LIFESTYLE- Pagina 54

Cooking Quiz,  il Concorso degli Istituti Alberghieri arriva a Torino

 

Il Cooking Quiz torna con una nuova edizione, più grande che mai, pronta a coinvolgere ben 35.000 studenti degli istituti alberghieri da tutta Italia ed Europa! Questo prestigioso concorso didattico, ormai un appuntamento fisso per le classi 4^ degli indirizzi enogastronomici, sala-vendita e pasticceria/arte-bianca, è diventato quest’anno internazionale, offrendo agli studenti l’opportunità unica di confrontarsi con coetanei di altre nazioni, condividendo tradizioni e scoprendo nuovi approcci alla cucina.

Un’esperienza educativa coinvolgente attraverso la gamification: Il Cooking Quiz combina formazione e divertimento, proponendo un formato interattivo basato sulla gamification. Attraverso quiz e sfide competitive, gli studenti avranno modo di apprendere nozioni essenziali e valutare il proprio livello di apprendimento, sia a livello individuale che di classe. Solo le squadre più preparate accederanno alla Finalissima Nazionale, prevista per aprile 2025.

Nel corso del Cooking Quiz, gli studenti avranno l’opportunità di partecipare a lezioni, approfondimenti e focus tenuti da alcuni dei più prestigiosi docenti e chef di ALMA, la Scuola Internazionale di Cucina Italiana e della Federazione Italiana Cuochi (F.I.C.) che metteranno a disposizione le loro conoscenze e competenze, offrendo una formazione di altissimo livello. Un’occasione unica per i giovani talenti di apprendere dai migliori professionisti del settore, che arricchiranno il loro percorso formativo con esperienze e valori che li guideranno nel loro futuro professionale.

Oltre alle competenze culinarie, il Cooking Quiz, con i formatori Alvin Crescini e Daniela Rinaldi, affronta temi di grande rilevanza come la sana alimentazione, la valorizzazione delle eccellenze enogastronomiche locali e la lotta allo spreco alimentare. Un’attenzione speciale è dedicata al corretto smaltimento degli imballaggi, grazie alla collaborazione con i Consorzi Nazionali: BIOREPACK, CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE e RICREA. Questo focus contribuisce a sensibilizzare i giovani chef e futuri professionisti del settore sulla sostenibilità e sul rispetto dell’ambiente, in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Come partecipare? La partecipazione è gratuita! Le scuole interessate possono iscriversi sul sito ufficiale www.cookingquiz.it/wp. Inoltre, seguendo i canali social del Cooking Quiz su Facebook e Instagram, si potranno ricevere aggiornamenti in tempo reale.

Il tour del Cooking Quiz prenderà il via da dicembre per proseguire fino ad aprile 2025.

“Con grande entusiasmo diamo il via alla nuova edizione del Cooking Quiz – ha dichiarato Michele Casali CEO di Plan Edizioni – un punto di riferimento per la formazione dei ragazzi e delle ragazze degli Istituti Alberghieri in Italia e, da quest’anno, in Europa. È un percorso educativo che li aiuta a sviluppare competenze tecniche, a consolidare il loro senso di responsabilità e ad avvicinarsi al mondo della cucina in modo consapevole e rispettoso dell’ambiente. Siamo fieri di poter contribuire al loro percorso di crescita e siamo certi che questa edizione del Cooking Quiz lascerà un segno importante, ispirando una nuova generazione di professionisti che farà dell’innovazione e della sostenibilità le basi della propria carriera”.

Cooking Quiz è il progetto didattico ideato da PLAN Edizioni, leader nel mercato dell’editoria per gli Istituti Alberghieri e coordinato da PEAKTIME, con un prestigioso Comitato Scientifico composto da ALMA – la Scuola Internazionale di Cucina Italiana, dalla Federazione Italiana Cuochi (F.I.C.), e dalla Nazionale Italiana Cuochi (N.I.C.).

Anche questa edizione sarà affiancata e sostenuta da Re.Na.I.A. la Rete Nazionale degli Istituti Alberghieri e da AEHT, organizzazione internazionale che promuove una prospettiva europea tra le scuole alberghiere e il turismo, che ha intuito la potenzialità del format e lo ha adottato come progetto europeo.

