Da "Una pura formalità" di Tornatore la piece teatrale di Glauco Mauri

mauri teatro“Una pura formalità” kafkiana ha per protagonisti Glauco Mauri e Roberto Sturno

 

Uno dei film di Giuseppe Tornatore considerato tra i più belli in assoluto,  ” Una pura formalità”, viene trasposto in teatro e sarà di scena fino a domenica 31 gennaio al teatro Astra,  per la versione teatrale e la regia di Glauco Mauri, interpreti lo stesso Mauri e Roberto Sturno.Si tratta del racconto di una lunga, misteriosa notte in cui un uomo aiuta un altro uomo a cercare di capire quel viaggio stupendo e a volte terribile, ma sempre affascinante,  che è la vita.  Si tratta del racconto di un omicidio e di un famoso scrittore Onoff, che, trovato a vagare sotto la pioggia senza documenti, viene fermato per accertamenti. Un serrato interrogatorio condotto da un commissario ambiguo, duro e impietoso, diventa l’occasione per stimolare lo scrittore a comprendere, innanzitutto, se stesso. Egli ricostruira’ la sua vita pezzo per pezzo, in un’ angosciosa ricerca di prove della propria esistenza. Gli squarci che via via si aprono nella mente del protagonista permettono la ricostruzione del suo passato durante un serrato interrogatorio, che si svolge in un inquietante commissariato di polizia, in cui domina una prospettiva irregolare. Libri e faldoni sono ingrigiti dagli anni, i muri coperti da misteriosi graffiti e l’orologio è senza lancette, quasi a indicare che il tempo si sia fermato. Lo spettatore arriverà alla verità come in un thriller,  con colpi di scena continui, fino al finale del tutto inatteso.

 

Quando l’omonimo film di Tornatore uscì nelle sale nel ’94, fu accolto con una parziale diffidenza a causa  della sua inquietante novità. Ne erano protagonisti Gerardo Depardieu e Roman Polanski con Sergio Rubini.  Nello spettacolo teatrale Roberto Sturno interpreta lo scrittore Onoff e Glauco Mauri il commissario. A Tornatore fu riconosciuto un grande coraggio nell’ aver realizzato un film così teatrale, letterario e pirandelliano, che  più che raccontare una storia, suggerisce un’idea e una riflessione sulla vita,  la morte e la memoria. Il testo ha voluto suggerire l’idea che siamo tutti un po’ fuori posto, un po’ a disagio nei panni che indossiamo. La trasposizione teatrale messa in scena da Glauco Mauri risulta uno spettacolo avvincente e al tempo stesso ricco di mistero. Particolarmente significativa e inconsueta risulta la musica, rappresentata dal rumore incessante della pioggia e da cupi tuoni lontani. In un continuo passaggio dalla luce al buio, soltanto alla fine tutto si plachera’ e la pioggia cesserà,  il silenzio si farà musica e la luce si distendera’ in un chiarore. Il testo teatrale, come il film, suggerisce numerose domande necessarie all’uomo per fargli comprendere quel viaggio stupendo e, al tempo stesso difficile, che è la vita.

 

 Mara Martellotta

 

Venerdi 29 gennaio ore 21

Sabato 30 gennaio ore 18.30

Domenica 31 gennaio ore 18.

 

Teatro Astra via Rosolino Pilo 6

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