POLITICA- Pagina 125

Binzoni (Fdi): «Cancellato parco 5 laghi, un costo e un problema per la peste suina»

 È stata presentata in data 7 ottobre 2024 la proposta di legge per la cancellazione del testo istitutivo del parco dei 5 laghi – legge regionale 8 aprile 2024.

La proposta porta le firme dei consiglieri regionali, primo firmatario Paolo Ruzzola di Forza Italia e sottoscrittrice Alessandra Binzoni, Vice Presidente di Fratelli d’Italia.

”Ho sottoscritto – spiega la consigliera Binzoni – la proposta di legge del collega Ruzzola atta ad abolire la legge costitutiva del Parco dei 5 Laghi. La legge istitutiva non aveva previsto una copertura economica per la gestione così scaricando sugli enti locali i costi.

Il parco ha portato ad un appesantimento burocratico a partire dai contenimenti faunistici che di fatto bloccano la caccia al cinghiale in questo momento di grave situazione sanitaria causata dalla peste suina africana”.

Dalla Regione 7 milioni di euro per il controllo ambientale

Bartoli, presidente della Commissione: “Risorse importanti per la tutela ambientale”

Nella V Commissione Ambiente del Consiglio regionale sono proseguite  le consultazioni sul Piano dell’Aria della Regione, con l’audizione di Legambiente Piemonte e Valle D’Aosta, Comitato Torino Respira, Ugl Piemonte, UIL Piemonte. In presenza dell’assessore all’Ambiente Matteo Marnati la Commissione ha continuato l’iter dell’aggiornamento del Piano  presentato dalla Giunta che rappresenta un punto importante nell’azione regionale a favore dell’ambiente.

“La Commissione Ambiente da me presieduta – commenta il presidente Sergio Bartoli – ha anche licenziato a maggioranza una significativa  modifica alla legge 18/2016 sull’Agenzia regionale di protezione ambientale (Arpa). Vengono destinati 7 milioni di euro – accantonati negli ultimi anni dal  pagamento di sanzioni – alla vigilanza, al controllo ambientale e all’acquisto di strumentazioni per le analisi: risorse davvero importanti”. Questa modifica legislativa verrà portata in  Consiglio regionale nella seduta di martedì prossimo.

Giornata Salute Mentale, Nallo (Iv): “Attenzione al malessere psicologico dei giovani”

“In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si celebrerà domani, 10 ottobre,” dichiara la Consigliera Vittoria Nallo, Capogruppo SUE in Regione Piemonte, “desidero porre nuovamente l’attenzione sulle condizioni di malessere psicologico dei più giovani.”

“I Centri di Salute Mentale della nostra Regione,” prosegue, “non dispongono di personale dedicato e specializzato per affrontare alcune patologie emergenti che necessitano di interventi urgenti e mirati. Mi riferisco, in particolare, ai disturbi del comportamento alimentare (DCA) – aumentati in Piemonte del 112% nel periodo post pandemico, che richiedono un approccio multidisciplinare con l’intervento di diverse figure professionali, come psicologi, nutrizionisti e psichiatri.”

“A questa problematica,” continua Nallo, “si aggiunge la mancanza di continuità assistenziale. Spesso, i colloqui con lo psicologo si limitano a un singolo incontro, lasciando le famiglie sole nel sostenere i costi della cura. Per ottenere risposte rapide e un trattamento continuo, molte sono costrette a rivolgersi al privato. Questo è un punto cruciale: la tempestività della diagnosi e dello stesso intervento del Servizio Sanitario Nazionale può letteralmente salvare la vita di molti giovani.”

“È questo il futuro che immaginiamo per la nostra regione?” conclude Nallo. “Un futuro in cui si salva solo chi può permettersi i costi delle cure?”

