LIFESTYLE- Pagina 54

Riapre il Parco Avventura di Cascina Oslera

Sabato 16 e domenica 17 marzo h 10-18 riaprirà il Parco Avventura di  Cascina Oslera nel Parco Regionale La Mandria.
Un sano momento di svago all’aria aperta per i nostri ragazzi e per le loro famiglie la possibilità di vivere una giornata all’aria aperta in un contesto naturale tanto comodo e vicino alla città.

Inoltre, dal mercoledi alla domenica  la gelateria artigianale, la caffetteria con i nostri dolci, i  menù box del week end, il noleggio bici, la piccola fattoria è molto altro. Il luogo ideale per festeggiare il vostro compleanno. Cascina Oslera.

Vengo anch’io. No, tu no

Ho scelto il titolo di questa canzone del compianto Enzo Jannacci per parlare dell’abitudine, sempre più attuale, da parte di alcuni responsabili nelle aziende, di escludere alcuni dipendenti dalle scelte strategiche.

Chi abbia lavorato in azienda anche per breve tempo, specie da una ventina d’anni in qua, si è accorto che vi sono nette preferenze per questo o quel dipendente, a scapito di altri, non per simpatia ma per raccomandazioni o spinte politiche (tipico del settore pubblico).

Quello su cui molti non hanno riflettuto, soprattutto i diretti interessati, è che gli imprenditori non scelgono per l’avanzamento i migliori, i più bravi in senso tecnico ma i meno intelligenti cioè quelli, per intenderci, che legano l’asino dove vuole il padrone, senza domandarsi se qualche metro più in là l’asino sarebbe stato meglio.

E’ una prassi nata dall’insegnamento che si pratica in alcune università, utili solo a scriverne il nome sui propri biglietti da visita (in cambio della laurea si prendono la tua umiltà), dove insegnano a far avanzare chi è già bravo dimenticandosi degli altri; se lo fai notare non rispondono perché non sono stati programmati per quell’eventualità.

Per organizzare i miei coaching, per scrivere questi articoli e per la mia attività in generale, ho necessità di approcciarmi spesso a professionisti nei vari settori e mi rendo conto che le aziende hanno perso gran parte della loro competitività quando i loro manager hanno smesso di usare il cervello, preferendo ripetere come una filastrocca quelle quattro nozioni, prive di fondamento, apprese dietro pagamento di cifre folli; ora che la Milano non è più da bere, l’Hotel Raphaël di Roma non è più oggetto del lancio di monetine e nel Paese in genere il vento è cambiato ecco che le falle di questa istruzione vengono a  galla.

Avete presente “Il medico della mutua”, film del 1968 con Alberto Sordi? Ecco, il codazzo che nel film è composto da medici che seguono il primario come fosse il Dio in terra nelle aziende attuali è, con le giuste proporzioni, composto da seguaci del funzionario o del responsabile che temono che il capo non sappia lavorare senza di loro; non hanno capito che il capo li usa per dimostrare il proprio potere, anche di revocarti le ferie se lo desidera, anche se non vi è necessità,  mentre loro così facendo dimostrano solo di essere privi di carattere, plasmabili, insomma puri e semplici esecutori.

D’altronde, quale responsabile serio affiderebbe incarichi di responsabilità a persone che non sanno adottare una decisione in autonomia? Eppure, sono sempre più frequenti i casi di lavoratori davvero competenti e volenterosi costretti a cercare lavoro altrove, specie all’estero, perché in casa nostra la professionalità non viene riconosciuta; se abbiniamo questa pratica con l’istruzione sempre peggiore erogata ai nostri ragazzi fin dalle elementari appare evidente come la sconfitta di Sedan del 1870, solo che qui anziché Napoleone III vengono fatte prigioniere le giovani leve, irretite in un sistema destinato a peggiorare sempre più.

Per contro, specie nelle piccole realtà aziendali, vige ancora la mentalità del “abbiamo sempre fatto così: perché cambiare?“ che, in antitesi a quanto detto prima, porta un’impresa a non rimanere aggiornata con le nuove metodologie lavorative, con i nuovi mezzi che la tecnologia mette a disposizione riducendo l’azienda ad una Ferrari usata solo per fare la spesa.

