POLITICA- Pagina 333

Gallo-Rossi, Pd: troppe incertezze sulla sanità pubblica

Nella mattinata si è tenuta in Commissione Sanità l’illustrazione da parte dell’Assessore Icardi sui conti del comparto sanitario nella nostra Regione.

“Lo scenario che emerge dall’informativa è preoccupante soprattutto per il futuro” commentano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo e il Vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi.

“Il 2021 si chiude in equilibrio – proseguono gli esponenti dem – grazie a misure “una tantum”. Il 2022, invece, fa emergere un quadro negativo pari a circa 300 – 400 milioni di euro dovuto soprattutto al caro energia, alle prime spese Covid e agli adeguamenti contrattuali e in assenza di azioni gestionali legate alle assunzioni del personale e all’abbattimento delle liste d’attesa. Il tutto in uno scenario tutto da chiarire relativamente al fondo sanitario nazionale e al suo riparto”.

“Quello che più preoccupa è il tema dei costi del personale – precisano Gallo e Rossi – Abbiamo più volte sollevato il tema della stabilizzazione di coloro che, assunti durante la pandemia con contratti a tempo determinato, dopo essersi spesi in prima linea contro il Covid, mettendo a rischio continuamente la propria salute, rischiano di perdere il lavoro e di lasciare scoperte strutture sanitarie importanti, impoverendo così sempre più l’offerta sanitaria. I conti si possono tenere in equilibrio certo, ma non a danno dell’offerta della sanità pubblica. Serve un’azione congiunta delle regioni e del governo per la stabilizzazione dei precari e per un piano straordinario di assunzioni”.

“Sui conti 2022 – concludono i Consiglieri – torneremo presto a chiedere i dettagli a partire dalla chiusura del primo trimestre delle ASL”.

Ecco il Comitato referendario del Partito Radicale per la Giustizia Giusta

Nasce il Comitato del Partito Radicale a sostegno dei Referendum Giustizia per il Piemonte.

È un Comitato trasversale per appartenenze e ne fanno parte oltre a Mario Barbaro (componente della Segreteria del Partito Radicale) e a Sergio Rovasio (Presidente dell’Associazione Marco Pannella di Torino) importanti personalità piemontesi del mondo della politica e della società civile.
Tra questi: il Prof. Pier Franco Quaglieni, Angelo Pezzana, l’ Avv. Luigi Florio, l’Avv. Davide Mosso e l’Avv. Gianluca Pescatori, Alberto Nigra (già deputato della XIV legislatura), Davide Ricca (Ex Presidente della Circoscrizione 8 di Torino), Claudio Desirò (Resp. Organizzazione Area Metropolitana di Torino Bellissima), l’Avv. Alberto Del Noce (Membro del Direttivo Regionale di Buona Destra Piemonte), Anna Cerruti (Energie PER l’Italia Piemonte), Caterina Simiand, Edoardo Massimo Fiammotto della Scuola di Liberalismo.

Anche se al momento una data per il voto non è stata ancora definita gli italiani voteranno per 5 Referendum sulla Giustizia (al sito www.referendumgiustiziagiusta.it l’elenco dei quesiti: il quesito sulla Responsabilità Diretta dei Magistrati non è stato ammesso) e il Comitato si pone l’obiettivo di intraprendere l’iniziativa nel territorio Piemontese verso il cammino per una profonda Riforma della Giustizia da tanti anni attesa nel nostro Paese.

Sabato 2 aprile a partire dalle ore 10 e fino alle 13 ci sarà il primo tavolo informativo nel luogo storico dei militanti del Partito Radicale, Piazza Castello ang. Via Roma a Torino.

