LIFESTYLE- Pagina 73

Allegre bruschette tricolori

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Bastano davvero pochi minuti per realizzare uno sfizioso aperitivo o un antipasto estivo allegro e colorato con ingredienti freschi di stagione dal sapore mediterraneo. La bruschetta e’ la soluzione ideale, un piatto estremamente semplice e gustoso, sempre gradito, dalle infinite combinazioni, secondo il vostro gusto e fantasia, perfette anche per accompagnare una bella grigliata di carne da gustare con gli amici.

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Ingredienti

 

Fettine di pane tostato

1 pomodoro maturo

1 peperone giallo

4 champignons

1 spicchio di aglio

Prezzemolo

Caciotta fresca

Olio evo, sale

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Strofinare con l’aglio le fettine di pane tostato. Lavare le verdure. Tagliare il pomodoro, svuotarlo dei semi, lasciar scolare poi, tagliare a cubetti. Preparare una dadolata di peperone, tagliare a fettine sottili i funghetti, la caciotta, mettere tutto in una terrina e condire con olio, sale e prezzemolo. Distribuire su ogni fetta di pane e servire.

Paperita Patty

Tarte Tatin a modo mio

PENSIERI SPARSI

Ecco la ricetta per una Tarte Tatin un po’ insolita; siamo abituati, quando si parla del famoso dolce francese, alla classica torta di mele rovesciata, in questo caso prepariamo una torta salata.
Ci occorreranno circa 400 gr di pomodorini ciliegini, un rotolo di pasta sfoglia, olive, capperi, origano e timo, zucchero, olio evo, sale.
Laviamo e asciughiamo i pomodorini, tagliamoli a metà e mettiamoli su una teglia rivestita con un foglio di carta forno con la parte del taglio verso l’alto; cospargiamo con un po’ di olio, zucchero, sale, timo, origano e inforniamo a 160/170 gradi in modalità ventilato per 30/35 minuti.
A questo punto possiamo tirarli fuori dal forno, aggiungere le olive e i capperi ed adagiare la pasta sfoglia bucherellata con una forchetta a ricoprire i pomodorini  e via in forno a 180 gradi per 35 minuti.
Appena sfornata rovesciatela e guarnite con foglie di basilico , volendo potete aggiungere al centro della Tarte Tatin della stracciatella, sarà ancora più golosa.
Didia Bargnani

L’intelligenza emotiva

STARE BENE CON NOI STESSI

 

Siamo abituati a parlare di intelligenza come ne esistesse una solo tipologia. Si sente spesso dire “Quella è una persona intelligente” o, al contrario, “Lo trovo poco intelligente”, ma in realtà esistono varie tipologie di intelligenza.

Verbale e linguistica, logico matematica, musicale, corporea e cinestesica, spaziale e visiva, interpersonale, intrapersonale, naturalistica, tecnologica, concreta, emotiva, ecc. A ben pensarci, dunque, è praticamente impossibile essere totalmente intelligenti.

Il che è anche un po’ una salvezza per ognuno di noi, perché immagino ci sia successo di sentirci particolarmente poco intelligenti in certe situazioni o riguardo ad alcuni aspetti teorici o pratici. Ci sono quindi intelligenze che abbiamo in misura più o meno rilevante.

Tra queste l’intelligenza emotiva ha una grande importanza. Essa consiste nel gestire nel modo migliore le proprie emozioni e quelle delle altre persone, avendo la capacità di percepire con precisione le emozioni, di generarle e di comprenderle.

Con la conseguente possibilità di regolarle in maniera riflessiva, anche allo scopo di promuovere la nostra crescita emotiva e intellettuale. L’intelligenza emotiva (o emozionale) include un insieme di cinque competenze e abilità principali.

Che ci sostengono nelle nostre relazioni sia interpersonali, cioè nelle relazioni con le altre persone, che intrapersonali, cioè nella relazione che abbiamo con noi stessi. Ne riparliamo domenica prossima su Il Torinese.