 

RossoBarbera 2024

Castello di Costigliole d’Asti, 1 – 4 Novembre

Il più grande banco d’assaggio al mondo dedicato al vitigno Barbera, che qui celebra la sua ricchezza con 200 cantine e oltre 400 vini.
Il percorso di degustazione si snoda attraverso le storiche sale del castello, ciascuna dedicata a una tipologia o a un territorio. Il servizio sarà curato dai Sommelier di AlS Piemonte .
Lunedì 4 novembre, ore 15.30
Master Class dedicata agli operatori del settore
La Barbera dall’alto al basso Piemonte
Matteo Carosso, Relatore AIS Piemonte, condurrà una degustazione alla cieca di 10 vini, mettendo a confronto le Barbere di due grandi territori piemontesi ( Alto Piemonte – Astigiano) rivelando le sfumature uniche che queste diverse aree sanno offrire.
Ecco i vini in degustazione:
Barbera Colline Novaresi Campazzi 2023
– Francesco Brigatti
Barbera d’Asti Stuma Dausin 2023
– Cascina Rey
Barbera Colline Novaresi Doc Barblin 2023
– Vignaioli Boniperti
Barbera d’Asti L’armatore 2023
– Durio
Vino Rosso Elia 2022
– Mazzoni
Barbera d’Asti La Tota 2022
– Marchesi Alfieri
Barbera d’Asti 2022
– Emanuele Gambino
Barbera Colline Novaresi Martina 2021
– Castaldi Francesca
Barbera d’Alba Castellinaldo 2021
– La Granera
Canavese Doc Barbera La Torre 2019
– Donna Lia
Una degustazione entusiasmante….
Alla prossima.
LUCA GANDIN

Inaugurato il nuovo Caffè Unes a Caluso

Lunedì 4 novembre ha aperto il nuovo Caffè Unes in Corso Torino 70 a Caluso (TO), in prossimità del supermercato Unes. Con questa novità Unes amplia ulteriormente la sua offerta al pubblico, con gustose proposte per ogni momento della giornata, dalla colazione al pranzo, dalla merenda all’aperitivo.

Il Caffè Unes di Caluso è aperto dal lunedì al sabato dalle 07.30 alle 20.30, la domenica dalle 08.00 alle 20.00.

Con il concept dei Caffè Unes, l’azienda che si propone ai consumatori come i ‘Vicini di spesa’ con punti vendita di prossimità in cui trovare prodotti freschi e di qualità, arricchisce ulteriormente la propria offerta commerciale, con una proposta dedicata alle diverse esigenze della clientela: dalla colazione a uno spuntino veloce prima degli acquisti, da un vero e proprio pasto fuori casa all’aperitivo con gli amici.

I grandi terroir del Barbaresco

ALBA – Hotel Calissano, Via Pola, 8
Venerdì 1 e sabato 2 novembre 2024

Banco d’assaggio e degustazioni guidate
Un grande evento dedicato alle M.G.A. del Barbaresco

La manifestazione si propone di raccontare un grande vino come il Barbaresco attraverso il suo territorio ,le differenti menzioni geografiche (cru) e l’incontro con i suoi produttori .
Una degustazione per approfondire la ricchezza del territorio di produzione, le peculiarità delle distinte menzioni geografiche facendo riflettere i degustatori sull’importanza del fattore Terroir nella grandezza di un vino come il Barbaresco.

Ecco l’elenco di cantine protagoniste
e dei loro Barbaresco in degustazione:

Adriano Marco e Vittorio – Alba
Barbaresco Basarin 2020
Barbaresco Sanadaive 2020
Barbaresco Basarin Riserva 2016

Bera – Neviglie
Barbaresco 2021
Barbaresco Serraboella 2020
Barbaresco Riserva Rabajà 2017

Cascina Alberta – Treiso
Barbaresco Giacone 2021
Barbaresco Serragrilli 2021
Cortese Giuseppe – Barbaresco
Barbaresco Rabajà 2021

