La bellezza della semplicita’. Pochi semplici ingredienti che si uniscono e danno vita ad uno dei simboli della tradizione italiana nel mondo: la pizza
Una base croccante farcita con pomodoro, mozzarella, olive. Prepararla in casa e’ davvero semplice e veloce, non occorrono particolari capacita’, potete impastare la base nella planetaria o a mano, il risultato sara’comunque garantito. Profumata, calda, filante….impossibile resisterle!
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Ingredienti :
(dosi per tre teglie tonde da 28cm)
500gr. di farina 0
5 cucchiai di olio evo
2 cucchiaini di zucchero
1 cucchiaino di sale fino
1 bustina di lievito secco tipo Mastro Fornaio
275ml di acqua tiepida
Salsa di pomodoro rustica q.b.
Mozzarella q.b.
Olive taggiasche q.b.
Filetti di acciuga (facoltativi, a piacere)
Basilico o origano
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Preparare l’impasto base. Impastare, nel mixer o a mano, per almeno dieci minuti, la farina precedentemente setacciata con la bustina di lievito secco, aggiungere lo zucchero, il sale, l’olio ed infine l’acqua tiepida. Quando si e’ ottenuta una palla morbida ed elastica, metterla sul piano di lavoro infarinato e riprendere ad impastare a pugno chiuso con forza, sbattendo ripetutamente l’impasto sul tavolo. Quando la pasta si presentera’ liscia ed inziera’ a formare delle piccole bolle, inciderla con quattro tagli a croce, metterla in una terrina infarinata, coprirla con un tovagliolo e riporla in forno o nel micronde (spenti) al riparo da correnti d’aria per almeno quattro ore. Terminata la lievitazione riprendere l’impasto, impastarlo nuovamente sino a sgonfiarlo, tagliare la pasta in tre parti, stenderla a mano o con il mattarello,sistemarla nelle teglie tonde foderate con carta forno, guarnire con passata di pomodoro, mozzarella a dadini, olive, filetti di acciughe o altro a piacere, irrorare con un filo di olio, salare. Infornare nel forno preriscaldato alla massima potenza e cuocere ciascuna pizza per circa 15/20 minuti. Servire calda.
Paperita Patty
Buonissima Summer Edition, edizione speciale
Dal 17 al 21 giugno Torino diventerà capitale internazionale della gastronomia mondiale, celebrando la migliore cucina in tutte le sue forme, con più di venticinque appuntamenti e cinquanta cuochi e chef provenienti dall’Italia e dal mondo.
La celebrazione della miglior cucina avverrà con una speciale edizione di ‘Buonissima’, l’evento gastronomico creato dai giornalisti enogastronomici Stefano Cavallito e Luca Iaccarino, insieme allo chef Matteo Baronetto.
Diventato nel corso delle passate edizioni un punto di riferimento nazionale del settore, ‘Buonissima’ ha dato la possibilità a decine di migliaia di partecipanti di approfondire la conoscenza dei protagonisti della scena gastronomica internazionale. Da Massimo Bottura a Ferran Andria, da Alain Ducasse a Enrico Crippa, da Virgilio Marinez a René Redzepi. Nel corso degli anni sono stati tantissimi i grandi nomi della ristorazione mondiale che hanno partecipato alla kermesse torinese.
In attesa della nuova edizione che, come ogni anno, animerà di nuovi appetiti l’autunno torinese, ‘Buonissima’ lancia dunque una speciale Summer Edition, con un palinsesto unico di appuntamenti e cene, che proporranno al pubblico degli appassionati un programma di oltre venticinque eventi, con il coinvolgimento di più di cinquanta chef e cuochi provenienti dall’Italia e dal mondo, uniti nel celebrare la buona cucina in tutte le sue forme.
Un preludio, l’antipasto dell’edizione invernale di ‘Buonissima’, che si terrà dal 22 al 26 ottobre coinvolgendo oltre cento chef provenienti da tutto il mondo in un palinsesto di eventi che racconteranno il patrimonio gastronomico piemontese incrociandolo con quello internazionale.