Tra debiti e guerra

La destra italiana scopre la parola sacrifici.
Non a caso è il ministro Giorgetti che ne fa menzione. Il suo compito è tentare di fare quadrare i conti dello Stato Italiano. Conti che da oltre 40 anni non ritornano. Il primo che parlò di sacrifici fu Enrico Berlinguer. Berlinguer parlava al suo popolo ed al popolo dei sindacati. Erano gli anni 70′ , per l’esattezza il 1977. Poi arrivò il C.A.F. , Craxi Andreotti Forlani che indebitarono ulteriormente il Paese rilanciando la spesa, una specie di New Deal nostrano lasciando ai posteri il compito di saldare il debito accomulato. Esattamente stiamo ancora pagando e pagheremo per molto ma molto tempo. Diciamo per tutta una vita e per tutta una vita dei nostri nipoti. Ed ora? Semplicemente i conti non tornano e la Sanità italiana peggiora di giorno in giorno. Vero,  questa situazione non l ‘ ha creata questo governo ma, diciamocelo fino in fondo ha decisamente illuso gli italiani che la destra era  il toccasana per il Paese. Ora la Meloni varerà  una finanziaria che farebbe tremare i polsi pure a Monti e Draghi. Appunto sacrifici, sacrifici.
Non ci sta Tajani ma è giunto per dire qualcosa e poi si obbedirà alla Meloni.
La matematica non è un’opinione. Come non è un’opinione essere dalla parte dei poliziotti di Roma che assaliti , hanno cercato di contenere i soliti facinorosi propalestina.
E sulla guerra in Medio oriente desidero dire una sola cosa: vero Netanyahu è proprio una gran carogna ma il popolo israeliano ha diritto nel difendersi perché circondato da forze politiche musulmane decisamente antisemite. E la comunità internazionale, per capirci l’ONU, che fa? Assolutamente nulla.
Anche qui una tragica commedia tra le parti dove, alla fine vince una sola logica : la guerra. Esempio di queste sceneggiate che, ovviamente non risolvono nulla. Il Presidente Usa Biden dice : immediata cessazione delle ostilità. Sapete quanto è stato regalato, solo in quest’ anno ad Israele da parte Usa? 17 miliardi di dollari. Si, avete letto bene.
17 miliardi di dollari. Ovviamente in armi.
Basterebbe subordinare il tutto, appunto al cessate il fuoco. Concretamente? Ci prendono in giro con il gioco delle parti.
Nulla cambia e nulla cambierà.
Ora, continua ad aver ragione il nostro mitico Presidente della Repubblica Sandro Pertini: preferisco la più imperfetta delle democrazie che la più perfetta delle dittature.
Ma ora si sta proprio esagerato nel coltivare l’imperfezione che diventa per l’appunto una colossale presa in giro.

PATRIZIO TOSETTO

Scelta sociale, Valle, (Pd): “Servono risorse”

Il vicepresidente della Commissione sanità e sociale del Consiglio Regionale, Daniele Valle (Pd), ha presentato un’Interrogazione per sollecitare la risoluzione di alcune problematiche del voucher “Scelta sociale”.

«Il voucher “Scelta sociale” presenta alcune problematiche che devono essere risolte. Innanzitutto i tempi di liquidazione del buono, che vanno a superare anche i tre mesi. Questo accade perché il versamento dei contributi previdenziali alle badanti avviene trimestralmente, il 10 del mese successivo al trimestre (aprile, luglio, ottobre, gennaio), mentre la Regione Piemonte ha predisposto un calendario di rendicontazione disallineato (ad esempio, il trimestre aprile/giugno va rendicontato ad agosto). Il risultato è che, ad oggi, non sono ancora liquidate le spese sostenute a giugno. In secondo luogo il numero delle domande ha superato il plafond delle risorse disponibili, per cui da marzo 2024 si sono verificate domande ammissibili ma non finanziate. A quasi due anni dalla partenza di uno strumento che ha riscosso grande partecipazione, e che tocca un tema tanto sensibile e così oneroso per le famiglie, è importante fare un bilancio e trovare risorse sufficienti e tempi di erogazione celeri».

