LIFESTYLE- Pagina 72

Il cibo in primo piano con “Play with food”

 

Si è inaugurata sabato 28 settembre fino al 6 ottobre prossimo la tredicesima edizione di “Play with food”, la scena del cibo, primo ed unico festival teatrale interamente dedicato al cibo e alla convivialità, sotto la direzione artistica di Davide Barbato e promosso dell’Associazione Cuochilab. Al centro del Festival l’universo del cibo, ma visto attraverso gli occhi del teatro. Oltre a proiezioni e spettacoli teatrali dedicati al cibo e alla convivialità, sarà possibile scoprire le eccellenze gastronomiche del territorio. In programma, durante i nove giorni, 63 appuntamenti dislocati in tutta la città, con due prime assolute e due prime regionali, con artisti affermati e compagnie emergenti del panorama italiano. Sarà possibile conoscere appartamentiprivatoi, piccoli spazi di produzione culturale, ex cimiteri, ex fabbriche che diventeranno palcoscenici teatrali.

Il programma coinvolge diversi quartieri cittadini, Santa Rita, San Salvario, San Donato, Pozzo Strada, Centro, Aurora Porta Palazzo, Madonna di Campagna.

Il primo spettacolo è stato il 28 settembre alle 20, con Valerio Aprea che leggeva Gola e altri pezzi brevi alla Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, in corso Galileo Ferraris 266/C.

Da domenica 29 settembre a sabato 5 ottobre ogni 30 minuti dalle 19 alle 21.30 sarà presente una minicena alla Falegnameria in via San Donato 45. Mercoledì 2 e giovedì 3 ottobre alle 20 la Saga Salsa alle Fonderie Ozanam, in via Foligno 14.da Mercoledì 2 a sabato 5 ottobre alle 20.30 e sabato 5 e domenica 6 ottobre alle 12.30 è in programma “Noi siamo un minestrone” con Zerogrammi a Casa Luft, in via Monginevro 262 int.8.

Sarà coinvolto anche Fiorfood in galleria San Federico 26 venerdì 4 ottobre alle ore 20 e sabato 5 ottobre alle ore 20, con “I danni del pomodoro” nella zona del teatro di San Pietro in Vincoli.

chiedi@playwithfood.it

 

Mara Martellotta

Pensare positivo: un potere che può trasformare la nostra vita

Pensare positivo significa innanzitutto allineare la nostra mente a uno stato di positività, superando gli abituali schemi negativi sussistenti di pensiero, e creandone di nuovi, più ottimisti e sani, con l’obiettivo concreto di affrontare con fiducia la nostra esperienza di vita.

E di raggiungere un benessere psicofisico decisamente più elevato. Significa avere una attitudine mentale per cui ci si attendono risultati favorevoli da ciò che ci accade, dalla nostra vita, dal rapporto con gli altri, ecc. I nostri pensieri sono materia viva e creativa.

In grado di condizionare in modo potente la nostra esistenza, e sui quali ognuno di noi ha ampie possibilità d’intervento. Qui occorre fare subito un bel distinguo tra pensiero positivo e ingenuità, perché pensare in positivo non significa illudersi o vivere fuori dalla realtà, ma essere perfettamente consapevoli di ciò e di chi ci circonda.

Una mente positiva si attende la felicità, la salute, e la conclusione ottimale di ogni situazione. Non si tratta di avere aspettative esagerate e irreali dalla nostra vita, dalle situazioni e dagli altri, ma di metterci nella posizione migliore di fronte a ogni accadimento possibile.

Poiché la nostra mente influisce in modo importante e spesso determinante sulla nostra esistenza, iniziamo a diventare più consapevoli di noi stessi e proviamo a gestire meglio le nostre emozioni e i nostri pensieri, anche assumendoci la piena responsabilità della nostra vita. Possiamo così cambiare le credenze e le convinzioni limitanti radicate dentro di noi.

Agendo sui nostri pensieri, possiamo modificare la realtà esterna. Potrebbe sembrare illusorio e presuntuoso, ma così non è. E prima troveremo il coraggio di iniziare il lavoro su di noi per cambiare modo di pensare, prima riusciremo a trasformare la nostra vita. Diventando consapevoli del nostro potere e artefici del nostro destino.

(Fine prima parte)

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Facebook Consapevolezza e Valore

 

Rubrica  su “Il Torinese” STARE BENE CON NOI STESSI.

Danza per tutti i gusti

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Che Torino sia una città dedita alla Danza è documento dalla storia.
Fin dal XVIII sec. la famiglia Savoia introdusse i balletti a corte , nel 1740  Carlo Emanuele III volle la scuola  danza nei prestigiosi locali del Teatro Regio..la Regina Margherita consorte di Umberto I fu una grande sostenitrice delle arti, danza compresa.
A noi giungono infinite scuole ma quelle che garantiscono una continuità professionale avendo una compagnia alle spalle si contano sulle dita di una mano, sicuramente per longevità vanno ricordate la scuola e I balletti di Susanna Egri e la compagnia Teatro di Torino di Loredana Furno ,( sua allieva) , ma poi ci sono  scuole di danza Moderna, di Jazz , di Afro.
Il Tango importato direttamente dall’ Argentina ha avuto un revival negli anni 90 mentre più di nicchia ma non per questo  meno affascinante la danza orientale. Il Centro AZIZA nasce a Torino nel 1996, vede l’apprendimento della Danza Orientale come arricchimento del patrimonio culturale individuale attraverso l’organizzazione di corsi , stage, conferenze, spettacoli e viaggi studio, un opportunità unica per avvicinarsi all’espressione culturale ed artistica del mondo arabo, e si può iniziare ad ogni età.