Troppo spesso le persone si improvvisano imprenditori, perché stanchi di essere sfruttati come dipendenti: non si rendono conto (il QI è in calo, non dimenticatelo) che un imprenditore suda ogni centesimo che guadagna, assume il rischio di impresa, investe denaro che potrebbe tornare solo molto più avanti e non ha le garanzie che hanno, invece, i dipendenti.

Ecco, quindi, che per farsi assistere nel duro compito di gestire l’impresa si circondano di una corte degli sciocchi, che soddisfa il proprio ego, fa colpo sui clienti e fornitori ma, alla resa dei conti, ha solo obbligato un maratoneta a camminare anziché correre dritto al traguardo.

E se molte, troppe, aziende si circondano di quella corte a subirne gli effetti peggiori è la principale delle aziende: l’azienda Italia.

Sergio Motta

Grignolino nobile ribelle

Ritorna più che mai ricco il Grignolino, il nobile ribelle a Grazzano Badoglio, nell’Astigiano, con la regia  di Ais.

Oltre 140 etichette in degustazione masterclass,  musica, food e arte.

 

Ultimi preparativi per la terza edizione de “Grignolino, il nobile ribelle”, in programma dal 15 al 17 marzo prossimi a Grazzano Badoglio, nell’Astigiano, in una cornice amena e vibrante,  al centro dei due principali areali di produzione,  quello del Monferrato casalese e quello dell’Astigiano.

Con la regia di Ais Piemonte e il coordinamento delle delegazioni di Ais Asti e Casale Monferrato la tre giorni si snoderà  alla riscoperta delle diverse stagionalità e caratteristiche di circa 50 grignolini, selezionati nei fertili terreni dei vignerons soci del consorzio tutela vini colline del Monferrato Casalese, Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, associazione Monferace e associazione produttori di Grignolino d’Asti Doc e Piemonte Doc Grignolino.

L’appuntamento è  in via IV novembre al civico 15, accolti da sommelier di Ais. Gli enoappassionati verranno accompagnati nel corso di un viaggio piuttosto ricco e lento, impreziosito dallo storytelling dei sommelier stessi. Gli spazi saranno suddivisi per tipologia di vinificazione  e affinamento,  per areale di produzione e per annata.

Tra le curiosità  non mancheranno il banco dei Grignolini storici, circa 25 etichette, di cui una del 2012, il bianco ospite riservato alla freisa, oltre 20 etichette, e le croccanti bollicine di spumante rosato a base di grignolino,  sia nel metodo classico, sia nel metodo Martinotti, in omaggio al monferrino Federico Martinotti, inventore, nel 1895, della fermentazione in autoclave e del freddo in enologia.

Negli spazi di degustazione l’organizzazione quest’anno ha inserito due personali artistiche di creativi altoatesini per coniugare l’arte del vino a quella contemporanea scultorea epittorica, accomunate dalla forza espressiva capace di sollecitare e gratificare i sensi.

I due artisti coinvolti sono Ariel Trettel con le sue sculture e installazioni a base di elementi naturali, e Carl Pfeil, con escursioni astratte che rimandano alle origini, ai cromatismi e all’intensità proprie dell’arte come, volendo interpretare per esteso, del Grignolino.

Grande apertura venerdì  15 marzo alle ore 15, negli storici locali del ristorante Bagatto, con la degustazione guidata dal presidente di Ais Piemonte Mauro Carosso. Undici i grignolini del Monferrato casalese doc e di Asti, annate tra il 2019 e il 2022, oltre a due fuoriprogramma, una bolla rosé e una vecchia annata 2012.

Le annate 2019 sono tutte Monferace, progetto 100% Grignolinoche affina per almeno 40 mesi, di cui 24 in botte.

Sabato 16 marzo, alle 11, taglio del nastro. Evento satellite è  la partecipazione  di Jazz ReFound, per un originale connubio di note e sapori “nobili e ribelli”, in programma domenica 17 marzo.

‘L’edizione 2024 si è fatta ancora più corposa e ricca per offrire una rinnovata esperienza immersiva nel mondo del Grignolino, occasione unica nel suo genere per conoscerne le singole sfaccettature,  i territori, le tecniche di vinificazione  e maturazione che lo caratterizzano ‘ – spiega Paolo Poncino, delegato Ais Asti.

Protagonisti saranno l’indomito Grignolino e il suo territorio,  realtà affascinante dai risvolti paesaggistici, storici e culturali.

 

Mara Martellotta

Festa della fioritura al Borgo Rubens


Viaggio tra fiori, cavalli e Giappone

Domenica 17 marzo – dalle ore 10 alle ore 18
Corso Casale, 438/16 a Torino

A pochi giorni dall’arrivo della primavera, domenica 17 marzo dalle ore 10 alle ore 18 l’Associazione Rubens (C.so Casale, 438/16 a Torino) lancia un’intera giornata all’aria aperta per la tradizionale Festa della Fioritura.

Un modo per unire le attività dell’Associazione che sotto lo slogan “la relazione che cura” sono dedicate quotidianamente alla “fioritura” delle persone, a un’esperienza unica ed intensa tra fiori, cavalli e Giappone, immersi nel verde della collina di Superga.

La festa si rivolge a tutti, grandi e piccoli, per dare la possibilità di trascorrere del tempo all’aria aperta e in mezzo alla natura, partecipando a vari momenti di condivisione e di gioco. Durante tutta la giornata, organizzata con il patrocinio della Circoscrizione 7 e in collaborazione con ASD Dojo Takahashi, che da anni si occupa di insegnare arti marziali a Torino, sarà operativo il Bistrot Sociale per servire colazioni, merende o un pranzo gustoso, a base di prodotti da filiera corta.

Le attività ricreative proposte sono le seguenti:

  • Esperienze con i cavalli: attività emozionanti e di contatto con i cavalli;

  • Lanterne giapponesi: laboratorio creativo di lanterne giapponesi;

  • Passeggiate sensoriali guidate: passeggiata guidata nel sentiero del Borgo, alla scoperta dei sensi dell’olfatto, della vista e dell’udito osservando e annusando i fiori che ci circondano e ascoltando gli animali che abitano il bosco;

  • Karate: dimostrazione del Karate con possibilità di potersi sperimentare, accompagnati dagli esperti nel settore;

  • Ideogrammi giapponesi: grazie al supporto di un’esperta, si potrà creare un quadretto con l’ideogramma giapponese del proprio nome;

  • Origami: laboratorio creativo di origami;

  • Stand uova di pasqua e regali solidali Rubens: sarà possibile acquistare le uova di Pasqua solidali o scegliere uno dei pensieri per sostenere l’associazione.

Programma:
– 09.30: partenza navette
– 10.00/13.00: attività
– 13.00/14.30: pausa pranzo (possibilità di pranzare al Bistrot – vedi sezione sottostante)
– 14.30/17.00: attività
– 18.00: fine festa

CONTRIBUTO MINIMO:
15 euro a persona – 10 euro a persona (gruppi: minimo 5 persone)
Bambini sotto i 3 anni gratis.

Questo evento è stato organizzato per raccogliere fondi a sostegno dei progetti portati avanti dall’Associazione Rubens per cui l’intero ricavato, al netto delle spese, sarà impiegato per sostenere il Borgo e tutti i suoi spazi in modo da poter fornire il miglior servizio possibile a chiunque scelga di intraprendere un percorso insieme a questa importante realtà del Terzo Settore.

BISTROT
Per tutta la durata dell’evento sarà aperto il Bistrot Sociale con caffetteria, dolci, tramezzini e piadine. Per chi volesse pranzare al Borgo sarà possibile acquistare una lunch box classica o vegetariana con un contributo di 12 euro.

  • lunch box classica: insalata di grano saraceno + straccetti di pollo + contorno di carote + acqua

  • lunch box vegetariana: insalata di grano saraceno + torta salata + contorno di carote + acqua

La Festa della Fioritura è un evento greeen per cui a chi partecipa viene richiesto di portarsi una borraccia che sarà riempita sul posto in modo da non sprecare carta/plastica ulteriore. Per tramezzini, piadine e dolci non è necessaria la prenotazione mentre per la lunch box è consigliata, per poter permettere di servire e garantire il pranzo a tutti.

ACCESSO AL BORGO 

Per raggiungere il Borgo sarà possibile usufruire della navetta gratuita che dalle ore 9.30 partirà da via Beato Cafasso (fronte scuola Villata) e porterà i partecipanti in pochi minuti al Borgo, permettendo così di parcheggiare l’automobile e salire comodamente.

Il servizio navette sarà attivo (andata e ritorno) tutto il giorno.

Non sarà possibile accedere al Borgo con la propria autovettura salvo presenza di disabilità motoria (da segnalare preventivamente in modo da prenotare il parcheggio in loco). Si ricorda che è possibile arrivare al Borgo anche a piedi: partendo da Corso Casale in 10-15 minuti di passeggiata si arriva al Borgo. La navetta è offerta gentilmente da Vol.To che da anni sostiene le nostre attività.

PRENOTAZIONI:
La festa è aperta a tutti, ma per partecipare è
necessaria la prenotazione compilando il form presente al link: https://www.associazionerubens.it/news/festa-fioritura/

ULTERIORI INFORMAZIONI
borgorubens.info@gmail.com

Sonno: due torinesi su cinque dormono male

Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza di quanto dormire bene sia essenziale per il benessere psico-fisico, con numerosi studi che hanno individuato la carenza di sonno come un fattore di rischio per molte patologie. L’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Sanità[1] di UniSalute ha dunque indagato come si dorma nel Bel Paese, interrogando anche un campione di cittadini torinesi: secondo quanto emerso, sotto la Mole dichiarano di riposare male due persone su cinque, e molte rinunciano a cercare dei rimedi per dormire meglio.

Il 40% dei torinesi, infatti, si dice “poco o per niente soddisfatto” della qualità del proprio sonno, con appena il 10% che dichiara di essere “molto soddisfatto” del proprio tempo passato tra le braccia di Morfeo. I risvegli notturni risultano essere il disturbo del sonno più diffuso, con il 44% del campione che ne soffre spesso o ogni giorno. Altri problemi comuni sono il russare (36%), l’avere un sonno agitato (33%), la difficoltà ad addormentarsi (32%) e la stanchezza cronica (28%).

La metà (50%) di chi soffre di questi disturbi rivela di non aver adottato alcun rimedio per le proprie problematiche notturne. Il restante 50% si è rivolto principalmente al medico di base (21%) o a soluzioni fai da te (19%), e in misura minore ha cercato rimedi in farmacia (6%) o consultato uno specialista del sonno (4%).

Secondo i torinesi, lo stress è la principale causa della scarsa qualità del loro sonno, con il 72% che lo indica come un fattore determinante. Uno su quattro punta il dito anche contro l’avere orari troppo irregolari (25%), mentre altri collegano le loro notti agitate con l’eccessiva esposizione agli schermi durante la giornata (24%) o altri motivi di salute (21%).

Tra le buone pratiche per dormire meglio, quella più condivisa è andare dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, con quasi uno su tre che cerca di avere questa regolarità (31%). Altre abitudini considerate favorevoli sono l’evitare di consumare cibi pesanti la sera (25%) il prediligere attività rilassanti, come la lettura, prima di andare a dormire (22%). Più di uno su tre (35%), inoltre, utilizza almeno saltuariamente app e dispositivi per il monitoraggio del sonno.

Andando infine a indagare più nel dettaglio le abitudini dei torinesi, UniSalute ha scoperto che sono mattinieri, con il 53% che dichiara di svegliarsi prima delle 7, in linea con la media nazionale (52%). Per quanto riguarda l’orario di addormentamento, la fascia oraria più popolare è quella tra le 23 e la mezzanotte, quando va a dormire più di un torinese su tre (37%). In media le ore dormite sono pari a 6,7 a notte, dunque meno delle sette o otto ore ritenute ideali per la maggior parte delle persone.

Al Torino Outlet Village due weekend di sorprese

Al Torino Outlet Village due weekend di sorprese aspettando la primavera, il 16 e 17 marzo grande festa con i personaggi di Tim Burton, sabato 23 e domenica 24 le personalizzazioni di Double Trouble e domenica 24 spettacolo di acrobati e trampolieri

Prosegue a Torino Outlet Village la grande festa dedicata a Tim Burton, celebrato nella grande installazione realizzata in collaborazione con il Museo del Cinema e visitabile fino al 7 aprile prossimo.