Culasso Piercarlo – Barbaresco
Barbaresco Faset 2020

Francone – Neive
Barbaresco Gallina 2021
Barbaresco Albesani 2020

Giacosa Fratelli – Neive
Barbaresco Riserva Basarin Vigna Gianmatè  2019

Grasso F.lli – Treiso
Barbaresco Giacosa Spessa 2015
Barbaresco San Stunet 2015
Barbaresco Vallegrande 2015

Negro Angelo e Figli – Monteu Roero
Barbaresco Basarin 2021

Piazzo Comm. Armando – Alba
Barbaresco Pajorè 2021
Barbaresco Rizzi Vigna Fratin 2020
Barbaresco Riserva Nervo Vigna Giaia 2016

Pio Cesare – Alba
Barbaresco 2020

Poderi Colla – Alba
Barbaresco Roncaglie 2021
Barbaresco Roncaglie 2020

Punset – Neive
Barbaresco Riserva Basarin

Rizzi – Treiso
Barbaresco Rizzi 2021

Sarotto Roberto – Neviglie
Barbaresco Gaia Principe 2020
Barbaresco Riserva 2019
Barbaresco Riserva Currà 2018

Tenuta San Mauro – Castagnole delle Lanze
Barbaresco 2015
Barbaresco Canova Riserva 2013

Taliano Michele – Montà
Barbaresco Montersino 2020
Barbaresco Riserva Montersino 2017

Vietti – Castiglione Falletto
Barbaresco Roncaglie Masseria 2020

Ecco i vini che mi sono particolarmente piaciuti:

Cortese Giuseppe – Barbaresco
Barbaresco Rabajà 2021
Mt 480 versante sud, terreno Marne compatte molto drenanti, Vigna del 1971
30 giorni sulle bucce ,vinificato in cemento e poi 24 mesi di botte di rovere di Slavonia da 5000 e poi bottiglia
Al naso: vegetale e pulito
In bocca: fantastico mandorlato, elegante, bellissimo finale

Adriano Marco e Vittorio – Alba
Barbaresco Basarin Riserva 2016
Mt350 , versante sud-est ,terreno ripido argilloso e di marna compatta, Vigna di 35 anni, selezione delle uve migliori, 20 giorni sulle bucce ,vinificato in acciaio
poi 12 mesi botti grandi di Slavonia da 4000 e 5000 poi 4/6 mesi in acciaio .
Al naso : vaniglia e foglia di tabacco e sentori di sottobosco
In bocca :equilibrato con sentori di tabacco e cuoio, old style

Bera – Neviglie
Barbaresco Riserva Rabajà 2017
Vigne di 70 anni, versante ovest ,terreno argilloso e alcune componenti di sabbia,
30 giorni bucce, poi acciaio e 24 mesi di botte di Slavonia da 2500
Al naso: fantastico e sentori di terziario
In bocca: fantasticamente complex ed armonico, pulito ,sentori old style

Poderi Colla – Alba
Barbaresco Roncaglie 2020
Al naso : una bellissima eleganza e sentori di terziario, mentolato
In Bocca: elegante, armonico e fantastico nel finale

Alla prossima.

LUCA GANDIN

Lab Gattinoni ospita in centro una mostra sul tennis e degustazioni piemontesi

Per la quarta edizione torinese delle ATP Finals

 

Mancano poco più di tre settimane all’inizio della 55esima edizione delle Nitto ATP Finals che, per il quarto anno consecutivo si svolgono presso la Inalpi Arena, e che vedono il gruppo Gattinoni come official tour operator dell’evento. Dal 10 al 17 novembre i migliori 8 giocatori e le migliori 8 coppie della classifica ATP si sfideranno a colpi di ace, e tra questi ci saranno i nostri Jannik Sinner, numero 1 della classifica ATP, e la coppia di doppio formata da Andrea Bolelli e Simone Vavassori. In attesa di vedere i campioni sul campo, il gruppo Gattinoni ha allestito la propria lounge situata in pieno centro città, vicino a piazza Castello, a tema tennis, aperta a tutti. La novità di quest’anno è l’esposizione di quadri di Mauro Baio, nato a Lecco il 6 maggio 1991, che nelle sue opere cattura l’essenza dei campi da tennis in una maniera unica e astratta, grazie a un’interazione tra colore ed equilibrio estetico, che crea un’unione armoniosa di forma, colore e astrazione. Il dipinto di Baio racconta una storia invitando lo spettatore a esplorare il delicato equilibrio tra precisione, caos, movimento e quiete. È una testimonianza della bellezza intrinseca che risiede nella semplicità, dove le linee dinamiche del campo si trasformano in una sinfonia visiva che raccoglie lo sguardo dello spettatore. Nonostante l’approccio astratto e formale, il legame tra Baio e il tennis rimane molto forte. La passione di questo sport si è intensificata dopo la diagnosi di artrite reumatoide all’età di soli 23 anni. Lo sport è stata infatti la sua più importante forma di riabilitazione e, ancora oggi, l’artista gioca settimanalmente a tennis nel suo club preferito.