GABRIELLA DAGHERO

rubrica Torino Over

La crostata alla crema di limoni, che golosità!

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Perfetta. Una crostata fresca, fragrante,  dal profumo intenso di limoni, dal sapore delicato piacevolmente aspro, unico, inconfondibile. Un dolce senza tempo, perfetto in ogni occasione.
 ***
Ingredienti
 
Per la frolla:
200gr. di farina 00
30gr. di fecola di patate
100 di burro
80gr. di zucchero
2 tuorli
1 bustina di vanillina
1 pizzico di sale
 
Per la farcia:
300gr. di latte intero
200gr. di panna liquida
4 tuorli
120 di zucchero
40gr. di amido di mais
1 grosso limone biologico
1 mela rossa
***
 
Preparare la frolla impastando velocemente nel mixer tutti gli ingredienti, fare una palla, avvolgerla con la pellicola e riporla in frigo per almeno 30 minuti. Preparare la crema al limone, mescolare i tuorli con lo zucchero, aggiungere poco alla volta l’amido di mais. Scaldare il latte con la panna liquida, unire alla crema di uova e lasciar cuocere per cinque minuti, unire la scorza del limone grattugiata e, sempre mescolando, poco alla volta, il succo del limone. Stendere la frolla in uno stampo per crostata foderato con carta forno, bucherellare il fondo, versare la crema di limoni e livellare. Cuocere in forno preriscaldato a 190 gradi per 50 minuti. Lasciar raffreddare e prima di servire decorare con fettine di mela sottilissime arrotolate a rosellina.
 
Una felice Pasqua a tutti i lettori.

Paperita Patty

Ozonoterapia: Innovazione e Vantaggi delle Terapie con Ozono

PENSIERI SPARSI  di Didia Bargnani

Le prime testimonianze dell’efficacia dell’ozono in medicina risalgono al 1870 e da allora le pubblicazioni  sull’argomento si sono sempre susseguite con grande interesse da parte della comunità scientifica fino ad arrivare al 1983 quando in Italia nasce la SIOOT ( Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia), che conta oggi
oltre 2500 medici iscritti.
L’Ossigeno Ozono Terapia, grazie al suo approccio olistico, agisce su tutto l’organismo, viene definita “terapia di lunga vita”, è infatti utilizzata in dermatologia, medicina interna, cardiologia, geriatria, oculistica, neurologia, fisiatria, chirurgia, malattie degenerative, neurochirurgia, disbiosi intestinale e possiede anche un’ottima azione antiage.
“ Ha presente l’odore che si sente nell’aria subito dopo un temporale ? – mi domanda il dr. Riccardo Aglietta,medico fisiatra e socio della SIOOT- Ecco, quell’odore pungente, di pulito è proprio ozono che è un gas formato da tre atomi di ossigeno. L’ozono e’ anche un efficace agente battericida, fungicida e inattivante dei virus ed è naturalmente presente all’interno del corpo umano”.
Il dr.Aglietta, che segue i suoi pazienti nel Centro di Fisioterapia Zenit a Torino e nel Centro Fisiorom di Rivarolo Canavese, mi parla dei diversi utilizzi dell’ozono in medicina e dei vari modi in cui viene somministrato.
“L’Ozono è una cura medica riconosciuta ed applicata in quasi tutto il mondo; si sfrutta la capacità dell’ozono, unito all’ossigeno, di stimolare i meccanismi di protezione dell’organismo nei confronti dei radicali liberi e di altre sostanze dannose per le cellule, favorendo il rilascio di ossigeno si attiva la circolazione nei tessuti e si apporta beneficio”.
Le principali applicazioni mediche dell’Ozono Terapia riguardano la cura delle ernie (discali e cervicali), il mal di schiena, lombo sciatalgie e dolori cronici di ogni tipo. L’ozono può essere somministrato in vari modi, i più comuni sono le iniezioni sottocutanee, intramuscolari ed intrarticolari oltre alla GAE ( Grande Auto Emoinfusione) che prevede il prelievo di circa 150 cc di sangue venoso dal paziente che viene depositato in apposite sacche sterili dove si immette una miscela di Ossigeno-Ozono e si reintroduce nel paziente attraverso lo stesso accesso venoso, il tutto ha la durata di circa 30 minuti.
Per alcune patologie può essere utile la Piccola Auto Emoinfusione che prevede il prelievo di una quantità ridotta di sangue, sempre arricchita dalla miscela gassosa di Ozono-Ossigeno, e poi iniettata per via intramuscolare anziché per via venosa.
“ La GAE permette di ossigenare tutti i tessuti fino a livello dei capillari – mi spiega il dr. Aglietta – e anche per questo è indicata nei periodi di riabilitazione post intervento, post ictus, si dimezzano i tempi di recupero dopo un infortunio; utile in campo dermatologico ed  estetico ( acne, cellulite), indispensabile nel coadiuvare le terapie farmacologiche nei casi di artrite reumatoide ed artrosi. Le applicazioni cliniche dell’ Ozono sono riconosciute essere valide anche per problemi intestinali, nel trattamento delle infezioni uro-genitali, nelle riniti allergiche, come prevenzione per Parkinson e demenze senili , nella maculopatia degenerativa, nelle cefalee, nelle cardiopatie ischemiche ed è un valido aiuto durante radio/chemioterapia”.
E le controindicazioni ? “Veramente poche: favismo, epilessia, gravidanza e gravissimi problemi cardiovascolari. Ovviamente il trattamento deve essere effettuato da un medico autorizzato e certificato SIOOT. Possiamo dunque considerare l’Ossigeno-Ozono Terapia come un potentissimo antiossidante per il nostro intero organismo, da qui il detto ‘ ciò che non può il farmaco può l’Ossigeno-Ozono’- conclude il dr. Aglietta.
L’Ossigeno-Ozono Terapia rappresenta dunque un approccio olistico che ci può aiutare a vivere meglio, rallentando i fenomeni d’invecchiamento cellulare.

Viaggio Reale. Degustazioni e Masterclass con la Strada dei Vini di Torino

Lunedì 23 settembre 2024, i vini della Strada Reale dei Vini Torinesi sono stati protagonisti di un evento di degustazione alla scoperta dei tesori enologici della Strada.
L’iniziativa, promossa dall’Associazione Strada Reale dei Vini Torinesi, il Consorzio dei Vini del Piemonte e AIS Piemonte, con il patrocinio dell’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino, si è tenuta presso la sede di AIS Piemonte, via Modena 23 a Torino, dalle ore 10.30 alle ore 19.00 con degustazioni di vini presso i banchi d’assaggio dei produttori e tre diverse masterclass durante l’arco della giornata.
L’evento ha rappresentato un’occasione esclusiva per scoprire e apprezzare le eccellenze vitivinicole della Strada Reale dei Vini Torinesi, i suoi prestigiosi vini e i suggestivi territori attraversati dalla Strada e si colloca all’interno degli eventi di avvicinamento del futuro Salone del Vino di Torino 2025.
Presso la “Sala Barolo” Ais Piemonte si è ascoltato le testimonianze dei produttori e dei professionisti AIS degustando i rinomati vini della Strada Reale e della provincia di Torino presso i banchi d’assaggio.
Presso la “Sala Barbaresco”, si sono tenute tre Masterclass con focus sui vini prodotti nel territorio del torinese:
• Ore 11.00 masterclass sui vini bianchi del territorio
• Ore 15.00 masterclass sui vini rossi del territorio
• Ore 17.30 masterclass su vini spumanti del territorio
Queste sessioni saranno condotte da produttori e relatori AIS, che offriranno un’esperienza approfondita e formativa sui vini locali.

Ecco i vini della Masterclass vini rossi:

Freisa di Chieri Sup. Doc – Vigna Villa della Regina 2018
Balbiano
Vitigno: Freisa 100%.
Terreno: Vigna Villa delle Regina città di Torino.
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Vinificazione: breve maturazione in legno seguita da cemento e successivo
affinamento in bottiglia.

Piemonte Freisa Doc – Finibus Terrae 2018
Terre dei Santi
Vitigno: Freisa 100%.
Terreno: Blend di uve provenienti nord-ovest Astigiano e Chierese.
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Vendemmia manuale.
Vinificazione: Pigiatura soffice e lunga macerazione a 26°
Maturazione prima in legni medio piccoli, poi botte grande.

Canavese Nebbiolo Doc – Maura Nen 2021
Luca Leggero
Vitigno: Nebbiolo (Picotener) 100%.
Terreno: glaciale morenico
(sabbioso con ampio scheletro).
Colline di Villareggia (To).
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Affinamento: 10 mesi in botti di rovere d’Austria da 25 hl e 50 hl e in anfora da 7,5 hl – minimo 12 mesi in bottiglia.

Albugnano Doc – Jubè 2021.
Stefano Rossotto
Vitigno: Nebbiolo 100%.
Terreno: Marne sabbiose calcaree.
Coltivazione: Allevamento a Guyot.
Vinificazione: diraspatura e pigiatura soffice lunga fermentazione con macerazione intensa,
Affinam : 9 mesi in legno 6 mesi in bottiglia min.

Pinerolese Rosso Doc La Madre 2020
Beltramo
Vitigno: Nebbiolo 100%.
Terreno: argilloso-ghiaioso-sabbioso
resa per ettaro: 60 q.li.
Vinificazione: Fermentazione e macerazione in tini di acciaio per 10 gg. a temperatura controllata 28° – 30° C.
Affinamento : 12 mesi in tonneaux.
Imbottigliamento senza filtrazione.

Pinerolese Barbera Doc – La Bifa d Bosch 2021.
Cantina Dellerba
Vitigno: Barbera 100%.
Terreno: sabbioso co alta mineralità, esposizione sud-ovest,
550 metri s.l.m. .
Allevamento: Guyot.
Vinificazione: delicata pigio-diraspatura con successiva fermentazione e macerazione sulle bucce a temperatura controllata (30°C). Vengono eseguiti 2 volte al giorno dei rimontaggi per favorire l’estrazione dei colori e dei suoi aromi. Affinamento in acciaio fino all’imbottigliamento

Vino Rosso “Le Mute” – 2021 –
Agriforest – G. Bosio
Vitigni: Becuét 60% – Avanà 40%.
Terreno: Morenico del vecchio ghiacciaio della Valsusa, substrato sabbio-ghiaioso con strati di limo-argilla.
Allevamento: a guyot, vigneto a 540 metri s.l.m., produttività 40 q.li/ha.
Vinificazione: Pressatura soffice, 12 gg sulle bucce, stabilizzazione tartarica a freddo, 6 mesi in acciaio, 4 mesi in bottiglia.

Valsusa Doc Becuet – Malliolo 2021
Martina
Vitigni: Becuét 100%
Terreno: Morenico del vecchio ghiacciaio della Valsusa
Allevamento: a guyot.
Vinificazione: Pigiodiraspatura, macerazione lunga con rimontaggi.
Affinamento: 12/15 mesi in botti di rovere, a seguire 8/9 mesi bottiglia.

Pinerolese Doc Ramie – Arcansiel 2020
Giro di Vite
Vitigni: Avanà, avarengo, becuet e chatus, barbera, …
Terreno: Sciolto con alta % di scheletro.
Allevamento: a terrazzamento, vigne basse ad alberello.
Vendemmia: manuale con supporto di monorotaia.
Vinificazione: Fermentazione e maturazione in acciaio

Collina Torinese Doc Cari 2023.
Terre dei Santi
Vitigno: Cari o Pelaverga di Pagno.
Terreno: sabbioso a medio impasto.
Allevamento a Guyot, 4000 ceppi/h a 420 mt
Vinificazione: breve macerazione, pressatura, e avvio del mosto a lenta fermentazione con presa di spuma a temperatura controllata.

Ecco i vini della Masterclass su vini spumanti del territorio :

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – San Giorgio 2020 –
Cieck
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: morenico, sciolto, ricchi di scheletro.
Allevamento: A pergola, vigneto di circa 30 anni, 2500 ceppi/h, esposto a sud/est a 320 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: fermentazione del vino base in acciaio, permanenza sui lieviti di 30 mesi, rémuage manuale e altri 6 mesi in bottiglia.
Dosaggio: Brut

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – Incanto 2019
Crosio
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: Morenico, ricco di detriti ghiaiosi e sabbia.
Allevamento: A pergola, vigneto di circa 50 anni, 1500 ceppi/h, esposto a sud/est, a 300/350 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio e affinamento sur lies per 9 mesi. Rifermentazione in bottiglia per affinamento sui
lieviti per 40 mesi.
Dosaggio: Pas dosé

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – Sessanta 2015 –
Tenuta Roletto
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: morenico.
Allevamento: A pergola, 1200/1300 ceppi/h, a 370 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: permanenza del vino base per 5 mesi in acciaio, Rifermentazione sui lieviti in bottiglia di 60 mesi.
Dosaggio: Brut

Erbaluce di Caluso Spumante DOCG – Cuvée tradizione 1968 – 2018. Brut
Orsolani
Vitigno: Erbaluce 100%.
Terreno: Morenico, franco sabbioso, posto tra i 300/350 mt. s.l.m.
Allevamento: A pergola, vigneto di circa 50 anni, 2500 ceppi/h,
esposto a sud/est.
Vendemmia: manuale a inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata parte in legno e parte in acciaio
Affinamento sui lieviti per 60 mesi.

Spumante Metodo Classico Brut – Cin Cin Nato – 2019
Agriforest – G. Bosio
Vitigno: Baratuciat 100%.
Terreno: Morenico glaciale della bassa Val di Susa, substrato sabbioso-
ghiaioso con rari starti di limo e argilla.
Allevamento: pergola piemontese e spalliera.
Vendemmia: manuale.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio.
Rifermentazione sui lieviti in bottiglia per 48 mesi.

Spumante Metodo Classico Brut – Eli 84 mesi – 2014
L’Autin
Vitigni: Chardonnay 40%, Pinot Nero 50% e 10% altre uve autoctone.
Terreno: a origine alluvionale e morenica. Il suolo sciolto e ghiaioso.
Vendemmia: manuale a fine agosto/inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio.
Rifermentazione sui lieviti in bottiglia all’interno delle miniere di talco, ad 1 km di profondità, nelle gallerie dove la temperatura è costante a 10 gradi e l’umidità è al 90%. Permanenza sui lieviti 84 mesi.

Spumante Metodo Classico Brut Rosé – Marchesina 2020
Stefano Rossotto
Vitigno: Freisa 100%.
Terreno: Calcareo-limoso.
Allevamento: A guyot, vigneto di circa 12 anni, 4000 ceppi/h, esposto a sud/ovest, a 400 metri s.l.m.
Vendemmia: manuale a fine agosto/inizio settembre.
Vinificazione: prima fermentazione effettuata in acciaio.
Rifermentazione in bottiglia per affinamento sui lieviti per 36 mesi.

Ecco i vini che mi sono piaciuti ai banchi di assaggio :

Agriforest – G. Bosio
Passito – 2021
Vitigni: Baratuciat
Terreno: Morenico del vecchio ghiacciaio della Valsusa, substrato sabbio-ghiaioso con strati di limo-argilla.
Allevamento: a guyot, vigneto a 540 metri s.l.m., produttività 40 q.li/ha.
Vinificazione: Pressatura soffice, 50/60 gg sulle graticci, stabilizzazione tartarica a 18 gradi

ROBERTO CROSIO
PRIMAVITE
ERBALUCE di Caluso 2022
Terreno: Morenico del ghiacciaio Valsusa, 15% sabbia ,substrato sabbio-ghiaioso con strati di limo-argilla.
Vigneti di 25/35 anni ; 8 gg sulle bucce a grappolo intero
Tappo a vite
Naso : sentori TDN
Bocca: sapido e dritto , pulito e ben amalgamato

GIRO DI VITE
ARCANSIEL
PINEROLESE RAMiE 2020
Vigneti: Pomaretto
Esposizione: sud
terreno: terreno sciolto con alta percentuale di scheletro. Ph terreno attorno a 5
Vitigni bacca nera: Avanà, Chatus, Becuet, Barbera, Doux d’Henry,dolcetto, Lambrusca Vittona, Bonarda, Bonardina, Neretta Cuneese, Gamay, Plassa e Montanera di Perosa.
Vitigni bacca bianca: Malvasia moscata, Liseiret, Blanchet, Moscato bianco
questi vigneti sono delle vere e proprie collezioni di vitigni.
Naso: bellissima eleganza e complessità
Bocca : stessa eleganza e lunghezza del finale

Un ringraziamento al sempre prezioso e professionale servizio dei Sommeiller incontrati nel corso della giornata.

Alla prossima

LUCA GANDIN

Le Verità sul vino, Falseum

 

Castello di Verrone ( Bi )

Falseum ha ospitato l’evento “Le Verità sul Vino” sabato 21 settembre dalle 15 alle 20,30 e domenica 22 settembre dalle 11 alle 19,30 trasformando le sue sale in un percorso di “degustazione culturale”.
L’evento, giunto alla 5a edizione, è organizzato dall’associazione Turismo in Langa, in partnership con la cooperativa Itur che gestisce la realtà museale con il Comune di Verrone, grazie al contributo della Fondazione CrB.
“Di vino si può parlare e scrivere tantissimo, ma nulla si avvicina all’esperienza di una degustazione” dice il neo sindaco di Verrone Gian Luca Bazzan.

I visitatori, muniti di calice personale da degustazione assegnato all’ingresso, hanno potuto accedere alle varie stanze tematiche del museo che hanno ospitato una postazione presidiata dai produttori dei vini più apprezzati del Piemonte e hanno potuto degustare le etichette , spesso associate a leggende metropolitane, luoghi comuni o curiose credenze popolari. Compito della locandina dell’evento
di Falseum è stato fare chiarezza su tali credenze, grazie alla presenza di sommelier o narratori del vino appositamente formati.

Ecco Le cantine ospiti dell’edizione 2024
di “Le Verità del Vino” :

• Azienda vitivinicola Eusebio di Stroppiana Marilena Lusent – orange wine a base erbaluce;
• Azienda agraria Fiorini – Bartis Colli Pesaresi DOC Rosso 2021;
• Microliquorificio La Culma con Bitter;
• Azienda Agricola Pozzo con Erbaluce di Caluso docg 2023;
• Azienda Agricola Stefano Vampari con Bramaterra doc 2018;
• Azienda Agricola Nazzari Franc con Essenza;
• Azienda Agricola Guido Vada con Barbera d’Asti docg Tanguera.
Previsti anche incontri DiVini con due postazioni ,in cui sono stati serviti
un Derthona Timorasso Colli Tortonesi doc e
un Monreale Barbera Colli Tortonesi doc.

Ecco i vini che mi sono particolarmente piaciuti:

GUIDO VADA
Tanguera 2021 Coazzolo
15gg sulle bucce, vigne di 20 e 30 anni
Vinificazione in cemento
Naso: ciliegia, amarena
Bocca: frutta fresca, finale mandorlato, bella beva

VIGNETI MOGNI – MONLEALE
PÈDER 2021
COLLI TORTONESI
BARBERA
Vigne di circa vent’anni, vinificato in acciaio
Naso: complesso e antico
Bocca: complesso amarena, spalla acida oscura

AZ .VITIVINICOLA EUSEBIO
DI STROPPIANA MARILENA
SALUSSOLA ( BI)
RISENT 2020
vino rosso
Terreno serra Morenica , vigne di 60 /70 anni
Affinamento 12 mesi in Barrique usate
Bocca: rustico, mentolato, ribes di sottobosco
Bocca: mentolato complesso e pieno,
finale long time

POZZO
Reiri
Erbalucedi Caluso 2023
Macerazione freddo a circa 4°, solo due giorni in acciaio, vigne di cinquant’anni in anfiteatro Morenico vicino al lago di Viverone
Naso: preciso ed elegante
Bocca: pulito, preciso, fresco ed immediato

POZZO
L’ ARBAT
ERBALUCE DI CALUSO
PASSITO RISERVA 2018

Dopo un’accurata selezione di grappoli che vengono lasciati almeno cinque mesi in cassette di legno, il vino viene invecchiato per almeno cinque anni in piccole botti.
Naso: pulito, fantasticamente, complesso, sentori di frutta matura Bianca
Bocca: complesso ed eleganti sentori di terziario e di sottobosco

FIORINI
COLLI PESARESI
SANGIOVESE 2021
SIRIO
Versante sud-est, 300 mt , vigne di otto anni,
Vinificato in acciaio , 85% sangiovese 15% merlot
Naso: frutta, ciliegia ,bel equilibrio, lineare, sottile cioccolato e cuoio
Bocca: armonico, equilibrato, bella beva con finale di buona godibilità e un elegante cioccolato e cuoio

FRANCO NAZZARI
GRIGNOLINO DEL MONFERRATO CASALESE 2023

Terreno bianco calcareo a scaglie e componente acida
Vigne 30% di trent’anni, 70% di 60
400 m, quattro giorni sulle bucce, 30% di mantenimento del Grigno,
Vinificato in acciaio
Naso: preciso, elastico Rosa canina, fiori freschi
Bocca: equilibrio, eleganza, buona beva e consistenza in bocca

In questa edizione Domenica 22 settembre ho avuto il piacere e l’onore di condurre un salottino molto seguito dal titolo :
” Il vino analcolico non può essere considerato vino, sarà vero? ”

Il vino dealcolato è un tipo di vino privato della componente alcolica. È un’alternativa sempre più apprezzata per chi non vuole rinunciare al gusto del vino senza gli eventuali effetti collaterali associati all’alcol. Nonostante susciti
ancora qualche perplessità nei contesti enogastronomici tradizionali del nostro Paese, infatti, è perfetto per astemi, sportivi e per chi, per motivi religiosi o di salute, deve o preferisce limitare il consumo di alcol.
Quindi si definisce:
– vino dealcolizzato (o dealcolato) se il tasso alcolometrico effettivo del
prodotto non è superiore a 0,5 % vol.
– vino parzialmente dealcolizzato (o dealcolato) se il tasso alcolometrico
effettivo del prodotto è superiore a 0,5 % vol. ed è inferiore al 9%.

Se il grado alcolico è dello 0% si parla di bevande analcoliche prodotte con mosto d’uva.
Questi prodotti sono ideali anche per chi segue un’alimentazione vegana perché non contengono nessun prodotto di origine animale come colla di pesce o proteine del latte, spesso inseriti nella produzione del vino tradizionale.