Sabato 16 e domenica 17 marzo prenderanno il via gli Happy Days. Grandi e piccoli sono invitati a godersi un weekend in compagnia di Mercoledi Addams e il Cappellaio matto, che regaleranno agli ospiti gadget nei bizzarri e affascinanti spazi del percorso creato dal regista californiano e nella grande Kids area, composta di 300 mq interamente dedicati ai bambini dagli 0 ai 10 anni. Durante il weekend del 23 e 24 marzo ritorneranno le apprezzatissime personalizzazioni sugli acquisti in village. Le esperte artigiane Double Trouble, note nella pelletteria e nell’abbigliamento, saranno disposte a realizzare pezzi unici per i clienti del village, un’idea regalo originale e unica nel suo genere.

Domenica 24 marzo sarà dedicata a performance di acrobati aerei, trampolieri e attori, diretti dall’eccentrico principe Maurice. Jack Scheleton, Sally, la sposa cadavere e il Cappellaio Matto intraterranno i visitatori del village. Si tratta di un inno alla creatività, all’originalità, alla possibilità di mostrare i propri colori in un mondo sempre più grigio, messaggio di cui il cinema di Tim Burton si è da sempre fatto portavoce. È inoltre attivo il servizio di Hands free shopping, perciò i clienti del Village avranno la possibilità di consegnare i propri acquisti presso l’Infopoint e proseguire la giornata in libertà.

Tutti i giorni, fino al 24 marzo, gli iscritti al Vip club potranno trovare occasioni speciali e sconti a partire dal -20% sui prezzi Outlet, con un’ampia scelta di acquisti tra abiti, accessori, calzature, abbigliamento sportivo, prodotti beauty. Accedere alle promozioni è molto semplice. Basta essere iscritti al vip club entro il 13 marzo, recarsi presso l’Infopoint del Village e ricevere in omaggio il braccialetto in tessuto ricamato, un passpartout per vivere tutte le esperienze dedicate al club.

MARA MARTELLOTTA

Alla Coppa Milano-Sanremo si brinda con Asti Docg

VINO, ALLA COPPA MILANO-SANREMO SI BRINDA CON L’ASTI DOCG

LA RIEVOCAZIONE STORICA DELL’ICONICA CORSA AUTOMOBILISTICA FA TAPPA A CANELLI VENERDÌ 15 MARZO

 

(Asti, 12 marzo 2024). Fa tappa a Canelli la rievocazione storica della Coppa Milano-Sanremo (14-17 marzo) che venerdì 15 marzo porterà le auto d’epoca in gara a fermarsi per un pit stop alle cattedrali sotterranee patrimonio Unesco, dove è stato inventato lo spumante italiano, in compagnia dell’Asti Docg. La denominazione spumantistica più antica d’Italia si conferma così l’unico partner beverage della leggendaria corsa automobilistica che quest’anno – per la sua quindicesima edizione organizzata dall’Automobile Club Milano – vede al via cento equipaggi nazionali e internazionali. Dopo le prime prove cronometrate del mattino, i piloti sosteranno nelle cattedrali di Canelli per la visita e il pranzo a base di piatti della tradizione piemontese abbinati all’Asti Spumante e la nuova docg Canelli prima di ripartire lungo il percorso che tocca il paesaggio vitivinicolo patrimonio Unesco di Langhe, Roero e Monferrato – tutte aree rientranti nella produzione delle bollicine aromatiche astigiane -, per concludersi in giornata al Principato di Monaco.

Una partnership, quella tra l’ente consortile piemontese e la corsa, che vedrà anche i vincitori della rievocazione brindare con le bottiglie brandizzate Asti e Moscato d’Asti; i vini della denominazione saranno poi nei calici dei pranzi e le cene di ogni tappa della competizione, da Milano a Montecarlo passando per il Piemonte e la Liguria.

Programma della seconda giornata della Coppa Milano – Sanremo (venerdì 15 marzo)

Gli equipaggi prenderanno il via dall’Ippodromo di San Siro a Milano per le prime prove cronometrate che attraverseranno i territori di Langhe, Roero e Monferrato, verso le rinomate cattedrali sotterranee di Canelli, di Coppo e Bosca, dove le auto si fermeranno per un pit stop con visita e pranzo in cantina offerti dal Consorzio Asti Docg. Dopo la pausa la competizione prosegue con le prove speciali del Colle d’Oggia e del Melonio in direzione di Sanremo con il tradizionale defilé che si snoderà lungo le vie del centro cittadino. Arrivo a fine giornata al Principato di Monaco.