Dal 17 al 21 giugno 2025, quindi, arriva la Buonissima Summer Edition e per l’occasione una serie di appuntamenti nuovi si mescoleranno a proposte già rodate, come il popolarissimo Degustando, la Standing Dinner che permette di assaggiare la cucina di chef di grandissimo livello in un contesto completamente nuovo e rappresentativo della città.
Cinque saranno, in particolare, i format proposti da questa Special Edition estiva di Buonissima, che coinvolgerà la città nell’atmosfera di festa enogastronomica portata dall’occasione unica della cerimonia di premiazione dei The World’s 50 Best Restaurants, che ha scelto proprio Torino per la prima edizione italiana della sua storia.
La prima grande novità della Summer Edition è la speciale ‘Vertical Dinner’, che si terrà martedì 17 giugno (a partire dalle ore 18) presso Flashback Habitat, centro artistico indipendente situato nella scenografica e panoramica collina torinese, ricavato dalla riqualificazione dell’edificio che un tempo ospitava lo storico brefotrofio provinciale. Qui, in occasione dell’edizione estiva di ‘Buonissima, sette chef si avvicenderanno in una cena “verticale “, pensata per raccontare la migliore cucina regionale italiana seguendo il tema “Trattoria Italia”. Un percorso in ascesa dove ogni spazio ospiterà una portata diversa, creata da un protagonista della gastronomia nazionale, per un viaggio attraverso la più buona tradizione culinaria del Bel Paese.
Tra i partecipanti spiccano i nomi di Giuseppe Iannotti, Ugo Alciati, Paolo Gori, Luciano Monosilio, Giuseppe Rambaldi, Alessandro Mecca, Massimiliano Prete.
Il 18 giugno si terrà una grande festa della cucina internazionale con una particolare e unica edizione del format “Degustando”: protagonisti dieci chef internazionali che hanno portato in Italia la loro interpretazione gastronomica. Tra i protagonisti Matias Perdomo, Roy Caceres, Giulia Liu, Charles Pearce, José Alfredo Villa Lopez, Antonella Ricci & Vinod Sookar, Max Chiesa, Jessica Rosval e Caroline Caporossi, che porteranno a Torino il progetto Roots di Modena, un esempio che coinvolge l’imprenditoria al femminile e le donne immigrate.
Grande chef dialogano con storiche trattorie, il fine dining si mescola con le piole contemporanee e l’idea generale che sta dietro le Cene Pop Up è quella di raccontare tutti i volti del mangiar bene, attraverso il linguaggio universale della cucina.
Martedì 17 giugno si partirà con Le Antiche Sere della famiglia Rota, una delle trattorie più popolari della città, interprete della migliore tradizione torinese, che ospiterà le Calandre dei fratelli Alajmo, tre Stelle Michelin a Rubano, in provincia di Padova. Martedì 17 il Ristorante San Tommaso 10, guidato dallo chef Gabriele Eusebi, ospiterà lo chef Enrico Recanati, maestro della brace nel Ristorante Andreina a Loreto. Matteo Baronetto, già chef del ristorante del Cambio e coideatore di Buonissima, sarà ospite di Lao, il ristorante che ha saputo raccontare alla città la migliore cucina di Shangai e del resto della Cina, grazie al lavoro della sua titolare Tina Dai. Venerdì 20 giugno sarà la volta del ristorante “Opera-Ingegno e creatività “ dove lo chef Stefano Sforza ospiterà il collega Paolo Griffa. Quindi sarà la volta di Scatto, il ristorante fine dining delle Gallerie d’Italia, guidato a Torino da Costardi Bros, che aprirà la sua cucina a Dennis Panzeri de La Piola di Piazza Duomo ad Alba, indirizzo che, grazie alla volontà della famiglia Ceretto, ha saputo rinnovare come pochi altri la proposta di cucina piemontese tradizionale.
Dal 17 al 21 giugno prossimo a Buonissima saranno presenti Piolissima e Bistromania.
La prima rappresenta l’evento che celebra la più grande tradizione piemontese, quella legata alle piole, un termine intraducibile che definisce quelle osterie tipicamente torinesi, con un menu fatto di cose buone e semplici, accompagnate da piattini di antipasti, i più tipici dei quali sono le acciughe al verde, e da un bicchiere di Barbera.