Come si produce il vino analcolico?
Dealcolizzazione: partendo da un vino alcolico
In questa tipologia rientrano due processi principali:
– Distillazione sottovuoto.
Il vino viene sottoposto a una depressione, in modo da far evaporare l’alcol. Questo è il metodo meno costoso, tuttavia, comporta il
rischio di perdere molte delle caratteristiche aromatiche distintive del vino .
– Osmosi inversa.
Il vino passa attraverso membrane a pressioni molto elevate per separare l’etanolo (con l’acqua e altre molecole) dal vino. Le sostanze aromatiche vengono successivamente reintegrate al vino dealcolato in un secondo momento, calibrando zuccheri e acidità per mantenere l’equilibrio e il profilo aromatico desiderato.

Direttamente dall’uva
Le uve bianche intere vengono introdotte nella pressa pneumatica ed il mosto che si ottiene dalla loro spremitura soffice, dopo un primo travaso, viene collocato nei serbatoi a temperatura controllata dove rimane fino al suo utilizzo per la produzione della bevanda
Nel caso di varietà frizzanti, il mosto si trasferisce quindi all’interno dell’autoclave dove si combina con l’anidride carbonica per creare l’effervescenza .

Che sapore ha il vino analcolico?
Sicuramente più delicato al gusto, il vino analcolico si presenta visivamente
difficilmente distinguibile dalla sua versione classica. Nelle versioni frizzanti, i
vini analcolici non fanno mancare le bollicine, aggiungendo un tocco di vivacità al palato. Il loro retrogusto fruttato può presentare note di mela, pesca e fiori di sambuco, donando una sensazione fresca e piacevole al palato. Queste
caratteristiche lo rendono una scelta apprezzata sia da chi desideravun’alternativa senza alcol, sia da chi semplicemente ricerca un’esperienza
gustativa leggera e raffinata.

Ecco alcuni riferimenti legislativi:

Regolamento UE/1308/2013 su OCM Unica prodotti agricoli (come modificato per effetto PAC 2023/2027):
Allegato VII, consente di realizzare in versione dealcolata (0%) / parzialmente dealcolata le seguenti tipologie:
“vino”,
“vino spumante”,
“vino spumante di qualità”,
“vino spumante di qualità del tipo aromatico”,
“vino spumante gassificato”,
“vino frizzante”,
“vino frizzante gassificato”
Dealcolazione deve avvenire dopo che il prodotto abbia raggiunto pienamente le rispettive caratteristiche previste dalla propria tirpologia di prodotto.
Vini DOP / IGP possono essere prodotti in versione dealcolata / parzialmente dealcolata solo se il rispettivo disciplinare lo consente
Se inferiore a 10%, va indicato in etichetta il termine di conservazione .

Allegato VIII indica le tecniche di cantina utilizzabili per produrre in versione dealcolata (0%) / parzialmente
⁃ parziale evaporazione sotto vuoto;
⁃ tecniche a membrana;
⁃ distillazione.
L’eliminazione dell’etanolo nel prodotto vitivinicolo non deve essere effettuata in combinazione con un aumento del tenore di zuccheri (= arricchimento) nel mosto di uve.
Inoltre …

Tagli:
⁃ NON ammesso il taglio tra vino “normale” e vino dealcolato / parzialmente delacolato (sì vendibile, ma come bevanda)
⁃ Ammesso invece il taglio tra due delcolati / parzialmente delacolati (etichettabile come vino dealcolato / parzialmente delacolato)
Spumante
⁃ (anidride carbonica prodotta naturalmente) → può essere realizzato in versione solo parzialmente dealcolata, ultilizzando come base un vino dealcolato / parzialmente delacolato
⁃ (gassato artificialmente) → può essere realizzato in versione dealcolata e parzialmente dealcolata, utilizzando come
base un vino dealcolato / parzialmente dealcolato

Alcune considerazioni:
Se viene rispettata la disciplina europea
Stati membri POSSONO i vini delacolati /parzialmente dealcolati prodotti negli altri
essere legittimamente commercializzati in Italia (da subito!!)
Invece Disciplina italiana sul vino e sulle accise
pone ostacoli ai produttori italiani
⁃ norme italiane ( Testo Unico del vino 2016 )
⁃ prassi amministrative italiane (operaz di dealcolizzazione)
unicamente a discapito dei produttori italiani .

CONCLUSIONE:
Il vino dealcolizzato sarebbe un’ottima soluzione per sistemare il grande invenduto che il settore vitivinicolo ha in alcuni settori.
In questo momento il Moscato è uno dei vitigni più prodotti dealcolizzato , ma la Barbera e altri vitigni a bacca rossa come il Sangiovese ,il Montepulciano e il Primitivo potrebbero essere una valida alternativa.

Alla prossima

LUCA GANDIN

Montiglio Monferrato, torna la ‘Fiera Nazionale del Tartufo’

Il 6 e il 13 ottobre la quinta edizione con treno storico e grandi ospiti nazionali tra cui il cantautore Danilo

Amerio e la conduttrice tv Syusy Blady.

Al via per due domeniche consecutive, il 6 e il 13 ottobre, la Quinta Edizione della ‘Fiera Nazionale del Tartufo’ di Montiglio Monferrato (AT), la prima ad aprire la stagione del tartufo bianco in Piemonte.

Un evento che richiama ogni anno oltre 15mila visitatori da Italia ed estero, con un ricco e attrattivo programma di sicuro richiamo per il territorio montigliese. Con le sue 14 frazioni nate dall’unione nel 1998 – primo esempio di fusione tra municipalità in Piemonte – di tre comuni con Colcavagno e Scandeluzza, costituisce uno dei migliori esempi nazionali di ‘paese diffuso’ con anche uno specchio d’acqua, il Lago di Codana, sulle cui rive si esibirono nel Dopoguerra tutti i grandi della musica italiana, Mina inclusa.

