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“Il Ministro Crosetto forse ha scordato l’indirizzo mail della Commissione Bilancio (com_bilancio@camera.it). Gliela reinoltro gentilmente insieme alla mia personale, così potrà inviarci il testo corretto della finanziaria, perché far studiare i parlamentari su bozze di contrabbando e tweet non è esattamente serio” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, commentando le parole di Guido Crosetto.
“Se si mette come direttore artistico di Torino film festival Steve Della Casa il risultato è questo:
‘consonanza ideale’ con chi attacca ogni giorno operai e polizia e ulula pure alla repressione dello Stato dimenticando che è proiettato grazie al contributo pubblico”. Lo scrive su Twitter il Sottosegretario all’Università e alla ricerca e deputato di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli. Il direttore artistico del Tff, che ha inserito nella rassegna cinematografica anche una pellicola su Lotta Continua, di cui era militante negli anni 70, venne condannato nell’ambito della drammatica vicenda del rogo del bar l’Angelo Azzurro di via Po.
Il Pd chiede di calendarizzare la Pdl sostenuta dalla Rete Città x le Donne
«Il gruppo del Partito democratico quest’oggi ha chiesto al Presidente Allasia di calendarizzare la proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta dalla Rete Città x le Donne e con la quale si chiede l’introduzione della doppia preferenza e liste paritarie per genere ed alternate. Una proposta che condividiamo pienamente. È giunto il tempo di modificare la legge elettorale della Regione Piemonte e di introdurre quelle modifiche di civiltà che sono già state adottate in altre Regioni italiane. Non possiamo accettare che anche questa legislatura si chiuda senza aver rimesso mano alla riscrittura delle regole del gioco alla luce dei principi della parità tra i generi. È un’occasione che non possiamo perdere e siamo certi che anche il centrodestra non abbia nessuna ragione per non accogliere queste importanti novità».
Raffaele GALLO
Capogruppo PD Consiglio Regionale Piemonte
Daniele VALLE
Vicepresidente Consiglio regionale del Piemonte
Popolari, si è aperta una nuova fase politica
In attesa che le numerosissime correnti del Pd si riposizionano in vista della scelta del futuro segretario del partito, assistiamo ad una gamma di divertenti contraddizioni su cui è bene stendere solo un velo pietoso. Un dato su tutti: i due principali candidati alla segreteria del partito – il Presidente e il Vice Presidente della Regione Emilia Romagna – sono entrambi radicalmente “contro le correnti” e, al contempo, tutti i capi correnti e le svariate bande interne del partito sono impegnate di giorno e di notte per decidere su quale candidato orientarsi. E questo perchè, per chi lo avesse dimenticato, il Pd è e sarà un partito imperniato rigorosamente e scientificamente attorno a correnti e gruppi sufficientemente definiti e ben recintati. Chi dice il contrario, a cominciare dai candidati alla segreteria, sa di dire una plateale falsità ed una oggettiva e quasi plastica ipocrisia.
Detto questo, però, è del tutto evidente che ci sono alcune culture politiche storiche che in quel partito ormai sono del tutto evaporate e non hanno più alcun ruolo se non quello di essere presenti e visibili nel momento in cui le varie correnti si spartiscono le candidature nei vari livelli istituzionali. Un dato, questo, che è talmente evidente che non richiede neanche di essere ulteriormente approfondito e commentato.
Ora, per tornare al tema centrale, è abbastanza chiaro che l’area culturale Popolare e cattolico sociale, la stessa tradizione ideale del cattolicesimo politico italiano non hanno più alcun ruolo all’interno di un partito che era decollato per far convergere le migliori culture riformiste e costituzionali in un unico progetto politico. Fallito quel progetto, come ammette la stessa maggioranza dei “fondatori” di quel partito nato nel lontano 2007, è abbastanza chiaro che, per fermarsi all’area Popolare e cattolico sociale, è giunto il momento di intraprendere un nuovo cammino. Una nuova avventura.
E, al riguardo, sono almeno 2 gli elementi costitutivi di questa nuova, ed ennesima, “ripartenza”.
