POLITICA- Pagina 219

Magliano (Moderati): “Una Culla per la vita in ogni reparto pediatrico”

Ho ottenuto l’inserimento all’ordine del giorno  del Consiglio Regionale del mio atto che chiede più informazione e più capillare presenza sul territorio regionale di queste strutture: le “Culle per la vita”, che sono attualmente cinque soltanto in Piemonte, possono rappresentare – come dimostrano recenti fatti di cronaca – un’alternativa a gesti estremi di disperazione, garantendo alla donna o alla coppia la certezza che in breve tempo il neonato incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura. Eppure, l’informazione sul tema è ancora inadeguata.

Vogliamo un Piemonte nel quale le “Culle per la vita” siano non soltanto oggetto di una campagna di informazione finalmente puntuale e capillare, ma presenti in ogni reparto di Neonatologia e Pediatria del territorio: lo chiedo in Consiglio Regionale del Piemonte con un OdG inserito nell’ordine del giorno della seduta odierna. Se approvato dall’Aula, il mio atto impegnerà la Giunta a programmare sul territorio piemontese una capillare campagna di informazione, che coinvolga anche i Comuni, sulle “Culle per la vita”. Riteniamo infatti fondamentale una piena consapevolezza, da parte delle madri e delle coppie piemontesi, di questa possibilità. La presenza di una “Culla per la vita” in ogni reparto di Neonatologia e Pediatria piemontese, secondo punto dell’impegnativa del nostro atto, sarebbe ideale affinché a tutte le mamme piemontesi e ai loro bambini siano assicurate le stesse possibilità di accoglienza e vita. La “Culla per la vita” rappresenta un’alternativa a gesti estremi di disperazione, come dimostrano casi anche recenti di cronaca, garantendo che in breve tempo il neonato accolto nella “Culla per la vita” incontrerà persone e sanitari pronti a prendersene cura: eppure, questa possibilità di accoglienza e di vita non è sempre adeguatamente promossa e dunque non sempre conosciuta. Una situazione che speriamo possa cambiare, anche grazie all’Ordine del Giorno dei Moderati a Palazzo Lascaris.

Nonostante la legge italiana garantisca la possibilità di partorire in ospedale senza lasciare le proprie generalità, affidando il neonato alla cura dei sanitari e aprendo la via dell’adozione, sono ancora tanti i casi di bambini abbandonati lungo le strade, nei cassonetti e sui marciapiedi. Nella sola Torino si registrano in media ogni anno dai 10 ai 12 casi di bambini nati in ospedale da madri che – per una complessità di motivazioni – non hanno voluto o potuto riconoscerli.

Le “Culle per la vita” sono concepite per permettere alle madri in difficoltà di lasciarvi, protetto e sicuro, il proprio neonato. Sono pensate per garantire un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino. L’anonimato della mamma che ha preso la decisione di lasciare il suo bambino è rigorosamente garantito. Si trovano in luoghi facilmente raggiungibili (cinque in Piemonte: Asti, Biella, Casale, Giaveno e Torino) e sono dotate di riscaldamento, chiusura di sicurezza, rete con il servizio di soccorso medico, presidio di controllo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Italia Lib Pop: “Torino città in balìa di sé stessa”

Mentre la maggioranza di centrosinistra, per la terza volta in un mese, non ha i numeri per portare a termine i Consigli Comunali, di fatto non potendo così amministrare la Città, ed alcuni suoi Consiglieri, come Silvio Viale, siano impegnati in battaglie demagogiche e show di basso livello per imporre i prodotti alimentare a base di farina di insetti nelle mense scolastiche, i cittadini torinesi si ritrovano quotidianamente a confrontarsi con problemi di ordine pubblico e degrado, ormai diffuso in tutta la Città.
“Dagli scontri tra bande rivali per il controllo del territorio, come avvenuto in questi giorni a Mirafiori, all’arruolamento di bambini per lo spaccio, come evidenziato da La Stampa, molte zone della Città sono ormai lasciate a se stesse da un’amministrazione lontana dalla realtà e rinchiusa nelle proprie stanze, nelle quali si occupa solamente della gestione dei posti di potere”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare.
Il degrado cittadino è stato evidenziato anche da un questionario Ascom, nel quale i commercianti di Torino si sono dichiarati molto preoccupati per una situazione ormai allarmante e fuori controllo.
“L’Assessore Foglietta, in risposta al mondo del commercio torinese, ha dichiarato che serve pazienza, che stanno lavorando per rilanciare la nostra Città. Peccato che ad un anno e mezzo dall’insediamento della Giunta LoRusso, di questi passi in avanti non se ne vede nemmeno l’ombra. Anzi, ad oggi si evidenziano soltanto passi indietro”, aggiunge Desirò.
La crisi dell’Amministrazione torinese è ormai evidente in ogni campo: dall’ordine pubblico al degrado, dal commercio alla gestione della mala movida, fino alla mobilità ed al traffico cittadino.
“In questi giorni stiamo assistendo a cantieri selvaggi disseminati per la Città che rendono impossibile ai cittadini lavorare e vivere il territorio. La mancanza di programmazione che porta a numerosi cantieri concentrati nelle stesse zone e negli stessi periodi è evidenza di incapacità gestionale”, continua Desirò.
Molti dei cantieri, tra l’altro sarebbe stato opportuno programmarli nel periodo estivo, con un flusso di traffico ridotto.
Ci chiediamo fino a che punto l’attuale amministrazione voglia spingersi nel rimanere cieca e sorda di fronte ad una Città in balia di se stessa, prima di optare per soluzioni diverse, ammettendo tutti gli errori fatti da Ottobre 2021 fino ad oggi.
Italia Liberale e Popolare

Case di Comunità, Ravinale (SE): Servono personale e servizi adeguati, non solo immobili

 


Presentata la mozione sulle case di comunità, depositata da Sinistra Ecologista in Comune e nelle Circoscrizioni 2, 3, 7 e 8.
205 milioni di euro: è questa la spesa prevista dalla missione 6 del PNRR per la costruzione di Case e Ospedali di Comunità a Torino e Città Metropolitana.

“In questa fase in cui si sta riducendo drasticamente l’accesso universale al diritto alla salute, si tratta di strutture fondamentali per rafforzare la sanità pubblica e garantire il benessere delle persone, con presidi di prossimità e che realizzino la necessaria integrazione socio-sanitaria”, spiega la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale, che questa mattina è intervenuta, davanti all’Ospedale Evangelico Valdese di Via Silvio Pellico, per presentare alla cittadinanza la mozione sulle Case di Comunità depositata da Sinistra Ecologista in Comune e nelle Circoscrizioni 2, 3, 7 e 8 per chiedere l’avvio di un processo partecipato per definire i servizi e le funzioni di queste strutture.

“Oggi però questo investimento rischia di trasformarsi in spreco e di costruire scatole vuote”, sottolinea Ravinale, “ci sono infatti i soldi per gli immobili ma non per il personale e per le attrezzature, che vanno individuati con la massima urgenza e all’interno di processi adeguati di programmazione. E manca anche un altro elemento, per noi fondamentale: l’attivazione di processi di partecipazione e progettazione condivisa di questi presidi socio-sanitari di prossimità. Crediamo infatti che le Case di Comunità possano raggiungere il loro obiettivo soltanto se ci sarà una reale partecipazione, che consentirà di stabilire al meglio i servizi di cui la popolazione ha bisogno, valutando anche l’inserimento di centri per la salute mentale e dei consultori, a oggi ritenuti servizi facoltativi dal PNRR. Chiediamo dunque che si apra una fase dibattito pubblico, a partire dalle circoscrizioni, che permetta di superare la dimensione di progettazione puramente tecnica che ha avuto sinora il PNRR e che consenta di far diventare i futuri centri socio-sanitari un patrimonio comune e di riferimento per la cittadinanza”.

“Resta urgente inoltre – sottolinea ancora la consigliera rossoverde – che la Regione individui i fondi per la realizzazione delle due case di comunità non finanziate dal PNRR, in via Farinelli e in via Pellico e che mantenga la promessa di realizzare una Casa di Comunità presso l’ex ospedale Maria Adelaide: la vendita di quella struttura da parte dell’ASL a privati per farne una profittevole residenza universitaria o assistenziale va nella direzione sbagliata, quella di aumentare le disuguaglianze su quel territorio”, conclude.