L’inaugurazione della mostra si è tenuta martedì 29 ottobre presso il Lab Gattinoni, in via Cesare Battisti 1/F, alla presenza di Baio e Isabella Maggi, direttore marketing e comunicazione del Gruppo Gattinoni.

Durante la settimana delle Nitto ATP Finals, la lounge Gattinoni sarà aperta dalle 9.30 alle 18, e ci sarà a disposizione di coloro che passeranno una postazione di Eataly, che offrirà assaggi di prodotti tipici piemontesi. Coloro che hanno acquistato i biglietti dei match tramite il Gruppo Gattinoni riceveranno in lounge gadget Dunlop e noccioli di Chivasso prodotti da Alberto Marchetti. Venerdì 15 novembre, alle 18.30, si terrà un evento al pubblico dedicato alla città di Boston, realizzato da Gattinoni Traver in collaborazione con MeetBoston.

https://www.eventbride.com/e/boston-da-scoprire-un-viaggio-tra-storia-e-cultura-tickets-1058341902119

 

Mara Martellotta

Una gustosissima torta salata di zucca

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D’autunno e inverno una ricetta con la zucca e’ d’obbligo.

Innumerevoli sono le preparazioni che si possono realizzare con la zucca, regina indiscussa della stagione autunnale e invernale, gustose zuppe, cremosi risotti, dolci delicati e deliziose “torte salate”. Perfette da preparare in anticipo le torte racchiudono, in un fragrante guscio di pasta sfoglia,  un vellutato e appetitoso ripieno, ideale per uno sfizioso antipasto.

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Ingredienti

 

1 disco di pasta sfoglia pronta

800gr. di zucca fresca

250gr. di ricotta vaccina

50gr.di parmigiano grattugiato

2 cucchiai di gorgonzola cremosa

1 piccolo porro

Un pizzico di noce moscata

Poco latte

Sale e pepe q.b.

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Pelare e lavare la zucca, tagliarla a pezzetti e cuocerla a vapore. Lasciarla scolare per perdere l’acqua in eccesso poi, passarla al passaverdura. In una padella con una noce di burro, stufare la parte bianca di un piccolo porro,  aggiungere il passato di zucca, mescolare e lasciar insaporire per alcuni minuti. Srotolare la pasta sfoglia, sistemarla in una tortiera da forno e bucherellare il fondo. In una terrina mescolare la ricotta con il parmigiano, due cucchiai di gorgonzola, la noce moscata, il sale e il pepe, aggiungere il passato di zucca e versare nella tortiera. Ripiegare i bordi di pasta e  spennellarli con un poco di latte, infornare a 200 gradi e cuocere per 30 minuti circa.

 

Paperita Patty

Autunno, la stagione dell’arricchimento

Come cambiano i comportamenti  e lo stato mentale durante la stagione dorata.

Ogni stagione porta con se’ cambiamenti nelle abitudini e anche nella nostra psicologia.

Come accade a molti animali che utilizzano i diversi cicli dell’anno per migrare o per andare in letargo, anche gli  umani sono soggetti a trasformazioni,  fisiologiche ed emotive, che impattano sulla  psiche causando, per esempio, un abbassamento del tono dell’umore che e’ dovuto anche ad una minore esposizione ai raggi solari. Il cosidetto “winter blues”, infatti, che determina una limitata produzione della serotonina,  non e’ piu’ un fenomeno legato alle regioni del nord del nostro globo, ma interessa tutte le latitudini.