Innanzitutto è necessaria l’unità più ampia possibile dell’area e del mondo Popolare. Almeno di tutti coloro che non rinunciano a giocare un ruolo attivo e protagonistico nella geografia politica italiana. E cioè, quel mondo Popolare presente soprattutto a livello periferico e nelle migliaia di amministrazioni comunali che richiede, oggi più che mai, di una nuova e credibile rappresentanza politica, culturale ed organizzativa. Uno spazio politico che esiste nel nostro paese e che non va più banalmente strumentalizzato o irresponsabilmente emarginato. Per questo è utile un salto di qualità e una nuova assunzione di responsabilità di chi continua a riconoscersi nel filone popolare e cattolico sociale.
In secondo luogo, questa cultura politica può e deve giocare un ruolo attivo e fecondo nell’area politica di un Centro riformista, moderno, innovativo e di governo. Uno spazio politico che oggi è rivendicato da alcuni partiti che, però, difettano di alcuni limiti all’origine. O perchè si tratta di partiti prevalentemente personali e che non riescono, di conseguenza, a dispiegare sino in fondo la pluralità culturale che necessita un Centro autenticamente moderno e ampio o perchè, al contrario, si tratta di forze che sono del tutto marginali se non addirittura irrilevanti ai fini del progetto politico che si vuol perseguire.
Due condizioni che adesso richiedono, anche per il nostro mondo culturale e politico, di aprire una nuova pagina. Perchè, semplicemente, si è aperta una nuova fase politica. Chi pensa di attardarsi sul passato, sui partiti del passato e sulle formule organizzative del passato si avvia inesorabilmente verso un triste ed irreversibile declino. E questo lo si deve fare, comunque sia, con amicizia e senza alcuna polemica personale o di gruppo.
Giorgio Merlo
“ OCCORREREBBE UN ORGANISMO IN PIENA ATTIVITA’”
22 novembre 2022 – “Ho interrogato l’Assessore regionale alla sanità per avere chiarimenti sull’iter costitutivo della Consulta regionale per la Salute mentale, prevista dal Piano d’Azione Regionale per la Salute Mentale 2018. Infatti, Il Consiglio regionale del Piemonte nel gennaio 2019, nella scorsa legislatura, aveva approvato questo Piano che prevedeva, tra le diverse azioni, proprio la costituzione di una Consulta che vedesse la partecipazione degli attori che, nei diversi territori del Piemonte, avessero competenze in questo ambito con lo scopo di segnalare i problemi che riguardano la salute mentale, avanzare proposte di soluzione, rivolgere domande conoscitive. A oggi, nonostante siano trascorsi quasi quattro anni, non risulta che l’organismo sia stato costituito” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.
“Numerose regioni italiane – prosegue Gallo – si sono dotate, nel corso degli anni, di organismi consultivi sul tema della salute mentale a livello locale e Lazio e Emilia Romagna hanno costituito consulte a livello regionale. Recentemente, in Piemonte, sono stati nominati i componenti del Coordinamento Regionale Area Psichiatria, ma tra questi non compaiono le associazioni attive nel mondo della cultura e dello sport, i sindacati, le associazioni di categoria, i rappresentanti del mondo scolastico e universitario, le agenzie formative, le ATC, l’INPS, soggetti che dovranno, invece, essere il punto di forza della Consulta regionale della quale, a oggi, non si hanno notizie. Soltanto attraverso questo organismo e attraverso la partecipazione di tutti si potranno costruire politiche condivise sulla salute mentale, non soltanto dal punto di vista della cura, ma anche per quanto concerne l’approccio culturale che dovrebbe prevenire la stigmatizzazione e il disagio”.
“La risposta dell’Assessore regionale alla sanità mi ha lasciato molto perplesso – spiega Gallo – Infatti, ha affermato che nel prossimo incontro tecnico del Coordinamento Regionale Area Psichiatria, “unico organismo tecnico a supporto della Direzione Sanità”, “da farsi entro il prossimo mese di dicembre, è stato inserito uno specifico punto inerente: supporto alla Direzione regionale nella proposta di un documento contenente indicazioni in merito alla realizzazione della Consulta regionale per la Salute mentale, documento da sottoporre all’attenzione della Direzione regionale Sanità e, di conseguenza, all’Assessore Icardi per le dovute decisioni in merito”. Dal gennaio 2019 sono trascorsi quasi quattro anni e in tutto questo tempo siamo ancora fermi a un documento da esaminare e invece di avere un organismo in attività e al servizio dei pazienti e delle loro famiglie!”.
