LIFESTYLE- Pagina 72

Festa della Birra Artigianale Piemontese a Ciriè

16-19 Maggio

La Festa della Birra Artigianale Piemontese torna a Ciriè dal 16 al 19 maggio, lungo Corso Martiri. L’evento offre una vasta selezione di birre artigianali della regione, street food, musica dal vivo e intrattenimento per tutte le età. Un’occasione da non perdere per gli amanti della birra e del divertimento!

Per il programma completo seguire le pagine instagram: Saporidalmondoofficial e facebook saporidalmondo.

Dettagli dell’Evento:

– Data: 16-19 Maggio
– Luogo: Corso Martiri, Ciriè
– Orari: 18-23 (16 Maggio) 10-23 (17-19 Maggio)
– Ingresso: Libero

Per ulteriori informazioni, visita l’evento Facebook (Saporidalmondo) o contatta via email a info@saporidalmondo.com

Parla con me, viaggio nella cucina siciliana

Un Viaggio nel Cuore della Cucina Siciliana con Andrea Granvillano e Luisa Marabita

Torino, 2 maggio 2024 – La prossima puntata di ParlaConMe®️, il talk show online condotto da Simona Riccio, promette di essere un’esperienza culinaria indimenticabile. In onda giovedì 2 maggio 2024 dalle ore 18:00 alle ore 19:00, questa trasmissione si concentrerà sull’eccellenza culinaria italiana, con particolare attenzione alla deliziosa cucina siciliana.

In uno studio vivace e coinvolgente, Simona Riccio accoglierà due ospiti eccezionali, noti per la loro passione per il cibo e la loro vivace personalità. Si tratta di Andrea Granvillano, celebre Youtuber di “Ricette flash”, e Luisa Marabita, autrice del blog “Le ricette di Luisa”. Questi due talentuosi cuochi sono diventati vere e proprie icone della cucina siciliana grazie ai loro spettacolari show cooking, presentati con entusiasmo e creatività.

Andrea e Luisa hanno recentemente fatto parlare di sé alla fiera New Green Expo dello scorso anno, dove hanno entusiasmato il pubblico con le loro abilità culinarie e la loro capacità di valorizzare i prodotti tipici del territorio siciliano. Durante la trasmissione, condivideranno i segreti del loro successo online e discuteranno l’importanza di promuovere e valorizzare i prodotti genuini e di qualità in cucina.

Ma la sorpresa più gustosa della serata sarà la preparazione di piatti tipici siciliani direttamente in studio. Cosa cucineranno esattamente? Per scoprirlo, non perdete la puntata di ParlaConMe®️! Seguite la diretta sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale YouTube di ParlaConMe®️.

Non mancate all’appuntamento per un’ora di divertimento, ispirazione e delizie culinarie con ParlaConMe®️ e i suoi ospiti esplosivi!

Per rivedere tutte le puntate precedenti, visite il sito: https://www.parlaconmeofficial.it/

Viotti Rice Tour alla scoperta del Vercellese

Viotti Rice Tour, domenica 5 maggio 2024

Una visita nella campagna vercellese sulle orme di Viotti, con visita alla mostra “Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione”, degustazione del risotto Viotti e spettacolo della Camerata Ducale.

Vercelli, 26 aprile 2024 – La Strada del riso piemontese di qualità e la Fondazione Viotti Vercelli sono liete di invitarvi al Viotti Rice Tour – Visita, degustazione del risotto Viotti e spettacolo della Camerata Ducale Domenica 5 maggio, dalle ore 14.00.

Evento gratuito realizzato nell’ambito del FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali. Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Sottomisura 16.4.

Una visita guidata in pullman nella campagna vercellese, a Fontanetto Po, alla scoperta dei luoghi e della casa in cui nacque Giovanni Battista Viotti, il più importante musicista e compositore piemontese di ogni epoca. Dopo la visita al Mulino San Giovanni, sito di interesse dell’Ecomuseo delle terre d’acqua, ci sposteremo poi a Vercelli per visitare la mostra “Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione”, dedicata al violinista vercellese e al grande liutaio cremonese: dopo un percorso interattivo che vi lascerà senza fiato, potrete anche ammirare uno degli inestimabili violini Stradivari appartenuti proprio a Viotti.

Al termine della mostra sarà offerta una degustazione a base di prodotti locali presso il circolo ricreativo di via Galileo Ferraris a Vercelli, con protagonista il “risotto Viotti”, creato con ingredienti selezionati ad arte per il bicentenario dalla scomparsa del compositore, presentato per l’occasione dai Sommelier del riso.