La Bistromania rappresenta un altro format collaudato di ‘Buonissima’, la grande festa che celebra uno dei modelli più contemporanei della ristorazione nazionale e cittadina. I bistrot sono luoghi fatti di cucina buona e curata, che trae le sue origini dalla tradizione, ma che tenta di trasformarla in una chiave più moderna, accompagnandola ad una selezione enologica mai banale. La Summer Edition di Bistromania sarà ospitata venerdì 20 giugno, a partire dalle ore 20, presso lo Snodo, il ristorante delle OGR, con una grande festa di chiusura open air che prevede anche un after party, a partire dalle 23.30. In rappresentanza della bistronomia torinese saranno presenti, tra gli altri, il Contesto Alimentare, Gaudenzio Vino e Cucina, Locanda del Falco, Buatta Cucina Popolare, Luogo Divino, Bistrò del Nazionale del Vernante, Osteria Andirivieni, Osteria Contemporanea La Bottega d’Méntin, Paltò, Razzo, Salto dell’Acciuga, Scannabue, Silos, Smoking Wine Bar.
La manifestazione ‘Buonissima Summer Edition’, promossa dall’Associazione di Promozione Sociale EatBin, è realizzata con il patrocinio della Città di Torino e della Camera ei Commercio di Torino, e ideata dall’agenzia torinese di eventi e comunicazione To be Company, fondata nel 2009.
Mara Martellotta
Torneo di Maggio alla corte di Re Arduino
Gran finale al “Torneo di Maggio alla corte di Re Arduino 2025” a Cuorgnè, dopo una intensa tre giorni tutto ritmo, saporie tradizione. Città letteralmente gremita fra i Vicolungo del centro storico da una pletora di turisti anche stranieri accorsi a vedere le rievocazioni medievali in livrea storica che hanno completamente animato la città canavese e conquistato il cuore e l’emozione di cittadini, visitatori e passanti. Tra questi, a sorpresa, anche Maurizio Scandurra, giornalista saggista cattolico nonché noto opinionista de ‘La Zanzara’ di ‘Radio24’ di Giuseppe Cruciani e David Parenzo, che si è intrattenuto piacevolmente con la gente e le autorità del luogo conversando e scherzando simpaticamente nel suo stile istrionico e coinvolgente. Raggiunto al telefono per l’occasione, questo il suo racconto a caldo: “È la mia prima volta a Cuorgnè, borgo incantato e incantevole al tempo stesso. Un luogo che merita attenzione e tempo per la ricchezza artistica e culturale che offre. Mi colpisce vivamente la grande partecipazione attiva di giovani e adulti, che hanno dato vita a spettacoli eccezionali intervallati da altrettanto ottime cucina e degustazioni. Splendido il ‘Teatro Comunale’ a metà tra un piccolo Carignano e una piccola Fenice per lo stupore che propone e trasuda. Grazie al Sindaco Giovanna Cresto, al Vice Sindaco Vanni Crisapulli, agli assessori tutti e alla squisita gentilezza che mi hanno riservato con la loro sincera accoglienza insieme alla loro comunità. Una giornata unica, con la promessa di tornare a trovare presto questo nuovi amici”, dichiara un entusiasta Maurizio Scandurra.
Sappiamo bene quanto le aspettative eccessive siano in grado di rovinarci l’esistenza. E come il sentimento e la cultura imperanti ci habbiano messo nella condizione di avere l’aspettativa di fondo che nella nostra vita tutto debba procedere in modo positivo.
Per cui tendenzialmente ogni situazione di difficoltà, di inciampo, appunto, viene vissuta in modo inadeguato, con fastidio, spesso drammatizzando la situazione, il che finisce inevitabilmente con il peggiorare in modo significativamente negativo l’impatto che su di noi hanno quelle occasioni.
“Benedette” aspettative… Dovremmo essere consapevoli che più elevate e intense esse sono, maggiore sarà il nostro livello di insoddisfazione e di disagio rispetto a quello che ci succede… Il vero piacere/dispiacere non nasce semplicemente da ciò che avviene, ma dal rapporto tra le nostre aspettative e ciò che avviene.
