POLITICA- Pagina 127

Italia Lib-pop: fare rete sull’Intelligenza Artificiale

L’annuncio del Ministro Urso che assegna a Torino la sede del polo dell’Intelligenza Artificiale per i settori Auto ed Aerospazio è sicuramente una notizia positiva per le possibili ricadute economiche ed occupazionali, seppure in una versione ridotta rispetto all’ambizioso traguardo che ci si era inizialmente prefissati.

“L’intelligenza artificiale ha il potenziale di rivoluzionare molteplici settori, dall’industria alla medicina e potrebbe attrarre investimenti, talenti e innovazioni, contribuendo significativamente alla crescita economica e tecnologica di Torino, del Piemonte e dell’intero Paese“, così Alberto Del Noce, Responsabile Giustizia LibPop Piemonte ed Esperto di AI in campo giuridico, che aggiunge, “la capitale dell’intelligenza artificiale costituisce una grande opportunitàper la nostra città che dovrebbe ambire a diventare un polo tecnologico di eccellenzanel panorama internazionale”.

Un investimento che porterà in Città 20 dei 60 milioni all’anno inizialmente previsti, che permetteranno di sviluppare un centro di eccellenza intorno al quale costruire parte del futuro di Torino e del Piemonte.

“La vera sfida della classe dirigente, sia essa politico-istituzionale, che imprenditoriale, che culturale, sarà quello di costruire intorno al polo per l’Intelligenza Artificiale un tessuto economico in grado di fare rete e di moltiplicare le ricadute socio-economiche per il territorio”, così Claudio Desirò, Segretario di Italia Liberale e Popolare.

“Il Polo per Auto ed Aerospazio non dovrà essere una cattedrale nel deserto: per fare questo ci sarà da lavorare per creare quella rete di capacità, competenze e volontà di crescita che spesso viene meno e non permette di sfruttare a pieno le potenzialità del nostro territorio”, aggiunge Desirò.

Puntare sulle eccellenze, metterle in rete e creare le condizioni per fare di Torino un polo tecnologico di riferimento internazionale sarà la vera sfida per rendere l’investimento annunciato dal Ministro Urso una reale opportunità per creare la Torino del futuro.

Italia Liberale e Popolare

Coordinamento Regionale Piemonte

Napoli (Azione): “Salvini non doveva eliminare la legge Fornero?”

LEGGE BILANCIO

Dichiarazione di Osvaldo Napoli, della segreteria nazionale di Azione:

Per andare in pensione la quota era 103, ora con questo Governo sarà 104. Non era Salvini che prometteva tra l’altro, una volta al Governo, l’eliminazione della Legge Fornero?
È proprio vero che vendere falsità e promettere l’irrealizzabile è ormai l’abitudine del segretario della lega Salvini.

Merlo: Olimpiadi, si sciolga anche il nodo del post olimpico

Merlo: Olimpiadi invernali, ora si sciolga anche il nodo del post olimpico di Torino 2006.
“Non disperdere le risorse pubbliche da un lato e risolvere l’intricato nodo del post olimpico di
Torino 2006 dall’altro. Sono questi i due elementi centrali che, allo stato dei fatti, si impongono
anche all’attenzione per la scelta, o meno, della pista di Bob a Cesana Torinese in vista delle
Olimpiadi invernali di Milano/Cortina. Nel frattempo, però, a Pragelato, pur consapevoli che per i
trampolini esiste già un impianto funzionante a Predazzo, non ancoriamo più lo sviluppo di un
territorio al solo evento internazionale. E, non a caso, il progetto delle prossime Universiadi del
2025 prevede un riutilizzo per tutto l’anno degli impianti individuati per le gare: lo skiroll e il
biathlon. Un progetto, cioè, che non è finalizzato alle sole Universiadi ma che punta a rilanciare un
intero territorio partendo proprio da un importante e qualificato evento internazionale.
Ma, per quanto riguarda le prossime Olimpiadi invernali, non si può continuare ad assistere ad un
silenzio sul come si intende procedere per sciogliere definitivamente i nodi del post olimpico. A
cominciare, appunto, dal sito di Cesana Torinese”.
Giorgio Merlo, Sindaco Pragelato, Consigliere Nazionale Anci”.

