POLITICA- Pagina 216

Merlo: Popolari, adesso in campo. Alleanza con le forze centriste

 Presenti alle prossime elezioni regionali.

“Sono 2 le motivazioni principali che ci hanno spinto nei mesi scorsi a dar vita al Movimento
politico nazionale ‘Pop-Popolari in rete’ e che  abbiamo presentato in una conferenza
stampa a Torino.

Innanzitutto la necessità di ridare un protagonismo politico, culturale e sociale all’area popolare e
alla tradizione dei cattolici popolari dopo alcuni anni di emarginazione politica e di inconsistenza
progettuale. Di qui l’iniziativa di favorire una ricomposizione organizzativa nazionale di un mondo
culturale che, disperso ed anonimo, è finito per diventare un fatto politico puramente ornamentale
nei vari partiti di riferimento. E la presenza politica dei cattolici popolari, soprattutto nell’attuale
fase politica, è diventata non solo necessaria ma addirittura indispensabile nel nuovo contesto
politico che si è aperto.

Ed è proprio su questo versante che insiste la seconda considerazione. E cioè, una rinnovata
presenza dei cattolici popolari a livello regionale e nazionale è strettamente legata alla presenza di
un ‘partito di centro’ che sappia declinare una vera ed autentica ‘politica di centro’. E questo, a
maggior ragione, dopo la vittoria della destra democratica e di governo alle recenti elezioni
politiche da un lato e il ritorno di una sinistra radicale, libertaria e massimalista interpretata con
coerenza dalla nuova segretaria del Pd Elly Schlein dall’altro. E, al riguardo, la presenza degli ex
popolari in questo partito – ovviamente legittima – è molto simile a quella dei ‘cattolici indipendenti
di sinistra’ nel vecchio Pci del passato. Cioè, un ruolo del tutto marginale, periferico e quasi
innaturale.

Ma, al di là di questo dato oggettivo, quello che per noi Popolari è adesso decisivo è costruire un
progetto politico centrista, innovativo, dinamico e riformista con partiti, movimenti e culture
politiche che si riconoscono in questo percorso. E, su questa falsariga, saremo presenti alle
prossime elezioni regionali piemontesi. L’unico paletto che mettiamo, frutto di una considerazione
squisitamente politica e non ideologica, è che non saremo alleati con le forze populiste, anti
politiche, demagogiche e qualunquiste. Nel frattempo, completeremo la presenza politica ed
organizzativa nelle varie province piemontesi perchè il nostro movimento politico, che non è
ancora un partito, si fonda anche e soprattutto sul radicamento territoriale”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Pop-Popolari in rete.

Vita nascente; Marrone: “Nuovi fondi”