Per riuscire a utilizzare i nostri inciampi e farli diventare occasioni di crescita personale, è perciò necessario essere adattabili, avere capacità di recupero nelle varie situazioni negative e di difficoltà. E possedere la volontà di affrontare e superare le sfide e gli ostacoli che la vita ci propone.
Tutto ciò può essere sintetizzato in una parola che negli ultimi tempi è stata forse usata troppo e a sproposito: resilienza. Possiamo definire questa qualità come la capacità di affrontare, resistere e riorganizzare in maniera positiva la nostra vita dopo aver subìto eventi particolarmente negativi e traumatici.
E uscendo dall’esperienza rinforzati e migliorati, se non addirittura trasformati. Talvolta gli eventi negativi, anche se naturalmente non desiderati ed evitati, possono addirittura diventare la condizione necessaria e indispensabile per i nostri positivi cambiamenti.
Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Autore della rubrica settimanale de Il Torinese “STARE BENE CON NOI STESSI”.
(Terza e ultima parte)
Potete trovare questi e altri argomenti dello stesso autore legati al benessere personale sulla Pagina Facebook Consapevolezza e Valore.




Torna Barolo è Serralunga, per la terza edizione

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Via XX Settembre 13
Serralunga d’Alba – CN
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G E T I N T O U C H
Per informazioni e prenotazioni a Serralunga Casa Mia
+39 335 6547772 luigi@serralungacasamia.it |
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Tengo i libri o li cedo?
Da alcuni anni si è sviluppata la pratica del book crossing, ovvero lo scambio incrociato dei libri: io lascio un libro che mi apparteneva e ne prendo un altro, poi terminata la sua lettura ripeterò il procedimento e così via.
Ovunque, nelle città turistiche come nelle grandi aziende, nelle cabine telefoniche di alcuni piccoli Comuni piuttosto che in alcuni bar e ristoranti, si vedono libri a disposizione di chiunque voglia prenderli e leggerli, in cambio se possibile di uno o più libri lasciati.
In un periodo in cui si legge pochissimo (la media in Italia è di meno di un libro l’anno pro capite) da una lato questa pratica stupisce, dall’altro crea speranza.
Fino a qualche tempo fa vigeva la regola non scritta che i libri non si cedono mai, come se si trattasse di un bene prezioso o di un titolo di merito; in effetti il compianto senatore Spadolini vantava una biblioteca privata di oltre 60.000 titoli che sicuramente non avevo letto tutti (a leggerne uno al giorno occorrerebbero 164 anni); molte persone, più semplicemente, conservano con gelosia i libri ereditati, quelli ricevuti in regalo in particolari occasioni o autografati dall’autore o di particolare valore economico o storico.
Personalmente credo che leggere sia molto importante per diversi aspetti: la formazioni di una cultura, la comparazione tra il nostro pensiero e quello dell’autore, la confutazione di informazioni errate sulla cui veridicità eravamo certi.
Oggigiorno è possibile trovare libri usati a prezzi irrisori (1-2 euro); ciò nonostante pochissimi leggono; spero che il book crossing che quasi ti porta i libri sotto casa gratuitamente possa invogliare sempre più persone ad avvicinarsi alla lettura.
Ricordo quando cambiai casa a 9 anni andando a stare vicino ad un supermercato dove erano posti in vendita anche gialli per ragazzi, altre collane di libri economici e manuali di vario genere; ogni settimana, andando a fare la spesa con i miei, almeno un libro era mio, ed i miei soddisfacevano volentieri questo mio desiderio; la lettura, specie una volta coricatomi nel letto, era un mezzo per rilassarmi dopo una giornata, lasciare andare la fantasia immaginandomi ora questo personaggio ora quello, e preparandomi al sonno ristoratore.
L’utilizzo degli smartphone, oggi, ottiene l’effetto contrario; nessuna fantasia da cavalcare, eccitazione dovuta all’utilizzo di videogiochi stimolanti anziché rilassanti e isolamento perché se prima un libro poteva essere discusso con compagni di scuola e amici, ora il gioco sullo smartphone ci rende isolati anche quando siamo seduti uno di fianco all’altro.
Se prima aver letto quel libro poteva servire a fare breccia nel cuore di una ragazza, ora avere quel videogioco ti mette alla pari di quegli altri ipnotizzati dalla tecnologia e con il QI in caduta libera.