“La Circoscrizione è l’ente più vicino alla cittadinanza”, spiega la consigliera della Circoscrizione 2 Elena Variara, prima firmataria della mozione depositata nel consiglio di Mirafiori. “Per questo motivo riteniamo fondamentale coinvolgere a più livelli gli attori del territorio, dal terzo settore alle associazioni, aprendo un dialogo con le cittadine e i cittadini per venire incontro alle esigenze specifiche dei singoli quartieri. Un dato di fatto – prosegue – è che la Circoscrizione 2 ha la popolazione più anziana di tutta Torino e dobbiamo tenerne conto in fase di progettazione, favorendo l’invecchiamento attivo e proponendo servizi socio-sanitari adeguati alle diverse fasce d’età”.

“In Circoscrizione 7 saranno numerose le case di comunità che sorgeranno entro il 2026, da Lungo Dora, a Via Cigna, a Via Cavezzale”, afferma Ilaria Genovese, consigliera della settima Circoscrizione. “Tra queste, sarà particolarmente importante partecipare attivamente alla progettazione dell’Ex Astanteria Martini che, con gli investimenti del PNRR, riaprirà e diventerà un ospedale di comunità. Il diritto alla salute deve essere accessibile, comprensibile e conosciuto; pertanto – sottolinea – crediamo sia importante investire sul ruolo dei mediatori culturali, se consideriamo che in alcuni quartieri si supera il 30 per cento di cittadine e cittadine stranieri, i cui bisogni devono essere ascoltati e presi in considerazione”.

“Monitoreremo con estrema attenzione tutti gli sviluppi”, conclude la capogruppo Alice Ravinale. “La realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità è cruciale per garantire l’effettivo accesso alle cure e l’implementazione delle cure e del diritto alla salute nella nostra città. Non perdiamo l’occasione storica dopo il Covid di investire nel sistema sanitario e di riportarlo più vicino ai bisogni delle persone”.

Crocifisso, Liardo (Fdi): “Ci insegna ad aprire le braccia per accogliere tutti”

DA PALAZZO CIVICO

Nella disputa “crocifisso sì o no” in Sala Rossa, interviene l’esponente di Fratelli d’Italia Enzo Liardo:

“L’uomo della Croce sta a difendere tutti coloro che hanno pagato e pagano di persona gli errori altrui.
Ci insegna ad aprire le braccia per accogliere tutti: coloro che non lo capiscono e pure quelli che non lo vogliono capire.
Il Crocifisso è Amore.

Emergenza piccioni, approvato odg di Fdi

La Città Metropolitana, grazie all’ordine del giorno con primo firmatario Davide D’Agostino, raccoglie l’appello di Coldiretti sull’emergenza piccioni.

“È stato approvato oggi il mio ordine del giorno per l’adozione di un piano di contenimento dei piccioni sul territorio metropolitano, sottoscritto da tutti i colleghi del gruppo” – spiega il consigliere Davide D’Agostino, che prosegue:

“Il problema dei piccioni infatti è diventato ormai di rilevante gravità, con la chiusura di ben due istituti scolastici nella Città di Cirié a causa di una infestazione di parassiti portati proprio da una colonia di piccioni.

Sono soddisfatto che il consiglio abbia potuto raccogliere lo stimolo arrivato da centrodestra, sapendo che fino ad oggi gli uffici di Città Metropolitana hanno cercato di fare da coordinamento tra enti o soggetti privati su singole situazioni quando queste venivano sottoposte alla loro attenzione ma è evidente che servano strumenti più adeguati ed efficaci in modo tale da permettere  agli uffici di esprimere tutte le competenze e le conoscenze utili a dare la risposta corretta e più efficace su tutto il territorio metropolitano.

Ora mi auguro che si possa intervenire in maniera rapida, portando risultati”.

Andrea Cane (Lega): “Sul crocifisso parole sconcertanti”

 “giù le mani da un simbolo portatore di pace, coraggio e solidarietà”

“Trovo sconcertante la proposta dall’avvocato Bruno Segre di togliere il crocifisso dalla Sala Rossa del Comune di Torino in nome della laicità, per dare spazio a una ‘cancel culture’ che boicotta le tradizioni e rinnega la storia della nostra gente. Parliamo di un patrimonio non solo italiano ed europeo, ma dell’intero mondo che abitiamo, un simbolo portatore di pace, coraggio, solidarietà. Cancellare i simboli della nostra identità, collante indiscusso di una comunità, significa svuotare di significato i princìpi su cui si fonda la nostra società. Rispettare le minoranze non vuole dire rinunciare, delegittimare o cambiare i simboli e i valori che sono parte integrante della nostra storia, della cultura e delle tradizioni del nostro Paese”.