 “DOPO IL SUCCESSO DEL 2022, NEL 2023 RADDOPPIATE LE RISORSE
PER IL SOSTEGNO ALLE FUTURE MAMME IN DIFFICOLTA’. STANZIATO UN MILIONE DI EURO”
Nel 2023 il fondo “Vita Nascente” della Regione Piemonte avrà a disposizione 1 milione di euro per il sostegno ai progetti di tutela materno infantile rivolti alle donne in difficolta economico-sociali. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alle Politiche Sociali Maurizio Marrone, che spiega:
Il successo del primo bando di Vita Nascente ci ha incoraggiato a raddoppiare lo stanziamento per il sostegno alle future mamme in difficoltà, che nel bilancio previsionale 2023 arriva a un milione di euro. Di fronte alla montagna di latte in polvere, pannolini, culle, aiuti per affitti, bollette e mutui che, grazie al fondo Vita Nascente, i centri di aiuto alla vita stanno fornendo alle donne e coppie socialmente fragili che non vogliono rinunciare alle loro gravidanze, gli slogan ideologici dell’opposizione suonano sempre più stantii e distanti dal paese reale“.
Lo stanziamento di 1 milione per Vita Nascente si va a sommare all’altro stanziamento regionale da 1 milione di euro per il cosiddetto “Birth Welfare“, che permette alle imprese piemontesi di realizzare nidi e asili all’interno delle aziende o permettere ai dipendenti di fruire di servizi come centri estivi, attività culturali, laboratori didattici per i propri figli.
Nel 2022 i progetti di tutela materno-infantile risultati ammissibili erano stati 15 e ad ognuno di loro era stato assegnato un contributo di 26.666,67 €. I progetti presentati dagli Enti gestori erano stati invece 4, con 15mila€ assegnati a ciascun progetto.
Il totale le risorse assegnate per i progetti di tutela materno-infantile, suddiviso per Asl, era stato il seguente: ASL TORINO CITTÀ 79,8mila € (3 progetti), ASL TO 3 53,2mila € (2 progetti), ASL TO 4 53,2mila € (2 progetti), ASL TO 5 26,6mila € (1 progetto), ASL VCO 26,6mila € (1 progetto), ASL CN 53,2mila € (2 progetti), ASL AL 53,2mila € (2 progetti), ASL AT 26,6mila € (1 progetto), ASL BI 26,6mila € (1 progetto).
Le realtà di tutela materno infantile accreditate presso le Asl destinatarie di contributo nel 2022 erano state: CAV IVREA, CAV PINEROLO, CAV MONCALIERI, CAV RIVOLI, CAV SAVIGLIANO, MPV TORINO, CAV CUNEO, CAV ASTI, CAV BIELLA, PROMOZIONE VITA, CAV MIRAFIORI NORD, CRESCERE INSIEME, CAV VERBANIA, CAV CHIVASSO, EUROPEAN RESEARCH INSTITUTE.
Gli enti gestori destinatari di contributo erano stati: Comune di Torino, Consorzio Cissaca, Consorzio Csac del Cuneese, Comune di Novara.
Vita nascente permette alle donne di ricevere ascoltoconsulenzasupportosostegno economico e beni di prima necessità. La donna che necessiti di aiuto può contattare l’email ufficiale vitanascente@regione.piemonte.it ed essere indirizzata agli enti pubblici e privati che si occupano di tutela della madre e del bambino e hanno sede nel territorio della propria Asl di riferimento. A seconda delle sue esigenze, troverà una risposta qualificata e specifica, come: ascolto e consulenza, attraverso la presenza a sportello programmato presso i presidi sanitari; sostegno economico (compresi contributi per le spese di locazione e per il pagamento utenze) e gli aiuti materiali/fornitura beni di prima necessità (abbigliamento, alimenti, farmaci, pannolini, carrozzine, lettini, ecc.); supporto alle donne in attesa per accompagnarle in una scelta consapevole; sostegno psicologico in forma di percorsi individuali o di gruppo, attraverso figure professionali formate e accompagnamento ai gruppi di auto-mutuo aiuto tra gestanti e neomamme, destinati a rafforzare le risorse individuali, le reti parentali e amicali di supporto.

Case green, Tovaglieri (Lega), direttiva è patrimoniale mascherata, no a ennesima eurofollia

 

“La sinistra pronta a votare contro gli interessi del proprio Paese” 

 «Con il pretesto della difesa dell’ambiente le sinistre europee sono riuscite a inventarsi una patrimoniale occulta sulla casa degli italiani, colpendo il bene rifugio per eccellenza, frutto del lavoro e dei sacrifici di una vita. La direttiva sulle case green porterà alla svalutazione di quello che per molte famiglie è l’unico patrimonio, costringendole a spendere mediamente 35 mila euro per adeguare la casa ai nuovi standard. Un provvedimento sbagliato nel merito e nel metodo, che manderà in tilt il settore delle costruzioni e farà un altro enorme regalo alla Cina, che si arricchirà vendendoci pannelli fotovoltaici. Una norma assurda e totalmente inapplicabile nel nostro Paese, dove il 75 % degli immobili è in una classe energetica inferiore alla D, e per ristrutturare i quali, secondo i costruttori di Ance, servirebbero 630 anni contro i 7 concessi dalla direttiva. Siamo di fronte all’ennesimo capolavoro di autolesionismo europeo, al quale la sinistra italiana si accoda senza un minimo di dignità. Il voto a favore di questo provvedimento è un voto contro il nostro Paese e contro gli italiani, che domani avranno modo di capire chi in Europa si batte per i loro interessi e chi li calpesta. Per noi vale il motto ‘Prima l’Italia’. 

Noi della Lega ci opporremo a questa eurofollia finché avremo fiato: giù le mani dalle case degli italiani».

Così Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, componente della commissione Industria Energia Ricerca e relatrice ombra del provvedimento, nel suo intervento durante la sessione plenaria del Parlamento Europeo.

