POLITICA- Pagina 156

Pensioni, Grimaldi (AVS): Portare il reddito pensionistico minimo a 1000 euro 

“Oggi un anziano con pensione minima percepisce meno – a volte molto meno – di mille euro al mese, significa vivere sotto la soglia di povertà magari dopo aver lavorato una vita intera. Inflazione e caro vita si abbattono su queste situazioni in modo drammatico, negando a tante persone un’esistenza dignitosa sotto ogni aspetto: la casa, i servizi essenziali, l’alimentazione, la mobilità, la socialità.
C’è una sola cosa da fare: portare a 1.000 euro il reddito pensionistico di tutti i percettori di pensione minima” – dichiara il Vice-capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.
“Questa misura costerebbe circa 19,5 miliardi” – prosegue Grimaldi. – “Aggiungendo i pensionati con un reddito fino a due volte il minimo (la maggior parte dei quali ha un reddito pensionistico inferiore a 1.000 euro) il conto sale a 31,2 miliardi di euro. Se il governo si decidesse a contrastare davvero l’evasione fiscale e contributiva, considerando che il tax gap sfiora i 100 miliardi, potremmo farlo”.

Ruffino (Az): si trovino risorse per Centro studi Paolo e Rita Borsellino

“Il Centro studi Paolo e Rita Borsellino a Palermo è un luogo dall’enorme valore simbolico, un presidio di cultura e di legalità democratica, un centro di incontro e di aggregazione che accoglie ogni anno centinaia di studenti. Il suo enorme valore non sta solo in quello che è, ma anche in quello che rappresenta, nella importantissima funzione sociale e civile che svolge. Sapere che è a rischio chiusura per problemi economici amareggia e non può certo lasciare indifferenti. Le Istituzioni a qualunque livello si uniscano per garantire le risorse economiche necessarie per continuare a tenere aperto il centro. Allo stesso tempo è necessario far sentire il massimo sostegno da tutta l’Italia, per questo esprimo il mio apprezzamento per la mozione di solidarietà deliberata dall’Istituto Superiore Statale “Enzo Ferrari” di Susa. E’ un segnale importante, occorre fare fronte comune. Aiutiamo tutti il Centro studi Paolo e Rita Borsellino perché non debba chiudere”. Così Daniela Ruffino, deputata piemontese di Azione

Gtt come trasporto merci, Italia Lib Pop: segno di declino civico

Hanno fatto il giro del web, in questa settimana, le foto scattate sulle linee 3 e 4 e che hanno immortalato prima il trasporto di un frigorifero e, successivamente, quello di un wc, in totale spregio delle regole base della convivenza civile e del regolamento del TPL torinese.
“Immagini che evidenziano lo stato in cui i viaggiatori che utilizzano i mezzi pubblici sono costretti a viaggiare. Un servizio spesso carente, sopratutto per i quartieri periferici, e sul quale nessuno fa rispettare alcuna regola”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta quanto accaduto in questi giorni.
“Gli utilizzatori della GTT sono spesso costretti a combattere con ritardi, vetture sporche e l’inciviltà di molti utenti. Chi ha trasportato un frigorifero ed un wc, si aggiunge alla miriade di utilizzatori di monopattini che utilizzano bus e tram per gli spostamenti più lunghi, spesso andando ad occupare la parte centrale dei mezzi, senza limitare i disagi agli altri viaggiatori”, aggiunge Desirò.
Una situazione che sembra essere tollerata da GTT e dal Comune, incapaci di fare rispettare, non solo le normale regole di civiltà, ma anche i regolamenti di viaggio.
“Una Città che spinge sulla mobilità sostenibile, continuando a tappezzare le strade di piste ciclabili e zone pedonali, spesso incoerenti con le reali necessità di mobilità, dovrebbe prestare maggiore attenzione al proprio TPL, fondamentale mezzo per incrementare un utilizzo più responsabile dei mezzi di trasporto”, continua Desirò.
Ci si chiede cosa pensino e che azioni prevedano di mettere in atto GTT e Giunta, davanti ad un progressivo peggioramento del servizio offerto, considerando anche i problemi di limitazione di orari, e sospensione ad Agosto, del servizio di Metropolitana. Qualcuno, in Consiglio Comunale, dovrebbe chiedere spiegazioni, qualcun altro fornirle.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

Corso Belgio: “abbattiamo gli alberi, si, no, forse vediamo” 

A CHE GIOCO GIOCHIAMO?
“Tutta la vicenda che coinvolge la riqualificazione di corso Belgio, sembra calata perfettamente nel gioco del Monopoli: un percorso dove l’Amministrazione comunale lancia i dadi e tenta di raggiungere l’ultima casella del percorso e si ritrova a dover contrattare con i cittadini. Si inizia con un rimpallo di competenze, e’ stata la Giunta precedente ad ideare il progetto. Si prosegue con un cambio di progettazione in corso d’opera, dopo le proteste organizzate dai residenti e dai comitati. Siamo di fronte ad un vero e proprio teatrino di un’Amministrazione comunale, che prima cala dall’alto un progetto senza consultare e informare i cittadini e poi fa dietrofront modificando il progetto strada facendo. Il cantiere doveva partire il 12 giugno e l’impresa era impegnata da un’altra parte e il 26 giugno dopo il presidio organizzato si ferma momentaneamente tutto. A che gioco giochiamo? Assessore ci vuole comunicare quale sarà la progettualità e quando si inizia ufficialmente la riqualificazione? La strategia del Monopoli insegna!”
Pino Iannò Torino Libero Pensiero

