POLITICA- Pagina 152

Il Pd del Nord Ovest a Torino

I PRESIDENTI GRUPPI PD PIEMONTE, LIGURIA, LOMBARDIA, VALLE D’AOSTA SI SONO RIUNITI A PALAZZO LASCARIS: “PROSPETTIVA NORD-OVEST: LA PROPOSTA DEMOCRATICA”. ECCO I PUNTI SALIENTI NELLA NOTA CONGIUNTA

2 febbraio 2024 – L’incontro che si è tenuto oggi in Piemonte rappresenta il punto di partenza di una collaborazione fra i Gruppi Pd dei Consigli regionali delle regioni del Nord-Ovest con l’obiettivo di organizzare un’azione condivisa per costruire un’alternativa forte al centrodestra, a cominciare dalle prossime elezioni regionali che si svolgeranno a giugno in Piemonte. “Prospettiva Nord Ovest” si articolerà attraverso uno scambio di informazioni, idee, spunti, prioritariamente su alcuni temi: sanità pubblica, infrastrutture e trasporti, sviluppo economico e transizione ecologica. Porteremo avanti un lavoro condiviso che si concretizzerà nella presentazione di proposte di legge, mozioni e ordini del giorno comuni. Un’attività che si è già concretizzata con la presentazione delle proposte di legge al Parlamento per vincolare ad una percentuale non inferiore al 7,5% del Pil il finanziamento annuale del sistema sanitario nazionale.

Il confronto aperto tra i gruppi regionali del Partito Democratico è partito dal tema della sanità che deve essere necessariamente potenziata per superare le criticità che investono il sistema. Un primo passo di un’azione coordinata che in Liguria, Lombardia e Piemonte – rispettivamente con “La salute prima di tutto”, “Prima è salute” e “Stop liste d’attesa” – si è sviluppata con delle campagne e petizioni a tutela della sanità pubblicache hanno raccolto migliaia di firme e testimonianze di cittadini in difficoltà alle prese con il malgoverno della destra. Da oggi lavoreremo su diverse direttrici: potenziamento dell’organico attraverso una specifica pianificazione dell’assunzione di personale sanitario e amministrativo, tempistiche certe consentendo ai pazienti di ottenere esami e interventi in tempi adeguati, investimenti sulle strutture e sulla prevenzione. Lo faremo tenendo la barra dritta su due coordinate, da un lato non deve esistere disuguaglianza nella lotta alla malattia, dall’altro occorre coinvolgere attivamente chi vive e lavora quotidianamente il mondo della sanità.

La Macro-regione del Nord-Ovest è una realtà interdipendente sotto il profilo infrastrutturale all’interno della quale porti, rete ferroviaria e terminali intermodali di entroterra costituiscono un fattore decisivo di competitività. E’ fondamentale portare a compimento le grandi opere: la Torino-Lione, il Terzo Valico, la soluzione dei problemi del Tunnel del Monte Bianco, il Tunnel di Tenda, l’Alta Velocità Torino-Genova, il Retroporto di Alessandria. Lo sviluppo economico pone molti problemi e richiede soluzioni tempestive. Stiamo vivendo un’onda lunga di crisi che colpiscono aziende e lavoratori e i dati economici italiani e internazionali non sono rassicuranti. Occorre una politica industriale seria che oggi manca e bisogna utilizzare nel miglior modo possibile i fondi europei. Se lavoro e sviluppo devono essere le grandi priorità politiche occorre una programmazione all’altezza: proprio alcuni degli aspetti più carenti delle amministrazioni di centrodestra che non hanno saputo ottimizzare le risorse e le opportunità legate al PNNR.

Ridurre le emissioni di CO2, puntare alla neutralità delle emissioni entro il 2050, salvare e tutelare la biodiversità e contrastare la povertà e le diseguaglianze devono essere obiettivi comuni a tutti i Paesi europei. Per raggiungerli è fondamentale smettere di vedere l’ecologismo come una questione di élite e puntare a prevedere misure strutturate per essere leve di contrasto alle diseguaglianze. E’ importante intervenire sul consumo indiscriminato di suolo, partire da un piano per la riqualificazione energetica dell’edilizia pubblica, rivedere il sistema di trasporto e mobilità, improntandolo sul potenziamento sia delle ferrovie regionali che del trasporto pubblico locale nelle città, concentrandosi su accessibilità, efficientamento e elettrificazione.