Ambrogio (Fdi): “Su anarchici smentita narrazione della sinistra”

“PRESENZE DI ESPONENTI ASKATASUNA A CORTEO
ANARCHICO PER COSPITO. SMENTITA NARRAZIONE DELLA SINISTRA CHE
ESCLUDEVA PRESENZA. ANCORA PIÙ NECESSARIO ACCELERARE SGOMBERO”

“Come volevasi dimostrare, lo scorso 4 marzo, nel corteo in solidarietà ad Alfredo Cospito, era
presente un nutrito gruppo di militanti riconducibili al centro sociale Askatasuna. Ad aggravare la
situazione, sembrerebbe che gli antagonisti si trovassero proprio nei luoghi delle devastazioni a
vetrine di esercizi commerciali e imbrattamenti ai monumenti della nostra città. Non è bastata la
difesa della sinistra in Consiglio comunale, che a più riprese ha voluto sottolineare come Askatasuna
non c’entrasse nulla con il corteo. I fatti parlano chiaro: i militanti del centro sociale sono responsabili,
insieme agli anarchici, dei disordini della serata del 4 marzo scorso.
Questi riscontri, possibili solo grazie all’encomiabile lavoro delle Forze dell’Ordine, non fanno che
rafforzare la nostra volontà nel chiedere lo sgombero dei locali occupati dagli antagonisti e oggi, a
maggior ragione, rivolgiamo il nostro appello al Sindaco Lo Russo: si sgomberi Askatasuna e venga
ripristinata la legalità a Torino!”.

Così Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Consigliere comunale di Torino.

Merlo e Maurino: Città Metropolitana, necessario far tornare le Province

“Gli attacchi e le contestazioni ai vertici politici della Città Metropolitana sono del tutto fuori luogo
e fuori tempo. E questo non solo perchè con la gestione Lorusso/Suppo c’è stato un significativo
salto di qualità a livello politico ed amministrativo dopo le deludenti e persin incommentabili
stagioni guidate da Fassino e da Appendino.

È migliorato, con il Sindaco Lorusso e il Vice
Sindaco Suppo, il raccordo concreto con gli amministratori locali, soprattutto della seconda
cintura torinese e, soprattutto, la stessa Città Metropolitana è ridiventata un livello istituzionale
stimato e riconosciuto tra i Comuni e la Regione Piemonte.
Semmai, se si vuole nuovamente avere un livello istituzionale intermedio credibile, funzionale,
efficiente e vicino alle esigenze e alle istanze dei piccoli comuni – in particolare per come è
organizzato il territorio della provincia di Torino – si rende sempre più necessario ed indispensabile
far ritornare l’ente Provincia. E questo, come ovvio, non per una regressione nostalgica ma, al
contrario, per ridare funzionalità ed efficienza ad un livello istituzionale che, oggettivamente e per
svariate motivazioni, non può essere assolto dall’attuale Città metropolitana. Certo, quando si
fanno riforme dettate esclusivamente dal populismo anti politico e demagogico e che poi vengono
avallate da politici irresponsabili come Del Rio che non si pongono neanche il problema delle
ricadute concrete ed immediate di quelle pseudo riforme, è inevitabile che si generano solo caos,
confusione ed inefficienza. E così, del resto, è concretamente capitato.
Ecco perchè è necessario condividere e assecondare la volontà politica del Governo nazionale di
far ritornare le Province. Rivedendo, come ovvio, la composizione degli organi ma ridando quei
ruoli e quelle funzioni istituzionali che erano, restano e saranno decisive per il concreto governo
dei nostri territori. E, nello specifico, di quei territori come la provincia di Torino fatta da molti
piccoli comuni, soprattutto montani, e che non può essere governata con i criteri con cui si
governa Torino e la prima cintura. E proprio grazie anche al lavoro condotto sino ad oggi dal
Sindaco metropolitano Lorusso e dal Vice Sindaco Suppo si può centrare questo obiettivo politico
ed istituzionale a livello nazionale”.

Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci.
Mauro Maurino, Vice Sindaco Pragelato.

Conferenza stampa dei Popolari martedì a Torino

“Il progetto dei Popolari: un’occasione anche per il Piemonte”. È questo il titolo della conferenza
stampa che si terrà martedì 14 marzo alle 11 a Torino, presso il Caffè Fiorio, via Po, 8/C.