Lavinia Scotto al Quadrilatero romano

La concorrente di Masterchef 12 crea un menu speciale per il famoso ristorante torinese.

E’ stata una serata davvero piacevole giovedi’ scorso al Quadrilatero Romano, il ristorante dell’omonimo quartiere di Torino. Lavinia Scotto, infatti, ex concorrente di Masterchef 12 ha studiato un menu di diversi piatti romani con lodevoli rivisitazioni e con qualche contaminazione piemontese.

Panzerotti ripieni, pasta piccante con puntarelle, cicoria ripassata e, naturalmente, carciofo alla giudia su un fondo di crema di patate hanno deliziato il palato degli avventori accorsi numerosi per questa occasione davvero speciale. Dulcis in fundo una torta alle nocciole piemontesi su un letto di crema di zabaglione davvero squisito.

La padrona di casa, Elena D’Ambrogio Navone, ha accolto con grande gentilezza ed entusiasmo Lavinia che ha iniziato raccontando con minuzia di particolari come ha rivisitato i famosi piatti della cucina romana e poi, tra un piatto e l’altro, ha risposto alle domande sulla sua vita professionale.

Determinata, garbata e con una maturita’ non comune per una ragazza di 24 anni, la concorrente di Masterchef ha raccontato della sua passione per la cucina ereditata dalla nonna, dei suoi studi in economia con una prospettiva proiettata verso la professione di commercialista e la sua scelta intraprendente di cambiare binario per assecondare il suo talento.

Non ha programmi a medio termine, ma e’ consapevole di come si vede ora, del suo desiderio di lavorare come chef in una cucina stellata, di perseguire la sua carriera a grandi livelli senza dimenticare come e’ cominciata, da una inclinazione familiare.

Partecipare a Masterchef l’ha resa piu’ forte, ha imparato a gestire momenti di pressione e di stress e le ha dato una impostazione e quel senso della disciplina essenziali per lavorare in questo campo.

Ricorda i momenti tra una registrazione e l’altra che passava a cercare ricette da personalizzare e tutte quelle cose che ha dovuto imparare per partecipare alla trasmissione; una esperienza formativa che le ha insegnato molto e che le ha confermato di dover andare in quella direzione.

E’ davvero un piacere ascoltare una ragazza cosi’ giovane e percepire la sua serieta’, il suo impegno, la sua voglia di realizzare un sogno che la rende vitale con punte di felicita’; spesso assecondare le proprie aspirazioni rinunciando ad un futuro piu’ sicuro, ma meno soddisfacente, e’ una ricetta (mai termine fu piu’ indovinato) per una profonda e duratura gratificazione e Lavinia ci ha dimostrato che la dedizione e la solerzia possono portarci dove vogliamo.

MARIA LA BARBERA

Dolci Portici, dal 15 al 17 marzo una golosa quarta edizione

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Da venerdì 15 a domenica 17 marzo il centro di Torino e le sale di Palazzo Birago tornano a ospitare Dolci Portici, l’evento di cioccolateria, pasticceria, gelateria e galuparíe giunto alla quarta edizione

Ideata e organizzatada Fondazione Contrada Torino Onlus, con il sostegno della Camera di commercio di Torino e il patrocinio del Comune di Torino, la manifestazione – che vede coinvolte le associazioni di categoria CNA Torino, Confartigianato Torino, Casartigiani, Ascom Torino, Confesercenti di Torino e Provincia con la collaborazione di Associazione Caffè Storici di Torino e del Piemonte e Associazione Portici e Gallerie di Torino – è un omaggio alla qualità dell’arte dolciaria. 

Passeggiando per via Roma, tra le piazze Castello e San Carlo, sarà possibile incontrare e approfondire la conoscenza di una trentina di artigiani del cioccolato, pasticceria, gelateria, prodotti da forno e distillati: tra questi, speciali protagonisti i Maestri del Gusto di Torino e provincia, rappresentanti eccellenti di qualità e “torinesità” nel panorama dell’enogastronomia locale.