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Facebook Consapevolezza e Valore

Sformatini di peperoni ricetta light

Contorno insolito o antipasto sfizioso, si preparano in poco tempo in tutta facilita’. Sono deliziosi, delicati, privi di grassi, cremosi e scenografici.

Ingredienti

2 peperoni gialli di Carmagnola
2 uova intere
200gr. di ricotta
Sale, pepe, prezzemolo
4 noci
Olio evo, una noce di burro

Lavare i peperoni, punzecchiarli con i rebbi di una forchetta e grigliarli su una piastra di ghisa calda. Lasciar raffreddare e pelare.
Nel mixer frullare le falde di peperone, la ricotta, le uova, il sale ed il pepe.
Imburrare 6 stampini in acciaio, versare la crema e cuocere a bagnomaria a fuoco bassissimo per circa 30 minuti.
Preparare la salsina mescolando il prezzemolo tritato con una noce tritata, sale e olio evo.
Togliere gli sformatini dagli stampi con l’aiuto della lama di un coltello, impiattare guarnendo con l’emulsione di olio ed un gheriglio di noce. Servire tiepido.

Paperita Patty

Frittelle golose con salsa allo yogurt

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Sempre appaganti e golose le frittelle, a chi non piacciono ?

Sono perfette per ogni occasione, saporite e croccanti stuzzicano l’appetito di tutti. Provatele con la salsina allo yogurt per rinfrescare la vostra cena.

Ingredienti

4 zucchine chiare medie
1 cipolla bianca piccola
3 uova
50gr. Parmigiano grattugiato
poca farina, sale,pepe, prezzemolo
1 vasetto di yogurt naturale
erba cipollina
Olio per friggere

Grattugiare le zucchine e lasciarle scolare per una mezz’ora. Affettare sottilmente le cipolle.
In una terrina sbattere le uova intere con il parmigiano, il sale, il pepe, il prezzemolo tritato, qualche cucchiaio di farina, poco latte. Mescolare bene e aggiungere le zucchine e le cipolle. In una larga padella scaldare l’olio e versare a cucchiaiate l’impasto. Lasciar cuocere e rosolare bene da ambo le parti. Preparare la salsina mescolando lo yogurt con erba cipollina, sale, pepe e poco olio
Servire caldo o tiepido.

Paperita Patty

Cotswolds. Un viaggio tra i villaggi più belli della campagna inglese

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PENSIERI SPARSI  di Didia Bargnani