Secca la risposta alla proposta di togliere il simbolo religioso nelle sale di Palazzo civico, da parte di Andrea Cane, della Lega Salvini Piemonte, che supportato dalla Maggioranza intera composta da Lega, FI e Fdi assieme anche al Gruppo dei Moderati aveva riportato il crocefisso a Palazzo Lascaris tramite l’Ordine del Giorno ‘Difesa, rispetto e salvaguardia dell’importanza del Crocifisso’.

“La rimozione non tiene conto della nostra cultura – prosegue Andrea Cane che nella sua battaglia per il crocefisso nell’emiciclo regionale aveva ricevuto anche il sostegno dei rappresentanti del Popolo della Famiglia – che vede il crocifisso come simbolo di tolleranza, pace e rispetto. Ricordo a chi vuole usare questi argomenti per avere un po’ di visibilità, che di recente a Münster in Germania l’antico crocifisso ligneo è stato tolto per una riunione dei ministri degli esteri del G7 per parlare della pace in Ucraina. Gli stessi musulmani tedeschi hanno criticato la decisione, riconoscendo nel simbolo l’effige del superamento della violenza e della morte. Quindi ribadisco ancora una volta, a nome mio ma anche della Lega tanto che il Ministro Matteo Salvini si è esposto oggi contro la linea di Segre e della sinistra, che il Crocifisso non si tocca, anzi occorre affiggerlo dove non sia ancora presente: lo stesso non rappresenta solo una fede, ma un insieme di storia, di valori, di tradizione che sono propri della nostra cultura intesa anche a livello europeo ed occidentale in generale, che mi batterò sempre per difendere. Lo facevo circa 20 anni quando ero un rappresentante dei giovani della Lega, continuerò a farlo anche in futuro: già nel lontano 1988 Natalia Ginzburg affermava che ‘Quella croce rappresenta tutti’, oggi invece l’ipocrisia e i fondamentalismi della sinistra contemporanea si combattono solo con il buonsenso e sono certo che i cittadini del Piemonte saranno ancora una volta dalla nostra parte anche il prossimo anno, quando alle regionali del 2024 dovranno scegliere tra chi difende i nostri valori storici e chi invece li vorrebbe buttare in un cassonetto dell’immondizia”.

Crocifisso, Ravinale (SE): “Noi con Segre: il crocifisso non è rappresentativo di tutti” 

In conferenza Capigruppo, durante l’audizione dell’avvocato Bruno Segre, la consigliera di Sinistra Ecologista Alice Ravinale ha sottolineato la presenza e la partecipazione alla vita sociale e cittadina di altre comunità confessionali e aconfessionali.
“A Torino ci sono comunità che, a buon diritto, rischiano di non sentirsi rappresentate da un’Istituzione che conserva un simbolo cristiano nell’Aula consiliare e in altri luoghi pubblici cittadini”, afferma la capogruppo di Sinistra Ecologista. “Per questo abbiamo convintamente sottoscritto la proposta di deliberazione a prima firma Silvio Viale, che richiede – in nome della laicità dello Stato – la rimozione del crocifisso dalla Sala Rossa e dagli altri luoghi pubblici cittadini”.
“Non è iconoclastia o mancanza di rispetto verso i fedeli, tutt’altro”, conclude Ravinale. “È un segnale di apertura al mondo e di riguardo verso chiunque. Verso chi crede, verso chi crede diversamente, verso chi non crede. Nel segno della laicità, come dev’essere”

Ambrogio (Fdi): “Indagine Ascom certifica degrado diffuso”

“STRADE E SPORCIZIA NON NEI PENSIERI DEL SINDACO LO RUSSO”
“L’indagine trimestrale Confcommercio-Ascom certifica ciò che andiamo dicendo da tempo: il degrado avanza ed è ormai un fenomeno diffuso che caratterizza molte aree della città. L’unico a non accorgersi di nulla è rimasto il Sindaco”.
Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere Comunale di Torino, che aggiunge: “Probabilmente dissesto delle strade e sporcizia non sono nei pensieri di Lo Russo, ormai esclusivamente assorto nel mondo arcobaleno, ma ritengo che le osservazioni di commercianti e imprenditori non debbano cadere nel vuoto: il fatto che lo scarso decoro urbano abbia indiscutibili ripercussioni negative sulla salute delle attività cittadine è qualcosa di inaccettabile, soprattutto in un momento difficile come questo. L’amministrazione dovrebbe essere un facilitatore per cittadini e imprese, non un ostacolo o, peggio, un intralcio: Lo Russo torni sulla terra e pensi ai problemi reali di Torino!”.