Prc e il problema di personale della sanità regionale

DEAMBROGIO segretario regionale PRC-SE Piemonte e VdA: IL PROBLEMA DELLA MANCANZA DI PERSONALE NELLA SANITÀ PIEMONTESE NON SI RISOLVE SENZA RISORSE E SENZA PROGRAMMAZIONE

Negli scorsi giorni le associazioni sindacali hanno manifestato per attirare l’attenzione pubblica sul problema della mancanza di personale all’interno del sistema salute del Piemonte. In merito a tale vicenda Alberto Deambrogio, segretario regionale Rifondazione Comunista, ha dichiarato: «L’azione sindacale è stata quanto mai opportuna a fronte di una vera emergenza: sono migliaia le posizioni da stabilizzare o da ricoprire nei prossimi anni. Io temo, però, che da Cirio e Icardi non arriveranno risposte all’altezza. Se è vero che il Piemonte potrà usare i circa 30 milioni di quota parte di un fondo governativo recentemente messo a disposizione, appare immediata l’inadeguatezza della cifra. Bisogna tornare a dire con forza che il tetto di spesa per il personale è fermo da 20 anni e va sbloccato per poter arruolare nuovo personale».

«Cirio si prepara a traccheggiare – continua Deambrogio – con la scusa dello slittamento a fine maggio del bilancio di previsione, cercherà di nascondere o minimizzare pure il deficit sanitario prendendo tempo. D’altro canto la strategia tesa a rimandare è tipica del governo regionale. Del nuovo Piano Socio Sanitario si sono perse le tracce proprio nel momento in cui la programmazione potrebbe dare una mano anche nel settore del personale così carente. Si tratterebbe di intervenire nel merito indirizzando lo sviluppo delle risorse umane, definendo una ripartizione dei compiti in base alle figure professionali (i cosiddetti skill mix)».

«Occorre utilizzare al meglio le professioni non mediche – continua ancora Deambrogio – per riservare a medici e infermieri solo l’assistenza diretta delle persone. C’è un bisogno estremo di un governo che sia in grado di darsi obiettivi anche a medio termine, per evitare che anche nuovi arruolamenti di personale non vadano a buon fine. Penso, per fare un esempio, alla figura dell’infermiere di comunità: in quale organizzazione del lavoro lo si vuole inserire? Quale idea di Casa di Comunità si sta realizzando? Quali contratti si stanno mandando avanti con i medici per portarli verso la medicina di gruppo? Noi chiediamo a Cirio e Icardi non solo mantenimento e incremento della spesa per arruolare nuovo personale, ma anche pratiche organizzative per farlo lavorare meglio».

«In ogni caso – conclude Deambrogio – voglio sottolineare una connessione che deve diventare sempre più chiara a tutti: se si spende di più per il bilancio militare, difficilmente potranno arrivare nuove risorse per il personale sanitario, anche in Piemonte. Questo ahinoi, non è uno slogan pacifista, è la realtà che sempre di più si tocca con mano».

 

Profughi, Pd: minori, no a replica degli orfanotrofi

CANALIS E CAMARDA 

Caucino garantisca sul lungo periodo accoglienze a misura di bambino.

Nell’apprendere della volontà dell’Assessore regionale Caucino di allestire una mega struttura residenziale per minori a Cascina Torta in Strada del Drosso, tra Torino e Beinasco, ci preme sottolineare che la normativa regionale, statale ed europea non consente accoglienze di 120-150 minori nella stessa struttura. Si tratterebbe di un ritorno agli orfanotrofi, che in Europa abbiamo per fortuna consegnato alla storia.
Dimensioni così grandi non sono adatte ad un’accoglienza per minori.

Si può comprendere che per motivi logistici, legati alla scarsa presenza di operatori di lingua ucraina, sia necessario accogliere temporaneamente gruppi di alcune decine di minori senza dividerli, ma è urgente garantire la programmazione di un’accoglienza in strutture più adeguate e a misura di bambino, di massimo 12 minori, che siano premessa di un rientro in patria.

I paesi dell’est Europa avevano una triste tradizione di istituzionalizzazione dei minori, che non deve essere in nessun modo replicata in Italia e in Piemonte, dove invece prevale la tradizione dell’accoglienza in piccoli numeri in famiglie affidatarie.
L’enorme struttura di Cascina Torta può essere solo una prima accoglienza temporanea. Su questo auspichiamo dall’Assessore pronte rassicurazioni.