Al termine della cena, alle 21, si potrà proseguire verso il Salone Dugentesco, per assistere allo spettacolo teatrale della Camerata Ducale “Lo scrigno e l’anima”: un testo (di e con Giovanni Mongiano) che, con un tono ora divertente ora drammatico, ci guiderà alla scoperta di una figura affascinante come quella di Viotti.

Posti limitati, prenotazione obbligatoria.

Contatti:

www.stradadelrisopiemontese.it

info@stradadelrisopiemontese.it

tel. 351 9593180

Programma

14.00 Ritrovo a Vercelli, parcheggio area ex Pisu

14.15 Partenza in pullman per Fontanetto Po

14.45 Visita esterna alla casa di Viotti

15.15 Visita al Mulino San Giovanni, sito di interesse dell’Ecomuseo delle terre d’acqua

16.45 Rientro a Vercelli

17.15 Visita guidata alla mostra “Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione”, presso l’Arca di Vercelli

19.00 Degustazione presso il Circolo ricreativo di via G. Ferraris, 52

21.00 Spettacolo teatrale della Camerata Ducale presso Salone Dugentesco

“Lo Stile di vita che coniuga gusto e benessere” Nutrimento de l’Alma

A cura dell’associazione Casa Maternità Prima Luce
Giovedì 2 maggio 2024
dalle ore 19
c/o I.I.S. “J. Beccari” di Torino, via Niccolò Paganini 22

Nutrimento de l’Alma è un ciclo di incontri studiati per accompagnare all’educazione alimentare e quindi alla prevenzione e al sostegno della salute. L’obiettivo dell’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’associazione torinese Casa Maternità Prima Luce – che quest’anno compie dieci anni – e l’Istituto Beccari di Torino, è il raggiungimento di uno stile di vita sano, in accordo con le ultime evidenze scientifiche, e piacevole, attraverso l’esplorazione del cibo.

Giovedì 2 maggio 2024 la prima serata dal titolo “Lo stile di vita che coniuga gusto e benessere” inaugura il ciclo di incontri a cadenza mensile: cene accompagnate sempre da un seminario scientifico tenuto da un ospite esperto, in qualità di relatore, insieme a una cuoca e agli studenti del Beccari.

Domani, dalle ore 19 alle 20, l’istituto Beccari di Torino (via Niccolò Paganini, 22) ospita il seminario condotto dalla dottoressa Aurelia Mondino, dell’ostetrica Anna Ruocco e dall’esperta cuoca Cristina Cuscunà. A seguire cena, prenotazione obbligatoria.

Il social burnout

 

ESSERE SEMPRE CONNESSI PUO’ STANCARE.

Sovraccarico tecnologico, stanchezza mentale o stress da iperconnessione, ecco alcuni modi per definire la fatica e la debilitazione da social overdose. Ore e ore passate al computer ad aggiornare profili, leggere e commentare quelli delle altre persone, stare al passo con i tempi dei social network, tutto questo puo´ provocare indebolimento ed esaurimento fino ad arrivare all’allontanamento, a volte definitivo ma piu´ spesso temporaneo, giusto il tempo di disintossicarsi.

La sindrome generale da burnout e´una risposta ad una situazione percepita come stressante che attiva meccanismi di difesa capaci di affrontare la sensazione di esaurimento psichico e fisico. La mancanza di forze e il senso di sconforto puo´anche sfociare in una despressione e non e´da sottovalutare, ma da tenere sotto controllo per scongiurare eventuali complicazioni piu´dificili da gestire e curare.

Questo stress cronico, che nella sua considerazione generale e´ legato perlopiu´ alla vita professionale, si puo´ riscontrare anche in altri ambiti, quello relativo ai social media e´una declinazione specifica che presenta gli stessi sintomi della sindrome da burnout comune: ansia, mancanza di energia e umore altalenante dovuto allo stress.