“Già anni fa, dopo la prima inchiesta avviata nel 2015, avevamo visitato il Carcere di Ivrea e denunciato una situazione esplosiva, che aveva provocato un susseguirsi ininterrotto di aggressioni, rivolte, tentati suicidi, richieste di trasferimento. Una situazione in cui i carcerati lamentavano non solo sovraffollamento, assenza di alternative alla reclusione tout court, ma veri e propri abusi. Oggi scopriamo una nuova inchiesta con 45 funzionari indagati per tortura, falso in atto pubblico e altri reati. Ci aspettiamo che la verità venga al più presto alla luce, se ci sono state gravi violazioni dei diritti umani occorre intervenire subito” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.
“Leggere di una ‘cella liscia’ e di una ‘cella acquario’ riservate alle botte a all’isolamento mi fa rabbrividire” – prosegue Grimaldi. – “Aspettiamo gli esiti dell’inchiesta, ma non smetteremo mai di dire che il nostro grado di civiltà si misura su come trattiamo le persone private della loro libertà. Se i reati ipotizzati fossero confermati sarebbe una ferita per tutta la collettività”.
Silvio Viale e la breccia di porta Pia
Sovraffollamento, attese di ore e medici in fuga dalla struttura di corso Turati a Torino: cosa farà la Giunta in merito? Lo chiederò in Consiglio Regionale con un Question Time.
Il Pronto Soccorso dell’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di Torino – uno dei principali Pronto Soccorso di Torino e del Piemonte – è al collasso: una situazione alla quale si è giunti a causa di diversi fattori: porterò il tema in Aula, con un Question Time che ho presentato. Chiederò quali misure intenda attuare la Giunta Cirio per risolvere le principali criticità: sovraffollamento, lunghe attese e abbandono da parte di un gran numero di medici. Anche in largo Turati si sta verificando una dinamica comune ad altre strutture: il Pronto Soccorso, cioè, tende a funzionare sempre più come un reparto ospedaliero, con pazienti che restano giorni in attesa di essere ricoverati. I pazienti sono aumentati e i posti letto non bastano (nel decennio 2010-2020 sono stati tagliati a livello regionale oltre 2mila posti letto per acuti, 173 in riabilitazione e 440 in lungodegenza). Il numero di sanitari è calato, negli stessi anni, da quasi 60mila a poco più di 55mila unità. I carichi di lavoro delle Centrali Operative stanno seguendo la tendenza opposta, con una media giunta ormai alle mille chiamate giornaliere e picchi di oltre 1.200 (25 luglio 2022). Dati inequivocabili, che fotografano una situazione a danno dei piemontesi: i tempi di ricovero raggiungono spesso, e talvolta superano, i 4 giorni. Il personale, scarso per numero, è sempre più provato e demotivato. Le condizioni di sovraffollamento rendono ulteriormente difficile rispettare i tempi di rivalutazione del paziente in attesa di visita. Sono urgenti interventi strutturali per migliorare le condizioni di lavoro nei Pronto Soccorso: è necessario l’aumento dei posti letto per pazienti ed è cruciale l’assunzione di adeguato personale. Riteniamo che la distribuzione di barelle nei reparti e la riconversione di degenze specialistiche in aree di attesa per i pazienti possano essere solo scelte emergenziali, in caso di improvviso e massiccio iperafflusso, ma non possano certamente rappresentare proposte concrete di gestione quotidiana dell’attesa di ricovero dei pazienti in DEA. In aula interrogherò la Giunta per sapere in che modo si intenda agire per permettere ai Pronto Soccorso del territorio piemontese e in particolare quello del Mauriziano di Torino di garantire ai cittadini un servizio pienamente funzionale ed efficiente.
Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.