A Palazzo Birago, capolavoro barocco di Filippo Juvarra nonché sede istituzionale della Camera di commercio, ogni pomeriggio dal 15 al 17 marzo, sarà possibile partecipare ad approfondimenti tematici e degustazioni guidate. Cioccolato, gelato, prodotti da forno, questi i temi principali della rassegna che, attraverso l’incontro con i protagonisti di spicco dei diversi settori, saranno declinati per discutere di qualità, sostenibilità, tradizione e innovazione. Il calendario di incontri, moderati dal giornalista e critico enogastronomico Alessandro Felis, si concluderà ogni giorno con una degustazione guidata, a cura di aziende dolciarie piemontesi e dei Maestri del Gusto di Torino e provincia: al cioccolato, ai gelati e sorbetti e alle colombe pasquali verranno abbinati vini torinesi aromatizzati e passiti, grazie alla collaborazione con l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino.

Tutti gli appuntamenti sono ad accesso libero e gratuito fino a esaurimento posti, prenotabili su dolciportici.contradatorino.org

Anche in questa quarta edizione tornano i Dolci tour: itinerari tematici guidati, per scoprire i luoghi e i protagonisti della tradizione dolciaria locale. Un patrimonio di caffè e locali storici, di gioielli architettonici e artistici che Torino custodisce e che Fondazione Contrada intende valorizzare, grazie alla rinnovata collaborazione con l’Associazione Caffè Storici di Torino e del Piemonte e i Maestri del Gusto di Torino e provincia.

Accanto ai quattro percorsi che si snodano tra le vie dello scacchiere cittadino di via Po, del Quadrilatero romano, di piazza San Carlo e piazza Carlo Felice, quest’anno Dolci tour si arricchisce di un quinto percorso, Prelibatezze liberty. Partendo dalle dimore dell’Art Nouveau di Cit Turin, l’itinerario conduce fino a San Donato: il primo insediamento della produzione di cioccolato a Torino, della prima metà dell’Ottocento.

I tour sono gratuiti, con prenotazione obbligatoria su: http://dolciportici.contradatorino.org/

Informazioni utili:
Evento: Dolci Portici – 4ª edizione
Date: da venerdì 15 a domenica 17 marzo 2024
Dove: via Roma, Palazzo Birago (via Carlo Alberto 16)

Orari: via Roma
– venerdì dalle 12:00 alle 22:00- sabato dalle 10:00 alle 24:00
– domenica dalle 10:00 alle 19:00

Orari: Palazzo Birago
– da venerdì a domenica: incontri e degustazioni dalle 15.30 alle 18.30

Orari: Dolci Tour

1)   I portici della golosità: ven 15.03 ore 15.30/ sab 16.03 ore 10.30; ore 15.30/dom 17 ore 10.30; ore 15.30
2)   Antiche botteghe e nuove tradizioni: ven 15.03ore 15.30/ sab 16.03 ore 10.30; ore 15.30
3)   Dolcezze reali: ven 15.03 ore 15.30/ sab 16.03ore 10.30; ore 15.30/dom 17 ore 10.30; ore 15.30
4)   Artigiani e modernità: ven 15.03 ore 15.30/ sab 16.03 ore 10.30; ore 15.30/dom 17 ore 10.30; ore 15.30
5)   Prelibatezze liberty: ven 15.03 ore 15.30/ sab 16.03 ore 10.30; ore 15.30

Info e prenotazioni per Palazzo Birago e Dolci tour: dolciportici.contradatorino.org

Alimentazione: sensibilità al lattosio. Che fare?

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Risponde il dr. Christian Lenzi

 

Domanda del paziente

Salve dottore, da anni ho a che fare con problemi di intolleranze alimentari. Ho fatto diversi test e credo che il risultato più attendibile riguardi la mia sensibilità intestinale al lattosio. Cosa mi consiglia? Come devo comportarmi con gli alimenti in cui è presente il lattosio? Grazie, Diego.