Durante la conferenza stampa sarà illustrata la proposta del Movimento politico nazionale PopPopolari in rete.

Un progetto politico centrista e democratico che, dopo la convention nazionale
che si è svolta a Roma al Parco dei Principi nelle scorse settimane, presenta anche in Piemonte,
in vista delle prossime elezioni regionali, il suo profilo politico ed organizzativo.

Saranno presenti alla conferenza stampa Giorgio Merlo, Giuseppe Novero, Guido Calleri di Sala e
Renato Zambon.

“Addio Torino bella…”

PAROLE ROSSE Di Roberto Placido

Addio Lugano bella, la canzone (https://youtu.be/k84G4ODpBsE) degli anarchici italiani, mi è ritornata in mente  sabato 4 marzo alla fine del corteo degli anarchici, contro il 41 bis ed a sostegno dello sciopero della fame di Alfredo Cospito, detenuto in regime carcerario duro a seguito della condanna per un grave attentato. 

Non  entro nel merito del 41 bis e della sua applicazione, le perplessità sono diffuse, in particolare riferite al detenuto Cospito. Sul tema vi segnalo questo bell’articolo  dell’Avvenire   (https://www.avvenire.it/opinioni/pagine/incendiaria-disumanita) dell’ex Procuratore aggiunto di Torino Paolo Borgna. Mi ha fatto riflettere, da un lato sulle differenze e sui comportamenti dell’anarchia e degli anarchici del passato, recente e lontano, con quelli dei nostri giorni e sui gravi incidenti che si sono verificati a Torino. La riflessione l’ho fatta in particolare sugli incidenti e su chi avrebbe dovuto evitarli. Sul comportamento dei manifestanti non c’è molto da aggiungere, le immagini, le scritte e le devastazioni sono molto meglio delle parole. Sulle responsabilità  dei vertici locali e nazionali della  Polizia e delle istituzioni  invece sì- Il corteo era stra annunciato come duro e violento. C’era,  non il rischio, ma la certezza di azioni violente. Anche il percorso era, più o meno, concordato. Ci si attendeva, da parte del Comune e delle sue varie emanazioni AMIAT, Vigili Urbani, provvedimenti adeguati.

Invece abbiamo assistito, a parte la chiusura dei cestini, ad azioni di routine, e l’invito da parte di agenti di Polizia, il giorno prima, ai negozi e bar di abbassare le serrande e togliere i dehor, e null’altro.  Avrebbero dovuto prendere ed effettuare  provvedimenti atti a prevenire e ridurre al minimo i danni. Cioè,  la rimozione, lungo il percorso, di cestini, bidoni dei rifiuti, monopattini e delle auto  evitando così che venissero rovesciati i primi, incendiati  i secondi, usati come arieti contro vetrine i monopattini.  Alcuni agenti  hanno ammesso di essersi accorti durante le ore precedenti il corteo che  i monopattini erano praticamente scomparsi nell’area del percorso e se li erano ritrovati per  l’uso improprio  da parte d alcuni manifestanti. E  poi la devastazione di molte auto parcheggiate. La cosa risalta ancora maggiormente se si pensa che per la corsa podistica  “ Just The Woman I am”  del giorno dopo, il 5 marzo 2023, sempre a Torino, in alcune aree del percorso erano stato  previsto il divieto di parcheggio e la rimozione delle autovetture.  Non tutti sono coperti, la cosa vale sia per le auto che per i negozi,  dall’assicurazione per atti vandalici. Veniamo così alla parte più incredibile, l’azione della Polizia, tra l’altro lo schieramento delle forze dell’ordine era massiccio, qualcuno dice molto superiore ai manifestanti , arrivati da tutta Italia ed Europa  Ha contenuto, come ha dichiarato il  Questore di Torino, il corteo dei manifestanti evitando gli scontri,  senza difendere gli obiettivi sensibili, i  monumenti, il Santuario della Consolata, protettrice della Città di Torino, le banche ed i negozi. L’ordine, confermato da diversi agenti di Polizia e da alcuni esponenti sindacali, era di lasciare fare senza intervenire.   (https://twitter.com/stampatorino/status/1632295272998125568?s=48&t=QeAZF3RLrjFHEjfR5gHIZw)

 E’ molto più facile ordinare agli agenti , a cui va, in quanto lavoratori la solidarietà, di manganellare e caricare altri lavoratori,  studenti e pacifisti. Un po’ meno quando si tratta di Black Block e anarchici.  Era conveniente, in particolare al governo nazionale, lasciare mano libera  per potere affermare che la furia anarchica ,  le piazze “rosse” e  di conseguenza di sinistra sono il problema del paese.