 

TAV, AVS: Sgombero preventivo di un terreno che resterà inutilizzato

“La scorsa notte le forze dell’ordine hanno sgomberato i presidi degli attivisti no-Tav nei terreni di Susa in località San Giuliano, lungo la statale 25. Un atto di forza largamente in anticipo, visto che non è ancora arrivata la notifica da parte di TELT della presa di possesso del terreno espropriato. Uno sgombero preventivo e violento, con lacrimogeni sparati ad altezza uomo. Da stamattina la SS25 del Moncenisio è chiusa, con jersey tra Susa e Bussoleno, causando enormi disagi ai cittadini. Soprattutto: il terreno su cui sorgeva il presidio sarebbe dovuto rimanere accessibile, e in mano ai 1054 proprietari che lo hanno acquistato nel 2012, fino alla fine delle procedure di esproprio, che non sono ancora cominciate. Vogliamo sapere chi abbia disposto questo sgombero e quale sia il senso di creare un clima da guerriglia per prendere possesso di un piccolo fazzoletto di terra che, stando al cronoprogramma, resterà inutilizzato per almeno due anni. Perché ancora la stessa arroganza su un’opera di cui non è nemmeno più chiara la realizzabilità, mentre ne sono chiarissimi gli impatti?” – lo dichiarano il Vicecapogruppo di AVS alla Camera, Marco Grimaldi, e la Capogruppo in Regione, Alice Ravinale, che hanno annunciato interrogazioni sia alla Camera che in Consiglio Regionale

Palestina, Montaruli (Fdi): “Violenza in piazza a Torino, film già visto a Roma”

“Le scene viste questa sera a Torino richiamano il film già visto a Roma, tra bandiere bruciate, bombe carta e insulti al presidente del consiglio Giorgia Meloni. Come sempre in piazza c’erano i violenti di Askatasuna, capaci di cambiare qualsiasi bandiera pur di trovare un’occasione utile a cercare lo scontro con la polizia. Il Pd farebbe bene a ricordarselo, in una città in cui il sindaco vorrebbe regolarizzare proprio quel centro sociale che da anni li ospita” lo dichiara il vicecapogruppo di Fdi alla Camera Augusta Montaruli

Medio Oriente, Rifondazione: “No alla repressione del dissenso”

Riceviamo e pubblichiamo – La Palestina e tutto il Medio Oriente stanno sprofondando in una escalation di terrore. L’azione del governo israeliano assume sempre di più i contorni del genocidio nella Striscia di Gaza e si allarga a macchia d’olio sul territorio libanese, provocando migliaia di morti fra la popolazione civile. Bisogna fermare questa azione criminale, prima che ci trascini tutte e tutti nel baratro di un conflitto globale. Bisogna imporre immediatamente il “cessate il fuoco” e dare finalmente una risposta al riconoscimento del legittimo diritto all’autodeterminazione del popolo di Palestina! La cosiddetta “comunità internazionale” e il governo italiano agiscono in modo ipocrita e inconcludente, sulle orme del governo degli Stati Uniti che, dietro la maschera della richiesta di moderazione, copre il continuo rifornimento di armi a Israele ed il sostegno logistico alle sue operazioni militari. In queste settimane numerose sono state le manifestazioni di protesta in cui si e’ pacificamente espresso il sostegno al popolo palestinese. Ora, a partire dalla manifestazione nazionale del 5 ottobre, il governo vuole imporre una stretta repressiva, negando il diritto di manifestare in varie città, fra cui la fiaccolata indetta per il 7 ottobre a Torino, per la quale si vuole imporre l’obbligo di manifestare in altra data, negando anche il diritto di muoversi in corteo. Si tratta di una decisione incomprensibile è inaccettabile. Come emerge dal comunicato degli organizzatori, in seguito alla notifica del divieto, la manifestazione non ha alcun intento celebrativi nei confronti dell’azione di Hamas di un anno fa, che noi condanniamo, come ogni azione armata rivolta contro la popolazione civile. L’oppressione del popolo palestinese non e’ certamente iniziata il 7 ottobre 2023, ma risale perlomeno alla Nakba del 1948. Per 76 anni i vari governi israeliani si sono opposti con la violenza al riconoscimento dei diritti del popolo palestinese, dimenticando completamente che in precedenza lo stesso popolo ebraico ha subito la terribile prova della Shoah. 76 anni in cui lo Stato di Israele si e’ posto al di fuori della legalità internazionale, reprimendo e massacrando, trasformandosi ufficialmente in “Stato ebraico” e, con il criminale oltranzismo del governo di Nethanyau (contestato anche nella stessa Israele) ha dato avvio alla strage di Gaza da parte dell’IDF e all’altrettanto criminale aggressività dei coloni in Cisgiordania, fino a rischiare di condurci oggi verso un conflitto globale. Sono queste le origini dei conflitti e dei massacri attuali, che vanno fermati, bloccandone la spaventosa escalation. “Fino a quando? “. E’ la domanda da rivolgere ai governanti che nulla fanno per fermare il massacro, pensando anzi di risolvere le contraddizioni con la repressione, riducendo un dramma storico e sociale ad una mera questione di “ordine pubblico”. Diciamo NO alla cancellazione del dissenso! Impediamo che lo stato di guerra che vogliono imporci trascini con se’ la nostra stessa democrazia, conquistata attraverso le lotte quotidiane di anni!
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA. Federazione di Torino