La fatigue da iperconnessione e´da poco all’attenzione della psicologia, sono cominciati i primi studi e ricerche per capirne le dinamiche. Oltre al tempo passato davanti ad uno schermo, che sia di un computer o di un cellulare, la fonte dello stress proviene dalla velocita´ richiesta per aggiornare i profili e allinearsi con quelli degli altri; riempire le pagine social di contenuti rispettando i ritmi dettati dalla rete e´ faticoso, stressante, nemico della qualita´ e impiega ingenti risorse mentali e fisiche che la maggior parte delle volte non hanno un corrispettivo in un riconoscimento di qualsiasi tipo. E´come una competizione continua con tanti concorrenti che non ha limiti ne´ troppe soddisfazioni e quindi il divertimento iniziale si converte in frustrazione che costringe prima a prendere le distanze e poi a smettere. E´ una illusione virtuale che porta all’esaurimento e alla necessita´di disintossicazione. I social media, purtroppo e per fortuna, evolvono molto velocemente, aggiungono strumenti e aggiornamenti in grado di contenere sempre piu´contenuti ed informazioni, questo e´ certamente coinvolgente e seducente ma allo stesso tempo richiede maggiore risorse e tempo, e´ come un lavoro, un’ attivita´ ´sempre piu´difficile da seguire. Le aziende che gestiscono queste piattaforme si stanno gia´confrontando con gli abbandoni social causati dal digital burnout e dovranno trovare soluzioni per affrontare le conseguenze economiche dovute a questi disagi di ultima generazione che forse potevano essere prevedibili perche´ qualsiasi attivita´deve essere fonte di equilibrio e benessere e persino la tecnologia che ci supporta sempre di piu´in tante delle nostre attivita´deve fare i conti con il nostro essere umani.

Moderazione, dunque, sara´la parola d’ordine insieme ad equilibrio e senso della misura. I genitori dovranno monitorare i figli affinche´questi non passino tutto il loro tempo libero davanti ad uno schermo e infine i fornitori di servizi saranno costretti a considerare maggiormente la soddisfazione del cliente fruitore e soprattutto la sua salute, psicologica e fisica.

MARIA LA BARBERA

Conegrina e “il Carabiniere”, inflessibili guardapesca

/

Conegrina, al secolo Aquilino Bonello, messa alle spalle una vita da ambulante, si è riciclato come guardapesca, ereditando la mansione che, per più di trent’anni, è stata il pane quotidiano di Alighiero Dentoni. Il passaggio delle consegne è avvenuto da poco, quasi per caso.

Una sera che i due si erano trovati a condividere un mezzino di rosso all’osteria dell’Onda la cosa è venuta fuori con naturalezza. Alighiero Dentoni , era noto ai più come “il Carabiniere”, poiché da giovane aveva indossato la divisa dell’Arma. Quasi nessuno lo chiama per nome e cognome. Non per cattiveria o noncuranza, e nemmeno con l’intenzione di ignorare l’anagrafe; è solo che, con il tempo, il soprannome ha spodestato il cognome, sostituendolo nella vita di tutti i giorni, lasciandogli solo il compito di rappresentarlo nei documenti ufficiali. Comunque, “il Carabiniere”, in procinto di raggiungere il traguardo della pensione come dipendente della Provincia, stava da tempo lambiccandosi su chi potesse prendere il suo posto. Arcigno,inflessibile,incorruttibile e poco incline alle smancerie si era guadagnato il rispetto di tanti ma la simpatia di pochi. Conegrina era tra i rari amici con cui da anni, alla sera, scambiava due parole all’osteria, bevendo insieme o giocando alle carte. Quest’ultimo, dai paesi ai piedi dei monti fino in pianura, godeva di una certa notorietà. Per anni aveva battuto in lungo e in largo il territorio con il suo scassatissimo autocarro proponendo nei mercati e sulle “pubbliche piazze” i suoi prodotti. Nel suo campionario aveva un po’ di tutto: aghi, ditali, filo per cucire, soda, lisciva, candeggina, sapone, mollette per stendere la biancheria, spazzole per lavare i pavimenti, pettini e tante altre utili cose. Il suo grido di battaglia era arcinoto: “Forza, forza  donn! Conegrina e savon! “.

 

