Saranno le note della “Bohème” a inaugurare i tasti del pianoforte che è a disposizione dei passeggeri dell’Aeroporto di Torino. Posizionato nell’Area Partenze, oltre i controlli di sicurezza, sullo sfondo della bella vetrata che offre una vista suggestiva sulla pista, il pianoforte a mezza coda può essere suonato liberamente da tutti i viaggiatori-musicisti che desidereranno improvvisare un concerto in attesa dell’imbarco del proprio volo o in arrivo nello scalo.
Lo strumento verrà ufficialmente inaugurato giovedì 6 alle ore 17 con un concerto speciale degli Artisti del Teatro Regio. Il concerto proporrà arie e musiche della “Bohème”, l’opera di Puccini che andrà in scena dal 12 ottobre inaugurando la Stagione lirica. Allo spettacolo prenderanno parte il soprano Erika Grimaldi e il tenore Iván Ayón Rivas, insieme a Stefano Vagnarelli al violino, Relja Lukic al violoncello e Giulio Laguzzi al pianoforte.
L’iniziativa rinsalda inoltre la partnership tra SAGAT e Teatro Regio ed è il preludio di ulteriori collaborazioni a sfondo musicale e sorprese che intratterranno i passeggeri durante le festività natalizie.
ti nel mondo).
L’attivazione della piattaforma e-commerce è prevista entro la fine del 2016. La startup prevede di aprire il primo punto vendita in Italia nel 2017 e il primo showroom all’estero nel 2018 (tra Miami, Toronto, Montecarlo, Londra), mentre entro il 2019 auspica di lanciare una linea in collaborazione con grandi artisti internazionali.
StarHotel Majestic**** Corso Vittorio Emanuele II, 54 – Torino. Una serata d’autore, un viaggio tra alcune zone del vino italiano
L’arrivo dell’autunno è anche occasione per poter ammirare le bellezze della Collina Po. Domenica 2 settembre nella zona vicina a Torino
Dopo il successo della prima edizione, torna al Castello e Parco di Masino, bene del FAI
abato 1° ottobre, in occasione della XV edizione di “Invito a Palazzo”, promossa da ABI-Associazione Bancaria Italiana, Intesa Sanpaolo aprirà al pubblico come ogni anno le proprie sedi più rappresentative.
moneta” (10.30 – 11.30 e 15.30 – 16.30), “Le grandi crisi finanziarie” (11.30 – 12.30 e 16.30 – 17.30), “L’imprenditorialità” (14.30 – 15.30 e 17.30–18.30). Qualora restassero posti liberi, ci si potrà iscrivere direttamente alla biglietteria del Museo il giorno dell’evento.














Con il sole a proprio favore, la manifestazione ha abbandonato il Lingotto per esplorare qualsiasi angolo di Torino. Il Valentino, San Salvario, i Murazzi, via Po, piazza Castello, via Roma, piazza San Carlo. Sono stati quattro giorni diversi, ricchi, pieni. E Torino era bellissima

e arricciato. Non mastica molto l’italiano e nemmeno l’inglese, quindi, una donna passata lì per caso, australiana di origini ungheresi, la aiuta a chiacchierare con i visitatori, per spiegare quanto il salame ci metta ad arrivare in tavola – 2 anni – e che dal grasso si fa anche un sapone dal gusto neutro. Il cibo unisce, senza tante domande.
E poi ci sono i Murazzi, vuoti giovedì pomeriggio, pieni da venerdì notte. Un fiume di gente a mangiare street food, dal panzerotto pugliese alla focaccia ligure, bevendo birra artigianale. È sembrato di tornare ai tempi d’oro delle serate lungo il fiume. Via Po è la via del gelato, sotto il segno di Marchetti, mentre piazza Castello ospita di nuovo le regioni, come il nostro Piemonte, dove l’assessorato all’agricoltura ha dato vita alla merenda sinoira sul prato: dalle 18 è possibile sedersi su una coperta e assaggiare i prodotti tipici. A
palazzo Reale protagonisti sono i vini, con 900 etichette italiane: c’era l’imbarazzo della scelta, sotto l’egida dei vini piemontesi. E poi via Roma, anch’essa sempre carica di persone, pronte a degustare e scoprire, con 150 presidi Slow Food italiani, che offrono dalla cipolla bianca
abruzzese al vin santo trentino alla sopressata napoletana. Piazzale Valdo Fusi, animata dai Maestri del Gusto, tra buon cibo e buona birra Baladin, ma anche conferenze nel nuovo centro Lavazza dell’ex Borsa Valori. E infine San Salvario, il salone nel salone, partecipante grazie all’estro e all’inventiva dei suoi abitanti: da San Salvario Emporium a Spiriti Affini, una mostra di liquori del territorio, dal Giardino Ubriaco all’Enoteca Diffusa, etichette magistrali di vini e workshop in giro per i locali.
Un Salone diffuso, niente biglietti d’ingresso, il rischio pioggia a preoccupare. È piaciuto, l’esperimento di Slow Food, Regione e Città ha funzionato. <L’impatto è migliore, non c’è niente da fare: è imparagonabile con la vecchia location>, ha detto Arianna, che vive in California ma ha origini torinesi. E la stessa cosa pensano gli stand. Difetti? Per alcuni la chiusura al Valentino alle 19, obbligata dalla scelta di un luogo così difficile da gestire. E poi il traffico, perché nonostante l’invito a spostarsi con i mezzi potenziati, per alcuni è difficile abbandonare la propria auto.
La fiera aprirà i battenti venerdì 30 settembre alle ore 17
TORINO: ATTIVITA’ FISICA E SPORTIVA IN CITTA’
campo patologico medico, sono chiari quali possano essere le forme di disturbo psico – fisico che la mancanza di alimentazione sufficiente provoca. Pur volendo comunque valutare solo l’aspetto “meccanico e plastico”, il non mangiare provoca in primo luogo l’abbattimento e l’abbassamento ovvio dell’apparato muscolare. In parole semplici si toglie la calce dal muro e i mattoni crollano. La componente muscolare ha un peso di molto superiore alla componente lipidica (grassi) e, di conseguenza, accade che il peso diminuisca in maniera sensibile, ma non si sta solo dimagrendo, si sta deperendo. Si perde forza, lucidità e si va incontro a “sbalzi” ormonali anche gravi. E’ necessario accettare il sovrappeso come uno zaino da scaricare gradualmente e non come un giubbotto che si sfila in pochi istanti.