“E’ necessario – commenta il Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale del Piemonte Raffaele Gallo – guardare oltre i confini regionali e concepire una politica di più ampio respiro che, insieme a azioni mirate e condivise, proietti il Piemonte non solo nel contesto di una collaborazione con le Regioni del Nord Ovest, ma in un’ottica europea, sviluppando anche cooperazioni transfrontaliere. Tante sono le sfide che non possiamo permetterci di perdere: dalla difesa e dal rilancio della sanità pubblica a un corretto utilizzo dell’Intelligenza Artificiale, dalle connessioni interregionali e internazionali rese possibili grazie solo grazie ai grandi assi di trasporto che si stanno realizzando fino a una nuova politica per la difesa dell’ambiente votata alla transizione ecologica. L’azione comune consentirà di realizzare una strategia macroregionale e si tradurrà in atti importanti per i nostri territori e per i cittadini”.

 

Raffaele GALLO, Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale del Piemonte

Luca GARIBALDI, Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale della Liguria

Pierfrancesco MAJORINO, Presidente del Gruppo Pd del Consiglio regionale della Lombardia

Luca TONINO, Segretario regionale Pd Valle d’Aosta

Avetta (Pd): “Cirio non sottovaluti le proteste degli agricoltori”

 

«Il comparto agroalimentare è importante a livello nazionale e a maggior ragione lo è in Piemonte, dove altri settori sono in affanno a cominciare dall’automotive. L’agroalimentare piemontese vale il 14,9% delle esportazioni nazionali di settore, siamo la quarta Regione in Italia per importanza. La destra governa il Piemonte da cinque anni ormai, durante i quali questo mondo non ha ricevuto l’attenzione che merita. E la Giunta Cirio commetterebbe un grave errore se sottovalutasse questa protesta». Lo afferma il consigliere regionale Alberto AVETTA (Pd) a margine della manifestazione di protesta a Caluso. «Tra il 2010 ed il 2020 le aziende agricole piemontesi sono calate del 23%, con un meno 6,9% di superficie coltivata. Sono dati allarmanti che confermano un fatto chiaro: chi vive di agricoltura oggi fatica a ricavarne un reddito adeguato. Se si produce in perdita non si regge a lungo. E gli agricoltori piemontesi da troppo tempo spendono più di quanto ricavano dalla vendita dei loro prodotti. Se quello agroalimentare è un comparto trainante per il Piemonte, allora come tale deve essere considerato dalla politica regionale».

Italia Viva torna in piazza a Chieri

Italia Viva torna in piazza a Chieri con il suo Gazebo sabato 3 febbraio 2024 dalle 15 alle 19 sempre in Via Vittorio Emanuele II.

L’iniziativa è volta a promuovere l’incontro pubblico in programma a Chieri presso l’Auditorium Leo Chiosso venerdì 16 febbraio dal titolo “USIAMO LA TESTA PER FAR FUNZIONARE LA SANITÀ PIEMONTESE”  che vedrà la partecipazione di due parlamentari di Italia Viva: Luigi Marattin e Silvia Fregolent e quella di diversi professionisti del settore.

Askatasuna, (Fdi): “Confronto tardivo con sigle polizia”

“Sulla legalizzazione di Askatasuna, ritengo che la richiesta di confronto con le sigle sindacali di Polizia sia una mossa tardiva e spregiudicata: un incontro che avrebbe relegato i sindacati di Polizia a meri spettatori di una decisione già presa, peraltro al termine di mesi di trattative sottotraccia, è quantomeno una clamorosa caduta di stile, non volendo pensare alla provocazione”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.
“La questione  – continua Roberto Ravello, dirigente regionale di Fratelli d’Italia – è molto semplice: chi fino ad oggi ha difeso fieramente e coraggiosamente le Istituzioni dalle scorribande di violenti, anarchici e antagonisti ha passivamente appreso e subito la decisione del Comune di Torino di legalizzare quella fucina di odio che è, da sempre, Askatasuna. Credo che non ci potesse essere reazione diversa: esprimo comprensione, vicinanza e profonda condivisione rispetto alla scelta di alcune sigle di declinare, a giochi fatti, un invito dall’amaro retrogusto di beffa”.

Cusano (Azione Under 30): “Voto fuori sede, soluzione all’indifferenza”

Puntuale come sempre, in prossimità delle elezioni, spunta il tema del voto fuorisede.