Esprime soddisfazione Dimitri Tasso, commentando gli oltre 100 espositori di ogni genere, oltre al tartufo, che ogni anno riconfermano fiducia e fedeltà a Montiglio Monferrato, creando aggregazione e partecipazione crescenti: “Un grande risultato la crescita della Fiera negli ultimi anni, nonostante lo stoppandemico. I numeri sono incoraggianti, e confortano il lavoro di squadra compiuto sin qui. Anche quest’anno un’edizione ricca di novità e nomi noti, con il cantautore Danilo Amerio, la conduttrice televisiva e scrittrice Syusy Blady e i giornalisti di fama nazionale Paolo Massobrio, Cinzia Montagna e Maurizio Scandurra. Siamo altresì lieti di proseguire con impegno e vigore sempre maggiori nel cammino sin qui intrapreso anche con ‘Fondazione FS’ per la valorizzazione dei nostri colli monferrini con i treni storici. Ringrazio sentitamente il Direttore Generale dell’Ente, l’ingegner Luigi Francesco Cantamessa, per il sodalizio e l’energia profusa a piene mani per l’ottima riuscita del progetto, che quest’anno abbraccia felicemente anche il Biellese, da cui provengono annualmente numerosi visitatori. E, con lui, l’Associazione ‘Feralp Team’ di Bussoleno per la fattivacollaborazione”.

Le ‘Littorine del Tartufo’, due esemplari della mitica serie ‘ALN668’ tornano infatti eccezionalmente in scena domenica 6 ottobre per un viaggio andata e ritorno sulla tratta Torino-Asti-Montiglio Monferrato.

Il 13, invece, seconda domenica di Fiera, invece, il percorso prevederà le fermate Biella-Santhià-Chivasso-Cavagnolo-Montiglio Monferrato. Prenotazioni e acquisto biglietti sul sito www.railbook.it, con la possibilità di ricomprendere anche il pranzo presso la Pro Loco.

L’iniziativa fa parte del ‘Progetto LocoMonferrato’ finanziato dal Ministero del Turismo. Particolare attenzione allo sviluppo del rapporto fra giovani e storia dei trasporti su rotaia verrà data grazie anche a ‘LocoLab’, opportunità condivisa e promossa da Archivio di Stato, Co.mi.s, Legambiente, Atam, Comuni di Cavagnolo e Brusasco, Istituti Comprensivi I.C.1 As2, I.C. Brusasco, I.C. Castelnuovo D.B., Cocconato e Montiglio Monferrato per proporre workshop interattivi tematici ai giovanissimi allievi delle scuole di Asti e Brusasco (TO) dislocati per l’occasione sul territorio comunale: ove, all’interno della vecchia stazione ferroviaria, sarà possibile visitare un plastico di fermodellismo davvero unico nel suo genere.

Sul versante generalista, invece, torna l’appuntamento con Paolo Massobrio e Cinzia Montagna, autori e protagonisti di un vivace e frizzante talk-show dinamico aperto al pubblico, domenica 6 ottobre dalle

10.30, intitolato “Se il tartufo è local… fino a quando? Riflessione sui cambiamenti climatici”.

Domenica 13 ottobre, invece, Cinzia Montagna dialogherà con Syusy Blady, storica conduttrice televisiva, scrittrice e cabarettista per un viaggio a ritroso nei migliori anni del piccolo schermo. Il tema

avvincente sarà: Top Truffle e Tap Model: il tartufo incontra Syusy Blady”.

Alle 15.30, invece, al ‘PalaTartufo’ al coperto allestito vicino le scuole del paese, andrà in scena ‘C’era

una volta la canzone italiana’, talk-show narrativo-musicale con protagonista il cantautore Danilo Amerio: autore di evergreen per Anna Oxa, Mia Martini, Umberto Tozzi, Raf, Giorgio Faletti e moltissimi altri, scoperto da Pippo Baudo e ben 4 volte in gara al Festival di Sanremo dal 1992 al ’95, recentemente tra i grandi protagonisti nel Team Gigi D’Alessio a ‘The Voice Senior 2024’ su Raiuno.

Con lui, a raccontare raccontandosi, anche Maurizio Scandurra, il giornalista radiotelevisivo cattolico già opinionista a ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ (il celebre programma di Giuseppe Cruciani e David Parenzo) nonché insignito della Cittadinanza Onoraria di Montiglio Monferrato nel 2019 per le sue opere di benemerenza.

Spazio anche allo sport affascinante e spettacolare. Domenica 6 ottobre, dopo la 17° gara di podistica del tartufo mattutina, sarà la volta del lancio dei paracadutisti direttamente al centro dell’area fieristica con il celebre ‘Bandierone’ raffigurante in dimensione 6×4 metri l’effigie del Comune. Un evento attesissimo, preludio al grande raduno interregionale dei paracadutisti stessi che vedrà quale cornice e teatro proprio il

Comune di Montiglio il prossimo dicembre.

Chiosa infine Dimitri Tasso: “Il circuito delle 5 Fiere del Tartufo del Basso Monferrato, alias Montiglio

Monferrato, , Moncalvo, Montechiaro d’Asti, San Damiano D’Astie Murisengo dimostra unità e lungimiranza

in tema di promozione del territorio. Con ‘LocoMonferratoMontiglio si riconferma Comune interessante, tra i 22 finanziati in tutta Italia per i progetti turistici legati alle microaree, insieme ai confinanti Murisengo e Piovà Massaia, in tema mobilità sostenibile e promozione delle architetture del Romanico. Chiudono il cerchio

il progetto ’TABUI’, app dedicata ai luoghi da visitare in zona, e la forte interazione fra giovani e trasporti quale liason efficace a continuare a dare linfa ai nostri amatissimi borghi. Vi aspetto tuttiin Fiera”.

