«L’audizione delle associazioni datoriali della filiera automotive, tenutasi a Palazzo Lascaris ha tracciato la direzione di svolta, da seguire per la ripresa dell’intero comparto. Prezioso il contributo delle sigle presenti, che in modo unitario hanno condiviso un documento di sintesi contenente le criticità, le osservazioni, le proposte ed i possibili scenari d’uscita dalla crisi degli oltre 56mila lavoratori occupati nel comparto. È una notizia stimolante che evidenzia la salute della classe dirigente del nostro tessuto produttivo piemontese che non si arrende agli ostacoli incontrati lungo il percorso di questa che tutti chiamano la tempesta perfetta che ha colpito l’europa e di conseguenza il nostro Piemonte». Ad affermarlo la vice-presidente di Forza Italia in Regione Piemonte Annalisa Beccaria durante la III Commissione Industria riunitasi per discutere proprio del futuro produttivo dell’auto a livello regionale e lo sguardo rivolto al nazionale ed all’ europeo.
« Forza Italia, come ribadito più volte dal vicepremier Antonio Tajani (anche durante il suo intervento all’Assemblea dell’ Unione Industriale), è attiva nella messa a terra delle azioni necessarie richieste durante l’incontro:
• In primis per la riduzione del costo del denaro al fine di assicurare alle imprese i fondi necessari per sviluppo e ricerca, (strada maestra, per rimettere in moto il settore).
* A seguire, in modo altrettanto evidente, Forza Italia porterà avanti la richiesta di ampliamento dell’offerta di tecnologie ammissibili per la mobilità sostenibile, in particolare mettendo fine al dogma ideologico delle ‘emissioni zero allo scarico’ ed aggiungendo solo una semplice parolina, ovvero “quasi zero”aprendo scenari percorribili di possibili abbattimenti delle emissioni, grazie a fonti rinnovabili e non solo piu a quel “full electric” che evidentemente si é dimostrato obiettivo irraggiungibile, impraticabile e che ha contribuito a terremotare la manifattura storica italiana ed europea».
Ha aggiunto la consigliera azzurra Beccaria «Per citare il Min.Tajani -con l’ideologia non si va molto distante-. Diventa pertanto necessario rendere realistici gli obiettivi da raggiungere, anche evidenziati dalla filiera. Noi consiglieri, con il ns Pres Cirio abile europarlamentare, con grande competenza nella conferenza Stato Regione , nonché nel confronto Regione-Europa possiamo farci portavoce di queste istanze.
* necessità di ampliare la platea delle emissioni quasi zero
• questione “moratorie” sugli investimenti
* debiti contratto per investire nella produzione; nelle azioni di valorizzazione trasversale delle filiere;
• nello studio nonché nella ricerca di nuovi materiali con i quali diventare autonomi nella produzione delle batterie oltre a quelle al litio(da tempo monopolio della Cina); l’intuizione futuristica di farci trovare pronti davanti all’opportunità di riutilizzare quasi all’infinito ” i rifiuti ” prodotti dal cosidetto black- mass, derivato dalla lavorazione dei componenti delle batterie a litio a fine vita, trasformando così un comparto della filiera in un settore di ricircolo e riuso.
“A livello regionale” conclude Beccaria ” ho ribadito la necessità di quantificare costi e tempi per la realizzazione di nuove tecnologie nelle motorizzazioni per la riconversione del capitale umano occupato in tutto il comparto e per l’equity , ovvero per quegli interventi economici alle imprese che realmente hanno i numeri e le capacità per superare la crisi senza disperdere i fondi a disposizione in aiuti a pioggia che nuovamente diventano non risolutivi di una crisi epocale .
Bisognerà in ogni caso sottolineare come si renderà necessario tenere conto degli oneri risultanti dal cambio della tecnologia per esempio in ambito di riciclo e di industria dei rifiuti. Anche questo dovra essere un criterio da considerare mentre si ridisegnano le priorità strategiche e le politiche industriali per rianimare l’automotive. Infine, ho convenuto con loro quanto necessario per tentare di concentrare le risorse sulle aziende più solide, in modo da evitare continue dispersione di fondi, soprattutto di questi tempi, che mostrano
l’amaro sapore di una tempesta perfetta quale quella dei subprime americani del 2008-2009. Forza Italia da sempre é pronta a lavorare su piu tavoli : Regionale, Nazionale, Europeo, perché il Made in Italy e la formazione tecnica e tecnologica del nostro capitale umano, deve continuare a fare la differenza».
Il volantino sindacale che convoca l’ Assemblea dei Delegati ha un titolo giusto anche se tardivo SENZA INDUSTRIA NON C’È FUTURO. Lo avessero detto a Castellani quando presentando il suo primo Piano decennale negli anni 90 disse che bisognava dare per scontato che in futuro l’industria non avrebbe avuto tanta importanza , e puntava tutto su turismo, cultura e loisir sul modello di Barcellona dimenticando che Barcellona aveva la sua Mirafiori nel porto che in questi trent’anni ha continuato a crescere mentre Mirafiori a causa di tanti errori calva la produzione essenza tanti scioperi a difesa. Ieri un amico mi ha ricordato che Gianni Agnelli diceva che i politici preferivano chiedergli maggiore attenzione da parte de La Stampa. In effetti non c’è giornale in Italia che abbia dato tanto spazio ai propri Sindaci (tutti di sinistra). Se Agnelli fece l’errore di sostituire GHIDELLA con ROMITI, a Torino la sinistra voleva togliersi il peso della One Company town senza accorgersi che la crescita economica della Città era inferiore alla media nazionale . Alteo grave errore quello del governo giallorosso che al momento della vendita a Peugeot non mise la golden power , il modo affinché l’Italia pareggiasse il ruolo della Francia dentro Stellantis. Altro gravissimo errore la Decisione europea di puntare tutto sull’elettrico voluta dai socialisti e dalla PD con l’ok di Lorusso che ha fatto diminuire la vendita delle auto con motore endotermico mentre le auto elettriche stentano a vendere. Così la Wolsfagen in Germania chiude stabilimenti, così la Nissan , in Italia non sono stati chiusi stabilimenti solo perché il Governo Meloni chiedeva a Tavares di aumentare la produzione.