Torna a Torino, dal 1° dicembre all’Epifania, in piazza Castello l’albero luminoso e sonoro alto 23 metri, ricco di giochi di luce, tonalità di colore e musiche. E’ allestito dalla Città di Torino, in collaborazione con la Fondazione per la Cultura di Torino, Ubi Banca e Iren. Verrà acceso dalla sindaca Chiara Appendino il 1° dicembre, in occasione dell’apertura della prima finestra del calendario dell’Avvento. “Natale – dice la sindaca – è un momento di gioia e di unione per tutta la comunità cittadina, che coinvolge grandi e bambini. Il tradizionale albero ne è un simbolo riconosciuto da tutti.
(foto: il Torinese)

















particolare. Il gianduiotto altro non è che un concentrato di piemontesità in due ingredienti base tipici del territorio: nocciole piemonte IGP e cioccolato. Il savoiardo è un biscotto il cui nome contiene già la perfetta geolocalizzazione: leggeri e friabili, nascono in quella che fu la regione della Savoia. Il vermouth è un prodotto che nasce a Torino duecentotrenta anni fa proprio a lato di Piazza Castello. C’è un racconto del territorio dietro questi tre semplici prodotti che vengono mescolati tra di loro per dare vita al Dolce Torino, il dessert proposto come alternativa al classico Bonèt presso L’Osto del Borgh Vej.
piatti di pesce in menù. Non mancano, tuttavia, i classici agnolotti del plin al sugo d’arrosto, i tajarin, la battuta di fassona, il vitello tonnato preparato senza la maionese come vuole l’antica tradizione.La cantina dei vini è ben fornita e sembra un magnifico giro, in cui ogni regione d’Italia è adeguatamente rappresentata. Il locale, una trattoria elegante, si affaccia su una della piazzette più carine di Torino, Piazza IV Marzo, a pochi passi dal Duomo, centro nevralgico della movida della città. Buon appetito, quindi.

Forum, coordinato dal team redazionale di Gambero Rosso. Sono 70 i relatori tra chef, maestri pasticceri e cioccolatieri, barman, pizzaioli e panificatori, ristoratori, comunicatori, come gli chef Davide Oldani, Igles Corelli, Giancarlo Perbellini, Giorgione, il maestro pasticcere Iginio Massari, il pizzaiolo Enzo Coccia.
TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’
raggiungibili in anni e anni di duro lavoro sportivo e sacrifici alimentari (cioè rendere sacro il momento di colazioni, pranzi e cene). Il dubbio mi assale quando chi si presenta di fronte non pratica sport agonistico, non ha gare, non muove null’altro che pochi pesi e si vanta di fare poco e apparire in “cotal guisa” per grazia ricevuta.