 Un altro sintomo della stagione che ci porta verso il freddo, che colora di giallo e rosso lo scenario che viviamo, e’ l’aumento dell’appetito e il diminuire dell’ attivita’ fisica . Si fa quindi meno esercizio e  si ingeriscono piu’ calorie con la complicita’ canaglia dell’umidita’ che ritarda il senso di sazieta’.

Una interessante manifestazione legata al periodo che ci porta verso il Natale e’ l’aumento della disponibilita’ verso l’altro. L’autunno e l’avvicinarsi delle feste, infatti,  pare abbia un effetto sulla nostra volonta’ di aiutare il prossimo tant’e’ che le donazioni caritatevoli, in questo lasso di tempo, aumentano del 14%, diventiamo tutti piu’ buoni e sappiamo anche perdonare di piu’ (sarebbe auspicabile che questo durasse tutto l’anno).

Durante l’autunno, poi, (cosi’ come in inverno) le prestazioni cognitive, la capacita’ di concentrazione e di attenzione migliorano molto al contrario di quello che avviene nelle stagioni calde in cui la mente vola maggiormente e si e’ piu’ spensierati e proiettati verso le vacanze.

E’ vero che in autunno ci puo’ essere un aumento della malinconia dovuta al clima e all’arrivederci al periodo delle vacanze, tuttavia e’ altrettanto certo che questa stagione corrisponde al momento giusto per un nuovo principio,  per una rinascita interiore  e quindi per un inizio di una ritrovata energia  cosi’ come ci ricorda  l’etimologia del termine stesso che si collega al verbo latino augere che vuol dire aumentare e arricchire. Questa stagione dunque non rispecchia nessun declino bensi’ corrisponde ad periodo ricco di frutti, ad un momento in cui qualcosa muore, ma che fa spazio al rinnovamento, al futuro e alla creativita’.

Finché ci sarà l’autunno, non avrò abbastanza mani, tele e colori per dipingere la bellezza che vedo.
Vincent van Gogh

Maria La Barbera

Il senso di responsabilità è benessere

Diventare responsabili di noi stessi, vivere con pieno e armonioso senso di responsabilità è, fondamentalmente, una dichiarazione d’amore e di profondo rispetto verso se stessi, perché significa imboccare finalmente la strada che porta al pieno controllo del nostro personale potere.

Sono convinto che uno dei compiti fondamentali di ogni individuo sia proprio quello di avere, per quanto possibile, il governo dei propri pensieri e delle proprie azioni. E, di conseguenza, la responsabilità di chi e di come siamo. Non è un traguardo facile, è una meta per cui occorrono anche impegno e determinazione.

Ma il cui raggiungimento porta veramente ad un profondo e solido benessere personale. Perché quel traguardo ci permette di vivere pienamente in armonia con i nostri valori, i nostri desideri e i nostri bisogni. Qualcuno forse si chiederà come sia possibile trovare e percorrere la strada che porta a quel traguardo.

Naturalmente, e come potrebbe essere diversamente…, il primo passo consiste nella consapevolezza dei benefici che porta con se’ il saperci assumere la piena responsabilità del nostro essere e agire. Sappiamo bene che ogni traguardo può essere perseguito e raggiunto solo avendo piena consapevolezza dei vantaggi che ne derivano.

È questo che ci permette di perseverare nei nostri sforzi, che ci regala motivazione e intento, che ci fa stringere i denti quando il cammino si fa più impervio e tortuoso. Saranno poi certamente di valido aiuto le sensazioni di ritorni positivi che riceveremo man mano che pensieri e azioni saranno determinati e connotati dal senso di responsabilità.

Quando percepiremo i notevoli miglioramenti nel rapporto con noi stessi, con le persone che frequentiamo, con l’ambiente circostante. Queste sensazioni saranno da una parte la conferma di aver imboccato la strada giusta e dall’altra lo stimolo a perseverare nell’agire con pieno senso di responsabilità.

(Fine seconda e ultima parte).

Roberto Tentoni
Coach AICP e Counsellor formatore e supervisore CNCP.
www.tentoni.it
Facebook Consapevolezza e Valore

Autore della rubrica de Il Torinese
“STARE BENE CON NOI STESSI”.