Cotswolds significa “recinti di pecore sulle colline”, si tratta di un’area molto vasta che si estende per circa 800 miglia attraverso cinque contee: Gloucestershire, Oxfordshire, Warwikshire, Wiltshire and Worcestershire.
Un viaggio organizzato dall’agenzia Viaggi Chiara in corso Vittorio Emanuele nota ai torinesi per la scelta di luoghi di nicchia e per i viaggi molto particolari ed interessanti che da sempre offre ai suoi clienti.
Pochi giorni indimenticabili lontano dal frastuono delle nostre città , un panorama fiabesco con piccoli villaggi incantati , giardini e fiori meravigliosi, ruscelli e vecchi manieri.
Questa parte d’Inghilterra non è molto conosciuta all’estero e si trova a 130 chilometri ad ovest di Londra; famosa per i suoi paesini con i prati verdissimi e i cottages costruiti con la tipica pietra del posto color miele, la Golden Cotswolds Stone, le chiese medievali con annesso cimitero e le antiche locande che ricordano miti e leggende.
Famosissimi i cottages con il tetto di paglia, simbolo oggi di un mondo idealizzato, le cosiddette “tatched house”,  una volta umili dimore, umide, abitate dalla servitù fino agli anni ‘50-‘60, quando iniziarono a diventare sempre più ricercate da chi voleva fuggire dal trambusto delle città per arrivare ad essere considerate attualmente una sorta di status symbol, ambite ed esclusive abitazioni per attori, politici e nobiltà inglese.
Per tre giorni di affitto si possono pagare anche 850 sterline (circa 1000,00 euro) e la lista di attesa è lunghissima!
Il nostro viaggio inizia a Moreton-in-Marsh, sede del famoso pub The Bell Inn che fu d’ispirazione a Tolkien quando scrisse Il Signore degli Anelli; si tratta di un villaggio che si snoda lungo la via principale da cui partono numerose stradine che conducono alle casette con i portoncini colorati e a giardini fatati, fino ad arrivare alla chiesa di St. David, immersa in uno scenario romantico, con il suo piccolo cimitero di campagna.
Da qui il paesaggio si snoda attraverso alcuni villaggi che incarnano lo spirito del Romanticismo inglese: Chipping Campden, un tempo conosciuta per il commercio della lana, esploso nel 1066 dopo la conquista normanna, le pecore del luogo sono chiamate “Cotswolds Lions “ , i leoni dei Cotswolds, proprio per il loro vello particolarmente consistente e per il famoso mercato coperto del 1627.
Snowhill, piccolissimo villaggio dalla tipica atmosfera british, immortalato in  alcune scene del film “Il diario di Bridget Jones”, circondato da splendidi ed inaspettati campi di lavanda.
Stow-on-the-Wold può essere considerata quasi una cittadina, ha diverse sale da the’, negozi di antiquariato e gallerie d’arte, ancora oggi si tiene un mercato con i prodotti tipici della zona come miele e formaggi.
La Venezia d’Inghilterra è il soprannome attribuito a Bourton on the Water per i canali e i piccoli ponti che collegano i due lati della cittadina.
Poco distante si trova Bibury, una fiaba nella fiaba, con la sua stradina Arlington Row disseminata di cottages risalenti al XIV secolo e il fiumiciattolo che scorre lento.
Il viaggio prosegue verso Winchcombe, vicoli e vicoletti con storici edifici in pietra per arrivare al Sudeley Castle, castello dove abitò l’ultima moglie di Enrico VIII, circondato da meravigliosi giardini, uno di questi con 69 tipi di rose.
Dopo qualche chilometro troviamo Hailes Abbey, un’abbazia del 1246, luogo di grande fascino storico.
Infine arriviamo a Bath, famosa per le sue terme romane, Patrimonio dell’Umanita’ dell’UNESCO, con la sua architettura georgiana appare spesso nella nota serie televisiva “Bridgerton”.
Lacock, minuscolo villaggio fuori dal tempo dove un tempo si lavorava la lana, sede di una bella abbazia e Castle Combe, uno dei borghi più belli della zona, sono le ultime due mete di questo viaggio nella meravigliosa ed incantata campagna inglese.

Pochi, maledetti e subito

Nel film “Pochi, maledetti e subito” per la regia di Roberto Schoepflin, in una Firenze notturna, sotterranea assistiamo a storie di giovani marchettari, violenti, senza una forma mentale definita, senza punteggiatura.

Elemento comune a tutti loro è il non progettare, non programmare, non saper costruire un domani.

Incontro molto spesso giovani, nell’età che va dall’adolescenza alla maturità, e scopro sempre più la loro non propensione alla progettualità, a calcolare il rischio, a prevedere il prevedibile e non solo.

Cito spesso il discorso di De Andrè nel suo ultimo concerto, quando disse che non è vero che i giovani non abbiano valori:siamo noi, troppo attaccati ai nostri, a non riconoscere i loro; personalmente, specie a 25 anni dalla sua morte, mi permetto di dissentire almeno in parte dalle sue tesi.

I giovani sono scontenti del mondo del lavoro e, quindi, si rifiutano a priori di aderire alle richieste degli imprenditori; non sarebbe più costruttivo, almeno inizialmente, aderire alle regole e, ove possibile, cambiarle dopo averle conosciute e provate?

Si rifiutano di lavorare al sabato sera ma pretendono di trovare aperti tutti i locali nei quali scassarsi di alcool fino all’alba, sette giorni su sette.

