Grazie alla collaborazione tra la Società meteorologica italiana, presieduta da Luca Mercalli, Csp – Torino ed Edf (Electricitè de France) e l’Ambasciata di Francia a Roma è stata installata una web cam per osservare in tempo reale l’altezza della neve
Con i suoi trentasei residenti Moncenisio è il più piccolo comune non solo della Città Metropolitana di Torino, ma anche d’Italia. Eppure il suo nome ha tanti collegamenti con la storia anche recente del Ducato e Regno di Sardegna prima e dello Stato unitario poi, non fosse altro per confini con Novalesa e la sua storica abbazia e quelli con la Repubblica Francese. E proprio in territorio di Francia sorge a quota duemila la diga del Moncenisio, assegnata interamente ai cugini d’Oltralpe dopo la fine della seconda guerra mondiale, a seguito dei trattati di pace del 1947. Data la sua altitudine il Lago vanta una lunga serie giornaliera di misure di spessore nevoso che ha avuto inizio nel lontano 1039 e si è interrotta nel 2014. Ora, grazie alla collaborazione tra la Società meteorologica italiana, presieduta da Luca Mercalli, Csp – Torino ed Edf (Electricitè de France) e l’Ambasciata di Francia a Roma è stata installata una web cam per osservare in tempo reale l’altezza della neve su un’asta nivometrica, ripristinando così la continuità dei dati.
Massimo Iaretti
Webcam e dettagli del progetto:
http://www.nimbus.it/moncalieri/moncenisio/moncenisio.asp
Purtroppo, da quest’anno, le auto e le moto storiche avranno delle spese in più. A causa di questo balzello tutta l’economia turistica verrà penalizzata
“TU PORTI LU O LUI PORTA TE !?”
tutte le cose che hanno a che fare con il nostro fedele amico, bisogna affrontarle gradualmente, e iniziando da cucciolo il risultato è più facile da raggiungere. Come fare? Passati primi giorni , in cui dobbiamo cercare di stare con lui il più possibile per farlo sentire a suo agio, dobbiamo cominciare a lasciarlo a casa da solo, all’inizio per breve tempo.
Una cosa molto importante è la consegna del bocconcino quando rientrate: solitamente noi siamo più impazienti di loro , non vediamo l’ora di darglielo per poter giocare, ed iniziamo a dare comandi affinchè si calmi prima: seduto! Terra ! fai il bravo , ecc.. tratteniamoci, facciamogli usare la testa, in questo modo non avremo una cane da comandare a bacchetta, bensì uno che sa ragionare e farà le cose perché saprà cosa sarà giusto e cosa sarà sbagliato.
Anche la scienza conferma che ridere fa bene alla salute ed aumenta il nostro benessere e la forma fisica, perché si bruciano calorie
Il 13 settembre del 1963, si spegneva Elvira Berrini, “mamma Pajetta”.Lo stesso giorno di settembre in cui, 25 anni fa,cessava di vivere anche il maggiore dei suoi figli, Giancarlo. Elvira, nata nel 1887, era figlia di un ingegnere, dipendente delle Ferrovie e di una contadina. Appena conseguito il diploma di maestra elementare, preferì lasciare Roma – era cresciuta tra la Capitale e Torino – per insegnare a Taino, il piccolo paese lombardo sulle pendici collinari della sponda “magra” del lago Maggiore, di cui la famiglia era originaria. Quando si trasferì a Torino, dove sposò l’avvocato Carlo Pajetta, insegnò nel popolare e operaio Borgo San Paolo, il “borgo rosso”. Qui divenne amica e compagna di lotta di Camilla Ravera e qui nacquero i suoi primi due figli, Gian Carlo e Giuliano. Il terzo e ultimo, Gaspare, nato a Taino il 27 giugno del 1925, morì giovanissimo in combattimento contro i nazifascismi a Megolo, in Val d’Ossola, il 13 febbraio 1944. 
antifascista. Dopo la Liberazione, Elvira fu consigliere al Comune di Torino e assessore alla Pubblica Istruzione. Attivissima nel suo partito, il Pci, e nell’Unione Donne Italiane, presidente dell’Istituto piemontese per la storia del movimento di Liberazione, fu sicuramente tra le donne più popolari del Piemonte nel secondo dopoguerra. Colpita da un grave male, lo combatté vanamente per due anni e, alla sua morte, venne sepolta nella stessa tomba che il giovane Gaspare divideva con l’amico Aldo Carletti, nel piccolo cimitero di Megolo. Nello stesso luogo all’ombra del Cortavolo dove, nel tempo, l’intera famiglia Pajetta si è riunita per sempre.
L’angolo del Private Banker /
LE FASI DI RIBASSO DEI MERCATI POSSONO DIVENTARE MOMENTI INTERESSANTI. Le fasi di discesa sono uno dei momenti naturali di un Mercato al rialzo: è normale, direi persino salutare, assistere a più di una correzione nel corso di un Mercato rialzista. Uno storno dei Listini azionari è spesso un buon momento per investire in azioni, perché le valutazioni delle Società diventano più appetibili e chi decide di comprarle ha maggiori possibilità di realizzare rendimenti al di sopra della media al momento del rimbalzo di Mercato. Alcuni dei peggiori ribassi a breve termine sui mercati azionari sono stati storicamente seguiti da rimbalzi e nuovi massimi.
In programma alcuni incontri di prestigio sul tema del florovivaismo
PIANETA CINEMA /