L’Italia è l’unico Paese in Europa (ad eccezione di Malta e Cipro) a non permettere a circa 5 milioni di cittadini di poter votare nel luogo in cui vivono per studio o lavoro. Una speranza sembra essere apparsa nell’estate scorsa, quando il 4 luglio è stato approvato alla Camera con 159 favorevoli, 84 astenuti, e nessun voto contrario, la proposta di legge “Voto Dove Vivo”. Questa prevede di disciplinare il voto per i fuorisede e rimodulare le tariffe agevolate previste per i servizi di trasporto a favore degli elettori che si recano nel comune di residenza. Il Governo ha 18 mesi di tempo per disciplinare il decreto legislativo ma L’ideale sarebbe sbloccare l’iter legislativo entro il 15 di febbraio, perché oltre non ci sarebbero più i tempi tecnici per assicurare il voto alle Europee del 6 9 giugno.

Insomma le speranze per noi fuori sede di poter votare lontani da casa sembrano minime.

Ma quanto costa far votare a casa e fuori sede?

Da un’analisi degli effetti finanziari svolta nel 2019 del Governo, si denota che nel periodo 2010-2018 sono stati concessi 1.685.757 viaggi per una spesa complessiva di 31.9002.720 euro, con un costo pro capite di 23 euro. Il costo pro capite nel periodo 2004-2009 era di €20,15, si rileva quindi un aumento di costi del 15%.

Il voto è un diritto, esercitarlo è un dovere. Ma se non viene tutelato il primo, come può un cittadino assicurare il secondo?

“Il voto è personale ed uguale, libero e segreto, il suo esercizio è dovere civico” ribadisce l’articolo 48 della Costituzione.

Azione ha proposto di istituire il voto fuorisede tramite una proposta di legge di Giulia Pastorella, che ha ribadito il suo impegno alle elezioni politiche del 2022, proponendo il rimborso agli studenti per i viaggi al luogo di residenza.”

Oggi Azione, con l’intervento di Carlo Calenda chiede nuovamente a gran voce di compiere questo grande passo avanti per il nostro paese.

Quanto tempo ancora dovremo aspettare vedere riconosciuto un nostro diritto fondamentale? Il voto dei fuorisede porterebbe forza e vitalità alla nostra democrazia, che mancano da tempo, (il tasso di affluenza alle europee è passato dal 64,4% nel 2009 a 54,5% nel 2019).

Come narrava Roberto Benigni in un suo famoso monologo esistono due nemici della Costituzione: l’indifferenza alla politica e non andare a votare. Una democrazia può affermarsi solo grazie al consenso dei cittadini, e questo i vari governi (di ogni colore politico) avrebbero dovuto capirlo già da tempo.

Pierluigi Cusano (Azione Torino Under 30)

Lega Salvini Torino, una “passeggiata per la sicurezza”

Ieri sera, 31 gennaio, la sezione della Lega Salvini di Torino ha organizzato la “Passeggiata per la Sicurezza” in Circoscrizione 2 volta a sottolineare il degrado della zona e a sensibilizzare gli amministratori del comune ad occuparsi con maggiore incisivita’ dei problemi presenti nel quartiere.


L’accusa rivolta alla Giunta guidata dal sindaco Lo Russo e’ quella di aver abbandonato le periferie, mentre mostra attenzione al dialogo verso i facinorosi dei centri sociali come Askatasuna.
Alla camminata in solidarieta’ degli abitanti di Mirafiori presenti molti esponenti del Carroccio, l’eurodeputata Gianna Gancia, il Presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, il consigliere Andrea Cerutti e la senatrice Marzia Casolati.

CV

Gallo (Pd): Un piano terapeutico per le ulcere cutanee”

1 febbraio 2024 – “Ho presentato un ordine del giorno che impegna la Giunta regionale a attivarsi per avviare, nella nostra regione, un piano terapeutico omogeneo per il trattamento della patologia ulcerativa cutanea e, altresì, per implementare le reti specialistiche e strutturate e l’attività di screening sulla popolazione allo scopo di far conoscere maggiormente e curare tempestivamente questa patologia invalidante” spiega il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“L’atto di indirizzo – prosegue l’esponente dem – prevede, inoltre, che vengano realizzate campagne di informazione, coinvolgendo i presidi ambulatoriali e ospedalieri, con team multidisciplinari. Si stima che il problema delle ulcere cutanee, in Italia interessi oltre mezzo milione di persone e siano 600 mila i nuclei familiari direttamente coinvolti nell’assistenza e nella gestione dei pazienti”.

“Gli studi epidemiologici sono, purtroppo, ancora relativamente pochi e l’entità numerica delle persone affette è, pertanto, sottostimata. Sarebbe importante un approccio condiviso della malattia per consentire un’adeguata risposta di carattere clinico e organizzativo-assistenziale, correlate alla patologia. Data l’importanza del tema, auspico che il mio ordine del giorno venga approvato in tempi rapidi e con il voto positivo di tutte le forze politiche per avviare, con urgenza, un piano terapeutico omogeneo e efficace” conclude Gallo.

