “porcellum”con le liste bloccate dall’altro. Due modalità, due leggi
elettorali, due modi d’essere nella politica italiana che hanno contribuito a creare due modelli
politici profondamente diversi tra di loro.

Ecco perchè, alla fine, sarebbe auspicabile che la legge elettorale rispondesse, seppur solo
minimamente, ad un disegno politico di lungo termine. Sarebbe, questo, anche l’unico modo per
battere alla radice il trasformismo da un lato e, soprattutto, per evitare di perpetuare la crisi della
politica dall’altro. Il trasformismo, l’opportunismo, il populismo e l’anti politica introdotti dai 5
stelle in questi ultimi anni negli ingranaggi della politica italiana non possono continuare ad essere
il faro che illumina il comportamento dei partiti. Serve, veramente, una inversione di rotta
archiviando definitivamente tutto ciò che in questi ultimi tempi ha immiserito e dequalificato la
politica italiana e lo stesso tessuto etico della nostra democrazia. Se si vuole si può fare.

Giorgio Merlo

Damilano: “solidarietà al Pd, no agli atti di vandalismo”

Il Candidato Sindaco Paolo Damilano esprime “Solidarietà e sostegno al Pd dopo l’increscioso atto di vandalismo di questa notte contro la sede del Partito Democratico in via Dina. Azioni come queste vanno condannate con fermezza. La politica non deve mai essere violenza, ma solo dialogo e confronto.”

Costanzo (Misto): interpellanza sulla sala radio di Ativa

“SICUREZZA STRADALE NON TRASCURABILE PER IL RISPARMIO”

“Ativa, società concessionaria che gestisce oltre 200 chilometri tra autostrada e tangenziale attraversando un’ampia porzione di territorio piemontese, ha deciso unilateralmente di riorganizzare l’ufficio Sala Radio, lasciando solo uomo nei momenti di minor traffico a presidiare l’intero tratto. Ciò avverrà in particolare nei mesi estivi. Come hanno denunciato i sindacati, è invece indispensabile avere almeno due operatori: lasciarne uno solo significa che chi resta non può andare al bagno, fare una pausa, a meno di non lasciare scoperta la centrale, con una serie di importantissime funzioni di presidio del traffico.

Stiamo parlando di assistenza alle colonnine Sos, videosorveglianza e relative procedure di chiusura di barriere caselli e svincoli in caso di veicolo contromano, allarmi incendio in galleria.

Il tratto autostradale in questione è la più grande arteria di traffico di Torino, delle province torinesi e dell’intera regione Piemonte. Non si può trascurare la sicurezza per un po’ di risparmio. Per questo ho deciso di interpellare il Ministero dei Trasporti. Credo che sia necessario intervenire urgentemente, prima che sia troppo tardi”. Così in una nota la deputata torinese Jessica Costanzo (Gruppo Misto). 

Genitori separati, Fdi: “In Piemonte rivoluzione normativa”

“Separati non vuol dire esclusi dalla vita dei propri figli o penalizzati sulle case popolari”, questo il messaggio della battaglia di Fratelli d’Italia. Dalla giunta della Regione Piemonte insieme l’assessore Maurizio Marrone il partito ha dato il via a una rivoluzione normativa volta a sostenere i genitori separati e divorziati.

Entrambe le parti riceveranno comunicazioni congiunte da parte della Regione su tutte le questioni riguardanti i figli minori e nel caso un genitore abbia dovuto lasciare il tetto coniugale, verrà previsto un punteggio aggiuntivo nelle graduatorie per l’edilizia sociale per aiutare i genitori single obbligati al versamento dell’assegno di mantenimento dei figli.

Ad annunciare la notizia sono la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e l’esponente di Fdi a Torino Marco Farina, da anni in prima fila sul tema e promotore della modifica alla norma.

“La Regione promuoverà periodicamente un’adeguata informazione volta a garantire il diritto del minore al mantenimento di un rapporto equilibrato e continuativo con entrambi i genitori – commenta l’onorevole Augusta Montaruli – richiamando la necessità di assicurare la comunicazione congiunta, da parte della Regione, a ciascuno dei genitori sulla situazione e gli interventi riguardanti i figli minori”. La norma, infatti, agisce anche in risposta a specifiche di almeno uno dei genitori, in ogni caso nel rispetto e in coerenza con eventuali provvedimenti adottati dall’autorità giudiziaria. Inoltre, per i coniugi legalmente separati o divorziati che, a seguito di provvedimento dell’autorità giudiziaria, hanno lasciato da non più di un anno la casa coniugale in cui risiedono i figli (anche se di proprietà dei medesimi coniugi o ex coniugi) e sono obbligati al versamento dell’assegno di mantenimento sarà previsto un punteggio aggiuntivo nella graduatoria per l’ottenimento di una casa popolare.

“Ringrazio l’assessore alla Semplificazione Maurizio Marrone che – dopo una serie di incontri sul tema – è stato artefice di queste modifiche normative all’interno della Legge di riordino dell’ordinamento regionale approvata in giunta” così commenta Marco Farina. “È una grande vittoria per tutti i genitori separati, che da anni lottano e chiedono pari diritti – Continua –  Grazie anche Ricotta Michele, Presidente Associazione Papà Separati Torino OdV per il contributo e l’impegno”.

Allasia risponde a De Bonis: “I musei vanno aperti e non chiusi, basta denigrare il Museo Lombroso”

I musei vanno aperti e non chiusi.

