POLITICA- Pagina 152

Gavazza (Lega): “Anche nell’Asl TO4 un centro veterinario gratuito”

”per gli animali d’affezione delle fasce sociali più deboli”

 

«Sono orgoglioso che il Piemonte sia la prima Regione in Italia a offrire questa prestazione sanitaria a favore degli animali da compagnia – evidenzia Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte -. L’iniziativa, voluta dall’assessore regionale leghista al Benessere animale Chiara Caucino, si pone come un fiore all’occhiello per il Piemonte e, allo stesso tempo, una pietra miliare nel sostegno alle persone svantaggiate, per le quali un’animale di affezione rappresenta molto più di un amico, ma un vero e proprio compagno di vita che dona amore e affetto con comprovati effetti anche terapeutici sull’umore e contro il senso di solitudine».

Inaugurato a Settimo Torinese, in via Regio Parco 64, l’ambulatorio sociale veterinario, che offre un servizio gratuito per curare gli animali d’affezione che vivono con le persone in carico ai servizi sociali.

«Gli ambulatori veterinari sociali in Piemonte si trovano in quattro aree interaziendali, alle quali si aggiungono le Asl TO3 e TO4, e garantiscono prestazioni sanitarie gratuite a favore degli animali di proprietà delle persone in carico ai servizi sociali. Ogni area ha una Asl capofila che gestisce il progetto. Gli ambulatori servono le circa 260.000 persone in carico ai servizi sociali, buona parte delle quali possiede un animale d’affezione, garantendo le prestazioni di base – dichiara Gianluca Gavazza, consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte -. Nei giorni scorsi è stato, inoltre, sottoscritto un protocollo d’intesa tra la Regione Piemonte e il presidente della Lega Antivivisezione Gianluca Felicetti, in base al quale gli utenti degli ambulatori veterinari sociali dislocati in Piemonte potranno avvalersi, oltre a quelli già previsti, di ulteriori servizi, come la sterilizzazione chirurgica e l’inoculazione del microchip per i gatti, presso cliniche veterinarie convenzionate con le sedi locali della Lav. I volontari delle sedi locali agevoleranno il trasporto di cani e gatti delle famiglie non auto munite e verificheranno la necessità di ulteriori beni di prima necessità, come i cibi medicati per animali affetti da particolari patologie».

Gli obiettivi di questa misura sono molteplici: evitare gli abbandoni degli animali, magari perché non si hanno le risorse per curarli, fare in modo che le persone più fragili non debbano subire un ulteriore aggravio economico per il sopraggiungere di una malattia del proprio animale, evitare che situazioni igienico-sanitarie critiche possano peggiorare ulteriormente la situazione delle persone già in difficoltà.

GTT, Ravinale (SE): Salvi gli abbonamenti e stop alle ipotesi di privatizzazione di GTT

2 euro troppi per servizi attuali

“Bene che si sia evitato l’aumento delle tariffe degli abbonamenti, tutelando fasce deboli e utenti abituali, grazie alla nostra proposta sull’aumento dei parcheggi in zona blu, che va anche nella direzione di disincentivare utilizzo dell’auto”, afferma la capogruppo di Sinistra Ecologista Alice Ravinale. “Bene anche che il Sindaco e le assessore Nardelli e Foglietta abbiano ribadito nella discussione di questi giorni che va esclusa la privatizzazione di GTT”.

“Resto convinta che 2 Euro per il servizio attuale siano troppi – continua – È urgente migliorarlo, per incentivare l’uso del TPL che è necessario per la transizione ecologica: i passaggi dei mezzi devono diventare più rapidi, con corsie protette e precedenza semaforica, con un servizio di alta qualità in tutte le aree di Torino. E poi la metro resti aperta più a lungo, come avviene nelle grandi città”, conclude Ravinale.