Ruffino (azione): “Askatasuna cambi, lotta armata non è bene comune”

“Lo scorso 26 dicembre la Cassazione ha confermato quanto già ravvisato dal Tribunale di Sorveglianza di Torino circa i caratteri di lotta armata e preordinata provocazione di scontri con le forze dell’ordine per gli attacchi ai cantieri Tav: questa era l’istantanea della Cassazione. Riconoscere il centro sociale Askatasuna come “bene comune” significa quanto meno stravolgere i pronunciamenti di due organi giudiziari. Ha sbagliato il sindaco Lo Russo ad assumere una decisione senza neppure pretendere che gli agitatori del centro sociale facessero ammenda delle violenze provocate in trenta anni.
Diverso il discorso se Askatasuna diventa un presidio di servizi sociali e accetta di chiudere la stagione buia della lotta No Tav. Tutto ciò che può arricchire la vita civile di Torino e migliorare l’integrazione sociale è da salutare positivamente”. Così l’on. Daniela Ruffino (Azione)

Magliano: Fibromialgia, Osservatorio Regionale e PSDTA presto attivi

Accogliamo come buona notizia il fatto che i Percorsi di Salute Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PSDTA) in materia di fibromialgia siano prossimi a essere completati e validati, come assicurato dalla Giunta rispondendo, poco fa in Aula, al mio Question Time sul tema. Sarà questo uno dei primi compiti dell’Osservatorio Regionale sulla Fibromialgia, che sarà istituito entro i prossimi 90 giorni. Auspichiamo inoltre che il Gruppo di Lavoro sia al più presto convocato dopo l’ultima riunione dello scorso settembre e che il documento finale recepisca le indicazioni delle Associazioni. Oggi si segna un passo importante dopo l’approvazione, il mese scorso, della Legge sulla Fibromialgia. Sono quasi due milioni le italiane e gli italiani con fibromialgia. La sindrome colpisce soprattutto le donne (9 casi su 10). Dolore muscolo-scheletrico cronico diffuso, astenia, stanchezza, disturbi del sonno, problemi dell’alvo, problemi dell’area cognitiva (memoria, attenzione, rallentamento dei tempi di reazione, alterazione delle funzioni esecutive), ansia, depressione, attacchi di panico sono tra i sintomi più diffusi. La fibromialgia, che pure può osservarsi in ogni fascia d’età, compare nella maggior parte dei casi tra i 35 e i 60 anni. Sono in aumento i casi fra gli adolescenti. Questa sindrome compromette, nei casi più gravi, le attività quotidiane e professionali.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Tassone, Lega ” Askatasuna: un dibattito necessario ma equilibrato”

La recente decisione della Giunta comunale di Torino di procedere con la legalizzazione del centro sociale Askatasuna ha suscitato preoccupazione all’interno della Lega, come espresso dal Segretario cittadino Fabio Tassone. Sebbene riconoscendo le problematiche legate all’occupazione abusiva e agli episodi di violenza associati a Askatasuna, Tassone enfatizza la necessità di un dibattito ponderato e costruttivo che coinvolga la comunità, senza alimentare divisioni o sentimenti di contrapposizione.

Tassone ha dichiarato: “La questione Askatasuna è senza dubbio delicata e richiede un approccio misurato. È imperativo che questo tema venga affrontato nelle sedi appropriate, con il coinvolgimento attivo dei cittadini torinesi. Dobbiamo evitare di fomentare inutili tensioni che potrebbero creare ostacoli alla tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza. È fondamentale che la discussione su Askatasuna avvenga a livello di Consiglio comunale, dove tutte le voci possano essere ascoltate in un contesto di rispetto reciproco.”

Inoltre, Tassone esprime preoccupazione riguardo alle iniziative come il referendum, considerate da alcuni come strumenti di speculazione elettorale: “Ricorrere al referendum per una questione così complessa e delicata come quella di Askatasuna non dovrebbe essere la prima scelta. Questo strumento, sebbene democratico, può rischiare di diventare un mezzo per fini speculativi-elettorali anziché una reale soluzione al problema. Prima di prendere decisioni così radicali, è essenziale esplorare tutte le vie di dialogo e confronto all’interno del Consiglio comunale.”

Il Segretario cittadino della Lega invita la Giunta comunale e tutte le parti interessate a considerare un approccio più equilibrato e inclusivo, che possa garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini torinesi.