Sessualità vs. religione

In una società bacchettona come quella italiana, complice la presenza dello Stato Vaticano quale enclave nel nostro territorio, il sesso viene quasi sempre visto come un atto deprecabile, vietato, peccaminoso e conducente all’inferno, luogo che nessuno ha mai capito cosa sia dopo quel visionario di Dante Alighieri circa settesecoli fa.

Alcune settimane fa è mancata Laura Fezia, una persona che avevo conosciuto da poco ma che aveva saputo ritagliarsi un posto di tutto rispetto nelle mie amicizie e tra quanti mi aiutano nella comprensione di alcuni eventi.

Con Laura avevamo compreso quale meccanismo sia stato messo in atto dalla Chiesa cattolica, ma anche da altre fedi, per esercitare il controllo sui fedeli.

Senza entrare nel merito di dogmi o encicliche è palese che, alla luce delle evidenze scientifiche, il sesso debba essere sdoganato da causa di tutti i mali a rimedio per alcuni di essi, da fonte di ogni peccato a bisogno primario dell’essere umano alla pari di mangiare, bere e dormire.

E’ dimostrato che l’eiaculazione frequente evita il ristagno di germi nella prostata, riducendo il rischio di insorgenza dei tumoriin essa, ed aumenta la produzione di testosterone.

Nelle donne, invece, l’orgasmo (come negli uomini) porta alla produzione di alcuni ormoni ed altre sostanze quali endorfine, ossitocina e dopamina. Le endorfine, in particolare, grazie al loro effetto analgesico possono combattere i dolori mestruali, e non solo quelli, ed anche in questo caso occorre rivedere le consuetudini che imponevano l’astensione da ogni forma di sesso durante le mestruazioni.

Non è un mistero per nessuno che il sesso sia, in condizioni normali e tra soggetti consenzienti, piacevole, gratificante, un modo per unire la coppia, per dimenticare stress, tensioni, preoccupazioni; ecco, dunque, spiegato (almeno in parte) perché proprio sul sesso si siano concentrate le invettive di molte religioni, che vedevano nel piacere sessuale un vero nemico, un’attività che avrebbe distolto i fedeli dalla pratica religiosa.

Se avessero detto “quando siete liberi dal lavoro oziate a letto col vostro partner e copulate come non ci fosse un domani” probabilmente la messa della domenica mattina alle 9 sarebbe andata deserta, e anche molte altre. Se avessero detto di concentrarsi sulla costruzione della famiglia attraverso l’unione anche fisica, carnale sicuramente i fedeli avrebbero posto meno fervore nelle pratiche religiose. Di sicuro i sacerdoti, non più votati al celibato (il voto di castità non è obbligatorio), avrebbero compreso meglio i meccanismi che regolano una famiglia, il rapporto tra coniugi e tra i genitori ed i figli, mentre ora parlano per “sentito dire”.

Sono certo che, tra adulti dotati di capacità di giudizio, ciò che è giusto e ciò che non lo è possano essere decisi autonomamente, senza bisogno di imposizioni dall’alto, senza che nessuno si erga a “Deus ex machina” nel darci il suo assenso o negarcelo.

Non riesco ad immaginare un Dio che rende piacevole l’atto sessuale attraverso le sensazioni che si provano durante l’orgasmo e che, al contempo, dica “ecco che ti ho fregato! Pensavi fosse cosa buona e giusta ed invece ora ti punisco”.

E che dire della prostituzione, da sempre considerata come un crimine, al punto che alcune persone che hanno come dirimpettaia una prostituta non la salutano per punirla? Ora che sta comparendo anche in Italia la figura del sex giver, cioè l’aiutante che permette ai disabili di raggiungere l’orgasmo anche solo manualmente, distingueremo chi fa sesso con i sani (prostituta) da chi, giustificato, lo fa con i disabili (operatore sociale)?

Considerando che la Chiesa cattolica nel giro di un secolo sarà un lontano ricordo di ciò che è ora, perché non avvantaggiarsi cominciando a ragionare con la propria testa?

Sergio Motta