LIFESTYLE- Pagina 489

Le Porte Palatine tornano ai fasti dell'età romana

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Grazie ad un’indagine storico-stratigrafica sono state svelate le varie fasi costruttive del monumento

 

Ci sono voluti ben 15 mesi di lavori e oggi le Porte Palatine, uno dei simboli storici della città, tornano al loro antico splendore. E’ terminato il cantiere del complesso archeologico di età romana che ha visto le torri e le antiche mura di cinta oggetto di un intervento di pulitura, restauro, consolidamento. Sono stati realizzati anche ritocchi pittorici e interventi di protezione. Grazie ad un’indagine storico-stratigrafica sono state svelate le varie fasi costruttive del monumento.

 

(Foto: il Torinese)

Paternità e pari opportunità

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“L’iniziativa ha come scopo proporre ai futuri padri percorsi di sensibilizzazione alla condivisione delle responsabilità delle cure familiari all’interno dei corsi di accompagnamento alla nascita”, ha spiegato Gianfranco Bordone, direttore regionale Coesione sociale

 

 

Favorire la riscoperta della paternità per condividere i compiti di cura familiari e sostenere la permanenza delle donne nel mercato del lavoro. Questo è il tema che, proprio in occasione della festa del papà, è stato affrontato a Palazzo Lascaris durante il convegno Paternità, piacere da scoprire?, organizzato dall’assessorato regionale alle Pari opportunità.

 

“Attraverso specifiche previsioni normative come la legge 8/2009 e le iniziative che trovano finanziamento nell’ambito del Piano operativo regionale del Fondo sociale europeo, la Regione promuove la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”, ha dichiarato l’assessora regionale alle Pari opportunità Monica Cerutti. “Si tratta di strumenti che dovrebbero essere riconosciuti come prioritari dalla società, in quanto offrono un contributo importante non solo per le famiglie ma per l’economia nel suo complesso”.

 

Il convegno trae origine dal progetto Condividiamo con i papà… continua, iniziato in via sperimentale in alcune Asl nel 2011 e poi diffuso in Asl e Aso del territorio piemontese grazie a un’intesa con il dipartimento per le Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “L’iniziativa ha come scopo proporre ai futuri padri percorsi di sensibilizzazione alla condivisione delle responsabilità delle cure familiari all’interno dei corsi di accompagnamento alla nascita”, ha spiegato Gianfranco Bordone, direttore regionale Coesione sociale. Avviata nel settembre scorso, l’iniziativa contava già 400 progetti a fine 2014 e la partecipazione di oltre 1.500 papà.

 

“Il progetto sta dando buoni frutti soprattutto in termini di diffusione delle conoscenze sulla normativa inerente i congedi parentali, che spesso i padri ignorano o non prendono in considerazione per resistenze di natura culturale”, ha spiegato la consigliera di Parità regionale Alida Vitale. “Uno dei problemi principali è la conciliazione dei tempi e la necessità di attivare politiche che aiutino le donne a rimanere all’interno del mercato del lavoro, senza costringerle a scegliere fra figli e lavoro”. L’incontro, moderato da Antonella Caprioglio, dirigente regionale Coesione sociale, ha poi affrontato le diverse facce della paternità attraverso la testimonianza di un papà e l’illustrazione di progetti innovativi condotti da alcune Asl e aziende ospedaliere piemontesi.   

 

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Filippo Timi Don Giovanni provocatorio al teatro Carignano

teatro

Dopo l’Amleto prosegue la riscrittura dei classici da parte di uno degli artisti italiani più irriverenti

 

 

L’eterno mito di Don Giovanni rivive fino al 22 marzo prossimo sul palcoscenico del teatro Carignano, nella pièce dal titolo Don Giovanni. Vivere è un abuso, mai un diritto, una riscrittura di Filippo Timi, che ne è anche l’interprete, con già all’attivo la rielaborazione del mito amletico. Il testo classico diventa irriverente e con una forte carica di humour nero, che lo rendono adatto a un pubblico adulto. Nella pièce aleggia un presagio di morte, tanto che il Don Giovanni di Timi sa di dover morire, conosce la sua fine e deve semplicemente rincorrerla.

