POLITICA- Pagina 141

Gtt come trasporto merci, Italia Lib Pop: segno di declino civico

Hanno fatto il giro del web, in questa settimana, le foto scattate sulle linee 3 e 4 e che hanno immortalato prima il trasporto di un frigorifero e, successivamente, quello di un wc, in totale spregio delle regole base della convivenza civile e del regolamento del TPL torinese.
“Immagini che evidenziano lo stato in cui i viaggiatori che utilizzano i mezzi pubblici sono costretti a viaggiare. Un servizio spesso carente, sopratutto per i quartieri periferici, e sul quale nessuno fa rispettare alcuna regola”, così Claudio DesiròSegretario di Italia Liberale e Popolare, commenta quanto accaduto in questi giorni.
“Gli utilizzatori della GTT sono spesso costretti a combattere con ritardi, vetture sporche e l’inciviltà di molti utenti. Chi ha trasportato un frigorifero ed un wc, si aggiunge alla miriade di utilizzatori di monopattini che utilizzano bus e tram per gli spostamenti più lunghi, spesso andando ad occupare la parte centrale dei mezzi, senza limitare i disagi agli altri viaggiatori”, aggiunge Desirò.
Una situazione che sembra essere tollerata da GTT e dal Comune, incapaci di fare rispettare, non solo le normale regole di civiltà, ma anche i regolamenti di viaggio.
“Una Città che spinge sulla mobilità sostenibile, continuando a tappezzare le strade di piste ciclabili e zone pedonali, spesso incoerenti con le reali necessità di mobilità, dovrebbe prestare maggiore attenzione al proprio TPL, fondamentale mezzo per incrementare un utilizzo più responsabile dei mezzi di trasporto”, continua Desirò.
Ci si chiede cosa pensino e che azioni prevedano di mettere in atto GTT e Giunta, davanti ad un progressivo peggioramento del servizio offerto, considerando anche i problemi di limitazione di orari, e sospensione ad Agosto, del servizio di Metropolitana. Qualcuno, in Consiglio Comunale, dovrebbe chiedere spiegazioni, qualcun altro fornirle.
Italia Liberale e Popolare
Coordinamento Regionale Piemonte

Corso Belgio: “abbattiamo gli alberi, si, no, forse vediamo” 

A CHE GIOCO GIOCHIAMO?
“Tutta la vicenda che coinvolge la riqualificazione di corso Belgio, sembra calata perfettamente nel gioco del Monopoli: un percorso dove l’Amministrazione comunale lancia i dadi e tenta di raggiungere l’ultima casella del percorso e si ritrova a dover contrattare con i cittadini. Si inizia con un rimpallo di competenze, e’ stata la Giunta precedente ad ideare il progetto. Si prosegue con un cambio di progettazione in corso d’opera, dopo le proteste organizzate dai residenti e dai comitati. Siamo di fronte ad un vero e proprio teatrino di un’Amministrazione comunale, che prima cala dall’alto un progetto senza consultare e informare i cittadini e poi fa dietrofront modificando il progetto strada facendo. Il cantiere doveva partire il 12 giugno e l’impresa era impegnata da un’altra parte e il 26 giugno dopo il presidio organizzato si ferma momentaneamente tutto. A che gioco giochiamo? Assessore ci vuole comunicare quale sarà la progettualità e quando si inizia ufficialmente la riqualificazione? La strategia del Monopoli insegna!”
Pino Iannò Torino Libero Pensiero

Sanità. Ruffino: in Piemonte a rischio case e ospedali di comunità

 “I ritardi sul potenziamento dell’assistenza sanitaria di prossimità confermano che purtroppo il capitolo ‘salute’ è in fondo all’agenda del Governo. Il Pnrr stanzia circa 3 miliardi di euro per l’attivazione di 1.350 case della comunità e di 400 ospedali di comunità, ma gli interventi sono in ritardo e le strutture non saranno operative alla scadenza del 2026, con la conseguente perdita dei fondi”. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione, che aggiunge: “Per il Piemonte sono a rischio 91 case di comunità e 29 ospedali di comunità, strutture necessarie per riformare la medicina territoriale, esigenza emersa con forza durante la pandemia. Servirebbero non meno di 239 milioni di euro, non coperti dai finanziamenti del Pnrr, per assumere medici e infermieri. Ma il governo finora si è limitato a tamponare le emergenze invece di individuare soluzioni strutturali per restituire attrattività e competitività a quella che Azione da tempo definisce la maggiore infrastruttura italiana, ossia il nostro Servizio sanitario nazionale. Al ministro Schillaci abbiamo espresso tutta la nostra preoccupazione per il destino di case e ospedali di comunità, anche in considerazione della grande difficoltà che c’è oggi nel reclutare infermieri e operatori sociosanitari, sempre più in fuga da sanità pubblica piena di problemi e senza attrattività. L’inevitabile conseguenza di tutto questo – conclude Ruffino – è che se gli italiani hanno bisogno di curarsi sono costretti a riparare verso la sanità privata”.

Fdi: “Cancel culture anche al Valentino? No grazie”

AMBROGIO-MARCHI (FDI): “APPELLO ALLA CIRCOSCRIZIONE 8 E AL COMUNE PER NON EROGARE FONDI A PROGETTO DECOLONIZE YOUR DISTRICT”

“Abbiamo da poco appreso, con sgomento, il contenuto del progetto “Decolonize your district”,
presentato dalla Renken Onlus per ottenere contributi dalla Circoscrizione 8” commentano Paola
Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e Claretta Marchi, Consigliere della Circoscrizione 8 di
Torino.

“Quello che poteva passare come uno dei tanti progetti rivolti agli enti locali si è rivelato essere in
realtà un tentativo di riscrivere la storia, persino del Parco del Valentino, a spese dei contribuenti
torinesi, che – nel caso il progetto venisse accolto – si troverebbero a finanziare la macchina della
cancel culture nella propria città e nei propri quartieri!”, afferma Paola Ambrogio.

“Trovo molto grave che la Circoscrizione stia valutando di erogare dei fondi a sostegno del progetto
“Decolonize your district” – continua Claretta Marchi, Consigliere Circoscrizione 8 –, “che prevede,
tra le attività, “un percorso di cultura e riflessione coloniale”, nonché “walking tour tra arte e storia
per decolonizzare il parco del Valentino e altri luoghi della circoscrizione”. Riteniamo si stia
raggiungendo il limite del tollerabile, senza considerare il grave errore – dei proponenti e della
maggioranza di sinistra – di non voler contestualizzare gli eventi nel loro periodo storico, ma leggerli
sotto la lente deformata del presente con lo scopo di instillare sensi di colpa e quindi di necessità di
“chiedere scusa”, e la cosa più grave, infine, è che questo progetto sia diretto ai giovani, più facilmente
influenzabili e, a volte, manipolabili dalla piaga del politicamente corretto”.

“Ci appelliamo al Sindaco Lo Russo e al Presidente Miano affinché non assecondino questo
rocambolesco disegno di riscrittura della storia torinese che potrebbe altrimenti rappresentare un
precedente pericoloso di imposizione del politicamente corretto, che dà la misura di come l’ideologia
della cancel culture sia ormai sfociata nel fanatismo e furore ideologico” concludono la Sen.
Ambrogio e il Consigliere Marchi.

Sen. Paola Ambrogio
Consigliere Circ. 8 Claretta Marchi

Iren, PD Liguria: Presidente porto Genova nuovo ad? Subito chiarezza

Garibaldi: ‘Smentistica o si dimetta’

Genova – “Il presidente dell’Autorità portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Emilio Signorini, smentisca il suo interesse per la nomina ad amministratore delegato di Iren, così come da diversi giorni si legge sulla stampa locale. Oppure, se ha maturato la volontà di fare altro rispetto al presidente dell’Autorità portuale e commissario per la nuova Diga e Bucci è d’accordo, lo dica”. Così, all’agenzia Dire, il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale della Liguria, Luca Garibaldi. “L’unica cosa che non si può fare, con miliardi di euro di investimenti in campo, è continuare a veleggiare nel non detto e nell’incertezza”, aggiunge il dem.
Garibaldi ricorda che “per i patti parasociali tra i soci -Genova, Torino, Reggio Emilia- l’indicazione del nuovo amministratore delegato di Iren dovrebbe spettare al Comune di Genova. Uno dei nomi di cui si parla con maggiore insistenza è proprio quello di Signorini. La vicenda viene descritta come una partita di risiko, con l’ipotesi di un commissario all’Autorità Portuale (un altro): da una settimana nessuno degli interessati dice nulla, penso che sia necessario un segnale di chiarezza”.

Agenzia Dire 

 Eni compra Neptune, Grimaldi (AVS): Un freno alla transizione energetica

“Eni – vale a dire la società energetica il cui azionista di controllo è lo Stato italiano, con il 32,4% delle azioni – annuncia l’accordo per comprare Neptune Energy Group Limited, espandendo così in ogni angolo del mondo le attività di esplorazione e produzione di idrocarburi, soprattutto gas naturale. L’obiettivo è arrivare al 60% di produzione di gas, ma questo non coincide – al contrario di ciò che dice l’ad Descalzi – con una bassa intensità carbonica. Il gas è una fonte fossile, non una fonte energetica ‘ponte’ cruciale per la transizione energetica, ma precisamente il contrario: un elemento di ritardo e rinvio dell’unica transizione energetica efficace, quella verso le fonti rinnovabili. Gli indirizzi impressi dal Governo Meloni sono chiari, le intenzioni dei grandi produttori di energia non pulita anche. La strada da percorrere è quella opposta” – così il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra, Marco Grimaldi.

Grattacielo Regione, Tronzano: “trasloco completato”

UN’OPERA FINALMENTE FINITA E OPERATIVA

 

L’Assessore al Patrimonio Andrea Tronzano “A metà giugno di quest’anno è stato completato il trasloco dei 2000 dipendenti come avevamo promesso”. Ecco le sue dichiarazioni:

 

 

Davvero il Partito democratico sembra avere né memoria né senso del pudore. Forse i consiglieri non ricordano cosa ci hanno lasciato. Abbiamo ereditato una situazione in cui c’era il cantiere fermo, la ditta aggiudicataria era fallita, altre situazioni ben note. In tutti questi anni di ritardo, inoltre, l’ente ha sostenuto 18 milioni di spese di affitto e di gestione delle sedi all’anno che, in realtà, i cittadini piemontesi avrebbero potuto risparmiare. In tre anni e mezzo, nonostante la pandemia, non solo i lavori al grattacielo sono stati sbloccati, ma anche ultimati a luglio 2022. A metà giugno di quest’anno è stato completato il trasloco dei 2000 dipendenti come avevamo promesso.

 

Non è nostra abitudine fare polemica, crediamo che la risposta migliore agli attacchi di Pd e Radicali sia sotto gli occhi di tutti: una struttura finalmente finita e pienamente operativa. Un’opera mastodontica che riprende vita dopo undici anni.

 

Abbiamo lavorato per agevolare l’intermodalità sostenibile a favore del personale, facilitando l’utilizzo dei mezzi pubblici, treno e metropolitana. La passerella che collega il grattacielo alla stazione Lingotto è già perfettamente funzionale. Le rastrelliere per le biciclette verranno posizionate a breve, così come verranno effettuati i bandi per l’utilizzo dei parcheggi sotterranei; già oggi per i dipendenti sono comunque disponibili 400 posti auto gratuiti. Come per tutte le azioni e gli appalti di una Pubblica Amministrazione si devono rispettare i tempi di legge, spero che il Pd se lo ricordi.

 

Per l’accessibilità a persone con problemi motorie vi è una legge la 13/89 che stabilisce che le opere pubbliche per essere autorizzate debbono assolvere al concetto di “visitabilità” (libero accesso a tutti i luoghi dell’opera stessa). Inoltre vi è sempre stato un confronto puntuale e preciso con le associazioni al fine di rilevare criticità ed avere suggerimenti in merito. Sullo specifico abbiamo risposto a una precisa interrogazione della consigliera Canalis mettendo in evidenza le doverose misure per rendere fruibile al massimo la struttura. Siamo comunque sempre aperti a suggerimenti e a confronti in caso di necessità.

 

 A proposito degli ascensori ricordo che proprio la settimana scorsa abbiamo incontrato la ditta Schindler per valutare tutte le eventuali migliorie nella gestione delle corse dei dodici ascensori a servizio. Ogni giorno vengono realizzati 3000 viaggi, che diventano 15.000 in una settimana. A riprova che ogni eventuale criticità viene affrontata in tempi brevi e con serietà, da marzo, è attivo un presidio fisso, che monitora in tempo reale le corse e interviene in caso di necessità.

 

Per quanto riguarda le polemiche del Pd, ci preme solo sottolineare che non esiste alcun rischio per i lavoratori del Palazzo, perché, come abbiamo già avuto modo di spiegare, il collaudo, che sarà firmato entro settembre, è di tipo tecnico-amministrativo, non è quello statico che è stato effettuato, con esito positivo lo scorso anno ed è stata depositata la pratica antiincendio a garanzia della sicurezza dell’opera.

 

 

Grattacielo Regione. Pd – Radicali: “A che punto siamo?”

Riceviamo e pubblichiamo

27 giugno 2023 – “A distanza di 9 mesi dall’inaugurazione dell’ottobre scorso del nuovo Grattacielo della Regione riteniamo sia importante fare il punto della situazione. Tanti sono stati i disservizi, le mancanze e molti gli aspetti da sistemare. Vogliamo capire come stiano esattamente le cose e come si possa intervenire per sanare la situazione” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Raffaele Gallo.

“Non solo il nuovo grattacielo della Giunta regionale non ha ancora il parcheggio per le bici, alla faccia della sostenibilità ambientale, dell’ecologia, dell’intermodalità dei trasporti e della promozione della realizzazione di nuovi percorsi ciclabili sul territorio piemontese, un vero non senso, ma presenta anche molti ostacoli strutturali per chi ha disabilità (scalini, maniglioni nei bagni ecc), siano essi lavoratori o visitatori. Ci sembra decisamente inopportuno e quasi sfrontato che, mentre le persone con disabilità non riescono ancora ad accedere senza problemi al proprio luogo di lavoro, si organizzino tour propagandistici come quello guidato qualche giorno fa dal Presidente Cirio. Auspichiamo che vengano messe in atto, in tempi brevi, le modifiche necessarie per rendere il grattacielo davvero fruibile da tutti” interviene la Consigliera regionale del Partito Democratico Monica Canalis.

“La corsa all’inaugurazione del grattacielo, tra insegne adesive, disservizi e rinvii nei traslochi, ha comportato  conseguenze che continuano a pagare i lavoratori di Regione Piemonte; nel corso dei mesi abbiamo assistito a malfunzionamento dei servizi informatici e telefonici, a quello degli ascensori, al ritardo nella realizzazione della passerella che dovrà collegare il grattacielo con la stazione Lingotto, alla mancanza del servizio mensa e persino alla segnalazione della presenza di roditori nell’edificio – interviene il Vicepresidente del Consiglio regionale Daniele Valle – Ancora nei giorni scorsi gli ascensori sono rimasti bloccati per gran parte della giornata per una prova antincendio raffazzonata e il lavoro è stato interrotto a più riprese dagli autoparlanti. Ma è sugli aspetti tecnici legati alla sicurezza che si concentrano le nostre preoccupazioni, che evidentemente non coincidono con le incontenibili voglie comunicative della Giunta Cirio. Ad oggi il certificato di collaudo tecnico amministrativo in corso d’opera non è ancora stato consegnato. La commissione di collaudo ha già perso un membro, l’ing. Comito e si sono susseguite diverse rinunce alla sua sostituzione; successivamente si è dimesso anche il RUP (Responsabile Unico del Procedimento), l’ing. Faccipieri. Non è dato sapere chi li sostituirà. Chiediamo che vengano chiariti al Consiglio regionale i motivi che hanno portato a queste dimissioni: abbiamo presentato istanza di accesso agli atti, ancora senza risposta. Il certificato di collaudo dovrebbe essere consegnato entro 12 mesi dalla dichiarazione di fine lavori, data il 29 luglio 2022, eppure l’assessore Tronzano, in un recente Question Time ha ipotizzato l’arrivo del certificato di collaudo entro la fine di settembre 2023. Il 29 luglio 2022 viene rilasciato il Certificato di ultimazione lavori, da cui parte il conteggio dei 12 mesi entro i quali ottenere il Certificato di Collaudo. A luglio 2022 la Regione chiedeva una proroga di 60 giorni per effettuare “lavori del tutto marginali e non incidenti sull’uso e sulla funzionalità dei lavori” come citato dalla legge. I 12 mesi entro cui ottenere il Certificato di Collaudo scadrebbero dunque il 29 luglio 2023. A meno che i lavori per cui è stata chiesta la proroga, non fossero in realtà particolarmente significativi e, dunque, sia intervenuto un successivo Certificato di ultimazione lavori. I 60 giorni di proroga sono quindi stati richiesti per delle finiture marginali, oppure per dei lavori talmente importanti da escludere il Certificato di ultimazione lavori di fine luglio? Chi si assume la responsabilità per la sicurezza dei dipendenti che si stanno spostando al grattacielo?”

 “Sulla mancata trasparenza in tutte le fasi di realizzazione del grattacielo, come Radicali Italiani, in particolare grazie a Giulio Manfredi, abbiamo fatto un lavoro di analisi e denuncia costante – dichiara Igor Boni, Presidente Nazionale dei Radicali Italiani – Il primo successo fu nel 2015, quando l’allora assessore Reschigna creò, su nostra proposta, una pagina dedicata al grattacielo sul sito Regionale. Chi oggi andasse su quella pagina potrebbe constatare che l’ultimo comunicato della Giunta Regionale risale al 2 gennaio 2023 e che l’ultimo aggiornamento sullo stato delle bonifiche nell’area ex Fiat Avio (area dove sarà realizzato anche il Parco della Salute) risale al 31 agosto 2022.

Rispetto alle bonifiche la Giunta Regionale non ha mai risposto alla PEC del 15/07/2022 con cui chiedevamo agli assessori Caucino, Tronzano e Icardi di commissionare uno studio agli avvocati della Regione su chi deve pagare le bonifiche, alla luce del contratto di acquisto dell’area del 2004 in cui il venditore (Fiat Avio) si impegnava a sostenere i costi delle bonifiche. Contratto di acquisto che abbiamo ottenuto grazie ad un accesso civico di Giulio Manfredi. Pongo infine questi due altri problemi:

1) il numero elevato di subappalti (ad oggi ne abbiamo contati 130), che rischia di dare al Grattacielo un vestito di Arlecchino (troppe lavorazioni non coordinate fra loro);

2) il “caso Vincenzo Nunziata”: Vincenzo Nunziata è l’attuale capo di gabinetto del ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo; prima era stato capo di gabinetto del ministro degli Affari Regionali, Maria Stella Gelmini. Nunziata è anche presidente del Collegio Tecnico Consultivo chiamato a dirimere le controversie fra la Regione e le ditte costruttrici del Grattacielo.