Basta leggere i titoli delle prime pagine dei giornali di destra del giorno dopo, utili a coprire pecche ed incapacità dell’esecutivo nazionale. Veniamo al fatto più incredibile, le dichiarazioni, il giorno dopo, del Questore di Torino Vincenzo Ciarambino  e del Sindaco Stefano Lo Russo. Le dichiarazioni del Questore, sul fatto che non immaginava violenze e danni verso auto e negozi e con la loro azione hanno evitato danni maggiori preservando il centro cittadino e la stazione, come se Piazza Arbarello e Via della Consolata si trovassero al Villaretto, sono incredibili ed inaccettabili. Quelle del Sindaco sono state poi “lunari”, fare i complimenti ai vertici della Polizia torinese invece, oltre a rispondere di quanto non fatto dalla città, di chiedere le dimissioni del Questore e protestare decisamente con il ministro dell’Interno, l’ineffabile  Matteo Piantedosi e con il governo. Sindaco Lo Russo, se ci sei batti un colpo, Torino non merita tutto questo.

 

P.S. Non so se fa ridere o piangere, giudicate voi, quanto mi ha raccontato un amico. Il giorno dopo va a prendere un caffe in un bar di Via della Consolata, risparmiato dalla furia anarchica, e mentre lo sorseggiava, arrivano due agenti di Polizia e chiedono al barista come mai non gli avevano rotto le vetrine. Si sposta nella Libreria delle Edizioni Paoline e mentre consulta i libri arrivano i Vigili Urbani che chiedono di accelerare nella sostituzione delle vetrine danneggiate in quanto le transenne messe dal Comune a protezione venivano rubate, confidavano che ne avevano trovate in un cantiere edile, e le dovevano portare via.

 

Sanità, Rossi-Valle (Pd): “Il Piemonte esca dall’inerzia”

I consiglieri del Pd Domenico Rossi e Daniele Valle lanciano l’allarme: “Il Piemonte esca dall’inerzia e faccia proprie le proposte avanzate dalle altre Regioni: bisogna evitare il commissariamento e la riduzione dei servizi. Servono più risorse.”

 

La Commissione salute della Conferenza delle Regioni del 7 marzo ha denunciato con forza come la Nota di Aggiornamento al DEF – Versione rivista e integrata del 4 novembre 2022 comporti “la preoccupante prospettiva che il livello di finanziamento del SSN per il 2025 possa atterrare nientedimeno al 6,0% del PIL”. Parliamo di una percentuale che nel 2019 era al 6,4%, ben al di sotto di Regno Unito (8%), Francia (9,3%) e Germania (9,9).

Questo taglio del Governo Nazionale, unito alle conseguenze dell’emergenza pandemica ed energetica, comporta un ulteriore rischio, quello dei “piani di rientro”.

Un grido d’allarme è stato lanciato in questi giorni da alcune Regioni al Governo: la richiesta è che nessuna Regione debba essere sottoposta a “piano di rientro” o ad un aumento della tassazione a causa della grave criticità finanziaria dovuta ai costi riguardanti l’emergenza pandemica ed energetica. Qualora ciò dovesse avvenire, andrebbe progressivamente e irrimediabilmente compromesso il sistema sanitario universalistico italiano.

L’ipotesi che avanza la Commissione Salute è di consentire che i disavanzi Covid possano essere ripianati dalle Regioni con un piano di ammortamento decennale ed escludere i maggiori costi aggiuntivi effetto della pandemia e del caro energia dalla verifica dell’equilibrio economico-finanziario.

Ci appelliamo al Presidente Cirio affinché si attivi presso il Governo, condivida le proposte avanzate da altre Regioni, scongiurando il rischio che la nostra Regione ripiombi nel piano di rientro. Occorre battersi perché venga predisposto a livello nazionale un piano di gestione della spesa sanitaria che non comprometta la programmazione sanitaria regionale, i LEA e il recupero delle liste d’attesa».