Il presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia risponde al senatore De Bonis che continua a denigrare il Museo Lombroso chiedendone la chiusura senza neppure averlo mai visitato come da lui stesso dichiarato. Capisco che appartenga al partito del No, che tanti danni e disastri ha creato al nostro Paese, ma le sue dichiarazioni di attacco ai giornali torinesi che li definisce nordisti, rendono l’idea della portata politica del senatore. Torino ha già sperimentato il No con l’attuale amministrazione pentastellata, ritengo che sia giunto il momento del Si, quello dello sviluppo e dell’innovazione. Il Museo di Antropologia criminale deve continuare a restare aperto, la cultura dell’oblio non appartiene alla nostra Città, De Bonis se ne faccia una ragione.

Giachino: “Una terza forza per Torino”

Per fermare il declino della Città e avviarne il rilancio.

 
Nelle aziende si fanno i conti ogni trimestre . Nelle Città li si dovrebbero fare ogni anno o al massimo alla vigilia delle nuove elezioni. A Torino in quasi trent’anni si son Fatti ben 3 Piani decennali senza mai verificarne i risultati . Così che oggi Torino se la passa male e non  solo per il COVID o per gli ultimi cinque anni Grillini.
 
Anche gli ottimisti più sperticati ora sono costretti a dire  che Torino è in declino da 20 anni. Io lo dico dal 2008 ma allora o mi presero in giro perché lo stavo ripetendo in tante sedi o scrollarono le spalle come fecero la Bresso e Chiamparino. 
Così la Amministrazione torinese non corse ai ripari e il declino e’ proseguitò con Fassino e con la APPENDINO. I mesi persi per lo spostamento delle elezioni comunali causa COVID, mentre in Germania e Olanda si è regolarmente votato, hanno accentuato la situazione difficile della Città aggravata dai lunghi Lockdown . 
 
La Fiat venduta ai francesi ha reso felice solo gli azionisti ma , dopo le franche dichiarazioni dell’amministratore delegato di Peugeot, Tavares, secondo il quale i costi negli stabilimenti torinesi sono  alti rispetto a altri , per chi lavora e per Torino la prospettiva non è per niente rassicurante. 
Quando rivedo il mitico GIUSEPPI , con indosso la maglia della FIAT, nel corso della sua visita a Mirafiori , vedo fotografato un sorridente Premier italiano che non aveva assolutamente capito che si era ad una vigilia importante è difficilissima per Torino.
 
Tutti i dati evidenziano che ormai Torino è molto indietro nella classifica delle Città metropolitane  europee sopra il milione e mezzo di abitanti. 41a su 44 e la 42 è Napoli.
 
Eppure in questi ultimi anni e ultimi mesi avete visto interviste ottimistiche sulla economia torinese  da vari economisti e in particolare dal brillante Beppe Russo .
 
Poi non si sa come e perché le analisi cambiano.
 
Beppe Russo viene chiamato a scrivere il programma di Paolo DAMILANO.
L’inizio è nella chiave ottimistica , TORINOBELLISSIMA… 
DAMILANO nell’incontro DUMSE DA FE , il bel gruppo di professionisti coordinato da anni da Piero Gola, dice che quando si voterà la nuova Amministrazione si troverà dentro la ripresa economica post COVID e che Il nuovo Sindaco dovrà diventare l’ambasciatore di Torino nel mondo per invitare i Sindaci e le Comunità estere a visitare la Città del Barocco juvariano e del Barolo. Così a fine Gennaio.
 
Tre mesi dopo la svolta . 
Da qualche giorno è uscito  un manifesto di tutt’altro tenore : a Torino C’È DA FARE. Lunedì scoro in un webinar sul Piano della Città Metropolitana , Beppe RUSSO , che forse nel frattempo ha letto meglio i dati ISTAT , esordisce dicendo che Torino è in declino da 20 anni e prosegue dicendo che per rilanciare la Città bisognerà puntare solo sulle aziende che ce la faranno a stare in piedi.In una azienda privata gli azionisti di fronte a una inversione simile sarebbero molto ma molto  sconcertati .
 
Ma mentre un tecnico può permettersi di dire cose “tranchan”, il Sindaco giura sulla Costituzione che all’articolo 1 dice che la Repubblica Italiana  è fondata sul lavoro non sul fallimento delle aziende in difficoltà o sulla selezione darwinaina tra Le aziende .
 
Per i partiti l’unica cosa che conta ,come diceva Boniperti è vincere,  mentre per i torinesi l’unica cosa che conta è che la Città fermi il declino e si dia un programma di rilancio economico e sociale. Anche perché ora abbiamo scoperto che nei 18 mesi del Governo giallorosso, con il Ministero delle Infrastrutture in mano al PD, la TAV è stata ferma e ora il nuovo Ministro GIOVANNINI vuole discutere con il territorio il progetto della tratta italiana. 
 
Cosicché i torinesi il 10 Ottobre avranno  di fronte le due forze maggiori , una , il PD, che ha portato Torino al declino e viene dall’aver bloccato la TAV, l’altra , Paolo DAMILANO che aveva sbagliato il compito e lo sta correggendo , e una terza forza come la Lista Civica SITAV SILAVORO che il declino di Torino invece lo ha visto per prima e per tempo e che in questi anni pur senza avere incarichi istituzionali ha portato a Torino la Autorità dei Trasporti e ha lanciato e guidato la battaglia per la TAV.
 
Insomma questa volta il tertium esiste, ed è un tertium che ha una VISION e un programma per lanciare Torino nella sua terza fase , dopo il rilancio impresso nel 1865, dopo aver perso la Capitale, dal Marchese di Rora’, nel secondo dopoguerra con la ricostruzione e la lunga fase della Città Capitale dell’auto , dopo  il 2021 con il rilancio verso la Città della Innovazione e della Mobilità del futuro.
 
Mino Giachino 
SiTAV SILAVORO per Torino