A volte risuonava anche un possente “Donne, oggi il tempo volge al bello, è arrivato in piazza l’Aquilino Bonello”. Gli affari andavano a gonfie vele. Praticava dei prezzi onesti e non faceva storie quando, di fronte a un acquisto importante, gli veniva richiesta una dilazione nei pagamenti. Spesso accettava, dimostrando di gradirlo più del denaro, una sorta di baratto: io do una cosa a te e tu ne dai un’altra a me. Molte sue clienti intravedevano così una specie di doppio vantaggio: si liberavano di cose inutili ottenendo in cambio oggetti che potevano servire. Nessuno può dire con certezza le ragioni dell’amicizia tra i due ma era plausibile che fosse proprio il buon Conegrina ad aver attaccato bottone all’anziano guardapesca, scalfendone la riottosità fino a conquistarsi l’amicizia. Comunque fossero andate le cose è certo che Alighiero Dentoni raccomandò con insistenza l’ambulante all’assessore provinciale Fernando Chiurlazzi, titolare della delega alla pesca. Quest’ultimo, potendo decidere come procedere alla sua sostituzione, optò per l’atto diretto di nomina, raccomandando al Dentoni un adeguato periodo di affiancamento.Mi raccomando,eh? Non perdiamo tempo con tutte quelle balle della burocrazia ma, attenzione: non voglio guai. Quello lì che mi hai segnalato dev’essere all’altezza e ne rispondi tu di persona se succede qualcosa,intesi?”. Il “Carabiniere”, borbottò delle rassicurazioni: “ Stia tranquillo, assessore. Garantisco io”. Il Chiurlazzi, di fronte ad una frase del genere si tranquillizzò, rammentandosi che veniva spesso pronunciata anche dal suo grande maestro del quale teneva in ufficio, appeso al muro, una gigantografia con il petto sporgente, copia uguale e sputata del ritratto che teneva sulla scrivania suo padre che, negli anni trenta, era stato il podestà del paese. Nel frattempo,espletate le pratiche e venduta a buon prezzo la licenza mercatale che , considerata l’entità del giro d’affari e di clientela, faceva gola a molti, per Aquilino Bonello iniziò una nuova vita. L’affiancamento dimostrò quello che già s’intuiva: l’incredibile affiatamento tra i due che andavano non solo d’amore e d’accordo ma si comportavano come se l’uno fosse l’esatta copia dell’altro. Regolamento alla mano, sembrano le controfigure di Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi, i due famosissimi arbitri svizzeri di Giochi senza Frontiere. Mancava solo il celebre conto alla rovescia ( “Attention… Trois, Deux, Un… Fiiit!“) ma il doppio fischio finale, quello sì che c’era. Eccome se c’era: uguale, tremendo, inconfondibile. Due  acuti, perforanti sibili. Come ignorarli? Non si poteva far finta di niente. Quei suoni intimidatori, all’unisono e in perfetta sincronia, segnalano l’infrazione. Oppure, nel migliore dei casi, l’ammonimento. Entrambi in divisa, si comportano da veri e propri “sceriffi d’acqua dolce”. Conegrina, che è sempre stato uno sveglio, il regolamento se l’é studiato a memoria. Niente carte e foglietti ( che se vanno in acqua si rovinano) ma tutto in testa, ben impresso nella zucca ormai priva di capelli. Non sfuggiva nessun particolare, ai due. Nessun dubbio o incertezza su quali attrezzi fossero consentiti e quali altri proibiti; una precisione invidiabile per i periodi e le situazioni in cui si potevano usare gli attrezzi a inganno, come il bertovello o la nassa . La lenza da fondo, la “lignola”? “Al massimo con 30 ami e mai e poi mai dal 25 aprile al 31 maggio”.

 

Il lato delle maglie della rete interna di un tremaglio? “Non inferiore a trenta millimetri”. E la  sciabica, quella che un tempo veniva  chiamata  la  “persichéra”, una rete con una sacca particolarmente allungata, utilizzata per la pesca del pesce persico? “ Guai a metterla in acqua, ora come ora”. Si aveva quasi il sospetto, e a pensar male si fa peccatomi si indovina, che si divertissero a comportarsi da carogne. Al Dentoni, pur incassando già l’assegno della pensione, non passava nemmeno dall’anticamera del cervello l’idea di mollare. Si era riciclato come guardapesca volontario. Giorni addietro sono stati visti all’opera, con uno sprovveduto pescatore della domenica che aveva chiesto ad entrambi delle informazioni. Sono partiti a raffica: “ Deve sapere che la pesca è consentita a partire da un’ora prima del levar del sole sino ad un’ora dopo il tramonto, da queste parti. Dovesse recarsi invece sul lago Maggiore è tutta un’altra storia perché là valgono le disposizioni della convenzione Italo-Elvetica. Le raccomandiamo i divieti; stia molto attento perché qui non si può sgarrare”. Il malcapitato si è sorbito l’intero calendario di pesca.”Dal 25 aprile al 31 maggio, niente persici. Per la trota di lago , da metà ottobre alla fine di gennaio. Luccio da metà febbraio a metà marzo. Niente carpe, cavedani, tinche per tutto giugno. La pesca all’anguilla è consentita anche nelle ore notturne, ma solo sul Maggiore. Qui da noi, stia tranquillo, non ne prenderà nemmeno una”. Il sorrisetto sornione di Aquilino tradisce una punta, tutt’altro che impercettibile, di cinico sarcasmo. E via con le misure minime delle specie pescabili: dai 18 centimetri del persico ai 30 del luccio. Aggiornatissimi, non si fanno sfuggire le novità. Un esempio? Eccolo: “ La misura minima per la pesca della trota? Modificata da cm. 22 a cm 30. Con esclusione della trota mormorata,  la cui lunghezza minima è confermata in cm. 35 e della trota iridea,  la cui cattura è disciplinata a parte. Entrata in vigore, seppure in via sperimentale? Dall’alba dell’ultima domenica di febbraio”. Annichilito e esausto, il tipo ha ringraziato e, fatto dietrofront, ha riposto la canna da pesca nel baule dell’auto e se n’è andato. Forse, agli “sceriffi”, bisogna che qualcuno gli dica di non esagerare. Ammesso che si trovi qualcuno che abbia tanto coraggio e che, in ogni caso, non sia pescatore, evitando ritorsioni.