 

I costumi sono di Fabio Zambernardi e le luci, di forte spettacolarità, sono disegnate da Gigi Saccomandi. La produzione è del Teatro Franco Parenti. Su una scena scintillante come un palcoscenico glam-rock, illuminata da un candido pavimento di piastrelle a led, giace un uomo addormentato su un letto a forma di croce, ubriaco e sfatto per i bagordi della notte passata. Fa fatica ad alzarsi, anche se il fedele servo gli intima di scappare, per evitare la collera dei mariti appena cornificati. Ma lui, bizzoso e fatalista, oppone resistenza e afferma: “Non posso scappare senza la musica giusta!”.

 

Non è Molière, né Mozart; è il Don Giovanni secondo Filippo Timi. Dopo l’Amleto, il più irriverente fra gli artisti del teatro italiano stravolge questa volta il mito del grande seduttore con il suo humour nero e il suo gusto beffardo per l’eccesso, la stravaganza e il kitsch. Don Giovanni è il prototipo di un’umanità volubile, che ha fame di potere, ama la mistificazione e l’autoinganno, proprio perché sa che è condannata a estinguersi e che non potrà esimersi dal suo appuntamento con la morte. «Don Giovanni conosce la sua fine, è solo questione di rincorsa. – scrive Timi – Egli sa che la vita è una farsa che si trasforma in tragedia. Vivo è solo ciò che muore, e solo amando si rischia davvero di toccare le vette gelide dell’estrema solitudine. Solo tradendo si raggiunge l’amore assoluto. Un desiderio morto non è più un desiderio. […] Non l’ha scelto lui di nascere Mito, gli è capitato, e lui non si sottrae dall’essere se stesso».

 

Mara Martellotta

 

 

Teatro Carignano

19 marzo ore 19.30

20-21 marzo ore 20.45

22 marzo ore 15.30

“Io posso: ogni cosa in ogni momento”

motivazione

In collaborazione con Istituto Mirdad e Think Over Lab

 

Capita a tutti di dover affrontare una criticità o un cambiamento negativo e di ricercarne le cause all’esterno. Succede, poi, che queste problematiche si ripresentino ciclicamente nel corso della nostra vita, a livello professionale, affettivo ed economico e, anche in questi casi, siamo propensi a dare la colpa a qualcosa al di fuori di noi, senza tuttavia riuscire a trovare una soluzione. Non sempre è così. Spesso infatti gli episodi negativi che in qualche modo ci limitano, dipendono da un nostro modo di essere, da una sorta di “codice a barre” che abbiamo inculcato in noi fin dall’infanzia. Le cause, insomma, sono dentro di noi.

 

Il Professional Counselor strategico e motivazionale Piero Mazza arriva a Torino con il corso “IO POSSO: ogni cosa in ogni momento” per mettere a disposizione di privati e aziende tutta la propria ventennale esperienza di consulente e formatore.Attraverso un metodo personale definito “esperienziale”, legato cioè ai sentimenti e alle emozioni del singolo e del gruppo, Mazza offrirà le soluzioni per affrontare un cambiamento simultaneo e positivo, dove ognuno potrà toccare, velocemente e con mano, i risultati della propria vita.

 

Accompagnerà le persone a sciogliere i blocchi che impediscono la naturale espressione della propria identità. Mostrerà come si possano modificare le regole di base del proprio comportamento, delle abitudini e delle “guerre” relazionali che spesso coabitano nella nostra quotidianità, minandone la serenità. “IO POSSO”, che toccherà anche le città di Bologna e di Milano, è strutturato sulle due giornate di sabato 21 e domenica 22 marzo.Per offrire agli interessati l’opportunità di valutare l’iscrizione al seminario, alle prime due ore di sabato 21 marzo (dalle 10 alle 12) si potrà partecipare gratuitamente e poi decidere se continuare.