Sanità. Ruffino: in Piemonte a rischio case e ospedali di comunità

 “I ritardi sul potenziamento dell’assistenza sanitaria di prossimità confermano che purtroppo il capitolo ‘salute’ è in fondo all’agenda del Governo. Il Pnrr stanzia circa 3 miliardi di euro per l’attivazione di 1.350 case della comunità e di 400 ospedali di comunità, ma gli interventi sono in ritardo e le strutture non saranno operative alla scadenza del 2026, con la conseguente perdita dei fondi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Per il Piemonte sono a rischio 91 case di comunità e 29 ospedali di comunità, strutture necessarie per riformare la medicina territoriale, esigenza emersa con forza durante la pandemia. Servirebbero non meno di 239 milioni di euro, non coperti dai finanziamenti del Pnrr, per assumere medici e infermieri. Ma il governo finora si è limitato a tamponare le emergenze invece di individuare soluzioni strutturali per restituire attrattività e competitività a quella che Azione da tempo definisce la maggiore infrastruttura italiana, ossia il nostro Servizio sanitario nazionale. Al ministro Schillaci abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione per il destino di case e ospedali di comunità, anche in considerazione della grande difficoltà che c’è oggi nel reclutare infermieri e operatori sociosanitari, sempre più in fuga da sanità pubblica piena di problemi e senza attrattività. L’inevitabile conseguenza di tutto questo – conclude Ruffino – è che se gli italiani hanno bisogno di curarsi sono costretti a riparare verso la sanità privata”.

Fdi: “Cancel culture anche al Valentino? No grazie”

AMBROGIO-MARCHI (FDI): “APPELLO ALLA CIRCOSCRIZIONE 8 E AL COMUNE PER NON EROGARE FONDI A PROGETTO DECOLONIZE YOUR DISTRICT”

“Abbiamo da poco appreso, con sgomento, il contenuto del progetto “Decolonize your district”,
presentato dalla Renken Onlus per ottenere contributi dalla Circoscrizione 8” commentano Paola
Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Claretta Marchi, Consigliere della Circoscrizione 8 di
Torino.

“Quello che poteva passare come uno dei tanti progetti rivolti agli enti locali si è rivelato essere in
realtà un tentativo di riscrivere la storia, persino del Parco del Valentino, a spese dei contribuenti
torinesi, che – nel caso il progetto venisse accolto – si troverebbero a finanziare la macchina della
cancel culture nella propria città e nei propri quartieri!”, afferma Paola Ambrogio.

“Trovo molto grave che la Circoscrizione stia valutando di erogare dei fondi a sostegno del progetto
“Decolonize your district” – continua Claretta Marchi, Consigliere Circoscrizione 8 –, “che prevede,
tra le attività, “un percorso di cultura e riflessione coloniale”, nonché “walking tour tra arte e storia
per decolonizzare il parco del Valentino e altri luoghi della circoscrizione”. Riteniamo si stia
raggiungendo il limite del tollerabile, senza considerare il grave errore – dei proponenti e della
maggioranza di sinistra – di non voler contestualizzare gli eventi nel loro periodo storico, ma leggerli
sotto la lente deformata del presente con lo scopo di instillare sensi di colpa e quindi di necessità di
“chiedere scusa”, e la cosa più grave, infine, è che questo progetto sia diretto ai giovani, più facilmente
influenzabili e, a volte, manipolabili dalla piaga del politicamente corretto”.

“Ci appelliamo al Sindaco Lo Russo e al Presidente Miano affinché non assecondino questo
rocambolesco disegno di riscrittura della storia torinese che potrebbe altrimenti rappresentare un
precedente pericoloso di imposizione del politicamente corretto, che dà la misura di come l’ideologia
della cancel culture sia ormai sfociata nel fanatismo e furore ideologico” concludono la Sen.
Ambrogio e il Consigliere Marchi.

Sen. Paola Ambrogio
Consigliere Circ. 8 Claretta Marchi

Iren, PD Liguria: Presidente porto Genova nuovo ad? Subito chiarezza

Garibaldi: ‘Smentistica o si dimetta’

Genova – “Il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, smentisca il suo interesse per la nomina ad amministratore delegato di Iren, così come da diversi giorni si legge sulla stampa locale. Oppure, se ha maturato la volontà di fare altro rispetto al presidente dell’Autorità portuale e commissario per la nuova Diga e Bucci è d’accordo, lo dica”. Così, all’agenzia Dire, il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale della Liguria, Luca Garibaldi. “L’unica cosa che non si può fare, con miliardi di euro di investimenti in campo, è continuare a veleggiare nel non detto e nell’incertezza”, aggiunge il dem.
Garibaldi ricorda che “per i patti parasociali tra i soci -Genova, Torino, Reggio Emilia- l’indicazione del nuovo amministratore delegato di Iren dovrebbe spettare al Comune di Genova. Uno dei nomi di cui si parla con maggiore insistenza è proprio quello di Signorini. La vicenda viene descritta come una partita di risiko, con l’ipotesi di un commissario all’Autorità Portuale (un altro): da una settimana nessuno degli interessati dice nulla, penso che sia necessario un segnale di chiarezza”.

