LIFESTYLE- Pagina 428

Musiche del Settecento irlandese con gli Architorti

architorti 2Un quintetto d’archi di eccellenza di Pinerolo, che  ha collaborato con Africa Unite e con il regista Peter Greenaway. Un duplice concerto su musiche del Settecento irlandese, di Corelli e Vivaldi

 

Il Piemonte, che vanta una tradizione musicale d’eccellenza, ha anche il primato di aver visto la nascita di uno dei primi Quintetti d’archi, gli Architorti, di formazione classica, formato da due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso. Il Quintetto vanta un vasto repertorio di brani originali e trascrizioni tratte da ogni genere musicale, ad opera del violoncellista Marco Robino.

 

“Proprio le trascrizioni – spiega Marco Robino –  costituiscono il punto di forza e la peculiarità della nostra formazione. Il quintetto nasce alla fine degli anni Novanta, con sede a Pinerolo,  dalla sinergia di circa trenta musicisti, che hanno voluto far convergere proprio in una formazione musicale insolita rispetto al quartetto d’archi un repertorio di musica classica, etnica, punk,  rock e contemporanea.  Sono, infatti, quasi nulle le composizioni per quintetti d’archi rispetto a quelle per quartetto, per trio con pianoforte e altre formazioni di vario genere. All’inizio del Duemila abbiamo avviato un’intensa attività concertistica basata sulla rielaborazione di brani tratti dal genere punk, tecno, fino alla musica antica, da film e da tradizione. Abbiamo anche intessuto una interessante collaborazione, a partire dal 2003, con il gruppo Africa Unite, e dal 2004 con il regista inglese Peter Greenaway. L’attività di produzione e incisione di musica avviene spesso in funzione della realizzazione di installazioni multimediali, opere cinematografiche e teatrali. La tecnica di ripresa audio da noi utilizzata è in sovraincisione a tracce separate, per realizzare orchestre virtuali e per effettuare ristrutturazioni e destrutturazione dei brani musicali composti. Per il regista Peter Greenaway abbiamo realizzato, tra l’altro, la colonna sonora del film “Goltzius and the Pelican Company””.

 

“La colonna sonora di questo film – aggiunge Marco Robino – non è l’unico frutto della sinergia avviata con Peter Greenaway. Abbiamo, infatti,  realizzato anche musiche originali per “The Tulse Luper Suitcases”, “The European Showerbath”  e “Peopling the Palaces” alla Reggia della Venaria Reale.

 

Con il gruppo Africa Unite abbiamo collaborato alla realizzazione degli album “Vibra”, “Twenty War”,  “Quando fuori piove” e “BiogrAfricaUnite”, e alla trascrizioni di loro brani, con le voci di Buda e Mada, nell’ambito del progetto ” Corde in Levare”, risalente al 2003. Alla fine degli anni Novanta abbiamo avviato un progetto con Madaski, che ha portato alla realizzazione di un documentario dal titolo “Madaski versus Architorti” per un documentario Rai. Con Madaski abbiamo inoltre partecipato, nel 2000, a un’entusiasmante tournée a Roma, Firenze e in Basilicata, nell’ambito del progetto “Le macchine contro le corde”. Il nostro repertorio si è anche aperto alla musica neoclassica, con la rassegna dal titolo ” Anticando” , nel 2005, in cui il neoclassicismo è stato espresso dalle corde d’archi”.

 

“Architorti – spiega Marco Robino- è anche attento al tema della formazione musicale. Dal 2002 realizziamo laboratori musicali per le scuole nel Pinerolose, in collaborazione con la Fondazione Cosso con sede al castello di Miradolo, a San Secondo di Pinerolo, e con la Comunità Montana del Pinerolese. Abbiamo anche avviato una collaborazione con l’Accademia Musicale di Pinerolo. Lunedì 14 e martedì 15 dicembre prossimi sono in programma due concerti con musiche dell’irlandese Carolan, risalenti al Settecento, affiancate a quelle di compositori italiani suoi contemporanei, Corelli e Vivaldi. Tra gli esecutori l’artista celtico Enrico Euron e il flautista traverso Filippo Mangiardino.