Per favorire l’accesso del pubblico, sono stati predispostiampi parcheggi dedicati in zona MontExpo, collegati al percorso espositivo mediante un servizio gratuito di navetta continua dalle ore 10.30 alle ore 18.30.

Per informazioni, www.comune.montigliomonferrato.at.it, tel. 0141 994008 – 0141 232304.

“Gru Kids Festival” al via

Quattro fine settimana per la terza edizione del Festival dedicato da “Le Gru” a tutti i bambini e ragazzi fino ai 14 anni di età

Dal 28 settembre al 20 ottobre

Grugliasco (Torino)

I partecipanti non devono superare i 14 anni di età. A loro ci si rivolge con appuntamenti e proposte di musica, fotografia, video, natura, tecnologia, arte, teatro e letteratura. Ce n’è per tutti i gusti. “Gru Kids Festival” è un appuntamento unico nel panorama festivaliero italiano, che si sviluppa attorno a un programma variegato e speciale, studiato e costruito da “Le Gru” (il più grande “Centro Commerciale” in Piemonte ed uno dei più importanti a livello nazionale, con oltre 10milioni di presenze l’anno), sotto la direzione artistica di Elisa Bogliotti e “pensato per stimolare l’immaginazione, il talento e la creatività dei più giovani, per intercettare e costruire insieme ai bambini e ai ragazzi di oggi le passioni di domani”. Il tutto, attraverso il prezioso supporto di alcuni fra i migliori rappresentanti, su scala nazionale, della cultura dell’infanzia e la collaborazione con importanti associazioni e istituzioni locali operanti nel settore. Giunto alla sua terza edizione, il “Gru Kids Festival” – premiato agli ultimi “CNCC Award”, il riconoscimento annuale del “Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali” – torna da sabato 28 settembre a domenica 20 ottobre, ampliando la sua offerta a 34 appuntamenti tra laboratori, incontri, giochi, letture e spettacoli gratuitiQuattro fine settimana nell’“area esterna coperta” al primo piano di “Le Gru”, che “con questo progetto dimostra ancora una volta come un ‘Centro Commerciale’ possa trasformarsi in un ‘hub’ culturale, ponendo la comunità al centro delle proprie attività”.

Quale l’iter? Ogni fine settimana, si presenteràun tema diverso attorno al quale sviluppare un fitto calendario di appuntamenti. Prevista anche una zona dove i genitori potranno intrattenere i propri bimbi con giochi, libri, matite, colori e tutto l’occorrente per trascorrere dei pomeriggi divertenti insieme. Non mancherà anche un “corner” con i titoli degli autori presenti nel programma e altre proposte editoriali di qualità, curato dalla “Libreria dei Ragazzi” di Torino.

Il via, sabato 28 e domenica 29 settembre, un weekend dedicato all’“Arte della Natura”, con un “laboratorio di musica” per “far suonare le piante” e uno di “pittura” con la nota illustratrice Silvia Gariglio che, partendo dall’osservazione di foglie, fiori e ortaggi farà creare ai bambini un piccolo erbario personale. Si terminerà con un “laboratorio di coltivazione” alla scoperta dei semi e delle loro infinite varietà.
Sabato 5 e domenica 6 ottobre, “Non Solo Musica”un viaggio nel mondo che si sviluppa attorno alla musica, prendendo ispirazione dalla figura di Willie Peyoterapper e cantautore amatissimo dai giovani. I ragazzi saranno chiamati alla realizzazione di un vero “videoclip” e del “merchandising” dell’artista serigrafando una maglietta; la giornata si concluderà con un incontro con lo stesso Willie per farsi raccontare dai giovani partecipanti i loro lavori in un dialogo emozionante tra musica e immagini.

Il mese di ottobre vedrà come protagonista il “Giallo” (sabato 12 e domenica 13), lasciando ai ragazzi la possibilità di scegliere fra un laboratorio di scrittura creativa con la scrittrice Laura Orsolini , un divertente “reading” con il vincitore del “Premio Strega Ragazzi e Ragazze”, Alessandro Barbaglia, e uno spettacolo del “Teatro delle Dieci” che rivisiterà la famosa favola della “Bella Addormentata” in “chiave noir”.

In chiusura, sabato 19 e domenica 20 ottobre, la “Fotografia” sarà il tema che accompagnerà i ragazzi per tutto il fine settimana con un laboratorio sulla “fotografia stenopeica” – una tecnica fotografica essenziale che fa a meno di lenti, obiettivi e apparecchi tecnologici – con la “Scuola Comics Torino” e un workshop di approfondimento sulla “fotografia d’autore” con il fotografo e artista Simone Mussat Sartor.

In occasione di “Gru Kids Festival”, dal 28 settembre al 20 ottobre, sarà anche possibile visitare “INSECTA”, una mostra gratuita sugli insetti, fornita di terrari che ospitano diverse varietà di specie vive, teche con esemplari rari perfettamente conservati, una serie di pannelli che raccontano il magico mondo di questi straordinari invertebrati e un “angolo laboratorio” con un “modello 3D” gigante da analizzare.

Tutti i laboratori e gli incontri sono a ingresso gratuito e su prenotazione al “Box info Le Gru” o via mail a: boxinfo@legru.it . Ogni laboratorio ha una fascia di età e una capienza specifica comunicate sul programma completo consultabile su www.legru.it

g.m.

Nelle foto: immagini di repertorio e Willie Peyote (Ph. Chiara Mirelli)