Agenzia Dire 

 Eni compra Neptune, Grimaldi (AVS): Un freno alla transizione energetica

“Eni – vale a dire la società energetica il cui azionista di controllo è lo Stato italiano, con il 32,4% delle azioni – annuncia l’accordo per comprare Neptune Energy Group Limited, espandendo così in ogni angolo del mondo le attività di esplorazione e produzione di idrocarburi, soprattutto gas naturale. L’obiettivo è arrivare al 60% di produzione di gas, ma questo non coincide – al contrario di ciò che dice l’ad Descalzi – con una bassa intensità carbonica. Il gas è una fonte fossile, non una fonte energetica ‘ponte’ cruciale per la transizione energetica, ma precisamente il contrario: un elemento di ritardo e rinvio dell’unica transizione energetica efficace, quella verso le fonti rinnovabili. Gli indirizzi impressi dal Governo Meloni sono chiari, le intenzioni dei grandi produttori di energia non pulita anche. La strada da percorrere è quella opposta” – così il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

Grattacielo Regione, Tronzano: “trasloco completato”

UN’OPERA FINALMENTE FINITA E OPERATIVA

 

L’Assessore al Patrimonio Andrea Tronzano “A metà giugno di quest’anno è stato completato il trasloco dei 2000 dipendenti come avevamo promesso”. Ecco le sue dichiarazioni:

 

 

Davvero il Partito democratico sembra avere né memoria né senso del pudore. Forse i consiglieri non ricordano cosa ci hanno lasciato. Abbiamo ereditato una situazione in cui c’era il cantiere fermo, la ditta aggiudicataria era fallita, altre situazioni ben note. In tutti questi anni di ritardo, inoltre, l’ente ha sostenuto 18 milioni di spese di affitto e di gestione delle sedi all’anno che, in realtà, i cittadini piemontesi avrebbero potuto risparmiare. In tre anni e mezzo, nonostante la pandemia, non solo i lavori al grattacielo sono stati sbloccati, ma anche ultimati a luglio 2022. A metà giugno di quest’anno è stato completato il trasloco dei 2000 dipendenti come avevamo promesso.

 

Non è nostra abitudine fare polemica, crediamo che la risposta migliore agli attacchi di Pd e Radicali sia sotto gli occhi di tutti: una struttura finalmente finita e pienamente operativa. Un’opera mastodontica che riprende vita dopo undici anni.

 

Abbiamo lavorato per agevolare l’intermodalità sostenibile a favore del personale, facilitando l’utilizzo dei mezzi pubblici, treno e metropolitana. La passerella che collega il grattacielo alla stazione Lingotto è già perfettamente funzionale. Le rastrelliere per le biciclette verranno posizionate a breve, così come verranno effettuati i bandi per l’utilizzo dei parcheggi sotterranei; già oggi per i dipendenti sono comunque disponibili 400 posti auto gratuiti. Come per tutte le azioni e gli appalti di una Pubblica Amministrazione si devono rispettare i tempi di legge, spero che il Pd se lo ricordi.

 

Per l’accessibilità a persone con problemi motorie vi è una legge la 13/89 che stabilisce che le opere pubbliche per essere autorizzate debbono assolvere al concetto di “visitabilità” (libero accesso a tutti i luoghi dell’opera stessa). Inoltre vi è sempre stato un confronto puntuale e preciso con le associazioni al fine di rilevare criticità ed avere suggerimenti in merito. Sullo specifico abbiamo risposto a una precisa interrogazione della consigliera Canalis mettendo in evidenza le doverose misure per rendere fruibile al massimo la struttura. Siamo comunque sempre aperti a suggerimenti e a confronti in caso di necessità.

 

 A proposito degli ascensori ricordo che proprio la settimana scorsa abbiamo incontrato la ditta Schindler per valutare tutte le eventuali migliorie nella gestione delle corse dei dodici ascensori a servizio. Ogni giorno vengono realizzati 3000 viaggi, che diventano 15.000 in una settimana. A riprova che ogni eventuale criticità viene affrontata in tempi brevi e con serietà, da marzo, è attivo un presidio fisso, che monitora in tempo reale le corse e interviene in caso di necessità.

 

Per quanto riguarda le polemiche del Pd, ci preme solo sottolineare che non esiste alcun rischio per i lavoratori del Palazzo, perché, come abbiamo già avuto modo di spiegare, il collaudo, che sarà firmato entro settembre, è di tipo tecnico-amministrativo, non è quello statico che è stato effettuato, con esito positivo lo scorso anno ed è stata depositata la pratica antiincendio a garanzia della sicurezza dell’opera.