 

https://vimeo.com/100453270

https://www.youtube.com/watch?v=9l7C9u7ybcc

 

Mara Martellotta

Fortis conquista Torino e aiuta la ricerca medica

FORTIS PALCOFORTIS PALCO 2FORTIS IRMA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Iniziativa promossa dal Rotary Torino Crocetta e Lilt

 

Grande successo sabato sera al Conservatorio Giuseppe verdi di Torino per il concerto del cantautore Alberto Forts, che ha proposto il suo ultimo album “ Do l’anima”, uscito il 30 settembre 2014, e i pezzi forti del suo repertorio, dimostrando che nonostante il passare degli anni i grandi artisti restano nella vita e nelle emozioni del loro pubblico. Il cantautore italiano negli anni ’80-’90 scalò le vette delle classifiche musicali ed è  tornato a Torino per una nobile causa , un concerto di beneficenza per la ricerca medica, promosso  dal  Rotary Torino Crocetta, presieduto da Irma Ciaramella (nella foto piccola) e da Lilt Lega Italiana per la lotta contro i tumori. Riproponiamo ai lettori l’intervista che il cantautore ha concesso nei giorni scorsi al “Torinese”

 

Qual è il tuo rapporto con la città di Torino?

Essendo nato a Domodossola, la città di Torino ha sempre fatto in qualche modo parte della mia vita, anche grazie a mio padre che, avendo studiato medicina all’Università di Torino, ha vissuto in questa città per parecchio tempo. E’ una città a cui sono molto affezionato non solo per i vari concerti fatti e per le varie amicizie che si sono instaurate nel corso degli anni, ma anche perché ritengo che Torino abbia un’emanazione storica ed artistica pressoché unica. Qualche tempo fa, l’incontro con Massimo Stringa, Presidente di Polis, ha fatto nascere l’idea di fare un concerto a Torino per scopo benefico e grazie alla sua collaborazione e a quella di Rotary Crocetta e Lilt (Lega Italiana per la lotta contro i tumori), questo mese potrò in qualche modo tornare a vivermi questa città in tutto il suo splendore artistico e umano.

 

Il tuo spettacolo è a scopo benefico e tocca un argomento importante come quello della ricerca e della prevenzione medica. Quanto pensi sia importante oggi come oggi fare dei concerti a scopo benefico?Pensi che da parte degli altri artisti venga data la giusta attenzione a questi eventi?

Partendo dal presupposto che in ogni ambito e in ogni epoca il “business” continua e continuerà a regnare sovrano, credo che ci troviamo in un momento storico, sociale ed artistico nel quale la voglia di “fare per gli altri” stia pian piano crescendo e non per becero opportunismo ma più che altro per la volontà, da parte delle persone che fanno il mio stesso lavoro, di motivare di più il loro pubblico con un nuovo “credo artistico”. Sono convinto che in un momento come questo di difficoltà economica e per certi versi sociale, sia molto importante la figura dell’artista che, trasmettendo un messaggio di condivisione, speranza e voglia di aiutare, nobilita in un certo senso la sua arte nel modo più umano possibile. Ritengo che i concerti,gli spettacoli a scopo benefico, siano forse l’espressione più pura e significativa del talento di un’artista.

 

Negli anni 80′-90′ sei stato uno dei cantautori italiani più amato dal pubblico, tanto che il tuo album “La grande grotta” è stato in cima alle classifiche per molto tempo. Com’è cambiato il tuo pubblico rispetto a quegli anni?I giovani di oggi ascoltano ancora le tue canzoni?

Penso che un’ artista, soprattutto un cantautore, tenda sempre a rivolgersi ad un pubblico con una fascia d’età corrispondente alla sua e che poi solo con il passare del tempo e con l’affermarsi della propria musica, aspiri ad arrivare a tutti. Posso dire che per me, effettivamente, è stato un po’ così. All’epoca ovviamente le mie canzoni, vuoi per la musica, vuoi per il messaggio racchiuso nel testo, erano molto seguite e apprezzate dai ragazzi della mia età. Oggi posso dire che quei ragazzi sono diventati madri o padri che forse hanno per così dire “tramandato” o per certi versi “inculcato” ai loro figli o nipoti i loro gusti musicali, facendo così conoscere il passato alla nuova generazione. Nei miei concerti sono presenti diverse generazioni, poi è ovvio che non bisogna mai dimenticarsi dell’elemento classifica: se il tuo brano è tra i primi posti della classifica significa che sei tornato con un pezzo che arriva a tutti e che di conseguenza attirerà persone di diversa generazione.

 

Nei tuoi testi oltre a bellissime parole d’amore, sono presenti importanti messaggi di denuncia e ribellione. Pensi che i cantanti che stanno in cima alle classifiche comunichino le stesse cose?

Penso che oggi tutto venga preso, metabolizzato, vissuto e gettato molto velocemente. Mi è sempre piaciuto vedere la figura degli artisti un po’ come animali della giungla che a seconda di come si nutrono, di conseguenza vivono. Ritengo che i cantautori di oggi si nutrano di una realtà un po’ più sedimentata rispetto a quella che vivevamo “noi” e che di conseguenza vi sia una rappresentazione del sociale di impronta un po’ più bassa. Ovviamente ritengo che esistano ancora moltissimi artisti capaci di essere “cantautori di protesta” e cioè capaci di sintetizzare e rappresentare molto bene le tematiche sociale odierne; credo che però la grande differenza sia proprio nel fatto che per quanto arrabbiati, per quanto furibondi e contestatori, spesso l’importanza ricada più sulla sneakers di moda, sul tatuaggio giusto o sul bracciale più in voga. Sono convinto che ci siano ancora molti artisti capaci di esprimere e comunicare le loro ideologie e le loro convinzioni, solo che forse a differenza di prima, oggi tutto tende a ricadere inevitabilmente nel mondo del “business”.

 

Com’è cambiato oggi il tuo modo di far musica rispetto al passato?

Il mio modo di fare musica è cambiato soprattutto in base alle esperienze fatte e di conseguenza agli stimoli ricevuti. Ad esempio lavorare parecchio tempo negli Stati Uniti è stata per me un’esperienza fondamentale che mi ha donato per quanto mi riguarda grande professionalità, voglia di mettersi sempre in gioco e di sperimentare.Oggi forse, grazie alla “palestra di qualità” fatta negli anni, cerco di dare maggiore attenzione alla melodia e cerco di avere una percezione diversa e più attuale per il segnale sonoro in modo da cambiare e trasformare il mio mondo ritmico ma senza “scimmiottare” qualcuno o qualcosa. Ritengo che l’arte sia un po’ come l’amore: se non sperimenti e non fatichi, difficilmente riuscirai a tenerla viva. Nel mio ultimo album “Do l’Anima” forse grazie anche all’inserimento e all’apparizione di una band, si respira tutto questo.

 

Cosa dobbiamo aspettarci dal concerto che terrai a Torino il 12 dicembre?

Ritengo che il concerto che si terrà il 12 dicembre sia davvero qualcosa di unico, sia da un punto di visto artistico ma soprattutto da un punto di vista per così dire “umano”. La formula principale dello spettacolo sarà <<pianoforte più voce>> e vi sarà anche la proiezione di un video creato appositamente per questo concerto. Sarà una sorta di percorso visivo e musicale che ripercorre un po’ i momenti più importanti della mia carriera artistica e di conseguenza della mia vita. Sono molto entusiasta di questo progetto perché mi ha dato non solo la possibilità di esprimermi artisticamente per una nobile causa, ma anche di poter ritornare in una città a cui sono molto legato e affezionato. La responsabilità del progetto è molto forte sia per lo scopo ma anche per il luogo in cui si svolgerà il concerto: ritengo che la Sala del Conservatorio Giuseppe Verdi possa essere definito una sorta di tempio musicale meraviglioso. Mi auguro che il concerto del 12 dicembre possa lasciare un’impronta positiva e che possa sottolineare l’importanza della musica come portavoce di solidarietà.

 

Simona Pili Stella

Robotica: un universo nel quale investire

robot manoferrareseL’angolo del Private Banker /

di Fabio Ferrarese 

 

I risparmiatori moderni devono accettare il fatto che il mondo è cambiato e che bisogna approcciare la pianificazione dei propri investimenti in una maniera diversa rispetto al passato. Non bisogna più fidarsi di chi ci dà soltanto garanzie verbali, ma è necessario iniziare a credere in chi ci fornisce motivazioni concrete

 

In questi ultimi giorni sono apparse sui mezzi di comunicazione notizie in merito al salvataggio di alcune piccole banche nazionali ed in molti casi, a farne le spese, sono al momento i piccoli risparmiatori che hanno investito i loro risparmi in azioni ed obbligazioni di questi istituti di credito. Perché l’hanno fatto? Le ragioni sono semplici: visto lo scenario di rendimenti prossimi allo zero sui titoli di stato, vista la crisi perdurante del settore immobiliare queste persone si sono lasciate attirare dalle garanzie verbali di alcuni addetti titoli di tali Istituti.

 

Ma allora quali sono le scelte alternative che un investitore può mettere in atto oggi per vedere remunerato il proprio capitale nel tempo? I risparmiatori moderni devono accettare il fatto che il mondo è cambiato e che bisogna approcciare la pianificazione dei propri investimenti in una maniera diversa rispetto al passato. Non bisogna più fidarsi di chi ci dà soltanto garanzie verbali, ma è necessario iniziare a credere in chi ci fornisce motivazioni concrete. Occorre scegliere un’idea che possa essere vincente, avere l’accuratezza di prediligere più aziende che abbiano intenzione di realizzare lo stesso progetto (quello che in gergo si definisce come una buona diversificazione) ed infine avere la pazienza temporale per vedere realizzati i temi del nostro investimento.

 

Le più grandi banche d’affari si stanno già muovendo verso un settore che sarà certamente centrale nei prossimi anni: la robotica. Se ci puntano le grandi banche perché i piccoli risparmiatori (definitivi comunemente retail) non devono crederci? Se analizziamo le aziende che operano in questo settore scopriamo che attualmente siamo in presenza di un mercato e quindi di fronte ad un possibile universo d’investimento di circa 1,25 trilioni di Dollari statunitensi, ma soprattutto ci troviamo di fronte ad una realtà in forte espansione e nella quale le aziende sono strettamente specializzate nel proprio comparto.

 

La robotica trova oggi la sua applicazione nell’industria, in campo militare ed in campo medico: la continua ricerca ed il contenimento dei costi del settore stanno favorendo questa crescita. La vera rivoluzione dei prossimi anni sarà caratterizzata dal passaggio da robot molto grandi a soluzioni più piccole, più intelligenti e soprattutto più economiche. Cogliere questa opportunità adesso vorrà dire garantirsi un pezzetto di rendimento del proprio domani.

 

Per curiosità o approfondimenti potete scrivere a: fabio.ferrarese @yahoo.it

Happy birthday, Museo del Cinema! Domenica Open day

Al Cinema Massimo verrà proiettato in anteprima “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg

 

museocinema2Buon compleanno, Museo Nazionale del Cinema! la sede alla Mole Antonelliana compie 15 anni e si festeggia con un Open Day, domenica, dedicato alla città, con ingresso sarà libero e attività gratuite per i più piccoli. Inoltre, al Cinema Massimo verrà proiettato in anteprima “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg, in versione originale con sottotitoli in italiano. “Quella del Museo Nazionale del Cinema è una storia di scommesse vinte, di promesse mantenute, di successi crescenti”, dice all’Ansa il direttore Alberto Barbera.

“Giornata della lingua e della cultura francoprovenzale”

La diversità linguistica permette un prezioso disegno multiforme della realtà regionale, anche nelle Valli di Lanzo

 

francia italiaIl Castello Francesetti di Mezzenile ospiterà sabato 12 dicembre la Giornata della lingua e della cultura francoprovenzale. L’evento, con convegno e spettacolo, è promosso dalla Chambra d’oc-Tsambra francoprovensal con la Regione Piemonte, la Città metropolitana, il Comune di Mezzenile, l’Uncem Piemonte.

 

La diversità linguistica permette un prezioso disegno multiforme della realtà regionale, anche nelle Valli di Lanzo. I residenti nei Comuni con minoranze liguistiche sono complessivamente 243mila, il 5,6 per cento della popolazione regionale: 165mila Occitani (3,8 per cento), 70mila Francoprovenzali (1,6 per cento), 8mila Walser (0,2 per cento). Nella Città Metropolitana di Torino ci sono 43 Comuni francoprovenzali: Dalle ore 17, al Castello, convegno “Comunità e territorio alla ricerca di sé. Lingua e cultura per rispondere allo spettro dello spaesamento”. “Il tema dell’incontro vuole essere un’occasione per riflettere sull’importanza di rilanciare le tradizioni culturali e linguistiche – spiega l’antropologo Annibale Salsa, past president del Cai – e di ripensare e riposizionare il portato della tradizione nel senso dell’“innovazione riuscita” e non come adorazione nostalgica delle ceneri.