Giuridicamente, tutto regolare. Politicamente, contestiamo l’opportunità della scelta di una persona che già come capo di gabinetto della Gelmini (allora in FI) aveva rapporti istituzionali quotidiani con le Regioni, Piemonte compreso e che ora è capo di gabinetto di un ministro piemontese, commissario regionale di Forza Italia. Ultimo ma non ultimo c’è da sottolineare le numerose magagne della struttura, una fra tutte la temperatura inaccettabile (ben oltre i 30°) che subiscono coloro i quali lavorano all’ingresso in un ambiente privo di climatizzazione dentro una serra bollente”.

Andrea Cane (Lega): “Deliberati fondi per variante di Lombardore-Salassa”

“La Giunta Regionale ha deliberato di destinare ulteriori fondi per un importo complessivo di 6 milioni e 300mila euro per interventi di miglioramento della rete stradale piemontese. Questi investimenti rappresentano un importante impegno per la riqualificazione ambientale della regione. In particolare, in Canavese arrivano 1.670.000 euro per completare il finanziamento del progetto di fattibilità della variante di Lombardore-Salassa, che ha già ricevuto un finanziamento di 31.828.000 euro come progetto prioritario del Fondo di Sviluppo e Coesione 2021-27. L’impegno della Regione è fondamentale per garantire le risorse necessarie per la progettazione e l’appalto dell’opera entro il 31 dicembre 2023”.

Lo annuncia il consigliere regionale canavesano della Lega Andrea Cane

Impugnativa al Bilancio, Tronzano relaziona in Aula

Poiché oggi i pagamenti sono puntuali, “l’articolo 8 prevede di portare al 2032 il completamento del fondo riducendo così a 90 milioni di euro la cifra destinata per questo scopo e non i 200 oggi previsti”.Raffaele Gallo (Pd) si è detto “in completo disaccordo. Questo è un punto delicatissimo della discussione del 2015, era la condizione concordata da Chiamparino al tavolo Massicci, per uscire dal piano di rientro. Nel riequilibrio della cassa si prevedeva di restituire questi fondi alla Sanità, per ridurre i tempi di pagamento delle Asl ai fornitori. Oggi infatti siamo tra i 30 e i 45 giorni”.Paolo Ruzzola (Fi) ha ribattuto che “continuiamo a dover far fronte a centinaia di milioni di euro l’anno per impegni presi da chi ci ha preceduto. Ci hanno lasciato il conto da pagare, facendo bella figura al momento. Ma se oggi la situazione dei pagamenti in Sanità è migliorata, allora è possibile far respirare la parte corrente in modo legittimo, ed è nostro dovere farlo”.

È quindi intervenuto Sergio Chiamparino (Pd), ironizzando che “con questa logica tutto ciò che succede di buono è merito di Cirio e il male è tutta colpa di chi l’ha preceduto: osservo solo che quando sono diventato presidente c’erano 7,5 miliardi di debiti su un bilancio complessivo di 11,5. Era una situazione da fallimento, come disse l’assessore di centrodestra Monferrino, siamo riusciti a venirne fuori”.

Silvio Magliano (Moderati) ha espresso poi la necessità di “capire se questi 90 milioni, invece di 200, lasceranno inalterate le tempistiche di pagamento fornitori. Questa è una Regione dove sono saltate tante aziende che lavoravano col pubblico”.

Sarah Disabato (M5s): “Abbiamo sentito in Commissione le dichiarazioni fugaci dell’assessore sull’impugnativa dell’articolo 8 della legge di Bilancio. Oggi ci sono interlocuzioni con il governo, ma sono tardive. Avrebbero dovuto parlarsi prima”.

Diego Sarno (Pd), ha sostenuto infine che “sottraendo quelle risorse alla sanità e spalmandole, il meccanismo mette sempre più in difficoltà i fornitori. Avendo meno risorse per, attenderanno di più”.

Nella replica Tronzano ha ribadito che “non si tolgono soldi alla Sanità e non è corretto fare del facile allarmismo. Riteniamo di avere ragione sul punto, i tempi di pagamento dei fornitori sono in regola, quindi possiamo spalmare in più anni la costituzione di questo fondo. Siamo disposti ad andare di fronte alla Corte costituzionale perché eventualmente dirima la questione”.