Monica CANALIS – vice segretaria Pd Piemonte e consigliera regionale
Vincenzo CAMARDA – presidente Commissione sanità e servizi sociali Comune di Torino e vice presidente Anci Piemonte

La politica estera decisiva per le coalizioni

Com’era facile prevedere e pensare, la politica estera è destinata a ritornare decisiva e determinante per la costruzione delle future alleanze e coalizioni politiche. Anche e soprattutto nel nostro paese. Certo, arriviamo da una stagione dove la definizione delle alleanze era dettata dai dogmi del populismo e dell’antipolitica. E, di conseguenza, tutto ciò che è stato costruito, pianificato e gestito in questi ultimi anni è stato il frutto di una deriva politica dove proprio la politica estera è stata sacrificata sull’altare nel “nulla della politica”, per dirla con Mino Martinazzoli. E i risultati concreti li abbiamo registrati non solo prendendo atto della fragilità delle coalizioni nate dopo il risultato elettorale del marzo 2018 ma anche, e soprattutto, dalla sostanziale assenza di un progetto politico che fosse capace di orientare e condizionare il ruolo dell’Italia nello scacchiere europeo ed internazionale. E i comportamenti concreti e specifici dei due partiti che in questi hanno dominato e caratterizzato la politica italiana è emerso in tutta la sua contraddizione in questo drammatico conflitto bellico. È appena sufficiente osservare ciò che capita all’interno dei 5 stelle per rendersene conto. La bilancia oscilla tra l’antica amicizia con la Russia di Putin, sbandierata e urlata in più occasioni e il solito comportamento, ormai quasi scontato, trasformistico ed opportunistico di chi, all’interno di quel soggetto politico, ricopre ruoli di governo. Insomma, sulla politica estera manca una bussola. Ovvero, manca la bussola che permette ad un partito di indicare una strada e al paese una direttrice di marcia coerente e credibile. La stessa cosa la si può evincere guardando la strategia della Lega salviniana. Dal sovranismo e dalla profonda amicizia politica con l’autocrate russo ad una politica della pace che assomiglia più agli ultimi sussulti del pacifismo nostrano che non ad una reale ed autentica politica estera fatta di alleanze, accordi, mediazioni e costruzione di rapporti all’insegna di una politica estera credibile, coerente e possibilmente anche seria. Cioè non sottoposta a continui sbandamenti e a repentini cambi di orizzonte dettati, il più delle volte, solo e soltanto dai sondaggi. Anche perchè se c’è un settore che non può essere sottoposto alle leggi dei sondaggi d’opinione questo è proprio il comparto della “politica estera”. Ma, del resto, e al netto del cambiamento profondo dell’epoca storica in cui viviamo rispetto al passato, anche solo recente, vi immaginate i grandi statisti del passato che hanno ricoperto l’incarico di Ministro degli Esteri nel corso degli anni sottoporre la propria politica estera ai sondaggi di opinione? O i grandi partiti del passato che potessero governare senza un chiaro indirizzo di politica estera?. Quella era, come tutti sappiamo, la stella polare che condizionava e caratterizzava quei partiti popolari e di massa. E, di conseguenza, la politica di un intero paese.
Ecco perchè, anche e soprattutto in vista delle prossime elezioni politiche, è altresì indispensabile e necessario individuare nella politica estera l’elemento decisivo capace di qualificare un progetto politico e un programma di governo. Se il tempo di un ridicolo populismo e di un grottesco sovranismo è giunto al capolinea, adesso lo si deve dimostrare con i fatti e non più con il battutismo televisivo o i tweet da tastiera. Governare, soprattutto dopo questa drammatica guerra, è altra cosa. Servono partiti veri e leader capaci e riconosciuti. “L’uno vale uno” può essere tranquillamente archiviato e rispedito al mittente.

Giorgio Merlo

Coordinamento Consiglieri regionali Ali: “Appello al Ministro Speranza

“Per una sanità pubblica più forte e moderna”

Per il Piemonte interviene il Presidente del Gruppo Pd Raffaele Gallo

25 marzo 2022 – Si è riunito a Firenze,il Coordinamento dei Consigli regionali di Ali (Lega delle Autonomie Locali). Per il Piemonte è intervenuto il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“L’Assemblea annuale di Ali è stata l’occasione per affrontare il tema delicato e di fondamentale importanza della sanità nelle nostre Regioni, con particolare riguardo alle difficoltà che persistono nelle aree interne e nei piccoli Comuni, a partire dalla carenza dei medici di base e di personale sanitario. La proposta lanciata dal Presidente nazionale di Ali Matteo Ricci di istituire nei territori lo psicologo di base va nella giusta direzione”. Così Micaela Fanelli, Vicepresidente nazionale Ali e Responsabile del Coordinamento dei Consiglieri Regionali Ali.

“Tante sono le sfide che ci attendono – ha precisato il Presidente del Gruppo PD in Consiglio regionale Raffaele Gallo – e che non possiamo permetterci di perdere: stabilizzazione e incremento del personale che deve essere formato, correttamente retribuito e messo nelle condizioni di poter svolgere il proprio lavoro nel modo migliore, abbattimento delle liste di attesa che potrà essere ottenuto soltanto attraverso il potenziamento degli organici, ospedali più efficienti e meglio organizzati per un’offerta sanitaria territoriale più attenta, maggiore attenzione alla prevenzione, più investimenti nelle professioni sanitarie e nell’innovazione tecnologica in medicina. La pandemia ci ha mostrato l’importanza del nostro sistema sanitario e la necessità di continuare a investire su un sistema sanitario pubblico, universale e accessibile a tutti, che deve essere adeguato, tuttavia, alle nuove condizioni”.

La pandemia da Covid19 ha evidenziato la necessità di potenziare e adeguare alle richieste che provengono dalla società il comparto sanitario. Non sarà possibile cogliere appieno tutte le opportunità che il PNRR fornirà senza prevedere una corposa integrazione di professionalità tecniche e amministrative qualificate, che rinforzino le strutture di ASL e ASO. Perché questi obiettivi possano essere raggiunti, il Coordinamento dei Consiglieri regionali Ali fa appello al Ministro della Sanità Roberto Speranza e al Governo perché attraverso un rafforzamento del finanziamento nazionale la sanità pubblica possa essere rilanciata e potenziata.

Il Coordinamento porterà avanti nei prossimi mesi azioni e proposte di legge coordinate tra i vari livelli di governo, con particolare attenzione ai temi e ai lavori della Conferenza delle Regioni, per mettere a rete amministratori e comunità. Sono tante le sfide che abbiamo davanti, non solo in ambito sanitario, sulla transizione energetica ad esempio lanceremo azioni comuni e coordinate per una massima attenzione al consumo del suolo e sfruttamento intensivo delle nostre terre per scorretto utilizzo di fonti energetiche. La transazione energetica richiede di raccogliere le sfide in modo sostenibile.

 

Montaruli (Fdi): proposta utero in affitto reato universale”

“Il Parlamento deve legiferare come dice il Sindaco Lo Russo: la proposta e’ quella dell’utero in affitto reato universale di Giorgia Meloni. Serve approvarla al più presto per difendere il diritto dei minori ad avere una mamma e un papà e dare garanzie certe da chi è vittima di un capriccio degli adulti che fuggono dalla legge nazionale e con un atto illegittimo tornano in Italia cercando di ricevere quel riconoscimento che Appendino prima e Lo Russo dopo hanno cercato ideologicamente di dare. Ancora aspettiamo le scuse verso la città per il caos in cui e’ stata gettata. Finalmente grazie al Prefetto e’ emersa la verità ma ora bisogna recuperare, il Parlamento si occupi di approvare dunque la legge Meloni” commenta il deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli.

Radicali: firme in piazza per “Putin all’Aja”

De Grazia e Pizzini: chiediamo a sindaco Lo Russo e ai sindaci del Piemonte di firmare la nostra petizione; chiediamo al premier Draghi e al ministro Di Maio di revocare subito le 30 onorificenze della Repubblica Italiana concesse a uomini di Putin a partire dal 2014″

Riceviamo e pubblichiamo

Domenica 27 marzo, dalle ore 11:00 alle ore 13:00, l’Associazione radicale Adelaide Aglietta e il Gruppo +Europa Torino terranno un banchetto di raccolta firme (Torino, Via Garibaldi angolo Via San Dalmazzo) sulla petizione popolare “Putin all’Aja” (https://radicali.it/putin-allaja/), per l’incriminazione di Vladimir Putin da parte della Corte Penale Internazionale (CPI) dell’Aja per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.

Saranno presenti al banchetto Patrizia De Grazia (coordinatrice Associazione Aglietta) e Beatrice Pizzini (coordinatrice +Europa TO Metropolitana), che hanno dichiarato:
“Ogni giorno che passa si allunga l’elenco dei crimini commessi dai militari russi in Ucraina: bombardamenti indiscriminati sui civili, deportazioni di massa, saccheggi, stupri, esecuzioni sommarie. Tutto questo non deve annichilirci ma deve spingere tutti i cittadini europei a sostenere il lavoro, già avviato, della Corte Penale Internazionale dell’Aja, sulla falsariga della mobilitazione promossa dal Partito Radicale 24 anni fa, per l’incriminazione del dittatore serbo Slobodan Milosevic.
Tutti i sindaci italiani hanno ricevuto una richiesta ufficiale di Radicali Italiani di adesione alla petizione popolare (vedi primo link in calce)). Chiediamo al sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, e a tutti i sindaci piemontesi di firmare la petizione, di diffonderne la conoscenza presso i propri cittadini, di mobilitarsi per il raggiungimento di un obiettivo fondamentale, perrchè non c’è, non ci sarà pace senza giustizia.
Chiediamo, infine, al premier Draghi e al ministro Di Maio di revocare al più presto le 30 onorificenze concesse dal Presidente Mattarella a uomini del regime di Putin dal 2014 (prima aggressione della Russia all’Ucraina) ad oggi. Sappiamo che il ministro Di Maio ha creato una commissione ad hoc per procedere alla revoca delle onorificenze. Per agevolare ed accelerare il lavoro della commissione, pubblichiamo nuovamente l’elenco alfabetico e cronologico delle onorificenze, frutto del lavoro di ricerca del militante radicale Giulio Manfredi.

Elenco aggiornato delle onoreficenze;
https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2022/03/elenco-onorificenze-a-russi-in-ordine-cronologico-e-alfabetico.pdf

https://radicali.it/wp-content/uploads/2022/03/Per-il-sindaco_-appello-Putin-allAja-1.pdf

Cambia la politica ma ritorna il trasformismo?

Dunque, la scenario politico italiano è destinato a cambiare profondamente. Lo sappiamo tutti. Piaccia o non piaccia così è e così sarà in vista dei prossimi appuntamenti politici ed elettorali. Tutti noi sappiamo che, con il tramonto definitivo del populismo da un lato e del sovranismo dall’altro, alcuni partiti sono costretti a ridefinire profondamente la propria identità – si fa per dire – , il proprio profilo e lo stesso progetto politico in modo radicale, se non addirittura alternativo, rispetto a quello che sono stati sino ad oggi. Del resto, le storiche parole d’ordine dei 5 stelle e della Lega salviniana sono già state depositate nei cassetti da tempo e tutto quello che hanno predicato, urlato, giurato e spergiurato per anni è già stato semplicemente archiviato e pubblicamente rinnegato. Con la speranza che i cittadini/elettori siano talmente rincoglioniti e gonzi da dimenticare del tutto il passato e credere fedelmente alle nuove panzanate che saranno dispensate nel futuro. Al riguardo, il più comico tra tutti, fra questi, è indubbiamente l’attuale Ministro degli Esteri che, per citare un famoso slogan di Carlo Donat-Cattin pronunciato a metà degli anni ‘80 e rivolto ad alcuni suoi avversari politici dentro e fuori il suo partito, diceva che “questi sono capaci, capacissimi, capaci di tutto”. Ecco, possono realmente fare di tutto. Russofoni o atlantisti, terzomondisti o populisti, manettari o garantisti, clericali o laicisti, conservatori o riformisti. Detto in parole povere, possono realmente fare tutto e il contrario di tutto. Come è puntualmente capitato in questi ultimi mesi. Ma ve li ricordate, per fare un solo esempio, gli insulti, le contumelie, gli attacchi personali, le diffamazioni e le semi diffamazioni che venivano scagliati come sassi quotidianamente contro gli avversari politici del momento – cioè praticamente quasi tutti – in nome dell’anti casta, della rivoluzione democratica, della novità e dei “portavoce” del paese da moltissimi esponenti pentastellati oggi tranquillamente seduti al Governo e nelle aule parlamentari con tanto di macchine blu, prebende, privilegi, stipendi stellari e classici atteggiamenti da casta consumata e riconosciuta? Ma tant’è.
Ora, però, ed è l’elemento su cui vorrei richiamare l’attenzione di questa breve riflessione, il dato politico centrale è che con questi personaggi e con questi partiti, il trasformismo – simbolo del decadimento politico, culturale, programmatico, etico e morale nel nostro paese – non solo viene sconfitto ma, al contrario, addirittura esaltato e quasi istituzionalizzato. Il trasformismo, cioè, diventa la cifra distintiva e la carta di identità di questi partiti e di questi cosiddetti leader politici. Ovvero, il cambiamento delle posizioni politiche è più rapido del cambiamento delle stagioni meteorologiche. Per questo motivo è giunto il momento di invertire la rotta. Devono scendere in campo, cioè, tutti coloro che non fanno del trasformismo, dell’opportunismo e della sola ed esclusiva ricerca del potere personale la propria ragion d’essere nella politica italiana. Perchè, altrimenti, come ovvio e scontato, il “dopo” rischia di essere peggio del “prima”. Ieri gli insulti, le diffamazioni, le calunnie e gli attacchi personali conditi da anti politica, demagogia, qualunquismo e populismo. Oggi solo trasformismo, opportunismo, furbizie e ricerca esclusiva del potere. A qualunque costo e con qualsiasi mezzo. La politica italiana non si merita tuto ciò. Si deve, adesso, veramente voltare pagina.

Giorgio Merlo

Regione, legge elettorale: i criteri del Pd

Giovedì 24 marzo si è tenuta presso la sede del Pd una riunione tra lla segreteria regionale, i segretari provinciali, i Consiglieri regionali, una rappresentanza della Conferenza delle democratiche e alcuni docenti di diritto. Il tema dell’incontro è stato la riforma della legge elettorale in Piemonte ed è servito a mettere in ordine le priorità condivise dal Pd per migliorare la qualità della rappresentanza nella nostra Regione.

Tre sono i criteri a cui qualsiasi riforma dovrà rifarsi:

1) La parità di genere: un Consiglio regionale che è fatto per più di 2/3 di uomini è fuori dalla storia per risolvere questo problema, se non ci penserà la Regione a dotarsi della doppia preferenza, se ne occuperà lo Stato d’imperio.  E’, comunque, auspicabile che la doppia preferenza sia introdotta dal Consiglio regionale nell’ambito di una più complessiva riforma elettorale che contemperi anche altri criteri importanti.

2) La rappresentanza territoriale: devono essere trovate forme attraverso le quali tutti i territori siano equamente rappresentati.

3) L’abolizione del listino: i 10 Consiglieri, eletti con premio di maggioranza secondo la legge elettorale, attuale verrebbero redistribuiti sui collegi delle preferenze, diluendo la competizione, aumentando la rappresentatività territoriale e offrendo maggiori possibilità.

La legge elettorale non è materia su cui si possano fare prove di forza. Si tratta di un tema sul quale deve cercato l’accordo più ampio possibile tra tutte le forze politiche e siamo certi che, facendo valere il buon senso, sarà possibile giungere ad una riforma condivisa. Il Pd è a disposizione.

Paolo Furia – Segretario regionale Pd Piemonte

Raffaele Gallo – Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale