LIFESTYLE- Pagina 92

Giovedì in musica alla Gran Vigna. Con degustazioni

 

 

5 appuntamenti di apertura straordinaria con performance sonore e degustazioni firmate Gerla 1927

 

Dal 14 settembre, ogni giovedì alle 19.30

 

Tenuta Gran Vigna Borgata Grange, 27 – 10040 Almese TO

 

 

Cinque di serate per godere di un luogo unico, con musica e performance, accompagnate da degustazioni a tema firmate Gerla 1927.

Alla Tenuta Gran Vigna di Almese – storico edificio il cui impianto originale risale al 1200 – dal 14 settembre prossimo e per ogni giovedì fino al 12 ottobre, sono in programma eventi e performance che esplorano il suono e la musica nelle sue espressioni più varie. Ogni performance è accompagnata da una degustazione di petites bouchées, ideata da Gerla 1927  (gerla1927.com), in abbinamento ad un calice di vino e ad un dolce.

Il programma apre il 14 settembre con l’arpa celtica del grande Enrico Euron, compositore, ricercatore, figura fra le più importanti in Europa per questo straordinario strumento. Il 21 settembre ci si immerge nelle note dei violini del talentuoso duo d’archi composto da Sara Audenino e Lucia Caputo. Entrambe diplomate al Conservatorio di Torino, le due violiniste eseguiranno con musiche di Jean-Marie Leclair, Mozart, Bartok e altri. Si cambia completamente genere il 28 settembre, con DJ set e video di Riccardo Morra: chillout e relax, immersi nel verde del parco della Tenuta. Il 5 ottobre è la volta di Christian Stefanoni con il suo Concerto Visivo. Compositore e produttore di musica elettronica, Christian Stefanoni traduce la sua passione per la musica strumentale in sonorizzazione di elementi video, spaziando dall’ambient music alla trance. Il programma si conclude il 12 ottobre con il duo Monica Fabbrini e Davide Liberti con Continuus, Voce e Contrabbasso. Una voce e un contrabbasso si inseguono, giocano, interagiscono esplorando gli innumerevoli modi in cui far vivere la musica. Messo in scena per la prima volta al Torino Jazz Festival nel 2021, prosegue il lavoro del duo nell’esplorazione dei registri timbrici naturali con l’apporto misurato dell’elettronica. Mantenendo alta la libertà creativa, il repertorio incrocia standard jazz, melodie popolari, ballad sognanti e brani di propria composizione.

 

IL PROGRAMMA

 

14 settembre, ore 19.30

ARPA CELTICA

Enrico Euron

 

21 settembre, ore 19.30

VIOLINO

Sara Audenino e Lucia Caputo

 

28 settembre, ore 19.30

DJ SET e VIDEO

Riccardo Morra

 

5 Ottobre, ore 19.30

CONCERTO VISIVO

Christian Stefanoni

 

12 ottobre , ore 19.30

VOCE.CONTRABBASSO

Monica Fabbrini e Davide Liberti

 

Ingresso su prenotazione

Costo a persona: 40 € – Informazioni e prenotazioni: T. +39 3488799972 – Mail: eventi@lagranvigna.com

Luogo: Tenuta Gran Vigna, Borgata Grange 27, Almese (To)

Dei delitti e delle pene

Cesare Beccaria, ma pare più verosimilmente Pietro Verri, già nel 1764 analizzò nel saggio “Dei delitti e delle pene” le pene irrogate nella società all’epoca.

E’ palese che il concetto di reato, e più in generale, di infrazione sia estremamente legato all’epoca ed alla latitudine in cui la pena è prevista: tutt’ora nel Vermont una moglie deve chiedere il permesso al marito per indossare la dentiera mentre nel Massachusetts è illegale per la donna stare sopra l’uomo durante un rapporto sessuale; nell’Arkansas è tuttora vigente una legge, promulgata nel 1800, che attribuisce al marito il diritto di picchiare la moglie, ma solo una volta al mese ed in Arizona è illegale detenere più di due vibratori in casa. Risulta chiaro che tali leggi, non ancora abrogate difficilmente trovino applicazione.

Pensiamo soltanto alla pena di morte, da noi soppressa una prima volta nel Granducato di Toscana nel 1786 e poi, definitivamente, con l’entrata in vigore della nostra Costituzione il 1° gennaio 1948 (l’ultima sentenza fu eseguita 5 marzo 1947, a La Spezia, con la fucilazione di Emilio Battisti, Aurelio Gallo e Aldo Morelli, condannati a morte per crimini commessi durante la Repubblica Sociale Italiana).

O, ancora, pensiamo ancora al “delitto d’onore” ed al “matrimonio riparatore” cancellati dal nostro codice penale il 5 settembre 1981che, fortemente sbilanciati a favore del maschio, erano di fatto un’assoluzione a priori per reati che ora sono invece sanzionati in modo pesante: per il primo si è passati dalla non punibilità all’aggravante del legame di parentela.

E che dire dei reati, ormai cancellati dal codice penali fin dalla fine degli anni ’60, di “adulterio” e di “concubinato”?

A mio parere, però, vi sono reati che, pur essendo universalmente considerati tali, sarebbero da punire in modo diverso, e non mi riferisco alla maggior severità della pena ma al maggior effetto deterrente.

E’ di questi giorni la proposta al vaglio del Governo di vietare il cellulare ai minori condannati per gravi reati: al di là dell’applicabilità di tale pena (qualche amico presterà loro il telefono) è evidente che il telefono sia diventato una prolunga del nostro corpo, un oggetto senza il quale non usciamo al punto che il legislatore, cercando una punizione che sia veramente tale e, al contempo, sia dissuasiva nei confronti della reiterazione del reato sceglie questo mezzo. Tra uscire e non messaggiare o telefonare, la seconda ipotesi sembrerebbe la più efficace.

Perché mandare in carcere chi è concusso, chi avvalendosi del proprio status di pubblico ufficiale lucra ai danni dello Stato, quindi di tutti i contribuenti? Molto meglio la confisca di tutto ciò che ha acquisito illecitamente, magari anche dei beni (mobili ed immobili) posseduti fuori dal reato, interdizione perpetua dai pubblici uffici (così non potrà reiterare il reato) introducendo, come sanzione, l’inidoneità alla funzione dirigenziale anche nel settore privato, il divieto di apertura della partita IVA ecc.

Sicuramente essere poveri non è piacevole, ma è molto più spiacevole essersi arricchiti e tornare nuovamente poveri per effetto di una condanna.

Il nostro ordinamento considera il carcere come un luogo ove il detenuto non soltanto sia punito per il reato commesso ma venga rieducato affinché non commetta più (gli stessi?) reati; è evidente che questo nobile intento dei nostri Padri costituenti, che all’art 27 della Costituzione hanno precisato che la condanna deve tendere anche alla rieducazione, sia purtroppo disatteso per motivi quanto mai variegati: mancanza di strumenti formativi, sovraffollamento delle strutture, carenza di personale di sorveglianza, taglio dei costi e così via.

Poiché sono convinto che prevenire sia più costruttivo che combattere, credo che un deterrente sia meglio che una punizione. Io sono in contatto epistolare con alcuni detenuti in alcune prigioni degli USA ed ho insegnato nella Casa circondariale di Torino  e vedo la sostanziale differenza tra i due sistemi penitenziari; in Italia, data la non certezza della pena, i tempi giudiziari lunghi che possono portare alla prescrizione del reato (tranne l’omicidio, per il quale la prescrizione non esiste) e la speranza tipicamente nostrana di non essere beccati, il carcere non viene visto con quella gravità come, invece, avveniva qualche decennio fa.

Ritengo, pertanto, che sarebbe il momento di rivedere nel suo insieme tutto il sistema giudiziario e penitenziario: avete presente quando, a naja, commettevi un’infrazione al Codice di disciplina, venivi consegnato con CPR (Camera di Punizione di Rigore) e, al termine della naja, dovevi scontare ancora i giorni trascorsi in CPR? Ecco, era un ottimo sistema per non sbagliare. La CPR venne abolita nel 1978 quando altri istituti vennero creati a tutela di tutto il personale militare. Dimenticavi di salutare per primo un superiore o, come previsto dal 2° comma dell’art. 27, non rispondevi al saluto? A seconda dell’umore del superiore (e dal suo carattere) per 2-3 giorni non andavi in libera uscita, dimenticandoti cinema, pizza, ragazza, pub e così via.

Ora è all’esame del parlamento un provvedimento che dovrebbe riguardare tutti i giovani, in particolare per normare diversamente le sanzioni per violenza sessuale, baby-gang, ecc; in attesa di visionare il DdL spero di poter produrre per tempo alcuni emendamenti che, andando nella direzione prevista dalla nostra Carta costituzionale, da un lato reprimano la condotta deviata e, al contempo, rieduchino i giovani ad un corretto comportamento nella società.

Sergio Motta

Fabio Ingallinera, con lo chef sapori tra Piemonte e Liguria

A SETTEMBRE LO CHEF DEL NAZIONALE DI VERNANTE CUCINERÀ DURANTE TRE EVENTI:
DEGUSTANDO, FERMENTO IN LANGA E INFINE A DOLCEDO PER UNA QUATTRO MANI CON LO CHEF JACOPO CHIEPPA
 
 
È un settembre ricco di impegni per Fabio Ingallinera, chef del ristorante Nazionale di Vernante (Cn).
Il via il 9 settembre con Degustando, in occasione della Festa della Vendemmia all’interno del Villaggio Narrante di Fontanafredda (Cn): qui, a partire dalle 12:30, dieci chef di cui sei Michelin realizzeranno altrettanti piatti da proporre ai partecipanti. Fabio Ingallinera servirà “Uva in grani”, un dessert realizzato con grano al vino cotto, agrumi canditi, uva e spuma di ricotta di montagna. 
 
L’11 settembre, a partire dalle ore 19:00, lo chef Michelin del Nazionale prenderà parte invece a Fermento in Langa, la festa di fine estate organizzata da ItaliaSquisita all’interno del Birrificio Agricolo Baladin di Piozzo(Cn). Qui chef, pasticceri, pizzaioli, cioccolatieri e mixologist proporranno creazioni da accompagnare alle birre artigianali ideate da Teo Musso. Anche in questo caso Fabio Ingallinera si occuperà di preparare un dessert: si tratta de “Il Bosco”, una mousse di zucca con miele di castagno, nocciole, spuma di latte e tartufo nero. “Si tratta di un piatto – spiega lo chef – che vuole  ricostruire i sentori del sottobosco a cui siamo abituati: in questo caso anche la zucca utilizzata, una Hokkaido, sa molto di castagna e fornisce già quella percezione di terrosità; il miele dà la parte aromatica di castagna e l’amarezza, mentre la spuma di latte conferisce una nota grassa e il tartufo, a sua volta, la nota di terra vera e propria”. 
 
È invece prevista per il 19 settembre la partecipazione di Ingallinera alla cena a quattro mani ideata da Jacopo Chieppa, chef del ristorante Equilibrio a Dolcedo (Im). 
La cucina del Nazionale è lo specchio del territorio e della sua comunità: lo è sempre stato e oggi più che mai si sviluppa con lo scopo di fare rete con i produttori locali aiutandoli a diventare professionisti e a valorizzare le peculiarità del luogo che Ingallinera sottolineerà anche durante le serate di questi eventi settembrini.
 
LO CHEF e IL NAZIONALE
Dal 2016 Fabio Ingallinera è lo chef del ristorante Nazionale di Vernante (Cn), dove ha conquistato la stella Michelin nel 2022. Classe 1986, di origini catanesi, Ingallinera ha al suo attivo, tra le esperienze più significative della carriera, quelle al ristorante Duomo di Ciccio Sultano, due stelle Michelin a Ragusa Ibla (Rg) e al bistellato Antica Corona Reale di Cervere (Cn) sotto la guida dello chef Gian Piero Vivalda. 
La storia del Ristorante Nazionale è invece la storia della famiglia Macario che gestisce questo luogo vocato all’accoglienza e alla ristorazione da sette generazioni. Ricovero per cavalli con piccola bottega e ristoro, l’osteria nasce presumibilmente a inizio Ottocento in centro al paese di Vernante, per poi essere spostata nel 1896 nell’attuale sede edificata da Macario Macario. Oggi alla guida della struttura che è albergo, relais (boutique hotel con 8 camere), ristorante stellato, bistrot e, dal 2021, anche forno, ci sono i fratelli Andrea e Christian Macario insieme al cugino Maurizio Macario. 
 
Maggiori info su www.ilnazionale.com

Bioparco ZOOM di Cumiana, prosegue il Grrreen Festival

In arrivo un lungo week end ricco di eventi e ospiti importanti

Proseguirà fino al 17 settembre presso il Bioparco ZOOM di Cumiana il Grrreen Festival: l’evento, alla sua edizione n°0, che si prefigge di coniugare arte, cultura, educazione, sensibilizzazione ed intrattenimento e che vedrà la partecipazione di scienziati, influencer, attivisti green, chef, artisti, scrittori e personaggi del mondo dello spettacolo, tutti accomunati da una mission: salvaguardare la biodiversità del nostro Pianeta.

3 gli eventi imperdibili:

  • giovedì 7 settembre alle ore 14:00 la prima performance di live painting a cura di Fabio Petani, giovane street-artist italiano che lavorerà fino a domenica 10 settembre per realizzare, su una parete di 32mq presente all’interno del parco, un murales site-specific.
  • Venerdì 8 settembre alle ore 15.00 appuntamento speciale con Luca Mercalli, climatologo, divulgatore scientifico e volto noto della trasmissione “Che tempo che fa
  • Sabato 9 settembre alle ore 18.30 ospite Marco Bianchi, food mentor e divulgatore scientifico della Fondazione Umberto Veronesi e dalle ore 17.30 prenderà il via l’aperitivo in spiaggia presso Bolder Beach.

“Graziella Day” Di scena a Prali il primo raduno della bici – icona degli anni Sessanta

Domenica 10 settembre, ore 10

Prali (Torino)

Pubblicizzata come la “Rolls – Royce di Brigitte Bardot”, si dice essere stata la bicicletta per eccellenza di Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalì i Domènech, in arte Salvador Dalì, marchese di Pùbol e padre incontrastato del “surrealismo paranoico – critico”. Certo è che fu bici – icona e, in certo senso, vero e proprio “status symbol” della “meglio gioventù” (e senza differenze di sesso) degli anni Sessanta e Settanta. Parliamo della mitica “Graziella”, cui la località turistica di Prali, ultimo comune della Val Germanasca, mirabilmente “poggiato” in una splendida conca dove scorrono il fiume che dà il nome alla valle ed il torrente Envie, dedica, domenica 10 settembre, a partire dalle 10, il primo “Graziella Day”, con l’obiettivo di percorrere e promuovere le suggestive borgate del luogo, in sella ad una “due ruote” che tutte/i (almeno quelli un po’ più agé) hanno provato almeno una volta nella vita, progettata nel ‘64 per la “Carnielli” di Vittorio Veneto dall’artista – designer di Mariano Comense Rinaldo Donzelli, che per il nome prese spunto dal titolo della rivista “Grazia”, settimanale fra i più in voga in quegli anni. Ad avere l’intuizione di organizzare questa prima festa-raduno, che gode del patrocinio del Comune di Prali, della Pro Loco e di “UpSlowTour” è stato Fabrizio Frairia, istruttore di mountain bike attivo proprio nel Pinerolese, insieme all’“Hotel Salei” di Prali, storico albergo riaperto nel luglio scorso. Ospite speciale e padrino di questa prima edizione sarà Erich Costantino  di “Graziella Extreme”, specializzato in imprese estreme, dieci volte sullo Chaberton con la “Graziella” e una folle discesa su neve, pietre e sentieri asfaltati dal Cervino, ripetuta in seguito dall’Etna. Imprese al limite che bastano a confermare la robustezza della bicicletta, A Prali sarà presente anche il gruppo “Fanatic Graziella” di Condove, un team che nel suo piccolo vanta altre iniziative degne di nota, come i mille metri di dislivello, da Omegna alla cima del Mottarone, o la salita (dieci chilometri, sempre in sella a una “Graziella”) da Condove a Frassinere.

Domenica 10 settembre il ritrovo è alle 10 a Villa (antico capoluogo del Comune), dove sono stati appena restaurati l’antico mulino consortile e la vecchia “scuoletta Beckwith”, fra le tante “scuolette valdesi” fatte costruire dal generale canadese John Charles Beckwuith (Halifax, 1789 – Torre Pellice, 1862), durante il suo buen retiro nelle valli valdesi. Qui si potrà anche visitare la chiesa cattolica di “San Giovanni Battista”, una delle più antiche della Valle e fare un giro tra le case di questo tipico borgo alpino. In sella alle “Grazielle”, si percorrerà quindi il cosiddetto “Sentiero dei Bambini”, una passeggiata inaugurata nel 2021 tra statue in legno, racconti, pannelli e bacheche, pensata per le gite delle famiglie, per arrivare poi alla borgata più celebre Ghigo, attuale capoluogo, dove si trovano, tra gli altri, il Tempio e il Museo Valdese, occasione per ricordare la storia di queste valli. Quindi tappa bevande alla “Caffetteria delle Alpi” e poi giù. Lasciando andare i pedali sulla strada di ghiaia, si costeggiano i pascoli e si sbucherà sulla strada asfaltata per passare davanti alla storica falegnameria “Peyrot” e proseguire sul sentiero sterrato che in inverno è la pista di fondo, fino ad arrivare al “Campeggio Lago Verde” che si attraverserà rumorosamente, utilizzando i campanelli delle celebri biciclette, tutti marchiati con la “G”, per salutare i villeggianti. Tappa quindi a Pomieri, alle pendici del Monte Vergia, dove le “Grazielle” toccheranno l’Agriturismo Ristorante “Edelweiss”, quindi tutti a Ribba, l’ultima borgata di Prali prima di giungere agli alpeggi, la cui peculiarità è che, data la sua posizione geografica, nel periodo invernale rimane senza sole per oltre tre mesi. Da qui un anello permetterà di tornare indietro, per giungere alla “Borgata Giordano”, dove una veloce discesa su asfalto condurrà alle “Seggiovie 13 Laghi” per arrivare al “Rifugio Capannina”. Motto costante: pedalare e degustare le prelibatezze del luogo con provvidenziali tappe negli innumerevoli “punti ristoro” previsti sul percorso. Una rapida discesa su sterrato riporterà sulla provinciale, fino a Malzat, piccola borgata dove sono presenti una “scuoletta Beckwith”, alcune fontane e un forno, per scendere poi dai pascoli verso il centro di Ghigo, un breve tour nel cuore antico della borgata, prima dell’ultima tappa con l’arrivo nella piazza per l’aperitivo all’“Hotel Salei” e alla Gastronomia “El Cantun”. I partecipanti, a questo punto, potranno rifocillarsi e ammirare qualche “Graziella storica” e modificata in esposizione. Alle 16 la festa di chiusura dell’evento.

Il costo di partecipazione è di 25 euro comprensivo di salita/discesa in seggiovia, tutti i tagliandi di assaggi tappa e 1 euro devoluto all’Associazione “AMAle” (https://amaleiqsec2.com/). Iscrizioni via mail: info@hotelsalei.it

g.m.

Nelle foto:

–       “Graziella Day” a Prali

–       Erich Costantino

A Torino il primo master per esperti nella progettazione a sostegno delle persone con disabilità

È previsto per il mese di marzo 2024 l’avvio del master in “Esperto/a in progettazione personalizzata e partecipata in attuazione della Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità (CRPD)”, organizzato dal Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino.

Finanziato da Fondazione Time2, il master è l’unico in Italia dedicato alle nuove figure di sostegno ed è il primo realizzato a livello nazionale per formare esperti nella progettazione personalizzata e partecipata in sostegno al progetto di vita delle persone con disabilità, rispettosa della convenzione ONU per i diritti delle persone disabili (CRPD).

Il nuovo percorso di studi prevede 35 posti ed è stato co-progettato con la Fondazione Time2, fondazione creata da Antonella e Manuela Lavazza.

Il master nasce in seguito all’approvazione della legge 227/21, intitolata “Delega al governo in materia di disabilità”, che promette di avviare un cambio di passo radicale nei confronti della conquista della cittadinanza delle persone con disabilità. Attraverso questa legge l’Italia si prepara a mettere in campo una riforma profonda dei servizi rivolti alle persone disabili, volta a superare in modo deciso assistenzialismo, custodia e istituzionalizzazione e rendere esigibili i diritti descritti dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.

 “Per attuare la riforma in arrivo e rispondere alla richiesta sempre più pressante che viene dalle persone con disabilità e dalle loro famiglie, così come dagli operatori più attenti, è necessario formare professionalità nuove; servono professionisti capaci di lavorare sui contesti per rimuovere le barriere che oggi impediscono alle persone con disabilità di partecipare al mondo di tutti. Il master, che vanta fra i propri docenti i più qualificati esperti nazionali sul tema, si propone di accompagnare la riforma dei servizi che discenderà dai decreti attuativi della 227/21 che sono in approvazione. L’istituzione del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, approvata dal Consiglio dei ministri nelle scorse settimane, è il primo dei grandi cambiamenti in arrivo. Gli operatori e le operatrici che il master formerà saranno in grado di accompagnare le proprie organizzazioni nella riorganizzazione: passo necessario per adeguare i servizi al mandato di cittadinanza piena per tutti e tutte che la Convenzione ONU ci prescrive”, ha dichiarato la Prof.ssa Cecilia Marchisio, membro della commissione redigente i decreti attuativi e direttrice del master.

‘’Fondazione Time2 da tempo ha intrapreso un percorso di ricerca su gli strumenti migliori per favorire il passaggio all’età adulta di giovani con disabilità. E’ una fase della vita difficile per chiunque, ma per i giovani con disabilità lo è di più, anche perché sono ancora dominanti modelli culturali che guardano alle persone con disabilità come a ‘quasi cittadini’, cui in fondo è preclusa la possibilità di aspirare ad un progetto di vita realmente personale e partecipe dei contesti di vita di tutti. La Convenzione Onu e le normative che ne derivano, tra cui la legge 227/2021, invece ci chiedono di cambiare e fare spazio ad un’idea di società non discriminante, realmente inclusiva perché capace di offrire sostegni personalizzati, necessari per realizzare le aspettative e i progetti di vita delle persone con disabilità. Il master risponde alla necessità di aggiornare le competenze degli operatori e di chi organizza i servizi per le persone con disabilità. E’ uno dei tasselli fondamentali del cambiamento che Fondazione persegue.’, dichiara Samuele Pigoni, Segretario Generale di Fondazione Time2.

Il nuovo percorso di studi, del valore di 60 crediti e della durata di 18 mesi, prevede 35 posti.
Il costo è di 2.700€, ma sarà parzialmente coperto da 35 borse di studio del valore di 2000€ ciascuna, offerte dalla Fondazione Time2. Pertanto, il costo effettivo per ogni partecipante sarà di 700€.

Alcuni docenti del Master:

  • Cecilia Marchisio – Direttrice del corso
  • Natascia Curto
  • Ciro Tarantino
  • Nerina Dirindin
  • Aurelia Rivarola
  • Ranieri Zuttion

Per ulteriori informazioni: https://fondazionetime2.it/master/

Nata nel 2019 per volontà di Antonella e Manuela Lavazza, Fondazione Time2 lavora sui contesti e sulla loro accessibilità e lo fa insieme alle persone e alle organizzazioni con l’obiettivo di promuovere una cultura che favorisca i diritti dei giovani con disabilità di costruire il proprio progetto di vita indipendente e partecipare al mondo di tutte/i, senza forme di discriminazione o separazione.

Prendendo come riferimento culturale e valoriale la Convenzione ONU per i Diritti delle persone con disabilità (2006), Fondazione Time2 si discosta dal tradizionale approccio di cura e assistenzialistico per adottare un ruolo operativo, erogativo e culturale volto a favorire la partecipazione e il protagonismo delle persone con disabilità, sulla base dei

principi di autodeterminazione e di uguaglianza.

Per questo Fondazione Time2 realizza programmi operativi, culturali ed erogativi con un approccio collaborativo e orientato al cambiamento dei contesti di vita dell’intera società.

 

Sei anni di Mondojuve Shopping Village

Per festeggiare l’anniversario, il Centro ha pensato a tre eventi tutti gratuiti.

Il centro commerciale Mondojuve Shopping Village si prepara ad una grande festa per il suo sesto anniversario e quale modo migliore di festeggiare se non con i propri affezionati clienti?

In occasione di questo importante appuntamento, la struttura ha pensato di organizzare tre eventi gratuiti per grandi e bambini, a partire dal prossimo fine settimana.

  • Si comincia venerdì 15 settembre, dalle ore 17:00, con “Lucilla Live Show”. Lucilla viene dal sole portando raggi di felicità per giocare e cantare con i bambini. Personaggio che vanta milioni di visualizzazioni su YouTube, si esibirà sul palco nell’area esterna con uno spettacolo divertente, coinvolgente e interattivo destinato a bambini e famiglie. Canzoni, coreografie e tante sorprese. Uno spettacolo ricreativo e al contempo ludico ed educativo, che tende a creare interazione attraverso i concetti base del primo apprendimento.

  • Sabato 16 settembre, dalle ore 16:00 alle 19:30, toccherà a “Vincenzo Schettini, Il Prof che ci piace!” Personaggio molto popolare su TikTok che con i suoi video spiega la fisica in maniera semplice e diretta. Si esibirà con uno spettacolo live e successivamente sarà disponibile per un meet&greet per foto e autografi con i fans.

  • Infine, il terzo evento si svolgerà domenica 24 settembre: character per bambini Bluey + Bingo con sette uscite giornaliere per incontri e foto con i fans. Un evento itinerante in galleria, senza prenotazione.

Per questi primi due appuntamenti sarà necessario prenotare tramite l’app “Mondojuve”: saranno resi disponibili dei voucher (fino ad un massimo di 4 persone per ogni utente registrato) da mostrare direttamente all’infopoint per poter ottenere il pass da esibire il giorno stesso dell’evento. Al raggiungimento delle 1.000 persone per evento non sarà più possibile procedere con le prenotazioni. Gli orari dell’infopoint: da lunedì a venerdì 15:00-19:00, sabato, domenica e festivi 11:00-19:00.

È tutto pronto per il compleanno di Mondojuve e il Centro non vede l’ora di festeggiare con tutti i suoi amici.

Dead drops, il social network murale

Un’idea del tedesco Aram Bartholl per scaricare e caricare gratis file di ogni genere (o quasi).

Parola d’ordine? Condividere. E’ questo l’obiettivo del progetto social di Aram Bartholl, un artista concettuale tedesco, divenuto famoso per Dead Drops, una iniziativa che permette lo scambiogratis di diversi file, dai manifesti politici alle poesie o alla musica, attraverso una semplice usb installata all’interno di una parete e quindi decisamente accessibile. Bartholl e’ conosciutoanche per la realizzazione di Maps ovvero installazioni dei celebri “segnaposto” di Google Maps e per Forgot your password un libro che raccoglie in ordine alfabetico quasi 5 milioni di password “rubate”da Linkedin.

Oltre a poter caricare e scaricare file di qualsiasi tipo (con dei divieti per alcune categorie come quella pornografica) questa iniziativa puo’ essere diffusa da chiunque abbia voglia e possibilita’ di murare una chiavetta con le modalita’ previste dal progetto, dotata dei file Readme.txte deaddrops-manifest.txt“, e di segnalare la sua posizione al fine di aggiornarne la lista che e’contenuta insieme alle istruzioni nel sito http://deaddrops.com.


La creazione di questi “contenitori urbani di files” ha avuto un grande successo sin dai primi 5 installati nell’ottobre del 2010 a New York tanto che oggi sono almeno 1700 sparsi in tutto il mondo e rintracciabili nel sito web del progetto;  grazie a questa diffusione e’ nato un vero e proprio movimento che ha come obiettivo quello della liberta’ d’informazione e di tracciare un“cammino verso il cambiamento”, come recita il suo manifesto.

Prima di decidere di partecipare attivamente al progetto si raccomanda di leggere il suo programma per comprenderne gli obiettivi, ma anche le istruzioni che suggeriscono per esempio di sigillare la chiavetta USB prima di murarla, di assicurarsi che il muro abbia un aspetto curato e gradevole e di scattare qualche foto da inviare insieme alla posizione.

Liberate i vostri file nel cemento! Dead Drops” è una rete anonima, offline, di condivisione di file peer to peer nello spazio pubblico” dice il sito del progetto. Una iniziativa molto creativa e interessante che permette lo scambio di informazioni gratis, la condivisione di contenuti interessanti e nuovi per chiunque voglia partecipare, una fruizione inclusiva e libera di musica, poesie, immagini, un modo per acquisire ed elargire  dati senza limite.

MARIA LA BARBERA