 

Risposta

Buongiorno Diego, la ringrazio per aver condiviso con me la sua situazione. Purtroppo, latte vaccino e derivati possono essere facilmente causa di disturbi che, però, troppo spesso vengono imputati a possibili intolleranze anche là dove di intolleranza vera e propria non si possa parlare. Non so che tipo di test ha già svolto, quindi cerco di fornirle alcune informazioni generali.

Consiglierei sicuramente di rivolgersi ad un nutrizionista per poter fare un’anamnesi completa che valuti la sintomatologia in atto. In questo sarà possibile consigliarle se abbia senso andare ad indagare una possibile intolleranza oppure no. Solo dopo, suggerirei di fare un test specifico. Per individuare possibili intolleranze alimentari esistono specifici esami sierologici (esami del sangue), cutanei (prick test) e del respiro (breath test, per l’intolleranza al lattosio). Si tratta di test specialistici validati scientificamente mentre altri, proposti in qualche farmacia o negozio di prodotti naturali, secondo gli esperti possono offrire risultati meno affidabili. Una frequente strategia confermativa è la cosiddetta dieta di esclusione (di cui le parlo più avanti).

Spesso i pazienti in studio mi chiedono: l’intolleranza al lattosio resta per sempre? Esiste una forma primaria, che permane tutta la vita, ed una forma secondaria (ad esempio dopo infezioni acute all’intestino), che invece tende a scomparire. L’intolleranza al lattosio è determinata da una parziale o totale assenza nell’intestino dell’enzima lattasi, condizione irreversibile che determina un’intolleranza al lattosio permanente. In alcuni casi, come in caso di gastroenterite o assunzione di antibiotici, possono verificarsi fenomeni temporanei di intolleranza.

Tenendo conto degli studi più autorevoli fatti fino ad ora, non possiamo parlare di una reale predisposizione genetica alle intolleranze, così come non esiste una fascia di età o un sesso biologico maggiormente colpita. L’intolleranza può manifestarsi in qualunque momento della nostra vita. Sicuramente ambiente, malattie, stress e alterazione del microbiota possono giocare un ruolo chiave. Uno stile di vita sano e equilibrato aiuta a mantenerci in salute.

Vengo quindi alla sua domanda: come gestire al meglio l’intolleranza al lattosio dal punto di vista alimentare? Innanzitutto, bisogna consumare solo alcuni tipi di formaggio, ovvero quelli stagionati almeno 6 mesi come il parmigiano, il pecorino, il provolone e il grana, perché, grazie al processo di stagionatura a cui vengono sottoposti, i formaggi stagionati sono quasi totalmente privi di lattosio. Anche lo yogurt, fonte preziosa di nutrienti fondamentali per la nostra salute, può essere consumato senza grandi problemi, meglio se al naturale e non aromatizzato, dato che al suo interno sono presenti batteri che digeriscono parzialmente il lattosio. Resta inteso, tuttavia, che consumare yogurt senza lattosio garantisce una maggiore tranquillità.

La letteratura scientifica che riguarda l’intolleranza al lattosio dimostra che circa 1 mese dopo l’eliminazione dal regime alimentare quotidiano degli alimenti contenenti lattosio si può provare a reintrodurli a piccole dosi, spesso con successo, grazie a una dieta di rotazione. Questa prevede di consumarli nel pasto quotidiano in minime quantità 2 giorni a settimana, intervallando ciascuno con 2 o 3 giorni di privazione degli alimenti a rischio: se non si manifestano sintomi negativi si può gradualmente aumentarne il consumo continuando a fare attenzione, in ogni caso, a evitare gli eccessi.

Se la sintomatologia tipica dell’intolleranza dovesse ricomparire, invece, sarà lo specialista a suggerirle una nuova sospensione o a decretare, in casi estremi, l’eliminazione definitiva del lattosio dalla sua alimentazione attraverso una dieta a eliminazione. Quest’ultima prevede l’esclusione di tutti gli alimenti contenenti lattosio per valutare il miglioramento della sintomatologia. In alternativa si usa l’enzima lattasi attraverso integratori alimentari, che consente di digerire il lattosio anche nei pazienti intolleranti.

Spero di esserle stato d’aiuto, se ha bisogno di altre informazioni resto a disposizione.

 

Dott. Christian Lenzi – Biologo Nutrizionista

Nutrizionista – Dott. Christian Lenzi