Marco Travaglini

La nutrizione dei nostri amici animali

IL TORINESE… CON LA CODA

Cominciamo col dire che questo argomento suscita moltissime polemiche e non è possibile approfondirlo nell’ambito di questa rubrica, ma proveremo comunque ad accennare a quelli che sono i principali modi di nutrire i nostri amati pet.

Le grandi opposizioni si hanno tra la dieta cosiddetta “commerciale” e quella casalinga, e anche in questo ambito sono molteplici le possibilità.

Al giorno d’oggi la scelta del pet food è molto assortita, esistono infatti cibi secchi, le crocchette, cibi umidi, che vanno dai paté ai bocconcini, fino alle salse e alle vellutata, esistono miriadi di snack, biscotti e premietti.

Si può decidere di alimentare il proprio pet solo con cibo secco, solo umido e entrambi, alternando i pasti o mischiandoli insieme. Diciamo che non c’è una regola, entrambe le scelte hanno vantaggi e svantaggi.

Le crocchette sono complete, sono più comode, soprattutto se si è in viaggio, hanno un azione seppure blanda di pulizia dei denti, costano un pochino meno e se lasciate nella ciotola non si alterano e non puzzano. L’apporto di acqua che l’animale deve assumere è maggiore, se la dieta è solo secca.

L’umido tendenzialmente piace di più, infatti spesso consigliamo di “sporcare” le crocchette con l’umido, per renderle più appetibili, contiene una maggiore quantità di acqua, e questo è importante soprattutto nel gatto che tende a bere poco, ma costa un pochino di più, e se lasciato nella ciotola per ore, tende ad alterarsi e spesso lo si butta via.

Bisogna inoltre fare attenzione che sull’alimento sia scritto “completo” e non “complementare”, se lo si usa come unica dieta.

Non esiste una regola, l’unica cosa che ci sentiamo di consigliare è di scegliere alimenti di alta gamma, che ahimè costano di più, ma qualitativamente sono superiori.

Se preferiamo preparare al nostro pet una dieta casalinga, allora il consiglio è quello di rivolgersi ad un nutrizionista. La dieta casalinga infatti dovrà essere personalizzata, la quantità di proteine, carboidrati e fibre dovranno essere quantificati in modo diverso da un soggetto ad un altro, soprattutto in funzione, oltre che del peso, della tipologia di vita, abitudini, età, ed eventuali patologie.

Tendenzialmente la dieta casalinga comporta l’aggiunta di integratori di vitamine e sali minerali.

Si può anche decidere di mischiare la dieta commerciale a quella casalinga, utilizzando il cibo commerciale, di solito le crocchette, come base e aggiungendo cibi cotti da noi, ma anche in questo caso l’ideale sarebbe rivolgersi ad un veterinario nutrizionista.

Facciamo un accenno ad un tipo di dieta di cui si è parlato spesso negli ultimi anni, la BARF, acronimo che sta per Bone and Raw Food ( ossa e cibo crudo), a nostro parere non adatta a tutti nostri pet e non così semplice da gestire.

Anche in questo caso le poche righe della rubrica non permettono di approfondire un argomento denso di polemiche.

Il messaggio finale è che la scelta della dieta per i nostri animali deve essere fatta sulla base delle caratteristica già accennate del nostro pet, ma anche delle nostre attitudini e del nostro tempo. In ogni caso rivolgersi al veterinario, meglio se nutrizionista, rimane la scelta migliore.

Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo