POLITICA- Pagina 105

Continuità e Rinnovamento apre la campagna per le comunali a Piobesi Torinese

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – La storica lista civica piobesina “Continuità e Rinnovamento” presenta una forte candidatura per tornare ad amministrare il comune di Piobesi Torinese dopo 10 anni che l’hanno vista all’opposizione e durante i quali le ombre dell’amministrazione in carica sono state molto più intense delle luci. “Dopo un’esperienza divisiva come quella che si sta concludendo e che ha visto ampio disaccordo all’interno della comunità con grave danno per la medesima (in questi dieci anni sono stati emblematici i casi del Tempio crematorio, che ha portato a una vera e propria sollevazione popolare, e, ultimamente, il caso del canale scolmatore in cui dei cittadini hanno dovuto tassarsi per fermare un progetto inadeguato, ma non solo…) Piobesi ha bisogno di un rilancio che tenga conto delle varie anime e delle diverse esigenze delle differenti fasce di popolazione così comedelle attività commerciali, vere e proprie eccellenze. Il nostro obiettivo è lavorare per e con i cittadini per ascoltare le esigenze di tutti e, insieme, costruire un futuro sostenibile e rendere Piobesi un luogo in cui sia bello nascere, vivere e invecchiare sentendosi sempre a casa. Occorre poi alzare il livello dell’offerta culturale rendendola attrattiva anche per i non residenti, lavorare in sinergia con i comuni limitrofi oltre che con Città Metropolitana e Regione per valorizzare il territorio e migliorarne i servizi di comunicazione, viabilità e sicurezza nel rispetto di tutti. Piobesi è la nostra casa: rendiamola più bella, più sicura, più accogliente. Siamo un gruppo forte e coeso di persone che rappresentano una risorsa importante per tutta la comunità. Abbiamo due siti web www.piobesi2024.it e www.continuitaerinnovamento.it dove raccontiamo la nostra idea di amministrazione comunale, durante i prossimi mesi li arricchiremo con tutte le proposte che andremo a fare sulla base, anche e soprattutto, dei suggerimenti di tutti i nostri concittadini. Dopo anni di parole è ora di passare ai fatti e il nostro gruppo è pronto non solo per fare, ma per fare bene!” Così dichiara Giancarlo Caselli, psicologo ed editore, candidato sindaco per la lista di Continuità e Rinnovamento alle prossime elezioni comunali.

Smog e traffico Juventus Stadium (Lega): “Si ascoltino i cittadini”

L’annunciata modifica della segnaletica stradale nella zona dell’Allianz
Stadium con l’obiettivo di spostare il traffico verso Savonera al termine
delle partite non ha riscosso molto successo e continua ad infiammare
la polemica politica.
Sempre da Collegno arriva un altro no… Stavolta dal segretario
cittadino e capogruppo della Lega al Comune di Collegno,
Giovanni Parisi: “Questa annunciata modifica è la dimostrazione di ciò
che diciamo da tempo. Purtroppo Collegno non ha più un peso politico
nei tavoli istituzionali. Una debolezza di fondo che traspare dalle
reazioni del centrosinistra collegnese ma che è il risultato di questa
legislatura che sta finalmente giungendo a conclusione. Ad ogni modo,
non possiamo subire le decisioni prese dal capoluogo senza nemmeno
essere interpellati e Savonera non è la soluzione dei problemi torinesi.”
“Assurdo gravare su Collegno con una nuova ondata di traffico. Si
studino soluzioni condivise con la città e con i suoi cittadini – afferma il
capogruppo della Lega al Comune di Torino Fabrizio Ricca -. In
questi casi la concertazione è d’obbligo e visto che ci possono essere
alternative, si provi quanto meno a valutarle”.

Ecocentro Collegno, FI: “Un passo avanti e tre indietro?”

Il mese di Gennaio dell’anno elettorale corrisponde alla variazione degli orari di apertura
dell’Ecocentro Comunale di corso Pastrengo, così venne fatto nel 2019 e così è stato fatto
quest’anno. Se nel 2019 la variazione degli orari corrispondeva ad una miglioria perché
l’orario subiva un aumento di 4 ore settimanali con l’apertura del venerdì pomeriggio e il
posticipo di un’ora il sabato pomeriggio (giorno di maggior afflusso), la variazione di orario
del 2024, anche se prevede un’ora in più rispetto al precedente, non sembra tenere in
considerazione le reali esigenze dei cittadini.
“Trovo totalmente assurdo questo nuovo orario dell’Ecocentro di Corso Pastrengo –
commenta Alessandra Sardo, coordinatore cittadino di Forza Italia a Collegno – E’ un orario
che penalizza i collegnesi soprattutto con la chiusura del sabato pomeriggio ma anche con
gli orari del mattino: il precedente orario prevedeva le aperture mattutine alle 9.30 con
chiusura alle 13.00 questo apertura alle ore 7.00 con chiusura alle 12.00!!! Il nuovo orario,
inoltre, coincide con il passaggio alla gestione dell’Ecocentro direttamente al CIDIU e non
più alla Cooperativa Sociale Triciclo, questo dovrebbe significare un minor costo nella
gestione, anche perchè non ho letto da nessuna parte di nuove assunzioni per l’Ecocentro, e
di conseguenza dovrebbe portare ad una riduzione dei costi a carico delle famiglie
collegnesi ma anche di questo aspetto nessuno ha dato notizie.”
“Mi sembra che il problema dell’Ecocentro fosse ben altro, come più volte manifestato dagli
amici di Lega e Fratelli d’Italia – conclude Alessandra Sardo – Mi sembra che, viste le lunghe
code che si sono sempre formate, soprattutto il sabato pomeriggio, la gestione
dell’Ecocentro fosse funzionale per le esigenze delle famiglie collegnesi. Mi impegno fin da
ora a verificare, con dati reali alla mano, se questo nuovo orario sarà più funzionale del
precedente e nel caso non lo fosse a richiedere nuovi cambiamenti. La mia impressione è
che anzichè migliorare si siano fatti tre passi indietro!!!”

Cattolici, galassia di autoreferenzialità

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Verrebbe da dire che c’era un tempo in cui prevaleva l’unità politica dei cattolici. Certo, era una
stagione profondamente e radicalmente diversa da quella contemporanea. Una fase caratterizzata
dalla presenza di un grande partito popolare, di massa e di ispirazione cristiana, la DC. Una fase
divertita sotto il versante storico, politico, culturale, sociale ed economico. E in quel contesto
l’unità politica dei cattolici era quasi una prassi scontata, anche se mai divenne un dogma, seppur
laico. Tramontata la Democrazia Cristiana, finita la prima repubblica e modificato soprattutto il
sistema elettorale, si è chiusa forse definitivamente ed irreversibilmente anche la stagione
dell’unità politica dei cattolici. Consolidandosi, al contempo, il pluralismo politico dei cattolici
italiani si è ridotto, progressivamente, anche il peso e il condizionamento dei cattolici nella
concreta dialettica politica italiana. Non per la qualità e l’autorevolezza dei cattolici presenti nei
vari partiti o nelle varie istituzioni ma per la semplice ragione che gli stessi ‘progetti politici’ dei
vari partiti sono cambiati profondamente rispetto al passato. E cioè, l’identità culturale e il
progetto politico che, il più delle volte, prescindono radicalmente dalla cultura e dal patrimonio
storico ed ideale del cattolicesimo popolare, democratico e sociale. E, per queste motivazioni, la
cultura politica dei cattolici, di fatto, è stata sostituita da comportamenti politici e da iniziative dei
partiti del tutto esterni e estranei rispetto al filone del cattolicesimo politico italiano.
In questo contesto, accanto ad una oggettiva e palese irrilevanza politica e culturale, emerge
quella che continua ad essere un vero vulnus ai fini di una presenza politica e pubblica qualificata
dei cattolici italiani. Perchè se è vero, com’è vero, che non era un dogma l’unità politica dei
cattolici non lo è neanche la diaspora dei cattolici stessi, per dirla con una felice espressione di
Mino Martinazzoli di molti anni fa, ma purtroppo è emerso un dato che non possiamo non
prendere atto. E cioè, il vizio dell’autoreferenzialità dei cattolici stessi. Ossia, per dirla con altri
termini, ognuno fa per sè. Ogni gruppo, ogni movimento, ogni ‘parrocchietta’ presente nei diversi
partiti si ritiene del tutto esclusiva ed escludente rispetto all’universo cattolico. Di qui il vizio e il
vezzo dell’autoreferenzialità che resta alla base della debolezza e della disorganizzazione dei
cattolici stessi nel rapporto con la vita pubblica del nostro paese. Un tasso, quindi, di
integralismo, di presunzione e di arroganza che contribuisce, purtroppo, a delegittimare
ulteriormente la qualità e la specificità della cultura dei cattolici italiani nell’attuale contesto
politico contemporaneo.
Ecco perchè, forse, è giunto anche il momento per rendersi conto che se si vuole rilanciare e
riattualizzare la storica cultura del cattolicesimo politico italiano occorre dismettere
definitivamente i panni dell’arroganza esclusivista di chi pensa di rappresentare con il proprio
gruppetto il mondo variegato e complesso dei cattolici italiani e, al contrario, assumere un
atteggiamento più umile, e più laico, finalizzato a ridare cittadinanza ad un ‘pensiero’ che ormai da
troppo tempo – e per svariate ragioni – vive ai margini della cittadella politica italiana.

Ambrogio (Fdi): “Calo inflazione ottima notizia”

“ORA BCE TAGLI I TASSI, ECONOMIA REALE HA BISOGNO DI OSSIGENO”

“Anche grazie alle misure messe in campo dal governo Meloni, come il Trimestre Anti-Inflazione, il dato di dicembre rallenta ulteriormente: si tratta di un’ottima notizia che da un lato certifica il buon lavoro dell’esecutivo e che, dall’altro, apre alla possibilità, o meglio all’opportunità, di un tempestivo allentamento dei tassi di interesse da parte della Bce. Si tratta di una decisione indifferibile che darebbe ossigeno alle famiglie, che favorirebbe l’accesso al credito delle aziende e che, soprattutto, libererebbe risorse per l’Italia, da investire in crescita e ulteriore recupero del potere d’acquisto”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia e componente della Commissione Bilancio del Senato.
“E’ chiaro che, dinanzi a un’economia reale in rallentamento in tutta l’Eurozona, un taglio adeguato dei tassi ridarebbe slancio e ossigeno a tutti i settori produttivi. Auspico che non si reiteri la lentezza decisionale che ha caratterizzato la fase di rialzo, condotta in ritardo e in modo eccessivamente brusco: serve prontezza e tempestività, abbiamo il dovere di sostenere la crescita”.

Rifondazione piange la scomparsa di Gastone Cottino

“Apprendiamo con sgomento della scomparsa, all’età di 98 anni, del compagno Gastone Cottino. Partigiano, con il nome di battaglia Lucio, poi professore ordinario di Giurisprudenza all’Universita’ di Torino e membro dell’Accademia dei Lincei. Grande figura di uomo e di intellettuale la cui scomparsa ci rende tutti e tutte più soli e più sole. Lo ricordiamo nella sua grande umanità, sempre al fianco di chi lotta per una società più giusta. Alla famiglia e a tutti e tutte coloro che hanno avuto modo di conoscerlo le condoglianze più sincere della Federazione di Torino di Rifondazione Comunista, a cui era iscritto. Ciao, compagno Gastone, la terra ti sia lieve: continuerai sempre a lottare con noi, il tuo grande esempio ci accompagnerà ogni giorno”.
Fausto Cristofari Segretario Prc Torino 

Ucraini in Piemonte, Canalis (Pd): “Tessere sanitarie scadute”

“NONOSTANTE LA PROROGA DEI PERMESSI DI SOGGIORNO”

A fine dicembre la legge di bilancio ha prorogato fino al 31.12.2024 i permessi di soggiorno per protezione temporanea degli ucraini accolti in Italia, ma la nostra Regione forse è in vacanza e ha lasciato scadere le tessere sanitarie.

3.1.2024 – Assessore e funzionari regionali in vacanza? E’ probabile, visto che non hanno dato disposizione alle Asl piemontesi di recepire la proroga dei permessi di soggiorno degli ucraini prevista dalla legge di bilancio approvata dal Parlamento a fine dicembre.

Un grosso guaio per le decine di migliaia di ucraini presenti nella nostra Regione, che ora rischiano di non poter accedere a visite ed esami prenotati da tempo, a causa del mancato rinnovo delle tessere sanitarie scadute il 31.12.2023.

Ci sono persone che hanno visite importanti, visite prenotate da mesi, che salteranno se le Asl non rinnoveranno le tessere sanitarie.

La legge di bilancio 2024 prevede anche la possibilità di convertire i permessi di soggiorno per protezione temporanea in permessi per motivi di lavoro.

In particolare l’articolo 1 commi 389 e seguenti della legge di bilancio prevede la proroga dello stato di emergenza in Italia fino al 31 dicembre 2024, per assicurare soccorso e assistenza, nel territorio nazionale, alla popolazione in fuga dall’Ucraina, e una connessa autorizzazione di spesa pari a 274 milioni di euro per l’anno 2024. Sono conseguentemente prorogate le misure di assistenza già disposte per gli anni precedenti, tra cui il contributo alle regioni per l’assistenza sanitaria.

Invece l’articolo 1, commi 395-396  prevede la proroga fino al 31 dicembre 2024 della validità dei permessi di soggiorno in scadenza al 31 dicembre 2023 rilasciati ai profughi provenienti dall’Ucraina in conseguenza al riconoscimento agli stessi da parte dell’Unione europea della protezione temporanea. 

Regione Piemonte, rientra dalle vacanze!

Monica CANALIS – Consigliera regionale

Merlo: Piemonte, il Centro alternativo al populismo

“Al di là del confronto tra il Pd della Schelin e il partito di Conte e di Grillo in vista delle prossime
elezioni regionali piemontesi, l’unico dato certo è che il Centro e le forze centriste sono
politicamente alternative rispetto al populismo pentastellato. Perchè se è vero, com’è vero, che
un’alleanza non può diventare un banale pallottoliere, è altrettanto vero che ci sono ragioni
politiche, programmatiche e anche e soprattutto culturali che certificano l’impossibilità per
stringere alleanze con le forze populiste che fanno dell’anti politica e della demagogia la loro
ragion d’essere.
E, a maggior ragione, i centristi dell’area cattolico popolare e sociale piemontese erano e restano
alternativi a qualsiasi deriva populista, demagogica e anti politica”.

Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi-Popolari nuovi.

Coalizione progressista di Collegno, le considerazioni di Sinistra Italiana

Considerazioni aperte sulla composizione della coalizione progressista di
Collegno, a seguito delle adesioni alla Carta d’intenti.

Lunedì 25 dicembre abbiamo appreso dell’adesione della lista “Collegno Insieme – Di
Filippo” alla Carta di Intenti delle forze progressiste, proposta alla città dal nostro partito,
“Sinistra Italiana – Collegno Bene Comune”, e dal “Partito Democratico di Collegno”, quali
forze politiche di maggioranza attualmente rappresentate in Consiglio comunale.

Un documento elaborato in vista del rinnovo della carica di Sindaco dopo i due mandati di
Francesco Casciano, alla cui base c’è la volontà di continuare ad amministrare la città in
coalizione. Una carta di intenti redatta con lo scopo di sottoporla a potenziali alleati che
ne condividano lo spirito e l’impostazione. Ma che non può prescindere dall’avvallo e dal
consenso di entrambi i soggetti primi firmatari sugli sviluppi futuri del percorso.
Di per sé, è per noi sempre un fatto positivo quando si avvicinano persone, gruppi o forze
politiche ai valori tradizionali della sinistra che governa la città di Collegno da tanto
tempo.

Tuttavia ci ha stupito apprendere dai social network come il Partito Democratico di
Collegno, nostro compagno in questo percorso di costruzione della coalizione, abbia
unilateralmente accolto, attraverso un post, Collegno Insieme nel percorso di coalizione .
Se rispetto a questa considerazione si potrebbe obiettare che lo stesso messaggio di
benvenuto sia stato scritto in occasione delle lettere di adesione di altre forze politiche o
civiche, d’altro canto non si può non considerare che Collegno Insieme e il suo
capogruppo, Andrea Di Filippo, siano all’opposizione da oltre vent’anni a questa
Amministrazione.

Europa Verde e il partito Socialista fanno parte integrante dei tavoli di coalizione
regionali e metropolitani del centro sinistra. La lista civica Progetto Collegno è gemella
della lista Progetto Grugliasco, che sostiene da tempo il centro sinistra nella propria città.
Italia Viva rappresenta una forza moderata che, seppure con orientamenti non sempre
coerenti in tutte le aree territoriali, si pone all’opposizione del governo Meloni.
Caso diverso è quello di Collegno Insieme che in questo mandato, più che in altri, si è
caratterizzato per un atteggiamento incostante e a tratti aggressivo nei confronti della
maggioranza di governo e in particolare verso alcuni suoi componenti.

Si citino come esempio alcune sedute di consiglio comunale, come quella on line del
14/04/2021 , nella quale è stata attaccata dal consigliere Di Filippo la presidente del
Consiglio comunale Vanda Bernardini, per il proprio ruolo di mediazione e di garanzia, con
toni duri e sopra le righe. O gli attacchi alle consigliere Scarlata e Manzi, in qualità di
capigruppo di maggioranza.

Tutti casi di attacchi scomposti e a tratti feroci, che quasi sempre hanno riguardato figure
femminili. Tutte le sedute sono registrate e riascoltabili da chi volesse farsi un’idea.
Da considerare è anche l’atteggiamento di ostilità verso il gruppo consiliare del
Movimento 5 stelle, rispetto ai cui consiglieri c’è stata una escalation di polemiche
durante questo mandato, culminata con l’allontanamento fisico dai banchi consiliari (non
ci risulta peraltro richiesto e autorizzato dalla presidenza del Consiglio comunale).
Mentre noi riteniamo invece fondamentale rafforzare un dialogo con il Movimento 5
Stelle a livello collegnese, per seguire una strada tracciata a livello nazionale dalla
segreteria Schlein del Partito Democratico e per costruire anche a livello locale un fronte
progressista unito.

Prima di un’alleanza, molti sarebbero anche i nodi politici da sciogliere. Ad esempio, nel
consiglio comunale del 13/10/2020, il consigliere comunale Andrea Di Filippo ha
argomentato e votato insieme al centro destra, contro una mozione sostenuta dalla
maggioranza e dal Movimento 5 Stelle, scritta per contrastare l’odiosa legge salva slot
voluta dalla destra di Cirio, che ha tolto i limiti al gioco d’azzardo imposti nella
precedente legislatura. Questa posizione è incompatibile con le forze progressiste da un
punto di vista morale e valoriale prima che politico.

Per quanto riguarda la serietà nella gestione del ruolo istituzionale, molte sono le forme
di impegno nei confronti della cittadinanza, sia essa partecipazione politica, sia essa
partecipazione civica ed associativa. Tuttavia se si ricopre il ruolo di consigliere comunale
il primo impegno da onorare è assumersi la responsabilità di dare degna rappresentanza
al mandato conferito dai cittadini. E su questo punto, un dato lascia sbalorditi: da più di
tre anni, in ogni seduta di consiglio comunale, la prima interrogazione è del consigliere Di
Filippo e si intitola “Problemi importanti del quartiere Villaggio Dora”, protocollata
l’8/9/2020. Questi problemi risultano talmente importanti che in tre anni e mezzo il
consigliere Di Filippo non ha mai trovato il tempo per presentarsi in consiglio comunale
durante la sessione delle interrogazioni e ricevere la risposta orale (peraltro da lui
richiesta nel testo dell’interrogazione).

La competenza del Consiglio Comunale, e conseguentemente del consigliere comunale,
come rileva anche il TUEL, è disciplinata in maniera puntuale e afferisce ad atti
fondamentali della vita politica e amministrativa della città, in primis su tutti gli atti di
natura finanziaria.

Non è però sufficiente votare favorevolmente, o comunque non votare contrariamente,
su alcuni atti che abbiano una qualche rilevanza economica, ad esempio su alcune
delibere del bilancio di previsione, arrivando a metà seduta di consiglio, per poter
affermare di condividere una gestione amministrativa.

 

In ultimo, ma non per importanza, il consigliere Di Filippo è stato il promotore di una
battaglia, in occasione del consiglio comunale del 19/7/2023, contro la proposta
dell’amministrazione di concedere un terreno comunale alla comunità romena ortodossa
della città. Motivata come una battaglia di carattere ambientalista, per salvaguardare un
“polmone verde”, in realtà è subito emerso il carattere di intolleranza verso una comunità
straniera di grande importanza, comportando peraltro un grave incidente diplomatico
con la chiesa ortodossa romena d’Italia che ha ritirato la richiesta a fronte delle
vergognose polemiche e diversi servizi sulla televisione di stato romena, in cui la nostra
città è stata additata come razzista verso i cittadini romeni residenti.

In questo caso, già all’epoca dei fatti ci rammaricammo della scelta poco coraggiosa e
non in linea con la storia della città, portata avanti dal sindaco e dal Partito Democratico,
di ritirare la delibera per evitare le polemiche.

Tutto ciò premesso e considerato, pensiamo che la costruzione di una coalizione richieda
passaggi condivisi e un’attenta valutazione degli aspetti valoriali più profondi, che
uniscano e che mettano insieme il meglio della città. Il dato numerico è sicuramente
importante per vincere ma non è preponderante.

Non serve, a nostro giudizio, avere una coalizione con all’interno tutto e il contrario di
tutto, con l’unico obiettivo di occupare ogni spazio possibile per togliere consenso agli
avversari.

Per questo Sinistra Italiana ritiene di per sé non sufficiente la sottoscrizione della carta di
intenti da parte di alcune forze politiche o liste civiche, ma chiede l’avvio di un confronto
serio e approfondito sui contenuti politici con tutti coloro che intendono sedersi al tavolo
della futura coalizione. Al fine di affrontare con la giusta serenità e la dovuta coerenza i
prossimi appuntamenti.

Sinistra Italiana, tuttavia, ribadisce la propria volontà, come forza politica, di proseguire il
percorso di governo della città e lo farà condividendo, come dimostrato ampiamente in
questi anni, un percorso serio e responsabile che eviti fughe in avanti pericolose e
inappropriate.

Collegno, 1 gennaio 2024
Sinistra Italiana – circolo di Collegno

Merlo, Elezioni Piemonte: “le forze centriste devono essere unite in un’unica lista”

“Alle prossime elezioni regionali piemontesi, a turno unico, sarebbe politicamente del tutto inutile
e anche sterile presentare una terza coalizione con un candidato a Presidente autonomo. E
questo perchè anche i singoli comportamenti politici non possono essere dettati sempre e solo da
ragioni contingenti e tattiche.
E, al riguardo, le forze, i movimenti e i partiti centristi se vogliono rafforzare un Centro politico e,
soprattutto, una ‘politica di centro’ alla consultazione elettorale per il rinnovo del Consiglio
regionale piemontese, non possono non scegliere – del tutto liberamente, come ovvio – una lista
che esalta quella identità e quella cultura politica.
E una potenziale lista civica del Presidente, centrista, espressione dei territori e degli
amministratori locali, può essere un luogo politico, culturale ed amministrativo funzionale al
rafforzamento di una posizione di centro nel panorama politico regionale. E quando mi riferisco al
Centro, penso a tutte quelle forze e a quei movimenti che non condividono la radicalizzazione
della lotta politica da un lato e la condivisione dell’attuale bipolarismo selvaggio dall’altro”.
Giorgio Merlo, Dirigente nazionale Tempi Nuovi-Popolari nuovi