 

Daniele VALLE – vice Presidente Consiglio regionale

Domenico ROSSI – Segretario regionale PD, vice Presidente IV Commissione

Fine vita, al via in Piemonte la raccolta firme per la legge regionale “Liberi Subito” 

Riceviamo e pubblichiamo

M.Cappato (Ass.Coscioni): “Servono tempi e regole certe” 

A questo link il dettaglio di tutti i tavoli dove sarà possibile firmare in Piemonte e qui per attivarsi come volontari

 

“Vogliamo impedire che si continui ad imporre ai pazienti, come una tortura, di essere sottoposti a sofferenze insopportabili contro la propria volontà. Vogliamo quindi che sia garantita a tutti i cittadini e a tutte le cittadine la possibilità di scegliere di essere aiutati ad interrompere la propria vita”, ha dichiarato Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni, oggi a Torino per presentare l’avvio in Piemonte della raccolta firme per la proposta di legge popolare regionale “LiberiSubito” per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. “Oggi, grazie alla sentenza della Corte costituzionale, in Italia, a determinate condizioni, è già possibile accedere legalmente alla morte volontaria medicalmente assistita. Il problema è che non ci sono procedure e tempi certi. Si rischia quindi che si verifichino altri casi come quello di Federico Carboni nelle Marche. Federico ha impiegato due anni per vedere riconosciuto il proprio diritto. Le persone con condizioni di sofferenza estrema e malattia terminale non hanno due anni di tempo per entrare e uscire dai tribunali. La sanità è regionale, serve dunque una legge regionale che garantisca regole e tempi certi, perché entro 20 giorni una persona in condizioni di sofferenza insopportabile deve poter avere la risposta a ciò che chiede. Per questo oggi, dopo il Veneto e l’Abruzzo, parte anche in Piemonte la raccolta firme per una proposta di legge regionale. Tutti i sondaggi lo dicono – conclude Cappato -, il tema del fine vita non è nè di destra, di sinistra, di laici o di cattolici, la gente questi temi li ha vissuti sulla propria pelle ed è questa è la nostra forza”

La proposta di legge popolare regionale “Liberi Subito” è stata elaborata dall’Associazione Luca Coscioni per regolamentare l’aiuto medico alla morte volontaria. L’obiettivo è raccogliere 8.000 firme di cittadini residenti in Piemonte in 6 mesi. L’intenzione è quella di arrivare a una normativa di attuazione (procedure e tempi) per accedere ad una morte volontaria attraverso l’auto somministrazione del farmaco letale. Al raggiungimento delle firme, la proposta di legge, dopo il deposito, sarà sottoposta alla commissione di garanzia che esprimerà un parere consultivo, poi, sull’ammissibilità, la valutazione passa all’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale.

 

APPROFONDIMENTO

Le condizioni previste dalla sentenza numero 242 del 2019 della Corte Costituzionale per accedere al suicidio medicalmente assistito – che ha valore di legge e attualmente regolamenta il tema nel nostro paese – al termine del processo Cappato/Antoniani sono quattro: 1) essere affetto da patologia irreversibile 2) che produca sofferenze fisiche o psicologiche che la persona reputa intollerabili 3) la capacità di prendere decisioni libere e consapevoli, ed 4) essere tenuti in vita da  trattamenti di sostegno vitale. Tali condizioni della persona malata insieme alle modalità per procedere al suicidio medialmente assistito devono essere verificate dal SSN previo parere del comitato etico competente. Nella proposta di legge vengono definiti tempi e procedure certi per la verifica delle condizioni e delle modalità per l’accesso al percorso di suicidio medicalmente assistito.

“Leadership per il cambiamento”, un workshop a Torino organizzato da Volt

 

Quanto è importante la leadership in politica? E come utilizzarla per promuovere il cambiamento? Volt, il partito paneuropeo, propone un workshop al CAP10100 dove si parlerà di leadership adattiva, community organizing e di tanti altri temi con informazioni pratiche e momenti interattivi per conoscere la leadership e sapere come renderla motore di cambiamento.

A condurre l’evento ci saranno i co-presidenti di Volt Italia Eliana Canavesio e Gianluca Guerra che parleranno anche della loro esperienza e dei metodi adottati da Volt in tutta Europa per una partecipazione politica attiva e ampia.

L’appuntamento è per sabato 11 marzo alle ore 16:00 al CAP10100, corso Moncalieri 18.