Ho verificato: la lettura non sviluppa effetti collaterali anche in concomitanza con altre pratiche culturali, quali lo sport, i giochi come gli scacchi o la meditazione; mi sento, dunque, di consigliare a chiunque la lettura di almeno un libro al mese: sarebbe un bel modo di differenziarvi dalla massa emergendo anziché omologarvi appiattendovi verso il basso.
Immaginate, quando state conquistando una persona (uomo o donna, non c’è differenza), di citare una frase come “ti accorgerai che nella tua vita incontrerai molte maschere e pochi volti” (Pirandello): salirete nella top ten.
Se poi riuscirete a presentare alcune tesi frutto della lettura di un classico o di un saggio o narrare la biografia di un personaggio storico salirete sul podio.
Per salire al primo posto, però, dovrete dimostrare di aver capito ciò di cui parlate, e non fare una ripetizione a pappagallo.
Omologarsi è facile, basta copiare gli atteggiamenti altrui; distinguersi è veramente indice di intelligenza e di diversità.
Sergio Motta
Rubrica a cura de La Cuoca Insolita
Chi avrebbe mai pensato che un giorno si potesse fare a meno dello zucchero per preparare qualcosa di dolce? Dalle bibite alla pasticceria, fino ad arrivare ad alcune preparazioni salate, lo zucchero è quasi sempre presente. Se pensiamo che lo zucchero bianco una volta non esisteva e che si usava solo frutta secca o frutta di stagione per dolcificare, oggi ci sembra impossibile fare a meno di questo ingrediente. Eppure, un’alternativa c’è, ed è anche alla portata di tutti. Parliamo della stevia. La stevia (Stevia rebaudiana) è una pianta originaria dell’America Latina che si usa come dolcificante naturale. Da qualche anno si impiega anche nella nostra cucina ed è un’ottima alternativa allo zucchero, perché è a zero calorie.
Chi è attento alla lettura delle etichette, avrà certamente notato che questo ingrediente inizia ad essere usata anche nei prodotti che si trovano sugli scaffali dei supermercati. Per chi ha bisogno di perdere peso o non dovrebbe impiegare troppi zuccheri semplici nella sua dieta, è davvero utilissimo. Tutto questo grazie ad un gruppo di molecole presenti nella pianta: i glicosidi steviolici. Si tratta di principi attivi, contenuti soprattutto nelle foglie: quando vengono fatte essiccare, hanno un potere dolcificante fino a 250-300 volte superiore rispetto allo zucchero! Questo significa che, pur essendo molto dolce, la stevia non fa alzare la glicemia. Inoltre, rispetto allo zucchero e ad altri dolcificanti alternativi, non favorisce la formazione di placca e carie e non provoca disturbi intestinali.
Come dolcificante si usano più spesso le foglie essiccate, ma anche le foglie fresche possono dare molta soddisfazione: sono così dolci che sembra siano appena state immerse nello zucchero. Provate a prenderne una dalla pianta (tra poco vi spiegherò come coltivarla) e a masticarla: quel sapore dolce resta in bocca per tantissimo tempo, anche dopo che avrete finito di mangiarla. Un po’ come il caffè. Oppure come se aveste mangiato un pasticcino: alla fine vi resta il senso di soddisfazione in bocca, ma con le foglie di stevia la cosa bella è che questa sensazione si ottiene a zero calorie!
L’unico inconveniente è che la stevia ha un retrogusto che ricorda un po’ la liquirizia, per cui si sconsiglia di fare un dolce interamente con questo tipo di dolcificante. In ogni caso è un buon compromesso usarla insieme ad altri dolcificanti, per abbassare le calorie totali della ricetta. Inoltre, a differenza di altri dolcificanti, non si degrada con la cottura, come l’aspartame, né perde il suo potere dolcificante, come il fruttosio.

Come coltivare la stevia in casa e come usarla in cucina
L’habitat naturale della stevia è l’America Latina, dove questa pianta non muore in inverno. In Italia cresce anche bene, ma solo nella stagione calda. Per coltivarla, si inizia in primavera, partendo da una sola piantina di circa 10 cm. Tutti i consigli per l’acquisto della stevia a questo link. Dopo un paio di mesi si otterrà un cespuglio alto quasi un metro. Tra metà agosto e metà settembre è possibile raccogliere le foglie (si possono fare anche due raccolti a distanza di un mese): basta staccare le foglie dai rami e metterle in uno strato sottile su un panno pulito. L’ideale è al sole, al riparo dalla pioggia.
Nell’arco di qualche giorno, le foglie saranno già secche, ma ancora un po’ verdi (non è ancora ora di tritarle). È necessario aspettare qualche settimana, affinché diventino color marrone chiaro e non abbiano più residui di umidità.
Sminuzzando le foglie nel mortaio, un pochino alla volta, si ottiene una polverina piuttosto fine, che va separata quindi dalle parti più fibrose della foglia con un setaccio.
Il lavoro è fatto! Ora non resta che usarla per preparare qualche dolcino delizioso o qualche bibita. Ovviamente, a pochissime calorie!
Come calcolare la dose
Se è vero che il potere dolcificante rispetto allo zucchero può essere superiore di quasi 300 volte, in generale per le foglie ottenute in casa il rapporto è interiore (diciamo circa 50-70 volte di più). E’ comunque una proporzione molto vantaggiosa. Un cucchiaio di zucchero equivale più o meno a un quarto di cucchiaino di foglie essiccate e tritate. Quindi, se in una torta sono previsti 100 g di zucchero, si possono sostituire con un solo cucchiaino di foglie secche di stevia. Per avere qualche idea di come impiegare in cucina la stevia basta cliccare qui o seguire un corso di cucina con La Cuoca insolita (i corsi ripartono da settembre 2020).
La stevia è perfetta non solo per la pasticceria, ma anche per le bibite. Forse non tutti hanno notato che in mezzo litro di bibita può esserci l’equivalente di 10 bustine di zucchero. Basta leggere qualche etichetta.
Si sente dire spesso che è necessario bere tanto, per mantenere una buona idratazione (specialmente in estate). Ma come fare a dissetarsi se non si ama l’acqua? Ecco quindi due idee, utilizzando la stevia.
Ricetta del tè freddo di menta e stevia
Questo tè freddo di menta e stevia è buonissimo, è super-rinfrescante e facile da preparare. Un tè freddo senza zucchero, a zero calorie.
Sciacquate la menta (circa 20 foglie) e la stevia (circa 10 foglie) velocemente sotto all’acqua (se la stevia è essiccata non è necessario sciacquarla). Mettete in una grossa pentola insieme a 2 litri di acqua e portate a bollore, coperto. Una volta preso il bollore fate sobbollire a fuoco basso, coperto, per circa 10-15 minuti.
Lasciate raffreddare, filtrate per eliminare le foglie e trasferite in bottiglie (meglio se di vetro se il tè è ancora un po’ caldo). Bevete fresco.

Ricetta dell’infuso di stevia
Se invece volete usare la stevia per una bevanda calda, potete ottenere un fantastico infuso: versate una piccola manciata di foglie (fresche o secche) in una tazza di acqua bollente e lasciate in infusione per 10 minuti. Otterrete una bevanda dolcissima che vi riappacificherà con voi stessi e il resto del mondo, senza bisogno di zuccherarla come forse siete abituati a fare con il tè o una tisana!
Controindicazioni
Per molti anni l’Europa ne ha vietato l’uso (è stata ammessa nell’elenco dei dolcificanti naturali solo dal 2011). Nei primi studi degli anni ’80 si temeva infatti che i principi attivi responsabili del sapore dolce potessero avere effetti dannosi sull’uomo, ma l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha sconfessato questa ipotesi nel 2011. È stato tuttavia fissato un limite massimo di 4 mg/kg al giorno di glicosidi steviosilici (per chi pesa ad esempio 60 kg si possono consumare meno di 1 g di steviosidi al giorno). Facciamo due calcoli: in una torta da 1 kg circa basta usare 4 g di stevia secca macinata. È facile capire quindi che è improbabile che si possa superare la dose giornaliera raccomandata dall’EFSA.
In caso di allergie…
Allergeni presenti: la Stevia non è considerata un allergene
