”La presidente Meloni e Adolfo Urso, ministro rottamatore del “Made in Italy”, non stanno toccando palla nella grave crisi dell’automotive che ha investito il Piemonte. Lo storico marchio Lear, fabbrica produttrice di sedili per auto, si prepara a dichiarare in esubero 300 lavoratori, sui 430 di fatto in cassa integrazione dal 2013, per i quali neppure esiste la possibilità degli ammortizzatori sociali.
È solo l’ultimo anello di una catena il cui apice è l’annunciata vendita dello stabilimento Maserati di Grugliasco. La mancanza di prospettive industriali per Lear, che opera sempre a Grugliasco, rimane tale anche nella previsione dei nuovi modelli Maserati, prodotti a Mirafiori, che non dovrebbero superare le 70 unità giornaliere di produzione. Di fronte a uno scenario tanto pesante per i lavoratori, con onde d’urto che investiranno tutto l’indotto del sistema auto, dal governo non è venuta una sola iniziativa. Presenterò nelle prossime ore un’interrogazione urgente al ministro del Made in Italy, denominazione sempre più surreale per un ministero che assiste silente allo svuotamento del sistema industriale italiano e al suo trasferimento all’estero.
Il ministro dovrà spiegare quali iniziative industriali pensa di mettere in campo per salvaguardare la produttività della Lear; quali interventi saranno attivati per evitare il licenziamento dei 430 lavoratori, tutti altamente qualificati nel loro settore; se il governo intende sviluppare una strategia di tutela per quelle isole produttive dell’automotive altamente qualificate, come Lear, ipotizzando anche interventi di sostegno da concordare eventualmente in sede Ue”
Così Daniela Ruffino (Azione), deputata piemontese.