Il consigliere regionale Alberto AVETTA chiede alla Regione Piemonte di accogliere l’appello del Comune di Ivrea
«La Regione Piemonte deve farsi carico dell’allarme lanciato dal Consiglio comunale di Ivrea, che, con un Ordine del giorno, ha avanzato la richiesta di rinunciare all’impattante progetto di ampliamento del tunnel ferroviario di Ivrea, necessario ai fini della elettrificazione del tratto Ivrea-Aosta della linea ferroviaria Torino-Aosta. Esistono soluzioni tecniche di trazione dei convogli totalmente elettriche, che procedono con alimentazione a batteria in tratti particolarmente complessi da elettrificare, con il doppio vantaggio di limitare i disagi all’utenza e ai cittadini, comprimendo i tempi di intervento, e di contenere i costi dell’opera, evitando la spesa di elettrificazione nei tratti particolarmente complessi da realizzare sotto il profilo tecnico. Pertanto, la Regione Piemonte deve farsene carico, chiedendo che siano approfondite tutte le soluzioni tecniche alternative. La Regione attivi uno specifico tavolo di coordinamento con RFI, Trenitalia e Ivrea». Lo afferma il vice Presidente della Commissione Trasporti e consigliere regionale del Pd Alberto AVETTA, che ha presentato anche un’Interrogazione.
«L’elettrificazione della Ivrea-Aosta è un’opera molto importante, anche perché consentirà di eliminare il passaggio delle motrici diesel, ma intervenire sul tunnel di Ivrea significa stravolgere il traffico cittadino per molto tempo pregiudicando il Lungo Dora eporediese, uno degli scorci più spettacolari in Canavese. Oggi esistono treni di nuova generazione che possono percorrere quella breve tratta (circa 1,15 km) senza alimentazione elettrica esterna. Pertanto, la Regione Piemonte dovrebbe approfondire questa possibilità tecnica, cominciando anche ad affrontare questioni da tempo cruciali, come quella del raddoppio selettivo del binario Chivasso-Ivrea e la previsione di corse aggiuntive tra Torino e Ivrea negli orari di punta».
Merlo: “Centro, ora può partire. Finalmente”
“Dopo l’accordo – di potere, come ovvio – tra Letta e Calenda finalmente può decollare un polo di
Centro distinto e distante dalle due coalizioni in campo. Un polo, cioè, con un serio programma di
governo, con una cultura politica definita e con una serietà degli stessi comportamenti politici.
Un’area di Centro che nel nostro paese manca da troppo tempo e dove può riconoscersi un vasto
elettorato da tempo senza una vera rappresentanza politica, culturale ed organizzativa.
Un’area di Centro che, pur senza fare confronti storici con il passato, ricorda l’esperienza che fu
messa in campo da Mino Martinazzoli nel lontano 1994 con il suo Ppi e che fu poi decisivo per il
futuro politico e democratico del nostro paese.
Un’area di Centro, dunque, che può risultare decisiva ancora oggi di fronte a due coalizioni che
hanno il solo obiettivo di delegittimarsi a vicenda senza un vero programma di governo”.
Giorgio Merlo, Presidente Nazionale ‘Noi Di centro-Mastella’
DA PALAZZO CIVICO
Fino al 1981 è stata la sede dell’Opera Pia Reynero, poi il degrado con l’occupazione abusiva del centro sociale Askatasuna nel 1995.
Il triste destino dello stabile di corso Regina Margherita 47 e che secondo Askatasuna sarebbe dovuto diventare punto di contatto con il quartiere.
Dietro l’occupazione non c’è stato nessun tentativo di legalizzazione e le varie Amministrazioni comunali che si sono succedute, hanno sempre adottato la politica della “tolleranza dell’illegalità”, nascondendosi dietro la scusa che il contenimento del fenomeno, avrebbe evitato l’esplosione di conflitti e tensioni.
Un atteggiamento che ha favorito attività illegali di vario genere e una forma di “usucapione” da parte degli occupanti.
“Personalmente ritengo – esordisce il consigliere Giuseppe Iannò – che sia necessario uno sgombero immediato e l’Amministrazione deve sollecitare e fare pressione al Tavolo della sicurezza affinchè tutto avvenga nel minor tempo possibile. In questi anni il centro sinistra ha scaricato le proprie responsabilità facendo tanta demagogia. Al contempo esprimo la mia massima solidarietà alle Forze dell’ordine, che in questi anni hanno svolto un impegno costante nell’attività di monitoraggio e contenimento della violenza”.
“Presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per chiedere se la mancata denuncia di occupazione dell’immobile comunale sito in C.so Regina Margherita 47, che da 26 anni ospita il Centro sociale Askatasuna, possa rappresentare un danno erariale per il Comune di Torino” a dichiararlo sono la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e l’assessore della Regione Piemonte Maurizio Marrone, che proseguono: “Alla richiesta formale di accesso agli atti di FDI sulla denuncia/querela dell’amministrazione comunale relativa all’occupazione abusiva/invasione dell’immobile di proprietà comunale sito in Torino, corso Regina Margherita 47, gli uffici comunali hanno infatti risposto che “da verifiche effettuate presso i nostri uffici e presso l’Avvocatura comunale, non risulta la documentazione richiesta”. Abbiamo fatto quanto potevamo per sensibilizzare la giunta Lo Russo a rimediare a tanti anni di ingiustificato immobilismo, ma le violenze antagoniste continuano, soprattutto in Val Susa, i sindacati di polizia restano inascoltati e da palazzo civico tutto tace: errare è umano, perseverare diabolico. Ora saranno i giudici a stabilire se il comportamento da parte dell’amministrazione comunale sia stato normale o meno. Da parte nostra resta la valutazione politica: è inaccettabile che in 26 anni di occupazione abusiva le giunte di centrosinistra e pentastellate non abbiano mai provveduto a formalizzare una denuncia-querela contro l’invasione dell’immobile comunale, trasformato impunemente dagli antagonisti in centro sociale occupato e base per tante violenze politiche. Uno spazio strappato all’utilizzo dei cittadini torinesi, del quale qualcuno dovrà rendere conto”.
“È inammissibile che venga messa a repentaglio la vita di agenti delle Forze dell’ordine impegnati per la sicurezza dei cantieri Tav. Con la Val Susa, i cittadini, le istituzioni e le comunità locali, sono in atto da tempo un confronto ed un dialogo costruttivo che non verranno messi in discussione dalle azioni violente di pochi teppisti irresponsabili”: è quanto dichiara Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio, sugli scontri odierni nei cantieri della Torino – Lione.
“Quanto successo ieri a San Didero è semplicemente vergognoso. Si cambi il passo, si cambino le regole d’ingaggio: ogni anno è violenza annunciata, dal momento che il Festival dell’Altafelicità, che andrebbe vietato, si conclude puntualmente con un violento attacco al cantiere. Atti criminali come quelli visti ieri non devono più accadere. Rinnovo la mia solidarietà e vicinanza agli operatori delle Forze dell’Ordine feriti sul campo e vi unisco il mio ringraziamento per l’opera di difesa della legalità e della libertà del lavoro che assolvono quotidianamente”.
Così la senatrice piemontese della Lega Marzia Casolati.
“Sono circa 7,6 milioni di euro, quelli destinati grazie all’impegno e al lavoro del ministro per le Disabilità, Erika Stefani, per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione degli alunni con disabilità. Siamo orgogliosi di questo impegno, e delle politiche attuate dalla Lega al governo: ancora una volta dimostriamo con i fatti il nostro impegno a non lasciare indietro nessuno, soprattutto i giovani con disabilità, e le loro famiglie, che vanno sostenute con ogni risorsa possibile”. Lo dichiara il capogruppo della Lega Riccardo Molinari, coordinatore della Lega in Piemonte.
“Della semplificazione urbanistica di Marin è rimasto solo qualche calcinaccio, il Governo non si è limitato a impugnare la norma che abbiamo tanto contestato, l’ha letteralmente demolita: i rilievi riguardano ben 19 articoli – 3, 5, 7, 8, 10, 11, 13, 14, 16, 18, 19, 20, 21, 34, 36, 40, 41, 47 e 48 – che, secondo il Governo, intervenendo indiscriminatamente sulla disciplina urbanistica ed edilizia regionale vigente determinano la violazione di norme statali nonché degli articoli 117, 9 e 32 della Costituzione, che riconoscono quali valori imprescindibili della Repubblica, rispettivamente, la tutela dell’ambiente e del paesaggio e quella della salute, e infine del principio di ragionevolezza di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione. La sciagurata Lega, capitanata dal corsaro Marin, con il silenzio assenso di ‘Tele Cirio’ ci ha inchiodati tredici mesi in commissione e tre mesi in aula per produrre una (fuori)legge che ci è sempre apparsa una totale deregulation, in contrasto con ogni tipo di logica che non fosse quella del ‘fai cosa vuoi e dove vuoi'” – cosi Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Regione.
“Marin e i suoi compari volevano ricostruire edifici non più esistenti o rendere abitabili vani la cui altezza minima li avrebbe resi del tutto insalubri, un’idea di urbanistica superata già nel 1942 o anche prima. I regolamenti edilizi comunali avevano in molti casi già introdotto un obbligo generalizzato di licenza edilizia persino prima della legge n. 1150 del 1942, ma forse Marin non lo sapeva. La deroga sistematica e generalizzata agli strumenti urbanistici, si legge nelle motivazioni dell’impugnativa, comporta la violazione dei principi concernenti la generale necessità di pianificazione del territorio e il rispetto degli standard urbanistici, ma non solo: la scelta della Regione di assumere iniziative unilaterali e reiterate, al di fuori del percorso di collaborazione già proficuamente concluso con lo Stato mediante l’approvazione del Piano paesaggistico del 2017, si pone in contrasto anche con il principio di leale collaborazione che impone alle parti che sottoscrivono un accordo ufficiale in una sede istituzionale di tener fede a un impegno assunto. Queste parole sono una vergogna per la nostra Regione: come nell’edilizia, se le fondamenta sono mal costruite, le misure sbagliate e i materiali scadenti, crolla tutto” – conclude Grimaldi.