 

Al convegno intervengono Roberto Grappolo, Sindaco di Mezzenile, Barbara Cervetti, Consigliere della Città metropolitana di Torino, Ernestina Assalto, Sindaco di Lanzo e Presidente Unione montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Daniela Majrano, Sindaco di Viù e Vicepresidente Unione montana Alpi Graie, Marco Bussone,  Vicepresidente Uncem Piemonte. Annibale Salsa coordinerà la tavola rotonda “Enti in rete. Presente e futuro della legge 482” che vedrà dialogare Gianni Castagneri, Assessore alla Cultura dell’Unione montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone, Giacomo Lombardo, Sindaco di Ostana, Ines Cavalcanti, coordinatrice per la Chambra d’oc-Tsambra francoprovensal, Matteo Rivoira, Università di Torino, coordinatore scientifico del Trezor de lenga francoprovensal, Matteo Ghiotto, responsabile dello sportello linguistico della Città Metropolitana e coordinatore dell’Atlante sonoro Francoprovensal, Teresa Geninatti, coordinatrice dello sportello linguistico dell’Unione montana Valli di Lanzo. Al termine, buffet con i prodotti delle Valli di Lanzo.

 

Alle 20,30, al Castello di Mezzenile, spettacolo (ingresso libero) “Vesamont: creazione originale con teatro, musica, canto e multimedialità sul tema dell’emigrazione e dei ritorni”, con Dario Anghilante, Flavio Giacchero, Gigi Ubaudi, Peyre Anghilante. La Giornata è promossa dall’Unione dei Comuni Valli di Lanzo, finanziata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito del programma degli interventi previsti dalla legge 15 dicembre 1999 n. 482 “Nome per la  tutela delle minoranze linguistiche storiche in Italia” e coordinata dall’Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte.

 

Massimo Iaretti

UN PONTE DI NOTE, UNA NOTTE DI AUGURI E L’UNICEF

UNICEFMusiche di M. Calandri, R. Cuconato, H. Fillmore, T. Hoshide, J. Pierpoint, G. Rossini, J.P. Sousa, J. Swearingen

 

Alla Serata musicale dal titolo Un ponte di note, una notte di auguri, venerdì 11 dicembre alle ore 21 presso il Salone dei Concerti annesso al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino – si connota ulteriormente in una direzione ‘umanitaria’ grazie alla prestigiosa presenza dell’UNICEF che collabora alla missione delle Nazioni Unite UNIFIL. Per l’occasione verrà consegnato al pubblico presente del materiale diffusivo relativo al progetto Bambini in pericolo che l’organizzazione umanitaria ‘porta avanti’ con grande impegno per aiutare milioni di bambini di ogni parte del mondo che quotidianamente sono perseguitati, minacciati, malnutriti, in fuga da guerre, sfruttati e derubati della loro infanzia. Occorre infatti ricordare che molti minori vivono in paesi come Eritrea, Nigeria, Sudan, Siria, Iraq o Afghanistan ove sono in atto cruenti conflitti che relegano i bambini in condizioni di povertà estrema, senza la protezione e le cure di cui avrebbero bisogno. Sono bambini in pericolo che non hanno scelta. Noi sì. L’UNICEF lavora ogni giorno per garantire la sopravvivenza e lo sviluppo a quelli tra loro che sono più vulnerabili, che vivono nelle zone sotto assedio o colpite da catastrofi naturali, nelle strade di città in degrado o nei villaggi più isolati, cercando di raggiungere fino all’ultimo bambino in pericolo nella convinzione che tutti i bambini hanno diritto di crescere sani, giocare, di andare a scuola, di avere opportunità. L’iniziativa umanitaria si raccorderà con il previsto collegamento video con la base «Millevoi» di Shama in Libano per i saluti e gli auguri del Sindaco della Città di Torino, onorevole Pietro Fassino, al contingente Italo-Francese di UNIFIL guidato dalla Brigata Alpina Taurinense e con le performance musicali dei tre ensemble di fiati che si avvicenderanno sul palco: la Fanfare du 27ème Bataillon de Chasseurs Alpins, la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense e l’Orchestra di Fiati del Conservatorio di Torino. Si prospetta pertanto una Serata musicale eccezionale per i valori umanitari coinvolti e il loro raccordo con il linguaggio musicale che è da sempre veicolo di pace e comunione tra i popoli.

IN WINDSURF A TORINO: UNA SERATA PER SCOPRIRE IL MONDO DELLA TAVOLA

Pubblico privilegiato i ragazzi delle scuole di zona e i giovani portatori di handicap

  

SURFCos’hanno in comune Borgo Filadelfia e il mondo del windsurf? Nulla, in apparenza. Eppure non è così. Claudio Pedoto, titolare dell’esercizio commerciale “ Il Capriccio – Piatto Sprint” di via Filadelfia 41, nonché grande appassionato dello sport in questione, ci spiega il legame tra la tavola da surf e il capoluogo piemontese.

 

“Anche se può sembrare strano, Torino e il Piemonte contano un gran numero di windsurfer. E’ uno sport adrenalinico e appassionante, ed è stato, durante una giornata alla ricerca del vento perfetto in compagnia dei miei amici sportivi, che ho avuto l’idea di organizzare una serata dedicata al windsurf, al surf e al SUP (il surf praticato con l’uso di un remo). L’iniziativa ha suscitato l’interesse di aziende e riviste del settore, che stanno aiutando ad organizzare la serata. Saranno presenti vari esperti, i quali potranno indirizzare al meglio quanti si dimostreranno interessati a questo sport, soprattutto visto che non sempre è facile reperire le giuste informazioni in merito”.

 

Pubblico privilegiato i ragazzi delle scuole di zona e i giovani portatori di handicap. Continua Claudio: “ Scopo principale dell’iniziativa è avvicinare i più piccoli al mondo del windsurf e alle sue varianti. Sono loro il futuro di questo sport, che ci piacerebbe potesse essere praticato nelle scuole. Certo, a Torino non c’è il mare, ma uno scenario adatto potrebbe essere il Lago di Garda: spesso i venti sono favorevoli, ed è abbastanza vicino da permettere una gita scolastica, magari della durata di qualche giorno”.

 

SURF2Tra gli sponsor dell’evento la rivista “4Windsurf”, il cui caporedattore, Fabio Calò, è stato più volte campione italiano di windsurf nella specialità Wave; l’azienda “Novenove” di Cesena, leader nel settore della produzione delle tavole da surf e di proprietà di Cesare Cantagalli, inventore della manovra windsurfistica “Cheese Roll”; “PierWindsurf”, ritrovo per windsurfer presso Riva del Garda, dove svolge anche attività didattica il già citato Fabio Calò; “Jimmy Sport” e “ La Glisse”, i maggiori negozi di articoli del settore in Torino, e “Radikal Surf” negozio di Genova. Partecipa anche la palestra di zona, “Il Mondo”.

 

Il sig. Pedoto, la cui passione per il mondo della tavola traspare da ogni sua parola, ci spiega che durante la serata sarà possibile consumare un’apericena al costo di 10 euro, e che ci saranno gadget e molte altre sorprese. L’evento avrà luogo venerdì 11 dicembre presso “Il Capriccio – Piatto Sprint” di via Filadelfia 41 a partire dalle ore 19. Ricordiamo che l’esercizio commerciale aveva già ospitato una mostra sulla storia del Borgo e sullo Stadio Filadelfia, a dimostrazione della volontà di far rinascere un quartiere dimenticato per troppo tempo, ma sempre vivo e vivace.

 

Surfisti e non, partecipate numerosi a questa interessante serata…non ve ne pentirete di certo!

 

 

Chiara Mandich

PRONTO SOCCORSO, SAITTA: “UN PIANO DI INTERVENTI EXTRA PER L'INVERNO”

pronto-soccorso- soccorsiPer un valore superiore ai 3 milioni di euro

 

“Nei Pronto soccorso degli ospedali piemontesi non si registrano situazioni di emergenza; per prevenire i sovraffollamenti del periodo natalizio ed i ricoveri collegati ai picchi influenzali, la Giunta regionale vara una delibera che contiene un piano di interventi straordinari, per un valore superiore ai 3 milioni di euro, che l’assessorato predispone da diversi mesi, e che sarà attivo dal 15 dicembre 2015 al 15 marzo 2016”: lo anticipa l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. “La situazione di emergenza che si verificò lo scorso inverno in diversi Pronto soccorso – aggiunge Saitta – aveva evidenziato la necessità di predisporre per il futuro di un piano di emergenza per governare i flussi, evitare il concentrarsi delle criticità su singole strutture e scongiurare che i pazienti siano costretti a rimanere per ore in barella nei corridoi. La proposta in Giunta prevede, infatti, una serie di interventi straordinari per rispondere in modo appropriato ed efficiente alle prevedibili criticità che si verificano nel periodo invernale e all’incremento degli accessi ai Pronto soccorso”.

Un ponte di note, una notte di auguri al Conservatorio

conservatorio torinoIn occasione della Missione delle Nazioni Unite in Libano – Unifil. Musiche di M. Calandri, R. Cuconato, H. Fillmore, T. Hoshide, J. Pierpoint, G. Rossini, J.P. Sousa, J. Swearingen  

Serata musicale all’insegna delle emozioni è quella che si accinge a vivere il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino il prossimo 11 dicembre 2015 alle ore 21.00. Il tradizionale concerto natalizio che il Conservatorio offre al proprio pubblico assume quest’anno un particolare valore di augurio.  L’iniziativa musicale proposta incornicerà un momento di grande significato ovvero un collegamento video con la base «Millevoi» di Shama in Libano per i saluti e gli auguri del Sindaco della Città di Torino, onorevole Pietro Fassino, al contingente Italo-Francese di UNIFIL guidato dalla Brigata Alpina Taurinense.

 

L’iniziativa si realizza in virtù della collaborazione tra l’Istituzione di Alta Formazione Artistico-Musicale torinese, la Brigata Alpina Taurinense e il 27ème Bataillon de Chasseurs Alpins. Vario il repertorio musicale proposto dai tre ensemble strumentali protagonisti della Serata: brani a carattere natalizio, musiche di ordinanza, trascrizioni e composizioni di generi e stili diversi, dando così ampio risalto a compositori di ogni tempo che hanno dedicato importanti energie al repertorio per strumenti a fiato. 

 

Alla direzione delle tre compagini si avvicenderanno i rispettivi direttori: Eric Moron guiderà la Fanfare du 27ème Bataillon de Chasseurs Alpins, Marco Calandri la Fanfara della Brigata Alpina Taurinense e Pietro Marchetti l’Orchestra di Fiati del Conservatorio di Torino.

Marchettine peroniste per gentile concessione di Gtt

Avvistamenti / Di Effevi

 

 Si ringrazia del regalo che non è un regalo: i mancati introiti dei biglietti non pagati saranno coperti dal contribuente torinese, spalmati anche su quelli che non prendono i mezzi pubblici. In pratica, chi sta a casa (o viaggia in auto o in bici) ha pagato le corse agli altri

 

metro 2metro genteGTT ha gentilmente decretato che – causa cattiva qualità dell’aria – i mezzi pubblici di Torino circoleranno gratis per due giorni. Un gesto di generosità di cui, a memoria, non si ricordano precedenti. E che, a pensarci, ha anche poco senso.

 

 Non si capisce, infatti, perché analoga benevolenza non sia stata dimostrata in una delle tante occasioni in cui le centraline dell’ARPA hanno segnalato livelli di inquinamento da particolato PM10: dalle 17 del Lingotto alle 24 di Rebaudengo, nel solo mese di novembre. Praticamente il doppio rispetto all’anno scorso.

 

In più, si ringrazia del regalo che non è un regalo: i mancati introiti dei biglietti non pagati saranno coperti dal contribuente torinese, spalmati anche su quelli che non prendono i mezzi pubblici. In pratica, chi sta a casa (o viaggia in auto o in bici) ha pagato le corse agli altri.

 

Si tratta insomma di un provvedimento tardivo o inutile, e socialmente ingiusto. Assomiglia molto a un’ultima marchettina in stile peronista per raccattare qualche simpatia tra i più semplici, da parte di un Sindaco sempre più preoccupato di non essere rieletto.

 

(Foto: il Torinese)