Case popolari (Pd): “Migliaia di domande insoddisfatte”

CANALIS E SARNO: ESPLOSIONE DEGLI SFRATTI, MA LA GIUNTA CIRIO SI LIMITA A RESTRINGERE I CRITERI DI ACCESSO.

In un momento di grave crisi sociale, con più di 30.000 sfratti nel 2022 e con solamente il 5% del fabbisogno italiano di casa soddisfatto dall’edilizia residenziale pubblica, la Giunta Cirio non fa proposte per aumentare gli alloggi da assegnare né sollecita il governo Meloni a ripristinare il fondo di sostegno alla locazione e il fondo per la morosità incolpevole, ma si limita a restringere le maglie, con una discriminazione mirata agli stranieri.

 18.10.2023 – Nel giorno in cui si sono svolte le audizioni delle tre ATC piemontesi, della Caritas regionale e dei sindacati inquilini di CGIL, CISL e UIL, in merito al Ddl Caucino e alla Pdl Canalis sull’edilizia sociale, appare evidente che la Giunta Cirio non sta affrontando con senso di realtà l’emergenza casa.

La realtà infatti ci restituisce un quadro drammatico, con migliaia di famiglie in lista d’attesa per un alloggio popolare e altrettante famiglie sfrattate o a rischio sfratto per morosità incolpevole.

Il disegno di legge Caucino non risponde a questa emergenza, ma si limita a mettere paletti insostenibili e incostituzionali alle persone di origine straniera, chiedendo solo agli extracomunitari di dimostrare una regolare attività di lavoro, come requisito per l’assegnazione delle case popolari.

Inserisce anche una premialità di punteggio a chi risiede da 15-20-25 anni in Piemonte, mettendo in secondo piano il criterio del bisogno.

Su questo i sindacati e la Caritas si sono espressi contrariamente, a differenza dei tre presidenti Atc che però non hanno fornito seri argomenti a sostegno.

Perché sprecare tempo a proporre una norma incostituzionale, quando invece si potrebbero fare importanti modifiche alla regionale 3/2010 sull’edilizia sociale, che tengano conto della mutata situazione sociale?

Bisognerebbe mettere in campo misure urgenti per aumentare gli alloggi disponibili, impendendo le vendite degli alloggi pubblici, rafforzando principi di rotazione, migliorando la manutenzione degli alloggi vuoti, riconvertendo caserme e altri edifici pubblici inutilizzati, comprando alloggi sul mercato privato, all’insegna dello zero consumo di suolo e con logiche di coprogrammazione che coinvolgano il Terzo Settore.

Il ddl Caucino non fa nulla di tutto ciò e soprattutto non mette un euro in più sulla casa.

Se la domanda aumenta, non basta restringere i criteri dell’offerta. Bisogna aumentare l’offerta e aumentare le risorse finanziarie. Altrimenti si resta nel campo degli slogan e dell’ideologia, senza un miglioramento reale per la vita di chi vive in Piemonte.

Monica CANALIS e Diego SARNO – consiglieri regionali PD

 

Olimpiadi, Ruffino (Azione): “A Fi dico meno tweet e più fatti”

MILANO-CORTINA

“Forza Italia è un partito della maggioranza di governo, esprime due ministri, Pichetto Fratin e Zangrillo, entrambi piemontesi, un discreto numero di sottosegretari e il presidente della Regione, Alberto Cirio. Bene così. Se davvero Forza Italia prova “sorpresa e imbarazzo” per la possibile disputa delle gare di bob in un altro Paese anziché utilizzare la pista di Cesana, ha gli strumenti giusti per far valere le ragioni del Piemonte e di Cesana nel governo. A Tajani, ministro degli Esteri nonché vice presidente del Consiglio, suggerisco di fare meno tweet e più fatti. Da Azione e da me personalmente possono aspettarsi pieno sostegno a ogni iniziativa pro-Cesana”, afferma Daniela Ruffino, deputato di Azione.