Quando la politica è solo tatticismo ed opportunismo

LO SCENARIO POLITICO di Giorgio Merlo

Che il “campo largo” o “Fronte popolare” non sia attualmente una coalizione politica o di governo lo sappiamo quasi tutti. Si tratta, infatti, di un semplice e banale pallottoliere nato per distruggere un nemico che, non a caso, cambia i suoi confini a seconda del tatticismo, del trasformismo e dell’opportunismo politico dei rispettivi capi partito. Su questo versante lo spettacolo indecoroso offerto in questi giorni dal capo del partito personale di Italia Viva Matteo Renzi e da quello dei 5 stelle, Giuseppe Conte, rappresenta il peggio di quello che dovrebbe essere la politica. Ovvero, coerenza, contenuti, coraggio, lungimiranza e, soprattutto, serietà politica e credibilità morale. Elementi che dovrebbero caratterizzare anche la dirittura di una classe dirigente degna di questo nome. Tutte categorie che, invece, sono state sacrificate sull’altare della convenienza e del mero opportunismo in un contesto dove il più spietato tatticismo ha il sopravvento rispetto a qualsiasi altra considerazione.
Al riguardo, è appena sufficiente registrare, e senza commentare, le svariate dichiarazioni del capo di Italia Viva e di quello dei 5 stelle – che sono semplicemente speculari – e anche dell’altro capo del partito personale, cioè Azione, per rendersi conto che non ci troviamo di fronte ad un confronto politico, culturale e programmatico. Ma, molto più banalmente, ad un permanente malcostume che è alternativo alla politica perchè si basa solo ed esclusivamente su scelte di potere e di momentanea convenienza personale e delle piccole consorterie che affiancano e supportano il capo indiscusso ed indiscutibile. E quindi, insulti, attacchi personali, accuse di affarismo, contumelie di ogni genere e via elencando. Per non parlare dei pochi accenni politici dove, è persin inutile ricordarlo, vengono sottolineati e richiamati dai rispettivi capi partito solo per evidenziare la radicale e strutturale alternatività degli uni verso gli altri.
Ora, e per fermarsi al “caso ligure”, è indubbio che non può essere quella la strada – ed è solo un eufemismo ricordarlo – per ridare credibilità alla politica, autorevolezza alle classi dirigenti ed efficacia alle stesse istituzioni democratiche. E, senza perdere tempo a commentare il profilo, la natura e la prospettiva politica del cosiddetto “campo largo”, forse è anche arrivato il momento per invertire decisamente la rotta rispetto a questa prassi decadente. Perchè, appunto, meramente opportunistica e trasformistica. Forse adesso, come ci ricordava tanti anni fa lo storico cattolico Pietro Scoppola, prima della “cultura del progetto” – seppur indispensabile e sempre decisiva – va nuovamente inverata e realmente praticata una vera, efficace e credibile “cultura del comportamento”. E questo prima che la politica riprecipiti in una crisi irreversibile alimentando ed incrementando un nuovo ed ulteriore astensionismo elettorale.
Giorgio Merlo