Non voglio sembrare blasfemo, ma se i nostri ragazzi entrati in clandestinità dopo l’8 settembre, si fossero limitati a non accettare quel regime anziché combatterlo fino al 25 aprile, dove saremmo ora?  Lamentarsi che gli imprenditori sfruttano i dipendenti, restando a casa con i genitori anziché lottare perché le cose cambino, non porta ad alcun cambiamento, positivo almeno.

Con alcuni collaboratori ho pubblicato alcune offerte di collaborazione dove, in poche parole, le ragazze dovevano registrare alcuni video su temi di utilità sociale, che sarebbero stati pubblicati su siti per abbonati ed il ricavato sarebbe stato diviso a metà con le attrici: nessuna ha accettato, sostenendo che volesseroun anticipo pari, indicativamente, ai primi 2-3 mesi di guadagno: stiamo parlando di possibili ricavi di 1500-2000 euro al mese. Da notare che l’impegno richiesto era di circa 10 ore al mese, che avrebbe consentito loro di proseguire un’altra eventuale attività o lo studio. Cosa si evince? Che non hanno propensione al rischio, né al risparmio e che preferiscono (è una metafora) andare tutti i giorni a mangiare in una trattoria dozzinale anziché risparmiare ed andare una volta alla settimana in un ristorante di ottimo livello.

Palese, poi, come la prima cosa che chiedano sia quanto si guadagni, anziché ascoltare prima in cosa consista il lavoro, che permetterebbe loro di comprendere se la ricompensa sia adeguata oppure no.

Quando ero solo consigliere comunale non chiesi mai a quanto ammontasse l’emolumento per tale carica fin quando, in una seduta del consiglio, venne proposto un aumento; alla fine percepimmo 18 euro lorde per ogni seduta del consiglio comunale alla quale fossimo presenti (tutte le altre attività che non fossero la seduta non sono retribuite) e tale importo ci venne erogato solitamente in unica soluzione, per tutto un anno solare, circa due anni dopo: è evidente che la passione, il senso civico, il senso del dovere abbiano avuto, e tutt’ora hanno, la prevalenza sul mero guadagno.

E’ palese che, con tali presupposti, non ci si deve meravigliare seci sia ad ogni tornata elettorale una corsa alle posizioni privilegiate (Consiglio regionale, Parlamento italiano e dell’Unione europea) nella totale ignoranza di ogni legge, regolamento o disposizione perché ciò che conta è il guadagno ese il lavoro viene svolto male, o non svolto, pazienza.

Come ho avuto modo di scrivere altre volte, si sbandierano sempre i diritti ma, chissà perché, i doveri vengono accuratamentenascosti sotto il tappeto; anni fa avevo alcuni ragazzi che venivano ad effettuare stages presso di me, solitamente inviati dall’istitutodi istruzione o per passa parola. La maggior parte di questi ragazzi, invece di chiedere su cosa vertesse la mia attività, chiedevano subito se si lavorasse il sabato “[..] perché io il venerdì sera vado in discoteca…” e alla mia risposta che si lavorava sia il sabato che la domenica ed i festivi aggiungevano che “[..]la domenica è l’unico giorno in cui posso dormire”. Evidente quale potesse essere la mia risposta.

Quanti ragazzi sanno, e vogliono, sviluppare una manualità che consenta loro non soltanto di occupare il tempo in modo creativo ma anche, e soprattutto, di poter risparmiare e, perché no, guadagnare qualcosa (riparare una bici, tinteggiare un locale, restaurare un mobile, coltivare un orto o scattare foto)?

Ecco perché negli ultimi anni si assiste ad un abbassamento dell’età media della prostituzione, con ragazze appena ventenni autodefinite “[..] esperta” o “[..]nata per soddisfarti” che scelgono una via sicuramente redditizia per guadagnare, convinte di costruire un impero, non consapevoli dei rischi (non solo sanitari) cui si stanno sottoponendo.

Sergio Motta