Dello stesso avviso Davide Zappia, ingegnere di 31 anni, militante di Azione “Come giovane piemontese, comprendo l’importanza di dare priorità alla rivalutazione e allo sviluppo del nostro territorio. È fondamentale per noi che i rappresentanti politici del territorio, come l’onorevole Daniela Ruffino, lavorino attivamente per difendere gli interessi della regione, come evidenziato nella sua dichiarazione.
Sono convinto che azioni concrete, piuttosto che semplici dichiarazioni sui social media, siano cruciali per garantire il sostegno e la crescita di luoghi come Cesana, e mi auguro che ciò diventi una priorità tangibile per il governo.”

Avetta (Pd): “Per valorizzare i locali storici servono risorse”

Il consigliere Alberto Avetta: “Il commercio piemontese non vive sui buoni propositi.”

 

«Il Presidente Cirio dice spesso che servono “metà consigli e metà soldi”. La norma approvata dal Consiglio regionale che favorisce la valorizzazione dei luoghi storici del commercio, a cominciare dai mercati e dai caffè storici piemontesi, è assolutamente condivisibile ma si ferma ai “buoni consigli”. Ed è un peccato, perché mercati e caffè storici, anche quelli dei piccoli o piccolissimi Comuni, sono una delle eccellenze del nostro Piemonte e rappresentano una straordinaria potenzialità anche per il turismo. Il problema di questa legge, come altre varate nel corso di questa legislatura, è che enuncia buone intenzioni ma poi si ferma lì. Ovvero, nonostante si parli di sostegno alle attività commerciali di antiche tradizioni”, non vengono però stanziati soldi. Da figlio di commercianti, so bene che il commercio ha bisogno di azioni e di fatti più che di belle parole. Lo abbiamo già vissuto con i distretti del commercio, che sono strumenti importanti e che è stato opportuno riattivare, ma che possono essere un vero volano di sviluppo e di riqualificazione dei centri urbani solo se adeguatamente finanziati. Il commercio è un settore vitale e trainante dell’economia piemontese. Deve essere rispettato. E per questo ci impegneremo, affinché non ci si accontenti dei buoni propositi e vengano stanziate risorse adeguate».

Alberto AVETTA

Consigliere regionale PD

I “Giovedì Talk”, non solo politica

I Giovedì Talk sono l’“occasione per incontrare le persone e parlare di temi politici e non solo”. E’ così che l’Avv. Stefano Callà presenta al pubblico il nuovo evento culturale, in collaborazione con la casa editrice Euroedizioni, che per tutto il mese di ottobre presenterà dibattiti e incontri tra i cittadini ed esperti del settore presso la sede di Via Osasco 62 a Torino.

Ogni settimana un nuovo ospite e una diversa tematica, con l’obiettivo di garantire ai cittadini una panoramica attuale e obiettiva del mondo che ci circonda. In uno scenario internazionale sempre più complicato è utilissimo fornire un punto di vista comprensibile e accessibile al pubblico. I Giovedì Talk sono anche l’occasione per tener vivo l’interesse politico, sopratutto dei più giovani, e cercare di avvicinare il pubblico ai problemi della nostra amministrazione. L’Avv. Callà, infatti, illustra come la storia della nostra città sia sempre stata legata al tentativo di rilancio, che dopo il grande slancio del 2006, sembra essersi lentamente arenato. Sottolinea l’importanza di perseguire quel progetto perché perché “il miglioramento del bene comune comporta una miglioramento della sfera personale di ognuno”.

L’incontro appena svolto si è focalizzato sulla “Governance della cittàe ha avuto come ospiti l’Onorevole Daniela Ruffino e l’ Onorevole Osvaldo Napoli.

La prima, vicepresidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle periferie, ha illustrato il valore aggiunto che i territorio provinciali possono apportare al benessere della città. Secondo l’On. Ruffino è necessario tentare di arginare la crescente “desertificazione” dei territori satelliti alle metropoli mediante progetti concreti e strutturati. E’ pertanto fondamentale “proporre un nuovo stile di amministrazioneanche mediante l’impegno attivo dei giovani nella politica e mediante una volontà concreta di ricostruire il territorio.