 

 

Presso Istituto Mirdad – P.zza Emanuele Filiberto, 15 – Torino
Per iscrizioni e maggiori dettagli sulla natura del corso contattare:
Piero Mazza: Tel: 339 3932516 – pieromazza@miformo.eu

“Con meno sale la salute sale”

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l’Assessorato alla Sanità, tramite i servizi delle Asl, sosterrà l’iniziativa con corsi di informazione e formazione per i panificatori aderenti, promuoverà azioni educative rivolte alla scuola o alla popolazione

 

 

“Con meno sale la salute sale” è lo slogan che sta alla base dell’intesa siglata tra l’Assessorato regionale alla Sanità e l’Unione regionale Panificatori del Piemonte. I panificatori si impegnano a divulgare corrette informazioni di salute rendendo visibili nei loro esercizi poster e opuscoli sull’iniziativa, ridurre gradualmente il contenuto di sale in tutto il pane prodotto (meno 5% all’anno per due anni) e rendere disponibile almeno un giorno la settimana una linea di pane senza sale o con contenuto di sale dimezzato, eventualmente anche prodotto con cereali meno raffinati, integrale o semi integrale, mentre l’Assessorato alla Sanità, tramite i servizi delle Asl, sosterrà l’iniziativa con corsi di informazione e formazione per i panificatori aderenti, promuoverà azioni educative rivolte alla scuola o alla popolazione o a soggetti a rischio e veicolerà informazioni corrette anche mediante i medici di medicina generale e i pediatri.

 

“La risposta principale al consumerismo farmaceutico si chiama prevenzione: meno pastiglie, più attenzione agli stili di vita e a ciò che mangiamo. L’intesa per diffondere il consumo del pane con meno sale è un tassello importante: ridurre non solo il sale che viene adoperato in cucina ma anche quello presente negli alimenti comporta benefici sia in termini di salute sia sotto il profilo economico”, ha detto l’assessore Saitta che ha siglato l’intesa con il presidente dei panificatori Piero Rigucci.

 

Il crescente uso del sale nella produzione alimentare ha portato ad un progressivo aumento dei consumi e allo sviluppo della preferenza per i cibi salati, tanto che il consumo medio di sale giornaliero nella popolazione italiana si attesta intorno agli 11 grammi negli uomini ed 8 nelle donne, valori ben superiori ai 5 grammi al giorno raccomandati dall’Oms. Tuttavia, di questi 8/11 grammi solo il 5% è naturalmente presente negli alimenti, il 15% viene aggiunto dalle persone a tavola o nella preparazione degli alimenti, mentre il mentre il restante 80% è presente negli alimenti già pronti. E’ provato che il consumo abituale di sale è associato all’ipertensione arteriosa; secondo l’Oms il 62% dei casi di ictus cerebrale e il 49% dei casi di cardiopatia ischemica sono attribuibili all’ipertensione arteriosa. Le malattie cardiovascolari, di cui l’ipertensione è fra i principali fattori di rischio, rappresentano la prima causa di morte per le persone sopra i 60 anni e la seconda per quelle tra i 15 e i 59 anni. Il consumo di sale è associato anche ad altre patologie cronico degenerative come i tumori dello stomaco, le malattie renali e sembra favorire la calcolosi renale e lo sviluppo di osteoporosi. L’abuso di sale sembra inoltre incrementare il rischio associato all’obesità

 

In Piemonte l’ipertensione viene riferita da circa un soggetto su cinque, aumenta con l’età ed è particolarmente diffusa tra i soggetti in eccesso ponderale (34%) e con diabete (56%). Il ricorso ai farmaci per il trattamento è diffuso (77% delle donne e 71% degli uomini), ma l’ipertensione si può prevenire con comportamenti salutari (corretta alimentazione ed attività fisica) e con un ridotto consumo di sale. Basta poco tempo per abituare il gusto ad una alimentazione con un basso contenuto di sale. L’intesa con i panificatori punta quindi a diffondere la cultura dell’alimentazione quotidiana come pratica di salute sensibilizzando le persone al problema e al contempo offrire un’alternativa di scelta aumentando la disponibilità di alimenti a basso contenuto di sale. Il pane, specialmente se a basso contenuto di sale e se prodotto con farine integrali o meno raffinate, è un alimento salutare, con un apporto calorico contenuto e con un buon potere saziante, parte irrinunciabile nella dieta mediterranea.