Carceri, AVS: Per prevenire i suicidi servono risorse, personale e pene alternative

Le risposte di Nordio non convincono.
“Ancora un suicidio al Lorusso Cotugno di Torino: un detenuto di 44 anni si è tolto la vita impiccandosi nel Padiglione B. Circa un mese fa era stato dimesso dalla Sezione Psichiatra. È ormai da anni che diciamo che nessuna sezione del carcere può essere adeguata a persone che vivono una condizione di sofferenza psicologica e psichiatrica, che è vitale lavorare sulle pene alternative per decongestionare le strutture detentive e prendersi cura davvero di tutti i casi delicati, a cominciare dai detenuti più giovani” – dichiarano i parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi, Devis Dori e Ilaria Cucchi.
“Mesi fa abbiamo chiesto al Ministro Nordio, con un’interrogazione, di ripristinare l’ampliamento dei colloqui telefonici dei detenuti con i propri cari deciso in fase pandemica, anche per ridurre il rischio suicidario”- proseguono i parlamentari. – “In tutta risposta il Ministro rimanda alle decisioni delle Direzioni carcerarie. Analogamente, sull’impressionante frequenza dei suicidi, la nota di Nordio rinvia all’impegno del DAP, al lavoro interdisciplinare con le ASL regionali per la prevenzione e, in generale, alle varie articolazioni regionali.
È stato chiesto ai Provveditorati di verificare se nei Distretti di competenza siano stati stipulati i Piani regionali di prevenzione. Ma il Ministero è a conoscenza dei dati su quanti territori ne dispongono? Sono state ripartite fra i Provveditorati le risorse aggiuntive per gli esperti che lavorano alla prevenzione nelle strutture. Quanti le hanno utilizzate e come?”
“Tutto questo non può essere sufficiente” – concludono gli esponenti di AVS. – “È la polizia penitenziaria stessa a mandare continui allarmi sulla carenza di personale e lo stress a cui sono sottoposti gli agenti, che si trovano continuamente a sventare tentativi di suicidio e atti di autolesionismo.
E finché non si accetterà di convertire in pene alternative tante detenzioni insensate, come quelle per reati minori o quelle che riguardano persone con patologie psichiatriche, non si agirà mai sul sovraffollamento delle carceri e sul disagio di detenuti e operatori”.

Fisco. Ruffino: accolto Odg Azione contro spopolamento aree interne

Roma – “Il governo ha accolto il mio ordine del giorno alla delega fiscale che lo impegna a valutare interventi contro lo spopolamento delle aree interne e montane, sia pure compatibilmente con i saldi di finanza pubblica”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “E’ un tema di grande rilevanza, che ho già posto più volte e che non esiterò porre ancora, ma di cui il governo continua a disinteressarsi, non ritenendo evidentemente che sia una priorità. Occorre intervenire e occorre farlo subito, per fermare la desertificazione economica e sociale di aree sempre più estese del Paese. C’è bisogno urgente di misure, anche di natura fiscale, a sostegno delle famiglie che vivono nelle aree interne e montane, nonché di incentivi per chi voglia trasferirsi nei comuni periferici e ultraperiferici, dove ci sono meno opportunità di lavoro e dove c’è carenza di servizi, compresi quelli sociali, educativi, culturali, scolastici. Valuteremo i fatti, ma non si può continuare a nascondere la polvere sotto al tappeto. Queste – conclude Ruffino – sono le nuove periferie, il governo ne prenda atto e agisca di conseguenza”.

Il Popolo della Famiglia del Piemonte si confronta su temi e alleanze

 

Cristina Zaccanti (PdF): “In Piemonte pronti a nuove sfide per la causa della Famiglia

In Piemonte siamo pronti a nuove sfide per la causa della Famiglia afferma Cristina Zaccanti, di Ivrea, Coordinatrice regionale del Popolo della Famiglia (PdF), commentando il serrato confronto in videoconferenza dei membri del Coordinamento regionale avvenutovenerdì 7 luglio 2023; e spiega: dopo la mia introduzione, Carlo Bravi, delegato del PdF Piemonte per i rapporti con l’area del dissenso, ha rappresentato la situazione attuale e le prospettive per il prossimo anno a livello sia locale sia regionale. Dopodiché ognuno dei presenti ha potuto esprimersi al riguardo“.

