Anche quest’anno la torinese TM Agency di Franco Ganci porta i suoi talenti canori a Sanremo durante il periodo clou del Festival della Canzone Italiana
L’appuntamento si svilupperà in due distinti momenti. Il primo giovedì 11 febbraio con la pubblica esibizione in diretta streaming dei cantanti dal palco della Sala Melograno del Palafiori, il secondo venerdì 12 febbraio con la consegna del National Voice Award sul palco dell’area riservata di Casasanremo, l’hospitality ufficiale del Festival.
Interverranno i discografici Rusty Rugginenti e Marco Mori, il produttore Davide Maggioni, il
direttore d’orchestra al Festival, autore e produttore Massimo Morini, la celebre Vocal Cocah già insegnante nel programma “Amici di Maria De Filippi” Loretta Martinez, il consulente dei talent televisivi “X Factor” e “Amici” Andrea Leprotti. Ci sarà anche John Martinotti, il produttore di uno dei più straordinari eventi del mondo, il World Music Awards che ogni anno premia le star internazionali del mondo della musica. Il World Music Awards è realizzato in sinergia con il Principe Alberto di Monaco. Sanremo Unlimited si avvale anche dell’amicizia di un’altro prestigioso e importante personaggio, giornalista, autore Rai e Mediaset (tra l’altro autore e capoprogetto dei Festival di Sanremo 2005, 2009 e 2010) nonchè regista cinematografico: Cesare Lanza.
Nel contesto dell’evento, compatibilmente agli impegni festivalieri, verrà a trovarci Chiara Dello Iacovo, la cantante che la Rusty Records piazza sul palco del Teatro Ariston tra i protagonisti della categoria giovani del Festival. Chiara Dello Iacovo è stata finalista del concorso canoro “La Bella e la Voce” anch’esso prodotto dalla Tm Agency di Franco Ganci. Faranno da contorno le modelle vincitrici di una fascia nella sezione “La Bella”, che saranno Sara Cerrato, Melania Cioata Burduja, Gaia Mancabelli.

Umiltà e vita associativa, dedizione verso il prossimo, per un nuovo modo onesto di fare politica
Grazie alla collaborazione con la Fondazione dello Storico Carnevale il Castello e Parco di Masino sarà “presente” al Villaggio Arancio con uno stand dedicato. Al Villaggio Arancio da sabato 6 a martedì 9 febbraio 
Per consultare il programma completo dello Storico Carnevale di Ivrea:
PIANETA CINEMA / 

Due proposte da non perdere

“Una pura formalità” kafkiana ha per protagonisti Glauco Mauri e Roberto Sturno
Al pari della Shoah (lo sterminio di sei milioni di ebrei nei campi di concentramento nazisti), durante la seconda guerra mondiale ci fu un altro genocidio. Quello dei rom e sinti, basato su analoghe teorie razziste
La libertà è come il vento, che può viaggiare continuamente da est a ovest e da nord a sud. Ma nel vento, dopo essere stati cremati nei lager, ci finirono a centinaia di migliaia. Furono, come già ricordato, almeno mezzo milione gli Zigeuner – usando il termine dispregiativo tedesco, cioè gli “zingari”– uccisi nei campi di sterminio nazisti dagli assassini con la croce uncinata. Oltre ventimila nel solo Zigeunerlager, il campo loro riservato dentro al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, tra il febbraio 1943 e l’agosto 1944. A migliaia trovarono la morte Jasenovac, sulla sponda sinistra del fiume Sava, nel campo costruito nel 1941 dal regime ustascia di Ante Pavelic. Un regime nato il 10 aprile di quell’anno con il sostegno della Germania nazista e dell’Italia fascista. A quel tempo la Repubblica Indipendente di Croazia NDH, si estendeva dall’attuale territorio della Croazia – esclusa l’area occupata dall’esercito di Mussolini – alla Bosnia Erzegovina e parte della attuale Serbia. Dopo il 1945 altre persecuzioni sono seguite, con il mondo rimasto a guardare. Solo venti anni fa si è parlato di pulizia etnica in ex Jugoslavia, dall’altra parte dell’Adriatico, davanti a noi. E le cancellerie hanno lasciato fare, prima di intervenire. Il giorno della memoria, per essere utile, deve servire a scolpire in noi, nella nostra coscienza civile l’inaudita eredità della storia dietro di noi. Non dobbiamo mai abbassare la guardia sui nostri valori. Il rispetto di tutte le etnie, l’accoglienza, il loro diritto di cittadinanza, non possono essere parole vuote. Sono le nostre azioni concrete a dare senso a ciò in cui diciamo di credere. Sono i valori della nostra Costituzione, un testo bello e attuale che spesso qualcuno vuole peggiorare. Le semplificazioni del quotidiano invece, e spesso, ci allontanano dalla memoria di quel che è stato e ci inducono a sottovalutare i mai sopiti segnali di intolleranza verso le differenze. Ricordare tutte le deportazioni serve a far sì che le nostre città siano luoghi di accoglienza e rispetto di tutti. Ad ognuno di noi, per ciò che può e per ciò che deve, il compito di renderlo possibile.