 

Si è scelto di intervenire sul pane perché, sebbene non sia oggi la maggior fonte di sale della nostra alimentazione, è un alimento consumato quotidianamente da tutti ed un punto di partenza per migliorare l’alimentazione quotidiana. Piccole riduzioni di sale producono effetti importanti sulle singole persone e grandi benefici in termini di salute per la collettività con notevoli risparmi dei costi di cura. Altri Paesi che hanno avviato progetti simili riportano buoni risultati in pochi anni: nel Regno Unito, ad esempio, l’assunzione media di sale si è ridotta del 15% dal 2001, con un guadagno stimato di 9.000 vite l’anno e un conseguente risparmio di costi annuale di circa 1,5 miliardi di sterline; l’iniziativa si è poi allargata ad altri prodotti di uso quotidiano in cui il contenuto medio di sale è stato ridotto in maniera consistente (meno 50% nei cereali per la prima colazione, 40% nei biscotti e prodotti di pasticceria e 25% nelle torte e sughi per la pasta).

 

 

(pmora – www.regione.piemonte.it)

Madonna raddoppia a Torino, concerti il 21 e 22 novembre

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Terrà anche nuovi concerti a Parigi, Amsterdam, Edmonton, Montreal, Colonia e Berlino

 

E’ una notizia ormai ufficiale: è Torino l’unica città italiana del nuovo tour mondiale di Madonna. La diva si esibirà al Pala Alpitour il prossimo 21 novembre con il ‘Rebel Heart’, un maaxi tour di 35 concerti che partirà il 29 agosto da Miami. A grande richiesta la diva si esibirà anche il giorno successivo. Terrà anche nuovi concerti a Parigi, Amsterdam, Edmonton, Montreal, Colonia e Berlino. Per la seconda serata torinese biglietti in vendita a partire dal 24 marzo

 

 

Dopo l'8 marzo, riflettere sempre sulla violenza alle donne

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TELEFONO ROSA PIEMONTE – FEDERAZIONE ITALIANA MEDICI DI MEDICINA GENERALE: INSIEME PER COMBATTERE LA VIOLENZA SULLE DONNE

 

Presentato da Telefono Rosa il report sui dati 2014 Sono 710 le donne vittime di violenza accolte dal Telefono Rosa Piemonte nel corso del 2014; 2.187 invece i contatti tramite la sezione di aiuto on line, via e-mail o attraverso social network. Più del 75% delle donne ha figli, i quali nel 20% dei casi sono vittime anch’essi di violenza diretta, mentre ben il 57% sono i figli vittime di violenza assistita. L’8 marzo non è solo una ricorrenza simbolica: è un momento nel quale donne e uomini possono constatare come non accenni a diminuire un fenomeno devastante, per le donne e i minori, e verso il quale occorre davvero l’impegno di tutti. Ogni anno, infatti, la violenza contro le donne continua ad essere feroce e devastante. Il report del Telefono Rosa, diffuso in occasione dell’8 marzo 2015, né è solo un esempio, legato al territorio di competenza. Il 65% delle donne vittime di violenza è coniugata o convivente, il 17% separata o divorziata. In ogni caso, stiamo parlando del 70% delle violenze che avvengono a livello intrafamiliare e il 28% fuori dalle mura domestiche. Ciò significa che la violenza domestica è ancora molto rilevante. D’altro canto, il 55% dei maltrattanti è il marito o il convivente, l’8% è il fidanzato, il 17% gli ex mariti o fidanzati. Autori e vittime uniti da una realtà: entrambi sono spesso pazienti dei medici di medicina generale del territorio. Dal novembre 2014 è operativo un accordo tra il Telefono Rosa Piemonte e la Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG). Medici e staff dell’Associazione sono uniti nella sperimentazione di azioni di informazione, sensibilizzazione e accoglienza delle donne vittime di violenza. I medici aderenti alla Federazione costituiscono il primo riferimento per le donne: la FIMMG si propone di veicolare, insieme con il Telefono Rosa, informazioni precise e diverse opportunità per le donne che intendono allontanarsi dalla violenza. Il medico potrà fornire alle donne le indicazioni più utili, favorendo, se richiesto, il contatto con le figure professionali che operano al Telefono Rosa. Il tutto nella riservatezza che contraddistingue il rapporto medicopaziente. Un 8 marzo importante: data nella quale la Federazione dei Medici di Medicina Generale e il Telefono Rosa Piemonte si avvicinano ancora di più alle vittime. Un 8 marzo che apre un anno che potrebbe essere davvero diverso da quelli passati: utilizzando queste risorse, medici e Telefono Rosa potranno fare ancora di più rispetto a quanto hanno fatto finora.

 

(Foto: il Torinese)

San Giuseppe a Casale tra commercio, gusto e spettacoli

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Mostra Regionale Edizione numero 69. Dal 13 al 22 marzo 2015

 

Il primo fine settimana della Mostra Regionale di San Giuseppe, che si tiene al Quartiere Fieristico della Cittadella di Casale Monferrato, ha registrato nel primo fine settimana una grande presenza  di visitatori. Sin dalla serata di venerdì, quella dell’inaugurazione, l’afflusso è stato in costante crescendo, avendo un notevole incremento sabato e soprattutto domenica. Proprio domenica l’organizzazione ha dovuto provvedere per ben 16 volte nell’arco del pomeriggio, bloccare l’afflusso alla Mostra per il notevole numero di visitatori si stava recando in Fiera. “Sicuramente la giornata piovosa ha fatto la sua parte – dice  dice Carlo Manazza della Manazza Gefra Srl di Cassolnovo, società specializzata nel settore fieristico, aggiudicataria della gara d’appalto indetta da Monferrato Eventi – ma anche lo scorso anno, nel primo fine settimana, c’era il maltempo, eppure si era dovuto regolare l’afflusso soltanto per quattro volte. 

 

Inoltre  in segreteria abbiamo ricevuto molte richieste di persone che venivano da fuori per sapere dove si trovava la Mostra, affinché potessero venire a visitarla.”. Il pubblico ha dimostrato, con la sua presenza di gradire la formula della Mostra, che lo stesso Manazza in occasione della inaugurazione – avvenuta con il taglio del nastro del sindaco di Casale, Titti Palazzetti, alle ore 18 di venerdì (come vuole la tradizione) – aveva come la formula degli ultimi anni non avesse subito mutazioni riproponendo l’ingresso libero, il percorso Mostra a giorni alterni, la presenza di operatori dei vari settori (commercio, artigianato, terziario), una significativa area dell’enogastronomia tipica nazionale con la Piazzetta del Gusto e, per il secondo anno consecutivo la partecipazione della Regione Siciliana. E dalla Sicilia è arrivato anche il sindaco di Roccapalumba, Guglielmo Rosa, la cui presenza all’inaugurazione è stata ricordata dal sindaco Palazzetti e dal geometra Manazza.  In posizione strategica ci sono i due momenti non commerciali della San Giuseppe: Arteinfiera rassegna curata da Piergiorgio Panelli e Casale Comics numero 10, a cura dello staff di Monferrato Eventi, arricchito dalla presenza di disegnatori di punta della Sergio Bonelli Editore (e non solo).