Ne è nato un confronto franco e immediato – ha proseguito Zaccanti – in particolare sull’opportunità che il Popolo della Famiglia si presenti alle competizioni elettorali da solo con il proprio simbolo, ovvero in coalizione con altri. In conclusione, tirando le fila, è emerso che una maggioranza dei membri del Coordinamento (in rappresentanza di tutti i tesserati del PdF Piemonte) è cautamente favorevolead alleanze con altri ed in particolare con le forze dell’area del dissenso, con speciale riferimento al progetto ‘Insieme liberi Piemonte 2024 in corso di definizione in questi mesi; ovvero a coalizioni con altre formazioni dell’area d’ispirazione cristiana e popolare“.

Da parte di tutti è stato ribadito – ha puntualizzato Zaccanti – che condizione imprescindibile affinché il Popolo della Famiglia possaaderire a coalizioni con altri è il rispetto da parte di tutti dei valori (non negoziabili) della famiglia, della vita e della libertà educativa, che sono valori fondanti per lo stesso PdF. Tale ‘rispetto’ potrà essere declinato con sfumature diverse da eventuali partner di coalizione, con modalità per le quali lo stesso Bravi ha coniato il termine di ‘Programma a geometria variabile‘, che è stato apprezzato dai partecipanti e che potrà essere uno strumento utile nelle eventuali trattative“.

Ianno’: “Discarica abusiva in via Passo Buole”

Torino – “Rumenta, pattume, immondizia di ogni genere e forse, anche rifiuti speciali hanno trovato casa tra via Passo Buole e corso Caio Plinio, precisamente vicino al centro sociale El Paso e nei pressi della ex bocciofila.

Una grande discarica dove è stato abbandonato materiale di risulta di cantiere e sicuramente qualcuno che ha ristrutturato uno stabile, ha pensato che fosse sicuramente più comodo abbandonare il tutto, senza andare in discarica.

I cittadini lamentano di un via vai di furgoni, che indisturbati hanno tagliato la rete di recinzione e depositato ogni sorta di rifiuti.

Amministrazione qualcuno vi ha segnalato la situazione della discarica e pensate di chiudere la recinzione e prendere provvedimenti?

E’ mai possibile che ogni volta bisogna presentare un’interpellanza su problematiche che potrebbero essere risolte in breve tempo?”

Pino Ianno’

Libero Pensiero

Pd: Pronto soccorso ai privati non è la soluzione

ROSSI-GALLO (PD)

 “Le dichiarazioni dell’assessore Icardi che aprirebbero alla gestione dei pronto soccorso da parte di strutture private confermano, ancora una volta, la vera natura della destra che vede nella privatizzazione del sistema sanitario l’unica soluzione dei problemi della sanità” dichiarano il Vicepresidente della Commissione sanità e Segretario regionale Pd Domenico Rossi e il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“La Giunta di centrodestra, fin dal suo insediamento – proseguono i consiglieri Dem – ha dimostrato chiaramente uno scarso interesse a investire sul potenziamento della sanità pubblica che, invece, dovrebbe essere valorizzata e ridisegnata, adeguandola alle esigenze e ai bisogni di cura dei cittadini… la proposta relativa ai pronto soccorso è l’ennesimo segnale”.

Eppure le azioni da mettere in campo per superare il problema del sovraffollamento sono sotto gli occhi di tutti. “Per decongestionare i reparti di emergenza urgenza è necessario facilitare l’uscita dal pronto soccorso e diminuire gli accessi impropri. Da un lato occorre aumentare i posti letto all’interno dei reparti di degenza, come ha più volte evidenziato anche dai sindacati, dall’altro investire davvero nelle Case di Comunità facendo in modo che ci sia personale per consentire un’apertura prolungata, 7 giorni su 7. Così molti degli accessi impropri al pronto soccorso, a partire dai codici bianchi, potrebbero trovare una risposta adeguata” rilanciano Rossi Gallo.