La parola passa poi all’Onorevole Osvaldo Napoli, già sindaco di Giaveno e Valgioie e ex consigliere di minoranza al Comune di Torino, che ha speso molti decenni a ricoprire numerosi incarichi politici e istituzionali. Lo stesso, alla luce della sua lunga carriera, ha illustrato come alcuni amministratorinon abbiano saputo concretamente gestire la cosa pubblica perché non hanno avuto la paziente di ascoltare le problematiche dirette della gente. E’ necessario un confronto giornaliero con i cittadini. Molto spesso la gente vota sulla base di quello che sente e non sulla vera preparazione tecnica del politico. Si guarda come in concreto vengono risolti i problemi della città e alle risposte che si garantiscono alle difficoltà di tutti i giorni”.L’Onorevole Napoli sottolinea come un buon amministratore pubblico “debba avere la capacità di programmare il futuro e amministrare in tal senso e non solo pensare all’oggi”.

L’incontro si chiude con una cena offerta dallo sponsor ALPES D’OC- Casa Vacanze Morinesio che ha presentato, oltre ai prodotti tipici della Valle Maira, anche il nuovo Cassis Alpes d’OC un nettare naturale di ribes nero alcolato, piacevolissimo al palato e ricco delle benefiche proprietà del ribes nero.

Il prossimo appuntamento dei Giovedì Talk si terrà giovedì 19 ottobre a partire dalle 19 e avrà come tematica “la comunicazione politica”. Relatori Carmine Festa, caporedattore responsabile del Corriere Torino, ed Edmondo Bertaina, direttore di Gazzettatorino.

VALERIA ROMBOLA’

Giachino (FDI): La Chiusura del Traforo del Bianco pagata dai trasportatori

E anche dai pendolari torinesi . È tutta L’ECONOMIA DEL NORD ad essere  penalizzata.

TORINO ISOLATA è lo stesso Titolo dei giornali torinesi del 2011. Cosa si è fatto rispetto ad allora? Poco.  Ma non  è solo Torino ad essere isolata è 1/3 della Europa che con il Trafori del Monte Bianco chiuso e con la linea ferroviaria del Frejus chiusa deve cambiare percorso.
Chi si è occupato di infrastrutture in questi anni a vari titoli ha responsabilità pesanti.
 I ritardi nella costruzione della TAV che non sono stati causati solo dalle lotte anche violente dei Notav , ma dalle incertezze a livello governativo della scorsa legislatura dei due Governi Conte, la presenza di numerosi Sindaci PD Notav ,il lungo tempo perso nella assegnazione della Concessione della ATIVA, che ha bloccato la costruzione della quarta corsia , le ostilità della sinistra alla Tangenziale est, fanno si che un terzo della economia europea oggi sia costretta a cambiare percorso per trasportare merci e passeggeri.
Ecco perché il collegamento con la Francia e la TAV sono una questione nazionale ed europea e rappresentano la vera priorità economica per il Paese perché 2/3 delle esportazioni italiane essenziali per il nostro PIL a passano attraverso le Alpi.
Conto sull’intervento del Ministro Salvini anche perché la volontà dei torinesi sulla TAV è sempre quella di quella grande piazza SITAV del 10 Ottobre 2018 che organizzai insieme alle Madamin.
Mino GIACHINO 
Responsabile piemontese trasporti e logistica FDI

“La democrazia non è gratis”, Violante al Circolo dei lettori

La democrazia non è gratis

I costi per restare liberi
presentazione del libro di e con Luciano Violante
edito da Marsilio
con Ermis Segatti, modera Alberto Riccadonna

Dileggiata dai nuovi despoti, la democrazia è oggi la principale imputata in un processo collettivo in cui è in gioco il futuro dell’Occidente. Uno dei protagonisti della vita delle istituzioni, studioso di storia e cultura classica, fa luce sui rischi reali e smaschera i falsi idoli.