 

Nel fine settimana appena archiviato si è avuta la presenza di Gino Vercelli e Marco Patrucco, giovedì e venerdì ci sarà Michele Melotti, sabato Sergio Cabella, domenica, Luigi Corteggi “Cortez”, art director della casa editrice milanese, Claudio Villa, Pasquale del Vecchio ed Alessandro Picinelli. E il giorno dell’inaugurazione, per festeggiare il decennale , tutti i componenti dello staff di Monferrato Eventi si sono vestiti da “Eroi di carta”  per accogliere i visitatori. Continuano, intanto, le iniziative collaterali, tra cui la quarta edizione del Festival canoro di San Giuseppe, organizzato da pro loco Casale e diretto da Federico Marchese.  La gara che è stata vinta da Alessia Senno (cat. Bay Junior), Giulia Gallo e Giulia Senno (Big Junior) e Gaia Fittini (Junior), è stata ripresa dalle telecamere Rai per un servizio in onda sul TG3 Piemonte lunedì.

 

Martedì 17, alle ore 21, nell’area eventi si tiene  il convegno sul Controllo di vicinato, a cura dell’Associazione nazionale Controllo di Vicinato.

 

Mercoledì 18, alla stessa, , a cura della sezione di Casale Monferrato dell’Associazione Nazionale Alpini, dell’Istituto Superiore Balbo e del maestro di musica Maria Cecilia Brovero, c’è  “Il papà e la famiglia nella Grande Guerra”, in cui  verranno eseguiti canti del periodo della Grande Guerra e lette delle missive e brani tratti dai diari dei soldati al fronte.

 

Giovedì 19, infine, si svolge “Mettiti in  gioco con la Cri”: durante la serata, Croce Rossa Casale, in collaborazione con il Gruppo giovani del Comitato locale di Crescentino, presenterà varie attività di intrattenimento, divertimento e formazione, indirizzate a tutte le fasce di età

 

 

La Mostra di San Giuseppe avrà i seguenti orari di apertura

Feriali: dalle ore 18 alle 23

Sabato: dalle ore 15 alle 23

Domenica 22 marzo: dalle ore 11 alle 21

 

 

 

 

Per informazioni rivolgersi

Ufficio Mostra San Giuseppe

tel. 0142/418823, fax 0142/418107,

posta elettronica: mostra.sangiuseppe@virgilio.it

Nuove assunzioni in sanità per ridurre le liste d'attesa

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Certamente le nuove assunzioni non arriveranno a pioggia, ma dovranno essere prioritariamente destinate ad aumentare la produttività nei reparti ospedalieri

 

Il problema è stato sollevato molte volte nei mesi scorsi dalle sigle sindacali degli infermieri, in particolare Nursing Up, e “Il Torinese” si è occupato più volte della situazione di disagio degli operatori del settore che, periodicamente e con sempre maggiore forza chiedevano rinforzi per migliorare la qualità del lavoro del personale. Adesso è in arrivo da Roma la notizia che la Regione Piemonte ha ottenuto dal ministero dello Sviluppo economico il disco verde sulle due delibere di revisione della rete ospedaliera, che consentiranno lo sblocco immediato di 900 milioni di euro, indispensabili per pagare i fornitori. Ma, accanto a questo importante parere, c’è anche il via libera per le prime assunzioni di personale medico ed infermieristico negli ospedali. “E’ molto importante in tutta la Regione    commenta il presidente della Prima commissione di Palazzo Lascaris, Vittorio Barazzotto  – la possibilità dello sviluppo del turnover e le nuove assunzioni. Ci darà presto respiro di professionalità a reparti troppo spesso in crisi negli ultimi anni a causa del piano di rientro.  Certamente le nuove assunzioni non arriveranno a pioggia, ma dovranno essere prioritariamente destinate ad aumentare la produttività nei reparti ospedalieri per ridurre le liste d’attesa. Ogni azienda dovrà anche dimostrare di aver fatto quanto è nelle proprie possibilità per utilizzare il personale che possiede in organico con profili sanitari che oggi è destinato invece a compiti amministrativi».

 

Massimo Iaretti

 

(Foto: il Torinese)