“Non va dimenticato, infine, che non basta l’insegna ‘Pronto Soccorso’ a garantire ai cittadini risposte adeguate. I punti di emergenza dovrebbero essere collocati in strutture in grado di far fronte ad ogni patologia ed imprevisto. Garanzie che sono assicurate negli ospedali pubblici grazie ai reparti, le dotazioni e il personale” concludono i rappresentanti dem, sottolineando che “la pandemia non ha insegnato nulla. Di fronte all’emergenza, solo il pubblico garantisce davvero tutti senza discriminare sulla base del reddito e della possibilità di pagare. E’ questo il sistema che va salvaguardato”.

Alberi Corso Belgio, Sinistra Ecologista: bene lo stop se la sostituzione degli alberi non è urgente

E ora si apra a progettazione partecipata

Siamo soddisfatti che nel corso della commissione ambiente di lunedì l’assessore Tresso abbia confermato che il progetto di risistemazione dell’alberata di corso Belgio verrà ridiscusso e che si è superato il problema, legato alla scadenza dei fondi React EU, che aveva portato all’ipotesi di procedere all’abbattimento degli alberi quest’estate.

Bene che vi sia stata un’apertura anche relativamente agli isolati tra corso Tortona e via Andorno, per un intervento sulla sola banchina, con l’eliminazione delle barriere architettoniche, e che non preveda la sostituzione di alberi che non sono a rischio crollo.

Crediamo che l’alberata di aceri di corso Belgio possa essere sistemata con un intervento graduale, salvaguardando la sicurezza delle persone e degli alberi stessi, senza compromettere l’ombreggiatura e la qualità di vita dei prossimi anni. Va valutata ogni possibile alternativa progettuale che eviti l’abbattimento degli alberi e consenta il rafforzamento degli aceri – che oggi si trovano in un contesto poco favorevole a causa dalle auto parcheggiate sulle radici e dallo scarso spazio a disposizione per il corretto sviluppo delle chiome – per esempio modificando la posizione dei parcheggi come avvenuto in corso Marconi.

Ora è fondamentale che si apra una fase concreta di partecipazione che preceda la stesura del progetto definitivo, che coinvolga le tante persone che si sono positivamente attivate per la salvaguardia dell’alberata e la cittadinanza tutta di Vanchiglietta.

Noi continuiamo a pensare che un progetto complessivo potrebbe partire dallo spostamento al centro carreggiata dei binari del tram. Rendere la linea 15 più veloce e evitare il conflitto tra TPL e auto parcheggiate male, allargherebbe la banchina a beneficio di alberi, pedoni e mobilità attiva e consentirebbe di moderare la velocità delle auto, riducendo le emissioni di CO2 e di gas inquinanti.

Magliano: i volontari tornino in tutti i reparti

Pandemia finita anche per l’OMS



L’emergenza pandemica è ufficialmente terminata (tale è stata dichiarata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità lo scorso 5 maggio), eppure in molti Reparti degli Ospedali piemontesi i Volontari non hanno ancora accesso. Ho  presentato un Question Time per chiedere come intenda intervenire la Giunta per permettere nuovamente ai Volontari, in maniera uniforme in tutte le strutture ospedaliere regionali, di essere presenti e attivi nei Reparti. Diverse Associazioni segnalano di non avere ancora ottenuto il permesso di tornare a svolgere la propria attività in alcuni dei Reparti ospedalieri della nostra Regione, sul territorio della quale – sempre secondo le testimonianze delle Associazioni – si registra una certa disomogeneità: se strutture come l’Ospedale di Rivoli e il Regina Margherita di Torino sono tornate, per esempio, ad ammettere i Volontari non solo presso l’Area Accoglienza, come anche presso i singoli reparti, nei reparti di altre strutture piemontesi l’ingresso ai Volontari non risulta ancora consentito. Siamo convinti che, dopo oltre tre anni, esistano tutte le condizioni affinché i Volontari possano tornare a essere presenti in corsia a dare quel conforto e quel calore umano così necessari.