Rifiuti, Ruzzola (Fi): risorse per raggiungere gli obiettivi

APPROVATO ORDINE DEL GIORNO

Dando seguito al decreto legislativo 3 settembre 2020, n.116 la Regione Piemonte in queste ore ha adottato un programma regionale per la gestione dei rifiuti (PRUBAI). Proprio partendo da questi presupposti Paolo Ruzzola, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale insieme ai colleghi azzurri Biletta, Fava e Graglia hanno presentato un ordine del giorno collegato al nuovo documento di programmazione sui rifiuti reputando necessarie ulteriori linee di finanziamento a supporto del raggiungimento degli obiettivi del Piano. Un ordine del giorno che è stato approvato nella seduta che si è tenuta oggi a Palazzo Lascaris.

Paolo Ruzzola sottolinea: “Gli obiettivi che si pone di raggiungere il Piano da qui al 2035 sono estremamente ambiziosi. Il documento prevede un fabbisogno economico di circa 19 milioni di euro per il programma di riduzione dei rifiuti e di 15 milioni di euro per la riorganizzazione dei servizi di raccolta. È evidente come sia necessario venire incontro alle necessità dei Consorzi e quindi dei Comuni che a essi afferiscono, perchè non esistono riforme a costo zero. L’ordine del giorno che ha presentato Forza Italia va proprio in questa direzione prevedendo che a partire dall’esercizio finanziario 2024, l’intero ammontare del gettito derivante dall’eco tassa venga destinato al finanziamento degli interventi contenuti nel PRUBAI. Ma soprattutto a stabilire che l’intero ammontare del gettito derivante delle sanzioni ai consorzi di area vasta, per il mancato raggiungimento degli obiettivi fissati dalla legge, sia a sua volta finalizzato a copertura degli interventi stabiliti dal PRUBAI. Si tratta di un documento che sostiene fortemente il sistema dei Comuni per permettere loro, viste anche le perduranti situazioni di difficoltà di bilancio, di centrare gli obiettivi che l’Europa e a discendere la Regione pone con il documento che stiamo adottando. Un documento sfidante che vuole un Piemonte più pulito e più efficiente sotto il profilo dell’ambiente senza però andare a prendere soldi dalle tasche dei cittadini o scaricando sui Comuni i costi di questi obiettivi”.

Gallo – Rossi (Pd): “Approvato piano rifiuti poco coraggioso”

PRESIDENTE GRUPPO PD IN CONSIGLIO REGIONALE – SEGRETARIO REGIONALE PD PIEMONTE: 

9 maggio 2023 – “La nostra linea è chiara: il Piemonte deve fare di più sulla differenziata e sul riciclo. Se, infatti, prendiamo come riferimento il Veneto siamo in ritardo di 10 anni. Nel 2021 il Veneto già differenziava il 76% dei rifiuti contro il 65,78% piemontese, nonostante i tanti territori virtuosi presenti anche in Piemonte” dichiarano il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale e il Segretario regionale del Pd Piemonte.

“Grazie alle nostre proposte – proseguono gli esponenti dem – siamo riusciti a definire gli obiettivi di riduzione dei rifiuti per area e non solo a livello regionale, come inizialmente proposto dalla Giunta, oltre che ad aumentare la percentuale di differenziata da raggiungere. Anche sul riciclo occorre fare di più perché l’economia circolare ha delle enormi potenzialità che dobbiamo sfruttare maggiormente”.

“L’autonomia del Piemonte – concludono i Consiglieri regionali Pd – è un elemento essenziale. In questa direzione però ogni ragionamento sull’impiantistica deve passare prima da un impegno serio su riduzione dei rifiuti e recupero di materiali e su questi temi il Piemonte ha ancora tanta strada da fare. Anche su questo fronte abbiamo garantito la flessibilità al piano per valutare, nel tempo e nel dettaglio, i molteplici scenari anche in relazione al piano dei rifiuti speciali di prossima discussione”.