📌 ingresso libero fino a esaurimento posti

👀 con la Carta Io leggo di Più puoi prenotare il tuo posto, nelle prime file: scrivi a info@circololettori.it o chiama 011 8904401


✏️ la quarta di copertina
Dileggiata e dichiarata «fuori corso» dai nuovi despoti, la democrazia è oggi la principale imputata in un processo collettivo in cui è in gioco il futuro dell’Occidente.
Magistrato e a lungo protagonista della vita delle istituzioni, fervente studioso della storia e della cultura classica, Luciano Violante analizza alcune preoccupanti tendenze per fare luce sui rischi reali e smascherare i falsi idoli.
Il punto di partenza è il grande malinteso che l’autore individua come causa della situazione attuale: aver limitato il concetto di democrazia a un elenco di diritti da garantire, rimuovendone la naturale contropartita, i doveri a cui adempiere. Attraverso il confronto con contesti politici drammaticamente emergenti – in particolare Russia e Ungheria – scava in un passato comune per ritrovare l’origine dei tanti mali, in primis le «presunzioni» dell’Occidente (dall’esportazione della democrazia all’ingenua equazione tra sviluppo economico e avanzamento dei diritti), per fare i conti con il narcisismo di una civiltà che ha preferito lo scaltro Ulisse all’onesto Palamede.
Ripercorre inoltre le tappe della storia italiana recente, alla ricerca di quel che resta dello spirito della Costituzione, per comprendere come si sia arrivati ad attribuire le colpe della politica alla democrazia ridotta a un complesso di regole, a mera «tecnica di governo», alimentando così l’errata convinzione che essa interessi e dipenda solo da chi quelle regole è chiamato a stabilirle e a farle rispettare.
Un pamphlet appassionato e severo che pone l’accento sulle responsabilità di ciascuno per rimettere a fuoco e al centro dei comportamenti parole che ritrovino un significato condiviso – diritto e dovere, libertà e uguaglianza, pace e giustizia – e far sorgere una nuova e piena consapevolezza civica.

Bilancio, Grimaldi (Verdi Sinistra): contrastare i bassi salari e prelevare le ricchezze

 

O si va verso ulteriore taglio ai servizi. Non è un giochetto.

“La scorsa settimana la Nadef ha messo nero su bianco ciò che sapevamo: l’economia italiana è e sarà debole nei prossimi anni. Senza il PNRR probabilmente saremmo in recessione. Appena avremo davanti la legge di bilancio vedremo che cosa contiene, ma la ricetta per invertire questa tendenza non può essere né gonfiare il PIL in maniera irrealistica, indebitarsi ancora di più, privatizzare tutto il privatizzabile, né chiedere altra austerità. Non si possono ridurre quelle spese che accrescono il capitale sociale: la sanità, l’istruzione, le politiche di coesione territoriale che, insieme alla transizione ecologica e digitale, sono il cuore della crescita e della resilienza. La proroga del taglio del cuneo fiscale non servirà, se ci si rifiuta di intervenire sul dramma della stagnazione dei salari e del lavoro povero. Il Governo persevera nel proteggere i privilegi di chi dovrebbe contribuire di più e non lo fa, nel non voler estrarre dal capitale l’aumento dei salari. Il che significherà sempre meno entrate, tagli ai servizi e nessun investimento. Che la spesa sanitaria scenda rispetto al PIL non è ‘un giochetto’: – 6,1% nel 2026 sarebbe il valore più basso degli ultimi decenni; 3 miliardi non sono niente, per colmare il nostro gap dovremmo moltiplicarli almeno per dieci. Se si vuole festeggiare la crescita si osi ciò a cui questo Governo è allergico: lotta senza quartiere all’evasione fiscale, stop a ogni idea di condono, una imposta sui grandi patrimoni allineata alla campagna per una patrimoniale europea, tassazione di rendite, extraprofitti e successione. ‘Non ci sono risorse da sperperare?’ Le risorse ci sono, ma prima o poi vanno prelevate” – lo dichiara il Vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi.