LIFESTYLE- Pagina 79

“New coffee rituals. Riscopri la pausa caffè”

La mostra negli spazi di Nuvola Lavazza
inaugura  mercoledi 15 novembre alle ore 17
Via Bologna 32, Torino

Gli studenti del Master dell’Istituto Moda e Design Raffles di Milano, coordinati dal Prof. Giulio Vinaccia, con la consulenza di ICO – Organizzazione Internazionale del Caffè e con il sostegno del Gruppo Lavazza, presentano negli spazi di Nuvola, Headquartes del Gruppo, la mostra dal titolo “New coffee rituals”, attraverso la quale gli studenti ci offrono una nuova chiave di lettura della pausa caffè, e ci raccontano come i riti e i rituali del caffè, che provengono da tutto il mondo possano essere raccontati attraverso nuovi sguardi, tra i quali quello del Design.


Gli studenti, interfacciandosi con coloro i quali “conoscono il caffè”, dai professionisti del settore agli chef dei ristoranti, hanno indagato su come il caffè venga preparato e servito in tutto il mondo, al fine di capire il motivo per il quale una qualunque e semplice tazzina di caffè sia diventata un rito importante, un simbolo di connessione e piacere, un linguaggio universale. Il design traduce questo potente racconto attraverso i dettagli di una tazzina, un tavolo, uno spazio garantendo che ogni singolo dettaglio faccia la sua parte nell’evocare un’esperienza memorabile.

In mostra dunque progetti di caffè per nottambuli, confezioni speciali per prendere finalmente un buon caffè in aereo, profumi di caffè che servono a caratterizzare l’abbigliamento con le nostre miscele favorite, blend speciali per sportivi e atleti, una sneaker realizzata completamente con fondi di caffè e resine vegetali e altri

I rituali del caffè iniziano con i coltivatori e finiscono nel ricordo di ognuno di noi. Ogni giorno, in tutto il mondo, si bevono un gran numero di tazzine di caffè. Il caffè che nasce in Etiopia e si diffonde dall’Africa all’Europa, e arriva in Asia e anche oltre… con tradizioni locali differenti che si sviluppano attorno al reperimento, alla preparazione e al piacere di degustare questa bevanda oggi conosciuta a livello globale. Un piacevole e lungo interludio, come quello che prende origine proprio dal cerimoniale del caffè in Etiopia; oppure dagli innumerevoli espressi bevuti al bancone del bar per avventori frettolosi.

La mostra “New coffee rituals” inaugura alla presenza degli studenti e designers mercoledi 15 novembre alle ore 17 e sarà possibile visitarla fino al 27 novembre, negli spazi di Nuvola Lavazza, in via Bologna 32, a Torino.

LORI BAROZZINO

Insalata russa “insolita” e super-light

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La Ricetta della Cuoca Insolita

 

Chi è La Cuoca Insolita
La Cuoca Insolita (Elsa Panini) è nata e vive a Torino. E’ biologa, esperta in Igiene e Sicurezza Alimentare per la ristorazione, in cucina da sempre per passione. Qualche anno fa ha scoperto di avere il diabete insulino-dipendente e ha dovuto cambiare il suo modo di mangiare. Sentendo il desiderio di aiutare chi, come lei, vuole modificare qualche abitudine a tavola, ha creato un blog (www.lacuocainsolita.it) e organizza corsi di cucina. Il punto fermo è sempre questo: regalare la gioia di mangiare con gusto, anche quando si cerca qualcosa di più sano, si vuole perdere peso, tenere a bada glicemia e colesterolo alto o in caso di intolleranze o allergie alimentari.
Tante ricette sono pensate anche per i bambini (perché non sono buone solo le merende succulente delle pubblicità). Restando lontano dalle mode del momento e dagli estremismi, sceglie prodotti di stagione e ingredienti poco lavorati (a volte un po’ “insoliti”) che abbiano meno controindicazioni rispetto a quelli impiegati nella cucina tradizionale. Usa solo attrezzature normalmente a disposizione in tutte le case, per essere alla portata di tutti.

Calendario corsi di cucina ed eventi con La Cuoca Insolita alla pagina https://www.lacuocainsolita.it/consigli/corsi/

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Insalata russa “insolita” e super-light


L’insalata russa è un classico: si trova in tavola in mille occasioni ed è buonissima. Ma c’è un piccolo problema: ha un potere calorico e un contenuto di grassi micidiali. Se però non volete rinunciare, c’è un modo per prepararla con il 75% di calorie e il 95% di grassi in meno rispetto alla ricetta tradizionale. Ma come fa ad essere così buona? Anche se è senza uova né patate ed è super-light, è deliziosa. Non preoccupatevi di deludere i vostri ospiti: quando scopriranno il segreto della vostra ricetta non potranno più farne a meno!

Tempi: Preparazione (45 min); Cottura (10 min).
Attrezzatura necessaria: pentola per cottura a vapore con cestello, coltello a lama liscia e tagliere, minipimer, grattugia per scorza di limone, colino
Ingredienti per 4 persone:
Per le verdure:
⦁ Piselli surgelati – 100 g
⦁ Carote – 100 g
⦁ Topinambur (o patate) – 100 g
Per la maionese super-light:
⦁ Fagioli bianchi di Spagna – 200 g
⦁ Latte di soia o di canapa – 50 g
⦁ Succo di limone – 25 g
⦁ Scorza di ½ limone – 2,5 g
⦁ Olio e.v.o. –2 cucchiaini
⦁ Sale fino integrale di Sicilia – 6 pizzichi (1,5 g)
⦁ Curcuma in polvere – 1 punta di cucchiaino
⦁ (per chi vuole: Filetti di sgombro al naturale – 50 g)

Approfondimenti e i consigli per l’acquisto degli “ingredienti insoliti” a questo link: https://www.lacuocainsolita.it/ingredienti/

Difficoltà (da 1 a 3): 1 Costo totale: 3 €
Perché vi consiglio questa ricetta?
⦁ Il vostro medico vi ha detto di eliminare le Solanaceae (es. patate, melanzane, pomodori e peperoni) dalla dieta, ma voi ne andate pazzi? Nessun problema! Qui userete i topinambur al posto delle patate! Il risultato è sorprendente e fa bene anche a chi vuole tenere a bada la glicemia.
⦁ Se non volete usare il latte di soia, potete usare il latte di canapa: è uno dei pochi alimenti di origine vegetale che contiene tutti gli aminoacidi essenziali (quelli che il nostro organismo non sa produrre da solo) che servono per formare le proteine. In alternativa anche il latte vaccino può andare benissimo.
⦁ In una porzione da 200 g, solo 125 Kcal al posto di 535 Kcal circa della ricetta tradizionale (il 75% in meno! Si, avete letto bene…).
⦁ Pochissimi grassi: meno di un cucchiaino di olio a porzione… Il 95% in meno di grassi rispetto alla ricetta tradizionale. Ideale quindi anche per chi ha problemi con il colesterolo e a chi vuole perdere qualche chilo.

Preparazione
LE VERDURE
Pelate e tagliate le carote e i topinambour a dadini piccoli, di massimo 1 cm di lato. Cuocete a vapore le verdure separatamente. Se usate la pentola a pressione i tempi sono questi: piselli surgelati (5 min), carote (5 min), topinambur (3 min). Se avete una pentola normale il tempo è il doppio. Se usate le patate il tempo in pentola a pressione è di 2 min.
LA MAIONESE SUPER LIGHT
Spremete il limone e filtrate il succo su un colino. Grattate la scorza del limone e mescolatela al succo e a tutti gli altri ingredienti nel bicchiere del minipimer, per frullate fino ad ottenere un composto cremoso e senza pezzi.
LA PREPARAZIONE DELL’INSALATA RUSSA “INSOLITA”
Mescolate le verdure e la maionese super-light. Mettete tutto nel contenitore che sceglierete per dare la forma al vostro antipasto. Schiacciate bene, livellate e capovolgete il contenitore su un piatto di portata. Potete decorare a piacere.

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A chi è adatta questa ricetta?
Senza uova. In più, usando il latte di canapa, anche chi è allergico a soia o latte può mangiare questa insalata russa “insolita”.

 

 

 

 

 

 

 

Valori nutrizionali
Una porzione della ricetta della Cuoca Insolita a confronto con la stessa porzione della ricetta tradizionale con maionese, uova e tonno sott’olio:

Notte di musica in sella alla bici, con FIAB Torino Bike Pride

Biciclettata notturna gratuita

Sabato 18 novembre, ore 21:00, ritrovo in Piazza Castello lato Via Accademia delle Scienze. Partenza ore 21:30

Evento gratuito previa registrazione

Torino si trasforma in una festa itinerante in occasione delle Nitto ATP Finals, FIAB Torino Bike Pride si unisce a questa ondata di energia con una Biciclettata notturna gratuita.

 

Si farà un giro tra le piazze del centro di Torino, accompagnati da un palco musicale itinerante curato dall’entusiasmante Associazione Musicamorfosi. La pedalata danzante condurrà fino a Piazza Vittorio, alle 22:30, dove ci si fermerà per uno spettacolo di luci e musica, con l’esibizione del collettivo Funky Club e di altri ospiti speciali.

 

La partecipazione è gratuita, ma per facilitare l’organizzazione si chiede la registrazione: https://forms.gle/WZtqGXuN6AaJZ3rA7

 

Si può sostenere FIAB Torino Bike Pride, tesserandosi (è inclusa l’assicurazione RC verso terzi): https://bikepride.net/bikepride-tesseramento-2024/ 

Per informazioni e approfondimenti: info@bikepride.net 

Leggere le notizie con testa, personalità e leggerezza

LIBERAMENTE di Monica Chiusano

Molte volte la stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando.

Ci sono cose che devono rimanere velatamente inedite per le masse, se pur a volte postate senza alcun criterio, verità o eleganza.
Un po’ come quando l’arte rappresentava ancora un fenomeno estetico unico e persino inimitabile. La sua connotazione  era riservata a pochi eletti, i più appassionati… Rari erano coloro capaci di ammirarla .

Da quando la stessa  è diventata solo decorativa e  consolatoria il suo valore è andato sfumandosi un po’ ovunque,  perdendo la sua natura più affascinante e autentica.
L’abuso d’informazione quindi, rischia di dilatare l’ignoranza con l’illusione di azzerarla.
Le informazioni rischiano quindi a volte di essere prive di sostanza, divenendo tossiche e assolutamente in grado di contaminare il pensiero più dotto è più puro.

Manteniamo sicuramente la validità delle notizie, facendo si incetta della loro veridicità, senza però farci troppo illudere dalla sua fonte o peggio ancora dalla sua apparente verità!

La democrazia è senza alcun dubbio il potere di tenere un popolo informato, ma la falsa informazione ne contaminerà il suo valore e la sua appartenenza ad essa.

Informiamoci senza pigrizia , con testa, leggerezza e personalità.

Laboratorio di Letizia per i vostri doni di Natale

Nessun artista può sentirsi appagato solo dalla “sua” arte…

C’è il naturale desiderio di rendere nota la propria maestria nel rispetto di chi saprà sceglierla e apprezzarla . 

 

Il “laboratorio LETIZIA” e il suo staff , saranno lieti di ospitare la curiosità di un pubblico torinese ma anche internazionale,  in un eclettico laboratorio salottiero, capace di rappresentare una kermesse d’arte contaminata da creatività, originalità  e stile. 

 

Lo spazio prenderà vita popolandosi di anime creative: musicisti, ceramisti, illustratori, fioristi, etc.! 

 

Alla scoperta quindi di un mondo fantastico in compagnia di una padrona di casa d’eccellenza, capace di sussurrarvi idee regalo e non solo ..

 

Non mancate , un appuntamento davvero insolito e imperdibile, nell’atmosfera di un simposio artistico d’eccellenza in grado di soddisfare l’anima e stuzzicare  i desideri . 

Monica Chiusano

“Icona” è la nuova creatura di Pininfarina

Restyling della cabina fototessera realizzata per Dedem

 

Pininfarina e Dedem hanno presentato il 9 novembre scorso, in anteprima nazionale, la nuova cabina fototessera chiamata “Icona”, quella scatola magica che, antenata del selfie, da ben sessantuno anni fotografa le facce degli italiani, raccontando l’evolversi dei costumi e della società, essendo ormai diventata parte integrante della nostra geografia urbana. All’insegna di una sinergia che celebra il made in Italy, Dedem ha scelto di affidare a Pininfarina il restyling della sua creatura, definendo uno stile unico e funzionale per le nuove cabine e prestando attenzione a tre aspetti principali: l’esperienza dell’utente, semplice e immediata, l’adattabilità a contesti urbani differenti e l’accessibilità. Realizzata in acciaio inox e con materiali innovativi stampati in 3D, la nuova cabina fototessera free- standing è il risultato di un’intersezione di tre volumi che conferiscono una sensazione di slancio e leggerezza alla struttura e, nello stesso tempo, ne permettono la personalizzazione e l’integrazione armoniosa sia in spazi interni che esterni. L’interno è caratterizzato da diversi elementi che ne migliorano l’esperienza come, ad esempio, lo specchio a tutta parete che restituisce la sensazione di ampiezza dello spazio e di comfort; le tende che scendono dall’alto automaticamente e le luci che si accendono quando viene rilevata la presenza di una persona all’interno dello spazio. L’interfaccia utente è stata totalmente ridisegnata e digitalizzata per essere più intuitiva e “user friendly”. I nuovi schermi touch screen sostituiscono i tasti fisici garantendo un flusso di navigazione veloce e intuitivo, a partire dalla selezione del prodotto desiderato (foto per documenti, scatti fun con diversi temi selezionabili fino al pagamento). La seduta reclinabile a scomparsa e l’assenza di pavimento e di entrambe le pareti laterali rendono la cabina accessibile e inclusiva.

 

Mara Martellotta

Miss Italia è piemontese, Francesca Bergesio di Bra

A Salsomaggiore Terme è stata eletta Miss Italia 2023: Francesca Bergesio. E’ nata a Bra (Cn), ha 19 anni, è alta 1.80, occhi e capelli marroni ed è diplomata al Liceo Classico Europeo. Spera di riuscire a conciliare il lavoro con le sue passioni: ” Vorrei essere un medico, magari specializzandomi in cardiochirurgia, e affiancare al mio lavoro il mondo della moda o del cinema, al quale non rinuncio”. I.M

Le vaccinazioni del gatto

IL TORINESE… CON LA CODA

Dopo aver parlato delle vaccinazioni del cane, oggi affrontiamo quelle del gatto.

Come già detto per il cane, anche per il nostro felino non esiste un obbligo vaccinale, ma per la sua salute è caldamente consigliato seguire una corretta profilassi vaccinale.

Anche per il gatto, esistono i cosiddetti vaccini core, che proteggono per malattie molto contagiose e spesso mortali, e i vaccini non core, ovvero quelli destinati ai singoli individui a seconda della localizzazione geografica, ambientale  e/o dello stile di vita.

I vaccini core sono quelli per il calicivirus, l’herpesvirus (responsabili della rinotracheite infettiva) e il parvovirus ( responsabile della panleucopenia felina). 

I vaccini non core esistenti sono quelli per la clamidiosi, consigliata solo a gatti che vivono in gruppo ad alto rischio di infezione o in ambienti con infezione endemica documentata, e quella per la dermatofitosi, che ha effetto preventivo e anche terapeutico.

Esiste poi una vaccinazione classificata come circumstanziale ma che sta assumendo sempre più importanza, vista l’aumento della presenza della malattia sul territorio, ovvero quella per la FeLV, o leucemia felina.

Quando vaccinare?

Le linee guida internazionali delle vaccinazioni nei gattini prevedono la somministrazione della prima vaccinazione a 8-10 settimane, che si ripeterà dopo 3-4 settimane e poi dopo le 16 settimane.

Queste tempistiche sono legate al fatto che, nel gattino, gli anticorpi di origine materna possono andare a interferire con la vaccinazione, ma non sapendo esattamente il momento in cui questi non sono più presenti a livello ematico, si è studiato un protocollo che prevede vaccinazioni multiple.

Il richiamo vaccinale avverrà dopo un anno e poi a seconda dello stile di vita del vostro gatto, il vostro veterinario vi saprà consigliare come procedere.

Se si vaccina un gatto adulto per la prima volta, dopo la prima iniezione si farà un richiamo dopo 3-4 settimane.

E’ importante vaccinare il gatto, ogni 3 anni, anche se vive solo in casa, perché se un domani dovesse stare male e venisse portato in una struttura veterinaria, potrebbe contrarre una di queste malattie, in un momento in cui le sue difese immunitarie sono più basse.

Se il gatto ha accesso all’esterno, si consiglia caldamente la vaccinazione per la FeLV, o leucemia felina, che si contrae da contatto diretto con un animale malato. Allo stesso modo, se si porta a casa un gattino nuovo, prima di metterlo a contatto con il vostro felino domestico, è bene eseguire un test per la FeLV, dopo 4 settimane dal momento in cui il gatto non è più a contatto con l’ambiente a rischio.

In qualsiasi caso, chiedete al vostro veterinario, che saprà consigliarvi al meglio per la salute del vostro micio.

 

 

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Andragogia, questa sconosciuta

ANDRAGOGIA

Meno conosciuto del suo opposto, la pedagogia, il termine andragogìa indica l’insegnamento agli adulti: derivato da ἀνήρ (uomo) e ἄγω (condurre), fu coniato una quarantina di anni or sono e si riferisce ad una teoria che ha avuto in Malcolm Knowlesil suo massimo esponente.

E’ una teoria che si basa sulla differente capacità di apprendimento delle persone adulte rispetto ai giovani e che consente, perciò, una diverso risultato se impostato opportunamente.

I risultati delle teorie di Knowles furono da lui raccolte nel 1980in “The Modern practice of adult education: from pedagogy to andragogy”.

Vediamo alcune differenze.

I giovani ritengono utili le nozioni trasmesse dal docente, mentre gli adulti ritengono più significativo ciò che viene appreso attraverso l’esperienza.

Nella pedagogia, Il ruolo del discente è di dipendenza. Il docente è visto come colui sul quale pesa ogni responsabilità su cosa, come e quando una materia verrà appresa e di verificare se sia stataappresa; nell’andragogìa, il docente stimola l’apprendimento nei discenti, che sono auto-motivati.

Nei giovani l’insegnamento è impostato in modo uguale per tutti, indipendentemente dai loro interessi e dalle loro attitudini, secondo precisi piani ministeriali spesso inadatti ai tempi; nell’andragogìa l’educatore fornisce i mezzi perché i discenti possano perseguire il fine a cui tendono, ma sono i discenti stessi a percepire le loro necessità, i loro gusti e le loro attitudini.

Nella pedagogia i giovani sono investiti del compito di imparare, mentre negli adulti è frutto di una loro scelta.

I giovani ricevono una formazione basate sulla logica della materia trattata con criteri di difficoltà crescente (dalla filosofia presocratica ai filosofi attuali, dalle tabelline aritmetiche alle equazioni di quarto grado); gli adulti considerano l’educazione come un processo di sviluppo delle competenze che permettano loro di raggiungere il loro pieno potenziale. Sanno che applicando le nozioni e le tecniche apprese oggi potranno vivere meglio il domani e sono in grado di applicare alla vita reale la teoria trasmessa dai docenti.

Abbiamo numerosi esempi di insegnamento andragogico: dall’Università popolare di Torino, nata nel 1900 per consentire l’istruzione di chi, per varie ragioni, non aveva potuto completare o approfondire gli studi, alla miriade di Università della terza età sparse nel territorio, il cui compito è appunto quello di fornire formazione agli adulti, fino ai numerosi istituti di cultura di varia natura.

Io mi occupo di insegnamento dalla fine del secolo scorso (ecco come sentirsi vecchi …) e credo che uno dei punti di forza dell’insegnamento andragogico stia proprio nel coinvolgere i discenti nei progetti cui aderiscono. Non può essere una lezione calata dall’alto, informazioni diffuse per osmosi da chi ne sa di più a chi ne sa di meno, ma il compito del docente deve anche e soprattutto essere quello di stimolare nei discenti la voglia di fare proprie le nozioni, di imparare dai propri errori e fare tesoro dell’esperienza.

Sia nelle mie lezioni di sociologia che di fotografia, coinvolgo sempre i miei allievi nella realizzazione di progetti, nell’organizzazione di eventi e di viaggi, perché solo in tale modo essi diventano parte del progetto, vivendolo come una loro creatura e non imposto come un fardello da indossare.

Una sorta di cameratismo dove i ruoli da un lato si confondono quasi a non riconoscere chi sia il docente e chi il discente ma, al tempo stesso, il docente sia sempre tale per rispondere ad ogni e qualsiasi necessità dei discenti di sentirsi integrati nella lezione, nella materia, nel progetto.

Considerando che l’età media è notevolmente aumentata l’andragogìa sembra rispondere perfettamente alle esigenze di una società sempre più anziana ma sempre più bisognosa di apprendere nuove tecniche, nuove realtà ed apprendere nuovi linguaggi, non solo etnici ma anche tecnici.

Che dire poi dell’esercizio mentale che tutti dovremmo affrontare,raggiunta e superata una certa età, per mantenere il buon funzionamento del nostro cervello e del sistema nervoso? Lo studio, la pratica di attività soprattutto manuali, la lettura e la scrittura, l’allenamento della memoria sono tra le terapie più adatte per mantenersi giovani “dentro”: cosa aspettiamo? Le opportunità sono infinite, sta a noi saperle sfruttare.

Sergio Motta