Silvio Magliano – Presidente Gruppo Consiliare Moderati, Consiglio Regionale del Piemonte.

Duello tra l’ex Ministro Roberto Castelli, Presidente di Autonomia e Libertà, e Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord

Castelli avverte De Luca: “Sull’Autonomia vi aspettiamo alla prova dei fatti”

Un incontro cordiale, partito da posizioni distanti e tanti temi da chiarire.
A Ponti sul Mincio, alla Festa dell’associazione presieduta da Castelli, un confronto serrato si è svolto sabato 8 luglio sui temi irrisolti del rapporto tra il Nord e il Sud.
Roberto Castelli rappresenta l’anima leghista e nordista che non ha mai abbandonato le battaglie dell’autonomia, del federalismo, del principio costituzionale della sussidiarietà, dell’identità regionale.
” Il residuo fiscale del Nord – afferma – cioè il saldo negativo tra le tasse versate a Roma e quanto ritorna sui territori attraverso i servizi, è di 56 miliardi all’anno per la sola Lombardia e non ha pari al mondo. E’ il “sacco del nord” e grava in maniera insostenibile sulle nostre famiglie e imprese. Non c’è controllo sui beneficiari e non nascono pratiche amministrative virtuose che progressivamente sgravino il Nord. Vogliamo l’autonomia in materie strategiche come la scuola, l’istruzione, i programmi, le graduatorie dei professori: l’autonomia prevede che a trasferimenti invariati, la spesa destinata per una materia, la scuola ad esempio, sia interamente gestita dalla Regione con possibilità di sviluppare pratiche migliori, e trattenere le somme liberate per altri scopi. E’ una partita a saldo zero per lo Stato, ma dal pantano di Roma non arriva niente, lì tutto muore”.
Il riferimento è anche al Ddl Calderoli, che suscita enormi perplessità.
Cateno de Luca si autodefinisce “Sindaco di Sicilia” e propugna una politica per il Sud basata su una vera autonomia, con una gestione delle risorse e dei territori strappata dalle mani a “una classe dirigente parassitaria che tradisce la sua terra”.
Rivendica le accise sul petrolio raffinato in Sicilia, una partita da 9 miliardi all’anno che ora finiscono nelle casse dello Stato: una somma che spetta alla Regione, con la quale, secondo De Luca, la Sicilia potrebbe sostenere la sua spesa sanitaria, e calmierare i costi del carburante alla pompa di benzina. Castelli ha concordato su questo tema con De Luca, definendo fondate le sue ragioni.
I duellanti non si sono risparmiati, Castelli ha attaccato De Luca dicendo che “è ben strano che voi neghiate l’autonomia alle Regioni del Nord mentre voi godete dello Statuto speciale”.
Cateno De Luca si è spinto ad affermare che “penso che le risorse debbano restare nei territori dove sono state generate” e che “il Sud deve avere una vera autonomia ed emanciparsi da una classe

dirigente parassitaria”. Partono le cannonate contro il comune avversario, la palude romana. Il clima è acceso, cordiale, il dibattito si chiude evocando le macro-regioni, idea cara a entrambi.
Cateno De Luca è un uomo determinato ed è a caccia del 4% nazionale in vista delle Europee: lo sanno tutti, vuole consensi, alleanze, voti. E’ davvero l’uomo del nuovo corso per il Sud o è l’ennesimo volto di un Sud che vuole essere assistito? Il Presidente Castelli tiene la guardia alta.
In mezzo alle bandiere della Padania mescolate a quelle di “Sud chiama Nord”, si canta il Nabucco, tutti in piedi, Siciliani compresi, i Padani apprezzano, scambio di doni, Cateno De Luca torna nella sua Taormina con una scintillante carta d’Identità della Padania autografata da Castelli: spuntano i cannoli della pace, ma al di là della simpatia e della cordialità, il Presidente Castelli avverte De Luca: “Sull’Autonomia vi aspettiamo alla prova dei fatti”. Stiamo a vedere.

MASSIMO IARETTI